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L'ultima giornata che Fra The Best ha vinto risale al 6 Febbraio 2019
Fra The Best ha ottenuto più mi piace in un giorno nei suoi contenuti!
Reputazione Comunità
7.114 GuruSu Fra The Best
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Titolo utente
L'Eterno Incompreso
- Compleanno 21/04/1989
Informazioni
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Squadra
Juventus
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Sesso
Uomo
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Biglietti
Nessuno
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Provenienza
Palermo
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Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto
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Parlo proprio dello stile di scrittura, non l'ho trovato per nulla incalzante, che per un thriller mi sembra un aspetto fondamentale. E anche tutto il gioco del libro nel libro non mi ha particolarmente incuriosito. -
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Non è andata, ho abbandonato dopo le prime 100 pagine, lo stile proprio non mi prendeva. -
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Ho il primo a casa, lo volevo vendere ma prima gli darò una possibilità. -
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Beh, io sono tutt'altro che veneto eppure ho provato tutto fuorché indifferenza. Per me è un Autore con la A maiuscola. -
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Quali hai letto? -
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E' proprio grazie ad Anobii che ho potuto ricordare di averlo letto e di avergli dato un voto basso. 😄 -
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Rieccomi con delle brevi o brevissime recensioni, perché alcuni dei libri che ho letto dall'ultima volta che sono passato da queste parti non me li ricordo nemmeno più. La disciplina di Penelope di Gianrico Carofiglio: uno dei miei (ex?) autori preferiti torna con una nuova serie di libri gialli/noir la cui protagonista stavolta è una poliziotta. Senza infamia e senza lode, sono lontanissimi i tempi dei primi romanzi della serie dell'avvocato Guerrieri. Madame Bovary di Gustave Flaubert: non ricordavo assolutamente di averlo letto ma vedo che quando l'ho finito ho lasciato un voto mediocre e dunque evidentemente non mi deve essere piaciuto particolarmente. Fatto abbastanza raro con i classici. Trust di Hernan Diaz: vincitore del Pulitzer 2023 per la narrativa, ha una struttura particolare e che provoca curiosità nel lettore ma non ci ho trovato qualcosa di realmente straordinario, tale da meritare un riconoscimento prestigioso. Sarà forse anche che il tema che fa da sfondo del mondo dell'economia - il protagonista è un "mago" della finanza degli USA a cavallo tra gli anni '20 e '30 del XX secolo - è uno dei pochi che proprio non mi interessano. Perturbamento di Thomas Bernhard: bocciatissimo. Forse gli concederò un'altra possibilità perché è uno dei maestri a cui il mio amato Trevisan si richiama esplicitamente (e sfacciatamente), ma questo libro l'ho trovato assolutamente illeggibile. Disordini di Michele Ainis: una vicenda a metà tra Pirandello e Saramago in cui le persone vanno perdendo le proprie fattezze e non vengono più riconosciute dai loro cari. Idea interessante, sviluppo rivedibile. Heartstopper vol. 1 e 2 di Alice Oseman: forse sono io che non sono portato per i graphic novel, ma l'ho trovato del tutto insulso. Acquistare un libro che si legge in un'ora al massimo mi sembra inconcepibile. Cronorifugio di Georgi Gospodinov: Premio Strega europeo 2021, l'autore bulgaro narra le vicende di un intellettualete e di un suo enigmatico amico, tale Gaustin, che si inventa le "cliniche del passato", ricostruendo in ogni minimo dettaglio ambienti degli anni precedenti per rendere meno dura la parte finale della vita agli anziani afflitti da demenza. Ma con il corso del tempo anche la parte "sana" della società si rende conto di preferire il passato (o il ricordo del passato) felice all'incertezza del presente, e ciò scatena una serie di eventi paradossali. A mio giudizio, molto riuscita dal punto di vista narrativo la prima parte, quella con più "fantasia" e meno "politica", mentre la seconda parte, in cui ci sono riferimenti alla storia e alla politica del Novecento, si perde un po' per strada. -
