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CONTE DI CAGLIOSTRO

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  1. CONTE DI CAGLIOSTRO

    Juventus - Lazio 1-0, commenti post partita

    Sono d'accordo. Squadra molto compatta, che ha voglia di giocare e totalmente soddisfatto di TM. Quest'anno l'obiettivo è entrare in CL e andare avanti il più possibile in CL. Davvero, vista la contingenza, soddisfatto al 10000%.
  2. Io mi stupisco perché voi vi stupite della diversità di trattamento dei media tra la juve e le altre squadre. Questo è il risultato della politica di “appeasement” che ha sempre contraddistinto il nostro modo di fare dal dopo Avvocato. D’altronde cosa vi aspettate se nel sito dell’inter trovate l’immagine della Gazzetta con scritto sotto “Official Supplier”? E guarda caso alcuni giornalisti come Giorgio Specchia che scrivono per quel giornale, sono ultrà interisti avendo fondato i Viking. Se la Juve non si da una mossa e crea una azione difensiva adeguata, con comunicati stampa, querele etc, sarà sempre, sempre sempre peggio. Arrivederci al prossimo “Cosa rischia la juve?” Non manca molto.
  3. La pronuncia della Corte di giustizia UE attesa da 10 anni dopo il ricorso dell'ex nazionale francese: riconosce di fatto la possibilità a un calciatore di lasciare un club indipendentemente dalla durata del contratto È una sorta di potenziale terremoto, che potrebbe avere gli effetti di una sentenza Bosman bis. La sentenza Diarra, pronunciata stamattina dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea, stabilisce infatti che le norme della Fifa che regolano il calciomercato sono incompatibili con la libera circolazione delle persone e quindi anche dei calciatori. Una decisione che potrebbe rivoluzionare la gestione dei trasferimenti del mondo del calcio. Era una sentenza attesa da 10 anni da Lassana Diarra, ex centrocampista tra gli altri di Real Madrid e Psg che nel 2015 dopo un anno ruppe il suo contratto con il Lokomotiv Mosca dove aveva sottoscritto un triennale. Per il club russo, il giocatore aveva tradito l'accordo senza “giusta causa” e doveva pagare 20 milioni di euro, in solidarietà con i futuri suoi club, come richiesto alla Camera di risoluzione dei litigi della Fifa e al Tas. Diarra allora ha sollevato la questione davanti ai giudici della Corte europea che gli hanno dato ragione, riconoscendo di fatto a qualsiasi giocatore la possibilità di lasciare una squadra indipendentemente dalla durata del contratto. Svuotandone così di fatto l'obbligo di restare fino a scadenza anche in assenza di contropartite da altre società. Di fatto una liberalizzazione che aprirebbe nuovi orizzonti sul mercato dei giocatori. Dalla Gazzetta
  4. Beh è evidente che i giocatori non possono pensare di cambiare tutti la squadra ogni settimana (esagero) perché poi non troverebbero più squadre disposti a prenderli. Cioè io penso che dopo eventuali assestamenti iniziali poi tutto andrebbe in equilibrio. Certo, occorrerebbe essere pronti e bravi a gestire la nuova situazione
  5. Si giusto però il mercato alla fine andrebbe in riequilibrio da solo con le nuove regole.
  6. Si ma credi che il casi specifico di Diarra sia stato solo lo spunto per definire principi più generali che investono anche fattispecie diverse Giusto
  7. Pare che quello che sempre ha voluto fare lo sport, e in particolare UEFA e FIFA, ossia un circuito chiuso che si autoregolamentava senza influssi esterni, si stia disgregando. Chissà che ne penserà quella famosa e simpatica vecchietta…
  8. (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Bruxelles, 4 ott - Nel 2014, Lassana Diarra - diminutivo Lass, centrocampista, gioco' nel Chelsea, nell'Arsenal e nel Real Madrid - lascio' il Lokomotiv Mosca solo un anno dopo la firma del contratto quadriennale : la societa' si appello' alla camera di risoluzione delle controversie della Fifa argomentando che il calciatore aveva violato le regole al momento della rescissione andandosene senza giusta causa in seguito a una riduzione dello stipendio. Diarra aveva avuto un'offerta dal club belga Charleroi, che pero' ritiro' in seguito al rifiuto della Fifa di firmare il certificato di trasferimento. Cosa che impediva al centrocampista di tesserarsi alla federazione belga. Nel 2015 la Fifa decise che Diarra dovesse pagare 10 milioni di euro di danni al Lokomotiv e di qui la causa intentata dal giocatore. Contro Fifa e federazione belga. Il giudice belga ha posto alla Corte Ue una questione pregiudiziale chiedendo se le regole Fifa siano conformi agli articoli 45 (liberta' di circolazione dei lavoratori) e 101 (divieto di cartelli) del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea (Tfue). Si tratta degli stessi articoli rilevanti per il caso Superlega. Le norme della Fifa si applicano, tra l'altro, nel caso in cui un club ritenga che uno dei suoi giocatori abbia risolto il suo contratto di lavoro senza 'giusta causa' prima del termine di scadenza naturale del contratto. In casi del genere, il calciatore e qualsiasi club che intenda ingaggiarlo sono responsabili in solido per il pagamento di un'indennita al club di provenienza. Inoltre, il nuovo club e passibile, in determinate situazioni, di una sanzione sportiva consistente nel divieto di ingaggiare nuovi giocatori per un determinato periodo. Infine, la federazione nazionale da cui dipende il club di provenienza del giocatore deve negare il rilascio di un certificato internazionale di trasferimento alla federazione presso la quale e iscritto il nuovo club finche tra il club di provenienza e il giocatore e pendente una controversia in merito alla risoluzione del contratto. Queste norme sono ritenute dai massimi giudici europei 'contrarie al diritto dell'Union'. Da un lato, le norme in questione 'sono tali da ostacolare la libera circolazione dei calciatori professionisti che vogliano far evolvere la loro attivita andando a lavorare per un nuovo club, stabilito nel territorio di un altro Stato membro dell'Unione'. Infatti fanno gravare su tali giocatori, e sui club che intendano ingaggiarli, rischi giuridici rilevanti, rischi finanziari imprevedibili e potenzialmente molto elevati nonche significativi rischi sportivi, che, considerati nel complesso, sono tali da ostacolare il trasferimento internazionale di questi giocatori. Anche se e vero che restrizioni alla libera circolazione dei giocatori professionisti possono essere giustificate dall'obiettivo