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robros

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  1. robros

    Juventus - Salernitana 6-1, commenti post partita

    Speriamo che almeno un gol se lo siano tenuto x domenica. Al di là di questo, squadra in ottimo periodo fisico e mentale. Questo mi conforta anche per il campionato
  2. Confermo che tu, secondo me, puntando quasi tutto sui singoli, concentrandoti sul loro valore tecnico e caratteriale, sottovaluti il valore degli schemi, o dinamiche di gioco, pre-impostate, pre-determinate, che non ingabbiano i giocatori, secondo determinati allenatori, ma mettono il singolo in secondo piano rispetto alle dinamiche del complesso. Complesso che rischia di sfilacciarsi quando ci si affida in primis all'estro del singolo. E che invece, quando è messo in primo piano, finisce per esaltare indirettamente anche il singolo. Qualcuno, secondo una prospettiva differente dalla tua, potrebbe dirti che Chiesa, il primo che mi viene in mente, è ingabbiato da Allegri in compiti anche difensivi, o di ritorno, che rischiano di ingabbiarne l'estro offensivo, costringendolo ad obblighi anche difensivi, meno nelle sue corde. Tu dirai: senza una fase Chiesa è un mezzo giocatore. Altri che Chiesa deve essere messo in condizione di fare soprattutto quello che sa fare bene. In questo caso, chi sta sacrificando il singolo sull'altare del complesso?... Tutto ciò per dire che non sbagli tu. Non sbagliano gli altri. Sono prospettive differenti. Ha ragione chi vince. Ha torto chi perde. Ed anche questa, ironia della sorte, sarà una approssimazione.
  3. Ok, chiedo venia, non avevo seguito tutto il dialogo Ci sta
  4. Alcuni ti potrebbero rispondere che unica misura oggettiva della forza di una squadra è la vittoria. E su questo assunto quella squadra non potrebbe essere migliore di quelle nel sondaggio
  5. In quello che dici mi ritrovo molto. Come dicevo, per quanto possa valere. Perchè magari io e te siamo due persone miopi, o pressapochiste, o solo simili, e il fatto di essere in due a pensarla in un certo modo non aumenta il valore di quello in cui crediamo. Dice solo che vediamo il calcio e lo sport in modo simile, su certi elementi. Così, solo en passant, io non sono d'accordo sul poco valore degli schemi, intesi non come omini stampati su una lavagna, ma come dinamiche di gioco sul campo, quando in parte sono pre-ordinate a tavolino, almeno in parte. Per conto mio è un elemento che può essere decisivo nell'elevare la forza di una squadra, anche quando, in termini di individualità, non è così straordinaria. Come ti dicevo, ancora, una mia opinione. Quanto scrivi descrive semplicemente la tua predilezione verso un approccio al calcio all'italiana (e non è bestemmia, anzi) e votato alla libertà di espressione del singolo, rispetto a quello per te insopportabilmente rigido, dei cosiddetti ideologi, o santoni, della panchina. Ma attenzione, che quello che tu (e anche io) aborri in quanto sinonimo di rigidità, ha un rovescio della medaglia di grande valore, sottovalutato dai pragmatici, o italianisti. Ancora una volta. Gusti. Scelte. Di ciascuno di noi.
  6. Non credo di concordare, per me più gravi quelle di Lippi, perchè quella squadra, in termini di complesso, la ritengo più forte dell'altra, o non foss'altro perchè sono due volte contro una (e perseverare è diabolico).
  7. ...ai campioni del mondo non piace questo elemento Troppa fisicità e poca qualità in mezzo al campo. Riflesso delle idee di quell'allenatore. In piccolo, mi ricorda qualcosa...
  8. Isolo unicamente questa frase incipit per evidenziare quanto quello che dici, che diciamo, cose (da me) condivise in pieno e altre (da me) meno o poco, abbia alla base delle opinioni. Piene di dignità e inattaccabili. Perchè? Perchè giuste? No. O meglio, non più di altre magari opposte. Ma perchè originate dal tuo carattere, dalle tue esperienze, e anche (più banalmente, ma non così banalmente) dai tuoi gusti. In sintesi, dal tuo vissuto. In questo caso calcistico. Che nessuno, men che meno io, può permettersi di confutare. Al massimo, in alcuni casi, di condividere, per quel che può valere. Tutto qui
  9. Ma confermo che stai dicendo molte cose vere, anche secondo me. Il fatto è che questo discorso è estremamente complesso. Mal soggetto a semplificazioni. Le squadre forti hanno grandi giocatori. E grazie. Ma quanto la bravura delle individualità è prevalente su un sistema di gioco? Quanto un sistema di gioco esalta quelle (o certe) individualità, e quanto certe individualità esaltano un sistema di gioco? Nessuno è in grado di dirlo. E i bar sport ne traggono le fortune. Perchè a complicare ulteriormente c'è l'elemento umano, caratteriale del singolo. Il tempo nel quale questo continua ad evolvere, o devolvere. L'elemento caratteriale, o motivazionale, del gruppo. Le contingenze. Potrei andare avanti per pagine. Ancora oggi c'è chi considera Sacchi un grandissimo innovatore, o anche solo allenatore. E chi dice che Sacchi è stato Sacchi grazie ai Van Basten, ai Gullit, e così via. Persino tra i milanisti. Chi ha ragione? Probabilmente nessuno. O entrambi un po'. Perchè le percentuali nelle performance dei gruppi sono indefinibili. E per fortuna, che se no basterebbe l'IA. Un allenatore ha le sue idee, le porta avanti, e vada come vada. Se vince è bravo, se perde meno bravo. Ma nessun allenatore bravo crede di avere il mano gli argomenti migliori in assoluto, sta solo scrivendo il suo libro, frutto del suo carattere, dei suoi gusti, delle sue esperienze. Poi vada come vada (2)
