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A mia madre, nel 2007, venne diagnosticato l'halzeimer. Per due o tre anni fu in grado di fare le cose in modo parziale. Successivamente cominciò a fare stranezze, nel senso che ogni tanto spariva da casa ed io l'andavo a recuperare in giro per il paese. Sono figlio unico, per cui, deceduto mio padre nel 2007, mi ritrovai connuna situazione familiare assurda. Lavoravo, la mia ex se ne andò lasciandomi due figli, uno di 5 anni e l'altro di tre. Aggiungici mia madre con quel problema è mi ritrovai depresso senza accorgermene. Passarono gli anni e mia madre cominciò ad aggravarsi giorno per giorno, tanto che dovetti andare in pensione. Non mi riconosceva più ed ogni tanto, improvvisamente, veniva colpita da un'ira tremenda. Il medico, specialista le aveva prescritto, nel 2007, una cura ritardante ed un antidepressivo. Avendo fatto il poliziotto mi accorsi che gli stati di ira, altro non erano che crisi d'astinenza. Invece che aumentare le dosi di antidepressivo, come mi diceva il medico, le ridussi, prima a tre gocce, poi 2, sino a non dargli più gli antidepressivi. Dopo una ventina di giorni, mia madre si calmo e cominciò a dormire e mangiare regolarmente. Era più o meno il 2010 ed il medico mi disse che le restava poco tempo per vivere. Tolti quegli psicofarmaci, mia madre andò avanti, bene, sino al 2019, dicembre, sino a che un'infermiera le trasmise il covid e mori' a 87 anni, ne avrebbe fatti 88 a febbraio. Ti racconto questa mia testimonianza per dirti che è durissima per un familiare, occuparsi di un genitore come ho fatto io. Tra lei ed i miei due figli piccoli, ho passato giornate in cui mi sembrava di impazzire. Vedi una mamma che non ti riconosce più e che non è in grado di far nulla, neppure di indicarti cosa le fa male, se ha fame sete, oppure un semplice prurito, è una cosa che piano piano ti spegne e ti svuota. Poi pensi che lei ti ha cresciuto con amore e trovi la forza ed il coraggio di andare avanti. È morta un anno fa e ti devo dire che mi manca ogni giorno e, spesso, mi sembra di sentire la sua voce che chiama mio padre. Stalle vicino, è dura, ma un domani ti sentirai la coscienza a posto ed un figlio migliore. A me, di lei, restano solo i ricordi più belli e, nella mia mente, la ricordo col viso di quando stava bene. Scusami se mi sono dilungato.
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Anche mia madre, inizialmente mi chiamava pensando che io fossi mio padre. Cominciò a fare confusione su tutto. Io cercavo di correggerla e di spiegargli le cose ma sbagliavo perché lei non riusciva a capire e riuscivo solo a farla innervosire. Quello che bisogna accettare è che davanti a te non hai più la persona che conoscevi e tu, per lei, anche se non si ricordasse chi sei, sei un familiare che la fa star bene. Difficile per un figlio accettare una realtà del genere. Il medicinale che col tempo l'ha portata ad avere forti crisi d'astinenza, perché col tempo il fisico ne richiede una dose sempre maggiore, si chiama compendium, gocce. Per un po' solo 4 gocce la sera poi, quando non fa più effetto, il medico te le fa aumentare ed in ultimo arrivò a prenderne 20. Tolte piano piano, contro il parere del medico, mia madre si tranquillizzo' e sembrava rinata. Il fatto è che col tempo non si rendono più conto di avere grossi problemi, l'antidepressivo non serve più. Spero di esserti stato di aiuto.