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Io spero vivamente che Agnelli, Arrivabene, Paratici e Cherubini vincano alla giustizia ordinaria e chiedano danni milionari. Quando l'obiettivo è diverso dal motivo per cui la gente è seduta in certe poltrone, la cosa più normale è che escano sentenze assurde. Quando il "ti voglio condannare per forza" prende il posto della ricerca della verità, quello a cui assistiamo, nella sua assurdità, è comprensibile.

Ma -6 o -9 per cosa, per il nulla?

Alla Juve sanno che è una ritorsione per la Superlega. Ma sanno anche che con la questione stipendi e, purtroppo, con la questione plusvalenze ancora aperta, conviene tenere il profilo che stanno tenendo. Però alla fine qualcuno in tribunale lo devono portare. Non puoi inventarti le sanzioni e se non le motivi è proprio perché non hai una legge a cui attaccarti. Siccome hanno tentato per la seconda volta di farci la pelle, alla fine di tutto, comunque vada, qualcuno in tribunale è bene che lo portino. Devono farlo perché è giusto. E devono farlo perché se questi soggetti sanno che nella peggiore delle ipotesi non riescono a sanzionare la Juve ma a loro non succede nulla, cosa gli vieta tra uno o due anni di riprovarci una terza volta?

Oggi come ieri abbiamo visto giudici inventarsi illeciti che non esistevano per sanzionarci. Abbiamo anche visto qualcuno piombare dal nulla come Guido Rossi e diventare il grande burattinaio. Quindi non mi stupirei a breve di trovarmi davanti un fedelissimo di Gravina. Là dentro fanno quello che vogliono.

Sto sentendo certe supercazzole anche sull'afflittività... Qualcuno sostiene che la pena non è afflittiva se la Juve non ha conseguenze di classifica. Allora vuoi togliermi punti o non vuoi mandarmi in Champions? Dillo chiaramente, perché tanto lo sanno anche i muri che questo è solo un modo per indebolire la Juventus e cavarla fuori dalla Champions come ritorsione per voler fare la Superlega. Ma se non vuoi mandarmi in Champions devi darmene un bel po' di punti, ma poi me li devi anche motivare. Ma le motivazioni non le hai. E siccome non le hai e ti sei inventato una sanzione, perché insisti? E per quale motivo io non dovrei avere elementi sufficienti per portarti in tribunale?

Questi hanno giocato con il nostro c.lo, quello della Juventus e soprattutto quello dei dirigenti che sono stati condannati e gli viene impedito di lavorare. Per togliere il lavoro a una persona devono esserci cose gravi e soprattutto devono essere provate. Cosa può esserci di grave in un articolo che non c'è? Come puoi prendere per prova delle intercettazioni prese alla Auricchio, ovvero a convenienza, saltando tutte quelle che non ti fanno comodo? Ma soprattutto come puoi prendere come prova delle intercettazioni che per legge non lo sono? Voglio dire, potrebbe anche essere quasi accettabile se parlassimo di una squalifica di una o due giornate a un giocatore. Ma qua hanno attaccato pesantemente persone e patrimoni. Non possono passarla liscia. Hanno violato diversi diritti costituzionali, quelli più importanti in un processo e Torsello non si è vergognato nemmeno di dirlo apertamente. E' una roba immonda quello che hanno fatto. Torsello va portato in tribunale. Lui e tutti quelli che hanno deciso assieme a lui.

Afeltra ha detto più o meno così: "Se non hanno dato motivazioni per i 15 punti (probabilmente perché non ci sono norme per cui infliggerli), anche se ne dessero di meno come li motiverebbero? Quindi una domanda sorge spontanea. Se un giudice sportivo non è un giudice ordinario dovrebbe essere attaccabile. Se uno si inventa una norma e crea un danno ingente a un a società quotata in borsa, perché non portarlo in tribunale?

Ha smesso di essere sport tanto tempo fa. Ora è solo uno scontro per i soldi. Poi c'é chi li vuole ottenere rivendicando dei diritti e chi usa la giustizia per fini personali.

Pensando al futuro, nel breve periodo, vi domando una cosa. In uno scenario inquisitore e dittatoriale come questo, mi spiegate qual è direttore sportivo che può accettare di venire a lavorare alla Juventus? Perché io ci penserei dieci volte prima di accettare se rischio che mi venga levato il lavoro da un giorno all'altro per il sentimento di una testa di c.zzo. Da qui in avanti mi spiegate con che stato d'animo un direttore sportivo potrebbe intavolare solo uno scambio di giocatori?

Ma come può passare al Coni che venga cambiato capo di imputazione senza dirlo a nessuno, che si entri con una accusa e si esca dal tribunale con un'altra? Quindi anche il Coni è fuori dal diritto costituzionale e fa le cose alla c.zzo?

E afflittive.

La sentenza è stata scritta con i piedi. L'accusa del Coni lo ha riconosciuto. Però ci devono pensare.

Credo che stiano prendendo tempo per inserire un nuovo codice di giustizia sportiva. Poi rinviano, chiamano chinotto e gli dicono di usare quello.

Questa attesa è sleale.

Veloci come fulmini quando si tratta di condannare. Quando si tratta di assolvere invece ci devono pensare su.

Per quello dico da tempo che, a prescindere da come finirà, vanno portati tutti dentro un tribunale ordinario.

