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joe1967

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  1. 17 minuti fa, forgetmenot ha scritto:

    Non illudiamoci.

    Al Coni non sconfesseranno mai la sentenza. 

     

    Quindi prepariamoci a tutto quello che arriverà, SPERANDO che se la proprietà VORRÀ, potrà nel giro di qualche anno mangiare di nuovo in testa a tutti...in maniera ARROGANTE a questo punto.

     

    Così che capiscano che per quante volte potranno darci ingiustamente contro, NOI saremo comunque PIU FORTI di loro.

    Non sono stati arroganti finora, vuoi che comincino "tra qualche anno"? Stile sabaudo (purtroppo) :wacko:


  2. Adesso, Swan ha scritto:

    Ragazzi sta girando un nuovo estratto di Santoriello su Twitter, in cui parla di "Espressione di volontà di vendetta da parte del popolo, e noi gli andiamo (inteso noi PM) appresso ".

     

    Facciamo girare anche questo, non so se magari posso linkarlo a qualche mod, bisogna renderlo virale anche questo, attualmente sta girando poco questo terzo estratto.

    Se ce l'hai manda il link. Provo anche io a vedere in rete


  3.  

    Quoto

     

    Caso Santoriello, è giusto affidare indagini e accusa a un magistrato che odia la Juve? Scagionati anche gli ultras

     
    Non c'è nemmeno stato bisogno di registrare migliaia di telefonate o mettere le cimici nei ristoranti. L'ha detto lui, l'ha dichiarato in un convegno pubblico: l'importante è essere antijuventini. Il procuratore Santoriello è così in buona fede, che durante lo stesso intervento, continua dicendo “sono anti-juventino, tifosissimo del Napoli, sono contro i latrocini in campo eppure m'è toccato scrivere archiviazioni. Sì, tifo Napoli e odio la Juventus.”  Usando il metro dei giudici che hanno condannato la Juventus a 15 punti di penalizzazione, questa dichiarazione ha il peso d'una confessione. L'elemento base della condanna, inflitta ai bianconeri, sarebbe il fatto che più d'un dirigente bianconero riconosce l'eccesso di plusvalenze. Quelli delle altre squadre con cui queste plusvalenze (scambi di giocatori senza esborsi) sono state fatte, risultano non colpevoli proprio perché non hanno manifestato alcuna consapevolezza. Non lo hanno fatto poiché non sono stati intercettati, ma questo è un altro discorso.

    Il procuratore Santoriello, invece lo ammette, anzi lo proclama e si dice perfino dispiaciuto perché è stato costretto: “gli è toccato archiviare” proprio contro la Juventus. Ora il dottor Santoriello ha tutto il diritto di “odiare” la Juventus, di darle, in pratica, della ladra, ma non è un tifoso qualsiasi, non è una persona qualsiasi. E' un magistrato e l'ultima cosa che dovrebbe entrare nella testa di un magistrato è il tifo, che, notoriamente non alberga nelle stanze dell' equilibrio e della ragione. Eh, dicono subito i giustizialisti ma non è mica un giudice, è un pubblico ministero, è l'accusa. Già, ma ditemi, per esempio: un  imputato dalla pelle nera sarebbe tranquillo se sapesse che chi lo accusa ha esplicitamente detto, in precedenza, che “odia i negri”? Quando chiedono oggi allo stesso magistrato cosa ne pensi delle sue dichiarazioni, afferma che non ha niente da dire. Quindi conferma o ha cambiato idea? Se ha cambiato idea sarebbe meglio lo dicesse. Sempre fosse possibile credergli. Sarebbe interessante anche vedere cosa sarebbe capitato se un Pm torinese, che indagasse sul Napoli, si fosse espresso in questi modi sulla squadra partenopea.
     

    L'avvocato Chiappero, già difensore della Juventus e tutt'oggi legale di alcuni rinviati a giudizio nell'inchiesta Prisma, stima il dottor Santoriello: per lui è persona affidabilissima, preparatissima, intelligentissima ed equanime perché “ha archiviato” inchieste sulla Juventus. A parte il fatto che “gli è toccato” farlo,  nessuno  contesta la preparazione e l'intelligenza del dottor Santoriello. Ci chiediamo solo se sia opportuno affidare indagini e ruolo dell' accusa a un magistrato che patentemente confessa di odiare coloro su cui indaga. 

