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God was an astronaut
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Beh, ma parliamo di fantascienza ad oggi. Per ora i russi sono impantanati nel Donbass, per quanto conquistino qualche chilometro ogni giorno son ben lontani dall'annessione dell'Ucraina. Tra l'altro i russi stessi non credo vorrebbero annettere l'Ucraina, nemmeno se venisse offerta loro... E' chiaro che si debba trattare sulla situazione attuale del campo. Che le opinioni pubbliche si tenti di addomesticarle è indubbio. Che ci si riesca è un altro conto. L'opinione pubblica, ad esempio, è schierata a favore del popolo palestinese, nonostante i governi sostengano l'altra parte. Se la Nato vuole rafforzarsi e capitalizzare il suo rafforzamento dovrà dimostrare di portare a casa un risultato concreto dal conflitto, questo intendo. Altrimenti passerà molto poco tempo prima che ognuno torni a farsi i fatti propri e si torni a tagliare fondi alla difesa, come di consuetudine, magari tornando a importare massivamente gas da Mosca.
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No attenzione, anch'io ritengo che Mosca abbia tutto l'interesse a trattare, dico solo che ancora non sono chiare le richieste di Mosca, quelle di Washington e quale distanza vi sia tra queste. Potremmo disquisire a lungo in merito, come detto a seconda dell'opinione di ciascuno le parti sono più o meno vicine, io un'idea definita ancora non me la sono fatta. Di sicuro entrambe le parti vogliono uscirne con una vittoria spendibile sia a livello internazionale che interno, e non mi pare molto semplice un tale compromesso. Magari sbaglio, ma lo scenario descritto da te (annessione di Crimea e territori occupati, mancato ingresso nella Nato dell'Ucraina, ricostruzione a spese occidentali) mi pare una vittoria totale di Mosca, più che un compromesso, in occidente quantomeno verrebbe vissuta come una disfatta totale uno scenario simile. A quelle condizioni temo che la guerra andrebbe avanti. Io invece ho la percezione che le opinioni pubbliche europee non vedano l'ora che si chiuda il conflitto in un modo o nell'altro, riaccedendo alle forniture di gas come un tempo. Quantomeno nell'Europa occidentale, ecco, mi rendo conto che nei paesi baltici la cosa sarebbe molto diversa. Penso che paesi come l'Italia e la Germania non vedano l'ora.
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Per Trump è facile fermare l'Ucraina, che è ben diverso dal fermare la guerra. Ci si dimentica che gli Stati Uniti debbano convincere sia Kiev che Mosca. Se è vero che si può costringere la prima a cedere, può essere assai meno vero per la seconda. Qui ci si può perdere le settimane sul dibattere su cosa Mosca considererebbe accettabile, cosa no. Più che speculazioni non ci è dato sapere, tendenzialmente chi è a favore di un accordo sottostima le richieste di Mosca, chi è per il sostegno incondizionato ucraino ne sovrastima le pretese. Trump pare sicuro di ottenere un compromesso vantaggioso anche per Kiev, vedremo se è così davvero. Non credo comunque che gli Stati Uniti, a prescindere da Trump e dalle sue promesse, siano realmente disposti a consegnare una vittoria piena alla Russia. Gli americani hanno da perdere molto da un'altra sconfitta, in primis la propria credibilità come superpotenza, già messa seriamente in discussione. Personalmente mi trovo in grande disaccordo con questa tua parte Se me lo permetti senza alcun tono polemico, risponderei volentieri punto su punto. A livello strategico allo stato attuale non è così vero che sarebbe una vittoria per gli americani, anzi. Forse a livello di elettorato americano potrebbe anche essere vero. Ricordando comunque che a Trump d'ora in avanti dell'elettorato gliene fregherà il giusto, dato che è al suo ultimo mandato e non dovrà affrontare altre elezioni. Ammesso che al popolo alle amministrazioni americane sia facile far digerire un'altra sconfitta sul campo in ambito internazionale (ed ho i miei serissimi dubbi in merito), come reagirebbe il mondo dinnanzi all'ennesima sconfitta americana? Non dimentichiamoci che gli americani hanno spinto l'intero blocco occidentale a sborsare fior di quattrini per sostenere lo sforzo bellico ucraino, assumendosi di fatto la piena responsabilità della riuscita dell'operazione. Già agli alleati non è mai andata giù come venne gestito il ritiro dell'Afghanistan, dubito verrebbe preso con favore ora dopo centinaia di miliardi spesi in una guerra alle porte di casa. Hai