Non ho visto la partita. Ho visto gli highlights e mi sembra che, nell'occasione del gol del Sassuolo, Fagioli abbia provato a fare un passaggio a un compagno, finendo per indirizzare il pallone verso Defrel. SE è così, ribadisco il mio pensiero che in area propria si deve andare sul pratico. Va benissimo il fioretto ma da non dentro la propria area. Poi va anche riconosciuto che Defrel ha anche fatto un gran gol: controllo e tiro in un battibaleno.

Guardate, io ricordo le offese di Viviano contro la Juventus pochi giorni prima di una partita contro la Juve e ricordo Marchisio stringergli la mano sotto al tunnel prima della partita come se niente fosse. Viviano ci andò giù pesante ma sotto al tunnel solo strette di mano e sorrisi. Caratterialmente non mi sembra una persona in grado di difendere adeguatamente la Juventus.

Credo che ormai si sappia che la giustizia sportiva è un'arma per raggiungere uno scopo e che questo scopo è tutto tranne che la ricerca della verità. Non si vergognano nemmeno più e lo dicono apertamente, come ha fatto Tortello quando ha detto che antepone la velocità alla verità, dimenticandosi che prima della parola sportiva ci sarebbe la parola giustizia. Si chiamerebbe giustizia sportiva non velocità sportiva. L'obiettivo è abbattere il nemico di sempre. C'è chi lo fa per regalare scudetti, chi per avere poltrone più retribuite e chi perché teme di perdere poltrone e soldi. E questi fini li possono raggiungere solo attaccando una specifica società.

La logica nella giustizia sportiva: 1) illecito strutturato. Secondo grado di giudizio saltato di netto. Tempi per la difesa inesistenti ed impossibilità di portare prove audio e video. Il tutto gestito da ultras dei cartonati. E non andrei oltre. 2) Calcio scommesse. Conte è l'accentratore che non poteva non sapere perché era il leader. Discorso prepartita di Conte in cui dice cosa bisogna fare per vincere e la difesa che giustamente vuole fare testimoniare tutti i giocatori presenti per certificare cosa ha detto Conte. Risposta di Palazzi: "Ehe ma non posso escludere che mentre lui faceva il discorso alla squadra, i giocatori non fossero andati in bagno". Quindi quando devi essere attaccato sei il lider maximo e quando ti difendi sei uno che mentre parla tutti vanno al gabinetto. Nemmeno a Oronzo Canà sarebbe capitata una cosa così. 3) Plusvalenze. Si fanno da quando io ero altro un metro. Adesso non si possono più fare perché secondo Chinotto e Tortello è sleale e comunque non se ne possono fare troppe. Ok, ma quante se ne possono fare? Non lo so. Ottimo. Ma andiamo pure avanti. E con chi le faceva la Juve, da sola? No, con altri ma siccome non sono stati intercettati non si possono condannare. Allora, premettendo che le plusvalenze non sono normate, solo la Juve ha dirigenti di primo piano mentre le altre società hanno solo dei dirigenti dementi che non sanno cosa valgono i giocatori e firmano con una croce? Ma anche fosse così, secondo voi se uno spacciatore famoso viene arrestato, il piccolo pesce non lo arrestano perché non è al suo livello? 4) Questione stipendi. La Juve ha agito scorrettamente ma i giocatori non sono condannabili perché potevano non capire e nemmeno i loro procuratori. Perché del resto qual è il giocatore che paga lautamente un procuratore perché ci capisca qualcosa? Voglio dire, a questo mondo chi è che non paga un professionista perché non ci capisca una mazza?

Questa vittoria é stata per noi una vera e propria partnership dolorosa e per Chineight un colpo davvero affllittivo.

Si ma io non mi soffermerei sul gioco. Quello che é successo ieri é un fatto gravissimo. Vedrai che adesso Chineight chiederá di aprire una inchiesta internazionale che dovrebbe coinvolgere l'interpool con il supporto dei caschi blu dell'ONU. Quella è partnership e chiederá una pena afflittiva per farci giocare un torneo sotto la conference che ancora non c'è.

I due portoghesi però hanno davvero tirato addosso a Perin. Non hanno voluto segnare. Quella è partnership.

Io se vado allo stadio e mi arriva una monetina addosso, se la prendo posso lamentarmi ma non posso dire che non so che questo succede spesso. Se non lo so, sono ignorante. Se giro per la strada con la catena d'oro fuori dalla camicia e mi assaltano, posso lamentarmi ma non posso dire che questo non succede spesso. Se non lo so, sono ignorante. Io so che se sono a piedi sul pedonale, le macchine si devono fermare e lasciarmi passare. Quante volte non succede? Quindi voi cosa fate, mettete a rischio la vostra vita perché ne fate una questione di principio e siete dalla parte della ragione? E' più importante avere ragione che rovinarsi l'esistenza? Questo è un mondo pazzo ma se io vado in una città ostile con la maglia della mia squadra del cuore e per di più di notte, dove notoriamente si sa che girano solo preti e suore, io sono un incosciente. Loro sono dei delinquenti ma io resto un incosciente. Tutto è figlio dell'ignoranza. Rischiare così per una maglia non ha senso così come non ha senso rischiare anni d'inferno in galera perché qualcuno ha una maglia di una squadra che odi.

Due cose. Viviamo in un mondo di m.da. Tutto è figlio dell'ignoranza.