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Torna a parlare il presidente della Juventus Gianluca Ferrero. Il numero uno bianconero è intervenuto alla Convention che si è tenuta a Roma con i fan club della Vecchia Signora. La squadra bianconera, invece, è attesa dalla sfida contro la Roma. A Roma si sono radunati 300 rappresentanti, 30 provenienti dall’estero, sui 500 official fan club della Juventus. Presente anche il presidente bianconero Gianluca Ferrero, che ha rilasciato qualche dichiarazione: "Dobbiamo guardare al nostro futuro con grande ottimismo” Il numero uno bianconero ha poi aggiunto: “La nostra forza passa dall’organizzazione dei nostri fan club, la vera forza di una squadra come la Juventus è nei suoi tifosi. È stato un anno difficile, inutile che vi spieghi il perché. È stato anche un anno che sta portando la squadra a giocare una partita che potrebbe essere determinante per giocare la prossima Champions League e il 15 maggio per la Coppa Italia. Se tutto andrà come ci auspichiamo, giocheremo il prossimo anno in cinque competizioni”. E poi ha concluso: "Ci siamo lasciati questo passato alle spalle e vogliamo guardare al futuro. Per farlo, abbiamo bisogno del vostro sostegno” GDM
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Giorgio Chiellini, ex difensore e bandiera della Juventus e dell'Italia è stato ospite del podcast The BSMT di Gianluca Gazzoli, in cui ha raccontato anche alcuni aneddoti legati al suo periodo in maglia bianconera LA BBC - "Sono arrivati Leo nel 2009 e Barza nel gennaio 2010, il primo anno abbiamo fatto fatica tutti, poi abbiamo cominciato a giocare. All'inizio ci alternavamo, poi Conte ha avuto l'idea di metterci a tre dietro: è stato subito un vantaggio per la squadra, per caratteristiche oggettive eravamo perfettamente complementari. Io potevo essere libero per il campo, Leo aveva grandi letture e abilità tecniche quindi toglieva a me compiti di impostazione, mentre io toglievo a lui la marcatura. Andrea era il più intelligente e completo dei tre, aveva un'eleganza e una prestanza fisica che gli permettevano di gestire al meglio il tutto. Lui paradossalmente ha avuto meno risalto a livello internazionale ma secondo me lo avrebbe meritato". BUFFON - "Dietro poi avevamo un ragazzino, il miglior portiere della storia del calcio… Lavoravamo tanto insieme, in certe situazioni non riesci a evitare il tiro dell'attaccante ma noi sapevamo dove metterci in modo che Gigi coprisse tutta la porta. C'è tanto lavoro dietro, poi ci siamo trovati bene anche come persone: io ero quello serio, Leo quello focoso, Barza era il nostro ambasciatore in Sudamerica, Gigi meno costante nel quotidiano ma nei vari anni in cui c'è stato bisogno di mettere in riga il gruppo - e capita spesso - è sempre stato abile a trovare le parole. Come oratore è bravo, poi lo fa perché ci crede. Ricordo un periodo quando abbiamo fatto 12 punti in 10 partite, non ce le ha mandate a dire…". IN SERIE B - "Per me la Juventus in Serie B era meglio di tante altre squadre in A. Poi c'erano campioni internazionali, io ero un giovane che ha avuto l'opportunità di bruciare qualche tappa, paradossalmente quell'anno è stato un'occasione". CRISTIANO RONALDO - "Un onore, essere capitano della Juve con lui è stata un'occasione unica. Ho avuto modo di apprezzare lui, che è una multinazionale, ma nel gruppo sta bene. Poi non è come gli altri, non gli puoi chiedere di fare un aperitivo in centro ma non è mai mancato quando serviva, neanche alle cene di squadra: è rispettoso, quasi maniacale nella cura del corpo e in quella preparazione. Lui vuole segnare e vuole vincere, mi ha impressionato la personalità nelle partite difficili: aveva una voglia matta di spaccare il mondo, voleva dimostrare di essere più forte dell'intero Real Madrid". LA SCONFITTA CON L'AJAX - "Poi siamo stati sfortunati con gli infortuni (c'erano fuori Khedira, Mandzukic, Dybala, Douglas Costa…) e abbiamo perso con l'Ajax, altrimenti sono convinto che saremmo arrivati fino in fondo e lui ci avrebbe portato a vincere. Poi è calato un po' il livello della squadra e lui non poteva risolvere tutto da solo, era la ciliegina e aveva bisogno di una torta un po' più grande". SCONFITTA PIU' BRUCIANTE - "In realtà mi ha bruciato non giocare la finale di Champions, mi sono fatto male cinque giorni prima ma ero stato bene sempre in quella stagione. Sentivo che ero stanco e non stavo benissimo in quel finale di stagione, avevo tirato fino all'ultimo". CONTE - "Rapporto buonissimo, ero uno dei suoi pretoriani. Lui è una persona che ti entra dentro, ti fa vivere una realtà diversa. Sei pronto a morire per lui, è tostissima perché ti chiede tantissimo ogni giorno, è un sergente, ma ti convince perché ti dimostra che poi funziona, in campo e fuori. Poi dai tutto per lui, ha fatto tanto e sono convinto che crescendo smusserà anche di più qualche angolo. Il primo Conte era molto più rigido, comunque vive per il calcio e adesso credo sia fuori proprio per quello, per staccare. Spero possa rientrare presto. Alla Juve? Questo non lo so… (ride, ndr)" cm.com
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Dal minuto 11 La Juventus, di tutte e venti le squadre di Serie A, è l’unica a non aver mai avuto nemmeno una On Field Review a proprio favore. Primo in questa classifica c’è l’Hellas Verona, a quota 8 Ofr “pro”, seconda l’Inter, a 7 a pari merito con altre due squadre, Fiorentina e Roma. Per quanto riguarda le review che danno esito avverso, in cima alla classifica c’è il Frosinone (a 8), seguito da Cagliari e Lecce a 6. (Tuttosport)
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(Video) Ubaldo Righetti alla DS: "Allegri lascerà la Juve, occhio alla panchina della Roma e Conte spinge per tornare a Torino"
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Dybala: "Alla Juve anni bellissimi in cui abbiamo vinto molto. Allegri fondamentale nella mia carriera"
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Paulo Dybala ha parlato a Al Arabi Al Jadeed e si è soffermato anche sul suo passato alla Juventus: "Essere allenato da lui è stato fondamentale nella mia carriera in due momenti diversi. Quando sono arrivato alla Juventus dal Palermo ero molto giovane ed sono entrato in una squadra con giocatori straordinari come Buffon, Chiellini, e tanti altri campioni come Tevez, Higuain e poi Cristiano Ronaldo. Ero giovane ma maturai rapidamente e ho imparato molto da Allegri e dai miei compagni. Erano anni bellissimi, in cui abbiamo ottenuto molto. La seconda volta ero più maturo e abbiamo lavorato in modo diverso, ma sempre con quel valore aggiunto che Allegri porta con sé: voler sempre vincere e lavorare per la vittoria" -
