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ZizouZidane

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  1. “Non è mia intenzione stravolgere un gioco che funziona.” Massimiliano Allegri il giorno della sua presentazione alla Juventus dopo l’addio di Conte.
  2. Era una Juventus solidissima, costruita di sana pianta, come detto, dal precedente allenatore. Allegri si limitò a gestire, valorizzando il lavoro di Conte.
  3. La Juventus, nella sua storia, ha quasi sempre acquistato giocatori della medio-bassa serie A. Giocatori che sono cresciuti e diventati campioni a Torino. Anche Roberto Baggio lo abbiamo preso dalla medio-bassa serie A. Anche Scirea, Cabrini, Tardelli e Rossi. Questa tua affermazione è talmente assurda che faccio fatica a rispondere in maniera proficua. E quindi? Sempre dalla medio-bassa serie A veniva. Anche Raspadori veniva dalla medio-bassa serie A, e oggi fa il fenomeno al Napoli e in Nazionale. Fosse venuto da noi, sarebbe già sparito. I giocatori sono protagonisti di un processo di crescita. Non nascono già campioni. Quello che scrivi è davvero assurdo. Maddai? Immagino chiunque sia a suo agio quando cerca e compera campioni invece che giovani di belle speranze da far crescere e su cui costruire, rischiando, il futuro. C’è un problema: le società che possono permettersi di acquistare campioni già affermati, oggi, sono 3/4 al mondo. E noi non siamo tra queste. E anche quelle 3/4 investono su giovani e giovanissimi da far crescere in casa, sfruttando come serbatoi squadre di medio-bassa classifica. In queste condizioni, non può dimostrare nulla. Locatelli ha già dimostrato altrove di non essere scarso affatto. Metti lui nel Milan e Tonali in questa Juve e vediamo chi è lo scarso. McKennie è arrivato a Torino con le stesse credenziali che aveva Vidal. Il cileno ha trovato un tecnico che lo ha fatto crescere fino a diventare un campione. L’americano si trova in in caos tattico senza fine. Vorrei capire come fa, un 23enne, a crescere dopo che, in un anno e mezzo, è stato costretto a fare l'esterno, sia a destra che a sinistra, la mezz'ala, sia a destra che a sinistra, il mediano e il trequartista. Vlahovic, in una squadra di calcio, segnerebbe due gol a partita senza nemmeno a sforzarsi troppo. In questa Juventus è costretto a rincorrere gli avversari fino alla nostra area di rigore e a ribattere i cross come uno stopper qualunque. Che non te ne renda conto mi fa dubitare seriamente sul fatto che tu guardi le partite. Bremer è arrivato alla Juventus da miglior centrale del campionato. Chi avresti voluto prendere? Kostic non è un campione. È uno alla Pepe/Giaccherini. Vai a riguardarti cosa fecero nella Juventus Pepe e Giaccherini con un allenatore di calcio. Da Ferrara siamo passati a Zaccheroni. Con una rosa assolutamente inadatta a lui. In serie A, i giocatori che abbiamo noi non ce li ha nessuno. E soprattutto non ce li hanno Salernitana e Monza. Vediamo di essere seri.
  4. La prima Juventus di Conte era una squadra che, l’anno prima, era arrivata settima. Più un Pirlo che era andato via da Milano perché Allegri gli preferiva Van Bommel da regista, Vidal, conosciuto quanto McKennie al momento del suo arrivo a Torino, e Vucinic, reduce da stagioni piuttosto anonime a Roma. Quella squadra Antonio Conte l’ha costruita quasi dal nulla.
  5. Tieni duro, Dusan. Qualche altro mese di sofferenza e poi andrai a giocare in una squadra di calcio.
  6. C’entra il fatto che, a quanto pare, l’essere nazionali o meno è un dettaglio piuttosto insignificante.
  7. Il materiale umano a disposizione basta e avanza per offrire uno spettacolo meno pietoso di quello cui siamo costretti ad assistere ogni volta che scendiamo in campo. Quindi Locatelli, Vlahovic, Paredes, Bremer, Chiesa ecc. sono sole. I 17 nazionali che abbiamo in rosa sono sole. Come lo erano De Ligt, Bentancur e Kulusevski. Mentre Monza e Salernitana hanno rose formate da fuoriclasse, immagino. Incredibile come, da un anno e mezzo a questa parte, chiunque metta piede a Torino diventi una sola. Dev’essere l’aria. Mi piacerebbe conoscere un’analisi tattica e tecnica di quello che vedi in campo.
