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The Italian Giants

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Su The Italian Giants

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    Capitano

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  • Squadra
    Juventus
  • Sesso
    Uomo
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    Nessuno
  • Provenienza
    Bari

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  1. Non è sicuramente un giorno felice per la Juventus e i suoi tifosi. È la certificazione del fallimento di un progetto, l'ennesimo di questi ultimi 5 anni, il terzo dopo solo una stagione (dopo Sarri e Pirlo) e in questo caso addirittura prima della fine. Personalmente sono più che dispiaciuto perché ritengo Thiago un grande conoscitore di calcio, un bravo allenatore (che ha probabilmente ancora molti angoli da smussare per poter essere da big) e soprattutto una brava persona. Avevo accolto con molto entusiasmo ed enorme fiducia questo nuovo corso, non mi faccio problemi a dirlo, ero sicuro che il binomio Giuntoli-Motta fosse quello giusto per tornare a rivedere presto una Juventus competitiva e che esprimesse un calcio innovativo. Penso che l'avventura non fosse neanche partita male. Nei primi mesi - pur con qualche pareggio di troppo - si è vista una squadra piacevole, molto organizzata, con movimenti e rotazioni fluide, uscite da dietro sempre pulite, un possesso palla ben strutturato. Ne sono lo specchio le prime 8 giornate di campionato, in cui la Juventus ha subìto un solo gol (su rigore, al 90°) e ben sette clean sheet. Ma al di là dei numeri, era impressionante come in quel periodo gli avversari facessero una enorme fatica non solo a segnarci, ma proprio a tirarci in porta e a creare occasioni. Il picco di questa prima fase si è toccato in Lipsia-Juve, la notte in cui un po' tutti abbiamo avuto la percezione che stesse nascendo qualcosa di bello. Il crac di Bremer, proprio in quella serata dolce-amara, è stata la prima grande sliding door negativa della stagione ma sarebbe miope ridurre a questo evento la parabola discendente che la squadra ha preso da quel momento in poi. Ci siamo accartocciati, non siamo progrediti in nulla e anzi abbiamo smesso presto di fare anche quelle poche cose buone che si erano viste nel primo tratto di stagione. Thiago si è dimostrato assai rigido nelle scelte sia tattiche sia di gestione umana del gruppo, mostrandosi poco empatico e comunicativamente freddo. In particolare, deleterio il trattamento riservato a Danilo che era un leader stimato e riconosciuto da tutto il gruppo e che ha provocato probabilmente la prima seria spaccatura tra Motta e la squadra. Inoltre, al di là di un gioco mai decollato, pesa la colpa di non aver saputo valorizzare nessuno dei giocatori più qualitativi della rosa. Il rendimento di Koopmeiners, voluto fortissimamente dall'allenatore in estate e per il quale la società ha dovuto sacrificare i gioielli Soulè e Huijsen pur di permetterselo, è la fotografia plastica del fallimento mottiano. Il resto è storia, la stagione della Juventus è proseguita tra molteplici alti e bassi, fino alle due eliminazioni (abbastanza sconcertanti per modalità) in Champions e C.Italia e le due disfatte storiche contro Atalanta e Fiorentina che di fatto, unitamente a un rapporto compromesso con grande parte dello spogliatoio, hanno reso non più recuperabile la situazione. Al di là delle questioni di campo, ciò che salta all'occhio è stata la totale mancanza di forza mentale e caratteriale della squadra, simboleggiata dall'elevatissimo numero di partite nel corso dell'anno in cui siamo stati in vantaggio e ci siamo fatti riprendere, segno di un gruppo che non è stato mai in grado di apprendere i momenti topici delle partite. Conseguenza anche di una rosa che, dati alla mano, è a più giovane della Serie A per età media, e che avrebbe certamente necessitato di avere al suo interno qualche elemento d'esperienza e di maggior leadership in più, ma ciò è stato avallato se non incoraggiato dallo stesso Motta che per scelta ha voluto un gruppo con queste caratteristiche. Sarebbe comunque ingeneroso non riconoscere a Thiago qualche attenuante anche di un certo peso: due crociati (Bremer e Cabal) nel giro di pochi giorni e nello stesso reparto non è qualcosa che si vede spesso e soprattutto la perdita del brasiliano è stata sanguinosa come poche perché è un giocatore che cambia il volto di una difesa; ma anche la sequela di infortuni che hanno ridotto in autunno la squadra all'osso, costringendoci ad affrontare una serie di partite consecutive sempre con gli stessi uomini, ha reso infinitamente più complicato il processo di crescita e il salto di qualità che ci si aspettava da tutto il progetto. Anche la gestione del mercato di gennaio - e qui sul banco degli imputati ci va la dirigenza - è stata a dir poco pietosa, e nonostante una rosa numericamente in gravissima emergenza (specie nel reparto difensivo) Thiago ha potuto contare su dei rinforzi soltanto negli ultimissimi giorni di mercato. E sulla qualità di alcuni di questi rinforzi, meglio sorvolare. La sensazione, insomma, è che l'allenatore ci abbia messo del suo con errori e una gestione rivedibile, ma forse tutto avrebbe potuto prendere una piega diversa se non si fossero incastrate tutte insieme una serie di situazioni penalizzanti, e con una società che ha fatto tutt'altro che il massimo delle sue possibilità per provare ad aiutarlo. Cosa resta alla fine: sicuramente un grande rammarico perché questo progetto sembrava partito con presupposti molto diversi, e il grande entusiasmo di questa estate dopo anni di sostanziale apatia del tifo ne è stato la testimonianza. Penso ancora che Thiago sia un allenatore preparato e con idee valide ma evidentemente non pronto del tutto per una sfida grande come la nostra. È vero pure che aspettarsi che tutto sarebbe funzionato senza intoppi già al primo anno di un progetto che, a detta di tutti, era di raggio almeno triennale, era piuttosto ottimistico. Allenatore giovane e inesperto che guida una squadra altrettanto giovane e inesperta ma in un ambiente che non è antropologicamente in grado di concedere tempo, una contraddizione che non poteva non generare da subito difficoltà importanti. Ma che la società che in estate ha deciso di lanciarsi in questa sfida doveva invece si prevedere, e quindi prepararsi ad avere tutta la forza necessaria per difendere fino in fondo la sua scelta, schierandosi apertamente al fianco del suo allenatore e facendo valere la sua autorità anche sugli elementi ribelli della squadra. Cosa che non è stata fatta, perché ancora una volta abbiamo imparato sulla nostra pelle che la Juventus obbedisce solo alla legge dei risultati, e senza di quelli tutto si sgretola con una rapidità estrema. Se tre indizi fanno una prova, Maifredi-Sarri-Motta sono i tre indizi che questo club non sarà mai in grado di liberarsi dalla sua condanna storica del "vincere è l'unica cosa che conta". E allora basta una volta per tutte con le rivoluzioni a metà, basta con i propositi di cambiamento che finiscono nella spazzatura ogniqualvolta si vive una prima e inevitabile crisi di rigetto. Abbandoniamoci per sempre alla nostra condanna che però, evidentemente, è l'unica cosa dalla quale siamo capaci di trarre forza. Un grande in bocca al lupo a Igor Tudor. Uno che di certo, quella condanna, la conosce molto bene. E forse, adesso, abbiamo bisogno di uno così.
  2. The Italian Giants

