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phoenix

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  1. phoenix

    Guerra in Ucraina

    Una bozza di accordo di pace in 15 punti su cui "Ucraina e Russia hanno fatto progressi significativi". Ne parla il Financial Times, secondo cui il piano include il cessate il fuoco ed il ritiro delle truppe russe in cambio della dichiarazioni di neutralità di Kiev, che dovrebbe accettare anche limiti alle sue forze armate. Secondo tre persone al corrente dei colloqui citate dal quotidiano britannico, la proposta nel suo complesso è stata discussa lunedì dai negoziatori dei due Paesi e implicherebbe la rinuncia dell'Ucraina ad entrare nella Nato, con la promessa di non ospitare basi militari stranieri. Kiev, tuttavia, avrebbe la 'protezione' di alleati come Stati Uniti, Regno Unito e Turchia. (...) Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha affermato che è troppo presto per svelare qualsiasi tipo di possibile intesa fra Mosca e Kiev per risolvere il conflitto in Ucraina. Lo riferisce l'agenzia stampa Ria Novosti, dopo la bozza di piano citata dal Financial Times.
  2. phoenix

    Guerra in Ucraina

    Beh non mi sembra una bella mossa spingere la russia verso la cina. E non illudiamoci che alla fine di questa storia la Russia e l'europa/america torneranno ad avere rapporti commerciali. Ieri la von der leyen diceva che ci saranno sanzioni fino alla fine dell'invasione. Però, se i russi stanno cercando accordi con altri paesi, vedi appunto arabia, india, venezuela, cina ecc.. non vuol dire forse che loro hanno già deciso di fare a meno dell'europa?
  3. phoenix

