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Dario il grande

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  1. Il campionato e' chiaramente pilotato, troppi sono gli interessi che vi gravitano attorno, i conseguenti rientri debitori e la pressione delle grandi finanziarie e le annesse grandi banche. Sara' un caso, ma una volta tolta di mezzo la Juve con i mezzi che ben conosciamo e tutt'ora sempre in atto, progressivamente hanno vinto lo scudetto il Milan, il Napoli e ora l'Inter; rimane lecito il sospetto che la stagione prossima tocchi a qualche altra societa' di rilievo, magari con grosse problematiche di rientrare almeno in parte con i loro debiti.
  2. Moltissimo dipende dal comportamento della squadra per cui giocano, l'aspetto mentale, tecnico e tattico e sopratutto qualitativo del collettivo e di chi guida da bordo campo. Il Manchester City e' una super squadra, praticano un calcio moderno, aggressivo e specie dinamico, fatto di manovra intensa e compatta a ritmo elevato e a tutto campo per tutta la durata della gara. La nostra attuale Juve purtroppo e' l'esatto contrario, decisamente povera di concetto calcistico oltre che di qualita'; pertanto non e' possibile un paragone di resa tra Vlahovic e Halland e questo credo sia evidente a chiunque. Non vorrei che perdessimo Vlahovic pure per il fatto che poi temo sarebbe difficile reperire un sostituto, ma il pericolo c'e'; PSG, Barcellona e Liverpool se lo possono permettere di spendere 100 milioni e di garantire al giocatore uno stipendio di una quindicina di milioni a stagione.
  3. Dipende dal volere della società, ossia se è intenzionata a investire subito e spendere molto per provare a vincere il più possibile già con la prossima stagione, oppure se per una ragione di semplici calcoli di garanzia economica e finanziaria (quanto spendo e quanto ricavo), preferisce non spendere e accontentarsi di accedere ai posti che comunque garantiscono la partecipazione alla Champions League e i soldi (parecchi) che comunque entrerebbero nelle casse sociali. La necessaria riduzione delle spese ed il riportare in equilibrio il bilancio, indicano che probabilmente sceglieranno il secondo percorso; questo significa che potrebbero confermare Allegri sino alla naturale scadenza del contratto e rimandare il necessario rinnovo della squadra alla stagione successiva, il che equivarrebbe a dover porre in preventivo un periodo di transizione di uno o due anni. In conclusione, per ricostruire la squadra di anni ne abbiamo già persi tre e per rivederla pronta a competere ne verranno persi altri tre. Ovviamente decidano loro, a mio modo di vedere taglierei subito il cordone ombelicale, in modo da iniziare immediatamente la dovuta innovazione così da guadagnare almeno una stagione sui tempi ipotizzati.
  4. Non troppo tempo fa avevo letto da qualche parte (non leggo quotidiani sportivi) che il valore patrimoniale della società Inter è di circa 600 milioni.
  5. Ponendo che in qualche modo riescano a risolvere il caso Allegri (comunque sarebbero 16 milioni) e poi far giungere Conte costerebbe altri 16 milioni (lordi), quindi il totale sarebbe di 32 milioni da sborsare; poi aggiungendo i 9 nove che debbono a Ronaldo si sale a 41 milioni e in un momento in cui è prioritario risanare i conti e riequilibrare il bilancio sociale, temo che l'operazione Conte non sia fattibile. Pertanto o rimane Allegri sino a scadenza, oppure arrivi Motta o chi altro con uno stipendio netto non superiore ai 3 milioni a stagione.
  6. Ci aggiungo pure Coman e qualche altro giocatore che poi si è rivelato valido e ci avrebbe fatto comodo.
  7. Quindi il trucco consiste nel fare debiti continui con finanziarie estere, sempre disponibili a garantire tanto poi i soldi rientrano per altre vie (altrimenti non si spiega). A questo punto facciano tutti così, specie le società più piccole, sempre con il timore di sparire dal mondo del calcio o comunque di fallire. Vorrei conoscere che ne pensano Gravina e Ceferin e i loro intimi protetti (o debbo pensare male di loro, quindi che siano parte integrata di quel sistema).
