LibeLibeccio

Il problema è che non si pensa a nessuna soluzione alternativa. Di Maria a fare il tuttocampista e Vlahovic abbandonato là davanti a giocare spalle alla porta. Stessa identica solfa di quando al posto loro c'erano Dybala e Morata. Nessuna idea nuova. Nessuno slancio inventivo. Nessuna voglia di rischiare. Nessuna voglia di far convivere i migliori che hai e metterli nelle condizioni di rendere al meglio (al contrario, li si snatura per piegarli alle idee vecchie di questo ex allenatore). The same old story, a 8 milioni di euro netti all'anno. E come diceva il compianto Corrado, "e non finisce qua".

Come cambio penso ci possa stare, visto che è nostro e tra poco anche CTP, ma la sensazione che possa diventare decisivo a certi livelli non ce l'ho. Però è giovanissimo e di tempo per smentirmi ne ha veramente tanto.

Pare ormai affidabile (sgraaaat) fisicamente ed è diventato importante un po' in ogni circostanza (tatticamente, umanamente e alla fine ha comunque tre reti all'attivo). Nel 2025 avrà 34 anni, il rinnovo ci sta.

Ma mica è solo un discorso legato alla Cremonese. San Siro pieno in un qualsiasi Milan-Juventus porterebbe nelle casse dei rossoneri (al netto dei costi di un impianto non di proprietà e considerando solo il gettito dai tifosi della Juve) al massimo due milioni di euro. Ma a farla esagerata. Considerando che il Milan ne prende oltre 70 dai diritti TV, si fa presto a valutare quale delle due problematiche incida di più all'interno di un bilancio.

Chi segue il calcio ed ha abbonamenti attivi, non si perde Juventus-Torino alle 20.45 di un martedi di fine febbraio in cui non c'è un cazzò di niente in TV. E' ragionevole pensare che molti non juventini fossero sintonizzati su quel canale. Ergo, con quel dato auditel ci si può pulire le terga, nell'ottica di un ragionamento che ha come base l'idea di quantificare le disdette.

L'incasso di una partita (quella con la Juventus) non sposta di una virgola nel discorso relativo alla salute economica delle altre. Un settore ospiti pieno in un Fiorentina-Juve qualsiasi (faccio un esempio), porterebbe nelle casse della società di casa una cifra relativa, anche considerando tifosi negli altri settori. Dovremmo concettualmente lasciarli al loro destino e disertare gli stadi altrui? Vero, ma il danno economico sostanzioso verrebbe da quei 10/15/20/25 milioni di euro di diritti TV in meno. Riguardo le disdette, ho fatto un sondaggio tra otto gli amici/conoscenti (ovviamente tutti extra VS) per avere qualcosa di più tangibile e "demoscopico". In tre hanno disdetto. Considerando che un caso random potrebbe avermelo detto senza averlo fatto e considerando i circa 500k abbonati della Juventus, non è peregrino pensare che si possa tranquillamente essere sopra i 100k. Tanta roba in ogni caso.

Ovvio, ma se da esterno devo guardare una partita, è più probabile che mi metta alla TV per Inter-Milan piuttosto che per Inter-Cremonese. Dedurre il numero delle disdette dal dato degli ascolti può essere fuorviante.

Pensavo fosse tutto un discorso inerente la scarsa produttività esterna.

Mi pare il discorso fosse iniziato in merito ad una difficoltà a produrre/reagire lontano dalle mura amiche. Campionato o non campionato, è un trend (escluso il ritorno col Nantes) generalizzato e che dovrebbe portare a delle riflessioni. Poi è chiaro che in campionato, punti alla mano, stai facendo ampiamente il tuo, ci mancherebbe. Ma lo fai, a mio avviso, più per la pochezza del contesto che per altro.

Il clima extra-campo, per la Juventus e chi vi "abita", è una costante. Non la catalogherei come eccezione. Il tuo discorso (che può avere un senso) troverebbe riscontro pratico se in Champions (o potrà trovarlo, riguardo l'Europa League) avessimo dimostrato di essere ad un livello quantomeno decente. Ci sono meriti e demeriti, attenuanti ed aggravanti.

Per quest'anno non starei troppo a preoccuparmi. Andremo avanti così fino a fine stagione e vedremo alternarsi Pogba e Fagioli, Kostic/Chiesa/Di Maria e via dicendo. Se il padreterno ci assiste in EL, le partite saranno ancora tante e gli stop ai box di questo o quello idem...c'è posto e bisogno per tutti. Sarei invece curioso di capire per la prossima stagione, soprattutto se Minnesota sarà ancora qui o meno.

Si fanno i complimenti a chi scende in campo e chi li prepara, non a tutto il carrozzone che c'è dietro...società in primis. Che poi per me "fare i complimenti" è esclusivamente dire che giocano un calcio molto piacevole e redditizio, meritandosi tutti i risultati (seppur parziali) che stanno conseguendo. Dopodiché gli auguro le peggiori cose in campo e fuori, ma la constatazione che l'avversario sia più forte e stia dov'è esclusivamente per merito è ciò che vorrei dai miei avversari. Che loro non lo facciano nei miei confronti non mi esime dal differenziarmi. Anzi, è una cosa di cui vado orgoglioso.

