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Dario il grande

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  1. Dario il grande

    Numero 10, Stagione 2024/2025

    Un tempo la numero 10 era la maglia dei giocatori più tecnici e geniali, in ampia parte trequartisti o anche mezze ali offensive di molto elevata qualità; oggi giocatori del genere quasi non esistono più, soppiantati da mastodontici corridori garanti di agonismo esasperato fatto di palla o piede; alla fine il calcio attuale, privo di artisti, sta diventando sempre più noioso.
  2. Dario il grande

    Traditori della nostra storia

    Sono tutti professionisti e in quanto tali vengono ingaggiati e si pongono al servizio della proprietà, le bandiere sono altre cosa, il sentimento, l'attaccamento ai colori appartengono al passato; comunque sotto questo aspetto l'unico che mi ha veramente deluso è stato Conte, tutti gli altri chi più chi meno sono solamente uomini.
  3. Auspico fortemente che con la prossima imminente nuova Juve, la leggenda del regista unico collocato fisso davanti alla difesa sparisca per sempre. Vogliamo capire o perlomeno notare che il calcio è cambiato e che tale concetto appartiene al tempo passato e che ora le squadre, specie quelle di livello più elevato, si muovono con dinamismo assoluto e rimanendo sempre ben compatte, ossia mantenendo il più possibile inalterate le distanze tra i reparti sia quando si propongono in avanti, sia quanto retrocedono a coprirsi. I così detti compiti di impostazione e regia, oggi giorno spettano praticamente a tutti i giocatori, tutti devono saper cogliere l'attimo giusto a servire il compagno smarcato; poi ovviamente i centrocampisti sono chiamati ad aggiungere quella superiore qualità tecnica che di solito contraddistingue i giocatori da grande squadra. Pertanto i nuovi centrocampisti della Juve, ossia Douglas Luiz, Fagioli e chi altro sarà a completare il reparto, devono sapere svolgere tutti indistintamente le funzioni di regia e a prescindere da quelli che potranno essere le scelte riguardanti i moduli di base.
  4. Se la Francia non accede alle semifinali del campionato Europeo in corso, la settimana prossima Rabiot dovrà calare le carte e così finalmente conosceremo le sue intenzioni e quelle della Juve. Dovesse rimanere ne sarei contento, dovesse andarsene pazienza, di gregari di buon livello ce ne sono pure altri.
  5. Nel calcio attuale il numero di targa posto sulla maglia non ha più importanza, la numerazione storica dei grandi giocatori appartiene al passato, quando il calcio era qualitativamente più bello e la classe individuale era dominante. Gli diano il numero corrispondente al primo armadietto libero nello spogliatoio.
  6. Ovvio che alla Juve attendono il verdetto prima di pronunciarsi in merito e che altro dovrebbero attendere.
  7. Ad onore del vero, rammento che Weah posto a controllare Leao, non gli ha fatto vedere palla per tutta la partita. Rimango dell'avviso che su Weah sia necessario lavorare, possiede una grande forza fisica e una velocità di corsa davvero notevole, insegnarli a fare bene le due fasi necessarie per poi diventare un affidabile elemento da collocare lungo la fascia, è compito dell'allenatore e la nuova Juve non sarà nemmeno lontana parente di quella degli ultimi anni.
  8. Nonostante il disastro della squadra nazionale, Fagioli mi ha destato una buona impressione, se non altro è uno che prova sempre a giocare senza buttare via il pallone a casaccio come spesso ho visto fare a suoi colleghi più famosi.
  9. Il calcio concreto attuale è fatto di dinamismo e compattezza garantita da parte di tutto il collettivo, fluidità non significa niente.
  10. Concordo, temo ci sia ancora parecchia gente che di calcio, di annesse situazioni tecnico tattiche e agonistiche e di giocatori in genere, non ne sappia molto.
