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Fra The Best

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  1. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Parlo proprio dello stile di scrittura, non l'ho trovato per nulla incalzante, che per un thriller mi sembra un aspetto fondamentale. E anche tutto il gioco del libro nel libro non mi ha particolarmente incuriosito.
  2. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Non è andata, ho abbandonato dopo le prime 100 pagine, lo stile proprio non mi prendeva.
  3. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Ho il primo a casa, lo volevo vendere ma prima gli darò una possibilità.
  4. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Beh, io sono tutt'altro che veneto eppure ho provato tutto fuorché indifferenza. Per me è un Autore con la A maiuscola.
  5. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Quali hai letto?
  6. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    E' proprio grazie ad Anobii che ho potuto ricordare di averlo letto e di avergli dato un voto basso. 😄
  7. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Rieccomi con delle brevi o brevissime recensioni, perché alcuni dei libri che ho letto dall'ultima volta che sono passato da queste parti non me li ricordo nemmeno più. La disciplina di Penelope di Gianrico Carofiglio: uno dei miei (ex?) autori preferiti torna con una nuova serie di libri gialli/noir la cui protagonista stavolta è una poliziotta. Senza infamia e senza lode, sono lontanissimi i tempi dei primi romanzi della serie dell'avvocato Guerrieri. Madame Bovary di Gustave Flaubert: non ricordavo assolutamente di averlo letto ma vedo che quando l'ho finito ho lasciato un voto mediocre e dunque evidentemente non mi deve essere piaciuto particolarmente. Fatto abbastanza raro con i classici. Trust di Hernan Diaz: vincitore del Pulitzer 2023 per la narrativa, ha una struttura particolare e che provoca curiosità nel lettore ma non ci ho trovato qualcosa di realmente straordinario, tale da meritare un riconoscimento prestigioso. Sarà forse anche che il tema che fa da sfondo del mondo dell'economia - il protagonista è un "mago" della finanza degli USA a cavallo tra gli anni '20 e '30 del XX secolo - è uno dei pochi che proprio non mi interessano. Perturbamento di Thomas Bernhard: bocciatissimo. Forse gli concederò un'altra possibilità perché è uno dei maestri a cui il mio amato Trevisan si richiama esplicitamente (e sfacciatamente), ma questo libro l'ho trovato assolutamente illeggibile. Disordini di Michele Ainis: una vicenda a metà tra Pirandello e Saramago in cui le persone vanno perdendo le proprie fattezze e non vengono più riconosciute dai loro cari. Idea interessante, sviluppo rivedibile. Heartstopper vol. 1 e 2 di Alice Oseman: forse sono io che non sono portato per i graphic novel, ma l'ho trovato del tutto insulso. Acquistare un libro che si legge in un'ora al massimo mi sembra inconcepibile. Cronorifugio di Georgi Gospodinov: Premio Strega europeo 2021, l'autore bulgaro narra le vicende di un intellettualete e di un suo enigmatico amico, tale Gaustin, che si inventa le "cliniche del passato", ricostruendo in ogni minimo dettaglio ambienti degli anni precedenti per rendere meno dura la parte finale della vita agli anziani afflitti da demenza. Ma con il corso del tempo anche la parte "sana" della società si rende conto di preferire il passato (o il ricordo del passato) felice all'incertezza del presente, e ciò scatena una serie di eventi paradossali. A mio giudizio, molto riuscita dal punto di vista narrativo la prima parte, quella con più "fantasia" e meno "politica", mentre la seconda parte, in cui ci sono riferimenti alla storia e alla politica del Novecento, si perde un po' per strada.
  8. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Piano piano tornerò su questi schermi, non sto leggendo molto purtroppo. Mi incuriosisce molto sapere la tua su Works.