  8. “Costruire qualcosa per il futuro” e “Massimiliano Allegri” sono due cose che non possono stare nello stesso discorso. Per una seria di motivi talmente ovvi che sarebbe inutile parlarne. Che Allegri si sia stato un ottimo gestore gli è riconosciuto da tutti. Oggi, non è più nemmeno quello. Singolare come, in precedenza, mi abbia accusato di chiudere la conversazione in maniera sbrigativa e, adesso, tu risponda a un post di 50 righe con una battuta. Buonanotte.
  9. Perché, Barella, prima di arrivare all’Inter, in che posizioni galleggiava? E Tonali, Kalulu, Bennacer, Gabbia, Pobega, Hernandez in che posizioni galleggiavano? Ma che discorsi fai? Locatelli è arrivato a Torino come uno dei migliori centrocampisti del campionato. Bremer e Vlahovic sono risultati il miglior centrale difensivo e il miglior centravanti della precedente stagione. Paredes è un nazionale argentino. Kostic è stato uno dei migliori assist man d’Europa. Un mercato come quello che abbiamo fatto noi le altre di A manco alla PlayStation. Abbiamo una rosa con 17 (diciassette) Nazionali e ci facciamo palleggiare in faccia da Monza e Salernitana. Ma vi rendete conto di quello che scrivete? Fatevi due chiacchiere con i tifosi di Monza, Salernitana, Empoli ecc. e ditegli che abbiamo una squadra non all’altezza. Vi rideranno dietro. Io non capisco perché vi risulti tanto difficile ammettere che l’allenatore ha fallito. Non c’è altro da dire.
  10. Grazie per avercelo fatto notare, professore. La prossima volta vedremo di studiare di più e di presentare un temino più accettabile. Ma pensa te.
  11. No. In questo caso no. In questo caso, a noi mancano il gioco e l’organizzazione tattica. E di queste due cose è responsabile l’allenatore, non i calciatori. Vorrei farti presente che la società, nel giro di sei mesi, ha speso quasi 150 milioni per mettere a disposizione del tecnico il miglior centravanti e il miglior centrale difensivo del campionato precedente. Le altre società di serie A una cosa del genere se la sognano. Eppure hanno allenatori che fanno giocare a calcio le loro squadre. Quei due, nel giro di tre mesi, sono diventati brocchi da serie C. Nella partita contro la Salernitana, Dia pareva Cristiano Ronaldo e Vlahovic Petagna. Siccome Vlahovic è di caratura oggettivamente superiore a quella del collega campano, i problemi sono altrove. Se Dusan si ritrova a rincorrere gli avversari a centrocampo e a ribattere i cross avversari nella propria area di rigore, la colpa non è sua. Per niente. Quando abbiamo vinto tutto quello che hai elencato, Allegri è stato bravo a gestire un gruppo costruito dal precedente allenatore e rinforzato negli anni. Dopo le prime tre stagioni, si è visto il nulla. Allegri, in passato, si è dimostrato un efficace gestore di campioni capaci di autodeterminarsi in campo. Oggi non è più così. Non solo non abbiamo più quei campioni ma il tecnico sta gestendo nel modo peggiore anche il capitale umano a disposizione, sia sul piano tecnico che su quello psicologico. Ciò detto, considerata l’attuale situazione economica, i fuoriclasse già pronti non possiamo permetterceli. Abbiamo bisogno, dunque, di un tattico, un allenatore da campo che insegni calcio e faccia crescere talenti giovani su cui costruire il futuro. Allegri è l’opposto. L’esatto opposto. Infine, e chiudo davvero, il modo di intendere il calcio che il livornese non perde occasione di ribadire, semplicemente, non esiste più.
  12. No. Io penso che Allegri sia responsabile di quanto accade in campo. Come tutti gli allenatori del mondo.
  13. Come ti dicevo, pensiamo il calcio in maniera diversa. Capita. Nota a margine: i giocatori hanno dato la massima disponibilità ad Allegri, tanto che sono stati impiegati in tutti i ruoli possibili e immaginabili (penso a McKennie, che ha fatto l'ala, sia a destra che a sinistra, l'interno, sia a destra che a sinistra, il mediano e il trequartista. Lo stesso Vlahovic, ogni partita, rincorre gli avversari per tutto il campo e va a fare anche lo stopper nella nostra area. Non è l'impegno a mancare. Quello che manca è uno straccio di idea di gioco e un'organizzazione tattica efficace). E questa disponibilità è stata concessa a un tecnico che, parlando alla stampa, non perde occasione per processare i suoi giocatori invece di assumersi le proprie responsabilità.