(Video) Ubaldo Righetti alla DS: "Allegri lascerà la Juve, occhio alla panchina della Roma e Conte spinge per tornare a Torino"
Sergione ha risposto a Sergione Discussione Juventus forum
si è lui -
Danilo, difensore della Juventus, ha parlato in esclusiva a TNT Sports affrontando diverse tematiche, dal suo presente alla Juventus, e al suo ruolo di capitano, sino al rapporto con Buffon e Cristiano Ronaldo, passando anche per la Nazionale e il suo passato al Manchester City con Pep Guardiola. Di seguito ecco i passaggi più importanti dell'intervista rilasciata da parte del difensore brasiliano: LA FASCIA DA CAPITANO "È motivo di grande orgoglio. Una squadra di grande tradizione come la Juventus è sempre stata ben rappresentata a lungo da giocatori storici italiani. Dopo essere stato vice-capitano l'anno scorso, in questa stagione sono diventato capitano della squadra. Questo ha a che fare con la mia esperienza in altri campionati e Paesi, con il mio modo di comunicare con i compagni, con gli arbitri e con l'universo Juventus. Il fatto che la decisione dell'allenatore sia stata accettata così bene, soprattutto dai miei compagni di squadra, mi riempie di orgoglio. Mi sento parte del club, della città e delle sue tradizioni" L'UMILTA' DI GATTI Abbiamo l'esempio di Federico Gatti, un giocatore che forse quattro anni fa giocava ancora nelle categorie amatoriali e da un momento all'altro si trova alla Juventus, poi in Champions League e nella Nazionale italiana, un mondo molto diverso da quello a cui era abituato. Quando è arrivato, mi ricordo che era più o meno da 3 mesi che stava cercando casa, poi un giorno gli ho chiesto: "Gatti, ma hai trovato una casa?". E lui mi rispose: "Ne ho trovato una vicino all'aeroporto, qui a Torino." Ho subito pensato che non fosse un posto dove di solito alloggiano i calciatori della Juventus, che preferiscono più il centro città o verso le Colline, che sono posti "migliori" diciamo. Vicino all'aeroporto è forse un aerea più rurale, e ribattei: "Ti piace, ti trovi bene?" E lui mi ha detto: "Dani, è quello che mi conveniva di più in questo momento." Era appena arrivato, non aveva un contratto diciamo stratosferico, era un giocatore in crescita, ma quando lui mi ha detto: "E' quello che mi conveniva di più", ho pensato che a volte gli insegnamenti nella vita arrivano quando meno te lo aspetti". L'ANNO ZERO DELLA JUVE "La Juventus è molto impegnata nella sostenibilità finanziaria, in altre parole, sta pensando a lungo termine. Sento che questo è "l'anno zero", un nuovo inizio, in cui vogliamo tornare in Champions League e tornare ad essere rispettati in tutto il mondo del calcio. E, naturalmente, lottare per il titolo fino alla fine, proprio come in Coppa Italia" GUARDIOLA "La sua intelligenza e il modo in cui pensa al calcio, come gestire il tempo e come occupare lo spazio, aiuta a indottrinare i giocatori. Fa in modo che il 95% dei giocatori della squadra la pensi allo stesso modo e questa è la difficoltà principale per i dirigenti, secondo me. Nel caso di Guardiola, dato che le sue idee sono molto buone, è molto più probabile che le cose funzionino. È una persona che studia molto e che ci tiene alla cura dei dettagli, fa in modo che tutti credano in lui. Ogni riunione che abbiamo avuto nella sala cinema del Manchester City è stata, come l'abbiamo definita io e Fernandinho, una lezione universitaria di calcio. Mi ha reso molto orgoglioso". BUFFON "Buffon è stato un giocatore che ho sempre ammirato molto, ma dopo averlo visto da vicino, dopo averlo avuto nel mio quotidiano, posso dire che è il mio grande idolo nel calcio. E’ la persona con cui mi identifico per quanto lavora duramente, per quanto è umile, per quanto cerchi di condurre una vita normale nonostante sia stato un uomo di calcio impareggiabile. Era un giocatore che dava molta energia, molto vigore, molta "grinta" come diciamo qui in Italia. Quando parlava aveva già un'energia e un'aura diversa”. CR7 "Cristiano Ronaldo, per il modo in cui ha sempre vissuto la sua carriera e si è curato come un vera azienda. Forse è unico nel calcio, lo fa da molto tempo, da molto prima che ci fossero così tante notizie come oggi" Goal
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Juve, Dusan Vlahovic è il "Player of the Month" di Gennaio della Serie A
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Il premio EA SPORTS FC Player Of The Month di gennaio è stato assegnato al calciatore della Juventus Dusan Vlahovic e la sua card Player Of The Month è ora disponibile nella modalità Ultimate Team di EA SPORTS FC™ 24. La consegna del trofeo avverrà nel pre-partita di Juventus-Udinese, in programma lunedì 12 febbraio 2024 alle ore 20.45 all’”Allianz Stadium” di Torino legaseriea -
Secondo quanto raccontato da Laporta a 'RAC1', la Superlega potrebbe partire molto presto ed a parteciparvi sarebbero anche quattro squadre italiane: "Potrebbe esistere già dalla prossima stagione, o dalla stagione 2025/26. Che vengano o meno gli inglesi, non me ne importa. A un club si fa una proposta in cui solo partecipando, gli dici che guadagnerà 100 milioni, che non si guadagnano nemmeno vincendo la Champions. Quali club potrebbero accettare già ora? Barça, Madrid, Inter, Milan, Napoli, Roma, Marsiglia, tre olandesi, Bruges e Anderlecht. Sono 16 o 18 squadre… Sarebbe meglio con 16. E altri club potrebbero unirsi dopo” Un po' a sorpresa tra le società italiane citate da Laporta non figura la Juventus, ovvero l'unico club che aveva inizialmente spalleggiato Real Madrid e Barcellona con maggiore forza. Dopo le dimissioni di Andrea Agnelli, però, qualcosa nella posizione della società bianconera è evidentemente cambiata come peraltro aveva già anticipato Ceferin in una recente intervista a 'La Repubblica': "Calcio italiano? Il rapporto è buono, solo 2 club non ci hanno appoggiato, e tra questi non c'è la Juventus. I dirigenti del calcio italiano stanno facendo del loro meglio".
