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Quando The Rock presentò la prima Xbox In occasione del 20° anniversario, riscopriamo uno dei momenti più iconici della storia videoludica di Microsoft, ovvero quando The Rock presentò la prima Xbox Accadde vent'anni fa. Ebbene sì, sono passate due decadi da quando Dwayne Johnson, in arte The Rock, partecipò alla conferenza Microsoft durante il CES 2001 insieme al magnate dell'industria informatica Bill Gates per svelare il design definitivo della prima Xbox. L'ingaggio di un volto di spicco del panorama culturale internazionale non era di certo cosa nuova per la promozione di un prodotto videoludico, ma rimane comunque un momento iconico nella storia della divisione Xbox, che, vent'anni dopo, vale la pena analizzare. Torniamo, quindi, a quando The Rock presentò la prima Xbox per trovare i germogli dell'attuale industria del videogioco. La conferenza Microsoft al CES 2001 Xbox: Bill Gates mentre svela il design finale Va detto che quella al CES 2001 non fu la prima apparizione dell'originale console da gioco di Microsoft. Infatti, Xbox aveva già fatto parlare di sé durante la GDC, in modo simile a quando riproposto anni dopo con l'annuncio di Project Scorpio (Xbox One X). Quindi con molte chiacchiere, ma nessuna effettiva presentazione fisica della console. Anche per questo è rimasta molto più in mente la conferenza del Consumer Electronic Show, dove fu effettivamente mostrato per la prima volta il design finale della console. Tuttavia, la cosa che ha permesso a questo evento di conquistare le sabbie del tempo è stata sicuramente la "scenetta" tra Bill Gates e Dwayne Johnson (all'epoca conosciuto principalmente con il suo nome di battaglia, The Rock). Quello scambio di complimenti un po' imbarazzante (preparato a tavolino e, probabilmente, consapevole di scaturire tale reazione nello spettatore) ha rappresentato il primo passo per una collaborazione che va avanti ancora oggi, ora che l'ex wrestler, dopo il piccolo schermo, ha conquistato anche la sala cinematografica. Ma perché un evento così breve, conciso e anche abbastanza impacciato risulta come un grande passo per l'industria videoludica? The Rock prima di Dwayne Johnson Xbox: The Rock all'epoca era principalmente conosciuto per la sua professione di wrestler Come già accennato, nel 2001 The Rock non era ancora la star di Hollywood con cui lo identifichiamo oggi. Al tempo, era conosciuto dai più per le sue prodezze sui ring della WWF, dove aveva vinto per cinque volte il titolo di campione mondiale. La presentazione è avvenuta il 6 gennaio, a poco meno di cinque mesi di distanza rispetto al suo debutto sul grande schermo con La Mummia - Il Ritorno, uscito nelle sale statunitensi il 1 maggio. Ciò significa che Microsoft lo aveva scelto non come icona di riferimento cinematografica, quanto più come star televisiva, assimilabile in maggior misura all'ambiente casalingo che la neonata Xbox doveva raggiungere e aggredire. Xbox: The Rock nei suoi anni d'oro da wrestler Negli ultimi anni abbiamo assistito a un'impennata di collaborazioni con personalità del cinema rilevanti, capaci di portare la loro professione all'interno del mondo videoludico in modo quanto mai unificato e fluido. Gli attori non sono più semplici doppiatori del loro alter ego, ma diventano esso attraverso il medesimo processo che spesso li vede recitare sul grande schermo, ormai omologato all'utilizzo di tecnologie all'avanguardia, tra motion capture, face replacement e Stagecraft. È interessante notare non solo la fortuna di Xbox nell'aver iniziato una collaborazione con quello che sarebbe diventato uno dei volti più importanti