ZizouZidane

Il gioco è un concetto provo di sostanza solo per chi ritiene che il calcio sia quello di Allegri.

La sua idea di calcio, semplicemente, non esiste più. E basta guardare qualche partita in più, fuori dal nostro orticello, per rendersene conto.

Vuoi parlare di calcio? Bene. Facciamolo. Alla Juventus manca il rispetto delle distanze tra i reparti, mancano movimenti senza palla corretti, mancano linee di passaggio e opzioni di scarico per chi è in possesso. Manca intensità, organizzazione tattica. Manca un benché minimo straccio di idea di gioco. Tutto questo (alla base per giocare ad alti livelli nel calcio moderno) è responsabilità unica dell’allenatore. Il discorso sui singoli è assolutamente trascurabile e poco centrato. Tanto più che siamo stati messi sotto da squadre tecnicamente inferiori alla nostra di un paio di categorie. A meno che tu non creda Dia più forte di Vlahovic, per dire. Anche basta. I singoli vanno inseriti in un contesto di gioco consolidato, nel quale ognuno sappia cosa fare e si muova in modo armonico e funzionale con gli altri. Nel nostro caos, nella nostra totale assenza di rispetto dei principi base di questo gioco, i nostri giocatori si stanno letteralmente bruciando la carriera. Nessuno ce l’ha con Allegri. Non io, almeno. Ma i problemi che attualmente ha la Juventus dipendono dal suo fallimentare lavoro. Francamente, il tecnico è indifendibile. Questo significa parlare di calcio e guardare le partite in maniera seria. Se volete continuare a parlare degli interpreti e di come stoppano la palla, state parlando di PlayStation, che è un’altra cosa. Vorrei vederlo nel Bayern Vlahovic. Per verificare se sa stoppare il pallone oppure no. Ma per favore.

Ti risulta che a Sarri e Pirlo siano stati concessi due anni? Eppure avevano vinto tre trofei. Due anni vanno più che bene. Dai la squadra a De Zerbi e concedigli due anni. Poi si trarranno le conclusioni opportune.

Si, certo. Ne cambiamo uno all’anno e, nel frattempo, bruciamo il valore economico della rosa e buttiamo via una barca di soldi. Una grande società ha l’obbligo di ragionare nel medio periodo. Basta trentenni, basta parametri zero, basta allenatori scelti a casaccio che vengono mandati via senza avere nemmeno il tempo di conoscere la squadra. Del resto, la dimostrazione di come funziona sta proprio nel fatto che abbiamo smesso di vincere proprio nel momento in cui ci siamo affidati al tecnico che avrebbe dovuto farci vincere subito. Abbiamo necessità di un allenatore. Un ALLENATORE di quelli capaci di realizzare un progetto tattico consolidato, nel quale ognuno faccia la sua parte. Per farlo c’è bisogno di tempo. Basta con questa storia che siamo la Juventus e non possiamo aspettare. Ci sta portando a fondo.

Vedi alternative?

Infatti, come detto in precedenza, o il nostro allenatore si mette a studiare e si adegua oppure sarà costretto a cambiare mestiere.

Oggi, QUALUNQUE allenatore fa del gioco e delle idee il cardine del proprio lavoro. Il calcio moderno non ammette alternative.

Ovviamente. Ma io credo che i tre punti da te citati siano IMPRESCINDIBILI al di là dell’allenatore scelto.

Zidane è un gestore di campioni, esattamente come Allegri. Servirebbe a nulla. Noi abbiamo bisogno di un uomo di campo, un tattico che insegni ai giocatori come stare in campo, cosa fare e come muoversi. Soprattutto, un uomo capace di lavorare con i giovani e creare un contesto organizzato. De Zerbi sarebbe perfetto. Non abbiamo bisogno di figurine dal nome altisonante. Men che meno se straniere. Gli esempi sono Lippi e Conte, arrivati a Torino senza aver vinto nulla, prima.

Niente da dire sulla partita. Una sola considerazione, che vado ripetendo come un mantra da un anno a questa parte (e che mi ha attirato le ire e le beffe di gran parte del forum. A proposito: dove siete ora?): nel calcio moderno contano tutte le cose che il nostro allenatore ritiene inutili: la tattica, gli schemi, i moduli. Le corrette distanze tra i reparti, i movimenti senza palla, le giocate provate in allenamento, il baricentro e il pressing alti, l’intensità, la corsa. L’ATTACCO. Il calcio moderno è questo. Per tutto il resto c’è l’Istituto Luce.  O Allegri si adegua oppure, come detto, gli toccherà cambiare mestiere. Per quanto mi riguarda, De Zerbi, libero, andrebbe portato a Torino stasera stessa.

“La difficoltà maggiore è quando non hai la palla” Maddai, incredibile.

"Volevo che finisse la partita perchè loro stavano spingendo." .

Vero. Sono d’accordo.

Ma che abbiamo fatto di male per meritarci questo?

Rovella molto buono, bravo a far legna, piedi discreti discreti, personalità e grinta. Fagioli è di un altro pianeta. Ha le caratteristiche del predestinato, pochi coetanei in Europa vedono il calcio come fa lui. Guardalo giocare, smarcarsi, tener palla o liberarsene, in maniera mai banale, è una gioia per gli occhi. Nicolò può diventare davvero un campione. Sempre che non lo rovinino mandandolo in prestito in giro per la penisola. Se fossi il suo procuratore, farei un discorso molto chiaro alla Juventus: o rinnoviamo e puntate sul ragazzo o andiamo altrove a titolo definitivo in modo che Il ragazzo possa esprimere con continuità il suo talento. Ciò detto, con Arthur e Ramsey in uscita, io li terrei entrambi. Cioè, nemmeno mi porrei la questione.

Spettacolo. Sono rimasto a guardarlo con un sorriso ebete tutto il tempo. 😊

Ottima 👍🏽

Presente dal 2009, sempre stesso nick e sempre stesso avatar. Vi voglio bene ❤️

Forza!

Ho visto Inter-Juventus, finale della supercoppa. Gennaio ‘22 Tu quale hai visto?

Certo.

No. C’entra nulla. C’è poco da confrontare. A noi mancavano 7 titolari. E nonostante questo i nerazzurri hanno fatto pochissimo. Non è vero. Lo abbiamo fatto poche volte. E le volte che lo abbiamo fatto li abbiamo messi in enorme difficoltà.

No, non è questo. Perché, appunto, quando siamo rimasti alti e li abbiamo pressati, li abbiamo messi in difficoltà enorme. Quando ci abbassiamo, lo facciamo consapevolmente. È un preciso dettame tattico. Si vede chiaramente. Nota a margine: a me l’Inter non è sembrata affatto così forte. Anzi.

Sono sostanzialmente d’accordo. Resta un problema di atteggiamento. Dopo essere passati in vantaggio, siamo rimasti alti, pressando i difensori nerazzurri nella loro trequarti, e li abbiamo messi ripetutamente in difficoltà. Perché non lo facciamo sempre? Perché, ogni volta, ci abbassiamo ad aspettare l’avversario? Che sia una scelta precisa del tecnico è evidente. Sicuramente avrà le sue ragioni. Ma io non le capisco. E non le capirò mai. Per quanto mi riguarda, più difendiamo lontano dalla nostra area e meglio è.