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09bianconero85

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  1. 2 minuti fa, Biagjuve ha scritto:

    Non puoi sapere neppure se le prossime partite le sbagli tutte come d'altronde sta facendo ultimamente Miretti, ma di una cosa bisogna esser certi, Allegri sa il fatto suo, e Fagioli l'ha curato minuziosamente giorno dopo giorno... 

    Certo certo. La cura Macse


  2. Il 2/11/2022 Alle 13:45, NoMoreCardiff ha scritto:

    Continuiamo a far passare l'idea che ci vogliano giocatori adatti a questo o quell'allenatore, invece di cercare un allenatore che sappia costruire un gioco intorno ai giocatori disponibili. 

     

    Come chiedere a un architetto di progettarti un appartamento con tre camere da letto e sentirti rispondere che lui fa solo monolocali, quindi o ti fai andare bene il monolocale o niente architetto... questo sembra essere lo standard degli allenatori di calcio.

    E invece è così che si costruiscono le squadre. Il nostro mercato delle opportunità è spesso stata una componente del disastro. Si comprano giocatori (buoni ovviamente) funzionali al modello di gioco. Così fanno in tutta Europa


  3. 16 ore fa, AlexanderXI ha scritto:

    Se giocare bene ti interessa poco, allora non ci hai ancora capito una mazza...

    È un pó come se Federee dicesse di giocare bene mi interessa poco. E quindi come pensa di vincere una partita di tennis? Tirando la racchetta in testa all'avversario? Oppure Verstappen dicesse che non gli interessa essere il più veloce vuole solo vincere. Da psicanalisi


  4. 20 ore fa, Nicola73 ha scritto:

    Beh allora stasera ha giocato meglio e ha perso retrocedendo in conference in un  girone facile tra l'altro è stato a Napoli facendolo giocare meglio degli altri allenatori che c'erano prima ma vincendo una cippa a bocce ferme i tifosi del Napoli con un trofeo in più e meno palleggio sarebbero stati più contenti. 

    Il trofeo in più col cavolo che lo vinceva giocando peggio. Ancelotti a Napoli insegna. Semmai forse non ha giocato abbastanza bene. Se questo anno vince qualcosa è "giocando meglio".


  5. 3 minuti fa, Marmellata Puffin ha scritto:

    Ma il discorso è che i risultati vanno di pari passo con le prestazioni, ci potrà essere qualche eccezione ma è stupido anche solo pensare che si possano ottenere risultati nel lungo termine grazie a prestazioni mediocri 

    Eppure c'è gente che lo pensa. Anche quello che non vuole essere "bellino"


  6. 6 minuti fa, Nicola73 ha scritto:

    Io allora sono un risultatista e la Juve come squadra è costretta ad esserlo chiaramente se i risultati non arrivano qualcosa va cambiato ma non posso essere contento di aver perso 2a1 dal psg giocando abbastanza bene avrei preferito 1a0 magari soffrendo opinione personale 

    La diatriba risultatismo Vs giochismo è un luogo comune da provincialismo calcistico. Io la penso come Sarri: se "giochi bene" (ovvero crei più dell'avversario, sei più pericoloso) vinci 8 partite su 10. Se "giochi peggio" (ovvero subisci più occasioni/pericoli e contestualmente hai meno la palla) ne puoi vincere 2 ma perdi le restanti 8.


  7. Capitan Ovvio: quando giochi a calcio dai 4 pere a Empoli. Così doveva essere con Monza e altre compagini impresentabili. Si presenterà Kholer e dirà ancora che la nostra rosa è inferiore a quella del Monza? Speriamo Allegri non castri la squadra con le solite dichiarazioni su essere "bellini". Siamo comunque ancora troppo lunghi e fisicamente deficitari. In champions sarà un'altra storia. Riproporre Miretti please


  8. 10 minuti fa, Michael Laudrup ha scritto:

    Si ancora col galatasaray,capisco che brucia ma è così,eliminati con la miglior difesa d Europa ed uno dei centrocampi più forti mai avuti

    Ma se vuoi ti cito il Benfica a cui non abbiamo fatto un tiro in porta al ritorno e c era sempre la stessa formazione.