dello star system contemporaneo, ma anche l'evoluzione che hanno avuto sia l'industria dell'intrattenimento (qui rappresentata da The Rock), sia la visione dei videogiochi all'interno di quest'ultima. L’evoluzione della concezione di videogioco negli ultimi vent’anni Xbox: l'esordio di Microsoft all'interno dell'industria del videogioco ha cambiato le carte in tavola Quello dei primi anni 2000 era un periodo abbastanza transitorio, tra l'attecchimento della massificazione informatica e la digitalizzazione delle fonti di intrattenimento. I videogiochi erano ancora legati all'idea di un prodotto altro, capace di poter narrare storie, ma in maniera molto meno spettacolarizzante e "cinematografica" rispetto a quanto siamo abituati oggi. Era il periodo d'oro dei tie-in, creati con l'unico e il solo intento di capitalizzare in maniera ancora più aggressiva il nome di un film di spicco attraverso videogiochi (e altri prodotti mediatici) per lo più mediocri; adattati "alla buona" a un linguaggio troppo discordante dalla sua fonte originaria per poter essere in grado di conferire rilevanza a un'opera videoludica (all'infuori del solo fine di lucro). Tuttavia, durante quel lasso di tempo incerto, si iniziavano a piantare i semi del futuro che stiamo vivendo oggi. Sia Microsoft che Sony si sono mossi in direzione di una ibridazione tra media, ma anche in territorio transmediale e multimediale (non scordiamoci della storia di Xbox One, nata come centro dal quale poter attingere non solo a un'offerta videoludica, ma anche a tutto un altro ecosistema d'intrattenimento). Ed è proprio in eventi come quello della presentazione di Xbox durante il CES 2001 che troviamo le fondamenta di tale processo. Xbox: nell'evoluzione di The Rock si specchia quella della Microsoft videoludica Da un lato abbiamo un nuovo giocatore nella sanguinosa partita che si svolge in campo videoludico, pronto a rivoluzionare il modo in cui il pubblico di massa guarda a tale medium, finora considerato dai più un passatempo per bambini. Dall'altro, la maschera pronta a cadere di Dwayne Johnson, figlio del piccolo schermo che ha compreso le possibilità che la sala era ancora in grado di offrire, contribuendo a una nuova centralità del cinema sulla televisione (il quale stava subendo la stessa crisi che aveva vissuto all'arrivo di quest'ultima durante il secondo dopoguerra). Entrambi si sono evoluti in modo tale da raggiungere un pubblico sempre più variegato, sempre più imponente e sempre più legato a una visione cinematografica della spettacolarizzazione visiva, capitanata da una spinta alla digitalizzazione che è stata in grado di cambiare per sempre la concezione di immagine in movimento. Xbox: The Rock e Bill Gates durante la presentazione al CES 2001 Questa l'evoluzione non solo di Xbox, ma dell'intera industria videoludica negli ultimi venti anni. Il tutto visto attraverso un fugace e imbarazzante scambio di battute tra un wrestler in prossimità del suo debutto cinematografico e di un imprenditore che si accingeva a immettersi in un mercato abbastanza complesso e stereotipato. Oggi raccogliamo ciò che personalità come loro hanno seminato: un universo mediale miscelato, che si fonde nelle sue diverse caratteristiche e dialoga con ogni parte in gioco, senza dare mai nulla per scontato. Speriamo che questa breve ma intensa analisi di quella volta che The Rock presentò Xbox sia stata di vostro interesse. Fateci sapere cosa ne pensate. Vi aspettiamo nei commenti. Io c'ero, la presi con Project Gotham ed Halo Combat Evolved, nè ricordo il Peso (della Console) le dimensioni che parevano Titaniche (di Console e Pad) che Tempi....Sembrano passati Secoli.