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Piano piano tornerò su questi schermi, non sto leggendo molto purtroppo. Mi incuriosisce molto sapere la tua su Works. -
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Arieccomi. Camere separate di Pier Vittorio Tondelli: personaggio "rivoluzionario" della letteratura italiana degli anni '80, morto ad appena 36 anni a causa dell'AIDS e autore culto soprattutto grazie al romanzo 'Altri libertini'. In questo romanzo semi-autobiografico viene narrata la drammatica storia d'amore tra due uomini, lo scrittore Leo (narratore) e il tedesco Thomas. Non ho amato troppo l'opera, in quanto non avente una vera e propria trama, ma certe riflessioni mi hanno colpito alquanto. Bestiario di Julio Cortazar: prima raccolta di racconti del grande scrittore argentino. Alcuni molto ben riusciti (famosissimo 'Casa occupata', che apre l'opera e in un certo senso l'intera produzione di Cortazar), altri abbastanza insipidi. Memorie postume di Bras Cubas di Machado de Assis: questo romanzo ottocentesco è considerato in Brasile un po' come da noi 'I promessi sposi', una lettura che si studia a scuola e che è presente nell'immaginario collettivo. Opera umoristica divertente, a tratti dissacrante, sull'alta società brasiliana del tempo, in cui vengono sfiorate anche questioni sociali. Interessante, non imperdibile. La tregua di Mario Benedetti: è una delle opere più famose dell'autore uruguayano ma io l'ho trovata di modesto valore, specie per alcune riflessioni del protagonista/narratore. Oggetto quasi di José Saramago: una serie di brevi racconti i cui protagonisti sono oggetti di uso comune e situazioni surreali, in pieno stile dell'autore portoghese. Non mi ha convinto. Il metodo del coccodrillo di Maurizio de Giovanni: primo romanzo della serie dei * di Pizzofalcone. Un buon giallo senza pretese, si fa leggere rapidamente. Atti relativi alla morte di Raymond Roussel di Leonardo Sciascia: in questa sorta di lungo reportage, l'autore siciliano racconta la misteriosa morte dello scrittore francese deceduto in una camera d'albergo di Palermo nel 1933. Libro che pone questioni più che dare risposte, e che per questo ho trovato un po' debole visto che era pensato per essere un modo per rendere nota una vicenda passata sotto silenzio. Il caos da cui veniamo di Tiffany McDaniel: avevo amato il primo romanzo di questa giovane scrittrice statunitense, 'L'estate che sciolse ogni cosa'. Anche questa seconda opera è ambientata nella città di Breathed, Ohio, e anche qui sono presenti tutte le contraddizioni e le lacerazioni della società americana. Ho apprezzato molto lo stile e in particolare la fantasia che l'autrice mette nei racconti del padre ai figli, ma ho trovato eccessivi certi passaggi ed episodi che funestano la famiglia di origini miste Lazarus. La biblioteca di mezzanotte di Matt Haig: anche in questo caso, seconda opera letta dopo che la prima di questo autore mi aveva convinto molto. Ma se in 'Come fermare il tempo' tutta la vicenda si tiene e funziona come un meccanismo ben congegnato, in questo romanzo che pure parte da un'idea interessante - seppur non originale - sulle innumerevoli vite che avremmo potuto vivere se avessimo fatto una scelta piuttosto che un'altra, ci si perde in un elenco quasi estenuante in cui la vita alternativa viene appena tratteggiata ed è già tempo di passare alla successiva. Non troppo riuscito. La peste di Albert Camus: resterò sempre con il dubbio di cosa avrei pensato di questo libro se lo avessi letto prima dell'arrivo del Covid-19. Letto a posteriori, è per certi versi illuminante e, anche se la metafora alla base dell'opera non riguarda una malattia vera e propria ma i totalitarismi novecenteschi che hanno "appestato" l'Europa, impressiona per la capacità di descrivere situazioni che tutti abbiamo