    Su una cosa hai ragione tra i 2 il paragone non esiste basta vedere il palmares ed i risultati raggiunti

    Ascolta anche con Lippi se Tudor non segna con il Depor a tempo scaduto mi pare eravamo fuori al girone con una squadra stellare. E non fu l'ultima. Un'altra ci salvò l'Olympiacos se non ricordo male. Ma non esiste paragone tra sfortuna/serata storta e costanti figure di melma da 0 tiri in porta. Suvvia dai. Ma gli occhi li avete?

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  9. Il 13/10/2022 Alle 16:11, jurgen kohler ha scritto:

    Più o meno, è così. Lo ha deciso il campo da calcio, mica l’ho deciso io. Va detto che prima di vederli giocare io diedi voto 4 al mercato mentre voi vi facevate le pugnette per un argentino di 35 anni che manco voleva venire…

    Visione molto semplicistica e parziale. Nascondersi dietro il "campo". Se a me danno una F1 e a Verstappen una BMW stradale arriverà al traguardo prima di me sicuro. Quindi il "campo" decreta che la BMW è più veloce o semplicemente che io non so sfruttare il potenziale della F1 per battere la BMW?


  10. 9 ore fa, andy68 ha scritto:

    Meno promozioni e meno retrocessioni che è esattamente il contrario del merito tanto da loro sbandierato per andare contro al progetto Superlega.

    Soprattutto da metà stagione via alle combine visto che le squadre hanno già raggiunto gli obiettivi da metà classifica in giù. Bisogna ma tornare alle 4 retrocessioni. E campionato a 18


  11. 1 ora fa, jububba101 ha scritto:

    Riascoltavo l'intervista del presidente....sapete che penso?!?!?....e se sono state parole per far capire a chi rema contro che non sono loro a decidere??!!..come dire "signori miei, mettetevi l'anima in pace perché fino a giugno avete questo mister, non decidete voi!!!!!"

    Questo è il discorso che volevamo sentire quando i senatori storcevano il naso alle doppie sedute di Sarri. Figli e figliastri. Una società gestita con nepotismo invece che con competenza

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  12. Quando Allegri dice che il calcio è semplice, in un certo senso ha ragione. È semplice, ad esempio, anche per un occhio poco allenato come il mio, capire quando una squadra non è più una squadra, ovvero quando ha perso tutti quei riferimenti minimi che rendono un insieme di calciatori professionisti qualcosa in più di un ammasso di singoli talenti.

     

    Se tutte queste cose vanno storte, può essere solo colpa dell’errore del singolo? Se Cuadrado perde quel pallone, è completamente colpa di Cuadrado? Non è forse perché sta ricevendo un passaggio spalle alla porta ben marcato, in una zona di nessuno, da un compagno troppo vicino? E perché quel compagno, Danilo, poi gli si sovrappone alle spalle portandogli un avversario addosso invece di offrire una linea di passaggio sicura? Cuadrado a quel punto deve obbligatoriamente provare a orientare il controllo verso il centro, ma è una giocata difficile e scontata che l’avversario capisce (perché è più facile rubare palla a chi ha una sola alternativa) e sporca facilitando l’intervento del compagno (che si trova lì perché McKennie e Milik sono nel cerchio di centrocampo senza avere nessuna idea di cosa fare.

    Per trovare il colpevole in questo gol, ma anche in quasi tutti i 14 tiri in 90’ del Maccabi, si potrebbe dire, come ha detto Agnelli dopotutto, che sono i calciatori i responsabili perché non riescono a vincere un tackle. Il presidente della Juventus lo ha detto con la volontà di discolpare Allegri, non capendo però che se i tutti i calciatori perdono i duelli individuali o sbagliano tutte le scelte la colpa è per forza di cose dell’allenatore. Se Cuadrado era in quella situazione scomoda è perché non c’è un piano per farlo ricevere meglio, magari in corsa, magari fronte alla porta, visto che sono le sue caratteristiche. Se Paredes prova a difendere in avanti è perché è così che è stato abituato, una scelta che avrebbe funzionato in una squadra corta dove i tre difensori non stavano quindici metri alle sue spalle, pronti a scappare indietro. 