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Stessa cosa io, poi figurati, io che Lovvo Skyrim Day One Istantaneo edizione con Statua a Grandezza naturale della Protagonista
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Ci sará da Divertirsi parecchio
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Xbox: una settimana "verdecrociata" Xbox sta per spegnere 20 candeline, e su Multiplayer.it dedichiamo alla console Microsoft una settimana speciale. "Life is Short. Play More". Così esortava una pubblicità che vent'anni fa passava in televisione. Lo spot si chiamava Champagne, e serviva a promuovere la prima console di videogiochi di Microsoft, ma in TV è durato poco perché a qualcuno aveva dato fastidio. C'entrava una donna in sala parto, un bambino sparato in aria come un tappo di spumante e un anziano signore che atterra dritto in una tomba. Non c'entrava niente coi videogiochi, ma per l'epoca era clamorosa. La potete guardare su YouTube se v'interessa. Il 15 novembre saranno passati 20 anni esatti dall'arrivo della prima Xbox, e più esattamente dal debutto negli Stati Uniti. Come il protagonista della pubblicità, siamo cresciuti, invecchiati, e mentre anche noi ci troviamo nel mezzo del nostro personale volo parabolico, continuiamo a giocare. Alcuni di noi forse anche di più, come esortava a fare lo slogan della pubblicità. Di fermarci non ne abbiamo assolutamente intenzione, ma per il ventennale di Xbox abbiamo deciso di dedicare uno spazio all'originale console verdecrociata (mi ha sempre stranito come aggettivo, ma non è mai passato di moda): i giochi, l'hardware, i personaggi, e poi i ricordi. I nostri ma soprattutto i vostri. In queste ore avrete notato sul sito degli articoli con una piccola fascetta verde e la scritta XBOX20. Jump in, diceva il vecchio slogan Xbox. Cercateli e nei commenti sarebbe bello leggere i vostri aneddoti e pensieri sull'argomento trattato. L'invito poi è quello di iscrivervi e tenere d'occhio anche il nostro Canale Twitch perché il 15 novembre abbiamo in programma un appuntamento speciale a tema Xbox, in attesa di seguire assieme l'evento in diretta streming Xbox Anniversary Celebration che Microsoft terrà alle 18 italiane. Ah, oggi Champagne sarebbe una pubblicità stranamente adatta al Game Pass. Chissà come verrebbe accolta.
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È Stato il Piú Grande Lancio di Xbox Game Studios. Con 4.5+ milioni di Giocatori. Phil Spencer Dixit
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Hanno chiuso il canale a Digital Foundry! Pare stessero dicendo che non c'ê paragone tra Series X e la concorrente A favore di Xbox chiaramente......a qualcuno non dev'essere andata giú
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Abbiamo investito per anni in Xbox per fare in modo che tutti potessero giocare, 4.5 milioni di giocatori su Xbox Pc e Cloud ci dicono che abbiamo fatto un buon lavoro. 3 volte il numero di giocatori di Forza Horizon 4! Grazie a Tutti i Giocatori e Complimrenti a Playground Games.
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Quando vedi tutti giocare a Forza Horizon 5 🇲🇽 Ma tu hai solo PlayStation
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Todd Howard ha praticamente Confermato che The Elder Scrolls VI sará Esclusiva Xbox-Pc Del Resto se spendi 7.5 Miliardi di Dollari c'è un motivo ben preciso come ho sempre detto, è naturale che i titoli Bethesda siano Esclusive Xbox.
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Forza Horizon 5 alza l'asticella per l'accessibilità: confermato il supporto alla lingua dei segni Due interpreti tradurranno i dialoghi durante i filmati di gioco. In una recente intervista ai microfoni di XboxWire, il direttore creativo di Playground Games Mike Brown ha rinnovato l'impegno della software house nel campo dell'accessibilità, con nuove funzioni da implementare già in Forza Horizon 5. Oltre alle classiche opzioni per daltonici, giocatori con problemi di udito e altre disabilità, lo studio ha confermato che sarà presto introdotto il supporto alla lingua dei segni, con due interpreti ASL (American Sign Language) e BSL (British Sign Language) che compariranno a schermo per tradurre i dialoghi durante i filmati di gioco. Si tratta ovviamente di una svolta storica per il medium, con Playground che vuole permettere a tutti di godere dell'esperienza senza alcuna limitazione. Al momento l'update che introdurrà questa impostazione non ha una data d'uscita, ma Brown ha confermato che arriverà "poco dopo il lancio", quindi possiamo aspettarci l'aggiornamento prima della fine del 2021. Potete dare un'occhiata alla funzionalità dal minuto 4:19. Forza Horizon 5 ha superato il milione di giocatori attivi, grazie ai videogiocatori che hanno deciso di acquistare l'edizione Premium. Il gioco ha debuttato oggi, 9 novembre 2021, su PC, Xbox One e Xbox Series X/S, senza costi aggiuntivi per tutti gli abbonati a Xbox Game Pass. Per maggiori informazioni sul gioco, vi basta dare un'occhiata alla nostra recensione.
