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  1. L'entusiasmo per l'arrivo di Giuntoli era legato all'illusione - a questo punto che altra parola si può usare? - di poter finalmente avere in casa nuove idee, un nuovo modus operandi, dopo l'orribile pasticcio di plusvalenze e cessioni in cui ci eravamo andati a infilare come dei polli. E invece, Arthur e Bernardeschi. Speranze sotto zero, ho sempre pensato che entro al massimo 5 anni saremmo tornati a vincere (anzi, mi son tenuto pure largo), ma qui è palese che c'è proprio qualcosa di sbagliato nell'aria che si respira alla Continassa, e finchè non lo si affronta, continueremo ad affondare un passetto alla volta.
  2. Ciascun tifoso può scegliere di comportarsi come vuole dinanzi a queste notizie: è lecito continuare ad andare allo stadio, supportando la squadra, così come è lecito rifiutarsi di foraggiare determinate decisioni aziendali. Io, nel mio piccolo, ho fatto un fioretto: fintanto che non avremmo cambiato guida tecnica, non sarei più andato a vedere nessuna partita. Diciamo che questa operazione non mi fa sorgere alcun rimpianto, ecco.
  3. Aut Aut

    Atalanta - Juventus 0-0, commenti post partita

    C'è una capacità quasi scientifica nell'uccidere qualsiasi velleità di divertimento nell'ultimo triennio juventino che sto sinceramente rimpiangendo Pirlo. Sì, anche il Pirlo della Sampdoria. Neanche col Conte che spremeva la squadra per fare quei diamine di 102 punti ho mai visto tanta avversione alla pura e semplice passione per il gioco del calcio. Tanti anni fa, mi ricordo che divenne famoso uno scambio di battute fra Allegri e Balotelli, in cui in allenamento il mister gli chiese: "Mario, ma tu ti diverti a giocare a pallone?". Pagherei oro per fare, oggi, la stessa domanda a Max.
  4. Aut Aut

    Teoria filosofica dei buoni giocatori e delle grandi squadre

    Alla fine il punto è tutto qua: per te i competitors sono Inter e Milan, per me dovrebbero essere - come ho scritto nel post - City e Chelsea. C'è questa difformità di vedute alla base, da cui poi derivano le nostre posizioni opposte.
  5. Aut Aut

    Teoria filosofica dei buoni giocatori e delle grandi squadre

    Allora, partiamo da un presupposto: dire che Djokovic è un miracolo di biomeccanica e non di tecnica non equivale in NESSUN MODO a dire che Djokovic sia "poco tecnico". Ma proprio neanche sforzandocisi di leggere dietro chissà cosa. Proprio zero, sottozero e riporto zero. Poi, altra cosa: "Ctrl + F" --> "Progetto", due risultati, entrambi nel tuo post. Il punto è: se vogliamo star qui a raccontarci di quando si prendeva Torricelli dalla Serie D e questo finiva a marcare Litmanen e Overmars, oppure di quando la Juve si permetteva il lusso di acquistare Platini nel prime della sua carriera, possiamo pure farlo, consapevoli però che ci stiamo soltanto raccontando i bei tempi andati. Oggi, le condizioni al contorno sono cambiate, e per la Juventus in particolare sono incredibilmente avverso: - sistema italiano non solo vecchio e oramai completamente inadatto a garantire un percorso di crescita all'intero movimento, ma persino espressamente schierato CONTRO la Juventus, in barba alle più basilari leggi del diritto; - capacità economica (per volontà della proprietà, non per mezzi, siamo d'accordo - cambia qualcosa però nei fatti?) sotto zero; - situazione disastrata in termini di bilancio; - patrimonio umano annichilito dopo le ultime due stagioni di Allegri. Mi fermo qua per decenza più che per aver finito gli argomenti. Nel finale l'ho anche scritto: dobbiamo necessariamente puntare sulla fidelizzazione dei giocatori, e sul loro legame con la maglia, perchè è l'unico vantaggio che possiamo avere contro squadre più ricche come il Chelsea o il City. Però non ci si può prendere in giro, acquistando i De Ligt a 85 milioni e i Locatelli a 40 come nulla fosse. Dobbiamo essere consapevoli che le cose sono cambiate, e che per tornare in alto c'è da rimboccarsi le maniche e lavorare. La retorica dei Pepe e dei Vucinic è comoda, se non fosse che il gap lo hai recuperato anche e soprattutto coi Vidal, coi Pirlo, coi Bonucci, i Chiellini, i Buffon, i Tevez, i Marchisio, giocatori di caratura internazionale. Qualcuno lo hai comprato, altri già li avevi, altri ancora li hai cresciuti in casa. Però tutti hanno trovato l'ambiente giusto per rendere al massimo delle loro possibilità. Oggi è questo quello che dobbiamo costruire, mentre invece siamo diventati come l'Inter di Moratti, che fagocita buoni giocatori sputando fuori una pippa dopo l'altra. Hai voglia poi a spendere per giocatori "buoni"...
  6. Aut Aut

