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Dario il grande

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Tutti i contenuti di Dario il grande

  1. Dario il grande

    Sfide dirigenziali a confronto

    A differenza il compito decisamente gravoso spetta a Giuntoli, cioè rifare una squadra partendo praticamente da zero, con pochi soldi a disposizione e per il momento senza nemmeno avere la certezza di chi sarà l'allenatore, ossia se rimane quello attuale o ne arriva uno nuovo.
  2. Szczesny 5 (decocentrato) Gatti 5 (scarso) Bremer 6 (sufficiente) Rugani 6 (sufficiente) Cambiaso 5 (confusionario) McKeenie 4 (il peggiore) Locatelli 5,5 (impreciso) Rabiot 6 (va a sprazzi) Kostic 5,5 (impegno non basta) Kean 5,5 (poca testa e poca calma) Vlahovic 6 (prova a fare qualcosa) Miretti 6,5 (valido ma sfortunato) Chiesa 5,5 (impegno e poca testa) Illing J. 6 (almeno lotta) Yldiz s.v. Milik s.v. all. Allegri (storia finita gia' da tempo)
  3. Chiudiamo la pratica d'accesso alla CL, per gli ipotetici acquisti dubito ci siano i soldi a disposizione per i due nomi citati, probabilmente ci saranno per quei giocatori meno conosciuti e qualche valido elemento a sorpresa quale parametro zero..
  4. Fisicone, grinta e generosità sono tutte valide doti per giocare a calcio, ma ad alto livello serve qualche ingrediente in più, specie per i fondamentali di base e quel minimo di intelligenza calcistica necessaria a capire quando e come muoversi. Se per Gatti arrivasse qualche buona offerta andrebbe ceduto.
  5. La società si metta bene in testa che per essere altamente competitivi nel calcio che conta, è necessario reperire la qualità che serve e gli elementi in grado di porla in atto nel minor tempo possibile, ossia: il tecnico allenatore e a suo fianco il direttore sportivo. Probabilmente alla dirigenza attuale è sufficiente la garanzia di partecipare alla Champions League, in modo da incassare ogni anno dei denari necessari a limitare le spese; ragionamento pure logico se poi si seguisse un vero progetto a lunga scadenza e fortemente improntato sui giovani, ma a quanto pare la dovuta considerazione a riguardo dei giovani rimane un utopia, anche per il fatto che l'attuale guida tecnica non è certo l'elemento adatto a questa funzione e tanto meno a costruire nel tempo una squadra con una sua precisa idea di gioco aggiornata al tempo in corso. Un gestore di campioni già affermati, amalgamati di cui non disponiamo e che perseverando in questa situazione mai avremo dal momento che volutamente si è evitato ad iniziare quest'opera, la quale doveva partire già tre anni orsono, mentre invece si è rimasti al palo a sognare non si sa bene chissà quale cosa. Ora la lista dei sogni irrealizzabili, comunque inutile se viene a mancare una minuziosa pianificazione, i tempi di realizzo oltre che alle possibilità economiche.
  6. L'inter è la più grande truffa legalizzata nella storia del calcio professionistico, pretesa e sostenuta da grandi banche e finanziarie, impossibilitate ad intervenire direttamente per il recupero dei loro crediti e questo stato di cose oramai ha assunto una fisionomia politica e tra non molto seguiranno nel giochino perverso ma funzionale, pure altre società, oramai tecnicamente impossibilitate a pagare i loro, sempre più consistenti debiti.
  7. Concordo e magari con un vero regista esperto a parametro zero.
  8. Bello e lecito sognare senza manco per sbaglio valutare i possibili costi e il fatto che forse avremo a disposizione un centinaio di milioni per andare al mercato, possibilmente senza sacrificare quei due o tre pezzi attorno ai quali iniziare a ricostruire la squadra. Il compito di Giuntoli è quello di badare a risparmiare e non quello di cercare grandi quanto costosi nomi; se davvero è bravino come credo, saprà individuare ed acquisire giocatori sconosciuti ma di evidente qualità. Aggiungo che se il centrocampo sarà a tre (ma pure a cinque), reperire un regista esperto del ruolo non sarà cosa facile e l'unico a ritornarmi alla mente, è Jorginho a parametro zero; indipendentemente dal fatto che rimanga Allegri oppure arrivi un nuovo tecnico.