    P.S. Ultima ora il Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati ha "scagionato" il suo associato Santoriello, affermando che l'odio "fa parte del gergo calcistico". D'ora in poi niente più lezioni agli ultras: l'odio non è una motivazione abbietta, spesso alla base della violenza. Tutti assolti! 

     


     

     

     

    A Pernambuco ho detto di trovarsi un altro lavoro in quanto in gazzetta "nascono tutti interisti"... sti scappati di casa non mi hanno pubblicato il commento


  4.  

    Quoto

     

    Santoriello sereno: 'Parole inappropriate sulla Juve, ma non può essere ricusato. L'odio fa parte del calcio'

    1
    "La bufera social su di me? Sono sereno". La Stampa in edicola oggi riporta queste parole pronunciate dal pm Ciro Santoriello a chi gli ha manifestato solidarietà nei corridoi della Procura. 

    Il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, Giuseppe Santalucia ha commentato a La Repubblica: "L'animo del tifoso ha ruggito e ha portato Ciro Santoriello a usare espressioni poco felici. Si tratta di un collega a cui comunque tutti riconoscono una grandissima levatura professionale. La nostra cultura popolare, quando si parla di calcio, rende tollerabili toni ed eccessi linguistici inaccettabili in tutti gli altri ambiti". 
     

    "Santoriello è un pm e, come tale, non è ricusabile. Il pubblico ministero è una parte nel processo, anche se atipica, perché rappresenta lo Stato. Certo, per gravi ragioni di convenienza i pm hanno il dovere di astenersi. Ma qui parliamo di un'inchiesta importante, che non è affidata a un solo magistrato, è un lavoro di squadra, quindi - anche volendo malignare sulle intenzioni - la passione calcistica di un singolo può incidere in maniera minima sull'attività processuale. Tutt'altro discorso se queste parole fossero state pronunciate da un giudice: in quel caso il codice prevede strumenti molto più invasivi, fino alla ricusazione, per cancellare qualsiasi ombra di parzialità". 

    "Odio è una parola che non vorrei mai leggere né sentire. Ma fa parte del gergo calcistico: chi è tifoso sa che non si tratta di vero odio, ma dell'affermazione di una forte rivalità. Comunque un uso più appropriato delle parole farebbe un gran bene a tutti". 

     


     

     

     

    Bene, l'odio fa parte del calcio... Marchisio per aver detto che il maradroga ciuccio calcio gli era antipatico sportivamente fu costretto a chiedere pubblicamente scusa. E' una vergogna. E in casa Juve tutti muti  


  5.  

    Quoto

     

    Juventini in rivolta: 'Mezzo milione di disdette a Dazn'. Ma sono molte meno, ecco i veri numeri

     

    La rivolta "anti-sistema" che non c'è. I tifosi juventini si mobilitano per protestare contro i 15 punti di penalizzazione in classifica inflitti alla squadra di Allegri per le plusvalenze fittizie. Sui social network è stato lanciato l'hashtag #DisdettaDaznSky diventato subito virale: "Smettiamo di vedere le partite in tv, stracciamo gli abbonamenti e boicottiamo la Serie A!". I diretti interessati avevano parlato di mezzo milione di abbonamenti disdetti alle pay-tv. 

    I VERI NUMERI - Il Fatto Quotidiano ha scoperto quante sono davvero le disdette registrate nelle ultime settimane: appena 6 mila, un centesimo delle iperboliche cifre vociferate, per un impatto del tutto irrilevante. Considerando il piano standard da 30 euro al mese, per i tre mesi di campionato che restano, si tratta di circa mezzo milione su un contratto da 840 milioni a stagione. 