    Teoria filosofica dei buoni giocatori e delle grandi squadre

    Argomento molto interessante, dal quale si potrebbero arrivare a toccare moltissimi argomenti anche in apparenza molto distanti fra loro. Cerco di procedere con ordine, e di evitare di appesantire troppo il discorso. Lo sport, a livello mondiale, è tutto teso verso l'obiettivo dell'atleta perfetto, capace di massimizzare la performance fisica. Gli enormi passi avanti fatti in materia di allenamento, dieta, eccetera eccetera eccetera, stanno permettendo di raggiungere a ogni generazione dei traguardi inimmaginabili anche pochissimi anni prima. Giocatori del calibro di Antetoukoumpo, Djokovic, Haaland, sono miracoli della biomeccanica, e non della tecnica. Ora, sia chiaro: il mio non è un giudizio di merito, ma una constatazione. Mi diverto più a vedere Jokic, Federer e Neymar magari, però quelli sono gusti. La cosa interessante secondo me è notare invece un altro aspetto, ossia: stanno aumentando a dismisura i "buoni" giocatori, sia per quantità che per provenienza geografica. Scuole come quella norvegese o quella georgiana stanno cominciando a tirar fuori prospetti come mai ne hanno avuti nella loro storia: perchè? Perchè se un calciatore oggi può essere "prodotto", grazie ai metodi scientifici in essere, di fatto è sufficiente replicare quei mezzi e quelle conoscenze per avere, sostanzialmente, dei risultati analoghi. E quindi anche in mercati che, fino a vent'anni fa, di fatto non esistevano se non per sparute eccezioni (di Tore Andre Flo ci si ricorda perchè norvegese, non perchè forte ), stanno cominciando a spuntare bravi giocatori (a prezzi peraltro ancora contenuti, però non andiamo OT). Il lato negativo della cosa, è inevitabile, è una generale "omogeneizzazione" dei calciatori, i quali, costruiti tutti allo stesso modo, finiscono per assomigliarsi. Anche coloro che pure nascono con un talento superiore alla media, è raro che riescano a esprimerlo appieno se giocano ai ritmi ai quali si gioca oggigiorno. E così molto spesso le gare finiscono decise, più che da un grande gesto tecnico o da un dribbling, da corsa e intensità. Doti che, ripeto, sono sicuramente più democratiche rispetto al talento innato, o alla cultura calcistica in un certo paese. Quindi, la Juventus. Oggi, la Juve i calciatori più forti, più affermati, o anche banalmente quelli più in hype, non può permetterseli. Ciò che però può fare è, secondo me, questo: 1) cominciare a battere mercati meno sotto la luce dei riflettori, dove i prezzi ancora non sono esplosi e dove si possono fare ancora affari dignitosi (penso a Kim e Kvara per quanto riguarda il Napoli); 2) creare un ambiente che possa valorizzare questi giocatori, consci che tanto il loro rendimento può essere facilmente esaltato dal giusto contesto (vedasi Atalanta, Ajax, Porto, Benfica, BVB, squadre che ogni anno solano per centinaia e centinaia di milioni); 3) accettare di fare delle cessioni importanti, sperando nel frattempo di fidelizzarne quanti più possibile: per dieci De Ligt magari c'è un Vlahovic che decide di rimanere, e che inserito nel contesto giusto, e soprattutto sbloccando delle doti caratteriali importanti di attaccamento e legame con maglia e ambiente, può magari anche finire per overperformare. Secondo me, il problema non è tanto quello dei giocatori "buoni". I fenomeni sono sempre stati pochi, semplicemente oggi questa cosa la si nota di più per i motivi di cui sopra. Il problema oggi è l'hype, il buzz, che porta a prezzi assolutamente drogati, e in più, nel caso specifico della Juve, una certa mancanza di umiltà o di contatto con la realtà che dir si voglia, che ci faccia capire che nel mercato, oggi, rivestiamo un ruolo secondario, e così dobbiamo comportarci. Altro che mezze calzette fatte e finite, quelle sì davvero inutili se non proprio dannose.
  7. Capisco, capisco davvero, i tifosi che rinunciano ad andare allo stadio. Perchè considerando 19 partite casalinghe a campionato, ciascuna con un incasso medio di 1 milione di € (spicciolo più spicciolo meno), ecco che un anno a "porte chiuse" ripagherebbe un anno di stipendio lordo del nostro mister, principale fautore non tanto di quello che si vede in campo, ma che soprattutto si respira fuori (almeno, secondo me). Però, nel momento in cui prendi la decisione di pagare, e ti vai a sedere, il senso di fischiare quando la squadra è in difficoltà proprio non lo capisco.
  8. Aut Aut