  9. Se per la società l'azione essenziale è la riduzione delle spese poi diventa inutile farsi delle illusioni, molto dipenderà dalle possibili offerte e dal loro peso; giocatori quali Vlahovic, Bremer, Chiesa e in parte Szczesny, possono interessare a club esteri di notevole spessore economico, mentre tutti gli altri sono di interesse notevolmente minore sia quali elementi tecnici sia di monetizzazione. Non va escluso che uno se no addirittura due dei sopracitati lascino la Juve per fare cassa (non vorrei privarmi di Vlahovic e Bremer) e forse pure Rabiot deciderà di cambiare aria, dubito pure della possibile acquisizione di quei soliti nomi che da un poco di tempo a sta parte ogni giorno vengono posti alla ribalta, tutti esageratamente costosi, ma con l'incognita di valere veramente quei soldi, quindi in grado di fare la differenza. A questo punto non ci rimanere che auspicare un buon lavoro oscuro da parte di Giuntoli, che riesca a reperire non saprei come e dove, quei almeno quattro elementi in grado di garantire qualità, mentalità ed ambizione. Se per forza di cose la situazione dovesse rimanere statica, non va esclusa nemmeno la permanenza di Allegri sino a scadenza e dato il momento particolarmente complicato, riuscirei pure a farmene una ragione (forse).
  10. Il lavoro di un valido DS in ampia parte dipende dalla disponibilità finanziaria di cui dispone. Scoprire ipotetici talenti e poi tramutarli in concrete realtà è una dote non da tutti e tantomeno un lavoro facile, specie per il fatto che può comportare di gettare via denari e non sempre garantire ciò che un tecnico allenatore vuole a propria disposizione nella delicata fase di allestimento della squadra che è chiamato a guidare. Pertanto lavorare nel sottobosco è un concetto che al tempo attuale va preso in primaria considerazione, sono finiti i tempi del mi serve, mi piace, prendo; oggi le più importanti manovre di mercato le fanno i grandi club esteri e in Italia ne siamo sottoposti (eccetto a chi è concesso il debito ad oltranza di provenienza Cinese). Giuntoli credo possieda un buon fiuto ma non la bacchetta magica, va lasciato lavorare e gli esiti sperando siano positivi, inizieremo a notarli con la prossima stagione, auspicando che finalmente sia una stagione di iniziale rinnovo e transizione (di anni ne abbiamo già persi tre, nell'imminente futuro se va bene ne perderemo solamente uno). Rabiot, McKeenie, Chiesa? Degli attuali centrocampisti il Francese è l'unico gregario di buon livello da conservare, a patto che non manifesti strane pretese contrattuali, ripeto è un valido gregario da impiegare a supporto di almeno un paio di nuovi centrocampisti di garantita qualità superiore, altrimenti va lasciato libero di accasarsi dove gli pare. McKeenie è uno dei tanti giocatori che militano in serie A, pure lui un gregario purtroppo discontinuo, ma decisamente non in grado di fare la necessaria differenza in una squadra di rango elevato; pertanto nel caso ci fossero offerte adeguate andrebbe ceduto senza ripensamenti. Chiesa, dei tre citati è l'unico che deve essere riconfermato senza altre ipotesi, pare abbia finalmente superato le problematiche fisiche, ora gli serve solamente di giocare senza patemi e di farlo in quello che è il suo ruolo di attaccante esterno di fascia e niente d'altro; può venire collocato pure lungo il settore destro e questo lo deciderà chi auspico sarà il prossimo tecnico della Juve, specie se dovesse optare per una linea d'attacco disposta a tre elementi.
  11. McKeenie è uno dei tanti gregari con la funzione di completare i ranghi di una squadra di calcio, possiede i fondamentali necessari per giocare in serie A, quindi va classificato quale elemento di supporto a giocatori di maggiore qualità e personalità, praticamente una riserva a tutti gli effetti; pertanto uno dei tanti non in grado di fare la necessaria differenza in una squadra di rango elevato, il fatto che raramente riesca a fare una partita decente non ne giustifica la permanenza in prospettiva futura. Da cedere al miglior offerente, oppure quale pedina di scambio a conguaglio.
  12. Dario il grande