    Guerra in Ucraina

    Dopo aver snobbato l’invito di Biden ad innalzare la pressione contro la Russia, con cui Riad ha trovato una sintonia nel contesto dell’Opec+, dopo aver mantenuto una linea di stretta neutralità nel caso ucraino, non promuovendo alcuna sanzione pur avendo votato a favore della risoluzione delle Nazioni Unite di condanna formale della Russia di Vladimir Putin, l’Arabia Saudita potrebbe dare un nuovo schiaffo a Washington aprendo al commercio petrolifero nella divisa cinese. Lo yuan-remnibi è fortemente sopravanzato dal Dollaro e anche dall’Euro come utilizzo negli scambi internazionali, in particolar modo per il fatto che il suo cambio con le altre valute è determinato dalla Banca centrale cinese giorno dopo giorno. Ma ora il Wall Street Journal ha rivelato che presto Riad potrebbe emettere titoli petroliferi denominati in yuan per diversificare le proprie esportazioni. Il quotidiano newyorkese ricorda che oggigiorno Riad “esporta 6,2 milioni di barili di petrolio al giorno” prezzandoli “esclusivamente in dollari” sui mercati globali. La Cina compra dall’Arabia Saudita “il 25% del suo fabbisogno in greggio”, per una media di 1,76 milioni di barili al giorno nel 2021, e, prezzandolo con lo yuan, otterrebbe un “notevole sviluppo per la sua valuta”. Da tempo Pechino persegue l’obiettivo della de-dollarizzazione del sistema internazionale e ottenere la sponda del governo guidato dal principe Mohammad bin Salman aiuterebbe non poco a quest’obiettivo. Da tempo la Cina mira a diventare la nazione più influente nella regione del Golfo e a colmare il vuoto che dopo l’ascesa alla presidenza di Biden gli Usa paiono esser pronti a lasciare a Riad. Mbs e i suoi sodali lamentano l’assalto politico per il caso Kashoggi, il mancato sostegno nella guerra in Yemen, i tentativi di Biden di negoziare con l’Iran, l’ascesa di Washington come rivale in campo energetico: da 2 milioni di barili al giorno oggi le esportazioni saudite di petrolio verso gli Usa sono scese a soli 500mila, meno di quanti ne garantisse la Russia (598mila in media) prima del recente embargo voluto da Biden. Dal 2018 Pechino utilizza titoli petroliferi fondati sullo yuan che hanno visto come primo utente il Venezuela di Nicolas Maduro, desideroso di avviare la transizione per la vendita del suo greggio sui mercati dal biglietto verde a un paniere di monete incentrato sul rublo e sullo yuan, e corteggia i sauditi per ottenere il loro assenso a una manovra di questo tipo. Il Wsj nota che “il serrato controllo valutario di Pechino” e “l’elevata volatilità” percepita dai mercati per lo yuan potrebbero rendere meno stabili le “entrate fiscali saudite” in caso di passaggio dal dollaro allo yuan come moneta per le forniture alla Cina, ma è pur sempre vero che la guerra in Ucraina pone l’intero sistema-mondo di fronte alla possibilità che il biglietto verde riconquisti il suo esorbitante privilegio. Invitando gli attori rivali di Washington o desiderosi di non farsi schiacciare di fronte alla necessità di compiere scelte strategiche. Per Washington l’ipotesi su cui Mbs e Pechino starebbero negoziando sarebbe un problema per diversi motivi. In primo luogo perchè vedrebbe lo yuan sfondare laddove storicamente il dollaro ha mantenuto la sua principale zolla di riferimento, i mercati energetici che sono uno dei cardini della stabilità globale. In secondo luogo, per la possibilità che si crei un effetto valanga di imitazioni. Il fatto che quello della Repubblica Popolare rappresenti il più grande mercato al mondo per le importazioni di greggio e abbia come riferimento la potenza manifatturiera e commerciale più importante su scala planetaria sposterebbe la bilancia, in caso di accordo col Paese chiave dell’Opec, per l’appetibilità di tale scelta da parte di altre nazioni. Terzo punto sarebbe la possibilità di spezzare definitivamente il filo sottile su cui l’architettura securitaria di Washington nel Golfo si è retta, l’asse con Riad inaugurato nel 1945 da Franklin Delano Roosevelt e fondato sul binomio tra sicurezza energetica (garantita da Riad) e sicurezza militare (offerta da Washington a Riad). Da tempo la Cina sta penetrando nel mercato energetico, infrastrutturale, securitario dell’Arabia Saudita minando la primazia a stelle e strisce. Così facendo potrebbe chiudere il cerchio. Infine, Pechino darebbe un colpo alla proiezione globale statunitense che, unitamente alle difficoltà di trovare una via precisa di condotta contro la Russia in Ucraina, aprirebbe scenari geopolitici non secondari. Ma a nostro avviso c’è un quinto punto, ad ora non pronosticabile perchè non dipendente da Usa, Cina e Arabia Saudita. L’ascesa del petro-yuan potrebbe essere la sveglia perchè anche l‘Europa si decida a fare lo stesso, iniziando a cercare di acquistare in euro e non più in dollari, finendo penalizzata dal rafforzamento del biglietto verde, gli asset energetici di cui ha notevole bisogno. Tale manovra, lo abbiamo ricordato di recente, sarebbe la via maestra per avviare un riequilibrio tra le due principali monete del campo occidentale in un contesto oggi dominato dal dollaro. E che lo yuan, da solo, non ha alcun modo di ribaltare. Si tratta di ragionamenti di prospettiva. Ma se sono arrivati alla testata simbolo del cuore finanziario americano, significa che qualcosa si sta muovendo. E andrà monitorato attentamente.
  4. phoenix

    Guerra in Ucraina

  5. phoenix

    Guerra in Ucraina

    Se si parte da questo presupposto vuol dire non voler fare nessun passo verso un accordo.
  6. phoenix

    Guerra in Ucraina

    Il canovaccio è sempre lo stesso: una lettera inviata dalla presunta talpa dell’Fsb (erede del Kgb) a Vladimir Osechkin, attivista dei diritti umani in esilio, con una serie di informazioni (non verificabili) che provengono dall’inner circle di Vladimir Putin. Questa volta, però, lo scenario descritto è il peggiore possibile: secondo la talpa, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è effettivamente l’inizio della terza guerra mondiale, saranno usate armi nucleari e verrà colpito il cuore dell’Europa. Lo scritto in questione, del resto, non è equivocabile, anche se – bene ribadirlo – i contenuti non possono essere verificati. Fatto sta che per Mosca “la terza guerra mondiale è iniziata” e il Cremlino si preparerebbe a lanciare attacchi missilistici contro alcuni paesi vicini, anche se membri della Nato, come la Polonia e le repubbliche baltiche. Tutto questo qualora l’Occidente non dovesse cancellare le pesanti sanzioni imposte contro la Russia e accettare l’invasione dell’Ucraina. Nel documento della presunta talpa del Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa, poi, sono delineati nel dettaglio i passi che il Cremlino sarebbe pronto a compiere davanti alle difficoltà dell’operazione ucraina e al vasto supporto fornito a Kiev.
  7. phoenix

