Mr Blonde

Si gioca troppo...

Pensavo fosse Folletti, ma mi sbagliavo. Abbiamo uno storico di infortuni inquietante; solo con Conte siamo stati in media positiva. Incredibile. Per me si gioca troppo e ci si allena poco... Edit: vedo solo che ora che qualche buontempone ha riesumato topic vecchi....

Concordo su tutto tranne sul Milan. Quel Milan era fortissimo. Il Milan 2003-2007 era straordinario: Dida, Nesta, Maldini, Stam, Cafu, Pirlo, Gattuso, Seedorf, Rui Costa, Kakà, Inzaghi, Shevchenko, ecc... Quello che beccammo a Manchester era all'inizio del ciclo e anzi, gli abbiamo dato la "spintarella" noi con quella Coppa, ma per me, nel complesso, il Milan di quegli anni non ci è mai stato inferiore, anzi semmai superiore e questo dà grande valore, ad esempio, ai due scudetti che ci hanno ingiustamente tolto

Sicuramente l'uomo ha un ego ipertrofico, caratteristica comune a tutti i professionisti di successo, d'altronde (Lippi e Conte per dirne due). L'errore madre è stato richiamarlo, ancor più grave farlo con il sottotesto "scusaci abbiamo sbagliato, torna tu e fai quel che vuoi", che a un soggetto già da un pezzo disconnesso dal reale ha fatto perdere ogni lucidità. Quanto a Giuntoli, la società ha deciso di puntare su di lui e non su Allegri; la convivenza forzata dell'anno scorso è dipesa soltanto dal fatto che soldi per esonerarlo non ce n'erano e che comunque cambiare in quel momento, con il mercato bloccato di fatto, sarebbe stato poco intelligente e avrebbe rischiato di bruciare il nuovo allenatore. Si imputa a Giuntoli un mercato di gennaio povero, ma non si capisce cosa avrebbe potuto fare di diverso...prendere dei mediomen che non avrebbero spostato nulla come Bonaventura o Pereyra per far felice un allenatore con un piede e mezzo fuori dalla Juventus? Certi "tifosi" vivono nel metaverso...

A me pare tutto abbastanza lineare: Allegri è stato preso come super manager da Agnelli, factotum dell'area tecnica con Cherubini e Manna bracci operativi; dopo il cataclisma, nell'interregno prima di Giuntoli, la sua centralità sportiva si era addirittura rafforzata. Quando è arrivato il momento di ricostituire la società, Allegri ha caldeggiato l'assunzione di un DS "amico" (Massara) o la promozione interna di Manna, dimodo da mantenere l propria posizione di forza e centralità sportiva; la società, al contrario, ha optato per Giuntoli, a cui ha affidato l'intera area tecnica, di fatto scaricando l'Allegri "manager". Da lì è partito il countdown per il suo siluramento, perché due galli nel pollaio non ci potevano stare e il contadino aveva già scelto a chi tirare il collo...

Con Koop in campo gira meglio tutta la squadra. Stucchevoli le solite scemenze sulla posizione; ricordo che a Koop hanno annullato 2 goal per fuorigioco, ha preso un palo e sbagliato almeno un paio di goal facili che di norma scaraventa in porta con facilità, segno che è sempre dentro le trame offensive

Quest'uomo è un biglietto vincente della lotteria con le gambe. Se Conte non faceva il pazzo, finiva ad allenare tra una sponda e l'altra del Tevere per tutta la carriera. A noi deve tutto: carriera, denaro, standing professionale...ci mancherebbe altro che non ci fosse affezionato 🤣

Anche con lui Gli ultimi di Agnelli sono stati un delirio che paghiamo e pagheremo ancora a lungo

No, quello è lo screenshot di koopmeiners che dichiara che a Bergamo giocava qualche metro più avanti 🤣

Che senso ha un post come questo, se non quello di provocare? Come se si confrontassero le due carriere. Purtroppo il palmares non va in campo né in panchina e se abbiamo cambiato allenatore non è certo perché il pedigree del precedente era ritenuto insufficiente, altrimenti avremmo preso Mourinho e non Motta...