  10. Su questo scherzavo. E' esattamente la visione, per conto mio, di Allegri. Che ha validità. E lo dicono i risultati, non io. Solo, andrei cauto ad assolutizzarla come LA visione più 'giusta' in assoluto. E' una visione. Ce ne sono di differenti, poco o tanto. Anch'esse con la loro dignità. IMHO
  11. Sì, ho intuito intendessi questo. Ma è la mia personale visione del campione e dello sport in generale che ti propongo/proponevo. Se un giocatore pensa prima al contesto, cioè guarda (prima) a fattori esterni (il poco utilizzo, un gioco utilitarista, ecc.) come alle possibili cause che lo limitano, o lo potrebbero limitare, ha una prospettiva mentale, un carattere, fortemente limitato e limitante, che saranno un freno a permettergli di crescere e di migliorare. Il campione, per come lo intendo io, pensa: cavolo qua per me è dura, l'allenatore ha certe idee, o peggio, mi vede poco. Perfetto, non scappo, sono nel posto giusto per dimostrare che uno come me saprà spaccare tutto comunque. Anche in questo contesto. Anche con questo allenatore. Anzi, spaccando tutto proprio qui dimostrerò chi sono. Questo era il mio concetto😉
  12. Mmmmh... su questo, messa così, dissento, sinceramente. La mia idea è che i più grandi campioni, in tutti gli sport, sono quelli che non si sentono mai forti. Ma ancora in fase di miglioramento. Sempre. O meglio, sanno di essere forti (consapevolezza) ma se ne fregano, perchè sono ossessionati dai loro lati ancora deboli, pensano solo ad eliminare quelli. Avessero 18 anni o 30. Uno che pensa per prima cosa: sono forte. E per seconda: quindi sono destinato a guadagnare tanti soldi. E' destinato ad una carriera, poco o tanto, limitata. Quindi, se Yildiz così pensasse, personalmente penserei a come monetizzare. Perchè di strada non ne farebbe così tanta. Un esempio perfetto ce lo abbiamo ancora a libro paga.
  13. Questo concetto, nel quale ci sono delle parti di verità, va dettagliato con molta precisione e articolazione La mia idea è che la componente difensiva, almeno negli sport di squadra, più che preminente, sia la prima in termini cronologici da strutturare. In altre parole, e semplificando, per costruire una squadra forte per prima cosa devi farla difendere bene, successivamente, su una fase difensiva forte, e sorretto da quella, procedi ad una strutturazione progressiva di una forte fase offensiva. Il risultato finale, l'obiettivo, è una squadra forte in ambo le fasi, e quindi armonica ed equilibrata dal basso in alto. Una squadra fatta e finita è quella. Nella quale nè una fase nè l'altra prevalgono.
  14. Io ti dico che se un ragazzo è un futuro fenomeno non lo spaventa nulla. In tutti i ragazzi divenuti grandi campioni non ricordo di aver mai visto paura, caso mai giovanile arroganza, è uno dei segnali che un ragazzo è destinato quasi certamente ad una grande carriera
  15. La mia era una risposta all'utente solo per dire che sono pressochè certo che se la squadra attuale desse più certezze, Yildiz avrebbe anche più spazio, perchè avrebbe meno riflettori puntati addosso nell'ansia di aver trovato il Messia.
  16. A mia opinione va valutato anche il contesto squadra nel quale un giovane viene lanciato. Non solo il giovane singolarmente. Del Piero fu schierato con continuità in una Juve che era molto più forte, solida, di quella attuale. Era una squadra top, mentre quella odierna ancora non lo è, è una squadra che sta lavorando faticosamente per diventarlo. In un gruppo già forte un giovane talento è molto più protetto, sereno nel poter provare le sue giocate, liberare il suo estro, perchè un errore spesso non è così determinante. Ci pensano comunque gli altri. In un gruppo ancora in evoluzione, è facile che le valutazioni di un talento siano distorte, perchè c'è l'ansia di trovare un fenomeno, e conseguente spietatezza nel caso costui buchi un paio di prestazioni. Cosa fisiologica in un giovane, soprattutto in una squadra non ancora così solida. PS. Io ho seguito bene le prime mosse nella Juve di Del Piero, e ti dico che, personalissima opinione, il Del Piero degli inizi (da noi) mi pareva più forte, e non di poco, del pur molto promettente Yildiz. Ovviamente questa è solo una mia valutazione. L'evoluzione di Yildiz è tutta da vedere.
  17. E' così. Ma potrebbe anche avere ragione. Dipende dal carattere e dalla maturità del ragazzo, che non conosco personalmente.
  18. La più amata quella 83-85. Perchè partì da quella, o dal formarsi di quella negli anni precedenti, il mio amore per la Juventus. E perchè i ricordi di ragazzino rimangono quelli più preziosi. Razionalmente, dico che la più forte fu quella del primo Lippi. Forte come assieme, come gruppo, oltre che come valori individuali (che su quelli la Juve di Trapattoni era forse superiore). Le tre finali perse con Lippi un'anomalia incomprensibile che ci fa male e ci condiziona ancora oggi
  19. Quando torna la fame di competitività, e quando vedi che quella piano piano arriva, il tifoso i soldi li spende.
  20. robros