    Guerra in Ucraina

    bene, sono contento per lei però stamattina si leggeva che nessuno riusciva a trovarla..
  8. phoenix

    Guerra in Ucraina

    penso tutti pensassero anni.. anzi per alcuni non l'avremmo più vista viva
  9. phoenix

    Guerra in Ucraina

    Fare a meno di gas, petrolio, grano, carbone della russia è utopistico, anche nel lungo periodo sarà difficile da realizzare. Piuttosto, io mi preoccuperei di uno spostamento del mercato di queste materie prime dall'europa alla cina e india, non ce ne rendiamo conto ma è un processo già in atto. Questo constringerebbe l'europa a comprare da altri paesi, ma a prezzi molto meno convenienti e per una materia prima di qualità inferiore. Il problema è dell'europa, non della russia o dell'america. In questo scacchiere internazionale, che potere può avere l'europa che dipende da altri paesi per settori fondamentali come quello alimentare, energetico e militare?
  10. phoenix

    Guerra in Ucraina

    Beh le sanzioni sono l'unica arma che abbiamo per orientare questa guerra. L'intervento diretto dell'occidente non è mai stato preso in considerazione.
  11. phoenix

    Guerra in Ucraina

    non credo che a gestire il dopo sarà zelensky
  12. phoenix

    Guerra in Ucraina

    i russi possono anche allearsi con la cina per un breve periodo, ma possono rinunciare per sempre al mercato europeo/americano? zelensky sembra avesse aperto.. ma siamo sicuri che i russi si fermano li?
  13. phoenix

    Guerra in Ucraina

    Lo sapeva, ma ce lo chiede perchè senza una no-fly zone non è possibile una resistenza, c'è solo un massacro. Una guerra fino all'ultimo ucraino.
  14. phoenix

    Guerra in Ucraina

    L'italia come sta messa sul grano? quanto importiamo da ucraina e russia?
  15. phoenix

    Guerra in Ucraina

  16. phoenix

    Guerra in Ucraina

    https://www.ilmessaggero.it/italia/nave_guerra_americana_usns_trenton_porto_venezia_foto-6564931.html
  17. phoenix

    Guerra in Ucraina

  18. phoenix

    Guerra in Ucraina

  19. phoenix

    Guerra in Ucraina

  20. phoenix

    Guerra in Ucraina

    lavoro e per spostarmi ho bisogno dell'auto.. tu pensi che l'auto elettrica non sia affidabile? l'inconveniente sicuramente è il prezzo dell'auto, ma ho fatto un calcolo di quanto spendo di benzina in un anno.. ed è tanto
  21. phoenix

    Guerra in Ucraina

    Guarda, ieri ho messo 30 euro di benzina e non ho riempito neanche metà serbatoio. Io sto pensando di mettere i pannelli solari, una colonnina elettrica
  22. phoenix

    Guerra in Ucraina

    vabbè Cmq si può fare, almeno in parte, un programma energetico che punti sulle energie rinnovabili.. forse è impossibile per un'azienda, ma a casa noi possiamo usare l'energia solare. Per spostarci possiamo usare l'auto elettrica.
  23. phoenix

    Guerra in Ucraina

    anche l'europa, ma pensiamo a noi prima.. quando le cose non vanno bene, ognuno pensa a se
  24. phoenix

    Guerra in Ucraina

    da questa situazione spero che l'italia abbia capito che c'è bisogno di un piano nazionale per autosufficienza energetica e anche alimentare..
  25. phoenix

    Guerra in Ucraina

    Cerca di moderare il linguaggio. Non aveva nessun piano perchè non poteva sapere dell'attacco della russia. Adesso zelensky cosa può fare se non sperare che intervengano i suoi "alleati"? Sa anche lui che non succederà, ma non gli resta altro.
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