provato dal 2020 in poi. Lo stile poi è molto semplice e lineare, io pensavo di dovermi confrontare con un testo ostico, considerata la grandezza dell'intellettuale Camus. L'unica pecca che ci ho trovato è che c'è poco sviluppo narrativo, è più analisi socioantropologica che romanzo. Il correttore di bozze di Francesco Recami: romanzo breve basato sulla figura nevrotica di un uomo che per mestiere deve correggere i libri altrui e tratteggia in maniera ironica e interessante ciò che succede prima che un libro venga stampato e reso fruibile al pubblico. A mano a mano che si procede, però, si perde il piacere di leggere e ci si ritrova di fronte a uno sfoggio di qualcosa (non ho capito cosa) da parte dell'autore che rovina tutto. Bocciato senza appello. -
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Io avevo letto "Cuore di madre", che immagino sia abbastanza assimilabile a questi che hai letto. Non mi aveva convinto appieno, pur non essendo stata una brutta lettura. Volevo dargli un'altra chance con 'L'estate del '78' ma non è ancora giunto quel momento. -
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È vero, ma perché si tratta, se ben ricordo, della raccolta in volume di vari interventi sul tema pubblicati in passato. Però concordo che si poteva dare una sforbiciata. -
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Erano per mia madre, che li ha letti e graditi. -
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Come promesso, eccomi con le mie letture del primo quadrimestre. La seduta spiritica di Antonio Iovane: mi sono approcciato a questo libro su una vicenda "collaterale" al sequestro Moro con tantissima curiosità. Ma purtroppo sono rimasto un po' deluso, mi aspettavo un approfondimento più dettagliato sul caso e le implicazioni politiche. Il libro sparge interrogativi piuttosto che dare risposte, che era ciò che cercavo. La Sicilia, il suo cuore/Favole della dittatura di Leonardo Sciascia: in questo volumetto Adelphi ha riunito alcune opere giovanili dell'autore, in particolare alcune poesie e dei microracconti di critica al fascismo. Non il miglior Sciascia, decisamente. L'anno mille993 di José Saramago: anche qui parliamo di una opera giovanile a metà tra prosa e poesia scritta contro la dittatura in Portogallo. Anche qui, non emerge certo il Saramago brillante della maturità. Ma alcuni spunti sono già quelli del grande scrittore che sarà. Il pozzo di Juan Carlos Onetti: non ci ho capito nulla, sarò sincero. Bocciata senza appello, ma probabilmente per mancanza mia. La seduzione di José Ovejero: prima opera che leggo di questo scrittore spagnolo contemporaneo pubblicato da Voland. C'è qualcosa di interessante sia nel protagonista, scrittore di successo ormai disilluso, sia nel giovane amico di famiglia con il quale si trova invischiato in vicende torbide. Ma nel complesso non gli darei più della sufficienza. Teddy di Jason Rekulak: ormai leggo pochissimi thriller, genere che da piccolo invece divoravo. Mi sono convinto a prendere questo perché il volume è davvero ben fatto, con il testo accompagnato da belle illustrazioni. La storia non è indimenticabile ma è scritta bene, lo consiglio. Fine pena: ora di Elvio Fassone: questa opera nasce dalla lunghissima corrispondenza tra un giudice (l'autore) e un mafioso condannato all'ergastolo. Mi sono convinto che fosse il momento giusto per leggerlo nei giorni dell'esplosione del caso Cospito e ho trovato un saggio sulla giustizia e il funzionamento del sistema carcerario pieno di spunti interessanti e profondi, a cui non avevo mai pensato. Un gioiellino. Trilogia della città di K. di Agota Kristof: labirintico racconto, con uno stile originalissimo, di come gli orrori della guerra possano colpire non solo fisicamente la popolazione civile, a partire dai più piccoli e indifesi bambini. Ho gradito più le prime due parti che la terza, ma è stata una lettura che difficilmente dimenticherò. -
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Se vuoi ho alcuni suoi libri da vendere. -
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Non so chi sia, perdona l'ignoranza.