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Dario il grande

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Tutti i contenuti di Dario il grande

  1. Il ruolo di Miretti è quello di mezzala, se poi a causa della mania di stravolgere i ruoli ai giocatori, viene comandato a fare altro, specie ciò che non sa fare, le sue colpe diventano del tutto relative. Un ragazzo di vent'anni non può permettersi di contestare le decisioni tecnico tattiche, ma nemmeno si può pretendere che vi si adegui positivamente a fare il tappa buchi. Qualcuno si chiede per quale motivo gioca sempre, la risposta è semplice: al momento, visto il problema Pogba, visto che Fagioli per motivi fisici non è ancora entrato in forma, visto che McKeenie, da centrocampista interno non offre le necessarie garanzie tattiche, non rimane che lui e se il tecnico lo preferisce ad altri, ne avrà un motivo plausibile.
  2. Lo ripeto per l'ennesima volta e credo non sarà l'ultima: Miretti è un giovane giocatore di 20 anni di età, di ruolo è una mezzala provvista di più che validi mezzi tecnici e capacità di adeguamento tattico, cosa quest'ultima piuttosto rara in un ventenne non ancora completamente maturato; se poi viene collocato a giocare in ruoli diversi e non corrispondenti alle sue caratteristiche, non se gliene può fare una colpa, lui da professionista si adegua al volere del tecnico che guida la squadra. Certo che vedere un centrocampista classico, schierato in quella che è una via di mezzo tra il trequartista e la seconda punta, porta ad avere dei dubbi sul suo impiego, ma in quel ruolo, decisamente non di sua pertinenza non ci si pone lui di sua volontà, bensì gli viene imposto per vedute tattiche.
  3. Dario il grande

    Mezzeali poco dinamiche per il 3-5-2?

    Il gioco del calcio è sinergia e quest'ultima, specie oggi giorno, esige dinamismo e compattezza da parte di tutto il collettivo; se non si comprende questa semplice, quanto ben visibile logica calcistica, possiamo stare a discuterne all'infinito senza poi non arrivare ad alcuna conclusione concreta.
  4. Dario il grande

    Mezzeali poco dinamiche per il 3-5-2?

    Dipende pure da come si intende impostare il modo di giocare della squadra, se prendiamo ad esempio i nostri attuali centrocampisti, noteremo che nella Juve vengono posti a giocare in modo differente rispetto a quello svolto con le rispettive nazionali; Locatelli e Rabiot sono giocatori fisicamente solidi, ma ciò non significa che non possono essere dinamici, nella Juve per ragioni tattiche devono rimanere più statici, specie Locatelli, mentre a Rabiot vengono concesse delle sortite; con la nazionale Italiana, essendo la squadra attuale indirizzata in maniera dinamica, a Locatelli è concesso pure di sganciarsi a supporto dell'attacco, cosa tassativamente proibita nella Juve, ove la parola d'ordine è presidiare la propria zona di pertinenza e attendere lo sviluppo dell'iniziativa avversaria. Con la nazionale Francese Rabiot, prova spesso le incursioni sul settore interno di sinistra, ma va pure detto che prontamente dietro scalano a coprire la sua zona, cosa peraltro resa facile per il fatto che la squadra si muove sempre ben compatta e specie dinamica, mantenendo inalterate le misure tra i reparti, riuscendo spesso a creare superiorità tattica grazie al suo trequartista, o meglio tutto campista, che risponde al nome di Griezman (giocatore molto tecnico ma specie molto intelligente), il quale spesso arretra a copertura del compagno che si propone in fase offensiva. Tutto questo significa, organizzazione ed amalgama, cose che vanno proposte, provate e riprovate nel corso degli allenamenti infra settimanali. (All'Inter l'hanno capita, noi non ancora)
  5. Dario il grande

    Mezzeali poco dinamiche per il 3-5-2?