Parlo per me e per il mio messaggio quotato dall'utente. "I cavalieri serventi del Vate" ci sono e non è nemmeno tanto difficile individuarli. Sono quelli che da maggio buttano fango continuo contro Giuntoli e Motta, marcando ogni vittoria come casuale (se non proprio, perché si è scritto anche questo, merito di Allegri, a cui Motta si sarebbe ispirato) e ogni sconfitta o pareggio come inadeguatezza dell'allenatore o del mercato. Non faccio nomi solo perché l'ultima volta che lo feci venni bannato, ma si tratta di almeno 3-4 soggetti (probabilmente di più, mi limito a quelli che leggo più spesso, anche solo per farmi quattro risate a spese della loro evidente psicosi) che, semplicemente, non hanno accettato la defenestrazione del loro idolo e non fanno che rimarcarlo scrivendo assurdità talmente marchiane che è impossibile non qualificarle come vere e proprie provocazioni. Perché se tu scrivi sistematicamente che il mercato è stato totalmente cannato "nonostante i 200 milioni investiti" (omettendo volutamente ogni considerazione sull'abbassamento sensibile dei costi strutturali della rosa, vero goal della sessione), che quando vinciamo è perché l'avversario si è segnato da solo o è particolarmente scarso o perché Motta ha snaturato le sue idee (copiando Allegri, ca va sans dire), mentre quando pareggiamo o perdiamo è perché Motta "fa un tiki taka inutile", o non guardi le partite o sei particolarmente ottuso o vuoi solo rompere i maroni alla nuova gestione. Siccome siamo tutti juventini, per quale ragione vuoi rompere i maroni alla nuova gestione? Perché preferivi la vecchia e in qualche misura ti senti in dovere di riabilitarla, nonostante negli ultimi 3 anni ci sia stato ben poco (NULLA) da salvare. Ecco, questo fa parecchio inc4zzare. Piaccia o non piaccia, Allegri è stato l'allenatore più divisivo della nostra storia. A molti stava in c.. anche quando vinceva (a ben donde, da Cardiff in poi, momento in cui ha smesso di fare l'allenatore per trasformarsi in ridicola macchietta, in stereotipo caricaturale), figurarsi quando, dopo essere tornato con il fare del "adesso vi spiego io il calcio", ha cominciato a perdere e fare schifo. Per tantissimi altri, invece, è il manuale del calcio stampato, il dispensatore di verità di calcistiche incontestabili, mentre quelli che vorrebbero un calcio diverso dei poveri allocchi adanisti. Questa spaccatura - se non creata, cavalcata dallo stesso Allegri pro domo sua, forse perché l'uomo ha sempre sofferto di non essere stato unanimemente considerato dal pubblico e dagli addetti ai lavori tanto grande quanto il suo palmares suggerirebbe - si è radicata nel tifo juventino e sarà molto molto difficile estirparla in pochi mesi.

Indubbiamente, ma ogni allenatore ha una carriera che sorge e tramonta; qualcuno si brucia prima, qualcuno dopo, ma prima o poi tutti finiscono con l'essere superati. Aver vinto in passato non è una patente di perfezione che ti esonera da ogni giudizio di inadeguatezza per il presente o per il futuro. Quello di Allegri è stato un lento tramonto da Cardiff in poi, culminato nell'ultimo sconcertante triennio. Nessuno gli nega i meriti nelle vittorie, che però vanno pure contestualizzate, perché quella Juventus era talmente tanto più forte degli avversari che persino con un allenatore esonerato de facto dopo 2 mesi è riuscita a vincere uno scudetto. Il vero merito di Allegri è stato quello di entrare in punta di piedi e capire che a un gruppo già forte e formato serviva più carota che bastone e un'iniezione di spensieratezza e convinzione nei propri mezzi (uscendo dalla logica della guerriglia proposta da Conte) per fare il passo in più in Europa. Questo, unito ad alcune buone intuizioni, ha fatto la sua e la nostra fortuna. Con gli anni ha però perso ogni contatto con la realtà, ubriacandosi di arroganza e autoreferenzialità, ulteriormente alimentata dalla scelta folle di richiamarlo alla Juventus. E i risultati si sono visti

Zero goal l'anno scorso, ricordiamolo sempre

Talmente lapalissiano da essere sconcertante doverlo spiegare, ma è una battaglia persa: i risultati sono tutto o niente a targhe alterne, a seconda che siano a favore o contro Max. È così almeno dal 2019.

Già l'anno scorso era stato tra i pochi a salvarsi, quest'anno è esploso con Motta. L'unico problema è che di questo passo arriverà a fine stagione con la lingua di fuori