  8. Si fa troppo presto a bocciare giocatori giovani per il fatto di non essere immediatamente pronti a fungere da titolari in una grande squadra, con i giovani in genere bisogna avere pazienza, almeno per la prima stagione e le verifiche definitive semmai vanno fatte quella dopo. In passato abbiamo già commesso errori del genere causa impazienza, con ragazzi poi ceduti e in breve diventati campioni o comunque giocatori di buon livello; se si vogliono ragazzi giovani già pronti bisogna sborsare un sacco di soldi, ammesso che poi te li cedano.
  9. Se la Lazio intende rimontare lo svantaggio inevitabilmente deve mantenere un atteggiamento aggressivo e noi di conseguenza agire di contropiede (ma lo sappiamo fare?)
  10. Del Piero è una persona intelligente, sa benissimo che per entrare a far parte della gestione di un gruppo molto importante serve tatto e atteggiamento diplomatico, pertanto le cose al chiaro non si esprimono dall'esterno, semmai un domani dall'interno del gruppo quando si ha voce in capitolo; Giampiero Boniperti questo lo ha insegnato.
  11. Quando una società d'alto livello e rango viene gestita da commercialisti e ragionieri, inevitabilmente sbanda e non conclude niente di positivo, anzi alla fine sperpera tempo e denaro. Ai vertici societari non hanno capito che a guidare il contesto ci deve essere gente pratica dell'ambiente calcio; questi hanno creduto che sia sufficiente disporre dei denari senza capire in quale maniera si debbano spendere seguendo un progetto calcistico ben mirato e pianificato nel tempo, di conseguenza hanno sbagliato le scelte più semplici e logiche: ossia quando si deve ricostruire, si parte da zero, si eliminano le macerie, poi si pongono le fondamenta sulle quali poggiare il nuovo telaio e su di esso si collocano gli ingredienti necessari possibilmente di qualità; invece la società ha creduto che sia sufficiente affidare il tutto nelle mani di un gestore unico forte del suo ottimo passato, ma non in possesso delle necessarie doti innovative quindi costruttive. L'esito finale è inevitabilmente fallimentare, reso ben evidente dai tre anni letteralmente persi per giungere a niente, non tanto per l'assenza di vittorie, ma per il fatto che la squadra non c'è, progressivamente si è andata a perdere pure quella mentalità che ha sempre contraddistinto la Juve rispetto alle altre società. Ora ancora si discute sul da farsi nonostante l'indicazione del percorso sia semplice da individuare: bisogna fare quello che avrebbe dovuto avere inizio tre anni fa, ossia: Volti nuovi nella dirigenza con l'ingresso di gente competente di calcio e di Juve, una nuova conduzione tecnica ben adeguata al calcio odierno e una maggiore quanto decisa considerazione e valorizzazione dei giovani, indipendentemente se già presenti nel nostro vivaio o se provenienti da altri lidi.
  12. Il Napoli cederà Osimenh per oltre 100 milioni quindi potrà permettersi di fare un buon mercato, anche acquisendo Conte o chi altro (DL è poco simpatico, però non fesso, sa come gestire la società). La Juve deve mettere a posto il bilancio sociale, pertanto deve porre in atto una politica di contenimento delle spese, quindi non può permettersi di spendere un sacco di soldi a vuoto come è successo in questi ultimi tre anni e perseverare a rifinanziare attraverso centinaia di milioni a stagione (gli azionisti non saranno eternamente disposti a farlo); pertanto pure il nuovo tecnico dovrà costare perlomeno la metà di quello attuale e i nomi sono quelli citati, con Thiago Motta primo della lista; non dovessero trovare accordi convenienti, non va esclusa la permanenza di Allegri sino alla scadenza contrattuale.