    Esatto, stavo per scrivere la stessa cosa. Comunque il nostro limite più evidente e grave, è la assoluta mancanza di dinamismo espresso da tutto il collettivo, pare proprio non ne conoscano l'importanza tecnica e questo prescinde da qualsiasi scelta di modulo si possa scegliere e attuare. Nel calcio attuale, se non si sa agire da squadra dinamica e compatta, poi si va facilmente a subire contro qualsiasi avversario di rango o meno che sia; è finito il tempo nel quale la differenza sul campo era affidata esclusivamente alla qualità tecnica più elevata di qualche singolo elemento. Pare incredibile che alla Juve non si riesca a comprendere questa lampante evidenza.
  6. Certo che fare il difensore centrale a fianco di uno come Bonucci, il quale non giocava quasi mai d'anticipo e quando saltato non riusciva mai a recuperare, causa la sua lentezza e pure poco presente sui palloni alti; non deve essere stata una cosa facile ne per De Ligt, ne per altri e meno male che c'era Chiellini a tappare spesso i buchi del Leonardo.
  7. Berardi è un fuoriclasse a Sassuolo, ove essendo la prima donna in assoluto, può fare, dire e giocare come gli pare; ma appena pone il naso in campo internazionale ritorna ad essere un giocatore qualsiasi, quindi meglio lasciar perdere. Invece quello da prendere subito è Samardzic, sino a che il suo cartellino rimane abbordabile.
  8. Se non erro la perdita in bilancio è stata dimezzata rispetto l'esercizio precedente, la cui cifra era di 240 milioni, mentre ora è di 124 milioni. Ora è stato deciso il rifinanziamento da 200 milioni (di cui 130 a carico di Exor). Tutto sommato va bene così, a patto che si faccia tesoro degli errori commessi, specie per acquisti sbagliati e contratti assurdi (specie quelli a lunga scadenza) e da adesso si inizi a intraprendere il necessario nuovo percorso ad iniziare dalla gestione amministrativa della società, immediatamente collegata a quella tecnica.
  9. Qualcuno è forse al corrente in merito alla tempistica inibitoria? Qualche mese, sei mesi, un anno, pure di più.
  10. De Ligt che considero un ottimo difensore, è abituato a giocare in un contesto calcistico piuttosto diverso da quello praticato alla Juve, le squadre Europee di elevato livello, praticano tutte un calcio dinamico (eccetto l'Atletico di Madrid), attaccano e difendono sempre compatte alzando e abbassando continuamente il loro baricentro, mentre da noi la difesa rimane statica e con essa pure il resto della squadra resta basso e quando avanza poi si slega per il fatto che non sa agire compatta, ossia mantenendo inalterate le misure tra i reparti. Difensori quali De Ligt e simili sono abituati a giocare d'anticipo, favoriti dal pressing costante dei compagni di centrocampo per poi proporsi in uscita dalla fase difensiva; tutto questo purtroppo da noi non avviene, siamo rimasti indietro nel tempo.
  11. Dario il grande

    Fagioli trequartista no?

    Ripeto Fagioli è una mezzala classica, cioè un centrocampista di buona qualità tecnica, ma per il momento a parità del suo compagno Miretti, denota scarse attitudini offensive e credo dipenda dal suo concetto mentale; pertanto non sarà mai un vero trequartista. Ritengo assolutamente non vero che il calcio d'oggi non prevede i trequartisti, semplicemente mancano i grandi talenti e spesso, quei giocatori che ne possiedono le doti, per ragioni tattiche vengono esclusi da certi sistemi di gioco e loro annessi moduli. Squadre schierate ad esempio 4-3-1-2 o 3-4-1-2 o 3-4-2-1, dispongono del trequartista o addirittura di due trequartisti, il tutto dipende dalla filosofia di gioco che si intende dare alla squadra e dalle capacità tecniche individuali dei giocatori a disposizione. Ammetto che oggi la fisicità è diventata una moda e in ampia parte le squadre di calcio seguono questa tendenza (che tra l'altro sta rendendo il calcio sempre più noioso), ma va pure detto che l'antitesi al calcio esclusivamente fisico, prende i nomi di: tecnica individuale molto elevata, agilità, fantasia e rapidità di manovra; ossia corsa a ritmo costante da parte dei giocatori e dello stesso pallone.
  12. Pjanic ha detto bene, l'attuale realtà è questa; poi aggiungiamoci l'incapacità di capire che il calcio è sinergia, azione dinamica e compatta espressa dal collettivo.
  13. Dario il grande

    Fagioli trequartista no?

    Ribadisco il concetto: un vero trequartista di qualità, di solito è una mezzapunta e non un centrocampista, oltre alle necessarie doti tecniche, diventa fondamentale il possesso del cambio di passo e la rapidità nel breve, sia di cervello che di piedi. Fagioli pur essendo tecnicamente bravo, è e rimane un centrocampista interno, ossia una mezzala, dotata di piede educato e buona visione del gioco, ingredienti utili a dirigere la manovra; tuttavia non possiede alcun elemento per essere collocato da autentico trequartista.
  14. Temo che sarà proprio così, forse vedremo la squadra giocare solamente nel caso si trovasse presto in svantaggio (cosa che comunque non auspico).
  15. Dario il grande

    Fagioli trequartista no?

    Le caratteristiche tecniche e fisiche le possiede, il resto dipende da lui, quanto dalle idee dell'attuale allenatore.
  16. Dario il grande

    Riparte la stagione europea (senza Juve): come la vivete?

    Siamo stati estromessi d'ufficio dalle competizioni Europee, pertanto la squadra non ha nulla di che rammaricarsi, la qualificazione se l'era guadagnata sul campo. Alle squadre Italiane in competizione auspico, anzi auguro, una rapida uscita dai rispettivi tornei. Con rinnovato assoluto disprezzo per le ruffiane Milanesi.
  17. Miretti si adatta a fare una cosa importante in mezzo al campo: rispetta i dettami tattici pretesi dal tecnico, specie quelli essenziali, i quali si traducono nella chiusura e nella apertura degli spazi; pare una sia una cosa banale invece diventa determinante, dal momento che non sempre i compagni seppure più esperti, sanno o vogliono fare.
  18. Dario il grande

    Fagioli trequartista no?