    Roma - Juventus 1-1, le pagelle e il migliore in campo!!!

    Szczesny 6,5 (salva il risultato) Gatti 5 (disattento e impreciso specie nelle chiusure) Bremer 7 (il migliore, tiene in piedi tutta la baracca e va pure a rete; qualcuno pensa di cederlo per poi prendere che cosa?) Danilo 5,5 (confusionario e poco lucido nelle scelte) Weah 6 (si impegna molto quindi si merita la sufficienza, deve imparare ad avere più coraggio e determinazione) McKeenie 5 (scarso in interdizione e anche peggio in impostazione) Locatelli 6 (l'unico tra i centrocampisti a dare la necessaria copertura in fase offensiva, in impostazione non c'è, ma non è facile in una squadra statica) Rabiot 6,5 (si muove parecchio, corre molto e prova qualche sortita offensiva; sarebbe utile che lo facesse sempre) Cambiaso 5 (in evidente fase di calo fisico e mentale; è uno tra i tanti gregari collocati una volta qui e l'altra là in modo da trovarsi in confusione) Chiesa 6,5 (buona partita, in crescita fisica ed agonistica, ma pure tecnica, sfiora il gol; ho la netta impressione che renda meglio sulla fascia destra) Vlahovic 6 (il suo compito consiste nel lottare da solo contro i difensori avversari, di conseguenza perde lucidità e pure la calma. Ordini di scuderia) Kostic 6 (l'impegno c'è sempre, ma non basta solamente quello) Milik 6 (lo stesso compito tattico di Vlahovic, ossia tenere a bada i difensori avversari) Kean s.v. (comunque sfiora il gol) Alcaraz s.v. (credo abbia bisogno di maggiore considerazione, appare in buona forma) all. Allegri s.v. (oramai ha ampiamente dimostrato quali sono le sue reali qualità, specie l'incapacità a dare una valida fisionomia di gioco alla squadra, per lui il calcio è solo tattica, tutto il resto è casuale, nel bene e nel male)
  13. Dell'attuale gruppo di gregari a comporre il centrocampo della Juve, Rabiot sarebbe l'unico da conservare e da poter inserire in un nuovo reparto comprendente almeno due giocatori di elevate garanzie qualitative. Tuttavia sempre un gregario rimane, quindi non può venire a costare una ventina di milioni lordi l'anno, pertanto se non intende rimanere alle condizioni attuali, se ne vada dove meglio crede; le grosse somme vanno spese per giocatori in grado di fare la differenza e non per chi funge da supporto ad essi.
  14. La società inter sino ad ora ha fatto ciò che gli pare, protetta quindi coperta da evidenti motivazioni affaristiche di derivazione politica, per conseguenza di interessi vari attinenti a grandi banche e finanziarie internazionali. Fosse altrimenti andrebbero premiati in quanto inventori di un nuovo sistema debitorio a fondo perduto sempre rigenerabile e senza alcun interesse di recupero. Ossia pezzi di carta a garanzia di ipotetici valori patrimoniali.
  15. Vlahovic pur giocando in una squadra ove visibilmente latita qualità , specie quella costruttiva, mentre si persevera ad applicare una visone tattica fuori del tempo, è comunque il vice capocannoniere del campionato; pertanto per alcuni andrebbe ceduto per poi investire il ricavato (più o meno la stessa somma), in modo da ottenere quella che per il momento rimane una incognita specie per il ruolo di prima punta. Caspita, si darebbe via un vero centravanti (merce rara) per uno sicuramente bravo ma che tale non è.
  16. La prima punta, deve riuscire nell'intento di mettere a segno più reti possibile e visto che in campo esistono pure gli avversari, succede che talvolta ciò non riesce e magari pure si sbaglia ciò che in teoria sembra facile specie da parte di chi se ne sta seduto in poltrona. Contestare uno come Vlahovic, il quale alla fine le sue reti le pone comunque a segno, in un contesto di squadra molto approssimativo come quello attuale, significa non volere vedere o perlomeno capire la nostra attuale realtà: siamo una squadra tecnicamente povera, mentalmente debole, costruita attorno a tanti gregari e nessun giocatore di classe superiore; probabilmente pure per il fatto che l'attuale tecnico conosce unicamente il suo concetto calcistico, ove prevale la solidità fisica a discapito della classe e la genialità che ne consegue. Aggiungo che mi fanno sorridere certi paragoni come quello con Halland, il quale gioca in una super squadra, attorniato da fior di campioni e con un grande allenatore a guidare il tutto; mentre noi poverini si persevera a voler rimanere tali, certamente per dei fattori esterni imprevisti, ma ancora di più per mera miopia e la cocciutaggine a non avere voluto cambiare registro quando era già ben evidente la necessità di farlo, ora dopo avere buttato un triennio si deve ritornare al via e iniziare a fare quanto doveva essere già compiuto e secondo alcuni la soluzione sarebbe quella di cedere uno dei pochi veri centravanti rimasti in circolazione, per poi far arrivare l'ennesima comunque costosissima incognita e non mi riferisco a Zirkzee, il quale è tutt'altro che una vera prima punta.
  17. Bello e giusto fantasticare ma per concretizzare bisogna tenere presenti tre fattori: 1) rimane l'attuale allenatore, oppure ne arriva uno nuovo con i suoi concetti calcistici. 2) in realtà quanti soldi saranno disponibili per il mercato. 3) la priorità assoluta è migliorare il centrocampo, ove a mio avviso servono almeno un paio di elementi garanti di qualità ed esperienza ben superiori al contesto attuale. Zirkzee è un giocatore di ben evidente talento, in effetti potrebbe essere l'elemento ideale per varie soluzioni in attacco, specie a supporto di Vlahovic, ma ciò, sempre a mio modo di vedere, non andrebbe necessariamente ad escludere Chiesa e questo a prescindere dal sistema di gioco e i moduli base che potrebbero venire scelti.
  18. Si fa riferimento al concetto globale e continuativo, non ha una gara giocata in altro modo per possibili altre esigenze. La Roma pur avendo delle lacune specie nella retroguardia, appena cacciato il furbo Dinosauro mangia soldi che aveva in panca, ha iniziato ad esprimersi meglio, adottando pur nei suoi limiti, un sistema di gioco dinamico e ben distante dalla staticità precedente; difatti è prontamente risalita in classifica.
  19. Serve un allenatore in grado di comprendere che il calcio è cambiato rispetto ad una decina d'anni fa, oggi non basta più il possedere un giocatore d'attacco o meglio una punta in grado di inventarsi le reti di propria iniziativa (i Baggio, i Del Piero, I Tevez, i Ronaldo; non esistono più); di questa tipologia a livello internazionale ne sono rimasti solamente un paio (Mbappe e Vinicius J.). Oggi il calcio è fatto di dinamismo assoluto espresso da tutto il collettivo di squadra, manovra rapida a tutto campo e per tutto l'arco di una gara; pertanto o ci si adegua a questo concetto, oppure si guarderanno gli altri dominare e vincere, cavolo da noi era arrivato a farlo il solo Conte, altrove quì in Italia, i vari Gasperini, poi Spalletti, dopo ci è arrivato pure Inzaghi e ultimamente l'ha capito pure De Rossi e mai possibile che solamente da noi si perseveri a seguire un sistema che non funziona più nel calcio attuale.
  20. Weah possiede notevoli doti fisiche, ma come qualsiasi altro giocatore ha bisogno di giocare con maggiore continuita', specie in un contesto che fa del rigore tattico il suo concetto basilare; pertanto piu' difficile da assimilare in tempi brevi. Per me Weah andrebbe confermato.
  21. Dario il grande