  9. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Arieccomi. Camere separate di Pier Vittorio Tondelli: personaggio "rivoluzionario" della letteratura italiana degli anni '80, morto ad appena 36 anni a causa dell'AIDS e autore culto soprattutto grazie al romanzo 'Altri libertini'. In questo romanzo semi-autobiografico viene narrata la drammatica storia d'amore tra due uomini, lo scrittore Leo (narratore) e il tedesco Thomas. Non ho amato troppo l'opera, in quanto non avente una vera e propria trama, ma certe riflessioni mi hanno colpito alquanto. Bestiario di Julio Cortazar: prima raccolta di racconti del grande scrittore argentino. Alcuni molto ben riusciti (famosissimo 'Casa occupata', che apre l'opera e in un certo senso l'intera produzione di Cortazar), altri abbastanza insipidi. Memorie postume di Bras Cubas di Machado de Assis: questo romanzo ottocentesco è considerato in Brasile un po' come da noi 'I promessi sposi', una lettura che si studia a scuola e che è presente nell'immaginario collettivo. Opera umoristica divertente, a tratti dissacrante, sull'alta società brasiliana del tempo, in cui vengono sfiorate anche questioni sociali. Interessante, non imperdibile. La tregua di Mario Benedetti: è una delle opere più famose dell'autore uruguayano ma io l'ho trovata di modesto valore, specie per alcune riflessioni del protagonista/narratore. Oggetto quasi di José Saramago: una serie di brevi racconti i cui protagonisti sono oggetti di uso comune e situazioni surreali, in pieno stile dell'autore portoghese. Non mi ha convinto. Il metodo del coccodrillo di Maurizio de Giovanni: primo romanzo della serie dei * di Pizzofalcone. Un buon giallo senza pretese, si fa leggere rapidamente. Atti relativi alla morte di Raymond Roussel di Leonardo Sciascia: in questa sorta di lungo reportage, l'autore siciliano racconta la misteriosa morte dello scrittore francese deceduto in una camera d'albergo di Palermo nel 1933. Libro che pone questioni più che dare risposte, e che per questo ho trovato un po' debole visto che era pensato per essere un modo per rendere nota una vicenda passata sotto silenzio. Il caos da cui veniamo di Tiffany McDaniel: avevo amato il primo romanzo di questa giovane scrittrice statunitense, 'L'estate che sciolse ogni cosa'. Anche questa seconda opera è ambientata nella città di Breathed, Ohio, e anche qui sono presenti tutte le contraddizioni e le lacerazioni della società americana. Ho apprezzato molto lo stile e in particolare la fantasia che l'autrice mette nei racconti del padre ai figli, ma ho trovato eccessivi certi passaggi ed episodi che funestano la famiglia di origini miste Lazarus. La biblioteca di mezzanotte di Matt Haig: anche in questo caso, seconda opera letta dopo che la prima di questo autore mi aveva convinto molto. Ma se in 'Come fermare il tempo' tutta la vicenda si tiene e funziona come un meccanismo ben congegnato, in questo romanzo che pure parte da un'idea interessante - seppur non originale - sulle innumerevoli vite che avremmo potuto vivere se avessimo fatto una scelta piuttosto che un'altra, ci si perde in un elenco quasi estenuante in cui la vita alternativa viene appena tratteggiata ed è già tempo di passare alla successiva. Non troppo riuscito. La peste di Albert Camus: resterò sempre con il dubbio di cosa avrei pensato di questo libro se lo avessi letto prima dell'arrivo del Covid-19. Letto a posteriori, è per certi versi illuminante e, anche se la metafora alla base dell'opera non riguarda una malattia vera e propria ma i totalitarismi novecenteschi che hanno "appestato" l'Europa, impressiona per la capacità di descrivere situazioni che tutti abbiamo provato dal 2020 in poi. Lo stile poi è molto semplice e lineare, io pensavo di dovermi confrontare con un testo ostico, considerata la grandezza dell'intellettuale Camus. L'unica pecca che ci ho trovato è che c'è poco sviluppo narrativo, è più analisi socioantropologica che romanzo. Il correttore di bozze di Francesco Recami: romanzo breve basato sulla figura nevrotica di un uomo che per mestiere deve correggere i libri altrui e tratteggia in maniera ironica e interessante ciò che succede prima che un libro venga stampato e reso fruibile al pubblico. A mano a mano che si procede, però, si perde il piacere di leggere e ci si ritrova di fronte a uno sfoggio di qualcosa (non ho capito cosa) da parte dell'autore che rovina tutto. Bocciato senza appello.