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Oltre 4.000.000 di Giocatori al Day One 😱 🇲🇽🇲🇽🇲🇽🌮🏆🥇😎 Si Volaaaaaaaa ✈️✈️✈️
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Unboxing della Limited Edition di Halo Infinite
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Todd Howard: perché Starfield ha messo Elder Scrolls 6 in panchina Il Director di Bethesda Game Studios spiega i motivi per cui Starfield ha avuto la priorità. Di Kat Bailey I fan di Elder Scrolls amano scherzare a proposito della distanza che separa Skyrim e The Elder Scrolls 6. Ormai sono 10 anni, e l'attesa non è ancora giunta alla fine. Il Director di Bethesda Todd Howard è consapevole di questa lunga attesa, ma quando si è trattato di decidere se dedicarsi a Starfield e creare un nuovo mondo o riprendere l'amatissima saga fantasy, la scelta è stata automatica. Nell'intervista rilasciata a IGN in IGN Unfiltered (la trovate qui sotto), in cui si parla del 10.mo anniversario di Skyrim, di Starfield e di The Elder Scrolls 6, Howard si è soffermato sulla lunga lista di progetti che hanno contribuito a spingere più in là il gioco, a partire dalla conclusione di Fallout 4 nel 2015. "Chi pianificherebbe una pausa ampia come quella che stiamo vedendo tra Skyrim e il suo seguito? Non posso certo dire che sia una cosa buona", ammette Howard. "Mi piacerebbe avere una bacchetta magica e fare in modo che il gioco che vogliamo fare sia pronto a uscire? Assolutamente sì". Invece, ci sono stati altri progetti che hanno avuto la precedenza, incluso Fallout 76. E, inoltre, se Bethesda Game Studios avesse dato priorità a The Elder Scrolls 6, probabilmente non avrebbe avuto la possibilità di fare qualcosa di davvero nuovo. "Sentivamo che realizzando un gioco come Starfield... beh, era tantissimo tempo che volevamo fare qualcosa di diverso, giocare con un nuovo universo, e quindi il momento - parliamo del periodo subito dopo la chiusura di Fallout 4, quindi nel 2015 - era quello. Se non allora, quando? Sentivamo che se non l'avessimo fatto, la risposta sarebbe potuta essere 'mai'", spiega Howard. Quindi Bethesda Game Studios alla fine ha deciso di spingere Starfield in avanti, mettendo di fatto The Elder Scrolls 6 in attesa. Tutti e due i giochi sono stati annunciati all'E3 2018, ma mentre per Starfield era stata comunicata una data di uscita per l'anno successivo, The Elder Scrolls 6 restava in fase di pre-produzione. Basandoci sullo storico di Bethesda, questo significava che i fan di Elder Scrolls avrebbero dovuto attendere parecchi anni prima di poter finalmente rimettere piede a Tamriel. The Elder Scrolls 6 è ancora distante Nel frattempo, alcune piccole ma preziose informazioni sono state rivelate su Elder Scrolls 6, definito in fase di progettazione il giugno scorso. Sappiamo che sia Elder Scrolls 6 che Starfield utilizzeranno una versione molto migliorata del Creation Engine, un vero e proprio salto in avanti rispetto a Skyrim. I fan inoltre sospettano che il gioco sarà ambientato nell'Hammerfel, basandosi su un easter egg nascosto nel trailer di annuncio di Starfield e su altri indizi sparsi in giro. Nel descrivere cosa cambierebbe di Skyrim, Howard apre uno squarcio sul futuro della serie: "C'è un certo numero di caratteristiche di Skyrim che non sono particolarmente approfondite, in cui l'interattività è appena accennata. Quando ragioniamo sui giochi e su cosa vogliamo fare pensiamo a un sistema e a quanto profondo vogliamo che sia. L'altra cosa su cui mi concentrerei è sull'IA e su come gli NPC interagiscono con il giocatore. Penso sia qualcosa su cui dovremo concentrarci per molto tempo ancora". Alla fine, il successo di Elder Scrolls Online e la