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mefisto951 J.Lonqworth

Favorevole al ritorno di Luciano Moggi?

Favorevole al ritorno di Luciano Moggi??  

  1. 1. Favorevole al ritorno di Luciano Moggi??

    • Si
      2244
    • No
      257


Post in rilievo

ma come fate ha rivolere moggi dopo quello che ci ha fatto avete le pigne in testa ha usato la juve x i suoi interessi senza pensare a quello che poi e' accaduto

 

nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo :sad:

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Andava messo pubblico questo sondaggio, per la curiosità di leggere i "no" e le loro motivazioni

 

Vero.

 

In ogni caso il 95% di quei "no" sono interisti che se la fanno sotto, e che vedo continuano ad arrivare, probabilmente si e' sparsa la voce del sondaggio sul loro forum-fogna .asd .asd .asd .asd

 

Ehi bauscia ci leggete ???? Se torna il ferroviere ricominciate a vincere alla prossima truffa....ciuff ciuff....uaua uaua uaua

 

ma come fate ha rivolere moggi dopo quello che ci ha fatto avete le pigne in testa ha usato la juve x i suoi interessi senza pensare a quello che poi e' accaduto

 

nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo :sad:

 

.doh

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sono favorevole al ritorno di moggi ... ma penso che per tornare a vincere non basti lui...

serve una PROPRIETà che VUOLE VINCERERE e non una proprietà menefreghista che quando c'è da sganciare grana non lo fa "per il fair play finanziario" e intanto gli altri si imputtanano di debiti e vincono alla faccia nostra!!!

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qualcuno in alto comincia già a darlo per scontato

 

ma come fate ha rivolere moggi dopo quello che ci ha fatto avete le pigne in testa ha usato la juve x i suoi interessi senza pensare a quello che poi e' accaduto

 

nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo :sad:

tifa maestra, và

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Che discorsi sono? Certo che in questa situazione uno come Moggi saprebbe mettere a posto tante cose. facciamo Moggi Direttore Generale, Lippi Direttore Sportivo, Spalletti o Ancelotti allenatore.

 

.ok

Moggi, Lippi, Nedved e Spalletti: poker d'assi!

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ma come fate ha rivolere moggi dopo quello che ci ha fatto avete le pigne in testa ha usato la juve x i suoi interessi senza pensare a quello che poi e' accaduto

 

nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo :sad:

 

 

 

dai che stasera avete una partita importante a milano...

 

...non perdere tempo su un forum della juve...

 

...torna a gasarti con i tuoi compagni di tifo...

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la cosa più giusta, è moggi alla JUVE con pieni poteri, e estrommisione totale degli elkannnnnnnnnnnnnn dal pianeta JUVENTUS, se succede questo i tifosi possono tornare a sognare altrimenti la JUVE rimane una provinciale di lusso

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ma come fate ha rivolere moggi dopo quello che ci ha fatto avete le pigne in testa ha usato la juve x i suoi interessi senza pensare a quello che poi e' accaduto

 

nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo :sad:

 

7 Scudetti

1 Champions

1 Supercoppa Europea

1 Intercontinentale

1 Coppa Italia

4 Supercoppe Italiane

 

Questo ci ha fatto. E io non dovrei volere il suo ritorno? haha

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No per favore Moggi no. Così diventeremo la barzelletta del calcio.

rimaniamo così che di barzallette su di noi ne scriveranno tante...

ma deavvero ci sono juventini che pensano che sia stata colpa di moggi tutto quello che ci è capitato?

io nn ci posso credere

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allora, spero che il discorso sia chiaro per tutti, io ho votato no e non perchè odi moggi (ci mancherebbe) e nemmeno perchè non riconosca in lui delle enormi capacità, ho messo no perchè spero che in giro ci sia qualcuno capace di prenderne il testimone, magari con una trentina d'anni in meno, lo spero perchè spero che ci sia qualcuno di avere la lungimiranza di scovare qualcuno con le sue capacità, o magari perchè no migliori... Perchè moggi non è eterno e perchè ha già dato tanto al calcio e perchè sarebbe triste da un punto di vista "aziendale" non riuscire a rimpiazzare i "vecchi" con i "nuovi" mantenendo gli stessi standard...

