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Dario il grande

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Tutti i contenuti di Dario il grande

  1. Per Allegri il gioco del calcio è un dogma a schemi fissi, quindi in linea indelebile con il suo credo calcistico il quale non prevede alternative, ne libere interpretazioni da parte dei giocatori; la sua idea di gioco rimane unica e si concretizza attraverso il concetto basato sulla difesa, quindi la copertura dello scacchiere nella propria metà campo diventa priorità a prescindere dall'avversario da affrontare, dalla qualità degli interpreti o meno. Il ragionamento tattico seppure piuttosto antico ci può stare, ma allora diventa necessario impostare una squadra da contropiede, chiusa dietro e sempre pronta a ripartire ogni qualvolta se ne presenta l'occasione, quindi dovrebbe avere a disposizione dei giocatori adatti a tale scopo, tutti rapidi e velocissimi e qui entra la contraddizione Allegriana, visto che la Juve attuale, trova evidenti difficoltà ad agire di rimessa, ma dubito che i giocatori non lo sappiano fare, semplicemente è il tecnico che non lo vuole e preferisce tenere palla senza correre il rischio di riperderla e poi subire l'attacco degli avversari. In ciò si ben evidenzia il dogma del non gioco, l'anti dinamismo per antonomasia: squadra con il baricentro sempre basso e manovra lenta stabilmente entro la propria metà campo, con le abituali difficoltà ad uscirne in verticale con la dovuta rapidità. A soffrirne di tutto questo è l'unica punta che di fatto gioca praticamente da sola isolata in avanti raramente supportata da una azione costante, mentre l'errore madornale, tempo purtroppo voluto dal suo ragionamento dogmatico, sia quello di non comprendere l'assoluta necessità di affiancare la punta centrale con un altra punta che agisca prevalentemente sull'esterno, capace di partire in velocità e puntare sempre l'area di rigore piuttosto che pensare alla copertura difensiva. Questo è il ruolo naturale di Chiesa e non comprendere questo significa essere degli sprovveduti, vanificare le caratteristiche del giocatore e creare problematiche facilmente evitabili a tutto il complesso di squadra (ci è arrivato persino Spalletti con il Napoli).
  2. Pogba ora deve trovare il tempo necessario da trascorrere sul campo ad allenarsi con grande intensità e poi quello altrettanto necessario a partecipare ai corsi specializzati per il recupero psicologico. Se recuperato tornerà a giocare, altrimenti a Gennaio prossimo saluterà la Juve.
  3. Rimango dell'avviso che i giocatori meno parlano meglio è, tra l'altro credo che in un certo qual modo glielo venga pure suggerito dalla società.
  4. Ti credo e aggiungo che i procuratori sono il male maggiore del calcio d'oggi. Invadenti parassiti.
  5. Che abbia chiesto 8 milioni di stipendio, lo dicono i giornali maestri di menzogne, ma in realtà non sappiamo se davvero lo ha detto lui, o se magari si tratti di una battuta prontamente raccolta e girata a proprio comodo utilizzo dai citati imbratta carte.
  6. In effetti può succedere che troppi soldi facilmente guadagnati (o meglio regalati), poi diano alla testa. Rescindere il contratto per inadempienza e tanti auguri di buon proseguimento.
  7. Sono sempre stato contrario alle minestre riscaldate e per l'ennesima volta i fatti mi stanno dando ragione. Il declino di Pogba ha avuto un evidente quanto progressivo avvio già qualche stagione fa nella Premier; pare impossibile che qui nessuno se ne sia accorto e prima di buttare via i soldi non abbiano mandato degli osservatori a cercare di capire la situazione e gli annessi motivi.
  8. Allegri, 4-3-1-2 non lo sa scrivere manco sul suo libretto di appunti. Con lui sarà sempre 4-4-1-1 oppure 3-5-1-1.
  9. 3-3-3-1 tipo Bayern ai tempi di Robben e Ribery, il problema è che non abbiamo nessuno che almeno assomigli un po' a loro e poi disponiamo di un "tecnico"il quale conosce il calcio solamente a metà.
  10. Auspico che Pogba si rimetta in piena efficienza, specie per il bene della Juve ed il suo; ma temo che il malanno principale di Pogba, più che di carattere strettamente fisico, sia di carattere mentale, probabilmente dovuto a fattori esterni e ad una subentrata fragilità psicologica; patologia non sempre facile da curare in tempi brevi.
  11. Esatto, se non si riesce a superare manco questo elementare problema, poi diventa superfluo, anzi inutile, discutere di tutto il resto.
  12. Si possono scrivere tutte le numerazioni annesse agli ipotetici moduli di gioco, ma se la mentalità rimane quella di non volere capire che il calcio odierno è basato sul dinamismo e non sulla statica attesa e copertura; rimangono solamente dei numeri senza senso. Il calcio rimane un gioco semplice, la differenza rimane la qualità degli interpreti, a partire da chi li sceglie, li prepara e poi li colloca sul campo.
  13. Danilo è l'unico over 30 che terrei nella squadra, può giocare sia da difensore esterno, ossia terzino, che da difensore centrale a destra quanto a sinistra, possiede le necessarie caratteristiche agonistiche, prova sempre a giocare la palla e una mentalità da trascinatore
  14. I moduli sono varianti e le loro interpretazioni dipendono dalla qualità o meno dei giocatori e dall'assetto tecnico tattico che viene dato alla squadra, compreso quello mentale. Pertanto un modulo scelto quale base di partenza può cambiare anche più volte a partita in corso e dipende da fattori previsti o situazioni impreviste. Quanto scrive Tuttospot, rientra nelle ipotesi fantasiose di scrive l'articolo, ma di vero ovviamente non ne sanno nulla, compreso il modulo che più piace ad Allegri, il quale a prescindere dai moduli, è e rimane un difensivista e il suo pensiero calcistico si basa sul prima di tutto coprirsi e attendere. Pogba al momento rimane una grande incognita, auspico si rimetta in condizioni di tornare ad essere un affidabile giocatore di calcio, dove poi verrebbe collocato al momento è impossibile di capire.
  15. Esatto: l'incapacità a cambiare nonostante l'evidenza di certi errori madornali per una società di grande livello.
  16. Dario il grande