    Napoli - Juventus 2-1, commenti post partita

    Purtroppo ogni volta che sembriamo sul punto di fare il salto di qualità definitivo, facciamo non uno ma tre passi indietro. Atalanta e Milan ci avevano restituito una Juventus entusiasmante, le ultime due sono state abbastanza inaccettabili. E intanto diventano 9 le partite in cui andiamo in vantaggio e ci facciamo rimontare. Ho fiducia in Motta, ma questa mancanza di continuità sta diventando un problema che sarà difficile giustificare ancora a lungo. Nota a margine: 6 sconfitte consecutive in quella città sono una statistica umiliante e indecorosa per la storia della Juventus. Se potessero ci brucerebbero tutti vivi tanto ci odiano a morte eppure a Napoli tranne rare eccezioni facciamo sempre e solo figuracce. Molto onestamente mi sarei anche rotto il c***o di uscire continuamente a testa chinata da quella fogna di stadio.
  3. The Italian Giants

    Juventus - Milan 2-0, commenti post partita

    Miglior Juventus degli ultimi 4-5 anni a mani basse, che è seguita comunque ad altre prestazioni che erano già state di alto livello (Fiorentina, Milan/Supercoppa, Atalanta). Un dominio e una voglia di vincere straripanti. Non importa quanto tempo ci vorrà, non importa se quest'anno non vinceremo subito, ma è qui che vogliamo arrivare, è questa la Juve che da troppi anni ci manca. Trust the process.
  4. Possibile Inter-Juve ai quarti.
  5. The Italian Giants

    Aston Villa - Juventus 0-0, commenti post partita

    Per le condizioni in cui siamo uscire indenni e senza subire gol da S.Siro e Villa Park è un mezzo miracolo. La nostra organizzazione di gioco a me continua a convincere, adesso l'uscita palla da dietro è quasi sempre molto pulita e risaliamo il campo benissimo, un passo avanti monumentale rispetto agli ultimi anni. Purtroppo però arrivati negli ultimi 20 metri sembra proprio che non si riescano a trovare soluzioni offensive e non so se e quanto incida l'assenza di Vlahovic. Lo ripeterò allo sfinimento, il salto di qualità di questa squadra e del progetto di Motta passerà solo da una piena integrazione dei nuovi acquisti principali (Koop, Luiz, Nico). Senza, sarà durissima.
  6. The Italian Giants