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No per favore Moggi no. Così diventeremo la barzelletta del calcio.

Lo siamo già da qualche anno. Preferisco essere tifoso di una barzelletta vincente ed antipatica che della barzelletta attuale

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LEGGETE E PIANGETE...SCUSATE LA LUNGHEZZA E' PRESO DA WILKPEDIA MA IO UN OCCHIATA A MAROTTA LA FAREI DARE...COSI' PER RENDERSI CONTO DI DOVE SI TROVA

 

Con l'avvento della c.d. Triade, composta dal direttore generale Luciano Moggi, dall'amministratore delegato Antonio Giraudo e dal vicepresidente, ed ex giocatore juventino, Roberto Bettega alla guida della dirigenza sportiva ed economico-finanziaria dal 1994 fino al 2006, la Juve diede una scossa all'ambiente. Il primo passo della società per ritornare ai massimi livelli fu la scelta dell'allenatore, Marcello Lippi, che sedette sulla panchina bianconera a partire dalla stagione 1994-1995. La sua Juve è stata riconosciuta dall'UEFA come la più grande squadra dall'istituzione della Champions League a gruppi.

 

Stagione 1994-1995 e il secondo double [modifica]La Vecchia Signora, dopo nove anni senza vittorie in campionato e rafforzata dagli con gli acquisti di calciatori quali Ciro Ferrara, Alessio Tacchinardi, il portoghese Paulo Sousa e il francese Didier Deschamps, tornò alla conquista del titolo nazionale. La stagione vide l'esplosione di Alessandro Del Piero, che sostituì l'infortunato Baggio. Oltre a vincere il suo 23º scudetto (con 96 reti in tutta la stagione e dieci punti di vantaggio sulla Lazio e sul Parma in campionato[74]), ottenne la sua nona Coppa Italia contro il Parma, vinse 1-0 a Torino il 7 maggio (Porrini), e 2-0 a Parma l'11 maggio (Porrini e Ravanelli), realizzando così la seconda "doppietta" della sua storia. L'unica nota stonata della stagione fu la sconfitta nella finale di Coppa UEFA, ad opera del Parma: 0-1 al Tardini ed 1-1 nel ritorno giocato a Milano (gol di Vialli), divenuto in quel periodo un aspro avversario per i bianconeri. Nella stessa competizione Madama vinse per 5-1 contro il CSKA Sofia il 27 settembre, con cinque gol di Ravanelli, che stabilì così il record europeo del club. Si registrarono partite memorabili, come il 3-2 in rimonta sulla Fiorentina in casa il 4 dicembre (Vialli 2 e Del Piero), il 4-3 a Roma contro la Lazio una settimana dopo (Del Piero 2, Marocchi e Grabbi), il 3-0 sulla Roma al Delle Alpi il 15 gennaio (Ravanelli 2 e Vialli), il 4-0 in casa del Genoa il 13 maggio (Baggio, Ravanelli, Jarni e Vialli) e le due sfide contro i gialloblu: in Emilia 3-1 (Sousa e Ravanelli 2) l'8 gennaio, e il 4-0 del 21 maggio (Ravanelli 2, Deschamps e Vialli) che vide la Vecchia Signora laurearsi campione d'Italia con due giornate di anticipo. Queste vittorie vennero dedicate ad un giovane campione juventino prematuramente scomparso, Andrea Fortunato, terzino sinistro morto per una grave forma di leucemia il 25 aprile 1995[75].

 

Stagione 1995-1996: il ritorno ai vertici [modifica]L'anno successivo la Juventus, che annoverava ormai in squadra giocatori come Gianluca Vialli, Fabrizio Ravanelli, Paulo Sousa, Alessandro Del Piero, Angelo Peruzzi, Didier Deschamps, Antonio Conte, Ciro Ferrara e Gianluca Pessotto, oltre a raggiungere il secondo posto, conquistò la Supercoppa Italiana, un trofeo ideato dalla FIGC nel 1988 sul modello della Supercoppa UEFA. Anche in questo caso si trattò di una vittoria contro il Parma, per 1-0 al Delle Alpi con rete di Vialli, il 17 gennaio 1996. Con questo trofeo la Juventus divenne il primo club a vincere le tre competizioni nazionali nello stesso anno.