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Juve, Zondacrypto è il nuovo sleeve sponsor ufficiale
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Un nuovo sponsor entra a far parte della famiglia bianconera: zondacrypto, che troverà spazio sulla manica delle divise da gioco della prima squadra maschile della Juventus. Quello di zondacrypto è uno dei più grandi mercati regolamentati di scambio di criptovalute in Europa, nato in Polonia e sul mercato dal 2014 - autorizzato a operare in Italia, Lituania, Slovacchia, Estonia e Canada. Partito inizialmente come luogo di scambio per i bitcoin, si è successivamente trasformato in una piattaforma comprendente decine di criptovalute che può contare su 1.2 milioni di utenti attivi. Una partnership che va incontro alle esigenze di entrambe le società, come spiega Francesco Calvo - Managing Director Revenue & Football Development di Juventus: «Siamo felici di accogliere zondacrypto come nostro Official Crypto Exchange partner. La nostra collaborazione mira a supportare la loro espansione internazionale, sfruttando la forza e l'entusiasmo della nostra vasta fan base. zondacrypto si distingue come un'azienda all'avanguardia nel settore delle criptovalute. Per la Juventus, è di fondamentale importanza collaborare con una realtà moderna, innovatrice e professionale. Con questa partnership dinamica e di successo nel mondo delle criptovalute guardiamo al futuro con entusiasmo» La stessa soddisfazione mostrata da Przemysław Kral, CEO di zondacrypto: «Siamo orgogliosi che la Juventus ci abbia scelto come exchange ufficiale di criptovalute, il che apre nuove opportunità sia per il club che per noi» Juventus.com -
Una lunga intervista, per un racconto personale dentro e fuori dal campo. Federico Gatti, difensore della Juventus, si confessa a Sportweek, settimanale della Gazzetta dello Sport: "Mi faccio il mazzo perché coi sogni non ho ancora finito. Anzi, non sono neanche arrivato a metà", spiega il classe 1999 acquistato due anni fa dal Frosinone. Se Gatti potesse tornare indietro e parlare al Federico quindicenne, cosa gli direbbe? "Ca**o, nemmeno tu sai dove sei arrivato. Mai mi sarei aspettato di spingermi fin qua. Giocavo in Promozione, in Eccellenza, e se qualcuno mi avesse detto che, tempo cinque anni, sarei sbarcato alla Juve, gli avrei risposto: 'Hai bevuto?'". Gatti ha già ottenuto la stima dei suoi tifosi, grazie anche alla sua mentalità: "Sbaglio come tanti, ma è proprio grazie agli errori che si cresce. Ho letto una bellissima frase di Ed Sheeran: diceva che al giorno d'oggi ognuno tende a oscurare i propri errori, mettendoli in un angolo per dimenticarli e nella speranza di farli dimenticare agli altri, per porre in luce, al contrario, soltanto le cose positive. Invece è proprio dalle difficoltà che si emerge più forti" Il percorso di Gatti è stato caratterizzato anche da qualche ombra, oltre che da diverse soddisfazioni. Per esempio c'è stato l'autogol di Reggio Emilia contro il Sassuolo: "Un errore che ha pesato, ma non è che la partita fosse finita... In carriera ho commesso sbagli più gravi che si sono notati meno perché hanno suscitato meno clamore. Una cosa in cui devo migliorare è la reazione dopo una sconfitta. Quando perdo è come se mi cascasse il mondo addosso". Sul rapporto con Dusan Vlahovic: "Abbiamo un legame forte che nasce dal rispetto reciproco. Come carattere siamo simili. È deciso, determinato, mi piace la sua mentalità. Facciamo parecchie cose insieme, compreso vedere la partite di basket del Partizan Belgrado a casa sua". Infine su Max Allegri: "Mi ha dato tanto. A cominciare dalla continuità, fondamentale per crescere. Se uno fa un errore e viene messo fuori, non crescerà mai. Se giochi, prendi fiducia"
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Di Marzio: "Kean sempre più vicino all’Atletico Madrid in prestito secco"
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La Juve ha già dato il suo ok al trasferimento in prestito secco di Kean all'Atletico e ora si aspetta solo di definire gli ultimi dettagli Di Marzio Moise Kean è stato accostato a quello di molti club italiani ed europei e alla lunga lista di possibili pretendenti va aggiunta una delle big di Spagna: l’Atletico Madrid. I Colchoneros hanno infatti individuato proprio nell’attaccante della Juve uno dei possibili profili ideali per rafforzare il reparto avanzato messo a disposizione di Simeone ed ha già avviato i contatti con l’entourage del giocatore. L’interesse è dunque più che concreto, ma prima di intensificare il suo pressing in club iberico deve liberare un posto in attacco. Goal.com -
Juve interessata a Zirkzee: la clausola è di 40 milioni. C'è anche la concorrenza del Milan
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Come riferiscono il Corriere di Torino e Tuttosport, la Juventus è sempre a caccia di un rinforzo in attacco ed è interessata al talento olandese Joshua Zirkzee, principale alternativa a Boniface e anche lui prezzato 40 milioni: è infatti la clausola rescissoria fissata dal Bologna, che dovrà a riconoscere al Bayern Monaco il 40% di una futura plusvalenza. Anche ieri nella partita contro l'Inter, il giocatore ha dimostrato di essere un grande giocatore, infatti la concorrenza è tanta e un club che fa sul serio per l'olandese è proprio il Milan. -
Bremer post Sassuolo: "Siamo una squadra più quadrata rispetto all'anno scorso. Giuntoli ci ha dato serenità"