     

     

     

     

    E niente...fanno già ridere così


  6. 2 ore fa, adrian85 ha scritto:

    ragazzi non esiste solo il calcio...e quanto successo in Turchia dovrebbe far riflette. L'italia ha una libertà di stampa a livelli bassissimi e per avere un'idea basta vedere la rassegna stampa e come una stessa notizia viene messa in risalto in modo diverso per tirare acqua al proprio mulino. Sulle notizie non di calcio, il Corriere è uno dei giornali meno peggio (neanche lontanamente accettabile). A questo aggiungici che pago un abbonamento annuale a tipo 20 euro...praticamente me lo regalano...

    Ognuno è libero di fare quel che vuole, ci mancherebbe. Era solo per sottolineare come il corriere sia stato uno dei primi insieme alla ca.z.ata dello sporc a gettarci addosso quella cosa marrone nel 2006


  7. 19 minuti fa, BEPPE75 ha scritto:

    Ragazzi una osservazione che forse l'avrete già fatta.Forse vi è sfuggito la nuova norma che il governo sta varando per le plusvalenze nel decreto milleproroghe.
    L'importanza di questo decreto secondo me va ad incidere pesantemente nella sentenza.
    Studiando il meccanismo del decreto capisci che la plusvalenza fittizia non era vietata perché non è vietata nemmeno ora!!!!!!!!!! Se non intervieni con una legge che le rende illegali...vuol dire che non lo erano..infatti ora  gli cambi il regime fiscale. Vuol dire che chi le faceva poteva farle...e lo ha stabilito il governo.

    La legge non è retroattiva: non può essere retroattiva purtroppo. Entra in vigore dalla data di pubblicazione sulla GU


  8. Avv. Afeltra: «La Juve non potrà fare ricorso al Tar. Ecco il motivo». Le parole dell’esperto

    Intervenuto a “Stile Juventus” su Elleradio, l’Avv. Roberto Afeltra ha specificato sul caso Juve:

    RICORSO TAR – «La Juventus non potrà in alcun modo ricorrere eventualmente al Tar. Dal 2015 le sentenze di “corpo” e non di “stato” sono inammissibili. La sanzione di “corpo” ormai da otto anni è non impugnabile per le società. Dunque con le modifiche che ho appena spiegato questa possibilità è assolutamente da escludere. In tanti questo non lo stanno sottolineando, non avevo letto attentamente le norme».

     

     

    Io 'sta roba non la sapevo...


  9. 7 minuti fa, 77luca ha scritto:

    no eh. Voglio proprio sperare di no. Avrebbe differito poi le spese sui bilanci degli anni successivi. In pratica legava ufficialmente il pagamento di 4  mensilità a determinate condizioni (premio buonuscita ecc...), poi invece proponeva accordi (side letter) con cui garantiva comunque e in ogni caso il pagamento di quei soldi. In questo modo configuri una spesa da eventuale a certa e la devi mettere a bilancio. Quindi a livello ordinario ti contestano come minimo le false comunicazioni (dici che risparmi una certa cifra e invece no), a livello sportivo non so.

    Col nero avrebbero già buttato via la chiave. Quello che sarebbe interessante sapere e se poi quei soldi siano stati pagati o no, Se c'è chi li aspetta ecc... Sarri per esempio, che parlava ieri sera , ma anche Dybala ecc...

    Sarri che tra l'altro ha detto che quello che hanno fatto è stato per fare un favore alla società


  10.  
    Quoto

     