    Juventus - Milan 0-0, le pagelle e il migliore in campo!!!

    Szczesny 6 (giornata di riposo) Gatti 6 (fa il suo) Bremer 6,5 (perno della difesa, annulla Giroud) Danilo 6 (sufficiente, rende meglio a destra) Weah 7 (Per me il migliore, offusca Leao, ma deve ottenere maggiore considerazione) Cambiaso 6 (gioca più ordinato del solito, comunque il suo ruolo è quello di esterno difensivo) Locatelli 6 (si arrangia con sufficienza in quello che non è il suo ruolo) Rabiot 6,5 (gioca con più determinato del solito; potrebbe dare molto di più specie nelle fasi offensive) Kostic 6 (l'impegno non gli manca, ma appare poco sereno nelle scelte e i suoi cross non sono pervenuti) Yldiz 6 (è un puledro di razza, andrebbe fatto giocare libero di spaziare, senza troppe consegne tattiche, difatti poi si spegne) Vlahovic 6 (oramai il suo impiego è quello di lottare da solo contro i difensori avversari, di conseguenza perde lucidità nelle conclusioni e si innervosisce) Chiesa 6,5 (prova a suonare la carica con grande impegno agonistico, ma purtroppo non serve) Milik s.v. McKeenie s.v. Miretti s.v. all. Allegri 5 (il "gioco" è quello senza alternative, a dire il vero oggi la squadra si è espressa meglio del solito e meritava di più, ma la fortuna non è sempre amica)
  22. Conosco poco Di Gregorio, mi sembrano validi pure Carnesecchi e Vicario, ma al momento le priorità sono altre; specie a centrocampo e in difesa.
  23. Sono tifoso della Juve e non di chi la allena, pertanto ciò vale per Allegri e per qualsiasi altro, questo fattore mi è indifferente; ciò che invece esigo da un allenatore, è che sappia dare una giusta fisionomia di gioco alla squadra, perlomeno in maniera decente e sotto questo aspetto da tre anni a sta parte la Juve è progressivamente peggiorata, decisamente brutta a vedersi nonostante le centinaia di milioni spesi ogni anno, la squadra non esprime un calcio degno del grande blasone, appare addirittura goffa, arruffona nello sviluppare la manovra di gioco, poco distante da una qualsiasi provinciale di serie B. Allegri il suo lo ha fatto e doveva rimanere nell'album dei ricordi positivi, invece in questo triennio trascorso è entrato in quello dei ricordi negativi. Ora si insinua che quest'anno grazie ai risultati ottenuti porti nelle casse 120 milioni, sarà anche vero, almeno lo auspico, ma allora vanno anche citate le diverse centinaia di milioni gettati via negli anni trascorsi, grazie a scelte errate tecniche errate, acquisti e cessioni sbagliati, svalutazione di diversi giocatori, senza tralasciare quanto costi il suo contratto (ma di questo la colpa non è sua, ma della società).
  24. Dario il grande

