Vai al contenuto

Benvenuti su VecchiaSignora.com

Benvenuti su VecchiaSignora.com, il forum sulla Juventus più grande della rete. Per poter partecipare attivamente alla vita del forum è necessario registrarsi

09bianconero85

Utenti
  • Numero contenuti

    6.875
  • Iscritto

  • Ultima visita

Tutti i contenuti di 09bianconero85

  1. Solo quando si vince. Quando si perde la fuffa esce tutta fuori. Eh ma psicologicamente come si fa a giocare così, eh ma la rosa, eh ma quello eh ma l'altro.
  2. Nel frattempo TIM mi aumenta la tariffa della linea telefonica per "mutate condizioni di mercato".
  3. Purtroppo è la triste verità.
  4. Scrivo in alcuni passaggi la visione di Moncalvo che secondo me è un'ulteriore lettura. Riportata su Rivista Contrasti. La resa dei conti tra John e Andrea sulla Juventus. Negli ultimi giorni si è analizzata la penalizzazione alla Juventus da ogni possibile angolatura, entrando nei suoi tecnicismi più giuridici ed economici. Vogliamo invece concentrarci su un’altra questione, sottaciuta dai media ma bisbigliata, sussurrata, mormorata da tempo nei corridoi, nelle redazioni e nelle chat: la guerra civile tra Elkann e Agnelli. Un conflitto profondo e sotterraneo che parte da lontano, ben oltre il calcio, e che aspettava solo una resa dei conti con annessa liquidazione dell’attuale dirigenza. Basta vedere alcune nuove nomine, su tutte quella di direttore dell’area tecnica di Francesco Calvo – ex strettissimo amico di AA, direttore commerciale e responsabile dei ricavi della Juventus – a cui il presidente bianconero aveva soffiato la moglie (Deniz Akalin, con cui oggi ha due figli) compromettendo ovviamente il rapporto con Calvo e costringendolo poi all’addio da Torino. Il fatto che Calvo fosse già tornato un anno fa, nel ruolo di Chief of Staff, era l’ennesimo sintomo del cerchio che si stava stringendo attorno ad Agnelli ad opera degli stessi Elkann; o comunque che Andrea, sempre più indebolito, non fosse più in controllo della situazione. Ma c’era molto di più, in realtà; tante tessere di un mosaico di guerra tra l’attuale gestione e gli Elkann. Pensiamo a tutte le rivelazioni uscite dalla pancia della Vecchia Signora, un mondo da cui storicamente non filtrava mai nulla: l’esame truccato di Suarez, i documenti riservati, i video di Nedved (di anni prima), gli spifferi sulle plusvalenze fittizie (fino ai rilievi della Consob e all’apertura dell’inchiesta della Procura di Torino, con annesse intercettazioni). Il tutto ad abbattersi su una gestione sempre più debole e in difficoltà, provata dai fallimenti dirigenziali degli ultimi anni: la dispersione del patrimonio tecnico (da cui nasce l’esigenza di far quadrare i bilanci in modi fantasiosi) e l’all-in sulla Superlega, costato assai caro. Edoardo, l’Agnelli sacrificale L’unico che ne ha parlato è stato Gigi Moncalvo, “vecchia volpe del giornalismo nostrano”, come lo definisce TPI in questa intervista, che ha attraversato decenni, quotidiani (dal Corriere della Sera alla Padania, di cui è stato direttore) e televisioni; ex alto dirigente Rai e soprattutto autore di vari libri a tema: “I lupi e gli agnelli. Ombre e misteri della famiglia più potente d’Italia” (2009), “Agnelli segreti” (2012) e soprattutto l’ultimo: “Agnelli Coltelli” (2022): oltre 700 pagine di documenti, carte, rivelazioni, con un capitolo dedicato solo alla resa dei conti tra John Elkann e Andrea Agnelli. «Dopo la guerra con cui John Elkann ha scalzato il suo non molto amato cugino Andrea, è nato un “governo tecnico”, per guidare la società nella tempesta, un governo di salute pubblica societaria molto simile a quelli che hanno commissariato l’Italia negli ultimi anni. E dico “tecnico” perché lo sport non c’è più – spiega Moncalvo a Giuliano Guida Bardi e Luca Telese –. Poveri tifosi bianconeri! Oggi ci sono i commercialisti e gli avvocati, alla guida della società, ci sono le madamine juventine che hanno decapitato Andrea Agnelli dalla guida su mandato del cugino! (…) E la vera notizia clamorosa è che