 

Le energie vennero poi concentrate sulla Champions League (ex Coppa dei Campioni), che venne vinta il 22 maggio 1996, ad undici anni di distanza dalla vittoria dell'Heysel. Dopo aver sconfitto Borussia Dortmund (1-2 in casa e 3-1 in trasferta), Steaua (3-0 e 0-0) e Rangers Glasgow (4-1 e 4-0) nel girone eliminatorio, Real Madrid ai quarti di finale (0-1 all'andata il 6 marzo in Spagna e 2-0, gol di Del Piero e Padovano, al ritorno disputato a Torino il 20 marzo) e Nantes in semifinale (2-0, reti di Vialli e Jugovic, il 3 aprile a Torino, e 2-3 in Francia il 17 aprile con gol bianconeri di Vialli e Paulo Sousa), la Juventus affrontò nella finale di Roma l'Ajax, battendolo 5-3 ai calci di rigore dopo che i tempi supplementari si erano conclusi sul 1-1: Jari Litmanen rispose sul finire del primo tempo regolamentare al gol del bianconero Ravanelli e, ai calci di rigore, dopo le parate del portiere Angelo Peruzzi sui tiri di Sonny Silooy e Edgar Davids per gli olandesi, fu decisivo il rigore messo a segno da Vladimir Jugović, dopo quelli di Ferrara, Pessotto e Padovano. In campionato la squadra arrivò al secondo posto a otto punti di distanza dal Milan, vincendo comunque il Derby d'andata, il 3 dicembre 1995 per 5-0 con tripletta di Vialli e gol di Ferrara e Ravanelli su rigore. Da questo match, nonostante nella stagione precedente le stracittadine fossero state entrambe perse, cominciò una lunga serie di imbattibilità contro i granata composta di 12 partite – 8 vittorie e 4 pareggi –, l'ultima quella del 7 marzo 2009 (1-0 con gol di Chiellini).

 

Stagione 1996-1997 e i trionfi del centenario [modifica]

Juvecentus, l'emblema dei centi anni di storia della Juventus.La Juventus Football Club festeggiò nel 1997 i cento anni della sua fondazione istituzionale: allo scopo di celebrare questa ricorrenza la società e le autorità della città di Torino organizzarono una serie di manifestazioni denominate Juvecentus (1897-1997; Cento anni di Juve). Dal 22 al 27 maggio 1997 venne presentata al Lingotto l'attività editoriale, multimediale e filatelica della società bianconera. In occasione del centenario della Juventus fu programmata la c.d. Coppa del Centenario-Trofeo Repubblica di San Marino contro gli inglesi del Newcastle (la Juventus indossò una divisa che ricordava il colore della divisa storica della società), disputata allo Stadio Comunale La Fiorita di Cesena il 3 agosto[76]. A fianco di questa iniziativa venne realizzata la Mostra del Centenario, ad illustrare l'origine e l'evoluzione del club, e creato un fanclub con più di 10 mila membri.

 

Dopo una campagna acquisti faraonica che vide arrivare campioni del calibro di Zinédine Zidane, Christian Vieri ed il croato Alen Bokšić, arrivato dalla Lazio, e le partenze di Gianluca Vialli (al Chelsea) e Fabrizio Ravanelli (al Middlesbrough), la stagione 1996-1997 fu inaugurata con una nuova vittoria, nella doppia finale di Supercoppa UEFA contro il club vincitore della Coppa delle Coppe, il Paris Saint-Germain. Si trattò di una sfida storica, vista la vittoria all'andata per 6-1 al Parco dei Principi di Parigi, gol di Porrini, Padovano (2), Ferrara, Lombardo e Amoruso ed il 3-1 inflitto dai bianconeri a Palermo al ritorno (doppietta di Del Piero e gol di Vieri); il 9-2 complessivo è lo scarto più grande mai raggiunto nelle finali UEFA. In seguito, il 26 novembre 1996 a Tokyo, la squadra conquistò anche la seconda Coppa Intercontinentale grazie ad un gol di Alessandro Del Piero all'81' contro i campioni sudamericani del River Plate.

