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zebra67

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  1. Infatti sappiamo ancora poche cose. La stessa Procura sta indagando per capire l'entità delle scommesse, la frequenza. Forse già sanno, invece, su cosa scommetteva, e come dici giustamente c'è una certa differenza tra scommettere su Atalanta-Juve e sulla serie C finlandese. Quando trapeleranno questi dettagli (e conoscendo la fuga di notizie che caratterizza le indagini, non ci vorrà troppo tempo) potremo formarci una opinione più completa.
  2. Infatti ho scritto che se si hanno dei vizi preesistenti, in un ambiente dove c'è progettualità, autorevolezza, serietà, con il datore di lavoro presente e vicino e un Presidente che ti ricorda l'importanza di giocare per certi colori, la tradizione bianconera etc., ci si pensa due volte prima di proseguire con certi vizi. Si dice che in molti casi la Juve di Boniperti sia stata anche maestra di vita, cioè abbia consentito ai giovani di diventare veramente adulti e a alcuni adulti di diventare uomini migliori.
  3. Nella risposta che ho appena dato a SenzaDiTe trovi la mia opinione sull'accaduto. Non pretendo una "confessione", ma in un ambiente dove ci sono idee chiare, proprietario e Presidente coinvolti e che ci mettono la faccia, sono vicini, presenti, ci si pensa due volte prima di compiere leggerezze e se si hanno dei vizi si fa in modo di smettere.
  4. Ciao SenzaDiTe. La questione della vacanza a Miami a mio avviso non rileva. Pogba è sotto contratto con la Juve fino al 30 giugno 2026, quindi per 48 mesi. Non deve attenersi alle regole federali, a quelle interne, e, aggiungo io, a quelle del buon senso, solo a stagione in corso. Se, per ipotesi, sotto Natale Allegri concede un "rompete le righe" di 7 giorni, non è che Pogba può approfittarne per assumere prodotti farmacologici con leggerezza, o andare a fare salto con gli sci. Quanto a Fagioli, niente mi toglie dalla testa che in una Juventus "bonipertiana" ci avrebbe pensato tre volte prima di continuare nei suoi vizi giovanili. Innanzitutto parlo di società e non solo di dirigenza, comprendendo quindi proprietario, Presidente etc. La cosa migliore sarebbe stata quella di non creare i presupposti di estrema confusione, di assenza di progettualità, di superficialità, che hanno caratterizzato questi ultimi 5 anni e che vengono percepiti eccome da chi lavora in quell'ambiente. Te lo dico per esperienza, funziona così in qualsiasi contesto, anche negli Enti pubblici. Quando si susseguono scelte scriteriate, quando manca una strategia chiara, quando c'è distacco fisico e mentale da parte di chi mette i soldi, quando il Presidente non è un tipo che è presente e ci mette la faccia ma è una semplice figura di rappresentanza, subentrano confusione e lassismo, sensazione di briglie sciolte e i dipendenti non hanno quella normale diligenza, senso di appartenenza, attenzione, che li porterebbe ad evitare errori.
  5. Mi sembra comunque evidente che la condotta societaria degli ultimi anni (assenza di un progetto, scelte ad catsum degli allenatori, compreso l'attuale, progetti di megariforme partoriti e annunciati con troppa superficialità, soldi sprecati che hanno causato buchi di bilancio, coinvolgimenti in vicende che con più accortezza si sarebbero potute evitare) abbia creato un clima di confusione, trascuratezza e lassismo, in cui molti si sentono autorizzati a fare cose che, in un altro ambiente o in un'altra Juve, magari avrebbero evitato. Qui non si tratta di ritrovarsi a fumare nella stanza del compagno di squadra o di evadere dall'albergo del ritiro per andare a trovare amanti e donnine varie, come poteva accadere negli anni '60 e '70... cose certamente non professionali ma che al massimo potevano nuocere al rendimento domenicale. Qua si tratta di compiere atti che mettono fuori dai giochi per un certo periodo un giocatore sul quale la squadra ha investito (si chiami esso Pogba o Fagioli), quindi un danno DIRETTO, e che nuocciono all'immagine della società, già offuscata (DANNO INDIRETTO). Si ritorna "vera Juve" anche prestando maggiore attenzione a questi aspetti, pretendendo maggiore serietà.
  6. zebra67

    Presenti e assenti...

