Il male del calcio italiano è una priorità assoluta. Bene quindi che abbiano perso tutti i club in finale (raggiunto per situazioni fortuite incredibili in fase di sorteggio) e anche le nazionali (dalla maggiore alle giovanili).
Una federazione che usa l'ordinamento giuridico basandolo sulla slealtà per punire una sola squadra merita soltanto il peggio. I loro schifosissimi fini politici, in combutta con la Uefa che intende difendere il suo monopolio, uccidono le passioni più autentiche e genuine e i veri valori sportivi. Le loro vendette fanno ribrezzo.
Di queste vicende, sul campo, ne usciamo depredati di una qualificazione in Champions League ottenuta sul campo, con tutto l'indotto economico che ne consegue.
A livello d'orgoglio ne usciamo massacrati perché la società sembra anche esser uscita dalla superlega, non ha saputo reggere botta, si è mostrata debole e pur di non perdere i vari accordi commerciali e trovarsi a continuare a fronteggiare un tiranno come la uefa, ha preferito prostrarsi senza ottenere nulla, ha dunque resistito un pochino soltanto per farsi togliere 10 punti decisivi per il posizionamento in classifica di quest'anno. Una brutta sconfitta e l'ennesima brutta figura di una proprietà indifferente alle sorti della Juventus, considerato ormai come un asset secondario, un peso in cui posizionare gente senza passione alfine di limitare i costi e le perdite economiche.
Andrea Agnelli ha perso, ha sbagliato dopo aver vinto tanto, ma almeno lottava da juventino. Con questa gente non c'è più nulla di identità bianconera.
Per il proseguo me ne frega poco di vincere campionati e coppette nazionali. Spero collassi tutta la serie a, che la premier ci depredi di tutti i talenti e che in europa le squadre italiane vengano massacrate, diventando un torneo di periferia.
Dopodiché sarà la volta di augurarsi un collasso da parte dell'Uefa, con l'Europa che finalmente si coalizzi per controbattere all'egemonia della Premier League.