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stewie B e W

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  1. È da solo. Giuntoli deve fare il faccendiere, non l’uomo ovunque.
  2. Ma dove stai leggendo? Su quale forum?
  3. Non ho astio nei confronti di nessuno, è solo che non vedo l’aver mandato via Szczesny come lesa maestà. Per me, era giusto ricostruire facendo anche scelte all’apparenza impopolari, solo che hanno sbagliato tutte le modalità e alcuni dei giocatori presi si sono rivelati inadeguati a tirare la carretta alla Juve. Tutto qui. La gestione di Danilo poi incomprensibile: ci sta metterlo da parte, ci sta decidere di non puntare più su di lui, però c’era davvero bisogno di andare così a gamba tesa su uno a cui a giugno scadeva comunque il contratto, pur di mandarlo via sei mesi prima? Boh.
  4. Non ho nessuna intenzione di crocifiggerlo, sto solo dicendo che se prendi Giuntoli, lo metti a fare il Giuntoli, non il Sartori, e qui andiamo per me al vero problema di questa Juve: il vertice della società, con un presidente ed un amministratore delegato che non sanno manco di che forma sia il pallone.
  5. A Napoli, dove comandava De Laurentiis, di sicuro non aveva carta bianca, cosa che gli è stata data incomprensibilmente alla Juve. Praticamente è lo stesso errore fatto con Paratici. È come se domani la proprietà decide di prendere Di Vaio dal Bologna e affidargli tutta l’area sportiva, perché da quelle parti sta facendo bene, solo che lì comanda Sartori. C’è una confusione incredibile.
  6. Più che altro c’è da augurarsi che venga messo a fare quello in cui è bravo, perché gli hanno dato in mano le chiavi della Juve quando non era responsabile di tutta l’area tecnica e sportiva manco al Carpi. Hanno preso un bravo nostromo e l’hanno schiaffato al timone.
  7. Un conto è se parliamo dei giovani mandati via, da alcuni dei quali si doveva ripartire, o di Di Gregorio, un altro se discutiamo della scelta di aver fatto fuori Szczesny e Danilo. Sono cose diverse perdonami, degli errori sono stati fatti, anche gravi, e infatti Motta è stato mandato via e probabilmente anche Giuntoli sarà cacciato o ridimensionato.
  8. Mah guarda, come ti ho detto poco fa a me di Motta e Giuntoli non frega una cippa, anzi di Giuntoli perché per quanto mi riguarda il dibattito su Motta è già esaurito, visto che da oggi non è più l’allenatore della Juve.
  9. Per me era tutta gente da fare fuori, perché a fine corsa, e che con il “dna juve” di cui parla l’articolo non centrava una cicca. Poi, sulle modalità del tutto sbagliate concordo, come è innegabile che le scelte fatte siano state incomprensibilmente errate, e infatti siamo qui a discutere della cosa dopo l’esonero dell’allenatore con Giuntoli sul banco degli imputati, perché alla Juve così deve essere quando le cose vanno male. Quanto meno, questo è l’unico barlume di luce che intravedo. Almeno un po di sangue nelle vene scorre ancora.
  10. Si io su questo sono d’accordo. Fa parte del mestiere di dirigente e allenatore decidere di far fuori Danilo, però se il gruppo squadra lo riconosce come il capitano non puoi mandarlo a farsi benedire come se fossimo ad una riunione condominiale. Anche perché, *, a giugno gli scadeva il contratto. Non avevano proprio senso queste modalità, neanche se ha mandato a * l’allenatore davanti a tutti, tanto a fine anno comunque va via. Su questo non ho dubbi, infatti per me la scelta è stata legittima e sacrosanta, sono i modi ad essere stati un suicidio.
  11. Mah, per me tirare una linea sul gruppo storico di una Juve che per anni ha lottato solo per il piazzamento era doveroso. Tra l’altro tutta gente a fine corsa, con uno che si è ritirato ma poi ha cambiato idea di fronte ad un assegno corposo e l’altro che se n’è andato a svernare in Brasile e che quando era in campo ne combinava più di Bertoldo.