    Come al solito premetto che si tratta di un'opinione strettamente personale, anche se, credo, basata su argomentazioni abbastanza oggettive e logiche e da una seppur minima esperienza nel settore dell'organizzazione di eventi. Allora, in casi come questi l'organizzatore crea un format, che contempla una serie di eventi, ciascuno con degli orari definiti, per il rispetto dei quali un conto è avere 30 protagonisti, altro conto è averne 100. Quindi una certa selezione si impone già per motivi organizzativi. In secondo luogo, i protagonisti debbono poter "accontentare" sia chi tifa Juve da 10 anni, sia chi la tifa da 40 e oltre. In terzo luogo, non dimentichiamo che ciascuno ha una vita personale: c'è chi ha piacere a partecipare all'evento e magari pur avendo un impegno fa di tutto per esserci, e c'è chi non ci tiene poi tantissimo a queste reunion e privilegia l'altro impegno. Un pò come le cene con i vecchi compagni di classe. Non va dimenticato neppure che qualche protagonista ha/avrebbe motivazioni comprensibili per l'assenza: alcuni dei nostri eroi hanno un'età veneranda (Zoff, una bandiera, ne fa 82 tra qualche mese), altri sono abbastanza disgustati da questo calcio (Gentile, che è stato fatto fuori dal giro delle Nazionali), altri ancora hanno problemi di salute (Furino ha avuto un'ischemia lo scorso anno e credo sia ancora in riabilitazione, così come il grandissimo Stefano Tacconi, e magari altri che hanno una salute precaria ma la notizia non è circolata). Infine, ci sono anche motivi di opportunità che possono spingere gli organizzatori a chiamare Tizio e non chiamare Caio. Per me è tutto ok, non vale la pena tormentarsi di dubbi (o peggio ancora fare polemiche) per questa che doveva essere un'occasione di festa e tale è stata. Ma l'intento polemico non era sicuramente alla base del tuo post. Ciao e forza Juve!
  7. Comunque non credo che solo i nostri abbiano questi vizietti/viziacci, altrimenti davvero dovrei credere che faccio il tifo per l'unica società che infrange le regole, composta dagli unici calciatori che non hanno una vita da professionisti. Ritengo che questi "peccatucci", questi comportamenti non professionali, li commettano almeno un paio di calciatori per ogni società professionistica. Cioè, non è che la Juve sia un ambiente particolarmente libertino, dove ti vengono certi grilli in testa che altrove non ti verrebbero. Sono leggerezze, superficialità, in certi casi manie o malattie, che stanno probabilmente un pò dovunque, ma siccome evidentemente la Procura di Torino dedica il 70% del suo tempo al mondo dello sport, con particolare predilezione per uno dei 2 club cittadini, sui giornali, almeno inizialmente, finisce sempre la Juve.
  8. A prescindere dal fatto che non esiste un rapporto matematico tra trofei nazionali e trofei internazionali, non mi sembra che essere la sesta squadra d'Europa come trofei internazionali vinti sia segnale di mediocrità. Quindi City, PSG, Ajax, dovrebbero suicidarsi? Più si alza il livello della competizione, più è prestigioso rientrare comunque in una ristretta elite. In Italia siamo primi perché ogni anno abbiamo avuto 1-2 competitors, in Europa siamo sesti perché il numero di grandi squadre e di squadre comunque eccellenti/ottime/buone, è molto più alto. Mi sembra abbastanza elementare. Sono anzi stupito in positivo del fatto che abbiamo raggiunto la finale, cioè l'atto conclusivo, che significa aver fatto un grandioso cammino, per ben 9 volte. Questo significa che dalla prima edizione della Coppa Campioni ad oggi, edizione alla quale assistiamo da spettatori non per demeriti sportivi, siamo arrivati a giocarci il titolo una volta ogni 7 anni e mezzo di media. Scusa, che deduzione è? Si parla di trofei internazionali, poco sopra ti ho accennato che un conto è avere 1-2 competitor all'anno per lo scudetto, un conto è duellare con l'elite del calcio. Un conto è essere sesti come numero complessivo di trofei internazionali vinti, che è una cosa che mi inorgoglisce perché le 5 che ci precedono si chiamano Real, Milan, Barcellona, Liverpool e Bayern, altro conto arrivare sesti in campionato o, peggio ancora, essere sesti come scudetti vinti. Su questo ti dò ragione, anche se ti faccio notare che anche in questo caso non significa che siamo stati spettatori, nel senso che abbiamo mantenuto (anzi, addirittura alzato) la media di una finale ogni 7 anni e mezzo, avendone disputate 5 in 27 anni di astinenza. Quindi credo che sotto il profilo della visibilità e della reputazione del brand, l'abbiamo tenuta alta (1997, 1998, 2003, 2015, 2017) e il rammarico è che nel frattempo la sala trofei-sezione trofei internazionali, non si è ampliata.