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Gleison Bremer è stato intervistato da Dazn dopo la sfida con il Sassuolo. Le sue parole: Gli attaccanti prima non segnavano tantissimo. Hai visto che allenandosi con Bremer si diventa sempre più prolifici... "Ci stiamo allenando bene, la squadra sta bene, sappiamo che lì davanti loro hanno qualità, ci sono Dusan, Arek, yildiz, Chiesa, i ragazzi stannno facendo bene. Lì dietro dobbiamo stare sempre attenti però la differenza la fanno gli attaccanti". Perchè è cambiata la mentalità della Juventus rispetto all'anno scorso? Lo si vede anche nei giovani. "Quest'anno siamo una squadra più quadrata dell'anno scorso, abbiamo fatto pochi acquisti, è arrivato solo Weah, Cambiaso che era in prestito, quindi la base ce l'avevamo. E' cambiato anche il direttore, è arrivato un direttore che ha dato serenità al gruppo, alla squadra. Sappiamo di essere forti e dobbiamo continuare su questa strada. Siamo una squadra più solida ora" Si parlava di quarto posto a inizio stagione. Ora la parola Scudetto la dite fra di voi? "All'inizio si parlava di quarto posto, ma ora che siamo lì perchè non sognare? Siamo la Juve, dobbiamo continuare a vincere partita dopo partita e pensar edi poter vincere questo Scudetto già che siamo lì". Cosa significherebbe arrivare davanti all'Inter allo scontro diretto? "E' molto importante, però prima di arrivare lì ci sono tante partite, c'è il Lecce, dopo c'è l'Empoli, speriamo di arrivare contro di loro bene fisicamente e anche mentalmente, ma dobbiamo continuare così, su questa strada di battagliare sempre". Avete ritrovato una solidità difensiva. Dopo qualche difficoltà l'anno scorso, adesso tu sembri essere veramente al centro del progetto Juve. "Sì, è stato un primo anno di ambientamento, non è stato facile l'anno scorso con tutto il casino che è successo fuori, anche dentro non era scontato. Quest'anno sono più a mio agio, ho più fiducia in me, sto lavorando bene, sia in campo che fuori, è anche una questione mentale. Parlo sempre con Danilo, Rugani e lì siamo a posto in difesa". -
Milik post Frosinone: "Molto contento per la tripletta e per aver aiutato la squadra a passare il turno"
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Arek Milik è intervenuto ai microfoni di Mediaset per commentare la vittoria della Juventus e la sua tripletta. Le sue parole: Prima della gara speravi di fare gol, sei andato ben oltre con una tripletta e un quarto gol annullato... "Sì, sono molto contento soprattutto perchè siamo riusciti a passare il turno, ovviamente anche per la mia tripletta perchè sono riuscito ad aiutare la squadra con i miei gol quindi andiamo in semifinale e siamo orgogliosi di questo" In occasione del terzo gol c'è stato un bellissimo gesto di Locatelli che ti ha passato la palla quando poteva concludere lui... "Sì, siamo amici, allora forse è per quello". -
Di Marzio: "Juve, Djalò in dirittura d'arrivo per 3,5 mln più bonus al Lille. Agenti al lavoro sui dettagli contrattuali"
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Dopo la partenza in prestito di Hujsen alla Roma, la Juventus è in dirittura per l'arrivo di Tiago Djaló. Gli agenti del difensore portoghese stanno discutendo i dettagli contrattuali con il club bianconero, con il classe 2000 che ha già dato il suo ok al trasferimento a Torino, in attesa della firma. La Juve ha un accordo con il Lille per il trasferimento del difensore a 3.5 milioni più bonus (per un massimo di altri 3.5 milioni) più il 10% della futura rivendita. Portoghese con passaporto guineano, Djallo vanta tre convocazioni con la nazionale maggiore portoghese e 8 presenze con l'U21. L'ex giovanili di Milan e Sporting Lisbona vanta 102 presenze e 3 gol con la maglia del Lille GDM -
76 vittorie di 'corto muso': Allegri è l'allenatore con più vittorie per 1-0 in Serie A
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La vittoria contro la Roma ha permesso alla Juventus di chiudere l'anno a meno due dall'Inter capolista. Un altro, l'ennesimo, 1-0 per la squadra di Massimiliano Allegri. Oltre a quella contro i giallorossi, i bianconeri si sono imposti con lo stesso risultato anche in altri big match contro Milan, Fiorentina e Napoli in questa stagione. È la legge del "Corto Muso". Il Corto Muso Allegriano è entrato di diritto nei vocabolari calcistici. "Te ne intendi di Ippica?". Con queste parole, detto nella sala stampa del Paolo Mazza nell'aprile del 2019, l'allenatore della Juventus ha lanciato il suo credo calcistico. La vittoria per corto muso - con un solo gol di scarto per intenderci - è la vittoria più bella per Massimiliano Allegri, come spesso ammesso. Ora, il toscano ha anche battuto un record importante. Grazie al successo contro la Roma, Massimiliano Allegri ha ottenuto la vittoria numero 76 per 1-0 in Serie A. Ha staccato, di uno, Carlo Ancelotti. L'attuale allenatore del Real Madrid era fermo a 75 vittorie per 1-0. Insomma, il Corto Muso è copyright di Massimiliano Allegri. E ora lo certificano anche i numeri. "Non è un'etichetta che mi infastidisce, spero di vincerne altre 152 per 1-0, poi magari vincere anche 3 o 4-0. L'importante è ottenere attraverso la prestazione la vittoria" la sua replica a chi gli ha fatto notare la statistica nella conferenza a margine di Juve-Roma -