    Ieri la Juventus ha iniziato schierata con il 4-4-2, il modulo più usato quest’anno, schierando però Cuadrado a sinistra e McKennie a destra, ovvero uno sulla fascia opposta a quella battuta in oltre 10 anni di carriera e uno semplicemente fuori ruolo. Come era stata preparata la partita? Non è dato sapersi, ma al Maccabi bastava far ricevere il suo numero 10 Chery nello spazio tra il centrocampista e l’esterno per far arrivare l’azione sulla trequarti e poi aprire sulla fascia per trovare un cross in un’area di rigore riempita il più possibile. Un piano non particolarmente articolato, ma efficace contro una squadra che non trova risposte contro quasi nulla. Dopo meno di 10 minuti, un gol e un quasi gol arrivati con la stessa identica azione, Allegri ha pensato di rimescolare tutto riportando Cuadrado a destra, alzando Alex Sandro a sinistra e passando alla difesa a tre (con Danilo più stretto), con McKennie mezzala sinistra a formare un 3-5-2. 
    Questa disposizione ha portato, se possibile ancora più confusione.

     

    Se il mio giudizio può essere parziale, ci sono i numeri a confermare l’assenza di una che ben minima idea dietro alle prestazioni di questa squadra: la Juventus, con quel potenziale lì, è undicesima in Serie A per xG creati, tredicesima per tocchi nell’area avversaria, sedicesima per tocchi nella trequarti avversaria, terzultima per dribbling tentati. Tira a partita lo stesso numero di volte della Cremonese. Anche nella fase difensiva, che era il fiore all’occhiello dell’allenatore, le cose non vanno tanto meglio: la Juventus è nelle ultime posizioni in tutte le statistiche che riguardano il pressing, i tentativi di fermare i dribbling avversari. Per funzionare una fase difensiva in cui non si pressa, deve essere capace di difendersi in maniera posizionale in maniera perfetta, ma questa versione della Juventus non ci riesce: è decima per xG concessi, ottava per pericolosità per tiro concessa, terzultima nei duelli aerei vinti (una delle poche statistiche che Allegri dice di guardare), nella seconda metà della classifica anche per quanto riguarda falli commessi e subiti

     

    Forse Allegri si è illuso di poter intervenire in maniera mistica, grazie alla sua capacità di relazionarsi con i giocatori e di trovare una soluzione in corso d’opera, perché nella sua vecchia esperienza alla Juventus andava più o meno così. Allegri provava un po’ di cose e poi tutto magicamente si aggiustava. Ma quella era un’altra Juventus, non solo più forte, ma che aveva sviluppato – per meriti della società, di Conte e dello stesso Allegri – una specie di autocontrollo automatico sulle partite (e, nei rari casi in cui veniva meno, erano dolori). 
     
    Oggi Allegri è vittima della sua presunzione. Porta avanti una battaglia che ha già perso, trascinandosi dietro la squadra e i tifosi. Una battaglia che ne ha minato anche le sue capacità comunicative, trasformando ogni intervista in un’ulteriore picconata allo stato d’animo di tutte le persone che hanno a cuore la Juventus. Dire dopo la partita col Maccabi che «quando una sfida è più difficile diventa più bella» per giustificare la sua scelta di non dimettersi (rispettabile, per carità, vista la presenza di un contratto lungo ancora due anni e mezzo) è l’ennesima conferma che ormai Allegri è un uomo che pensa solo a sé stesso e a provare un punto che ormai è anche difficile capire quale sia. E questo è l’esatto contrario di quello che dovrebbe fare un allenatore.  
     
    Se prima poteva essere considerato un allenatore conservativo, che faceva giocare male le sue squadre, che aveva più a cuore l’equilibrio che l’armonia, oggi non si tratta più di avere uno stile di gioco spiacevole, ma di aver perso quelle capacità taumaturgiche che ti spingono fino ad allenare la Juventus. A un allenatore a questo livello viene richiesto di trattare il calcio come una scienza, anche se possiamo obiettare che non lo sia. Deve essere preparato, conoscere tutto, valutare tutto, unire insieme tantissime capacità gestionali e sportive. Mettere i giocatori in campo come se tutto questo non contasse, come se l’importante fosse «andare avanti, non indietro» o «passare la palla a quello con la maglia uguale alla mia» vuol dire non fare il proprio lavoro. E non fare il proprio lavoro per un allenatore si riverbera a cascata sulla società: lo stadio si svuota, le magliette non si vendono, i like diminuiscono, i nuovi tifosi spariscono. In poche parole entrano meno soldi. Dopo la batosta del Covid e alcune (molte) scelte sbagliate, la Juventus può permettersi di avere un dipendente che le fa perdere soldi? Che dopo alcune delle partite più brutte della storia della Juventus dice che non bisogna essere «simpatici e bellini». Allegri sa che lo sport è anche intrattenimento? Che è chiamato a valorizzare la rosa, creare un gioco, formare un’identità e attraverso queste arrivare ai risultati? Allegri lo sa che gli abbonati della Juventus pagano dai 650 ai 2700 euro, più del doppio di ogni altra squadra di Serie A? Che comprare un biglietto per lo Stadium è un salasso?  