  9. Purtroppo ho la stessa impressione e sensazione, l'hai descritta molto bene. Anche se, come ho cercato di spiegare nel post precedente, mi fa piacere che la Juve sia ancora nelle mani della famiglia. Sarà poco passionale, reciterà un copione con sorrisi e frasi di circostanza, ma almeno ci è stato vicino in momenti in cui, magari con la scusa della pessima ricaduta in termini di immagine delle nostre vicende extracampo, un imprenditore estero se la sarebbe filata a gambe levate.
  10. Il discorso è che citando i convocati della Juve si è usato l'escamotage di considerare anche i chiamati per le Nazionali minori, per giungere a un numero eclatante, in quanto il tifoso medio in genere legge solo il titolone (e spesso non interpreta correttamente nemmeno quello). Per gli altri club, sono invece stati indicati solo i convocati per le varie Nazionali maggiori. Voglio dire, non credo sia in discussione che Mike Maignan, Theo Hernandez, Olivier Giroud, Simon Kjaer, Thiaw, Tomori, Leao, non debbano essere mischiati nello stesso calderone di Mbangula, Hasa,Turicchia,Muharemovic. Eppure con questo escamotage si rischia di farlo. Voglio precisare per l'ennesima volta che il sottoscritto non reputa SCARSA la nostra rosa. Scarso è un termine che io non uso mai, perché non mi sembra dignitoso nei confronti di chi arriva a livello professionistico. Poi c'è chi eccelle e chi resta a livelli molto più bassi, ma scarso nel senso che intendo io è un dopolavorista che prende palla o piede nelle entrate e non sa centrare la porta manco da sette metri. Ritengo, molto semplicemente, che la nostra rosa non sia da scudetto, che sia stata assemblata male, con interventi tampone e non con un progetto, e che per varie ragioni ve ne siano tre di livello superiore (Inter, Napoli, Milan). In questa ottica, i 20 nazionali o anche i 30, se convocano 10 tra Pulcini e Allievi, non spostano di una virgola la mia opinione.
  11. Se ti riferisci unicamente alle Champions conquistate, occorre tener presente che in finale ci siamo arrivati 9 volte, cioè una media di una finale ogni sette edizioni di Champions, quindi non è poi un DNA così anticalcio. Se poi ne perdiamo sette su nove, ce la possiamo prendere solo con noi stessi, non con il DNA. Se invece alludi ai trofei internazionali in genere, come sembrerebbe dall'espressione "la nostra bacheca dei trofei internazionali non mente", tieni conto che siamo il sesto club europeo con più trofei vinti. Ci precedono Real, Barcellona, Milan, Liverpool e Bayern, cioè club leggendari quanto e più del nostro. Onestamente non mi sento sminuito, visto che come numero di trofei precediamo, ad esempio, Ajax e Inter, cioè altri club che hanno scritto la storia del calcio.
  12. Zizou, grazie per le delizie che ci hai mostrato in campo, per quanto riguarda la panchina non fa nulla, cerca pure in altri lidi.
  13. Guarda, concordo sicuramente sulla poca empatia, sull'impressione poco passionale che JE trasmette di sé, o posso anche condividere che i ripetuti interventi con ricapitalizzazioni siano una sorta di obbligo aziendale da parte di chi gestisce l'intera galassia EXOR. Però io sono ancora contento e rassicurato dal fatto che la Juve sia ancora in mano alla famiglia, seppure per via indiretta, e anche questo "obbligo aziendale" di cui parli è un fatto rassicurante. Non trasmetterà passione, ma sai che quando serve ci puoi contare su questa immissione di capitale. Se finiamo in mano a un magnate dell'est, finisci in mano a un imprenditore cresciuto con ogni probabilità in un Paese dove il calcio non ha tradizione, corri il rischio che sia addirittura meno empatico e passionale di Elkann, che stia la maggior parte del tempo dall'altra parte del mondo a seguire i suoi affari, e, soprattutto, che alle prime difficoltà (insuccessi sportivi, perdite a livello economico finanziario) si stanchi del giocattolo e ci dica "arrivederci e grazie".