    Buon 2024 a tutti noi!!!

    Buon 2024 a tutti voi ragazzi. E speriamo diventi un anno calcisticamente da ricordare (...)
  21. Sinceramente a questo punto potrebbe anche cambiare discorsi. A -2 dalla prima e +12 sulla quinta rischia di sembrare una barzelletta. Poi è chiaro che i favoriti sono quelli li' ma giochiamocela serenamente e ammettiamo con orgoglio che ci proviamo. Oramai è segreto di Pulcinella.
  22. Szczesny 6,5 - c'è quando deve esserci Gatti 6,5 - fa il suo Bremer 6,5 - fa il suo Danilo 6 - sufficienza risicata Weah 6 - non mi entusiasma ma la pagnotta la porta a casa McKennie 6,5 - probabilmente il migliore Locatelli 6 - upgradabile Rabiot 7 - unicamente per il gol Kostic 6 - se la cava Vlahovic 6 - ancora da rivedere Yldiz 6 - ad ora non ha lo spessore per essere dentro la partita su tutta la sua lunghezza Chiesa 6 - gol annullato sul quale mi rimane qualche dubbio  Iling 6 Milik 6
  23. robros

    Juventus - Roma 1-0, commenti post partita

    Che partitaccia. Comunque -2 e buon anno.
  24. Se vincessero per i prossimi trent'anni diventerebbero la nuova Juve, in termini di sentire popolano, quindi di trattamento dei media, quindi degli organi giudicanti. Non succederà. E va benissimo così
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