Intervistato da "DAZN" per il format "Dazn Heroes", Moise Kean, attaccante classe 2000 della Juventus e della nazionale azzurra, affronta diversi temi, a partire da un'infanzia "difficile": "Sono uscito di casa a 13 anni per andare a vivere nel convitto della Juventus perché nessuno mi poteva portare agli allenamenti. Ho lasciato Asti e una vita da palazzoni: tutti i giorni andavo a giocare, stavo per strada con gli amici, a scuola ci andavo perché mia mamma mi obbligava. Non sono stato facile da gestire, anche parlando con gli altri, un'infanzia molto diversa dalla mia. Altri ragazzi magari a Natale andavano in vacanza con le famiglie, noi con niente ci adattavamo. Giocavo a calcio in oratorio, una volta avevamo fatto la partita alle 10 di sera, poi il Don ci ha beccati, ha chiamato la polizia e siamo scappati. La maggior parte di loro o sono in carcere o non si sa dove sono, mi sento molto fortunato, molta gente che viene dalla mia situazione non riesce a uscirne. Quando ho fatto l’esordio in prima squadra, a 16 anni, mi sono detto: “Ok, sono fuori dalla *”. Il figlio Marley - "Mi sono svegliato quattro volte stanotte, dormo pochissimo. Si chiama Marley, ha quattro mesi, ho un tatuaggio per lui. Mi sono cambiate tante cose, prima di agire ci pensi 20 volte, pensi sempre a lui, ma tutto è successo in poco tempo, da quando l'ho preso in braccio. Perché non lo sapeva nessuno? Non lo so, non mi piace andare a dire le mie cose in giro, sono molto privato. Non lo sapeva nessuno fino a quando ero andato in ospedale perché ero assente. Erano scioccati" Il PSG - "In Francia mi sono sentito a casa, i miei parenti abitano lì e mi facevano sentire a casa. Sono arrivato il primo giorno, c'erano Neymar, Mbappé, mi hanno aiutato tantissimo, mi spiegavano com'è giocare con loro, sono andato anche a cene con loro. Mi facevano sentire grande". Il ritardo con l'Under 21 -"Ero con Zaniolo, lui metteva musica ad alto volume, giocavamo alla play e alle 11 c'era riunione. Alle 10 e 58 eravamo ancora lì, abbiamo aspettato un sacco di tempo l'ascensore e siamo arrivati alle 11:05. Il mister Di Biagio ci fa: "Allora? Non va bene". E io: 'Mi scusi mister, siamo arrivati in ritardo". Mi sono scusato con la squadra mentre a Nicolò faceva ridere la cosa, io lo guardavo e gli dicevo "Ma che c.... ridi?'". Il rapporto con Allegri - "Ottimo rapporto, mi ha fatto capire quando facevo cavolate e quando facevo bene. E' stato un papà sportivo, a volte litighiamo ancora ma alla fine ci vogliamo bene anche se non ce lo diciamo." Miretti e Fagioli - "Miretti? Una volta quando mi avevano messo in punizione mi avevano fatto allenare con i più piccoli e c'era lui. Fagioli? Parlavano tutti di lui, mi fermai a guardare una partita dell'Under 21 e dissi: "Questo è veramente bravo", avrà tempo per dimostrarlo." Nicolussi Caviglia - "Hans è un po' un mio gemello, mi conosce più di tutti qua dentro. Prima che sto per dire una cavolata mi dice di non dirla, mi conosce troppo bene, è la mia guida. Quando non capisco qualcosa chiedo ancora ad Hans. Anche gli esercizi che magari non ho capito, chiedo a lui. Persona speciale per me. E' molto aperto anche se ascolta la musica peggiore."
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Pirlo: "Sono andato alla Juve per dimostrare che ero ancora forte, fu una rivincita. Allenarla una bella esperienza"
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Intervenuto a "Radio TV Serie A con RDS", Andrea Pirlo, ex giocatore ed allenatore della Juventus, affronta diversi temi SENTIRSI UN PREDESTINATO “Ho sempre vissuto con tante aspettative, tutti si aspettavano che facessi qualcosa di importante. Pian piano ho fatto quello che ho fatto, dimostrando sul campo quello che raccoglievo, sempre pronto a subire le critiche. Non è facile per un bambino vivere così, però tu devi pensare a giocare e a divertirti. Non mi sono mai posto limiti, volevo essere uno dei migliori vincendo un mondiale e una Champions League. Non mi sono mai accontentato nella mia vita; non mi bastava mai quello che avevo fatto prima, cercavo sempre di migliorarmi. Il talento si migliora con il lavoro e con gli stimoli che devono spingerti a fare sempre meglio”. SUI GIOVANI ESORDIENTI “Quelli bravi li vedi subito; chi esordisce prima, chi dopo, ognuno ha i propri tempi e questi tempi vanno rispettati. Ognuno deve fare le proprie esperienze. C’è chi parte da giovane e diventa da subito protagonista come è stato per Donnarumma. Adesso non è facile perché il calcio è cambiato e non si hanno sempre le possibilità per iniziare da giovanissimo in prima squadra, ma chi è bravo è giusto che trovi spazio. Il movimento calcistico italiano è uno dei pochi dove non si riesce a dare fiducia fin da subito ai ragazzi; all’estero è tutto diverso, chi merita di giocare gioca, a prescindere dall’età.” DA ALLENATORE “Non guardo la carta d’identità del calciatore, quello che conta è che faccia vedere le proprie attitudini e le proprie qualità. Bellingham è un predestinato, è nato per giocare a calcio ed è giusto che faccia questa carriera. È un giocatore di grandissima prospettiva accostato ad Ancellotti che è un allenatore di grande esperienza e qualità umane.” DA GIOVANE “Quando uscirono i primi articoli su di me iniziarono a nascere le prime gelosie da parte dei ragazzi del mio paese. I compagni di squadra cercavano di isolarmi non passandomi il pallone, probabilmente per farsi vedere. La mia svolta l’ho avuta quando una domenica, sconfortato da queste situazioni ricorrenti, decisi di andare a prendermi il pallone e di iniziare a giocare da solo, allora giocavo negli allievi del Brescia. Ai genitori sconsiglio di andare a vedere i propri figli giocare. Si creano sempre delle