 

In quella stagione erano presenti giocatori come Christian Vieri (acquistato dall'Atalanta e ceduto l'anno successivo all'Atlético de Madrid), il francese Zinédine Zidane, l'anno precedente al Bordeaux, e l'uruguaiano Paolo Montero, anch'egli proveniente dall'Atalanta. Il 24º scudetto della storia bianconera venne conquistato con 65 punti, dopo un finale palpitante a causa della rincorsa del Parma. Il campionato fu ricordato tra l'altro per il memorabile 6-1 rifilato a San Siro al Milan di Arrigo Sacchi in una partita in cui alla Juve mancavano per infortunio i due attaccanti titolari Del Piero e Padovano: segnarono Jugović (2), Zidane ®, Vieri (2) ed Amoruso. Altra vittoria prestigiosa fu quella a Torino contro l'Inter il 20 ottobre, gara terminata sul 2-0 (gol di Jugović e Zidane). In Champions League la squadra eliminò in semifinale l'Ajax vincendo 2-1 all'Amsterdam ArenA e 4-1 nel ritorno a Torino; perse poi per 1-3 la finale giocata a Monaco di Baviera, il 28 maggio 1997, contro il Borussia Dortmund (gol di tacco di Del Piero), squadra in cui militavano anche ex calciatori juventini, tra cui Andreas Möller e Paulo Sousa. La partita fu caratterizzata dagli errori dell'arbitro ungherese Sándor Puhl, che negò due rigori alle Zebre (falli su Jugović e Del Piero) e annullò un gol di Christian Vieri per un fallo di mani rivelatosi poi inesistente.

 

La Juve aveva superato Manchester United (1-0 sia in casa che in trasferta, quando un rigore di Del Piero il 20 novembre condannò gli inglesi alla prima sconfitta casalinga in Europa contro squadre italiane, in assoluto la seconda in Coppa dei Campioni), Fenerbahçe (1-0 in Turchia e 2-0 a Torino), Rapid Vienna (1-1 in Austria e 5-0 in casa) nel girone eliminatorio, totalizzando il record nella fase a gruppi della Champions League (poi eguagliato nel 2004-05), con 16 punti. Ai quarti di finale eliminò i norvegesi del Rosenborg (1-1 in Scandinavia il 5 marzo, marcatura di Vieri, e 2-0 in Piemonte il 19 dello stesso mese, segnature di Zidane e Amoruso su rigore), e nel sopra citato confronto in semifinale gli olandesi dell'Ajax contro i quali aveva vinto l'edizione precedente (2-1, gol di Amoruso e Vieri, in Olanda il 9 aprile, e 4-1 in Italia, reti di Lombardo, Amoruso, Vieri e Zidane, quest'ultima realizzazione di pregevole fattura con una serpentina in area, il 23 aprile).

 

Le accuse di Zeman e il giudizio sull'abuso di farmaci (1998)

Le accuse di Zeman e il giudizio sull'abuso di farmaci (1998)

Nell'estate del 1998 Zdeněk Zeman, all'epoca allenatore della Roma, lanciò un allarme a proposito di un supposto eccessivo ricorso ai farmaci da parte delle società di calcio. Incalzato dalla stampa, l'allenatore boemo citò ad esempio i giocatori juventini Gianluca Vialli ed Alessandro Del Piero. Sulla base di queste dichiarazioni, il procuratore di Torino Raffaele Guariniello aprì un'inchiesta che portò ad un lungo procedimento processuale a carico della Juventus e che vedrà imputati Riccardo Agricola (medico sociale) ed Antonio Giraudo (amministratore delegato). Nella sentenza di primo grado del procceso penale iniziato il 31 gennaio 2002 venne ravvisato il comportamento irregolare del medico Riccardo Agricola, che venne condannato ad un anno e 10 mesi, sospesi condizionalmente, «per frode sportiva e somministrazione di farmaci in modo pericoloso per la salute» e somministrazione di Eritropoietina – argomento introdotto nelle imputazioni il 28 giugno 2004 – in base ai valori sanguigni dei calciatori bianconeri nonostante i risultati negativi riscontrati nei controli antidoping[77], mentre non si ravvisarono reati per Antonio Giraudo, che venne pienamente assolto[78].