    Quale allenatore preferireste per la prossima stagione?

    Per fare giocare la squadra perlomeno in maniera decente possono prendere qualsiasi allenatore della serie A, a patto che sia a conoscenza che il fare gol è la finalità del gioco del calcio e poi pure ci si difende e poi ancora si riprende ad attaccare per provare a fare altri gol. Lo insegnano pure a Coverciano al corso per allenatori.
  17. Ripeto: si vende o comunque ci si libera del superfluo e di ciò che ha fatto il suo tempo, per il resto la squadra va tenuta così come sta, non è il momento di ulteriori sperperi a casaccio e dalla attuale situazione negativa dovuta a fattori esterni, bisogna approfittare e costruire il nuovo corso; certo che però bisogna prendere un nuovo tecnico.
  18. Io invece cederei solamente quei giocatori più anziani, oramai privi di ambizione e con facili acciacchi fisici (terrei solamente Danilo e Perin); farei il possibile per trattenere Rabiot e poi completare il centrocampo con un elemento di classe garantita (solo in questo caso anche se già over 30). Poi il nodo più difficile da sciogliere: il tecnico da mandare via e quello nuovo da prendere..
  19. Locatelli è un onesto medianaccio vecchia maniera e solamente in quel ruolo può essere collocato con buone probabilità di rendimento. Il "gestore" lo pone a fare il regista davanti la difesa (soluzione d'altri tempi) e lui chiaramente non lo sa fare, come ci si aspetta da uno di ruolo e per giunta in una squadra di elevato livello.
  20. Vlahovic di età fa 23 anni, pertanto giovane e in fase di completare la maturazione necessaria specie per giocare in un grande club, il che è parecchio differente che farlo nella provinciale Fiorentina. Quest'anno ha sofferto di pubalgia, malanno molto fastidioso e dalle lunghe tempistiche di guarigione, inoltre ha patito lo strano modo di "giocare" praticato dalla Juve, ove la punta è una sola e rimane isolata quale unico riferimento d'attacco, spesso male supportata, ritenuta più utile a badare ai centrali difensivi avversari piuttosto che rimanere pronta a smarcarsi nel momento in cui la squadra pratica l'azione offensiva (situazione abbastanza rara). Nonostante le citate problematiche, Vlahovic, in questa stagione è riuscito a mettere a segno 14 reti, quindi se ne deduce che se fosse stato bene fisicamente e mentalmente, probabilmente sarebbe riuscito a farne parecchie di più. Ribadisco che il pensare a cedere un attaccante del genere, senza concedere attenuanti ne il tempo di amalgama e con il solo scopo di fare cassa, significa perseverare a continuare nella gestione scellerata sia amministrativa, quanto tecnica; incassare 70 milioni subito e poi andare a spendere addirittura di più per reperire un ipotetico sostituto, comunque senza certezze di garanzia e con l'inevitabile tempo di ambientamento; poi, pur guardandomi attorno, non vedo proprio chi potrebbe essere un valido sostituto a basso costo. Il problema principale della Juve, non è ne Vlahovic, ne Chiesa o chi altro; ma sta nella conduzione e non solo quella tecnica.
  21. Dario il grande

    Conference League: come la affrontereste?

    A calcio si gioca per vincere, come in qualsiasi altro gioco di sport. La Conference essendo un torneo internazionale aiuta a crescere caratterialmente e mentalmente, specie a ritrovare gli stimoli e l'ambizione dei vincenti.
  22. E dopo che si è venduto Chiesa o Vlahovic, con il ricavato cosa e chi si dovrebbe prendere? Quelli d'alto livello costano uguale se non di più più, o forse per accontentare l'alchimista gestore, si vanno a prendere i Belotti ed i Petagna. Per fortuna quanto scrivono sono solamente mega balle.
  23. Dario il grande

    Conference League: come la affrontereste?

    Per vincerla, come per qualsiasi altro trofeo.
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