di interesse generale consistente nel garantire la regolarita delle competizioni di calcio tra club, mantenendo un certo grado di stabilita nell'organico dei club di calcio professionistici, 'nel caso di specie le norme fatta salva la verifica da parte della cour d'appel de Mons, sembrano spingersi, sotto molti aspetti, oltre quanto necessario per il perseguimento di tale obiettivo'. Per quanto riguarda il diritto della concorrenza, la Corte dichiara che le norme controverse 'hanno lo scopo di restringere, se non addirittura di impedire, la concorrenza transfrontaliera che potrebbero farsi tutti i club di calcio professionistici stabiliti nell'Unione ingaggiando unilateralmente giocatori contrattualmente legati ad un altro club o giocatori il cui contratto sia stato asseritamente risolto senza giusta causa'. A tal riguardo, la Corte ricorda che la possibilita di farsi concorrenza reclutando giocatori gia formati 'svolge un ruolo essenziale nel settore del calcio professionistico e che le norme che restringono in modo generalizzato tale forma di concorrenza, cristallizzando la ripartizione dei lavoratori tra i datori di lavoro e compartimentando i mercati, sono assimilabili ad un accordo di non sollecitazione'. Peraltro, la Corte rileva che, fatta salva la verifica da parte della cour d'appel de Mons, tali norme 'non sembrano essere indispensabili o necessarie'. Il rinvio pregiudiziale consente ai giudici degli Stati membri, nell'ambito di una controversia della quale sono investiti, di interpellare la Corte in merito all'interpretazione del diritto dell'Unione o alla validita di un atto dell'Unione. La Corte non risolve la controversia nazionale. Spetta al giudice nazionale risolvere la causa conformemente alla decisione della Corte. Tale decisione vincola egualmente gli altri giudici nazionali ai quali venga sottoposto un problema simile. Aps (RADIOCOR) 04-10-24 11:13:26 (0243)EURO 5 NNNN
  9. Cosa era successo Era infatti il 2014 quando il centrocampista francese Lassana Diarra - ritiratosi nel 2019 ed ex, tra le altre, di Real Madrid e Psg - cercò di svincolarsi dalla Lokomotiv Mosca per firmare con un'altra squadra (il Charleroi in Belgio, appunto). Il giocatore, si legge dalla sentenza, "contestava dinanzi ai giudici belgi alcune delle norme adottate dalla FIFA (…) sostenendo che esse hanno ostacolato il suo ingaggio da parte di un club belga. Le norme in questione sono contenute nel «Regolamento sullo status e i trasferimenti dei calciatori» (RSTI) della FIFA". Tali norme, quelle contestate - si legge ancora - "si applicano nel caso in cui un club ritenga che uno dei suoi giocatori abbia risolto il suo contratto di lavoro senza «giusta causa» prima del termine di scadenza naturale del contratto. In casi del genere, il calciatore e qualsiasi club che intenda ingaggiarlo sono responsabili in solido per il pagamento di un'indennità al club di provenienza. Inoltre, il nuovo club è passibile, in determinate situazioni, di una sanzione sportiva consistente nel divieto di ingaggiare nuovi giocatori per un determinato periodo. Infine, la federazione nazionale da cui dipende il club di provenienza del giocatore deve negare il rilascio di un certificato internazionale di trasferimento alla federazione presso la quale è iscritto il nuovo club finché tra il club di provenienza e il giocatore è pendente una controversia in merito alla risoluzione del contratto". La sentenza La cour d'appel di Mons (cioè la corte d’appello di Mons in Belgio) aveva allora chiesto alla Corte di giustizia europea se queste varie norme siano conformi alla libertà di circolazione dei lavoratori e al diritto della concorrenza o meno. Da qui la risposta, attesa per anni: "Le norme in questione sono tali da ostacolare la libera circolazione dei calciatori professionisti che vogliano far evolvere la loro attività andando a lavorare per un nuovo club, stabilito nel territorio di un altro Stato membro dell'Unione - recita la sentenza -. Infatti, dette norme fanno gravare su tali giocatori, e sui club che intendano ingaggiarli, rischi giuridici rilevanti, rischi finanziari imprevedibili e potenzialmente molto elevati nonché significativi rischi sportivi, che, considerati nel complesso, sono tali da ostacolare il trasferimento internazionale di questi giocatori. Per quanto riguarda, dall'altro lato, il diritto della concorrenza - prosegue la sentenza - la Corte dichiara che le norme controverse hanno lo scopo di restringere, se non addirittura di impedire, la concorrenza (…) A tal riguardo, la Corte ricorda che la possibilità di farsi concorrenza reclutando giocatori già formati svolge un ruolo essenziale nel settore del calcio professionistico". Detto di questa pronuncia, viene ricordato come la Corte europea non risolverà le singole controversie nazionali, ma "spetterà al giudice nazionale risolvere la causa conformemente alla decisione della Corte". Nondimeno, è una sentenza che potrebbe rappresentare un'ulteriore svolta nel calciomercato a livello europeo. La risposta della Fifa "La Fifa ha preso atto della sentenza emessa dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea in relazione al caso Lassana Diarra - si legge nel comunicato emesso dal massimo organo calcistico internazionale -. La Fifa è soddisfatta che la legalità dei principi chiave del sistema dei trasferimenti sia stata riconfermata dalla sentenza odierna, la sentenza - si legge - mette in discussione solo due paragrafi di due articoli del Regolamento Fifa sullo status e il trasferimento dei giocatori, che il tribunale nazionale è ora invitato a considerare. La Fifa analizzerà la decisione in coordinamento con le altre parti interessate prima di commentare ulteriormente". L'avvocato Jean Louis Dupont: "Una vittoria totale" "Una vittoria totale", così ha invece commentato Jean Louis Dupont, avvocato belga già protagonista della storica sentenza Bosman e ora legale di Lassana Diarra: "In un certo senso - aveva detto prima della pubblicazione della sentenza - si tratta di un caso Bosman 2.0", in grado di "porre fine" all'attuale sistema di trasferimenti. Ricordiamo che la sentenza Bosman del 1995, tra gli altri aspetti, pose fine a qualsiasi tetto all'ingaggio di calciatori comunitari da parte di club dell'Unione europea. Fonto CDS
  10. Ne parlano anche in Germania.
  11. Sono tanti nel forum che devono fare me culpa battendosi il petto. E non solo per Fagioli.
  12. CONTE DI CAGLIOSTRO