    Milan - Juventus 0-0, commenti post partita

    Conciati come eravamo non potevamo probabilmente ottenere più di questo, anche se al solito sprechiamo una quantità industriale di azioni potenzialmente pericolose a causa di errori tecnici banalissimi. Per il resto inutile dire sempre le stesse cose: una squadra in cui non si vedono 150 milioni, non è una squadra che può girare come dovrebbe. Oggi la Juventus è una squadra più debole e anche di tanto rispetto allo scorso anno, perché alla luce di questo mercato in entrata non ha di fatto aggiunto nulla nonostante i soldi spesi e ha anzi perso Chiesa e Rabiot che oggi probabilmente sarebbero ancora i due nostri migliori giocatori (oltre a Bremer ovviamente). Se non si è persa ancora una gara in campionato è un mezzo miracolo di Thiago, ma Giuntoli per il momento delusione davvero cocente.
  7. Mi sembra che tra quelle del gruppone l'unica che per ora non abbia espresso neanche il 50% del potenziale sia la Juventus, mentre le altre sono già oltre l limite delle loro possibilità (Inter a parte che ha la struttura e l'esperienza per proseguire così e fare anche meglio). Dobbiamo vedere ancora il miglior Koop, Nico, Luiz, e a gennaio a differenza delle altre mi aspetto rinforzi ulteriori perché è oggettivo che siamo numericamente scoperti in un paio di posizioni. Siamo anche quella che ha fatto il passaggio di guida tecnica più radicale dopo anni e anni di mentalità di un certo tipo, quindi quella probabilmente più bisognosa di tempo e lavoro. Una buona notizia tutto sommato essere lì, e speriamo di rimanerci aggrappati il più possibile, perché quando perfezioneremo tutti gli automatismi e tutti i nuovi saranno pienamente integrati saranno problemi...per gli altri.
  8. The Italian Giants

    Inter - Juventus 4-4, commenti post partita

    Se vedendo la formazione di stasera qualcuno pensava di poter fare 4 gol in casa dell'Inter probabilmente gli avremmo tutti dato dell'ubriacone. Questa è la enorme rivoluzione mottiana, che è stato in grado di dotare la squadra più giovane d'Italia di una personalità strabordante in casa della squadra più forte. Ma per la serie fa e disfa, lo stesso Motta stasera merita una gigantesca tirata di orecchie per la scelta completamente autolesionista di schierare al centro della difesa Danilo, senza la quale stasera probabilmente si poteva uscire anche con i 3 punti. Ad ogni modo abbiamo avuto la conferma che questa squadra, soprattutto col recupero degli infortunati, ha dei margini di crescita straordinari; ma anche la conferma che l'incidente di Bremer ci ha strappato via ogni possibilità di poter lottare per qualche titolo quest'anno, la differenza di rendimento difensivo e di occasioni concesse agli avversari pre e post infortunio del brasiliano è semplicemente spaventosa. Sono però al tempo stesso molto fiducioso che, dopo questo primo anno di rodaggio, dal prossimo anno saremo ingiocabili per chiunque. Continuiamo a costruire.
  9. La cosa tecnicamente no-sense di questo dato è che saremmo tutt'altro che una squadra difensiva Thiago
  10. The Italian Giants

    Juventus - Lazio 1-0, commenti post partita

    Abbiamo ancora tanti problemi, oggi comunque non era semplice senza Conceicao, Koopmeiners e Nico. In ogni caso la nostra gestione della palla è migliorata in modo clamoroso rispetto agli ultimi anni, quando non facevamo tre passaggi di fila. Vedere come i giocatori si trovano, occupano sempre bene gli spazi, chiamano i movimenti in modo sincronizzato, escono con qualità anche dalle situazioni più intricate... è tanta roba. Dite quello che volete, ma mi piace tantissimo come giochiamo. Quando riusciremo ad essere ancora più incisivi davanti, ci si diverte tanto.
  11. The Italian Giants

    Lipsia - Juventus 2-3, commenti post partita

    02/10/2024: è tornata la Juventus. Nient'altro da dire
  12. The Italian Giants

    Zero gol subiti nelle prime sei: è il primo record di Motta

    La cosa più bella di questo dato è che uno che non vede le partite potrebbe pensare a una squadra difensiva/catenacciara. Invece la Juve non prende gol e non subisce tiri mantenendosi molto propositiva. Una bella lezione anche per chi pensava che l'unico modo di difendersi e non prendere gol fosse mettersi dietro a murare gli avversari lasciando loro il pallino del gioco per 95 minuti. Stiamo costruendo qualcosa di bello.
  13. The Italian Giants

    Genoa - Juventus 0-3, commenti post partita

    Mi sento di dire solo una cosa: il lavoro che ha fatto Thiago in soli 2 mesi e mezzo di lavoro è già impressionante. Siamo passati dal farci mettere sotto e bombardare di tiri da chiunque al non far arrivare nemmeno a calciare gli avversari, perché la palla non la vedono mai. Chi dice che dall'anno scorso non è cambiato nulla deve convincersi che non può seguire questo sport. O se proprio vuole farlo, che almeno non lo commenti.
  14. Vlahovic va recuperato in ogni modo, fine della storia. E non è panchinarlo la soluzione. I gol li ha sempre saputi fare e li sa fare pure belli. Se sia più o meno adatto al gioco di Thiago mi interessa poco, è pagato per valorizzare quello che ha altrimenti stiamo punto e da capo. Vediamo di non castrarci da soli con soluzioni fantasiose, che già facciamo fatica a segnare, ci manca solo giocare senza punta adesso.
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