    Da Ju29ro.com
     
    La bufala dell’obbligo per la Juventus di applicare il paragrafo 45 di IAS38.
    Le motivazioni della penalizzazione
    In questo modo i giudici della Corte d’Appello Federale (CAF) motivano la penalizzazione di 15 punti per la Juventus a pagina 23:
    “E deve essere chiarito che ciò che rileva ai fini del processo sportivo e della violazione quanto meno dell’art. 4, comma 1, CGS, non è se la singola operazione dovesse essere trattata in continuità di valori (secondo lo IAS38, paragrafo 45, poi contestato alla FC Juventus S.p.A. dalla Consob) o meno, potendosi o non potendosi rilevare la plusvalenza. Ciò che rileva è la preordinata strutturazione e trattamento delle operazioni come apparentemente indipendenti e in modo tale da impedire in partenza la relativa qualificazione come permute. Ciò che rileva, in altri termini, è l’essersi volutamente sottratti alla potenziale applicazione dello IAS38 (paragrafo 45), quale che ne fosse l’esito.
    Per questo, e vi si tornerà, lo sforzo svolto dalle difese dei deferiti e dai relativi consulenti di ricostruire ex post la sostanza commerciale delle singole operazioni citate dalla Procura Federale, dalla Consob e dalla Procura della Repubblica di Torino non coglie il senso stesso della contestazione sportiva della quale qui si discute.”
    La CAF in pratica contesta alla Juve non le plusvalenze in sé, bensì la volontà di considerare sistematicamente tutte le operazioni di mercato con una specifica controparte come singole transazioni, sottraendosi così, a loro dire in modo fraudolento, dall’obbligo di applicare il paragrafo 45 di IAS38.
    Cos’è il paragrafo 45 di IAS38?
    IAS38, paragrafo 45, regola le permute di attività immateriali: “Una o più attività immateriali possono essere acquisite in cambio di una o più attività non monetarie”. E ancora “Se l'attività acquistata non è valutata al fair value (valore equo), il suo costo è commisurato al valore contabile dell'attività ceduta.”
    Partiamo dal presupposto che il valore equo di un giocatore è difficile da stimare. Normalmente il valore equo al momento della transazione corrisponde al prezzo d’acquisto. Il motivo è semplice: la volontà della controparte di pagare quel prezzo conferisce il significato a quel valore. Quando però le controparti fanno operazioni incrociate, esiste un rischio inerente di prezzi gonfiati. In questo modo i prezzi si neutralizzano a vicenda, riducendo così la robustezza nella determinazione contabile del valore equo.
    La bufala dell’obbligo
    Il paragrafo 45 di IAS38 contiene la normativa contabile applicabile qualora venisse firmato un contratto di permuta avente oggetto le attività immateriali. Ma non esiste un obbligo di utilizzare lo strumento della permuta. Esso non prevale per legge sullo strumento delle operazioni singole. Non si tratta di una gerarchia delle fonti. Il paragrafo 45 si applica se esiste la volontà di entrare in un contratto di permuta. Altrimenti non si applica.
    Ed è ovvio che nessuna società di calcio è disposta a sottoporsi al paragrafo 45, proprio perché il trattamento contabile della permuta sotto IAS 38 non è adatto alle transazioni di mercato.
    Facciamo un esempio di scambio di giocatori utilizzando la permuta:
    La Juventus ha Del Piero a valore contabile 0 (zero) nel pieno delle sue capacità calcistiche. Gli assegniamo un valore equo indicativo (per difetto) di 100. La Società X ha un calciatore promettente ABC a valore contabile 10 e un valore equo indicativo di 30. Avendo ciascuna società mostrato interesse per il calciatore dell’altra squadra, le due società intendono scambiarsi i calciatori e cercano l’accordo. Attenzione: dimostrare la volontà di scambiare i calciatori non significa automaticamente il voler entrare in un rapporto contrattuale utilizzando lo strumento della permuta.
    Seguendo il paragrafo 45 di IAS38 la norma contabile prescrive i seguenti scenari di base
    Caso A (entrambi i valori equi sono considerati oggettivi): La Juventus vende Del Piero alla Società X in cambio di 70 e ABC. La Juve contabilizza ABC a 30.
