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Tutti i contenuti di Ronnie O'Sullivan
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EDIT Topica colossale; ho scambiato Von Trier per Refn. Mea culpa. Ritiro tutto. Scusate, e scusami Perfx
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Per quanto non sia stata disprezzabile nel leggero La La Land, Emma Stone che sa recitare mi giunge nuova.... (scusate, oggi non gira granché bene...).
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Quoto, film raccapricciante, quasi offensivo (nel senso di insulto all'intelligenza), ed è il motivo per cui non avevo nemmeno sfiorato l'idea di guardarmi La favorita; però dopo questo tuo post (e altri) apro ad una possibilità.
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Ho visto la mezz'ora finale domenica pomeriggio; obbrobrioso.
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🤣🤣 È così, andiamo subito al punto.... in generale sul tuo post, sono stereotipi ma con un fondo di verità. Più di un fondo.
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mia moglie dice che si sente il mio accento veneto/veronese anche quando parlo in inglese; ma non pensavo che si notasse anche scrivendo.... PS Se vuoi te ne spediscono una bottiglia; io preferisco il recioto però all'amarone classico; quello è celestiale.
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Film stupendo Il filo nascosto. Da Oscar senza ombra di dubbio. PS Ieri pomeriggio sono andato al cinema (dopo un bel po' di tempo), a vedere il vecchio Clint e non potevo fare scelta migliore. Per me, The mule è un film eccezionale. Clint Eastwood è come l'amarone della Valpolicella; più invecchia, più migliora; e sforna capolavori. Chapeau.
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Ieri sera, dopo attenta riflessione, ho deciso di far vedere ai pargoli Schindler's List; confesso che è stata la prima volta che l'ho rivisto dalla sua uscita al cinema; all'epoca mi sconvolse letteralmente, mi ci vollero mesi per riprendermi; e non perché non conoscessi la storia del Novecento, anzi, ero un accanito lettore; ma l'onda d'urto emotiva di quel film mi travolse al punto che non fui più in grado di rivederlo. L'ho fatto ieri sera, a 26 anni di distanza, facendomi un po' di violenza, e facendone un po' di più ai miei figli; ma mi pareva giusto che lo vedessero, ora, alla loro età, nell'epoca parossistica in cui vivono, e che lo facessero "accompagnati" dal loro padre; quel film è l'emblema della forza straordinaria del cinema. E mi fermo qui; ogni altra parola sarebbe inutile.
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Ieri sera mi sono visto Roma. L'ho fatto al terzo tentativo, reticente per due motivi: 1) un certo pregiudizio negativo sulla moda dei registi messicani, frutto di cattive esperienze al cineforum 25 ed oltre anni fa; 2) il fatto che non ho con lo spagnolo la stessa dimestichezza che con l'inglese, e quindi mi toccava leggere i sottotitoli in italiano. Premetto che non leggo MAI recensioni sui film prima di vederli, se non qualche spunto di amici di cui mi fido o di voi qui sul forum; non voglio essere condizionato nella visione; forse questo è anche frutto di una certa presunzione e alta considerazione di me stesso, può essere. L'approccio, come dicevo, è stato reso ancor più difficile nei primi minuti di visione dal dalla lentezza del film, che ha un suo senso, ovviamente, ma che mette a dura prova la mia psiche molto nevrotica. Malgrado tutto ciò, devo ammettere che alla fine mi è uscito uno spontaneo "grandioso"; ed è quello che penso anche stamattina, a mente fredda; è un film eccezionale, sembra una novella del Verga, la sublimazione del neorealismo italiano che ha fatto la storia del cinema; ma c'è di più; c'è una storia, che sembra semplice, persino banale, e invece racchiude una forza esplosiva, la forza della vita; il modo in cui emerge dal film la figura di Cloe, una persona semplice, è magistrale; Cuàron riesce a farti immergere nella realtà di Città del Messico, della società del tempo, della famiglia, dell'intimo dei protagonisti con delicatezza ma profondità. Un film che, senza voler toccare furbescamente le corde emotive degli spettatori, riesce ad essere commovente perché fa emergere come l'unico propulsore vero della vita è l'amore, quello vero, non il mero sentimentalismo; in questo senso, ancora una volta noi maschietti non ne usciamo benissimo; ma non è scontato femminismo, quello di Cuàron, ma presa di coscienza; io stesso mi sono chiesto cosa ho fatto e cosa sto facendo per le donne della mia vita al termine del film. Inutile poi che io mi soffermi sul sonoro, sulle riprese con pochi primi piani, sulla scenografia, sulla fotografia, tutti elementi che sapete cogliere e apprezzare molto meglio di me. Capolavoro.