per realizzare questo obiettivo Andrea è stato criminalizzato e abbandonato al suo destino nell’inchiesta». «Dal punto di vista dinastico, gli Elkann hanno portato via la Juventus all’ultimo erede della famiglia Agnelli». Gigi Moncalvo a TPI Moncalvo, convinto che questa sia «la storia del secolo, il grande rimosso del nostro Paese», dotata di «tutti gli ingredient: i protagonisti, la famiglia, la finanza, i soldi, l’informazione, il calcio, l’industria dell’auto, i veri poteri economici italiani», parla anche in un’intervista a Mowmag delle dimissioni del CdA juventino come di un «vero e proprio colpo di Stato fatto in maniera subdola dagli uomini e dalle donne di John Elkann». Per poi continuare: «il CdA uscente rappresenta in tutto e per tutto, per l’80%, John Elkann. La cosa strana è che, nel silenzio e nell’omertà dei media, Andrea Agnelli formalmente comandava, ma il CdA non era nelle sue mani o sotto suo controllo». ‘Perché?’, gli chiede l’intervistatore Lorenzo Longhi: «Perché non è passata la sua linea di proseguire il braccio di ferro con Procura e Consob, senza tenere conto peraltro dei grossi rilievi sollevati anche dalla società di revisione pagata dalla Juventus, Deloitte & Touche». Per chi fosse appassionato alla materia e agli intrighi, agli Elkann e agli Agnelli, un libro imprescindibile Di querele, in quindici anni di libri sugli Agnelli/Elkann, Moncalvo non ne ha mai prese. Sintomo che qualche cosa di vero lo avrà pure scritto. Ecco perché quando molti attaccano i “palazzi del potere juventini” lo fanno, ingenuamente, credendo che siano un blocco monolitico e compatto: così non è. Ad oggi, se non si può avere la sicurezza che John Elkann abbia orchestrato il golpe per rimuovere Andrea Agnelli, si può quantomeno avere la ragionevole certezza che l’amministratore delegato di Exor sia, per così dire, soddisfatto della definitiva estromessisione del cugino dalla gestione della Juventus. Estromissione, tuttavia, maturata non (solo) per un intrigo. Pure i tifosi più caldi convinti che Agnelli e soci se la siano “cercata”, o comunque procurata. Non è un caso allora che John Elkann, a La Stampa di Torino, abbia rilasciato un’intervista che segna un cambio di rotta e di paradigma rispetto alla gestione Agnelli: «Spero che insieme alle altre squadre e al governo possiamo cambiare il calcio nel nostro Paese, per costruire un futuro sostenibile e ambizioso. È in gioco il futuro della serie A e del calcio italiano, che sta diventando marginale e irrilevante». Una decisa sterzata rispetto al recente isolazionismo della Juventus, contro la Lega Serie A e gli altri club, fuori dall’ECA e in contrasto con l’UEFA (che dovra anch’essa pronunciarsi su possibili violazioni del fair play finanziario e su un’eventuale esclusione bianconera dalle coppe). È il riposizionamento di John Elkann, che deve ricostruire una credibilità perduta. Sulla pelle della Juventus e di Andrea Agnelli, “abbandonato al suo destino” come dice Moncalvo, inizierà una nuova era.
  5. Le parole di Abodi sono incoraggianti. Non penso siano un qualcosa per dire "trovate una scusa migliore". Il messaggio è piuttosto "avete fatto una *". D'altronde Chinè è politicamente avverso diciamo così ad Abodi. Vediamo. Noi continuiamo con il boicottaggio ovviamente.
  6. Ma i dementi che hanno avallato questa interpretazione? Che un analfabeta spari troiate lo si trova sempre. Ma se chi ascolta è intelligente dovrebbe al massimo mettersi a ridere.
  7. Per fortuna il tifoso non fa il talent scout. Troppo lunatico
  8. Mo basta ammorbare tutti i topic co sto mantra. Non ce serve l'avvocato di Allegri. Serve l'avvocato della Juventus se non l'hai capito.
  9. Ma poi andare in B renderebbe de facto, negli anni a venire, per l'"opinione pubblica" rubato il filotto di 9 scudetti. Un'ingiustizia intollerabile. Scudetti guadagnati con competenza dietro la scrivania e sudore in campo. Intollerabile
  10. "Ma è del mestiere questo?" "Sono attori presi dalla strada" Cit. Multi film
  11. 09bianconero85