  11. Precisazione: il lancio illuminante, specie in verticale, si pone in atto quando si presentano le condizioni per farlo e ciò dipende dal movimento a smarcarsi posto in atto dagli attaccanti, situazione che praticamente non si è quasi mai manifestata, salvo un movimento di Cristante, un altro di Scamacca e uno di Chiesa, tutti di seguito a passaggi in profondità da parte di Fagioli (c'è stata pure una buona palla su un preciso corner calciato da Fagioli, banalmente sprecata da El Shaaravy). Ripeto, se la squadra rimane statica, gli attaccanti non propongono ne la profondità, ne vengono incontro per manovrare dialogando, diventa impossibile servirli e lanciare la palla in avanti diventa il modo migliore per concederla agli avversari; pertanto in queste condizioni non esistono le condizioni per la regia. Vale per Fagioli o per chi altro, mi permane la non vaga impressione che i "veterani della squadra, specie quelli del blocco Inter", abbiano deciso di snobbare Spalletti, altrimenti la prestazione altamente negativa della squadra non si spiega a prescindere dalla regia.
  12. Il chiodo fisso del regista unico e arretrato posto davanti alla difesa, permane unicamente nel concetto calcistico Italiano. Il calcio moderno si svolge in modo dinamico e compatto ed esige che tutti i protagonisti in campo sappiano svolgere mansioni di copertura e di impostazione del gioco, pertanto la regia passa indistintamente attraverso tutti i centrocampisti, interni od esterni che siano, trequartisti compresi; la figura del mediano esclusivamente interditore non esiste più nelle compagini d'alto livello. Fagioli è in possesso di notevoli doti tecniche, poi dipende da come è comandato ad esprimerle, specie per ragioni tattiche pretese dal tecnico chiamato a guidare la squadra; se ne deduce che può muoversi lungo tutto lo scacchiere con il necessario ragionamento e la perfetta sinergia con i compagni, ossia il dovuto amalgama. La prestanza fisica diventa relativa, se la tecnica è elevata e il supporto di contorno è adeguato: Pirlo non era un colosso, non lo sono manco Modric o Verratti o Barella o altri simili, fondamentale è il sapere muoversi con intelligente anticipo (ossia saper leggere lo sviluppo della manovra) e agire con il giusto piglio agonistico. Fagioli tecnicamente è bravo, può fare bene e meglio, dipende da lui, ma pure dal contorno e dalla mentalità che il nuovo tecnico saprà dare alla squadra.
  13. Fagioli è stato convocato per il semplice motivo che dietro al decrepito Jorginho, non ci sono altri giocatori in grado di svolgere quel ruolo e tutto questo è dovuto alla pochezza dell'attuale panorama calcistico Italiano; i motivi sono di pubblica conoscenza, a iniziare dalle scuole di calcio e a concludersi con l'egemonia dei procuratori, dovuta ad un sistema di gestione ampiamente corrotto.
  14. Il calcio è un gioco basato sulla sinergia garantita dall'intera squadra, la quale deve esprimersi in maniera fluida e concreta, i due termini sono le facce della stessa medaglia; quindi non due cose diverse tra loro.
  15. Con la squadra praticamente ferma, sempre in ritardo ad aprire e chiudere le diagonali (triangolazioni), senza mai nessuno a proporsi all'offensiva o comunque al dialogo, diventa impossibile fungere da regista per chiunque. Tali problematiche sono dovute alla scarsa qualità tecnica dell'intero collettivo e non di certo di un solo giocatore, per giunta l'unico con i piedi educati; vanno piuttosto ricercate tra le indicazioni del tecnico, la sua scelta tattica, il dubbio assortimento della squadra e l'assenza di una preparazione atletica adeguata. Si era parlato di blocco Inter ed è proprio ciò che con ampia evidenza è venuto a mancare, le "colonne" neroazzurre si sono sgretolate già con la modesta Albania e poi crollate definitivamente nelle partite successive, stanchi e svogliati (altro che blocco Juve 1982); poi ci poniamo le scelte a dir poco assurde di Spalletti, ruoli invertiti di giocatori chiaramente inadeguati per giocare ad alto livello o altri giunti in prossimità del fine carriera, vedi il patetico Di Lorenzo e poi qui nel maggiore Forum della Juve, si vanno ad insinuare colpe all'unico bianconero in campo, posto praticamente ad esordire in un complesso di sbandati guidati dal retrò di turno e le sue inevitabili quanto strampalate idee calcistiche.