La prima parte è oggettivamente corretta, la seconda è opinabile. Soprattutto se in relazione alla partita di ieri, che è stata molto complicata e non presenta nessun canone di "asfaltazione". E ciò non va minimamente a definire altro rispetto ad una prestazione gagliarda, volitiva e qualitativa, sul pezzo per 90' nonostante una fase difensiva molto allegra soprattutto nel primo tempo.

Addirittura Ziliani?

Salvo solo Alex "cane pazzo Tannen" Sandro, che mi ha fatto cadere dalla sedia in occasione del terzo gol. Un mito. UN MI-TO.

"Quanto t'ho amato e quanto t'amo non lo sai E non lo sai perché non te l'ho detto mai Anche se resto in silenzio... Tu lo capisci da te..." (cit.)

Beh, oddìo...lasciando stare i giornali, non mi pare che gli allenatori di Inter o Milan se la passino benino agli occhi delle proprie tifoserie. Ciò detto, io credo che si dia troppa importanza a questo dato, che se non sostenuto da un differenziale importante dato anche dai gol fatti, in questo preciso momento storico non porta a vincere neanche in serie A. Figuriamoci a far strada in Europa. Prendiamo pochi gol; bene, ci mancherebbe, ma non ne farei un tratto distintivo tale da creare un culto (come mi pare in tanti facciano).

Lo "schifo" non esiste. Esiste un trend che sta prendendo piede anche in serie A; ovvero che si vince sfruttando le fasce e gli 1 vs 1, la riaggressione alta, gli scarichi sugli uomini a rimorchio e tante altre belle cosine. Lo ha fatto parzialmente l'Inter, lo ha fatto il Milan, lo sta facendo il Napoli. Se si vuol vincere, la tendenza da seguire è questa. Noi ormai siamo abituati a guardare solo la casella dei gol subiti e finire a rete inviolata è un vanto, ma oggi come oggi con i clean sheet possiamo, per usare un francesismo, pulirci il deretano. Se l'idea è quella di vincere.

Idem.

Lo fanno con tutti e non ci vedo particolare accanimento nei confronti della Juventus; mi pare che qualche settimana fa si erano distinti anche in Spezia-Napoli. Gente che dovrebbe essere mandata in un carcere lunare, come su Men in Black, ed ivi lasciata per l'eternità. Incivili, trogloditi, male allevati, frustrati che sfogano con l'insulto una vita probabilmente demmerda. Credo che se ne trovino in qualunque stadio d'Italia, comunque.

Il problema è che non sei concreto perché in campo sei l'antitesi della funzionalità. Snaturi Chiesa per fare un 352, ma del 352 non sai/non vuoi/non puoi mettere in atto le principali caratteristiche che lo rendono efficace. Inserimenti delle mezzali sugli spazi creati dalle punte, attacco in area del quinto sul lato debole...tanto per dirne due. Noi siamo buttati là a casaccio con due modus operandi. - Di Maria che si abbassa (tanto, troppo, per il calciatore che ormai è) e crea la superiorità/giocata. - Kostic (o Cuadrado) che butta la palla in area di rigore (considera che nel primo tempo non c'era né l'uno né l'altro). Possiamo parlare dell'arbitro quanto vogliamo (che ci ha danneggiato oltre misura), ma andando oltre la partita di ieri, questa cosa che il signore in panchina ci propone non ha futuro. Non ha futuro oggi e non l'avrà nella eventuale (dio non voglia) prossima stagione con lui alla guida.

Eppure vedo un fil rouge (soprattutto in Europa, ma non solo) abbastanza chiaro. Ho sempre letto che i problemi derivassero prima dagli infortuni e successivamente dai problemi psicologici legati alla penalizzazione. Ieri, in una competizione vergine e nella quale hai ancora intatte le speranze di vincere, con quasi la rosa al completo e contro una squadra di livello molto basso, la prestazione è stata sufficiente a farla grassa. Ho finito anche le orazioni per gli atti di fede che domenicalmente questa situazione impone.

Sarebbe l'estrema unzione. Non voglio neanche pensare all'eventualità.

Con tutto l'amore che ho per questa maglia, non so se sia peggio uscire col Nantes o venir preso a pallonate dall'Arsenal/Siviglia di turno.

Perché è la riproposizione in campo dell'ars vivendi et allenandi di chi sta in panchina, ovvero l'accontentarsi del minimo. Ormai siamo un cortomuso ambulante, un groviglio di cazzeggio creativo e "la formazione mi viene di notte" (che equivale al colpo di genio del calciatore random). Siamo tutto un halma e un facciamo girare la palla che poi un buco lo troviamo. Invece il buco ce lo trovano spesso, a turno, un po' tutti quanti. Sono quasi due anni che facciamo figure di merdà contro i peggiori scappati di casa che il calcio possa offrire, ma ancora tocca leggere "eh, ma mancava quello" / "eh, ma la penalizzazione" / "eh, ma la società". Squadra quasi al completo e non un miglioramento che sia uno: - palla a Di Maria sperando che inventi qualcosa - palla a Kostic/Cuadrado sperando che il cross dalla trequarti vada a buon fine Sorbirsi tutto questo ed ingerire quintali di merdà, pur di non chiedere conto al signore in panchina, che ormai è diventato a tutti gli effetti una sciagura. Poi ieri sera c'ha messo ampiamente del suo demente che dirigeva la partita, ma non so se eventualmente uscire col Nantes sia un male o un bene. Con una delle inglesi o una tedesca, al prossimo turno ne prendiamo una sporta A/R.