  12. Cosa vuoi che ti dica, non sono d’accordo. Il problema semmai è stato il non aver cambiato in meglio, con una situazione che forse è addirittura peggiorata, però per me chi è andato via dovevano mandarlo via. Certo, con modalità molto più da grande società e non con con metodi da riunione condominiale.
  13. Se parli del trattamento riservato ai giocatori in questione, non posso non essere d’accordo, e infatti la gestione “umana” del gruppo squadra secondo me è proprio una delle pecche più gravi di questa nuova gestione. Se vuoi invece parlare di guerre tra fazioni, di “difendere oltre l’indifendibile”, di simpatie o antipatie, onestamente mi fai un baffo, con tutto il rispetto. A me non me ne frega nulla di Thiago Motta, da tifoso da divano a me piaceva il suo Bologna, quelle 6-7 partite in croce che ho visto, mi sembrava una squadra organizzata e concreta (non certo il calcio champagne che in molti hanno provato a vendersi, da ambo le parti della “barricata”, visto che aveva segnato gli stessi gol della Juve di Allegri, non proprio una squadra votata al calcio offensivo), e quindi ero contento del suo arrivo anche perché ignoravo le modalità di gestione del gruppo squadra, assolutamente folli, con la fascia di capitano “a girandola” che pensavo avrebbe abbandonato alla Juve, anche se quella era già la prima avvisaglia. Per me da domani Thiago Motta sarà solo un (brutto) ricordo, per diversi motivi, che però di sicuro non rivaluta il lavoro PESSIMO fatto prima del suo arrivo. Io tifo Juve, non Giuntoli o Motta, e se fanno male vanno messi alla porta. Poi chi difende l’indifendibile per me può andare a farsi benedire, quest’anno come un anno fa. P.S. Trattamento riservato ad alcuni giocatori assolutamente ingiustificato, che però per me dovevano essere messi alla porta comunque. Lo sottolineo, visto che parlavamo di quello.
  14. Non lo metto in dubbio, lo stesso Danilo ha vinto due coppe dei campioni, mi pare, solo che nelle squadre in cui hanno vinto non erano i leader tecnici o carismatici. Io non voglio mettere in dubbio le carriere di due professionisti di quel livello, lungi da me, solo che per quello che ho visto io non avevano lo spessore e la caratura per poter essere i leader della rinascita della Juve. Tutto qui.
  15. Se parli del trattamento loro riservato, non posso non darti ragione, visto che la gestione “umana” della Juve è il motivo principale, per me, per il quale oggi è stato esonerato l’allenatore. Sullo spessore caratteriale e tecnico del gruppo di “senatori” che c’erano alla Juve fino all’anno scorso, però, ne avrei molte da scrivere. Per me inadeguati, come chi è venuto dopo. Senza rancore eh, solo che se sei il leader di una Juve che per anni lotta solo per il piazzamento, magari non è roba per te.
  16. Me le puoi tranquillamente rispolverare, non c’è nessun problema. Io ero tra quelli che aveva avuto l’illusione di aver preso la strada giusta dopo che erano stati fatti fuori sedicenti leader come Danilo e Szczesny, per me l’inno alla mediocrità nella quale eravamo piombati. Poi, il fatto che il gruppo di lavoro che si è preso la responsabilità di fare quanto era doveroso si sia rivelato altrettanto mediocre e inadatto per me non cambia le cose, sono qui a scriverlo senza problemi, visto che hanno scelto un allenatore inesperto e l’hanno lasciato in balia del suo stesso personaggio, facendogli fare mezza stagione con la rosa corta e un solo attaccante di ruolo. Ma questo non significa poter riscrivere la storia, paragonando Conte e Furino a Szczesny e Danilo, con i primi che, ribadisco e sottoscrivo, erano comprimari solo nei piedi ma leader e capitani nello spirito, nella mentalità e nell’atteggiamento. È irrispettoso il paragone.
