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  1. Un emendamento (ancora sub iudice), presentato dal gruppo di Claudio Lotito in Parlamento, potrebbe mettere in discussione le inchieste penali sulle plusvalenze nel mondo del calcio, almeno per la parte dei cosiddetti reati tributari. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, si tratta di una proposta di modifica al decreto legge Omnibus che blinderebbe – paradossalmente – le casse della Roma, in primis, e poi di club come il Napoli, la Juventus e anche della stessa Lazio. L’emendamento a firma del senatore di Forza Italia, Dario Damiani, propone che «nell’ipotesi in cui, in sede di giustizia tributaria, si formi il giudicato dell’inesistenza della pretesa erariale, la sentenza ha efficacia anche nel procedimento penale». In pratica, se al termine di un processo tributario si viene assolti, quell’assoluzione vale automaticamente anche per l’eventuale processo penale gemello, che di solito è molto più lento. Ovviamente si parla solo di reati tributari: dichiarazioni infedeli e omessi versamenti penalmente rilevanti. Sono esclusi i reati fraudolenti (frode, false fatture e falso in bilancio). Gli emendamenti sono stati accantonati e in corso di approfondimento: il governo ha infatti chiesto il ritiro, ma i proponenti li hanno lasciati in stand-by, mostrando di tenerci particolarmente. Un esempio di applicazione pratica riguarda l’inchiesta sulle presunte plusvalenze fittizie della Roma. Tra gli indagati, oltre ai dirigenti legati alla vecchia proprietà di James Pallotta, c’è lo stesso club giallorosso, per responsabilità oggettiva. La Procura di Roma ha messo sotto i fari scambi di calciatori per 96,6 milioni di euro, operazioni che da marzo 2024 hanno generato un accertamento fiscale tuttora in corso da parte del Nucleo di polizia economico-finanziario della Gdf di Roma, in relazione a sei scambi tra calciatori: per la Finanza questi avrebbero inciso sul versamento di Ires e Irap. In caso di conclusione dell’accertamento, di successivo contenzioso in commissione tributaria e, infine, di assoluzione, verrebbe stralciata dal fascicolo penale non la contestazione di false comunicazioni sociali, bensì quella relativa alla (presunta) evasione fiscale. Lo stesso discorso varrebbe per il Napoli, i cui vertici – tra cui il presidente Aurelio De Laurentiis – a Roma rispondono di falso in bilancio per l’acquisto nel 2020 di Victor Osimhen dal Lille. Idem, infine, per l’inchiesta sui presunti acquisti gonfiati da parte della Lazio di giocatori della Salernitana – circa 30 milioni di euro la cifra contestata – negli anni in cui entrambi i club erano sotto l’egida della famiglia Lotito. Fonte: Calcio e Finanza
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