  13. Allegri pone in pratica un calcio basato sul contenimento, quindi il controllo della partita in attesa dell'episodio favorevole, il quale più spesso capita quando in squadra è presente almeno un attaccante di qualità decisamente superiore, ancora meglio se un vero e proprio fuoriclasse, ad esempio Tevez; l'espressione del gioco preteso da Allegri è composta da staticità tattica, ossia occupare tutti gli spazi nella propria metà campo e attendere l'episodio favorevole (lo ha detto proprio lui). Conte adottava la stessa disposizione tattica, ma seguendo il proprio istinto caratteriale, aveva compreso la necessità del dinamismo, quindi di manovrare sempre compatti sia in fase offensiva, sia in fase difensiva (se siamo attenti osservatori, Inzaghi con l'Inter, pure lui gioca 3-5-2, ma lo fa in modo dinamico e intenso, sulla falsariga di quanto in precedenza faceva Conte).
  14. Conte costa troppo, quindi non rientra nella politica di contenimento delle spese giustamente avviata dalla società per sistemare i conti. Chi sarà il prossimo allenatore della Juve difficilmente supererà la soglia al netto di 4 milioni di stipendio a stagione, quindi andrà individuato tra i soliti nomi che circolano da circa un anno a sta parte: Thiago Motta è quello più indicato, sta facendo bene a Bologna e inoltre in carriera, da giocatore, ha acquisito notevole esperienza in campo internazionale e questa non è cosa da poco, specie per esordire su una poltrona molto importante quale è la nostra; tra gli altri emergenti ma meno esperti, forse Gilardino o anche Palladino, dei vecchi marpioni rimane il solo Gasperini, ma dubito che la società intenda porre in atto una rivoluzione in maniera drastica.
  15. Mi riferivo a Chiesa (in risposta a Pawn Heart)
  16. Concordo e aggiungo che se in Nazionale ha fatto molto bene giocando a destra, non vedo per quale motivo non potrebbe fare altrettanto alla Juve; probabilmente succede per il fatto che l'attuale tecnico, pur di rimanere fedele al suo dogma tattico, non ritiene utile disporre l'attacco a tre punte.
  17. Non lo seguono più, lo spogliatoio è disunito, troppi problemi in corso non solamente tecnici o tattici, ma anche di scelte dovute o comunque obbligate per motivi di mercato e poniamoci pure l'accanimento verso la squadra da parte della mediatica e le evidenti direttive della mafia federale.
  18. Vincere subito è una bella frase da collocare nel libro dei ricordi del tempo che fu; il mondo del calcio è cambiato, ora il potere economico finanziario è più ampio quindi difficile disporre dello strapotere delle scelte; a prescindere da questo, serve assolutamente un tecnico allenatore al passo con il tempo attuale, in grado di comprendere la necessità di praticare un calcio dinamico e snello, fattore essenziale il quale tuttavia richiede un periodo di assimilazione piuttosto lungo e di disporre sul campo di interpreti garanti di qualità tecnica, mentale ed agonistica mediamente elevata. Circolano parecchi nomi per l'ipotetico post Allegri e pure qui escono dei fattori da tenere a debito conto, quali: l'esperienza calcistica del soggetto da scegliere, comprendere per tempo le caratteristiche caratteriali, la personalità e la ferma ambizione ad arrivare ai vertici, senza trascurare il suo costo economico (la società è giustamente intenzionata a ridurre le spese globali di gestione),;infine il particolare fondamentale ossia la capacità di trasmettere ai giocatori la propria filosofia di gioco, tenendo ben presente che se quest'ultimi riescono a divertirsi giocando, i frutti del lavoro matureranno più in fretta, di conseguenza riducendo i tempi di attesa per tornare grandi.
  19. Una squadra di calcio viene costruita seguendo le direttive di chi viene chiamato a svolgere il ruolo di responsabile tecnico, ossia l'allenatore, il quale ne supervisiona l'allestimento in stretta sinergia con il direttore sportivo; pertanto sono queste due figure a decidere chi tenere e chi mandare via. Dei componenti l'attuale rosa non cederei: Szczesny, Bremer, Cambiaso, Vlahovic, Yldiz, il giovane Hasa e farei rientrare Huijsen; tutti gli altri posti in lista di ipotetica cessione.