 

In aprile 2005, la pubblica accusa ricorse contro la sentenza di primo grado, che venne ribaltata in secondo grado. La Corte d'Apello di Torino confermò, il 14 dicembre del citato anno, il verdetto assolutorio per Giraudo «per non avere commesso il fatto» ed annullò la sentenza condannatoria per Agricola, assolvendolo dal reato di frode sportiva (somministrazione di Eritropoietina) «perché il fatto non sussiste», in quanto il presunto acquisto di EPO e/o la sua somministrazione – divenuta l'accusa principale del processo penale – non era stato provato, e dalla soministrazione delle medicinali non vietate «perché il fatto non costituisce reato»[79]. Su questo punto, la Corte d'Appello sancì che i farmaci somministrati ai calciatori della Juventus non rappresentavano doping e che la somministrazione di sostanze lecite atta a migliorare le prestazioni sportive non poteva (in generale, e quindi a prescindere dal club ed il suo medico) essere giudicata come tale in base della legislazione in vigore all'inizio dell'inchiesta della procura (L. 401/1989 sul calcio scommesse)[79].

 

La procura di Torino ricorse allora in cassazione contro la sentenza di secondo grado, ritenendo «erronea» l'interpretazione e l'applicazione delle norme di diritto che motivarono la sentenza di assoluzione. Il 29 marzo 2007, infine, la Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione confermò la sentenza di assoluzione con ampia formula del secondo grado di giudizio a Giraudo e l'assoluzione, per quanto riguarda la frode sportiva (soministrazione di Eritropoietina), a Agricola, concludendo che nel periodo indagato non era stato accertato alcun tipo di positività a sostanze dopanti da parte dei calciatori bianconeri, i cui valori ematologici medi erano simili alla media della popolazione nazionale, e che l'acquisto e/o soministrazione di Eritropoietina agli atleti della società non è stato ritenuto provato da nessun atto del processo[80]. Venne dichiarata invece l'inammissibilità del ricorso del Procuratore Generale[80], ma accolto il ricorso della procura, che annullò la sentenza di secondo grado per la somministrazione, a carico del medico sociale, di medicinali non vietate diversi dall'EPO, in quanto, pur non essendo all'epoca ancora in vigore la legge sul particulare – introdotta il 14 dicembre 2000 –, è stato ritenuto che la somministrazione eccessiva di farmaci (o uso in condizioni off-label) potesse costituire una violazione della L.401/1989, l'unica applicabile al periodo indagato[81]. La corte giudicò la necessità di svolgere un nuovo processo per confermare tale ipotesi poiché nel frattempo le liste di farmaci consentiti era stata modificata, il quale non ebbe luogo per la prescrizione della accusa in oggetto dal 12 febbraio 2007[81][82].

 

Anche sul piano sportivo il procedimento disciplinare a suo tempo instaurato dalla Procura Antidoping nei confronti al dott. Agricola per la somministrazione di farmaci iniziò con una indagine della Procura della Repubblica di Torino finalizzata nell'assoluzione emessa dall'Ufficio di Procura Antidoping del Comitato Nazionale Olimpico Italiano (CONI) il 25 luglio 2000, in quanto l'uso dei farmaci erano in regola con l'allora regolamento antidoping e non furono riscontrati indizi di un presunto «doping ematico»[77]. Il processo sportivo è stato riaperto dopo la sentenza in primo grado del processo penale. Il 26 aprile 2005, la Camera di Arbitraggio dello Sport (CAS), su richiesta presentata dalla Commissione Scientifica Antidoping del CONI 7 marzo dello stesso anno, sancì che «l'uso di sostanze farmacologiche che non sono espressamente proibite dalla legge sportiva, e che non possono essere considerate come sostanze simili o associate a quelle espressamente proibite non può essere sanzionato con provvedimenti disciplinari [...]»[83][84]. Su questa sentenza, il processo sportivo concluse con l'assoluzione emessa in primo grado dalla Commissione Disciplinare l'11 novembre 2005, decisione confermata ulteriormente sia dalla Commissione di Appello Federale (CAF) il 5 ottobre 2006 che dal Giudice di Ultima Istanza in materia di doping (GUI) il 19 gennaio 2007[85].