    Sassuolo - Juventus 4-2, commenti post partita

    Che giornali e stampa aspettassero con ansia un nostro passo falso lo immaginavo, ma che il popolo juventino si sarebbe riversato così in massa su forum e social al grido di ve l'avevo detto, beh, neanche nei miei peggiori incubi. Autosabotatori di professione, e basta. Posto che alcuni giocatori sono scarsi, e questo è oramai assodato - Locatelli su tutti - sabato è stata una banalissima giornata in cui a noi tutto è girato male, e a loro tutto bene. In più, il rosso clamoroso non dato a Berardi con ancora quasi mezz'ora da giocare è un asterisco grosso come una casa sulla partita. Però c'era proprio voglia di criticare, mentre invece il tifare è diventato davvero un optional per il tifoso moderno. L'idea di star vicino alla propria squadra nei momenti di difficoltà, anche di proteggerla se necessario, niente, non c'è proprio più. O ci si comporta come chi alla fine della stagione di Sarri diceva che tutto andava bene perchè si era vinto lo scudetto - un punto di vantaggio sulla temibile Lazio di Ciro Immobile, il tutto con Cristiano Ronaldo in squadra: un sogno! - oppure si dice che i problemi della Juve siano nati con Higuain - e guai a far notare che a un tifoso una stagione come quella del 2017 potrebbe pure aver fatto piacere. Incredibile, e sconfortante. Ahimè si, Sceszny è oramai diventato un portiere inaffidabile, capace di grandi parate - clamorosa quella nel finale su Defrel - a errori francamente inaccettabili come quelli di sabato. I primi tre gol sono tutti responsabilità sua, e sul quarto, lasciando stare l'infortunio di Gatti, gli gira una palla inconcepibile.
  9. Lungi da me fare l'apologia di una dinastia di miliardari, che in ultimo con lo spostamento della sede legale in Olanda neanche pagano più le tasse qui in Italia. Però, se la Juventus è la Juventus, e nessuna altra società al mondo può dir tanto - non è una questione di prestigio, ma di identità - è anche perchè da un secolo alla guida della squadra c'è un'unica famiglia, e anche se nell'epoca dei miliardari impazziti che riversano quantitativi di soldi inimmaginabili nel calcio questa pare una cosa molto demodè, non sono mica poi così tanto sicuro di come dovremmo accogliere una eventuale cessione.
  10. Aut Aut

    Kjaergaard: "È pazzesco essere accostato alla Juventus"