    Il pre-partita di VecchiaSignora: Juventus-Atalanta

    Parlare di tattica stasera mi pare offensivo
  12. La società ha lavorato bene negli ultimi 20 anni per indottrinare i cervelli. Senza tv non si può stare. Io ho il forum e linkedin, gli altri social non li uso e riesco a stare qualche ora senza guardare il telefonino senza problemi. Purtroppo qualcuno pensa di crepare senza DAZN. Io ho disdetto a novembre per altri motivi ma si può tranquillamente vivere senza. Come facevo negli anni 90 quando c'era solo 90esimo minuto. Qui si vuole far credere che senza paytv non si vive. È una baggianata
  13. Ma guarda io addirittura penso che l'obiettivo sia l'impoverimento del sistema calcio in Italia come comparto economico italiano. Lo si può fare colpendo solo la Juventus. E la FIGC, antijuventina o meno, anche se va utilitaristicamente contro i suoi interessi, esegue ciò che comandano dalla stanza dei bottoni. Estremizzando l'ho paragonato al fatto che come Italia approviamo pacchetti sanzionatori alla Russia anche se ci costringono ad acquistare GNL dieci volte più caro. Ma questo ci comandano di fare e noi facciamo anche se ci impoveriamo.
  14. Il calciatore non è un macchinario industriale. È un asset aleatorio e non oggettivo. Non si può distinguere tra plusvalenza vera e falsa. Se poi mi spieghi la differenza ti ascolto Ma è ovvio anche per me che le fila sono tirate ad un livello molto alto. Questi sono solo gli esecutori
  15. Ogni singolo trasferimento è plusvalenza. O ragazzi ma non siamo noi che tutti gli anni sull'angolo ci arrabbiamo perché gli altri vendono a peso d'oro e noi regaliamo? Avete la memoria corta?
  16. Ma guarda che qualcuno fallisca o meno è relativo. Vuoi pagare per vedere qualcosa che è già deciso a tavolino? Che è finto? Che è wrestling? Continua pure a farti prendere per i fondelli. Se falliscono o no a me importa 0. Non pago per uno spettacolo truccato. Non faccio la figura del * come forse piace fare a te.
  17. Exor ha lasciato Piazza Affari 4 mesi fa. Gli Elkann si stanno alleggerendo prima di riparare dall'altra famigliola amica, i Rothschild, in Francia e in Inghilterra. Aspettarsi qualcosa da Jhon mi pare troppo
  18. È un pó come quando Benitez perculava i giornalisti napoletani quando lo incalzavano sul turnover."Quanti giocatori devo cambiare per definirlo turnover? 1 è turnover? 2? 3? 4? 5 sì? E perché 5 e non 4 o 6?". E tutti in sala stampa a grattarsi la testa uè uè
  19. Ma perché cambia? Cambia solo l'entità del reato non se è reato o meno. Non è che se uccido 1 persona sono prosciolto e se ne uccido 10 sono colpevole. Se l'omicidio è reato vo al gabbio con pena commisurata all'entità e se non è reato non succede nulla.
  20. Macché stadio pieno. Una palla di fieno che rotola in stile Western fino a presa di posizione incisiva della società
  21. La volontà sembra quella di impoverire il sistema calcio in Italia e lo si può fare solo colpendo la Juventus. D'altronde pre 2006 il campionato italiano era ancora uno dei più competitivi pur essendo comunque in leggero declino dagli anni 90. In altri settori è stato uguale con aziende vendute per tre lire a proprietà estere dopo aver fatto collassare l'indotto. Il sogno proibito di molti poteri sovranazionali è ridurre l'Italia solamente ad un paese per turisti distruggendo tutto il tessuto industriale. La FIGC così facendo però si taglia i maroni da sola. Ma non sarebbe un caso unico.
×

Informazione Importante

Utilizziamo i cookie per migliorare questo sito web. Puoi regolare le tue impostazioni cookie o proseguire per confermare il tuo consenso.