 

 

[[|Leggi...]] Le stagioni 1997-1998 e 1998-1999 [modifica]L'anno successivo la squadra vinse la Supercoppa Italiana sul Vicenza per 3-0 (Inzaghi 2 e Conte), il 23 agosto 1997. Arrivò poi il 25º scudetto con 5 punti di vantaggio sull'Inter. Il tandem d'attacco in quella stagione era composto da Del Piero (marcatore di 21 reti), autore del gol decisivo nello scontro diretto del girone di ritorno terminato 1-0, e dal capocannoniere della passata stagione Inzaghi, acquistato dall'Atalanta al posto di Vieri, autore di 18 gol. Fu importante anche il contributo dell'olandese Edgar Davids (acquistato a dicembre dal Milan). Nella sfida contro i nerazzurri del 26 aprile fu negato un rigore a Ronaldo per uno scontro con Iuliano, però "pareggiato" dal rigore non dato per fallo di West su Inzaghi all'andata, occasione nella quale era stato anche annullato un gol regolare di Inzaghi stesso per un fuorigioco inesistente. Nella terza finale consecutiva di Champions League, giocata ad Amsterdam il 25 maggio 1998, la Juve cedette per 0-1 al Real Madrid a causa di un gol di Predrag Mijatović in fuorigioco netto non ravvisato dall'arbitro. In precedenza la Juve aveva superato: nel girone eliminatorio Feyenoord (5-1 in casa e 0-1 in trasferta), Manchester United (1-0, gol di Inzaghi decisivo per la qualificazione da seconda del girone, e 2-3) e Košice (3-2 e 1-0); nei quarti di finale Dinamo Kyiv (1-1 e 4-1, tripletta di Inzaghi e gol di Del Piero), in semifinale il Monaco (4-1, tripletta di Del Piero e gol di Zidane, e 2-3). Del Piero si aggiudicò il titolo di capocannoniere della manifestazione con 10 reti.

 

La stagione 1998-1999 partì con la sconfitta della squadra nella Supercoppa Italiana contro la Lazio dopo una partita segnata da un pessimo arbitraggio. In Champions League i bianconeri sfiorarono la quarta finale consecutiva perdendo in semifinale contro il Manchester United (1-1 in Inghilterra, rete di Conte, e 2-3 a Torino, dopo che Inzaghi aveva portato i bianconeri sul doppio vantaggio con due gol). In campionato la squadra partì male, poi si riprese riuscendo a raggiungere la testa della classifica nel mese di ottobre ma crollò definitivamente quando, in una partita contro l'Udinese allo stadio Friuli (l'8 novembre 1998) si infortunò gravemente restando poi fuori dai campi per quasi un anno Alex Del Piero, oramai divenuto simbolo e leader del gruppo. La giovane promessa francese Thierry Henry acquistata nel mercato invernale per sostituire Del Piero non riuscì a lasciare il segno e iniziò così una lunga crisi culminata con la sconfitta per 4-2 contro il Parma a metà del girone di ritorno dopo la quale si registrarono le dimissioni di Lippi il quale aveva oramai compreso che il suo ciclo bianconero era volto al termine e a cui subentrò Carlo Ancelotti. In campionato la squadra arrivò settima qualificandosi per la Coppa Intertoto, dopo spareggio con l'Udinese: 0-0 a Udine il 28 maggio e 1-1 a Torino il 31 maggio.