  10. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Io avevo letto "Cuore di madre", che immagino sia abbastanza assimilabile a questi che hai letto. Non mi aveva convinto appieno, pur non essendo stata una brutta lettura. Volevo dargli un'altra chance con 'L'estate del '78' ma non è ancora giunto quel momento.
  11. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    È vero, ma perché si tratta, se ben ricordo, della raccolta in volume di vari interventi sul tema pubblicati in passato. Però concordo che si poteva dare una sforbiciata.
  12. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Erano per mia madre, che li ha letti e graditi.
  13. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Come promesso, eccomi con le mie letture del primo quadrimestre. La seduta spiritica di Antonio Iovane: mi sono approcciato a questo libro su una vicenda "collaterale" al sequestro Moro con tantissima curiosità. Ma purtroppo sono rimasto un po' deluso, mi aspettavo un approfondimento più dettagliato sul caso e le implicazioni politiche. Il libro sparge interrogativi piuttosto che dare risposte, che era ciò che cercavo. La Sicilia, il suo cuore/Favole della dittatura di Leonardo Sciascia: in questo volumetto Adelphi ha riunito alcune opere giovanili dell'autore, in particolare alcune poesie e dei microracconti di critica al fascismo. Non il miglior Sciascia, decisamente. L'anno mille993 di José Saramago: anche qui parliamo di una opera giovanile a metà tra prosa e poesia scritta contro la dittatura in Portogallo. Anche qui, non emerge certo il Saramago brillante della maturità. Ma alcuni spunti sono già quelli del grande scrittore che sarà. Il pozzo di Juan Carlos Onetti: non ci ho capito nulla, sarò sincero. Bocciata senza appello, ma probabilmente per mancanza mia. La seduzione di José Ovejero: prima opera che leggo di questo scrittore spagnolo contemporaneo pubblicato da Voland. C'è qualcosa di interessante sia nel protagonista, scrittore di successo ormai disilluso, sia nel giovane amico di famiglia con il quale si trova invischiato in vicende torbide. Ma nel complesso non gli darei più della sufficienza. Teddy di Jason Rekulak: ormai leggo pochissimi thriller, genere che da piccolo invece divoravo. Mi sono convinto a prendere questo perché il volume è davvero ben fatto, con il testo accompagnato da belle illustrazioni. La storia non è indimenticabile ma è scritta bene, lo consiglio. Fine pena: ora di Elvio Fassone: questa opera nasce dalla lunghissima corrispondenza tra un giudice (l'autore) e un mafioso condannato all'ergastolo. Mi sono convinto che fosse il momento giusto per leggerlo nei giorni dell'esplosione del caso Cospito e ho trovato un saggio sulla giustizia e il funzionamento del sistema carcerario pieno di spunti interessanti e profondi, a cui non avevo mai pensato. Un gioiellino. Trilogia della città di K. di Agota Kristof: labirintico racconto, con uno stile originalissimo, di come gli orrori della guerra possano colpire non solo fisicamente la popolazione civile, a partire dai più piccoli e indifesi bambini. Ho gradito più le prime due parti che la terza, ma è stata una lettura che difficilmente dimenticherò.
  14. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Se vuoi ho alcuni suoi libri da vendere.
  15. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Non so chi sia, perdona l'ignoranza.
  16. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    C'è poco tempo per leggere, purtroppo. Qualcosina di interessante comunque l'ho beccata, ma è troppo presto per il rush di di recensioni. Aspetto almeno un altro paio di mesi.
  17. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    No, figurati, non mi spaventa il peso. Ma la mole sì, con tutti i bei libri che ci sono da leggere.
  18. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Io un po' sono incuriosito e un po' spaventato dalla mole complessiva. Per questo non mi decido a iniziare il primo.
