Giancarlo Marocchi.
In nazionale ebbe la sf*ga di trovarsi chiuso da centrocampisti oggettivamente più forti, ma anche nobilitati da contesti di squadra superiori alla Juve di quegli anni. Tuttavia, grazie all’intelligenza calcistica molto sviluppata, a una tecnica più che accettabile e alla voglia di non risparmiarsi mai, avrebbe senz’altro meritato maggiore considerazione.
Dopo un ottimo biennio con Zoff, nell’anno di Maifredi a un certo punto scoppiò, in quanto pressoché unico giocatore a dover (e poter) fare filtro a centrocampo. Successivamente non lo si vide più tornare ai livelli del biennio ‘88-90, anche se venne tenuto sempre in grande considerazione sia da Trapattoni sia da Lippi. Chiuse sollevando, meritatamente (anche se ormai da comprimario assoluto), la Champions a Roma dopo un’avventura bianconera durata otto anni.