situazioni spiacevoli in tribuna perché molti genitori sperano di avere un fuoriclasse come figlio, ma spesso non è così e si rischia in questo modo di far perdere la poesia per il gioco e il divertimento che ne dovrebbe derivare.” SU MAZZONE E LUCESCU “Lucescu è stato il primo a portarmi in prima squadra: stravedeva per me e anche quando mi allenavo con i “grandi” aveva sempre un occhio di riguardo e mi spingeva a fare sempre meglio.Mazzone è stato colui che ha dato il là alla mia carriera; per lui ero il Falcao del Brescia e da trequartista o mezzala quale ero, mi ha spostato facendomi diventare regista del centrocampo.” SUL TIFO “Quando inizi a giocare da professionista non tifi più la squadra che tifavi da bambino. Pensi a fare il tuo lavoro al massimo e inizi a tifare la squadra per la quale giochi. Da bambino ero tifosissimo dell’Inter; mio papà mi portava a Viareggio in vacanza e quando l’Inter era in ritiro in quelle zone, li raggiungevo per farmi fare gli autografi.” SUGLI ALLENATORI “Ho vinto con quasi tutti gli allenatori che mi hanno allenato; con ognuno di loro conservo ricordi bellissimi. Sicuramente con Lippi ho vinto il trofeo che ogni calciatore auspica di vincere. Il pomeriggio prima del mondiale l’ho passato in camera a rilassarmi e a giocare ai video giochi.” IL PERIODO ALLA REGGINA “Sono stati 10 mesi bellissimi, è stata la piazza giusta per poter trovare continuità e poter giocare in Serie A dopo una stagione all’Inter non ottimale.” AL MILAN “Con il Milan ho vinto tutto, ma la vittoria più bella è stata la prima Champions League. Eravamo quasi tutti alla prima esperienza e aspettavamo di raggiungere questo traguardo da inizio stagione, dopo una semifinale vinta contro l’Inter. Ho avuto modo di vivere nel corso degli anni delle emozioni stupende anche grazie ai compagni che hanno reso ogni momento bello. La ferita per la finale ad Istanbul è difficile da rimarginare, abbiamo vinto quella successiva, ma in quel momento non pensi alle opportunità future e in quell’occasione ho anche pensato di smettere. La mia avventura con il Milan non è finita come sognavo; speravo di poter rimanere e di essere ancora utile. Quando ho capito che non ero più visto come un giocatore importante, non ho esitato a cambiate squadra. In quel periodo c’era la politica per cui agli over 30 veniva offerto solo un anno di contratto; io ero ancora giovane e non riuscendo a tro vare un accordo andai in un'altra direzione.” ALLA JUVE “Questa è stata una rivincita per me. Avevo una grande voglia di dimostrare a tutti che ero ancora un giocatore forte e in grado di giocare ancora ad alto livello e con la Juve ho vinto 4 campionati e siamo arrivati in una finale di Champions. Con Conte è iniziata la cavalcata che ci ha portato a vincere il primo campionato senza sconfitte e poi i successivi; con lui ho un rapporto molto bello. È stato il primo ad iniziare a farmi analizzare le situazioni da campo, pensavo quasi da allenatore. È stato un grande maestro di campo e di calcio. Nel modo di gestire alcune situazioni e gli allenamenti dei miei ragazzi, prendo esempio da lui.” PARENTESI REAL MADRID “Era il periodo di calciopoli, avevamo appena vinto il mondiale e non si capiva come sarebbe ripartita le serie A. Io avevo già firmato il contratto con il Real Madrid quando al primo giorno di ritiro con il Milan ci comunicarono che saremmo ripartiti dalla Serie A con una penalizzazione, quindi in accordo con il mio procuratore e con Galliani ho firmato con il Milan. Durante il trofeo Gamper venni chiamato da Guardiola nel suo ufficio perché mi voleva al Barcellona, intanto si stava concretizzando anche l’idea e la possibilità che Ibra venisse al Milan. Alla fine Ibra arrivò e rimasi lì anche io. MONDIALE DEL 2006 “Lippi scelse me come primo per calciare il rigore della finale. Non fu una passeggiata perché la tensione era tanta però non pensai troppo e calciai. Coverciano è stata una seconda casa: dalle nazionali giovanili fino alla prima squadra.” ESPERIENZA DA ALLENATORE “Allenare la Juve è stata un’esperienza bella. Era un percorso con una squadra giovane e nuova; non ho rimorsi. Allenare Ronaldo ti fa capire come si diventa il numero 1 al mondo. È un professionista esemplare in tutto: dal mangiare, al recupero, all’allenamento in sé.” ALLA SAMPDORIA “Abbiamo iniziato un lavoro lungo; mi trovo benissimo e spero di poter raggiungere gli obiettivi.” -
Massimiliano Allegri analizza il pari con l'Inter ai microfoni di Dazn. Le sue parole: Grande rimpianto? "Sì, abbiamo preso un gol un pochino da polli, soprattutto dopo cinque minuti. Ma già dopo il gol abbiamo sbagliato due-tre situazioni. C'erano una punizione e un fallo laterale battuti velocemente. Direi che potevamo fare meglio. L'Inter quando ha campo aperto, lo ha dimostrato anche nel nel derby, in tanti gol che ha fatto...hanno grande tecnica e negli spazi aperti hanno più facilità di far le giocate. Poi soprattutto loro che quando vanno sul fondo mettono sempre questa palla indietro rasoterra, su questo abbiamo lavorato, ma purtroppo è stato bravo Lautaro a far questo gol. Forse bisognava fare fallo prima. Però la squadra ha fatto una bella prestazione, non era semplice perchè erano ormai tre anni che la Juventus non giocava per un primo posto in classifica. Non è stato facile per tutti, me compreso perchè comunque erano quattro anni e mezzo, tra i due che sono stato fermo e gli altri due, una partita per la testa della classifica non l'avevo più giocata. I