    In virtù del mio nick, arrivasse comprerei la maglietta immediatamente Magari mi tolgo pure il dubbio su come diamine si pronunci il cognome: sono stato perfino a Copenaghen senza capirlo.
  11. Non sono sicuro però sia andata così STAVOLTA. Secondo me hanno dovuto cambiare perchè han perso il braccio di ferro con la UEFA, non credo che Elkann abbia architettato alcunchè se non la resa finale. Poi vabbè, cosa accada nella stanza dei bottoni non lo so...
  12. A me invece purtroppo pare di leggere le stesse cose che si dicevano quando, pochi mesi dopo l'estate del 2006, il castello di carte tirato su dall'accusa di Calciopoli cominciava a venir smontato pezzo dopo pezzo dai fatti che man mano uscivano fuori. Il risarcimento da 443 milioni, i due scudetti riassegnati, punizioni per Inter e Milan... e invece, nonostante più di un decennio di una presidenza assolutamente juventina come quella di Andrea Agnelli, il nulla. Sono d'accordo, leggendo solo e soltanto i fatti, anche questa volta parrebbe che le cose stiano cambiando, e che a breve potremo avere la nostra rivincita. Ma sinceramente non ci spero, un po' perchè credo che non sia nel nostro interesse affossare il sistema calcistico in Italia (anche se, con l'avvento della Superlega che tanto è solo rimandata, non di certo scongiurata...), e un po' perchè in ogni caso qualcosa si inventerebbero per non farcelo fare. Dopo una condanna unilaterale per plusvalenze fittizie, dopo essere stati mandati in B per le famose SIM svizzere, dopo la squalifica di Conte nel 2012 perchè "non poteva non sapere", dopo i rinvii ad hoc delle partite col Napoli, dopo le sentenze della giustizia sportiva fatte uscire a pochi minuti di distanza dalle partite, dopo tutti i gol di Morata annullati dopo analisi e manipolazioni al VAR lunghe minuti e minuti e minuti... io non riesco a sperarci più. Tifo Juve, consapevole del fatto che su certe cose posso benissimo mettermi l'animo in pace. E purtroppo, un trattamento paritario ed equo da parte del sistema sportivo italiano è una di queste. Infondo in Italia vige un Aut Aut - self reference - tutto particolare: o si nasce juventini, o si nasce anti. E da qui deriva tutto il resto.
  13. Crescere dei giocatori di questo tipo in rosa, facendogli fare l'intera trafila dalle giovanili e dimostrandogli fiducia sin dalla tenerissimi età, aiuta a creare un senso di identità Juve sia nello spogliatoio che nei giocatori stessi, i quali un domani POTREBBERO anche trovarsi a rifiutare offerte più ricche pur di rimanere da noi. In qualche modo bisogna sopperire al gap tecnico ed economico verso le big, e questa mi pare un'ottima maniera per farlo (oltre a tanti discorsi su struttura societaria, scouting, ecc.).
  14. Ragazzi, l'inchiesta Prisma è stata uno stupido pretesto per colpirci a causa della vicenda SuperLega. Non fosse stata lei, avrebbero tirato fuori dell'altro. Non c'è nulla che abbia a che fare col diritto in ciò che ci è successo (per la seconda volta in poco più di 15 anni). L'ormai ex dirigenza juventina è andata a far la guerra ai vertici del calcio internazionale, ha perso, e il nuovo corso, insidiato col palese beneplacito dei vincitori, ha firmato l'armistizio. Tutto qua.
  15. Aut Aut

    Empoli - Juventus 0-2, commenti post partita

    Non è questione di dare patenti di tifo, ma di tifare si oppure no Abbiamo passato un'estate a lamentarci, GIUSTAMENTE, di non aver fatto un mercato che sia uno, di un allenatore che pare fermo a un decennio fa, e di una rosa costruita coi piedi, però a un certo punto, quando la palla rotola, bisognerebbe pure cominciare a sostenere, almeno un poco. Non fosse che tanto questi problemi ce li teniamo almeno fino a giugno, e non è che se in campo le cose vanno male li risolviamo, anzi (purtroppo, quest'anno ce lo hanno dimostrato proprio non facendo mercato a seguito della mancata Champions). Alla prima si vince abbastanza bene, ma niente, sono i più scarsi del campionato, alla seconda si gioca male, è vero, ma dopo neanche 45 minuti già partono i fischi, alla terza si vince di nuovo senza subire un tiro in porta ed ecco che all'improvviso ci si accorge che in realtà è questa la squadra più scarsa di tutte. Ecchecazzo, su. Si parla male di Pogba, si parla male di Allegri, si parla male di tutto e di tutti, ma provare almeno durante la stagione a remare dalla stessa parte? Cioè, posso capire quelli che, quando ancora vincevamo, facevano notare che la strada intrapresa era quella sbagliata - anzi, io ero uno di quelli che più insisteva sull'argomento - ma ora che siamo arrivati al fondo, e c'è solo da rimboccarsi le maniche per provare piano piano a risalire, un minimo d'unità d'intenti, di tifo, nel senso più semplice e letterale della parola, ce li vogliamo concedere, si o no? Boh, trovo davvero assurdo questo clima di esteti attorno la Juve. Attorno questa Juve poi, che sono 5 anni che fa schifo. Però no, mica si può esultare per una vittoria che ci porta a +8 da una direttissima rivale per il quarto posto, bisogna parlare di Pogba. Non lo so, non capisco.
  16. Incredibile la faziosità della narrazione del CdS: per una volta in cui teniamo duro, e riusciamo a evitare di vendere i giocatori più appetibili, sono gli altri che non hanno voluto affondare il colpo Che pagliacci, davvero...
  17. Guarda, ripeto, ti capisco perchè anche a me, pure sul luogo di lavoro, capita di sentirmi dire "tagliati questi capelli!", ed è una cosa MOLTO fastidiosa, però qui c'era uno svantaggio reale, effettivo, dovuto al fatto che stava sempre a toccarseli. Lo stesso Allegri lo ha detto in conferenza stampa, non ha fatto cenno a nessuna faccenda di estetica o di immagine: i capelli lunghi vanno bene - vedi Rabiot - fintanto che non ti danno fastidio in campo. E a un ragazzino di 18 anni, a cui ricresceranno in neppure un mese, non penso dispiaccia troppo dai
  18. Si tratta di una cosa così banale che non pensavo si potesse arrivare a fraintenderla, eppure... Sarà che io stesso ho l'identico problema di Yildiz, e quindi so bene cosa significhi mangiare e avere i capelli mossi dal ventilatore che ti arrivano in bocca (che schifo). Bravo Max, una battuta fatta bene nei tempi e nei modi. E bravo pure il ragazzo, di cui negli scorsi mesi si vaneggiavano presunti malumori. Sono piccole, piccolissime cose, però viste le ultime stagioni io son pronto ad aggrapparmi a tutto, pur di non dovermi più aggrappare al... ci siamo capiti.
  19. Aut Aut