  20. Locatelli deve fare ciò che ha sempre fatto, ossia il mediano laterale di spinta, è valido in interdizione e se lasciato avanzare possiede un tiro dalla distanza forte e preciso che nella Juve attuale non può porre in atto per ragioni dovute al rigoroso rispetto tattico; se qualcuno se lo è inventato in un ruolo che non sa fare questa non è colpa sua. Rabiot possiede un fisicone, un discreto piede sinistro e scarsa continuità nelle prestazioni, di base è un gregario utile a supportare centrocampisti di qualità superiore, dei quali non disponiamo; pertanto mi tengo l'Italiano a patto che venga impiegato nel suo ruolo e che tra l'altro costa parecchio di meno.
  21. Non abbiamo capito la partita che significa, cosa c'è da capire dopo una intera stagione che si gioca assieme; questa è una frase tipica di chi si occupa di politica, ma non di chi si occupa di calcio professionistico. Semplicemente la squadra è psicologicamente stanca, svuotata mentalmente tanto per le ragioni tecniche e tattiche spesso incomprensibili, ma probabilmente ancora di più per la totale assenza dirigenziale a tutelare non solo la parte sportiva ma l'intera immagine della Juve. Oramai è più che evidente che il VAR, le sviste arbitrali, funzionano miratamente a comando unicamente quando è in campo la Juve; questo accanimento voluto da chi vuole punire la società Juventus, ma ancora di più intende gestire l'esito del campionato dalla cima alla coda, decidendo pure le posizioni di classifica per ragioni d'altro interesse, non escluse quelle d'interesse economico finanziario e probabilmente pure politico. Ora la società ha l'obbligo di intervenire, dal momento che c'è di mezzo non solamente la parte sportiva e la credibilità del torneo, ma pure la propria garanzia d'immagine.
  22. Indubbiamente molto dipende dalla qualita' dei singoli, ma fondamentale diventa il il concetto di gioco, la scelta tattica di base pensata quando si inizia a plasmare la squadra e la posta in concreto delle idee, dei movimenti necessari con e specie senza palla ecc; tutte cose che vanno provate e riprovate in allenamento sino ad arrivare alla sinergia del manovra espressa dal collettivo; di tutto cio', nel ultimo triennio non si e' notato nulla, la squadra si muove a casaccio, appena avanza i reparti si sfilano porgendo il fianco agli avversari e perche' non succeda si sceglie di rimanere coperti ed arretrati; la recita e' sempre la stessa: non abbiamo preso gol, senza citare che spesso non li abbiamo fatti per il timore di non rispettare i dettami tattici e questo spiega chiaramente la difficolta' di andare a rete dei centrocampisti, sicuramente privi di qualita' elevata, ma pure costretti a "giocare" in un modo molto particolare e di difficile comprensione.
  23. Questa partita e' da vincere, in modo da affrontare con serenita' le squadre che vengono dopo sino alla fine dell'attuale campionato. Calendario stilato su precise indicazioni della FIGC, in modo da porre la Juve in difficolta' nel caso si fosse trovata in corsa scudetto con l'Inter (basta osservare il loro calendario per capire il giochino). Comunque ci siamo posti fuorigioco di nostra iniziativa, quindi il problema non sussiste; ora credo possano bastare 6 o 7 punti per raggiungere il traguardo Champions League.
  24. Se la squadra è volutamente statica, del termine dinamismo calcistico non ne conoscono manco il significato, per rispetto tattico il baricentro rimane prevalentemente basso, di conseguenza i centrocampisti hanno meno possibilità di fungere da incursori, specie nel timore di lasciare ampi spazi aperti tra loro e la linea di difesa e favorire le ripartenze degli avversari; questo succede e lo ripeto per l'ennesima volta, quando la squadra non sa agire sempre compatta e l'azione dinamica è inesistente.
  25. Chiesa è giocatore da tridente d'attacco, non possiede le caratteristiche necessarie per giocare da seconda punta; potrebbe giocare a due solamente nel caso venga allestita una squadra che agisca esclusivamente di contropiede, ma dubito che la Juve e a prescindere dal tecnico a bordo campo, intenda seguire una soluzione del genere. Forse collocato sulla fascia destra potrebbe rendere meglio e sfruttare a dovere la sua notevole velocità di corsa per arrivare spesso al cross dal fondo, ma questo dipende da come verrà pensata la squadra futura.
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