ragazzi sono stati bravi, ci dà consapevolezza, bisogna rimanere tranquilli, lavorare, possiamo ancora migliorare in tante cose. Venerdì abbiamo una partita difficile con il Monza che tra l'altro è la squadra contro cui l'anno scorso abbiamo perso due volte, segnando neanche un gol. Quindi sarà una partita tosta e bisogna prepararla nel migliore dei modi". Cosa dice questa partita? La Juve può giocarsela per lo Scudetto? "L'obiettivo è quello di entrare nei primi quattro posti, intanto comunque abbiamo mantenuto i 9 punti di vantaggio sulla quinta. poi analizzi la partita di oggi, è stata giusta, fatta in modo giusto, contro una squadra che aspettava che tu sbagliassi per bucarti. E invece la squadra si è dimostrata matura anche in quel senso, abbiamo aggredito, siamo stati compatti, purtroppo abbiamo preso questo gol che sicuramente potevamo evitare. Ma giocavamo contro una granda squadra e ci sta". Questa mentalità e questo coraggio che avete dimostrato stasera lo vedi come un passo in avanti? "Assolutamente sì, perchè comunque noi dobbiamo avere coraggio, perchè la fortuna aiuta quelli coraggiosi. Su questo dobbiamo avere molto coraggio. Poi dobbiamo essere compatti, aggredire in avanti. In questo momento stiamo trovando l'equilibrio - anche se non l'abbiamo definitivamente trovato - rispetto alle prime partite dove difendevamo 3 contro 3 a campo aperto, vedi Udine, vedi Bologna, Sassuolo stesso, Su questo ci abbiamo lavorato perchè bisogna avere pazienza, bisogna migliorare quando abbiamo la palla e continuare a migliorare una fase difensiva che sicuramente è un gran vantaggio". Nell'azione del gol avete sbagliato i tempi? "Sono stati bravi nell'azione in velocità. Chi poteva rimediare... Rugani la prendeva con le mani e Bremer andare ad appoggiarsi su Thuram, andargli addosso. Loro le giocano quasi tutte indietro. Gatti doveva essere più bravo nell'attaccare la palla in avanti. Avevamo provato tutta la settimana, sapendo che loro su queste palle che giocano dietro sono micidiali. Poevamo fare meglio, ma Federico ha giocato una buona partita e contro di loro non è facile". Vlahovic ha fatto una buonissima partita. Ma dove deve trovare la continuità? "Oggi Dusan ha fatto la miglior partita da quando è alla Juventus, sul piano tecnico. Ha sovrastato de Vrij traendo vantaggio dal movimento di Chiesa. Sono contento per lui, può soltanto crescere visto che ha solo 23 anni". Con due - tre rinforzi a gennaio si allinea al pensiero di Rabiot sullo Scudetto? "Il mercato di gennaio non esiste, sono molto contento della squadra. Le squadre si fanno a giugno". Quindi si allinea anche senza mercato? "Assolutamente. L'obiettivo nostro è fare un passo alla volta. Intanto rimanere a due punti dall'Inter è un bel traguardo perchè a livello psicologico oggi era più importante non perdere che vincere, perchè ci dà una consapevolezza diversa, e magari ci avrebbe fatto male perchè è un percorso che stiamo facendo e quindi bisogna crescere piano piano"
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Huijsen e Yildiz ufficialmente in prima squadra
Sergione ha aggiunto una discussione in Juventus forum
Dean Huijsen e Kenan Yildiz, da oggi, martedì 7 novembre 2023, fanno parte della Prima Squadra della Juventus. Per entrambi, che già gravitano intorno alla Prima Squadra da tempo, il punto d'arrivo di un percorso iniziato con la maglia dell'Under 19 bianconera e proseguito con la Next Gen. Per Yildiz, che nel frattempo ha trovato l'esordio anche con la Nazionale Maggiore della Turchia, sono già cinque le presenze in Serie A quest'anno. Huijsen, invece, ha esordito a San Siro, contro il Milan, mostrando fin dai primi istanti in campo personalità e talento. Juventus.com- 82 risposte
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Daniele Rugani ha parlato in diretta sul canale Twitch della Juventus. TuttoJuve ha riportato le sue parole in diretta: Finito allenamento. Sei stanco? "Oggi abbiamo recuperato dopo Firenze che è stata bella tosta. Da domani penseremo al Cagliari perchè dobbiamo finire questo periodo alla grande". Come è andata la partita di Firenze? "Ora mi viene da ridere perchè mi viene in mente l'intervista di Szczesny. Aveva ragione lui è stata una partita di sofferenza, ma la sensazione era che eravamo solidi e non era facile farci gol. Vogliamo soffrire meno, perchè è bello vincere soffrendo, ma non siamo matti sappiamo anche noi che dobbiamo giocare meglio e fare più gol. Ma era troppo importante vincere a Firenze". Avete fatto un lavoro difensivo importante... "Abbiamo fatto un lavoro strepitoso difensivo anche i centrocampisti e attaccanti si sono sacrificati, È stato un lavoro di squadra eccezionale. Sappiamo che dobbiamo fare meglio e lavoreremo in settimana per migliorare". Il tuo salvataggio come quello di Barzagli? "Sì dai lo ricorda. Tu devi sapere dove arriva l’attaccante e fare in modo di anticipare la palla". La cosa più difficile della partita Firenze? "La continuità di attenzione che dovevamo avere per tutta la partita, perchè non potevamo sbagliare mai". Il tuo salvataggio vale la vittoria? "Bello. È stato importante. Mi sono reso conto subito che era una bella occasione per loro. Sono contento di aver dato il mio contributo in quella situazione, perchè era importantissimo vincere per mille. Adesso cerchiamo di non rovinare questo bel momento sabato anzi di consolidarlo". Che momento della carriera sta vivendo? "Il tempo passa, quindi si cresce a livello anagrafico ma anche