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bidescu

Jürgen Kohler

Post in rilievo

Jürgen Kohler è, probabilmente, uno degli stopper più forti nella storia della Juventus con la quale ha giocato 102 partite di campionato (uno scudetto) segnando otto reti. Venti presenze, invece, in Coppa Italia (una vittoria) e 23 nelle Coppe europee (un successo nella Coppa Uefa) con quattro goal. Eppure è diventato juventino quando era già al culmine della carriera. Proveniente dal Bayern Monaco, Kohler ha immediatamente dimostrato che su di lui si poteva fare affidamento totale, perchè il suo talento difensivo è stato veramente indiscusso: forza atletica, velocità nell’anticipo, capacità di uscire in avanscoperta offensiva, quasi imbattibile di testa, spietato nella marcatura ma anche capace di avventurarsi nelle aree avversarie, soprattutto in occasione dei calci piazzati, per fare goal. Talmente forte da essere uno dei pochi in grado di opporsi a Marco Van Basten e di limitare alla grande gli effetti dirompenti del centravanti olandese.

 

Nato a Lambseheim, il 6 ottobre 1965, piede d’acciaio e cuor di leone, straniero nella terra che per definizione ha dato i natali ai difensori più grandi, insegna l’arte della dedizione e dell’assalto anche ai più qualificati colleghi nostrani. Beniamino dei tifosi per il suo temperamento battagliero, è presente 27 volte (con tre reti) nella stagione del debutto, e diventa un mito l’anno dopo, con 29 presenze, un goal ed un apporto decisivo alla conquista della Coppa Uefa. Ma non si ferma qui, risultando tra i più forti anche nelle due stagioni successive, e chiudendo il ciclo bianconero con lo scudetto e la Coppa Italia 1994/95.

 

«Mi ricordo l’esordio nel campionato tedesco», racconta, «da quel giorno non ho più mollato il posto da titolare. I veterani della squadra mi accettarono subito con simpatia. Il Waldhof era appena stato promosso nella “Bundesliga”; avevo un mister molto esigente, ama anche umano, Klaus Schlappner. Mi teneva in campo più degli altri per insegnarmi a crossare in corsa. Voleva uno stopper capace di sganciarsi a sostegno delle punte. Gli devo molto per il mio perfezionamento tecnico».

 

In Nazionale ha debuttato a venti anni; il grande Franz Beckenbauer, è sempre stato un suo grande estimatore: «Jürgen è uno che non perde mai di vista l’avversario, la sua concentrazione è massima. L’anticipo, perentorio, rappresenta una delle sue doti migliori. Un allenatore con lui, va sempre sul sicuro».

 

Ritorna in Germania, ma non più nella sua Baviera. Passa al Borussia Dortmund e proprio con i gialloneri della città della birra darà una grossa delusione ai suoi vecchi tifosi, battendo appunto la Juventus a Monaco nella finale di Champions League del 1997. Aveva avuto meno fortuna, invece, l’anno prima quando con la Germania, agli Europei vinti dai tedeschi, si infortunò al 14° della prima partita e fu costretto a fare per tutto il torneo lo “spettatore infortunato”. Con la sua nazionale, però, si era preso una grossissima soddisfazione, vincendo il Mondiale 1990, proprio in Italia, una terra che gli ha sempre portato fortuna.

 

«I miei ricordi più belli con la Juventus? Al primo posto il rapporto con i tifosi; sono davvero eccezionali, hanno sempre dimostrato di avere grande fiducia nei miei confronti. E … quel derby!»

 

Derby, parola magica; è il 3 ottobre 1993. C’è aria di stracittadina sotto la Mole e le due squadre danno vita ad una delle sfide più intense ed emozionanti di tutti gli anni novanta. Primo tempo esaltante; segna Conte, pareggia l’ex Daniele Fortunato. Ancora vantaggio bianconero, con “Andy” Möller e repentino 2 a 2 del granata Sergio. Ripresa molto più tranquilla, in attesa del colpo risolutivo, che arriva; azione sulla destra di “soldatino” Di Livio, perfetto traversone ed, a centro area, ecco spuntare l’attaccante che non ti aspetti. È Jürgen Kohler; colpo di testa vincente e corsa sotto la curva “Scirea” a festeggiare con i tifosi impazziti di gioia.

 

«Io sono tedesco, ho giocato in squadre importanti in Germania, ma il mio cuore è solo bianconero. Sono orgoglioso di aver potuto fare parte di questa società ed anche di aver potuto vincere qualcosa di importante con questa prestigiosa maglia».

 

Parole splendide e sincere, che arrivano direttamente dal cuore.

kohler.jpg

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un altro giocatore da rimpiangere, perfetto sotto tutti i punti di vista, lo ricordo con piacere.

 

Anzi ricordo in una partita dove fu sostituito, il pubblico avversario lo fischiava e lui gli mandava baci con la mano .... un tedesco spiritoso all'epoca....

 

starnamente la pattuglia tedesca di quegli anni sparì presto, lui, moeller, hassler...

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Grandissimo. Uno dei centrali più forti che abbia mai visto con la nostra maglia, anche se era più adatto alla marcatura a uomo che a quella a zona. Ci rese onore persino dopo la finale di CL persa contro il suo Borussia. Con lui vincemmo una Coppa Uefa ed una Coppa Italia: assurdo non citarlo nell'All Famouses del nostro stadio. Ma del resto signori si nasce...

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mio idolo assoluto. La sua grinta e determinazione dovrebbe sempre essere presa ad esempio

 

Van Basten.. Kaput! (cit.)

grandissimo giocatore e gran bel personaggio Jurgen!!

Le caviglie di Van Basten se lo ricordano molto bene :)

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Uno dei difensori più forti degli anni '90, pilastro della buona Juve di Trapattoni ('91-'94) che portò a casa una Coppa Uefa e in cui si posero le basi per il successivo ciclo di Lippi.

E' un peccato che se ne sia andato (o meglio, fu venduto) nel 1995, proprio sul più bello.

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Jurgen era veramente mostruoso. Se era in giornata, l'avversario di turno non toccava palla.

 

Letteralmente, proprio.

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quando lo comprò la juve, non ci potevo credere...lo odiavo perché vedevo solo un calciatore spaccagambe.

 

poi quei tempi la juve veniva in ritiro in svizzera (Buochs e Macolin)..., sono andato à vedermi un allenamento...sono rimasto stupefatto...un calciatore spaccagambe che sapeva palleggiare...!! il salto di qualità lo fece alla Juve!

 

oggi dico, uno dei migliori stopper di sempre!

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Grandissimo difensori,uno dei migliori che abbia mai giocato alla Juventus e nella nazionale tedesca..grande tenacia e soprattutto grande fisicità..poi con quei baffoni :d

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Gentile era un terzino destro e ha sempre giocato li in pratica nella juve.

 

 

gli stopper erano i vari morini e brio.

 

Marcatore ti piace di più come termine, professore?

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