    Caso B: (il valore equo di Del Piero viene considerato oggettivo, quello di ABC no): La Juventus cede Del Piero alla Società X in cambio di 90 e ABC. La Juve contabilizza ABC a 10.
    Caso 😄 (il valore equo di Del Piero non viene considerato oggettivo, quello di ABC sì): La Juventus cede Del Piero gratis alla Società X pagando 30 per avere in cambio ABC. La Juve contabilizza ABC a 30.
    Caso 😧 (entrambi i valori equi non sono considerati oggettivi, scenario che vorrebbe imporre la CAF): La Juventus cede Del Piero gratis alla Società X pagando 10 per avere in cambio ABC. La Juve contabilizza ABC a 10.
    È quindi evidente che gli scambi non potranno mai essere conclusi con una permuta almeno fino a quando il valore equo di un calciatore non sarà determinato in modo oggettivo. Nel caso D, quello che vorrebbe imporre la CAF con l’obbligo per la Juventus di applicare il paragrafo 45 di IAS38, Del Piero verrebbe ceduto ben sotto il proprio valore reale.
    L’eccezione in cui si potrebbe in teoria utilizzare la permuta sarebbe nel caso in cui entrambi i calciatori hanno lo stesso valore contabile e lo stesso valore equo indicativo sebbene non oggettivo.
    Conclusioni
    Non si può, in nome di un approccio contabile prudenziale, forzare l’utilizzo di uno strumento inadatto quando invece ne esiste uno adatto, ovvero la singola operazione prevista dal paragrafo 25 di IAS38: ogni controparte contratta in buona fede il valore equo di ciascun giocatore determinando così singolarmente ogni eventuale plusvalenza.
    Per questa ragione la scelta sistematica di una società di calcio di considerare ciascuna operazione disgiunta non può essere considerata in alcun modo fraudolenta. La CAF però dice che ha in mano le confessioni dei dirigenti nel voler aggirare IAS38. Ma ciò non può essere vero, poiché la Juventus mai ha fatto ricorso allo strumento della permuta, considerando ogni operazione di mercato in modo a sé stante.
    Casomai la CAF potrebbe avere in mano la prova che il valore di vendita di un giocatore sia stato artificialmente accresciuto in un accordo fraudolento tra le due controparti. Ovvero, ha in mano la prova che la controparte della Juventus ha accettato un prezzo d’acquisto gonfiato ottenendo in cambio un prezzo di vendita gonfiato per il proprio calciatore. Se ha queste prove, la Juventus è certamente colpevole (assieme alla controparte) di aver creato plusvalenze fittizie e dovrebbe pagare per questo. Se non le ha, la Juve non è colpevole di nulla. Ha semplicemente scelto, in assoluta buona fede, di affidarsi alla classica operazione singola di vendita dei diritti di un calciatore, strumento standard nell’ambito operativo di riferimento e normato dal punto di vista contabile dal paragrafo 25 di IAS38.
    Ne consegue che nel processo d’appello, invece di teorizzare un aggiramento fraudolento del paragrafo 45 di IAS38, che non c’è stato, si sarebbe dovuta ricostruire ex post la sostanza commerciale delle singole operazioni per capire se vi sia stata malafede da parte di entrambe le controparti nel determinare il valore equo in qualche operazione di mercato. Cosa che tra l’altro è stata fatta, ignorata per ammissione stessa dalla CAF, proprio dagli avvocati dei difendenti.
    Naturalmente la Federazione Italiana, in nome di un approccio prudenziale e sostenibile, è libera di decidere per l’introduzione di una nuova norma federale che regola il mercato dei trasferimenti. Le squadre di calcio professionistiche potrebbero essere obbligate a considerare le operazioni disgiunte con la stessa controparte come una permuta. E potrebbe obbligare tutte le società ad applicare prezzi di acquisto / vendita oggetti della permuta coerenti con il paragrafo 45 di IAS38, con le conseguenze descritte sopra. A quel punto la contravvenzione a questa nuova norma, aggirando l’utilizzo dello strumento della permuta secondo i principi contabili del paragrafo 45 di IAS 38, potrebbe essere sanzionata nei termini del regolamento federale.

