vecchionibbio

Cario Stefano: come certo saprai a quei tempi era più semplici entrare in contatto con i nostri "idoli"al giorno d'oggi è quasi impossibile avvicinarli, sarà per le regole più rigide imposte dalla società o per i procuratori, si poteva andare a Villar Perosa e dare un passaggio in auto ai giocatori dall'hotel al campo di allenamento, ho avuto la fortuna di accompagnare i vari Morini- Haller - Causio e Carmignani e ancora prima De Paoli e Traspedini, erano soddisfazioni da raccontare al ritorno al bar del paese o alla sede del Juve club. Comunque ho un altro aneddoto a riguardo di Roberto Bettega sempre in hotel a Milano . aveva bisogno di un paio di biglietti per la partita della domenica un Inter Juve e li ha chiesti al mio amico (pace all'anima sua ,scomparso tre anni fa ) su soffiata di un dirigente dal quale aveva appena ritirato dei biglietti prenotati, Che bei tempi che erano. Ciao Stefano ricambio gli auguri a te e famiglia che l'anno nuovo porti tanta salute e serenità.

Come non ricordarsi di Roberto Bettega per tutti BobbyGol, erano gli anni che frequentavo la curva Filadelfia dopo Haller il mio primo "idolo" Bobby Gol era diventato il mio nuovo"idolo"assieme a Causio che dalla fascia lo riforniva di cross a ripetizione, una coppia spettacolare, come tutti gli altri compagni di quel periodo. Indimenticabile il gol di tacco rifilato al Milan a San Siro, come non dimentico la sera prima in hotel di Milano dove la squadra era in ritiro ho avuto una lunga chiacchierata invitandolo ad una festa dell'Juventus club per il quale ero tesserato, persona sempre disponibile, anche se trattare sul premio di presenza non era facile. Roberto Bettega calciatore di gran classe, formidabile nei colpi di testa e abile nel dialogare coi compagni, ebbe la sfortuna di ammalarsi ma con la sua tenacia tornò ancora più forte continuando a gonfiare le reti. Auguri Roberto.

Grazie fratello Bianconero, Juventini come è ce ne son pochi, onore a tè .allah .juve

Pure io ero presente quella sera in una calca indescrivibile in quello stadio quasi di periferia, ricordo le cariche della gendarmeria svizzera ai nostri ultras assiepati dietro la porta, alla fine mentre raggiungevo i pullman ho scambiato la mia sciarpa con un tifoso del Porto, che ancora oggi conservo.