stewie B e W

Perché per una società che fattura mezzo miliardo “uscire dal sistema” non è un’opzione contemplata. Piaccia o non piaccia la Juve ne fa parte, e l’idea di far saltare in aria tutta la baracca terrorizza (anche) la nostra proprietà. Poi ognuno può tirare le conclusioni che vuole, per quanto mi riguarda un campionato in cui esistono delle norme per le quali una società può venire penalizzata a gennaio possono guardarselo loro, però questo è.

Si però perdonami, ma in questo caso la società in che modo avrebbe dovuto fare per non “cedere al ricatto”? A chi ci si doveva rivolgere? Nel campo dei tribunali sportivi abbiamo visto che non c’è speranza, quindi che si fa?

Ma non serve a nulla, ancora c’è gente che dice che la Juve si dopava e truccava i campionati perché “ci sono le sentenze”. Quali poi non si sa, visto che proprio le sentenze hanno detto tutt’altro.

Ma “ovunque” dove per l’esattezza? È evidente che la Juve non si possa permettere di fare la guerra ad un sistema del quale fa parte, volente o nolente. Cioè che guerra si doveva fare? Dove? In quali sedi? Se per questo filone ti hanno dato solo un’ammenda a me sembra evidente che la società si sia difesa eccome, solo che non l’ha fatto sui giornali o nei tribunali sportivi. Erano pronti all’altra stangata e hanno chiuso tutto con 700mila euro.

Saremmo stati colpevoli anche se fossimo stati assolti. I tifosi delle altre squadre avevano già la bava alla bocca pensando a retrocessioni o penalizzazioni pesanti, diciamo che su quello che pensano gli altri cambia poco. Certo è che è paradossale come per una cahata epica come le plusvalenze ci hanno bastonato mentre per l’altro filone, che secondo me era quello veramente delicato, si è chiuso tutto con un’ammenda ridicola. Fa capire che queste decisioni non sono minimamente basate sulla giistizia o sulle regole e che quindi continuare ad andare allo scontro in punta di diritto sarebbe stato inutile.

Meno male che contro il Lecce non c’era nessuno degli spettatori in tribuna pronto a entrare sennò col piffero

Chinato il capo di fronte alla federazione, toccherà farlo anche di fronte alla UEFA. Questa è la realtà. Se per una questione farlocca come le plusvalenze ci hanno dato tutti quei punti, con la roba degli stipendi se fossimo andati allo scontro sarebbe stato un massacro. Fa male, ma il muro contro muro ci avrebbe fatto ancora più male perché di armi per difendersi contro il processo sportivo non ce ne sono, hanno carta bianca. “E pur si muove!”

Direi che in ogni caso le coppe l’anno prossimo non le avremmo giocate. C’è poco da fare.

Sarebbe stato ugualmente un biennio disastroso. Sei tu che puoi dire ciò che vuoi, le premesse da sganassone al ritorno erano ben altre di un secondo posto come miglior risultato con zero trofei in due anni.

Solo 4 vittorie nelle ultime 15 partite, se proprio vogliamo togliere Empoli e Milan sono 4 vittorie su 13. Giusto per non negare la realtà.

Parlo dell’attacco lato giustizia sportiva ovviamente. Non ho fatto riferimento alla procura ordinaria.

La guerra a cui mi riferisco è quella per la Superlega, che è stata persa due anni fa. Da lì in poi è stato solo un massacro, dovuto al non aver accettato di aver perso. Quella cui abbiamo assistito negli ultimi mesi non è stata una guerra, ma una rappresaglia.

La realtà è questa, piaccia o non piaccia. Quando sei stato sconfitto è importante avere al comando qualcuno che se ne rende conto e che cerchi di strappare le migliori condizioni di pace possibili. Nasce tutto dalla Superlega, c’è poco da fare, e il problema è stato proprio che Agnelli non accettava il fatto di aver perso.

Titoli di coda su un intero progetto tecnico iniziato male e finito peggio. Purtroppo, non mi aspettavo niente di diverso.

Non ricominciamo con ste robe però dai, pure due anni fa si leggevano le stesse cose, “con Max quesa la vincevamo, avremmo almeno 15 punti in piu”.

Non c’è più niente di cui parlare, almeno non per chi lo diceva già ad agosto 2021. Ma bastava guardare le partite per capire la fine che avrebbe fatto questa squadra, non ci voleva un genio. Raccogliamo i cocci e ricominciamo da capo, sperando di aver capito e di non dover leggere più “questa con Max l’avremmo vinta”.

Cosa c’entra Ancelotti?

Ma credo di sì dai, non possono prendere il nuovo direttore sportivo facendogli trovare già alcune scelte fatte da altri. Anche se ormai ne abbiamo viste di tutti i colori.

E dove l’avresti letto?

Questo poi è un altro indizio di un rapporto malsano. Con la proprietà ci si interfacciano i dirigenti, non l’allenatore.

Destabilizzare che cosa? A che pro? La stagione è finita.

Si ma la cosa è certa proprio eh, sicurissima. Già ti vedo quando andrà via tra la schiera di quelli de “con Allegri in panchina questa l’avremmo vinta!”. E allora vuol dire che neanche con i fatti, snocciolando tutti i numeri di questo biennio disastroso riuscite a farvene una ragione. È una fede ormai.

Si vabbè niente di meno. Giroud e Milik non dovrebbero stare neanche nella stessa frase.

Del Piero da calciatore, come tutti i suoi colleghi, teneva molto più a se stesso che alla squadra. Alla vigilia del primo scudetto di Conte parlò di quella stagione come della più difficile della sua intera carriera, quando per la Juve era l’anno della rinascita: evidentemente preferiva arrivare settimo e giocare titolare, ma ripeto niente di strano, il problema è, come sempre, di chi mette un calciatore al di sopra dei colori e del club. L’idolatria verso chicchessia la condannerò sempre e per sempre. Da uomo immagine invece mi piacerebbe, per lo stile, per quello che rappresenta, per come è considerato e stimato universalmente. In un ruolo più “operativo” invece non avrei proprio idea, ormai va per i 50 (* come sto invecchiando, Del Piero ha quasi 50 anni) e di fatto è fuori dal giro che conta da quando ha smesso di giocare.

Beato lui. Viene pagato per fare quello che io farei anche gratis.