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Venerdì scorso ho rivisto Collateral coi pargoli; thrillerone, filmone; uno dei più begli action movies degli anni duemila, a mio parere. Strepitosa l'interconnessione psicologica tra i due protagonisti. Il pavido Max che trova il coraggio di vivere, paradossalmente, dal nichilismo di Vincent. Gran film di Mann. Ieri sera ci siamo visti Tutti i soldi del mondo, di Ridley Scott, sul rapimento Getty. Bravissimo il vecchio Plummer, ma nel complesso il film non mi ha entusiasmato; personaggi troppo caratterizzati, poco profondi; troppi stereotipi superficiali. Per carità, è un film che si lascia guardare, ma mi ha un po' deluso. Va detto che sono diventato piuttosto esigente col passare degli anni, fin troppo. Per dire, ai miei figli è piaciuto.
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Ieri sera ho terminato la visione degli episodi de La ballata di Buster Scruggs. Che dire, è una DELIZIOSA antologia; c'è tutto il mondo dei Coen; ovviamente per cogliere le tante piccole perle di cui è cosparso il film occorre conoscere tutto il loro background, che in sintesi si palesa nei vari episodi; la fedele ricostruzione storica; la maniacale cura nelle riprese; i costumi, la scenografia, la fotografia; e poi, ovviamente, il loro "pensiero": l'umorismo noir, le contraddizioni, la commistione spiazzante tra bene e male, la banalità di quest'ultimo, il senso di morte che si può contrastare solo con un'accettazione della realtà da vivere, se possibile, con un filo di leggerezza; il pessimismo di fondo che non impedisce di cogliere risvolti meravigliosi, commoventi e struggenti dell'esistenza, purtroppo fugaci; la psicologia contorta, nevrotica, talvolta folle di alcuni personaggi, in genere logorroici, in genere, o cinici, o ipocriti; le poche parole di altri, che - consci della pazzia che li circonda - mantengono un briciolo di lucidità nel loro intimo e nel loro riserbo. E tanto altro ovviamente, che in parte ho colto e in parte mi sarà sfuggito. Sei spassosissimi bijoux.
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Film meraviglioso visto trent'anni fa a scuola. L'altro di cui parli, Europa 51, mi manca. Lo dovrò in qualche modo recuperare. La visione di Roma città aperta dovrebbe essere resa obbligatoria nelle scuole superiori, parte integrante del programma di storia e letteratura. Rossellini è stato un maniacale genio. Mi permetto di suggerire, a tal proposito, La presa di potere di Luis XIV, una ricostruzione semplicemente perfetta; migliore di un libro di storia.
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Finora ho visto i primi tre; il primo è spassosissimo, il terzo mi ha colpito visto in 4k dolby vision per la fotografia; paesaggi evocativi, meravigliosi. Poi ovviamente, c'è tutto il repertorio western. Il secondo, quello con Liam Neeson, mi ha lasciato perplesso, ma di quella perplessità che spesso pervade i film (od episodi dei film) dei Coen. Più che perplesso, direi, stranito.
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E' un discorso un po' articolato e dipende dalla sensibilità di ognuno. Premetto che sono rispettivamente in quarta e terza liceo, quindi non proprio dei bambini, e che io ricordo molto bene film visti a quindici, sedici, diciassette anni. Io credo che il cinema di qualità sia un'arte, e che l'arte (musica, pittura, poesia, letteratura ecc.) vera abbia un linguaggio universale, cioè possa raggiungere tutti. Ovvio che più vissuto ed esperienza hai, meglio è; che una base culturale solida ti dia delle chiavi ermeneutiche che ti aprano le porte ad una lettura maggiore; meglio ancora se, oltre a cultura ed esperienza, ci sono anche studi/basi "tecniche", che ti permettano di cogliere aspetti che un semplice appassionato (come me) non potrà mai apprezzare in pieno. Insomma, un bel film, per me, è come una sorgente d'acqua pura in montagna; basta avere sete, cioè essere interessati all'acqua, avere una certa sensibilità di fondo; poi, ovviamente, a seconda del recipiente con cui vai alla fontana, potrai portarti via più o meno acqua; c'è che vi arriva con le semplici mani, chi con un bicchiere, chi con un pentolino, chi con un secchio, chi addirittura con una damigiana da 54 litri; la capacità del recipiente dipende dal tuo background - esperienza di vita, sensibilità, cultura generale, basi tecniche ecc. - e più è ampio, più acqua raccoglierai; ma l'importante, è che il tuo recipiente, piccolo o grande che sia, possa essere riempito fino all'orlo di acqua buona. Io mi rifiuto di guardare put.tanate insieme ai miei figli; quelle se le possono guardare da soli, e già lo fanno, come si ascoltano quella mer.da di musica rap di terzo livello da soli; con me, se vogliono (e pare che siano molto interessati), si guardano Non è un paese per vecchi e Il grande Lebowsky dei fratelli Coen, e si ascoltano The Joshua tree e Achtung Baby degli U2. Così è se vi pare.
