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Sullo stipendio dell'allenatore non mi pronuncio, non so nemmeno se Allegri abbia un procuratore o se ha trattato in prima persona. La rosa più "cara" direi che è un valore poco significativo ai nostri fini, perché puoi benissimo aver speso tanto e male, quindi al massimo può essere un incentivo per la dirigenza per spendere in maniera più oculata, non certo il "termometro" del valore della nostra squadra o delle ambizioni che deve avere.
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Quando avremmo potuto prendere Bellingham, il ragazzo aveva nel proprio curriculum una stagione in seconda divisione Inglese. Quando l'ha acquistato il Real, innanzitutto ha potuto spendere 100 milioni (quando noi non li abbiamo manco come intero budget della campagna acquisti) e in secondo luogo il ragazzo aveva TRE stagioni di Bundesliga nel curriculum. Altro aspetto da evidenziare: la prima stagione Bellingham, col Borussia, fece 29 presenze con un solo gol. A Torino sarebbe stato letteralmente stroncato, avremmo parlato di flop e chiesto la giubilazione di Paratici. Se non si fa un salto culturale, inutile campare di rimpianti.
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Comunque, garrison, è quello che prevede il percorso concordato al quale Tognozzi ha fatto riferimento per tutta l'intervista (a casa ho il giornale e l'ho potuta leggere interamente). Per dire, Tognozzi ha rivelato che Soulé l'ha visto la prima volta quando aveva 11 anni e giocava nell'U12, e già al'epoca riuscì a scambiarci qualche parola, raccontandogli il mito della Juventus. Chiacchierata che gli è tornata utile quando Soulé ha dovuto scegliere la squadra europea nella quale tentare la scalata al calcio che conta. Tognozzi ha detto che con tanti giovani, più che il contratto (che di solito a quell'età non è stellare) conta la serietà del progetto di crescita. Lo "sforzo" sta nell'illustrare loro le varie fasi, e quasi tutti si convincono che per loro questo percorso graduale (fatto, in certi casi, di passaggio dalla Primavera, alla Next Gen e poi, dopo apprendistato e selezione, alla Prima squadra) sia il percorso migliore, anche se non il più breve. La prova è testimoniata dal numero di giovani di valore arrivati negli ultimissimi anni e dal numero di coloro che già si sono affacciati in prima squadra. Per me il progetto funziona eccome e non saranno i soliti criticoni sempre scontenti a togliermi questa convinzione.
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Sull'inutilità di rimpiangere ciò che poteva essere e non è stato, sono totalmente d'accordo con te, inutile fare la gara al mancato affare più clamoroso (a cominciare da Ronaldo ai tempi di Salas, per continuare con Haaland, Bellingham etc.). Tra l'altro, come sottolineavo, spesso sono situazioni totalmente diverse, quindi per Bellingham non direi "fessi noi, bravo il Real". Noi siamo stati vicini a Bellingham quando giocava nell'Under 18 del Birmingham, il Real lo ha preso quando non solo aveva fatto una stagione nel Birmingham "dei grandi", ma ne aveva collezionate tre con il Borussia Dortmund.
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Io non sono così "talebano", credo che un bravo difensore possa adattarsi abbastanza in fretta ad un nuovo modulo. Ci sono calciatori che in carriera cambiano addirittura ruolo (difensori che diventano centrocampisti, centrocampisti che diventano difensori), penso che un difensore centrale che tra l'altro occupa, appunto, la posizione centrale nella difesa a tre, sappia adattarsi a spostarsi lateralmente di pochi metri e ai relativi movimenti e interscambi. Al di là di facili ironie o di gusti personali, Bonucci è stato per anni un baluardo della linea difensiva, tra l'altro molto apprezzato in Premier, e si è ben destreggiato, nella sua carriera, sia con il modulo a 3 sia con quello a 4.
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Il problema è filosofico, ti dò ragione, e mi sembra di averlo evidenziato nel mio post precedente in almeno due passaggi. Il problema non riguarda solo la Juve, ma l'Italia. Proprio perché consapevole di ciò, mi fa sorridere che i tifosi di vecchia data di una società che storicamente ha sempre aspettato molto per far giocare i giovani, adesso pretendano che i 16-17 enni vengano presi non per fare la loro trafila, ma addirittura per essere subito impiegati in prima squadra. Le rivoluzioni, i cambi di cultura, richiedono tempi lunghissimi per sortire effetti. Nel 2019, tanto per dire, avevamo come titolari Ronaldo (34 anni e mezzo), Chiellini (35), Bonucci (32) Alex Sandro (28), Pjanic (29, Matuidi (32), Higuain (32). Ne hai facoltà, non è mio obiettivo farti incorrere in altre sanzioni. E' tuttavia un dato di fatto che il tifoso nella sua perenne insoddisfazione si raffigura che coloro che non giocano siano tutti ottimi giocatori, e comunque migliori di chi va in campo, e non sembra prestare particolare attenzione che alla resa dei conti i nostri non se li fila nessuno. Per Tizio ci offrono un tozzo di pane, Caio lo prendono solo in prestito, per Sempronio bisogna addirittura pagare buona parte dell'ingaggio, Mevio lo lo svendi o te lo devi tenere, Bruto non interessa proprio a nessuno.