    Lo scudetto di Agosto - Anno 11

    Il Napoli schiera in attacco i due migliori giocatori del campionato, ha appena vinto con venti punti di vantaggio, come si fa a non considerarli favoriti? Anche perchè tutte le altre mi paiono indebolite e basta Fa forse eccezione la Roma, anche se bisogna capire chi arriverà in attacco alla fine...
  20. Sinceramente, mi dispiace. La storia dei primi anni di Bonucci alla Juve, con il mental coach e le bonucciate, mi ricordano i miei vent'anni. E anche nove scudetti, che comunque pochi non sono (si lo so, lui ne ha vinti otto e non nove, blablabla). Nel 2011, il primo anno di Conte, parte dietro De Ceglie nelle gerarchie, e nella seconda giornata, a Siena, il mister arrivò a mettere Fabio Grosso terzino sinistro pur di non spostare Giorgione Chiellini dal centro e metter dentro Bonucci Ci fu una partita che ricordo come se fosse ieri, Juventus - Milan 2-0, se non sbaglio l'esordio da titolare di Bonucci quell'anno, dove giocò praticamente a uomo su Ibra - Ibra che all'epoca era nel suo prime, altro che il personaggio magari pure simpatico che è oggi - mangiandoselo letteralmente vivo. Il gol al Siviglia in Champions nel 2016, quello al Napoli poco dopo che Auriemma o comunque un suo simile lo avevano adocchiato come anello debole in telecronaca, il rigore decisivo in Coppa Italia contro l'Inter e anche un gol se ricordo bene in una finale contro la Lazio, il salvataggio su Higuain nel 2016, e mi fermo qua, sennò mi inizia a scendere la lacrimuccia. Siamo invecchiati insieme, c'è poco da dire. Giustissimo separarsi, perchè la Juve viene prima di tutto. Però un po' mi spiace. Spero abbia la possibilità di salutare i tifosi un'ultima volta, senza inutili e sterili polemiche di chi vive con così tanto rancore in corpo da chiedersi sinceramente come faccia...
  21. Senza voler fare l'apologia della famiglia Agnelli, che come tutti i miliardari sulla faccia della terra avranno non so quanti scheletri nell'armadio, sono convinto che questa continuità secolare sia ciò che abbia permesso alla Juve di essere sempre la Juve, indipendentemente dal fatto che poi in campo finissimo la stagione al primo o al settimo posto. Onestamente, avrei non pochi problemi morali a tifare per una squadra in mano a sauditi o qatarioti, o anche a qualche pazzo squilibrato della Silicon Valley tipo Elon Musk (che poi magari ci fa finire come ha fatto finire Twitter ). I salti nel vuoto, per mia natura, mi piacciono poco. Ma forse è il sistema calcio che un unicum come la Juventus piano piano lo sta rendendo sempre più impossibile...
  22. Inizio dal secondo punto: ho detto un'inesattezza, ero convinto che per Kim il Napoli avesse incassato 70 milioni e avevo rimosso i bonus su De Ligt. Pardon, ora modifico anche il post originale perchè resto dell'idea che se si dice una scemenza l'importante sia comunque correggersi! Sull'altro aspetto, io ragionerei in un'altra ottica: non si può demonizzare l'acquisto dalla Serie A, per tutta una serie di ragioni che mi paiono abbastanza ovvie. La cosa però secondo me diventa problematica quando gli acquisti avvengono sempre e comunque tramite i soliti noti, società o procuratori che siano. Uscire un po' dagli schemi, e cominciare a prendere giocatori anche da altre squadre come Spezia o Empoli, piazze che mi pare noi non tocchiamo più da tempo (Rugani è forse stato l'ultimo?), secondo me è già un piccolo passo avanti. Poi c'è la Next Gen, c'è l'U23, ci sono i prestiti, ci sono tanti altri canali dove magari è più facile iniziare a inserire giocatori "sconosciuti". Ma c'è un enorme bisogno di idee nuove secondo me, ed è qui che Giuntoli serve.