voglia richiedere maggior partecipazione alla Nato quanto poi, a conti fatti, alla prima guerra seria affrontata come alleanza ci si ritira tanto facilmente e unilateralmente. Non parlo solo degli investimenti, ma della piena partecipazione all'alleanza la cui credibilità verrebbe di nuovo messa in dubbio. Chi si farebbe più coinvolgere in un'iniziativa militare dopo un tale fallimento? Anche il famoso "risveglio" nel riarmo europeo per ora è molto sulla carta e molto poco nella pratica, con piani pluriennali ambiziosissimi ma finanziati solo in minima parte e nei bilanci futuri, noi ne siamo un fulgido esempio. Un arresto improvviso dello sforzo ucraino potrebbe arrestare sul nascere tale riarmo, tanto sperato dagli americani. Specie in quei paesi che tutto sommato uno scontro diretto con Mosca non lo temono, vedasi praticamente ogni paese dell'alleanza a ovest della Polonia. Ad oggi l'unica macchina bellica che si è davvero scrostata le ruggini tornando a pieno regime è quella russa, difficilmente questo può essere visto come una vittoria strategica per Washington. L'economia russa, in realtà, dovesse finire il conflitto avrebbe tutte le carte in regola per riprendersi in un periodo relativamente breve. Questa comunque non è mai stata vissuta come una minaccia dall'occidente, anzi. Il Pil russo è francamente tra il modesto ed il ridicolo, lo era anche prima della guerra, e le prospettive di crescita più che modeste. L'unica minaccia agli interessi americani era l'esportazione di gas verso l'Europa, dinamica che aveva portato ad un certo avvicinamento diplomatico tra alcune realtà europee e quella russa. E' bastato che saltasse in aria un gasdotto per mettere le cose in chiaro, personalmente dubito fosse necessaria una guerra tanto lunga e costosa per un obiettivo tanto banale. Per quanto riguarda l'esercito russo, invece, temo sia quasi vero il contrario. E' probabilmente vero che uno sforzo simile avrà svuotato buona parte dei magazzini russi per uno o due decenni a venire. Per la stragrande maggioranza dei casi però parliamo di armi e munizioni accumulati durante la guerra fredda, materia di esiguo valore strategico, obsoleto e rilevante solo da un punto di vista quantitativo, totalmente inadatto ad un confronto diretto con potenze occidentali di primo piano. Mosca ha però riacceso (per davvero) la produzione bellica in quantità impressionanti. Dovesse interrompersi oggi il conflitto e dovesse mantenere ritmi produttivi simili non serviranno poi così tanti anni per rimpolpare i magazzini con materiale nettamente più moderno e combat-proven (perché sì, anche loro impareranno moltissimo da questa guerra). Mosca è probabile torni ad essere una potenza temibile anche nei conflitti proxy e convenzionali, cosa che per incapacità affidava ormai a mercenari quali la Wagner (che infatti è stata riassorbita con la forza...). Insomma, l'orso russo è stato svegliato e s'è ancor più saldamente legato a doppio filo con la Cina, non poteva andar peggio di così per gli Stati Uniti. Difficile definire tutto ciò un successo. Fondamentalmente gli unici successi evidenti sono, come dici tu, il distacco della Russia dall'Europa e qualche profitto in più sul gas, cosa di cui comunque gli americani non è che avessero disperato bisogno. Secondo me davvero troppo poco, anche perché il distacco russo è tutto da vedere che duri nel tempo. Se un accordo venisse trovato e ristabilisse la pace nella regione, non è da escludere che quei paesi che tanto giovavano della collaborazione economica con Mosca non tornino a parlarci a conflitto congelato. A me l'unico vincitore certo di questo conflitto, nello scenario attuale, pare come sempre Pechino. Si è ritrovata a far miliardi vendendo armi e semilavorati per sostenere lo sforzo di Mosca, finanziando con soldi altrui il proprio settore produttivo. Si è ritrovata ad intercettare un'enorme flusso di gas a cifre ridotte, pagandole persino in propria moneta, nutrendo così per anni la propria economia estremamente energivora. Facile che ne venga pure fuori immacolata, magari fungendo da parte terza interessata ad un accordo di pace. Il tutto senza rischiare assolutamente nulla, senza incrinare i rapporti con nessuno e continuando a produrre e a commerciare come se nulla fosse successo.
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Ed ora che ha vinto Trump voglio vedere per quanto sarà loro concesso mantenere questa capacità.
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Favorevole, nettamente favorevole.