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Si sta parlando della possibilità di prendere Bellingham nel 2019. A parte che aveva 16 anni (essendo un 2003) e non 17, ma questo è un dettaglio, all'epoca il giocatore era tesserato con la formazione Under 18 del Birmingham. Dato che la Juventus in quel periodo iniziava il campionato che l'avrebbe portata al nono scudetto consecutivo (con Sarri), e considerato che passare dal Birmingham (non certo un City o uno United o un Liverpool) alla Juve credo fosse un upgrade, non trovo certo assurdo che gli fosse stata prospettata la formazione Primavera per esibirsi con continuità. Seriamente, vedi un 16enne esordire in una big di serie A ogni domenica? Quanto alle grandi società, c'è una differenza fondamentale con noi. Loro i giovani li pagano, senza problemi, 30, 50, 100 milioni. Noi siamo costretti a pescare nel target più basso, o ad agire d'anticipo, d'astuzia, insinuandoci non appena hanno delle perplessità, come successe con Illing prima e con Yildiz poi. L'ultimo capoverso, nel quale dicevo che il tifoso è come al solito esagerato perché dopo che ha assistito per 100 anni a una Juve nella quale esordivi quando avevi i primi capelli bianchi, adesso addirittura vorrebbe vedere non i 20enni, ma i 16 anni in prima squadra, è invece fondamentale per capire che chi si vuol lamentare, troverà sempre un nuovo pretesto per farlo. Non è escluso che ci sarà chi chiederà a Giuntoli di opzionare il feto dell'eventuale figlio di Mbappè. Di giovani ne abbiamo tanti, fin troppi a mio avviso, perché poi vanno a stuzzicare la fantasia del tifoso che li raffigura tutti come campioni quando su 10 ce ne saranno 2-3 che arriveranno a buoni livelli. Come detto, le società danarose possono permettersi di spendere cifre enormi sul singolo giovane. E comunque vorrei far notare che il Real ha investito 100 milioni non su un Bellingham sedicenne e brufoloso, ma su un ventenne con alle spalle 3 campionati di Bundesliga e 25 partite di Champions.
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Tra l'altro la differenza principale è che Real e City possono permettersi di comprare giovani a 20, 30, 50, 100 milioni (a seconda del grado di maturazione). Noi non arriviamo a 20 milioni come intero budget annuale per il settore giovanile (dato che l'Inter risulta la società che destina il budget più alto per il settore giovanile, ed è di 20 mln annui).
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Ma infatti! A parole (e con il cu*o degli altri) siamo sempre spavaldi a pretendere che il giovane sia lanciato immediatamente nella mischia, poi al primo errore non abbiamo esitazioni a crocifiggerlo (vedi Miretti), invece se scegli di dare fiducia ai giovani devi avere pazienza per essere ripagato.
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La serie A è vista come un trampolino di lancio o come un dignitoso cimitero degli elefanti (espressione da non prendere letteralmente). Insomma, da noi viene il giovane già bravo che vuole consacrarsi in un campionato comunque seguito e che ti può far crescere dal punto di vista tattico, oppure chi ha imboccato già la parabola discendente della carriera ma non vuole ridursi a paradisi esotici (Arabia) o realtà metropolitane americane (MLS). Vengono, restano finché il club è competitivo, poi i giovani spiccano il volo e gli anziani vanno, a quel punto, a spendere gli ultimi mesi tra le dune del deserto.
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Perdonami Dastan85, ma non possiamo fare di ogni erba un fascio. Ci sta sostenere che uno di 20 anni, se dimostra di essere nettamente superiore alla media, non debba fare una lunga trafila. Ma uno di 16 anni, dove vorresti impiegarlo se non in Primavera? E il bello è che certe cose le diciamo noi che tifiamo Juventus, cioè una società dove fino a 5-6 anni fa, tranne casi sporadici, giocavi appena ti comparivano i primi capelli bianchi... Adesso siamo arrivati all'estremo opposto, prendiamo gente di 16-17 anni e pretendiamo l'immediato trapianto in prima squadra.