    Un cambiamento radicale nella gestione della Juventus, che è necessario anche solo perché il mondo va avanti e non si può restare fermi, richiede prima un’analisi dei propri errori. Ha responsabilizzato al massimo i suoi allenatori, esonerando prima Sarri e poi Pirlo, ma ora non sta facendo lo stesso con Allegri, coprendo le spalle a un allenatore che non sta portando nulla di buono alla causa. 
     
    Ora la Juventus è a un bivio: scegliere cosa vuole essere in futuro. Una scelta che va oltre l’esonero di Allegri, quanto piuttosto verso la capacità di rinnovarsi in maniera positiva. In uno sport che va sempre di più verso un approccio olistico, non esiste il campione che da solo vince le partite, o il direttore sportivo illuminato che scova i fenomeni per due spicci, ne l’allenatore che sa solo vincere, checché ne dica l’interessato. Esiste un approccio più totalizzante, che è quello usato dalle migliori società in Europa, e che al momento la Juventus non riesce a costruire. Come è successo in negativo senza quasi rendersene conto, anche il cambiamento in positivo può iniziare solo con una scintilla: una decisione forte, che scuota l’ambiente, e che riporti alla Juventus il piacere di giocare a calcio. Prima delle vittorie, mi sembra, sia un passaggio necessario

     

    Tratto da articolo di oggi su Ultimo Uomo

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  13. 21 minuti fa, Biagjuve ha scritto:

    Ma cosa doveva preparare contro quei dilettanti? È già questo dovrebbe far capire il livello di squadra... Si sarebbe dovuta vincere passeggiando... Questa si che è una squadra inallenabile

    E invece no perché nel calcio moderno, quello che probabilmente in società Juventus ancora non comprendono, tutte le squadre, anche gli scarpari delle Far Oer, sono molto preparate tatticamente e a livello di organizzazione. Gli staff sono molto evoluti. Per cui sì, a parità di organizzazione passeggi su queste squadre. Se vai in campo alla viva il parroco rischi contro chiunque. "Eh nel baschette si dà la palla a Lebronne e ci pensa lui. Il calcio è semplice funziona uguale". NO


  14. 3 minuti fa, yahjuve89 ha scritto:

    Chi ha esonerato Allegri 4 anni fa? Chi ha preso Cr7 (120m il cartellino, e 30m l'anno) e non venite a dirmi che il giocatore piu forte ha giocato con noi....tante squadre hanno vinto tanto senza il mitico superhero Cr7. Per me quando la vedo oggi, è stata una scelta sbagliata,  quei soldi potevano investirle meglio.

    Chi ha scaricato Marota? Chi ha esonerato Sarri per prendere il non allenatore Pirlo, per poi caciarlo e far tornare  Allegri...CHI ha fatto tutto questo casino...Chi non difende la squadra contro gli arbitri per colpa dello stile del melma ??? Chi non ha parlato per 2 anni per poi confermare Allegri? Chi non se  e frega un zlokcho della juve? 

    Agneli .. it is time to say goodbye

    Ora dirò una cosa impopolare. Ma con un altro allenatore il primo anno di CR7 rischiavi seriamente di portarla a casa. La scelta del portoghese non era sbagliata. Forse la durata del contratto. Purtroppo è capitato nelle mani di quello che gli faceva buttare 10 palloni a casaccio in mezzo dalle fasce...CR7 ha capitalizzato il più possibile ragalandoci comunque grandi serate come quella contro l'Atletico.

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