  16. Fagioli possiede tutti gli ingredienti tecnici necessari a fungere da regista, tuttavia deve essere posto in condizione di sviluppare al meglio la propria azione, quindi con un contorno tecnicamente adeguato e non con dei mena calci tipo Cristante e simili e dei paracarri in prima linea; poi il grande quanto ridicolo Barella, il quale da quando qualche amico giornalista lo ha paragonato a non ricordo a quale fuoriclasse del passato, si è posto a camminare brontolando per il campo. La qualità si esprime al meglio quando dialoga con altrettanta qualità e in nazionale questa è del tutto assente; auspico che ce ne sia in abbondanza nella prossima Juve.
  17. Fagioli possiede tutti gli ingredienti tecnici necessari a fungere da regista, tuttavia deve essere posto in condizione di sviluppare al meglio la propria azione, quindi con un contorno tecnicamente adeguato e non con dei mena calci tipo Cristante e simili e dei paracarri in prima linea; poi il grande quanto ridicolo Barella, il quale da quando qualche amico giornalista lo ha paragonato a non ricordo a quale fuoriclasse del passato, si è posto a camminare brontolando per il campo. La qualità si esprime al meglio quando dialoga con altrettanta qualità e in nazionale questa è del tutto assente; auspico che ce ne sia in abbondanza nella prossima Juve.
  18. Esatto, alcuni credono che basti calciare in verticale e il gioco è fatto, ma non tengono conto che se nessuno prova a smarcarsi a suggerire il corridoio ove ricevere il pallone, il cosi detto lancio in profondità equivale a consegnare il pallone agli avversari. Ieri Fagioli in alcune circostanze ci ha provato, ma le azioni sono sfumate nel nulla per il fatto di non essere state interpretate nel modo dovuto dai nostri "attaccanti", gli inguardabili Scamacca e El Shaaravy (a Chiesa riconosco almeno l'impegno).
  19. Mi aspetto l'arrivo di un giocatore possibilmente di piede mancino ma di notevole qualità tecnica da collocare al posto del Francese. Basta Bisonti in mezzo al campo, servono: agilità, capacità tecnica, rapidità di manovra e dinamismo.
  20. Donnarumma e Fagioli unici sufficienti. Non è certo colpa di Nicolò se questa nazionale è composta da gente che non sa giocare a calcio in maniera adeguata al tempo attuale e con a bordo campo un chiacchierone il quale non è riuscito a comprendere che il modo di giocare a calcio è cambiato da un bel pezzo.
  21. Se un giocatore professionista intende guadagnare molto bene senza impegnarsi in modo estremo, viene a giocare in Italia; se poi ambisce a vincere e raggiungere traguardi importanti, se ne vada all'estero, ove con maggiore impegno può pure guadagnare di più. In Italia si cambi filosofia, sia per l'interesse economico/finanziario, sia per quello sportivo e le ambizioni che in genere ne conseguono.
  22. La Svizzera e non solamente essa, pratica un calcio adeguato al tempo attuale, ossia dinamismo e compattezza espressa in maniera costante da tutta la squadra. Noi non siamo capaci di farlo, temo per il fatto di essere rimasti ancorati a concetti calcistici del passato.
