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  1. Sì ma comunque assunse i pieni poteri decisionali dal gennaio 24.
  2. Sì ma arrivó a settembre 23, con il mercato già fatto ed impostato da Manna e Tognozzi, inizio a muoversi a gennaio ma facendo due acquisti grossolani, diciamo che la prima stagione totalmente impostata da lui era la 24/25, dalla cacciata di allegri con la scelta di Thiago al mercato.
  3. Personalmente lo ritengo un dirigente capace e la nostra rosa da un 3/4 posto tranquillo sulla carta, come avete detto in molti l’errore grande è stato l’allenatore che non ha saputo valorizzare la rosa e sopratutto gestirla, portando con sé un carico di arroganza che gli è stato fatale. poi ovvio, che Giuntoli abbia commesso degli errori è sotto gli occhi di tutti, però con una struttura societaria buona e senza tutto il carico dell’area tecnica e sportiva, quindi supportato, puo fare un buon lavoro.
  4. Ma no, assolutamente, il calcio non è una scienza o matematica, la mia è più una speranza.
  5. Salve fratelli e sorelle bianconeri, sono giorni che mi ronza in testa questo parallelismo, ma non vedo nessuno parlarne. Visto il momento grigio che stiamo attraversando, spero possa portare un po’ di ottimismo per il futuro. Parlo del parallelismo tra il primo insediamento di Marotta alla Juventus nel 2010 e quello di Giuntoli nel 2023 (anche se, di fatto, ha assunto pieni poteri solo da gennaio 2024). Anche il buon Beppe, al suo arrivo, era chiamato a risollevare una società e una squadra reduci da un terremoto (il post-Calciopoli) e da una gestione dilettantesca del precedente CdA (il trio delle meraviglie Cobolli-Blanc-Secco). A livello tecnico, si passò dalle dimissioni di un giovane allenatore rampante come Deschamps (che lasciò perché non si sentiva supportato dalla società) a esperimenti falliti con tecnici senza esperienza come Ferrara, fino ad arrivare a gestioni senza infamia e senza lode come quella di Ranieri, concludendo poi con Zaccheroni traghettatore. Insomma, un triennio da dimenticare. Ed eccoci a lui: Marotta. Arriva fresco della qualificazione al preliminare di Champions League con la Sampdoria e chi sceglie come allenatore? Luigi Delneri, artefice del miracolo doriano (vi ricorda qualcuno?). L’uomo giusto per risollevare la squadra, almeno sulla carta. Vengono fatti investimenti importanti (Bonucci, Krasić, Martínez, Aquilani, Matri), rivoluzionando la vecchia rosa. Ma sappiamo tutti come andò a finire: fallimento totale. Pochi acquisti si rivelarono all’altezza e il risultato fu un settimo posto e niente coppe europee. Poi, però, arrivò lui: un uomo forgiato dalla gavetta, un ex capitano, e il resto è storia. Ora veniamo ad oggi. Giuntoli, come Marotta, viene chiamato per risollevare la squadra dopo annate deludenti e dopo esperimenti miseramente falliti (da Sarri a Pirlo, passando per l’Allegri-bis), con milioni di euro sperperati. La sua prima scelta per ripartire è un allenatore con poca esperienza ma capace di compiere un miracolo sportivo: Thiago Motta, che porta il Bologna in Champions League per la prima volta nella sua storia. Vengono fatti investimenti importanti e la rosa viene rivoluzionata per aprire un nuovo ciclo vincente. Ma dopo appena otto mesi, la scelta si rivela un fiasco totale. Motta non arriva nemmeno a fine campionato, nonostante il triennale firmato pochi mesi prima (troppo vitale la qualificazione in Champions per i conti della società). Ora la squadra è stata affidata a un altro ex bianconero, che ha fatto una buona gavetta con squadre di medio-alto livello. Sarà lui a risollevarci, o sarà solo di passaggio? Speriamo che il prossimo allenatore sia il nuovo Conte… o perché no, proprio Conte stesso. L’importante è che non sia un altro anno di transizione e che Giuntoli dimostri il motivo per cui è stato scelto. E soprattutto, che venga finalmente formato un CdA con persone che abbiano a cuore questa maglia, non con figurine messe lì dal padrone solo per fare la guardia. Grazie a chi ha letto fino in fondo, un abbraccio e FORZA JUVE!
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