    Ripeto: Fagioli possiede notevoli mezzi tecnici, di base è una mezzala con propensione alla regia. Non possiede caratteristiche da autentico trequartista (non è una mezzapunta), specie manca nel cambio di passo e la conseguente rapidità nel breve; alla fine la differenza tra trequartista e seconda punta è davvero breve, specie quando si dispone di qualità tecnica, genialità calcistica e l'istinto a trovare sempre la porta avversaria, che sia per gli assist di grande precisione o la conclusione personale.
  19. Miretti possiede notevoli doti, è un ventenne naturalmente dotato di senso tattico e questa è cosa abbastanza rara; il fatto che tira poco in porta e trova difficoltà ad andare a rete, non credo sia dovuto ad una sua lacuna tecnica, ma più probabilmente mentale, in questo momento è più interessato ad eseguire al meglio ciò che l'allenatore propone in chiave tattica e ciò lo tiene parecchio distante dalla zona d'attacco. Lo ho visto giocare con la nazionale Under 21 e mi è piaciuto parecchio nel ruolo di mezzala offensiva , con funzione di regia avanzata, tra l'altro ponendo a segno un bel gol e sfiorandolo in altre occasioni. Lasciamolo crescere, poi si vedrà, anche per il fatto che attualmente in giro non ci sono giovani di ampie garanzie, specie dal punto di vista qualitativo.
  20. Spalletti intende far giocare la nazionale sulla falsariga di quanto è stato il suo Napoli, pertanto schieramento di base impostato 4-3-3. L'esterno di destra titolare dovrebbe essere Berardi con Politano sua prima riserva, ma a quanto pare il tecnico si fida meno di quest'ultimo per il fatto che spesso è incostante, pertanto si sta guardando attorno in cerca di possibili valide alternative. Va pure detto che Soulè possiede caratteristiche tecniche da vero trequartista, il che non guasta mai e va preso in utile considerazione nel caso si renda necessario un improvviso cambio di modulo, passando per esempio al 4-3-1-2.
  21. Il problema è facilmente individuabile, basta prestare attenzione alle caratteristiche tecniche, fisiche e mentali dei giocatori che si hanno a disposizione (o che si potrebbero avere in futuro). La Juve attuale si schiera 3-5-2, pur non disponendo di esterni a tutta fascia e non capendo un concetto basilare: ossia, se non si è capaci di sviluppare una azione dinamica collettiva e rimanere sempre compatti tra i reparti, questa soluzione non serve, anzi spesso si rivela controproducente. I nostri giocatori attuali, per loro caratteristiche non sono adatti al 3-5-2, forse potrebbero fare meglio schierati a 4-4-2. A destra Weah e McKeenie, per motivi diversi non sono portati a coprire tutta la fascia, appaiono spesso spaesati specie nella fase di costruzione, pertanto preferiscono rimanere rintanati sulla difensiva e questo va a discapito della manovra offensiva. A sinistra succede la stessa cosa però in modo inverso, Kostic offre il meglio da metà campo in su, stessa cosa Illing Junior; entrambi sono validi in costruzione, ma naturalmente non portati alla fase difensiva; non ho citato Cambiaso, per il fatto che al momento trova difficoltà a fare entrambe le cose. In conclusione, Soulè, se fosse rimasto da noi, nemmeno lui sarebbe stato l'elemento necessario a coprire l'intera fascia; così come non lo sarebbe stato l'esperto Berardi; poniamoci il cuore in pace e se lo ponga pure l'allenatore, non disponiamo di giocatori con quelle caratteristiche, quindi si cambi sistema.
  22. Dario il grande

    Fagioli trequartista no?

    Le cose belle che si vedono su You Tube io vorrei vederle spesso concretizzate nelle partite vere, ma forse non è possibile realizzarle per disposizioni tattiche. Fagioli è bravo, vede il gioco e le giuste triangolazioni, ma ripeto non possiede lo spunto del vero trequartista, il quale non scordiamocelo di base è una mezzapunta e non un centrocampista classico.
  23. Soulè è un giovane di talento, tecnicamente bravo, può fare l'esterno offensivo ma pure il trequartista; lasciamolo crescere serenamente in modo da riprenderlo più avanti, quando l'aria alla Juve sarà cambiata e finalmente si inizierà a percorrere un nuovo cammino.
  24. Dario il grande

    Fagioli trequartista no?

    Per giocare da trequartista bisogna esserlo per talento naturale, Fagioli è un ottima mezzala, ma non un trequartista; non ne possiede l'istinto, la fantasia e nemmeno il necessario cambio di velocità e lo spunto rapido nello spazio breve.
  25. Dario il grande

    Fagioli trequartista no?

    Per caratteristiche tecniche necessarie al ruolo di trequartista, il giovane Yldiz, a differenza di Fagioli, pare le possieda (ottimo il suo cambio di passo palla al piede); rimane il fatto che oltre ad essere giovanissimo non ha ancora alcuna esperienza di serie A, quindi può essere pericoloso, specie per il ragazzo, buttarlo nella mischia in un assieme che tutt'ora pecca di personalità da grande squadra. Magari qualche volta nella vita occorre osare, rischiare e poi succede che va pure bene e ti ritrovi un campione fatto in casa.
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