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No, sbagli, io gli ho solo fatto notare che le situazioni di Yilidz e Soulé sono diverse tra di loro. Yildiz è uno sbarbatello, è arrivato con un piano concordato che prevedeva Primavera, Next Gen e poi approdo in prima squadra, e ha addirittura bruciato le tappe perché la Next gen l'ha appena annusata. Soulé invece è in una fase molto avanzata del progetto di crescita: debutto con la Juve nello stesso anno in cui giocava con la Next gen, poi una stagione con 13 presenze in campionato e 3 in Champions (saranno state dai 10' ai 30-35', ma intanto sono presenze), e ora una stagione intera in una formazione di A. In estate si deciderà se torna per restare e lottare per una maglia, o se diventerà un giovane di pregio da vendere per ricavare una cifra di tutto rispetto. Resta il fatto che Yildiz ha già esordito con la Turchia e Soulé ha ricevuto giudizi lusinghieri che fanno pensare che possa affermarsi anche in una Nazionale tradizionalmente ricca di attaccanti come l'Argentina. Per me è indice che il progetto di crescita studiato per i nostri giovani dà i suoi frutti, specie se si pensa che Miretti (e Fagioli prima che facesse harakiri) erano a tutti gli effetti nel ristretto gruppo dei 15 più utilizzati.
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Intendevo il programma di cessioni. Se uno dei due attaccanti chiedesse esplicitamente di partire e portasse una offerta allettante, quella che per ora è solo una sensazione (Bremer che non parte prima del 2025), diventerebbe una certezza. Anche perché dobbiamo rinforzare, come scrivi giustamente, non smobilitare. Quindi non credo si andrà oltre la cessione di un big l'anno... Quindi la partenza di uno è nell'ordine delle cose, per ricavare la somma per rinforzare la squadra, ma poi le altre eventuali partenze saranno scaglionate.
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Se arriviamo almeno quarti, Bremer (scadenza contratto 2027) potrebbe scegliere di farsi l'esperienza Champions con la Juve e poi eventualmente tentare l'avventura inglese l'anno successivo (estate 2025). Ma molto dipenderà dalla volontà di partire di Chiesa e Vlahovic (o dalla volontà della Juve di cedere almeno un big). Io credo che alla fine uno dei nostri tre big potrebbe partire (ovviamente parlo, come minimo, della prossima estate).
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I due nomi che hai fatto, ritengo che abbiano poco in comune tra di loro. Soulé è già in un punto avanzato del proprio percorso: un campionato intero con la Next Gen, il debutto con la Juve, nella stagione successiva (2022/23) 13 presenze (saranno stati scampoli, ma son pur sempre 13 apparizioni) con la prima squadra e debutto in Champions, e ora una stagione da titolare (protagonista) al Frosinone. La prossima estate potremo decidere se aggregarlo (come spero) stavolta in modo stabile e significativo, o se cederlo e monetizzare. Yildiz è un grandissimo prospetto, ma per ora è indietro nel percorso, anche per motivi anagrafici. Ha 1 campionato Primavera, diverse presenze in Next Gen e 5 apparizioni con scarso minutaggio in prima squadra. Onestamente, vista la giovane età, non so se il percorso per l'annata 2024/25 preveda per il turco una presenza più continua in Prima squadra (tipo le 13 presenze di Soulé) o direttamente il prestito a una squadra di A...forse per il prestito è ancora troppo presto. Ritengo che il percorso studiato dalla società sia efficace: permette ai migliori giovani di maturare senza ansie, in modo graduale, progressivo. I più talentuosi faranno ritorno alla casa madre, gli altri avranno comunque fatto esperienze significative che potranno spendere altrove (con conseguenti introiti per la Juve).
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Esatto. Forse non ci rendiamo conto dell'attuale livello del campionato italiano SOTTO OGNI PUNTO DI VISTA. Competitività, appeal, possibilità di alti guadagni, sono tutti aspetti dove la Premier straccia con un netto 4-0 il campionato italiano (e con un meno netto 2-0 un campionato come la Liga). E' chiaro che chi non pensa solo a una barca di soldi, ma vuole abbinare guadagni comunque altissimi a gratificazioni professionali, alla Premier ci pensa eccome. In attesa che il campionato italiano torni ad essere "il più bello del mondo" (data prevista: 28 agosto 2058), non possiamo far altro che: - spremere il meglio che i nostri migliori calciatori possono dare, ritardando il più possibile la loro partenza; - ricavare il più possibile dalla cessione, quando avverrà; -reinvestire con saggezza il ricavato.