salute complessiva della serie ha fornito a Bethesda la fiducia necessaria per spostare l'attenzione su Starfield, spiega Howard. "Tutte le lavorazioni richiedono più tempo di quanto vorremmo, ma vogliamo essere sicuri di fare le cose per bene. Speriamo che Elder Scrolls 6... beh, non mi spingerei a dire che sarà valsa la pena aspettarlo così tanto, ma spero che possa elevare la serie in in maniera molto, molto importante, quando finalmente sarà pubblicato". C'è molto altro da scoprire nell'intervista a Todd Howard, per esempio le idee che il Team ha giá in mente per Fallout 5 e la rassicurazione sul fatto che Bethesda continuerá a fare giofhi Single Player. L'uscita di Starfield al momento è puntata all'11 novembre 2022, mentre Skyrim 10th Anniversary Edition sarà disponibile a partire da questa settimana.
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Starfield è giá completamente giocabile da inizio a fine. C'è ancora molto da fare ma siamo fiduciosi.
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Siamo fiduciosi sulla data di lancio Starfield è un progetto molto molto ambizioso La sua struttura di gioco è come The Elder Scrolls
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I membri di Game Pass Ultimate hanno 75 giorni di Crunchyroll Gratis
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Quando tutti giocano e sono felici, vinciamo tutti, è bello che Forza Horizon 5 aiuti l'accessibilitá ai giochi per Tutti. Satya Nadella
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Bethesda si congratula con il Team di Forza Horizon 5
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Intervista con Bethesda
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Halo Infinite presenta Jega, lo Spartan Killer – IGN First Jega ambisce a diventare il ‘più spaventoso e inquietante personaggio’ della storia di Halo. + Di RYAN MCCAFFREY Attenzione: questo articolo contiene spoiler minori su Halo Infinite. Non si tratta di dettagli sulla trama, ma se non volete sapere nulla, ma proprio nulla della campagna, meglio fermarsi qui. In Halo Infinite vedremo Master Chief alle prese con gli Esiliati, una fazione rinnegata dei Covenant che ha assunto il controllo dell’anello Zeta Halo su cui ritroviamo il nostro Spartan nella sesta campagna di Halo. Gli Esiliati sono comandati da Atriox, l’antagonista principale di Halo Wars 2, lo spin-off strategico del 2017. Atriox, però, non è solamente il capo di un esercito che deve gestire ogni piccola cosa, non sarebbe un modo efficiente di gestire una forza armata. Ci sono molti livelli intermedi nell’organizzazione degli Esiliati, ovviamente attraverso i quali Master Chief dovrà farsi strada seminando piombo e altri proiettili, prima di poter ambire a sfidare il personaggio in cima alla piramide. PUBBLICITÀ Abbiamo già appreso qualcosa a proposito di Escharum, il guerriero secondo in comando di Atriox annunciato nella controversa demo del 2020. Ci sono però anche i cosiddetti Spartan Killer, un gruppo di guerrieri di prima scelta che sembrano determinati a porre fine al regno del “Demone”, così come lo chiamano i Covenant. Nel corso della nostra visita negli uffici di 343 Industries, abbiamo parlato con il team di Halo Infinite per capire come può essere inserita una boss fight in un gioco di Halo, e più specificamente per conoscere meglio uno di questi boss, Jega, un Elite che impugna due spade rosse, è conosciuto anche come “La Mano di Atriox” e fa parte degli Spartan Killer. Dovremmo trovarci di fronte a un fiero avversario, qualsiasi livello di difficoltà sceglieremo di impostare per il gioco. È stato mostrato brevemente nel recente trailer dedicato alla campagna, ma abbiamo