    Lazio - Juventus 2-1, le pagelle e il migliore in campo!!!

    Perin 7 (la qualificazione in ampia parte è merito suo) Danilo 5 (poco lucido se la cava con l'esperienza) Bremer 6 ( non è in gran serata e commette qualche pericolosa banalità, ma rimane l'unico a tenere dietro) Alex Sandro 5 (Fa tenerezza, gioca con il piglio di una vecchia gloria, l'errore sulla rete è difficile a vedersi tra i dilettanti; non è manco colpa sua se lo fa giocare) Cambiaso 5 (maluccio, confusionario, nervoso e poco attento) McKeenie 5 (male sia in copertura sia in impostazione, una mezzala di valore dovrebbe saper fare al meglio entrambe le cose; ma lui non lo è) Locatelli 6 (sappiamo che è costretto a giocare in un ruolo che no sa fare, come sempre qualche errore, però almeno ci mette quel piglio che altri non pongono) Rabiot 7 (giocasse sempre con la stessa voglia e determinazione, vince il duello con il suo avversario diretto e prova a costruire la "manovra") Kostic 5,5 (si impegna, corre molto, ma evidenzia notevoli lacune tecniche specie quando si alza il ritmo e bisogna ragionare rapidamente sul da farsi) Chiesa 5 (troppo nervoso e precipitoso, pure lui fuori ruolo; è una punta esterna e solo lì deve giocare, magari a destra ma il "tecnico non lo vede" Vlahovic 6 (per alcuni errori non meriterebbe la sufficienza, ma lotta per 80 minuti da solo contro tutta la difesa della Lazio, quindi premiata la caparbietà) Weah 6 (Il solo merito del passaggio a Milik gli dona la sufficienza (mi rimane il sospetto che in realtà era un tiro sbagliato, ma va bene così) Milik 6 (Uomo giusto al posto giusto al momento giusto, la sua rete ci qualifica alla finale e di questi tempi è veramente molto) Yldiz s.v. Alcaraz s.v. all. Allegri 6 (il gioco del calcio è tutt'altra cosa, comunque la fortuna è un ingrediente importantissimo e lui la possiede in quantità; auspico che duri)
  25. Dario il grande

    (Cds) "Juventus spenta anche con la Lazio. Il migliore? Rabiot"

    Nelle condizioni che la squadra è stata indirizzata a giocare è veramente difficile stabilire dei meriti o demeriti, sicuramente i secondi prevalgono sui primi; ma se una squadra si esprime sempre e comunque in modo indecente, aldilà degli errori di chi scende in campo, diventano ancora più evidenti gli errori di chi la squadra è chiamato a prepararla a darle una propria fisionomia di gioco, ad amalgamarla e a gestirla tecnicamente, tatticamente e mentalmente. Come quasi sempre avviene nella vita, nelle professioni, quindi pure nel calcio, prima o poi i nodi vengono al pettine, di conseguenza non ci sono scuse, bisogna ammettere gli errori notevoli di conduzione societaria e quelli altrettanto notevoli di conduzione tecnica. Ieri ho provato pena e pure vergogna per il nostro glorioso nome; messi alle corde come un pugile senza fiato e senza forza, da una squadra che al nostro cospetto sembrava il Manchester City e non solo per il colore della maglia; obbiettivamente avrebbero meritato di passare il turno, per la volontà, la caparbietà, la decisione e se questo non è successo dobbiamo ringraziare il nostro bravissimo portiere di riserva e quell'ingrediente imprevedibile ma particolarmente utile nel gioco e che a volte fa la differenza e che si chiama fortuna e credo che questa sia l'unica vera dote di elevato valore in possesso del nostro attuale "allenatore gestore"; tutto il resto ha un altro significato e si traduce con la parola "indecenza". Per la finale ho un notevole timore e a questo punto spero nell'unica dote di spicco del nostro "tecnico".
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