  14. In un gioco di squadra, soprattutto oggi (negli anni ‘60, i giocatori avevano mezz’ora per decidere cosa fare del pallone), il concetto di “testa propria” non esiste. Ancora prima di ricevere la palla, devi già avere in testa almeno due alternative di passaggio, prima che gli avversari ti saltino addosso. Noi non ne abbiamo nemmeno una (ecco perché vediamo tanti passaggi “semplici” sbagliati e gente come Locatelli, arrivata a Torino tra gli onori delle cronache, sembra da serie C). La testa propria subentra solo nella fase conclusiva dell’azione, quando il Messi di turno può inventarsi la giocata estemporanea che risolve tutto. Per il resto, l’attenzione ai dettagli è massima e l’organizzazione tattica è più importante di qualunque altra cosa.
  15. Non voglio assolutamente avere ragione. Anzi. Semplicemente, partiamo da due punti di vista/partenza tanto diversi che non ritengo sia il caso annoiarti con un botta e risposta che, sicuramente, si protrarrebbe per ore. Hai scritto: “ha delle attenuanti perché la squadra non gira? certamente sì,ma nella squadra c'è anche lui“. Ecco: la squadra, per quanto mi riguarda, deve farla girare il tecnico, non altri. E non sta accadendo. Il responsabile di quanto accade sul campo è il tecnico, non altri. Se facciamo mezzo tiro in porta a gara, la responsabilità è del tecnico, non di Vlahovic. Se Vlahovic è costretto a fare il mediano in mezzo al campo o lo stopper nella nostra area di rigore (contro il Milan, ha anche rischiato di procurare un rigore), la responsabilità è del tecnico. Se Vlahovic (o chi per lui) commette degli errori tecnici, evidentemente, non è lucido e risente del caos tattico e psicologico in cui si trova a giocare. E la responsabilità è del tecnico. Con Allegri, sono peggiorate le prestazioni del 99% dei giocatori che compongono la nostra rosa. Non può essere un caso. Il calcio è un gioco di squadra nel quale i movimenti di ognuno sono direttamente connessi a quelli degli altri. Decidere questi movimenti e coordinarli spetta al tecnico. I giocatori non possono autodeterminarsi. Succede nel tennis, non nel calcio (o nel basket). E il tecnico non lo sta facendo. Quando scrivi “Questi bei fanciulloni sono dei leoni nel momento in cui devono sottoscrivere un contratto e diventano delle mammolette al momento di scendere in campo” mi sembri piuttosto ingeneroso, soprattutto in riferimento a Dusan, che si batte e si sbatte come un leone per tutto il tempo che sta in campo. Semplicemente, lo fa senza profitto, perché si muove in un contesto disorganizzato e inefficace. I nostri, mediamente, corrono più degli avversari (ed è per questo che durano un tempo, quando va bene). Ma lo fanno a vuoto, perché privi di organizzazione. E l’organizzazione spetta al tecnico. Lasciando da parte Vlahovic, in una delle ultime gare giocate, abbiamo penosamente sbagliato un contropiede 3 contro 1. Peccato che quei 3 fossero Danilo, Bremer e De Sciglio, che si trovavano a gestire un’azione d’attacco ai limiti dell’area avversaria. I nostri attaccanti dov’erano? Questo certifica l’assoluta fallacia del lavoro svolto sin qui dal tecnico. Ma non voglio convincerti. Ecco perché ti ho risposto in quel modo. È giusto che tu resti della tua idea, se credi.
  16. Io discuto “normalmente” anche troppo. Se non si capisce che il rendimento individuale è diretta conseguenza del contesto tecnico e tattico, se non ci si rende conto del fatto che, per un attaccante, segnare diventa difficile se la squadra produce mezzo tiro in porta a gara, se non ci si convince che lucidità e condizione psicologica dipendono dalla situazione ambientale, non so cos’altro dire. Sono sempre più convinto del fatto che io concepisco il calcio in maniera troppo diversa dai tre quarti del forum. E questo mi rende sempre più difficoltosa una conversazione “normale”. Nello specifico, non mi resta che l’attesa di vedere Vlahovic con un’altra maglia, la maglia di una squadra che gli consenta di fare l’attaccante e che, possibilmente, giochi a calcio. Oggi non è così. Non sai che darei per vedere Haaland fare lo stopper nella nostra area di rigore.
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