appreso molti nuovi dettagli parlando con i membri del team di sviluppo. “Una delle cose che abbiamo provato a ottenere con Jega è… creare il più spaventoso e inquietante personaggio mai visto nella serie”, spiega l’Associate Creative Director Paul Crocker. “Tutte le volte che lo incontrate… beh, lui guarda a qualsiasi cosa come se fosse una preda. Gioca con Chief come il gatto con il topo, perché è fatto così”. Lo sceneggiatore della serie Jeff Easterling: “Volevamo costruire un personaggio che fosse qualcosa di più di un assistente di Escharum. Hanno un rapporto molto stretto: hanno combattuto insieme per molto tempo. Jega è il suo soldato più rispettato, il suo amico più stretto”. “L’intero gruppo di Spartan Killer rappresenta il modo perfetto per mostrare il potere degli Esliati”, continua Easterling. “Non solo stanno portando avanti la causa della loro fazione, ma servono anche da ispirazione alle truppe che li seguono”. Tornando a Jega e al suo essere inquietante, Easterling spiega: “Era uno dei membri della Silent Shadow, un’unità Covenant dedicata alle operazioni speciali”. Durante una delle sue missioni segrete, “le sue azioni lo hanno condannato allo stato in cui lo vediamo adesso, dove la sua sete di battaglia e di vendetta sorpassa anche l’orgoglio che prova verso la sua cultura”. Easterling si riferisce alle sue fattezze lacerate, al suo apparire storpiato. Come si può notare nell’immagine che apre questo articolo, non ha l’aria di uno che abbia sempre vinto le battaglie a cui ha partecipato, a dispetto della sua ferocia e della sua spietatezza. Quindi, andando contro le tradizioni e i principi Covenant, ha accettato l’installazione di un braccio e di mandibole bioniche. “Gli Esiliati rappresentano quello che i Covenant sarebbero stati se non fossero stati limitati dai dogmi”, spiega Easterling. "È come se rappresentasse l’opposto di quello che ti aspetteresti dall’Arbiter." “È come se rappresentasse l’opposto di quello che ti aspetteresti dall’Arbiter, che sceglierebbe sempre la via più nobile: Jega, al contrario, è devastato. Ci siamo chiesti ‘Qual è l’elemento psicologico più caratterizzante dell’Arbiter?’”, ragiona Easterling. “Voglio che i nuovi giocatori possano trovarsi alla pari con gli appassionati di lunga data, quando giocheranno Infinite. Magari arrivare alla fine ed esserne così ispirati da voler giocare gli altri giochi, o da voler scavare in profondità in altre parti di questo universo”. Al tempo stesso, però, chiarisce che “ci sono assolutamente collegamenti alle vecchie storie, ma sono aspetti non essenziali, che danno profondità e suggeriscono che c’è molto di più da scoprire di un personaggio”. Dite tutti 'ciao' a Jega, uno degli Spartan Killer degli Esiliati. Ora che c’è un qualche tipo di boss fight nella campagna di Halo Infinite - ne abbiamo visto un frammento nel trailer più recente, con una battaglia contro Tremonius che aveva il nome e la barra della salute sopra la testa - Chief e Jega dovranno ben affrontarsi a un certo punto, giusto? “Certo”, confessa Crocker. “C’è un confronto tra Chief e Jega”. Quando ho chiesto se sono state scritte routine di IA specifiche per questi incontri, Crocker ha nuovamente risposto in modo affermativo. “Prendi il personaggio di base e poi gli doni personalità”, ha spiegato riferendosi all’approccio filosofico del team nel realizzare quei momenti. Per altri contenuti esclusivi su Halo Infinite, tornate giovedì per le nostre prime impressioni “hands-on” sulla campagna, scritte dopo le prime quattro ore di gioco. Inoltre, più avanti nel mese di novembre vi proporremo un’intervista approfondita con Joseph Staten, autore di lunga data nell’universo di Halo.