  23. Parto con una provocazione: nonostante la concorrenza insormontabile dei soldi inglesi e arabi, oggigiorno scovare talenti e rimpiazzarli è più semplice, perchè i metodi di allenamento si sono standardizzati, ed è possibile pescare molto bene e a molto poco da praticamente ogni dove. Non dimentichiamoci che lo scorso Maggio Kvaratshelia si fa fotografare sui social con una maglia della Juventus addosso perchè era praticamente nostro, oppure che mentre noi spendevamo una decina di milioni circa per Milik (e relativo ingaggio) l'Atalanta prendeva uno sconosciuto Hojlund a poco più, e con uno stipendio assai più basso. Insomma, oggi più che mai è fondamentale uscire dai soliti canali: squadre italiane, procuratori amici, ritorni di fiamma, perchè c'è un ben di dio lì fuori a prezzi spesso molto più che onesti. In pratica, l'esatto opposto di ciò che ha fatto la Juventus nell'ultimo quinquennio In quest'ottica, l'arrivo di Giuntoli secondo me è fondamentale, e già l'aver preso Weah (che probabilmente vale meno di Spinazzola, ma che quantomeno è un volto fresco) è un bel segnale. Ci sono dei polli pronti a ricoprirci di soldi non appena un giocatore azzecca la stagione della vita? Benissimo, sfruttiamolo anche noi questo bug.
  24. Qualche tempo fa, nell'Angolo del Guru (che oramai mi limito a lurkare da più di un decennio a questa parte ), ho letto un post molto intelligente di un utente di cui purtroppo non ricordo il nome. Facendone una breve parafrasi, il succo era: forse è il modello Juve a essere inconciliabile col calcio attuale. Forse l'idea di una squadra in mano a una famiglia (piena di scheletri nell'armadio, figuriamoci) per oltre un secolo che si autofinanzia, in un paese che col suo sistema calcio è per noi il più grosso handicap in assoluto, e che continuamente sconfigge tutte le altre non è più fattibile. Perchè non sempre vincono i buoni, ahinoi. Il problema parte da MOLTO lontano, altro che Allegri, Manna o Cherubini. Paratici e Agnelli, ecco, già loro due sono due facce che mi vengono più in mente quando penso alla distribuzione delle colpe di questo sfacelo che va avanti dal post-Cardiff (perchè ricordiamolo, li scudetti del '18, del '19 e del '20 sono stati vinti NONOSTANTE ciò che si è fatto in quegli anni). Ma la cosa che mi mette ansia è che davvero il calcio attuale pare un mondo in cui un ente come la Juventus fa molto fatica anche solo a continuare a esistere. Dovremmo trovare un visionario, capace di declinare la Juventus al 2023 in maniera coerente. Agnelli è stato l'ultimo a provarci, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Fino a quando non ci penserà qualcuno, dubito seriamente si possa uscire da questo orribile pantano: è la storia del piano inclinato d'altronde, finchè si interviene subito la discesa si arresta anche abbastanza facilmente, ma basta perdere la finestra giusta e si inzia a sprofondare a velocità siderale.
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