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Moggi attacca Moratti: "Non tollero più le stupidaggini di Moratti su Calciopoli"
zebra67 ha risposto a VincentJuventus Discussione Juventus forum
Spargi,spargi pure, ne hai ben donde. Anzi, occasionalmente non escludo di venire a darti man forte!- 204 risposte
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Centravanti epoca moderna della Juve. Chi avete amato di più o chi è stato il più forte per voi: Paolo Rossi, Filippo Inzaghi o David Trezeguet?
zebra67 ha risposto a FRANCESCO SPIRITO Discussione Juventus forum
Beh, uno che ti segna 57 gol in 120 gare di campionato e, soprattutto (merce rara da noi...) 17 gol in 26 gare (!!) di Champions, è un centravanti che ha scritto pagine importanti. -
Moggi attacca Moratti: "Non tollero più le stupidaggini di Moratti su Calciopoli"
zebra67 ha risposto a VincentJuventus Discussione Juventus forum
Ognuno ha il sacrosanto diritto di agire come meglio crede, specie il personaggio che è stato maggiormente coinvolto da questa farsa sapientemente orchestrata e, a causa di essa, non solo ha dovuto interrompere la professione ma è stato pesantemente infangato. Detto questo, e ribadito che ovviamente tifo per Moggi e Giraudo, penso si possa legittimamente dire che con il tempo ho perso qualsiasi speranza di riabilitazione postuma, quindi non sono più vicende che mi fanno palpitare il cuore come accadeva fino a qualche anno fa. Moggi è stato il più attivo, gliene va dato atto, ma è dal 2007 che le ha tentate tutte, tra "la carta nascosta", la "regina di tute le prove", ricorso qua, ricorso là. Ha ottenuto qualche minima soddisfazione, ma non il sovvertimento di quello che è stato Farsopoli. Così come la Juve non ha ottenuto quasi nulla, nemmeno la soddisfazione di veder sfilato ai Prescritti il titolo di cartone. Ecco, la mia posizione è questa: se Moggi ottiene qualcosa, ne sono felicissimo per lui e, di riflesso, per la Juve, ma il mio principale interesse al momento è qualificarci per la prossima CL e vedere la Juve che torna a vincere.- 204 risposte
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(TS) Kean e l'aneddoto su Mandzukic: "Se mi parlava era per insultarmi"
zebra67 ha risposto a rasputin26 Discussione Juventus forum
Ma dai, il trafiletto stesso lo definisce "divertente siparietto", e Kean lo ha raccontato come per dire "pensate quanto ero sprovveduto e timoroso, addirittura chiamai un amico per trovare conforto". Mandzu il carattere lo ha dimostrato in campo. -
(TS) Kean e l'aneddoto su Mandzukic: "Se mi parlava era per insultarmi"
zebra67 ha risposto a rasputin26 Discussione Juventus forum
Comunque l'episodio è catalogato con la definizione "divertente siparietto", non come "bullizzazione nello spogliatoio bianconero". Adesso ci manca solo che si crei il mito di Mandzukic che bullizzava i giovani... -
(TS) Kean e l'aneddoto su Mandzukic: "Se mi parlava era per insultarmi"
zebra67 ha risposto a rasputin26 Discussione Juventus forum
Mandzukic, come tu stesso riconosci, ha dato un contributo importante. Ma importante non è stato solo il contributo che emerge dalle statistiche "immediate", cioè gol spesso pesanti, anche se non numerosi (in Champions, comunque, 10 gol in 30 partite). Per Mandzukic sono ancor più importanti le statistiche "nascoste", cioè i km percorsi, le sponde, le rincorse al terzino (spesso concluse con il recupero palla), la generosità, il carisma, l'esempio ai compagni. Uno di quei giocatori che fanno innamorare i tifosi, che in lui vedono uno spirito indomito e un enorme attaccamento ai colori. Non ricordo, onestamente, un anno "passato a passeggiare in campo": il suo ultimo anno alla Juve (2018/19) è stato il secondo più prolifico come reti segnate, semmai è calato vistosamente nel girone di ritorno di quel campionato. Poi con l'avvicendamento Allegri-Sarri (giugno 2019) evidentemente il nuovo tecnico gli ha fatto capire che non c'era spazio per lui, è stato cinque mesi ai margini per poi andarsene a gennaio. Ed era probabilmente il momento giusto per salutarsi, dato che Mandzukic era calato semplicemente perché...non ne aveva più, come dimostrano le successive parentesi al Milan e in Arabia.