     

     
     
    Qualche esperto potrebbe spiegarla in maniera semplice?
     
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  11. Come a Norimberga, la legge va rispettata anche quando non c'è. Ma vale solo per la Juventus

    Quoto

    Ne ho lette così tante in quest'ultima settimana, che sento il bisogno di fare un po' d'ordine e provare a metterle sinteticamente in fila. Parlo delle ragioni espresse da commentatori, avvocati e giuristi sulla sentenza della Caf e dei possibili punti deboli che la Juve potrebbe impugnare, con successo, davanti al Collegio di garanzia dello Sport del CONI. Non conosciamo ancora i termini del ricorso che gli avvocati della società presenteranno (è possibile che lo faranno prima del mese a disposizione). Qui, elenco quelli che sembrano esserne i punti più rilevanti.

    1) In pochi hanno ricordato il possibile “sfondamento” dei tempi da parte del procuratore Chiné. In precedenza si era parlato di un intervallo troppo ampio intercorso tra il momento della richiesta degli atti alla Procura di Torino e la presentazione dell'Appello. 

    2) La Procura della FIGC è ricorsa in Appello rispetto alla sentenza di proscioglimento della Juventus e di altre società per le plusvalenze, avvenuta nel primo grado di giudizio, ma il ricorso non verteva sui medesimi contenuti. Un esempio per rendere più chiaro il concetto: ricorro in appello contro una sentenza che ha assolto un imputato da appropriazione indebita, ma poi presento un capo d'imputazione diverso: furto con scasso. Ci si appella a una certa sentenza riferita a una certa imputazione. 

     

    3) La norma per cui è stata condannata la Juventus non esiste, o meglio l'articolo invocato (il 31, comma 1) prevede, al massimo, sanzioni pecuniarie. Nel precedente giudizio sulle plusvalenze le prassi della Juve e di altre altre società (11 squadre, 59 dirigenti e membri dei vari CdA) erano state definite non sanzionabili, in quanto la plusvalenza non è oggettivamente misurabile. Non è un caso che giuristi, ministri e presidenti (quello della Lega Serie A Casini) si rincorrano, da giorni, con l'idea che bisogna “normare al più presto le plusvalenze”: ora le norme non ci sono. La domanda allora è: perché la Corte ha condannato senza un reato? Colpa del foglietto definito “libro nero” che può manifestare tutte le intenzioni del mondo, ma di fatto non propone alcun illecito perché non esiste norma che lo definisca tale. Un cittadino ha diritto di sapere se in un dato luogo la sosta è permessa o vietata. Qui, invece, sembra che il cartello di divieto si metta dopo che uno ha parcheggiato l'auto. Nella storia del diritto del Novecento abbiamo un solo precedente: il Processo di Norimberga contro i gerarchi nazisti. In quell'occasione venne loro contestato il reato di “crimini contro l'umanità” non contemplato da nessun altro codice. Sembra che anche i giudici della F.I.G.C., mutatis mutandis, abbiano seguito il precedente della regola di Radbruch (era il giurista tedesco che coniò tale principio). La nefandezza, l'orrore, la cattiva fede dimostrata dai dirigenti juventini per loro è stata tale da rendere inutile e superflua l'esistenza d'una norma che configuri un certo reato. Si potrebbe, quindi, dire che, per la proprietà transitiva, i dirigenti juventini hanno subito lo stesso trattamento dei gerarchi nazisti? 

    4) Un parcheggio o dieci parcheggi? Questa domanda, con relativa risposta, l'ha efficacemente posta l'avvocato D'Onofrio, nel corso dell'Osservatorio Romano, sul Bianconero. D'Onofrio ha detto che, posta la non sanzionabilità delle plusvalenze, possiamo fare l'esempio del parcheggio. Se metto l'auto in sosta vietata una volta pagherò una multa, se la metto cinque volte pagherò cinque multe. Invece, nel caso in questione, sembra che chi parcheggia per cinque volte ne debba pagare duecento, come se la sommatoria delle ammende variasse l'entità del “reato”. Per di più, in diritto, vale la norma definita e non il ricorso al principio generale: se parcheggio in doppia fila sarò sanzionato per questo comportamento e anche se lo facessi per 10 volte di seguito non mi può essere ritirata la patente perché non c'è una norma che lo prevede. Invece con la Juventus si è andati dal particolare (plusvalenze) al generale ovvero al comportamento sleale perché le plusvalenze sono più d'una e perché qualche dirigente juventino avrebbe detto di farle. Come dire: testimoni mi hanno sentito dire che sapevo di lasciare la macchina in divieto di sosta e questa consapevolezza configura un reato ulteriore, ma non previsto, rispetto all'ammenda.

    In sostanza la legge va rispettata anche quando non c'è. Naturalmente questo vale solo per la Juventus.