  19. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Eccomi, terminato ieri. Considerati i miei tempi di lettura, anche causa lavoro, l'ho praticamente divorato. Per me promosso a pieni voti, anche se vanno fatti dei distinguo: innanzitutto, credo sia un libro per persone "sulla stessa lunghezza d'onda" dell'autore e del suo essere molto polemico e pieno di invettive. Insomma, devi essere molto arrabbiato con il mondo (e con il mondo del lavoro, in particolare) per scrivere così e per gradire opere scritte così. Poi, ho trovato più riuscite le parti in cui il racconto dei mestieri si intrecciava bene con la critica alla società, mentre alcune troppo tecniche e dettagliate alla lunga risultano un po' superflue. Infine, speravo che una parte del libro fosse dedicata anche alle sue esperienze lavorative da scrittore. Invece così non è, a parte qualche (gustosissima) pillola qua e là, e ciò mi ha lasciato un po' deluso dato che, per il suo modo di sviscerare gli ambienti lavorativi che si è trovato a frequentare, ero molto curioso di vedere un'analisi "da dentro" del mondo culturale italiano. Resta comunque un libro che ho adorato, tra i più belli che ho letto negli ultimi anni. E sicuramente cercherò di procurarmi qualcos'altro di suo, penso 'I quindicimila passi'. Ma non è un autore che consiglierei a chiunque, ecco. Se lo leggi, poi fammi sapere la tua!
  20. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Ecco qualche riga sulle mie (poche ) letture del 2022. Lucernario di José Saramago: (almeno) un Saramago all'anno toglie il malanno. Questa è una sua opera giovanile, in cui lo stile è ancora quello "tradizionale" ma la profondità di certi personaggi si intravede già. Il giocattolo rabbioso di Roberto Arlt: un autore argentino di cui avevo sentito parlare all'università e mi incuriosiva leggere. Ma non ricordo assolutamente nulla di questo libro, che quindi definirei facilmente dimenticabile. I giorni del giudizio di Giampaolo Simi: avevo grandi aspettative per questo romanzo in cui i giurati popolari di un processo penale analizzano, ognuno dal proprio punto di vista, uno scabroso caso giudiziario. Ma l'ho trovato molto meno profondo e 'giallo' di quanto immaginassi, Sellerio questa volta mi ha ingannato. L'ultimo giorno di un condannato a morte di Victor Hugo: nomen omen, questo libriccino pone sul tavolo sia questioni morali che squisitamente umane di un prigioniero che sta per essere giustiziato. Letto nel 2022 non fa sicuramente lo stesso effetto di quando uscì. La corsa di Billy di Patricia Nell Warren: opera di fantasia (che però io credevo fosse invece reale ) su un atleta statunitense dichiaratamente omosessuale che ha una relazione con il suo allenatore e deve convivere con l'ostracismo generale fino al culmine delle Olimpiadi di Montreal 1976. Interessante, ma il fatto che sia finzione gli ha fatto perdere un po' di punti ai miei occhi. Lamento di Portnoy di Philip Roth: avevo un pregiudizio nei confronti di Roth, che è sicuramente scemato dopo la lettura di questa che è la sua prima opera dirompente. Il protagonista è un uomo che racconta al suo psicanalista il suo rapporto malsano con il sesso, ma non solo. Lettura godibilissima, irriverente a livelli che non credevo possibili per un autore così di successo. Sconsigliata a chi non ama il politicamente scorretto. A questo punto non escludo di leggere Pastorale americana, prima o poi. Il primo che passa di Gianluca Nativo: romanzo inutile che racconta le prime esperienze di un ragazzo napoletano che si scopre gay a quasi 20 anno. Come molta della narrativa italiana contemporanea, una scrittura affettata e che puzza lontano un miglio di artificioso. Una vita violenta di Pier Paolo Pasolini: mi sono finalmente approcciato a questo grande intellettuale italiano partendo da ciò che mi è più vicino, ovvero la narrativa. I protagonisti sono i figli delle classi più povere e che vivono ai margini - fisici e non - della società romana degli anni '50. Purtroppo sia questo romanzo che 'Ragazzi di vita' sono scritti con molte, troppe, parole in romanesco che rendono ostica la lettura per chi vive fuori dalla Capitale. Vero che alla fine è presente un glossarietto, ma va consultato