umano e di maturità e responsabilità. Certi problemi che da giovane ti sembrano insormontabili poi magari capisci che hanno un peso meno importante. Tante situazioni cambiano, adesso sono anche diventato papà da tre anni. Certe priorità le vivo in maniera diversa. Chiellini mi diceva sempre che la parte migliore della sua carriera l’ha avuta dai 33 anni". È vero che un difensore cresce dopo rispetto agli attaccanti? "Ti ripeto Chiellini diceva che questa cosa è così. Condivido questo pensiero, perchè un difensore acquisisce cattiveria e malizia con il passare delle stagioni". Quando arriva il tuo prossimo gol? "Spero presto e lo sto aspettando con ansia". Quanto ti fanno piacere le parole del mister? "Sicuramente con il mister ci siamo parlati spesso. Ho un bellissimo rapporto con lui. Negli ultimi mesi il rapporto si è consolidato. Ha sempre speso belle parole per me che fanno piacere e danno certezze che per un calciatore sono importanti. Sento la sua fiducia e questo conta. Il mister mi ha fatto sempre giocare partite importanti e ha sempre dimostrato la sua fiducia, ma ultimamente ancora di più". Siete una squadra molto unita... "Penso che lo spirito sia abbastanza consolidato. A questa squadra si possono dire tante cose, ma non a livello di compattezza. Deve essere la nostra forza fino alla fine, poi in settimana lavoriamo e lavoreremo per migliorare la parte tecnica, che a volte esce meno. Però con questo spirito e con questa cattiveria sicuramente gli avversari faranno fatica a batterci". Sei sempre stato un difensore? "No da piccolo facevo un sacco di gol. Giocavo centrocampista e battevo tutti i calci piazzati. Poi nel settore giovanile mi hanno spostato in difesa e non ho più cambiato ruolo". Hai giocato in tutti i ruoli della difesa... "Io sono a disposizione del mister. Se ti devo dire preferisco centro o centro destra. Però il primo anno della Juve ho giocato quasi sempre centro sinistra. Quindi posso farlo". Un giudizio su Huijsen? "Dean secondo me ha un futuro molto importante. All’inizio dovrà dimostrare, però sicuramente in prospettiva è un gran bel giocatore. Penso che allenarsi già con noi sia importantissimo per lui. Deve venire all’allenamento con una voglia matta di apprendere ed imparare, non perché siamo più forti di lui ma perchè più grandi e più esperti. Mi ricordo la mia situazione con Chiellini, Barzagli e Bonucci. Io ad ogni allenamento imparavo tre cose alla volta. Che è forte si è già visto e dovrà solo dimostrarlo". Oggi erano felici Hujsen e Yildiz? "Si, se lo sono meritati, perchè hanno dimostrato di poterci stare e sono molto contento per loro. Hanno festeggiato un pochino, erano belli e sorridenti, poi però testa al campo e hanno subito spinto in allenamento". Parlaci del tuo arrivo alla Juve. Cosa pensi della Next Gen? "La Next Gen secondo me è una figata, è all’avanguardia e la Juve è stata bravissima ad anticipare tutti. È una risorsa importantissima. Ai miei tempi non c’era ma non so se mi avrebbe aiutato, perché ai miei tempi esistevano le comproprietà. Sono potuto crescere all’Empoli, sono tornato, fortunatamente siamo tornati subito in Serie A e abbiamo fatto una bella stagione. Sicuramente è stato un bel percorso anche quello con l'Empoli". Il tuo idolo? "Io da piccolo non volevo difendere ma solo attaccare. Tifando Juve seguivo Trezeguet e Del Piero, perciò ti dico Del Piero. Avevo un po' di sue maglie". Collezioni maglie? "Non sono un collezionista. Faccio un po' di regali delle mie maglie e ho conservato poco e niente. Scambio solo se mi chiedono o se scambio lo faccio per fare regali ai miei amici". Dove vedevi la Juve da piccolo? "Ho un bel ricordo di questa cosa. Io non vedevo la partita a casa. Ho un ricordo simpatico che andavamo a vedere le partite io, mio papà e mio fratello o la guardavo al bar dove è cresciuto mio papà o allo Juventus club della mia città". La partita più importante? "Inter-Juventus vinta 2-3. È stata una montagna russa di emozioni, però l'adrenalina che ha dato quella partita è incredibile". Un messaggio ai tifosi? "Ci tengo a mandare un messaggio alla popolazione della mia Toscana. Volevo mandare un grandissimo abbraccio a tutte le persone che sono state colpite da questa cosa tremenda. Sono sicuro che il popolo toscano si risolleverà perche siamo belli tosti. Per i nostri tifosi invece venite allo stadio sabato perchè abbiamo bisogno di voi perchè sarà tosta. Noi abbiamo una bella iniezione di energia da voi e cercheremo di fare del nostro meglio per farvi gioire e andare in vacanza alla grande. Dobbiamo vincere".
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Danilo ai Junior Members: "Fare il Capitano vuol dire essere un esempio, i compagni devono guardarti e riconoscere certi valori"
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(Cds) "Caso Fagioli, il Procuratore Chinè non convinto dalle dichiarazioni del centrocampista su Gatti e Dragusin"
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Secondo il corriere dello sport Chiné che sta studiando le carte del caso scommesse e non ha ancora del tutto chiuso la questione Fagioli. Il centrocampista juventino ha dichiarato che si è fatto prestare soldi da Dragusin e Gatti non spiegando il reale motivo della richiesta. Per gli inquirenti però questa versione pone dubbi e qualora i due giocatori sapessero rischiano un accusa di omessa denuncia che portebbe fino a 6 mesi di squalifica- 327 risposte
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