  17. Guarda, se proprio dobbiamo dirla tutta, l’ultimo passato da Torino che può dare lezioni su cosa sia la Juve è proprio Allegri, che però purtroppo era a fine corsa, palesemente, già nel 2019. Fisiologico, dopo 5 scudetti consecutivi e due finali di Champions perse (che fanno ancora male a noi, figuriamoci a lui). Solo che Max non ne aveva più, e chi gli ha dato in mano le chiavi di una Juve già alla frutta lo ha esposto solo, ingenerosamente, alla gogna, pensando che sarebbe bastato richiamare il vecchio condottiero per ritrovare la magia, mentre in dirigenza si facevano frittate a più non posso.
  18. E sti *, hai detto niente. Furino e Conte erano l’anima della Juve, comprimari nei piedi ma leader e trascinatori nella testa, nella mentalità e nell’atteggiamento. Neanche ci dovrebbero stare nella stessa frase con Danilo e Szczesny, con tutto il rispetto, leader di una Juve che per anni ha lottato solo per il quarto posto e ha preso imbarcate in ogni dove. Forse anche i tifosi lo hanno dimenticato, cosa sia la Juve.
  19. Sarà. Per me Szczesny, Danilo, Rabiot facevano parte dell’equivoco che si era creato alla Juve. Non basta giocare centinaia di partite allo Stadium per avere “dna Juve”. Era la mediocrità al potere. Poi, il fatto che chi è venuto dopo non si è dimostrato ugualmente all’altezza non cambia la mia (personalissima) valutazione.
  20. Sono d’accordo in parte, perché poi il collettivo e l’organizzazione esaltano le qualità del singolo però il calcio delle nazionali è tutto un altro sport. Non c’è il tempo materiale per lasciarsi andare ad inutili sofismi e soprattutto non c’è la possibilità di farti comprare chi ti serve, anche se alcune nazionali ormai fanno anche questo.
  21. Sì esatto. Non sei in un club, dove se ti manca l’esterno che salta l’uomo te lo fai comprare (in base poi alle possibilità, certo). Se te la puoi giocare solo pedalando e sulle seconde palle, devi mettere da parte le tue convinzioni, tapparti il naso e fare quello che va fatto. Nazionale troppo povera qualitativamente per fare quello che vorrebbe Spalletti ma che però ha alcuni uomini con gamba e grinta.
  22. Hanno fatto fuori gente che ha lottato per anni per il piazzamento, e quando hanno giocato in squadre vincenti lo hanno fatto da gregari, da riserve, da comprimari. L’errore di questa dirigenza non è l’aver fatto fuori il Danilo di turno, che se n’è andato in Brasile a svernare, o Szczesny, che prima si ritira, poi no, o lo stesso Rabiot finito a pascolare a Marsiglia. Sono altri gli errori, anche grossolani, che sono stati fatti e per i quali è giusto fare riflessioni, non di certo questi.
  23. Così come nel 2006 c’era chi diceva “non tiferò mai per i gobbi Lippi e Buffon”, poi però un paese intero con la trombetta e le bandiere. Tutti uguali, c’è poco da fare. La nazionale è la nazionale, chiunque ci giochi e chiunque la alleni, come la Juve. A me piace il calcio per la bellezza di poter fare il tifo per i colori, per la maglia e per la storia, indipendentemente da chi siede in panchina e da chi va in porta. Poi come hai detto tu, ognuno è libero di tifare per chi gli pare e come gli pare.
  24. E chi sarebbero? Tutta gente che la Juve non sapeva manco dove stava di casa, sia quelli che sono stati fatti fuori che quelli che sono arrivati, su. Non è che hanno fatto fuori Buffon e Del Piero.
  25. Esatto. E soprattutto, aggiungo io, in nazionale c’è la necessità di fare con quello che si ha, molto più che con il club. Dalla cintola in su abbiamo poca qualità, inutile negarlo, quindi questa deve essere una nazionale da “elmetto in testa”, che deve evitare inutili barocchismi e badare al sodo. Anche contro Norvegia e Israele, se necessario, bisognerà tapparsi il naso e fare di necessità virtù.
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