  14. E' freddo, poco empatico, probabilmente il sacro sangue bianconero non scorre nelle sue vene. Ma al momento è il proprietario, è colui che ci ha fatto vivere 9 anni di soddisfazioni, è colui che ogni tanto ci tiene a galla con iniezioni di "liquidi". Se si vende, non è detto che si vada a finire meglio. Magari finiamo in mano a un magnate cinese che poi si scopre che è pieno di debiti, o a un riccone a cui non frega nulla del calcio e dopo due anni si stanca del giocattolo e ci lascia in braghe di tela.
  15. Per vendere sono necessarie alcune condizioni: a-che vi sia una esplicita volontà da parte del proprietario di passare la mano. E già qui potremmo chiudere il discorso. b- che vi sia un compratore interessato. E non essendoci la condizione a), ovviamente manca anche la condizione b). c- che l'eventuale compratore possieda alcuni requisiti FONDAMENTALI. 1)Deve avere un notevole patrimonio 2)deve essere disponibile a investire e non solo a farsi bello appuntandosi la stelletta "Juve" sull'uniforme...3) deve conoscere un pò il mondo del calcio o avere una schiera di provati e affidabili collaboratori che conoscano questo mondo, per non fare la figura dei peracottari. Vendere tanto per farlo non ha senso, io non voglio che la Juve finisca in mano a degli avventurieri. Quando ci saranno le tre condizioni sopra indicate, ne potremo riparlare. Adesso non ci sono, e non mi sembra nemmeno il momento di parlarne, proprio durante i festeggiamenti del centenario.
  16. Forse, ma è solo un'ipotesi, non si può andare oltre a un certo numero, anche perché con tante stelle che abbiamo avuto nella nostra luminosa storia, si correrebbe il rischio di un oscuramento reciproco. Un conto è, poniamo, 20-25 protagonisti, altro conto sarebbe 50-60. Tutto più complicato, anche per le interviste, il cerimoniale etc. Non dimentichiamo, inoltre, che qualcuno che ci ha fatto sognare negli anni '70 e '80 inizia ad avere una certa età, quindi potrebbe aver declinato, con molta cortesia, l'invito. Poco sopra il tuo post ne ho letto un altro che chiedeva dove fossero Zoff, Furino, Gentile etc. Beh, Zoff è un distinto signore che tra qualche mese ne compie 82, il grande Furia nel 2022 ha avuto una emorragia cerebrale e credo stia affrontando una lunga riabilitazione, Gentile ce l'ha col mondo intero perché è stato fatto fuori dal calcio che conta e magari non gli andava di riapparire...voglio dire, in un evento come questo ci sta che ci siano degli assenti, magari molto illustri.
  17. Capisco quello che vuoi dire, e ha una sua logica. Però l'eventuale assunzione involontaria (e questa in genere già dimezza la sanzione massima proposta) fa venir meno l'aggancio concettuale con il sistema che potrebbe mettere a rischio la salute di altri atleti (o arricchirsi alle loro spalle). Quindi credo che l'involontarietà dell'assunzione sia svincolata dalla logica "collaborativa" che, credo giustamente, dici che ha un senso solo se serve a far luce su un "sistema" occulto.
  18. Leggevo che già dimostrando la non intenzionalità la sanzione massima viene dimezzata (da si va a 2 anni), se poi collabori fattivamente (tipo gli porti l'integratore e la confezione, gli spieghi dove l'hai comprato, a che scopo, chi te l'ha consigliato etc.) c'è un ulteriore dimezzamento e si va a 1 anno (naturalmente con il consenso della Procura Antidoping). Quindi tecnicamente il ragazzo potrebbe non vedere finita la propria carriera, ma "semplicemente" bruciata a certi livelli, nel senso che nessun club gli garantirebbe più un ingaggio da 8-10 milioni in un campionato competitivo.
  19. Sono d'accordo con te. Pogba in primo luogo è un professionista con un ingaggio da paura, e ciò già dovrebbe consigliare il massimo dello scrupolo e della prudenza. Alla società che ti eroga 18 milioni l'anno dovresti comunicare anche se prendi una pastiglia per il mal di gola. In secondo luogo, 'sto ragazzo è da un anno abbondante sotto la lente d'ingrandimento mediatica per l'altrettanto grave leggerezza di non volersi operare per avere più chance di andare al Mondiale, poi per le vicende familiari (fratello, ricatti, macumbe varie)...veramente, dovresti dire alla società anche che tipo di scarpe da passeggio compri, perché magari alcune ti portano a una postura scorretta e ti predispongono a infortuni, e tu che pensi di fare? Prendi per cavoli tuoi un integratore, tra l'altro di dubbia utilità e in un periodo in cui al massimo potevi aspirare a giocare 15'. Non ho parole.