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Sono molto curioso di vedere in cosa consisteranno, nel concreto, gli sforzi dell'amministrazione Trump per una pace in Ucraina. Mi sono fatto ormai l'idea che le parti in modo informale si siano già parlate da mesi. Le parole di Medvedev non sono state spese a caso, secondo me. E' chiaro che lo sforzo bellico ucraino sia diretta conseguenza dell'impegno americano. In sospeso, tra l'altro, ci sono decine di miliardi di aiuti, già approvati ma non ancora arrivati a destinazione. Trump sembra sicuro di avere il potere di fermare il conflitto. Sicuramente ha il potere di ridurre al minimo le capacità ucraine di resistere. Sembra molto fiducioso di poter imporre uno stop anche a Mosca, dice lui, addirittura in sole 24h dal suo insediamento. Resta soltanto da capire cosa pensa di ottenere in cambio da Mosca e cosa intende concedere. Nel frattempo il rischio è che mentre si organizzeranno tavoli informali per trattare l'accordo, l'una e l'altra parte potrebbero essere incentivare a spingere il più possibile per giungere ai veri tavoli di trattativa nella miglior posizione possibile sul campo. Dopotutto, l'invasione nel Kursk ha questo esplicito scopo. Insomma, dovessero davvero aprirsi le trattative per lo stop al conflitto il rischio è che si potrebbero inasprire gli scontri. Forse il meteo ed il tremendo autunno ucraino, che in realtà fin qui sembra si stia dimostrando insolitamente mite e asciutto, potrebbero impedire le grandi manovre favorendo una "pausa" forzata. Staremo a vedere.
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FT Norimberga-Juventus 3-0 | commenti post partita
Nepali Me ha risposto a Vs News Discussione Amarcord
Poi ci si chiede come mai non si aspettano i giovani... Già si tirano le conclusioni su un allenatore ed un progetto in un'amichevole di Luglio. Siamo irrecuperabili da questo punto di vista. -
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Il problema israelo-palestinese è apparentemente senza soluzione. Israele non riconoscerà mai la Palestina. I palestinesi non accetteranno mai una pacificazione permanente con Israele. Un conflitto di questo tipo non sposta granché a livello geopolitico. Chi era filo palestinese lo rimane, chi era filoisraeliano lo resta, salvo un certo "imbarazzo". Finisce lì. A nessuno interessa abbastanza da esporsi per costringere le parti ad una soluzione. Una soluzione generata autonomamente dalle due parti pare allo stesso tempo impensabile, visto che da decenni non si trova un punto di incontro credibile. Viene ormai da rimpiangere l'avvicinamento ai tempi di Arafat e Sharon, due militari, riuscirono quasi a normalizzare le relazioni tra i due popoli. A noi resta l'antipatico giochetto del piccolo archeologo, andando a cercare nel passato chi era lì per primo, chi ha attaccato chi, chi ha ammazzato chi, come se fare la somma delle colpe potesse influire in qualche modo sul futuro di quella disgraziata regione. Chissà ad una famiglia palestinese, in questo momento, quanto gliene possa fregare delle nostre analisi, quando piovono bombe e si fa fatica a trovare un tetto ed un pasto. Chissà ad una famiglia israeliana, a cui hanno rapito una figlia e che ha il figlio in guerra, quanto si possa parlare di creazione di uno stato palestinese capeggiato da Hamas. Purtroppo tutti hanno un grande interesse a dibattere della questione, a strumentalizzare la cosa per sostenere uno o l'altro blocco, come se trovare la ragione e il torto fosse possibile o utile. La retorica dopotutto è gratis, fa molto comodo, anche ai governi che ottengono sostegno popolare prendendo le parti dell'una o dell'altra parte. Piangendo i morti con lacrime di coccodrillo, magari continuando a fare affari con Israele e rifiutando di accogliere i profughi da quella regione.
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Ufficiale: Thiago Motta è il nuovo allenatore della Juventus
Nepali Me ha risposto a Dale_Cooper Discussione Archivio discussioni Vecchiasignora.com
Benvenuto Thiago -
Juventus - Salernitana 1-1, commenti post partita
Nepali Me ha risposto a homer75 Discussione Juventus forum
Davvero non ci sono più parole. -
Il pre-partita di VecchiaSignora: Juventus-Salernitana
Nepali Me ha risposto a giusardegna Discussione Amarcord
Speriamo bene, oggi partita fondamentale a dir poco.- 98 risposte
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- pre partita
- juventus
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(e 1 ancora)
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Spesso certe cose non le capiamo perché non sono destinate a noi, ci sfugge il contesto. Secondo me quando Macron si espone così, più che a Putin, sta parlando agli Stati Uniti e ad una certa parte di Europa in particolare...
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