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Grazie Rhyme, stasera procedo. Il "vale la pena" era riferito al fatto di farlo vedere ai pargolotti; ovvio che un film dei Cohen, per quanto mi riguarda, va visto a prescindere. PS La sera dell'Utimo mi sono rivisto Tre manifesti a Ebbing, Missouri, per far contenta la moglie che non l'aveva ancora visto. Mi è piaciuto più della prima volta; per me è quasi da annoverare tra i capolavori; non voglio riaprire vecchie polemiche, ma è una vergogna, lo dico a chiare lettere, che gli sia stata preferita quella paraculata de la forma dell'acqua, che non sono nemmeno riuscito a finire di guardare. Frances McDormand stre-pi-to-sa; migliore che in Fargo. Bravissimi Sam Rockwell e Woody Harrelson, che migliora invecchiando.
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Coi pargoli sono in rassegna fratelli Coen (per ora: Il Grinta, Non è un paese per vecchi, Fargo, Il grande Lebowsky; ovviamente tutti piaciutissimi), e a tal proposito vi chiedevo un consiglio: La ballata di Buster Scruggs; lo avete visto? Vi è piaciuto? val la pena guardarlo?
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Prendo nota; hai visto quello su Ingmar Bergman? Mi ha colpito molto; non essendo uno studioso del cinema, non conoscevo la biografia di Bergman; era una persona terribile; egocentrica, asociale, irascibile, vendicativa; assolutamente insopportabile
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ad esempio uno splendido su Mark Knopfler, personalità di rara intelligenza e cultura, oltre che chitarrista da top ten (o giù di lì) nella storia del rock.
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Mi pare sky arte
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Non ho visto i due film da te citati, in compenso sabato pomeriggio ho avuto modo di vedere un docufilm strepitoso su Jim Morrison (con la voce narrante di Morgan), che ho apprezzato molto di più del film di Oliver Stone, che a mio parere ha colto ben poco della straordinaria personalità del leader dei Doors, nel bene e nel male. Apprezzo molto il tuo post, anche se non concordo in toto con la chiosa; per me è "facile" solo all'apparenza. Ma può essere benissimo che mi sbagli.
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Premetto che non ho visto Bohemian Rhapsody (e a questo punto non so nemmeno se lo vedrò, visto che ascolto i Queen dal 1980 per eredità materna). Non vorrei essere frainteso: il cinema racconta la vita; la vita non è a compartimenti, e non esiste aspetto della vita che non possa essere raccontato o trasposto; sicuramente la qualità della produzione di un film fa la differenza; converrai con me che ci sono sceneggiature più o meno difficili da realizzare; un film su Freddie Mercury per me, è MOLTO difficile da sceneggiare, e per questo serve una sceneggiatura capolavoro per ricavarne un buon film; siccome le sceneggiature capolavoro sono poche, statisticamente questo genere di produzioni cinematografiche non sono gran che, pur esistendo lodevolissime eccezioni; Amadeus, ad esempio, per me è un film eccezionale; ma ne ricordo molti di più di mediocri, che di entusiasmanti. Molti si avventurano in opere che sono superiori alle loro forze, o qualità. Allora finisce che chi è a corto di idee basa tutto sul toccare le corde emotive dello spettatore, in specie sulla voce di Freddie, il più grande animale da palcoscenico della storia del rock, o sul sound astronomico della chitarra di Brian May, l'astrofisico phd. Ma la complessità psicologica dei personaggi?
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E' quasi scontato per film di questo genere. E' come voler mettere il mare in un secchiello, per citare sant'Agostino. Meglio un docufilm ben fatto che un film senza spessore e profondità.
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da grande appassionato di tennis, lo ricordo benissimo; tra l'altro ne condizionò pesantemente una carriera che - pur ad altissimo livello - avrebbe potuto consacrarla come tennista più forte di tutti i tempi. Prima di quell'aggressione era lanciatissima e le suonava regolarmente a Steffi Graf. Mi dite se posso trovare Roma in streaming? Uno streaming lecito, ovviamente. Ho abbonamento a Sky, Netflix, compro qualche volta su Chili ecc.
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Di questi, ho visto solo quello su Caravaggio (davvero notevole); per il resto, non perderti i due a tema sportivo di cui sopra...non ti deluderanno