  20. Io credo che più che sul numero, specchietto per le allodole, bisognerebbe soffermarsi sui nomi e ricordare che questo numero così alto comprende anche i convocati delle Nazionali minori. Ed è un riconoscimento del buon lavoro che stiamo facendo nel settore giovanile: 6 convocati provengono dalla Next Gen e finora non hanno dato un apporto significativo in campionato (credo che 5 di essi debbano ancora debuttare e Yildiz ha rotto il ghiaccio da poco con la Prima squadra)..
  21. Io credo che troveremo sempre 4-5 giocatori poco utilizzati. Le rose sono di 25 persone, in campo ne vanno 11, al massimo 16 compresi i cambi. Nella posizione di Illing jr, in un 3-5-2, ci sono Kostic (lo scorso anno uno dei migliori) e Cambiaso che ci è costato 11 milioni di euro. Se avesse giocato sempre Kostic + qualche spezzone di Illing, il tifoso avrebbe detto che Cambiaso non gioca, si deprezza, si immalinconisce. Il prestito di Soulé, oltre che consentirgli di giocare con continuità e fare uno step importante verso la maturazione, di riflesso è servito anche a creare un piccolo spazio per Yildiz. Fosse rimasto Soulé, probabilmente Yilidz l'odore della prima squadra lo avrebbe respirato 5' in Coppa Italia e nella gara finale di campionato, a giochi fatti. Ragazzi, la realtà è questa, e stare senza le Coppe (che sembra, a detta di molti, un grande vantaggio), ha anche dei rovesci della medaglia, come la necessità molto minore di ricorrere al turnover e la conseguente maggiore difficoltà nel gestire una rosa di 25 elementi.
  22. Sempre detto che per me Guardiola è un (bravissimo) parac*lo, molto ruffiano. Quindi con la dignità e la coerenza che immodestamente mi attribuisco, e che grazie al cielo ogni tanto qualcuno mi riconosce, non mi servirò delle parole di Guardiola, anche se credo che alcuni (spero non molti) se ne sarebbero serviti eccome nel caso avessero contenuto frecciatine o, ancor meglio, forti prese di distanza ideologiche dal nostro attuale allenatore. La vera notizia dell'intervista è che Guardiola ha ribadito per la sessantesima volta che la Juve non lo ha mai cercato, speriamo che Momblano si rassegni.
  23. Che è esattamente quello che stavo dicendo io. A parte che tu affronti solo uno degli aspetti delle contestazioni (tra l'altro la discussione in cui scriviamo racconta l'esatto opposto), io leggo quotidianamente che c'è un forte dissenso di alcuni abituali frequentatori dello stadio verso la politica societaria in senso ampio. Ma comunque, per restare all'aspetto a te caro, se gli interpreti sono gli stessi e il direttore d'orchestra è lo stesso da due anni e un paio di mesi, cosa ti aspetti? Tra l'altro tu sei uno che ha una visione opposta alla mia, una visione in cui molto è determinato da chi conduce, non dagli orchestrali. Ebbene, non pensi di conoscerlo ormai abbastanza il direttore d'orchestra? Perché dovresti pensare che Juventus-Torino sarebbe stata molto diversa da Juventus-Lecce e che Juventus-Verona (prossima gara casalinga) sarà diversa da Juventus-Torino?
  24. Hai ragione. Però per eliminare ogni alibi, magari vendiamo uno dei 20 convocati, tipo Mbangula, e con i 60 milioni incassati facciamo l'ennesimo regalo a Allegri, dopo lo sfarzoso mercato della scorsa estate 🤣
  25. A me non piace. Seriamente, se hai motivi di malcontento pregressi, meglio stare a casa. Non è che fischiando o facendo "boooh" le cose cambiano, torni a casa più incavolato di quando eri partito. Se i motivi di dissenso sono preesistenti (vedi dissidi con l'attuale società) o comunque noti (non piace l'attuale allenatore? e credete che da qui alla fine della stagione si trasformi in Guardiola?) meglio restare a casa. Poi è sottinteso che non ho né il potere né la volontà di impedire chicchessia alla gente, quindi se per qualcuno tifare significa andare a contestare e fischiare, è un modo come un altro per spendere una settantina di euro.
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