    Lipsia - Juventus 2-3, commenti post partita

    Perché te la sei giocata fino alla fine. Questa è la definitiva sepoltura del corto muso e del risultatismo nauseante da perdenti.
  13. Mi pare di capire che per tutelare (ovviamente giustamente) i diritti di chi detiene il calcio in tv, il governo mobilita tutte le sue forze senza spreco di risorse, di denaro e di tempo, mentre invece se si tratta di salvaguardare i diritti della povera gente, donne stalkerizzate, etc etc. lo stato più che costernarsi, indignarsi, impegnarsi e poi con grande dignità gettare la spugna non fa.
  14. «La Juventus ha pagato 7M di commissione di prestito + 3M come bonus per ingaggiare Francisco Conceiçao dal Porto. La Juve non ha l’opzione di acquisto. L’ala ha una clausola rescissoria (30M e valida dall’estate 2025) e c’è un accordo tra Juve e Mendes per avere la priorità di attivarla». N.Schira
  15. CONTE DI CAGLIOSTRO

    Genoa - Juventus 0-3, commenti post partita

    39 pagine il giorno dopo una vittoria? Direi che è un record. Si possono trarre interessanti statistiche da questo dato.
  16. CONTE DI CAGLIOSTRO

    Genoa - Juventus 0-3, commenti post partita

    C'è qualche epatologo online disposto a dare una mano a chi ha forti disturbi Stasera?
  17. CONTE DI CAGLIOSTRO

    Genoa - Juventus 0-3, commenti post partita

    Serata triste eh?
  18. CONTE DI CAGLIOSTRO

    Genoa - Juventus 0-3, commenti post partita

    Stasera 20 pagine su questo topic.
  19. CONTE DI CAGLIOSTRO

    Ravezzani sul caos DAZN: "Le disdette juventine hanno pesato"

    Perfettamente d'accordo. Gli arbitri sono comunque uomini e nel dubbio stanno dalla parte del sentimento popolare. Uns stampa (quasi) totalmente e violentemente schierata sarebbe fatale per loro, nel caso di un errore a favore della parte sbagliata. Basti solo guardare, per esempio, i rigori pro e contro in questi ultimi anni.
  20. CONTE DI CAGLIOSTRO

    Juventus - PSV 3-1, commenti post partita

    Questo è internet. Nel buono e nel cattivo.
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