  23. Ho perso il conto di quante volte lo avevo già esposto: il gioco del calcio è un concetto basato sulla sinergia, ossia dialogo permanente espresso dal movimento di tutto il collettivo componente la squadra. A differenza del calcio praticato più o meno trent'anni fa, oggi, il dinamismo è diventato una funzione essenziale del modo di giocare e prevede una azione continua a tutto campo, la quale si traduce nella necessità di mantenere il più possibile sempre inalterate le misure tra i reparti, per porlo in atto la squadra deve rimanere sempre compatta, alzando e abbassando costantemente il proprio baricentro, il che significa tutti compatti a partecipare alla costruzione offensiva pressando l'avversario già al limite della sua area di rigore e al contrario significa tutti compatti in copertura e a difendere andando a pressare gli avversari nel corso della loro fase di costruzione e di attacco. Per sviluppare al meglio tale concetto di gioco è necessaria una forte partecipazione mentale, ossia concentrazione costante seguita da una precisa volontà agonistica, quindi una ben mirata preparazione atletica e ovviamente tantissima cura dei fondamentali individuali, il che si traduce in padronanza tecnica da cui poi prevale la qualità dell'intero complesso. Nel nostro attuale campionato, questo concetto è praticato solamente in forma ridotta e da rare compagini, la tendenza mentale si basa prevalentemente su concetti tattici, spesso rigorosi, la cui priorità è il difendere, spesso a discapito dell'offendere, concetto chiaramente rivolto al passato, il quale vista la difficoltà di adeguamento, può ancora funzionare nella nostra dimensione nazionale, ma che appena si pone il piede in giro per l'Europa e non solo, ben evidenzia le carenze e i grossi limiti del nostro vetusto ideale calcistico. La concretezza si basa sulla qualità di un sistema collettivo, il quale diventa fluido quando posto in atto nella maniera corretta.
  24. Non è possibile impostare il gioco se la squadra è ferma, subisce costantemente l'iniziativa avversaria, non è capace di pressare, di suggerire gli inserimenti negli spazi, questo vale per chiunque abbia le funzioni di regia, che si tratti di un grande campione o di uno meno affermato comunque dotato di visione di gioco e un buon piede. Fagioli in nazionale ha provato a mettere ordine, a cercare talvolta la profondità, ma ripeto, se il contorno è fermo, gli attaccanti non prendono l'attimo giusto per smarcarsi, a chi cavolo scegli di dare il pallone? Chiesa si è dato da fare ma vuole sempre partire da fermo, quindi palla sul piede e solito strappo, con il risultato che gli avversari hanno già avuto modo di piazzarsi a difesa; Scamacca non ha ancora compreso che in certe situazioni è necessario venire incontro alla palla, altrimenti si rimane sempre spalle alla porta a guardare gli altri giocare; El Sharaavy meglio non commentare. Più dietro Barella con la luna storta, Cristante per il quale il calcio è fatto di spintoni e calci agli avversari (raramente alla palla) e per ultimo Di Lorenzo, il quale oramai non solo non è più in grado di supportare l'azione offensiva lungo la fascia, ma ciò che è peggio, non riesce più a contenere l'avversario diretto, si fa saltare in continuazione (a tale proposito auspico che non facciano la pazzia di farlo arrivare alla Juve, piuttosto mi tengo De Sciglio). Dovessi stilare una pagella in merito alle prestazioni dei singoli, l'unico voto elevato lo darei al portiere e l'unica sufficienza proprio a Fagioli, il quale non ha particolari colpe se non quella di doversi esprimere in un contesto del tutto privo di qualità tecnica, di determinazione agonistica e con l'ennesimo retrò a guidare la squadra da bordo campo.
  25. Impossibile fare il regista in una squadra completamente ferma, vale per Fagioli, come per De Bruyne o qualsiasi altro grande campione. Fagioli possiede tutti gli ingredienti necessari per diventare il regista della Juve, testa alta, vede rapidamente il gioco, specie in verticale; credo che con a fianco compagni di qualita' in un contesto dinamico e sempre compatto possa fare bene. Stasera con la nazionale e' stato uno dei rari meno peggio, con la Juve fara' bene.
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