  12. La Juve chiude i rubinetti: 'Niente aumenti di capitale fino al 2025'

    La Juve chiude i rubinetti: 'Niente aumenti di capitale fino al 2025'
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    del 02 febbraio 2023 alle 16:35
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    Non sono previsti aumenti di capitale fino al 2025 per la Juventus. A renderlo noto è stato lo stesso club bianconero nel verbale dell'assemblea dei soci dello scorso 18 gennaio, quello in cui è stato nominato il nuovo Consiglio d'Amministrazione dell'azienda.

    Alla domanda sul tema degli aumenti di capitale fatta da un socio del club, la Juve ha risposto: "La domanda non è pertinente agli argomenti all’ordine del giorno ed è inoltre posta a candidati che non hanno ancora assunto il ruolo di amministratori nel Consiglio di Amministrazione della Società - riporta Calcioefinanza.it -. La Società segnala in ogni caso che il Piano Triennale per gli esercizi 2022/23 2024/25, approvato dalla Società nel giugno 2022, non prevede l’implementazione di aumenti di capitale". Negli ultimi anni sono stati effettuati due aumenti di capitale: uno da 300 milioni nel 2019 e uno da 400 milioni a fine 2021.

    PLUSVALENZE E MANOVRA STIPENDI - Sulle due indagini, rispondendo a una domanda di un socio, la Juventus ha commentato: "La Società sottolinea di rimanere convinta, anche tenuto conto degli approfondimenti di natura legale e contabile svolti dalla Società sulla base di pareri rilasciati da esperti indipendenti, di aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme che disciplinano la redazione delle relazioni finanziarie, in conformità agli applicabili principi contabili e relativi criteri di applicazione e in linea con la prassi internazionale della football industry".
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    Altre notizie
    su
     
     
    4 minuti fa, MARTIN34 ha scritto:

    Chi è arrivato secondo l' anno dello scudetto di Sarri? ..............

    La 5^ squadra di milANO


  13. 5 minuti fa, marchisiogobbocomeme ha scritto:

    No, perchè dalla mole di intercettazioni e documenti è emerso che la dirigenza fosse consapevole che utilizzando il sistema delle plusvalenze poteva abbellire il bilancio, e questo è stato sleale nei confronti delle altre società.

    So che fa ridere ma è così.

    Implicitamente stanno dicendo che le altre società non erano consapevoli che fare plusvalenze portasse benefici a bilancio, le facevano e basta perchè volevano cedere proprio quei giocatori, invece noi le facevamo come sistema.

    Che Ausilio, uno a caso, faccia sistematicamente 50 milioni di plusvalenze ogni mese di giugno per salvare il bilancio fanno finta di non saperlo, e comunque non gliene fotte un c***o perchè sull'Inter non c'è nessuna indagine che lo dimostri.

    E detta così fa già ridere: come se Marotta, Sabatini&C. non sapessero cos'è una plusvalenza


  14. 2 minuti fa, Calcidese ha scritto:

    In realtà le norme possono avere efficacia retroattiva se ciò corrisponda a criteri di ragionevolezza e di maggiore giustizia. Chi stabilisce la maggiore giustizia è colui che emana la norma 

    Le nuove leggi che disciplinino norme retroattive non è che ce ne siano molte: se consideri CHI dovrebbero andare a colpire (cartonati-riommanisti-maradrogati)... 

    4 minuti fa, il marsigliese ha scritto:

    ma parliamoci chiaro...

    tu investi centinaia di milioni in un "progetto" assolutamente perdente e ti ritrovi anche sput.tano e con la legge e consob alle calcagna.

    Qualsiasi capitano d'industria sano di mente farebbe un falò della Juventus.

    ed è quello che farà, limiterà ei danni e se ne andranno

    Questo è ciò che vorrebbero molti tifosi: si era pure parlato di un interesse da parte di Amazon. Ma J.E. è stato chiaro nella sua ultima intervista


  15. 2 minuti fa, Calcidese ha scritto:

    Aspettiamo di vedere il testo completo ma da quanto ho letto sarà così. Non ho capito da quando sarebbe in vigore e se per esempio il Napoli sarebbe penalizzato con Kravacoso 

    Una norma non può essere retroattiva: avrà valore dal momento che diventerà vigente e sarà pubblicata in gazzetta ufficiale perciò maradrogati, e sfinteristi se la caveranno pure stavolta

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