continuamente. Non credo che leggerò anche 'Ragazzi di vita', proverò con il cinema o con gli articoli di giornali per approfondire meglio Pasolini. Due come loro di Marco Marsullo: breve romanzo che non si prende sul serio e apparentemente senza grosse pretese su un uomo che lavora contemporaneamente per Dio e per Satana, facendo desistere o convincendo gli aspiranti suicidi. Il tono è davvero scherzoso e Dio è dipinto con tratti molto sopra le righe, lontanissimo dall'idea cattolica del Padre buono e saggio. Ma ci ho trovato dentro delle riflessioni sul suicidio, e più in generale sulla morte, per nulla banali. Gli anni invisibili di Rodrigo Hasbun: romanzo di un autore boliviano dei nostri giorni in cui due ex compagni di liceo si ritrovano dopo anni e ricostruiscono una vicenda che ha segnato la loro vita e che aveva dato luogo a un romanzo scritto da uno dei due. Interessante la struttura narrativa, promosso. I miei stupidi intenti di Bernardo Zannoni: autore esordiente che ha subito vinto il Campiello, nel suo romanzo il protagonista è una faina che vediamo crescere e maturare attraverso varie esperienze di vita animale. Non troppo originale la scelta di scegliere come personaggi degli animali che parlano, ben di più quella di distinguere alcuni che sono dotati di ragione e sentimenti dagli altri guidati dall'istinto più animalesco. Con il risultato che i primi arrivano a dubitare della loro stessa appartenenza alla specie dei loro simili. Nel complesso si fa leggere. Battle Royale di Koushun Takami (lettura in corso): un po' la madre di tutte le opere - ultima delle quali Squid game - orientali caratterizzate dall'estrema brutalità dei personaggi messi di fronte a una sfida con i loro simili per la sopravvivenza. In questo caso, i protagonisti sono dei ragazzi di scuola media catapultati a loro insaputa su un'isola da cui potrà uscire vivo solo chi eliminerà tutti gli altri. Ai tempi della sua pubblicazione (1999) fu un vero caso editoriale e a tutt'oggi resta il libro giapponese più venduto di sempre. Nella lettura sto procedendo molto a rilento perché, nonostante la vicenda sia in sé abbastanza avvincente, non ci sto trovando particolare pathos che mi spinga a divorarlo. E non è brevissimo, anzi: siamo sulle 600 pagine. Works di Vitaliano Trevisan (lettura in corso): potrebbe essere il mio libro dell'anno. Leggendo le prime pagine sono rimasto folgorato, ma procedendo la sensazione si sta un po' annacquando: comunque sto seguendo con molto interesse il racconto autobiografico di questo autore (morto suicida a inizio 2022 dopo essere stato dimesso da un ospedale psichiatrico in cui era in cura) attraverso i mille lavori che ha svolto fin da quando era un adolescente indeciso su quale traiettoria prendere ma immerso in un tessuto sociale, quello del Veneto degli anni '70-'80, in cui il lavoro era una vera religione di vita e chi voleva tirarsene fuori veniva visto come un reietto. Completerò la recensione quando avrò terminato la lettura: anche qui, si sforano le 600 pagine.
  21. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Ma noi devoti sciasciani ti avevamo già capito. Io prometto di tornare su questo topic durante le feste per aggiornare sulle mie (non moltissime) letture di questo 2022 con pochissimo tempo per leggere libri, purtroppo.
  22. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Beh, considera anche che I baffi è una sua opera giovanile. Molto lontana dal Carrere acclamato. Non sarebbe comunque stato un buon banco di prova per valutarlo. Di Ammaniti ho letto, diversi anni fa, 'Io non ho paura' (non male) e 'Fango' (ma proprio il racconto che citi lo ricordo come uno di quelli che mi era piaciuto meno), poi più recentemente 'Ti prendo e ti porto via' ('nsomma). Non lo boccio ma non credo che leggerò altro di suo.
  23. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Lo leggerò chissà quando, non l'ho nemmeno preso ancora.
  24. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    E' così.
  25. Fra The Best

    Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

    Deve essere un mio problema con Carrere, visto che da molti lettori è adorato.
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