 

Il ventunesimo secolo [modifica] Il biennio di Ancelotti (1999-2001) [modifica]Nell'estate del 1999, forti del ritorno di Del Piero e degli acquisti di Gianluca Zambrotta, del nigeriano Sunday Oliseh e del serbo Darko Kovačević, accompagnati dalle cessioni di giocatori importanti come Deschamps, Di Livio e Peruzzi, sotto la guida di Ancelotti, i bianconeri dominarono e vinsero la Coppa Intertoto dell'UEFA, riconvalidando così il suo record di aver vinto tutte le competizioni ufficiali in ambito internazionale[4], che garantì il diritto alla partecipazione alla Coppa UEFA (dove la Juve non andò oltre gli ottavi, uscendo sconfitta contro il Celta de Vigo), ma lo scudetto sfuggì all'ultima giornata, a causa della sconfitta arrivata per mano del Perugia di Carlo Mazzone su un campo allagato da un violento nubifragio abbattutosi sul capoluogo umbro nell'intervallo tra il primo ed il secondo tempo; tale intervallo durò più di quanto consentito dal regolamento FIFA, per cui la gara si sarebbe dovuta ripetere. La Lazio si laureò campione d'Italia sorpassando inaspettatamente gli juventini. Nella stagione successiva (2000-2001), nonostante l'acquisto del bomber francese David Trézéguet non riuscì a sostenere il ritmo della Roma e concluse il campionato alle sue spalle, anche a causa dell'introduzione 2 giorni prima dello scontro diretto del 6 maggio della nuova norma sugli extracomunitari diramata dal CONI – il cui presidente, Gianni Petrucci, era stato in precedenza dirigente giallorosso –, che consentì alla Roma di schierare Assunção e Nakata, poi autore del gol del parziale 2-1 per la Juve (gol di Del Piero e Zidane). La partita finì 2-2.

 

Il secondo ciclo di Lippi e l'ingresso in Borsa (2001-2004) [modifica]Il 2001-2002 fu una stagione di grossi cambiamenti in casa juventina. Nell'estate del 2001 si ebbero due importanti addii: quelli del fantasista francese Zidane, che fu ceduto al Real Madrid per 70 milioni di euro (record assoluto nelle trattative di calciomercato), e di Inzaghi, ceduto al Milan. Fu sostituito Ancelotti con Marcello Lippi, che ritornò ad allenare il club bianconero, dopo uno sfortunato periodo all'Inter. La Juventus, grazie anche all'apporto dei neo-acquisti: il ceco Pavel Nedvěd (Pallone d'oro nel 2003), il francese Lilian Thuram, e il portiere Gianluigi Buffon, vinse il suo 26º scudetto all'ultima giornata il 5 maggio 2002 – che i tifosi bianconeri ricordano come il Cinque Maggio –, ai danni dell'Internazionale di Héctor Cúper, che perse all'Olimpico contro la Lazio per 4-2 dopo essere passata per due volte in vantaggio, facendosi in questo modo superare in classifica dai bianconeri che sconfissero 2-0 l'Udinese al Friuli – gol di Trézéguet e Del Piero – realizzando la quinta vittoria nelle ultime cinque giornate di campionato. La svolta avvenne alla 30^ di campionato (il 7 aprile), in occasione della quale l'Inter perse per 2-1 a San Siro contro l'Atalanta, mentre la Juve trionfò al Curi di Perugia per 4-0 (Trézéguet, Del Piero ®, Zenoni, Del Piero) accorciando a cinque i punti di distacco, che diventarono uno solo al terzultimo turno (il 21 aprile) quando i bianconeri passarono in vantaggio a Piacenza nel finale con un gol di Nedvěd, mentre l'Inter fu pareggiata sul 2-2 a Verona dall'attaccante del Chievo Cossato, recriminando per un rigore su Ronaldo; ma nel primo tempo era stato atterrato in area il clivense Marazzina.

 

Il 20 dicembre 2001 la Juventus entrò in Borsa, compiendo un nuovo importante passo nell'evoluzione da società calcistica civile a entertainment and leisure group: nei primi anni del XXI secolo, con oltre duecento milioni di euro di fatturato, la Juventus era la terza società calcistica per ricavi in Europa dopo Manchester United e Real Madrid. Negli anni successivi è riuscita a realizzare in diverse occasioni utili di bilancio, il quale è sempre risultato almeno in pareggio, anche grazie a scelte non sempre popolari verso tifosi e giornalisti, ma che hanno privilegiato la crescita dei ricavi, il contenimento dei costi e dei debiti attraverso la decisione di spendere, per l'acquisto di calciatori, solo il denaro incassato attraverso la vendita di altri giocatori; non ricorrendo ad aumenti di capitale da parte della proprietà. In questo modo si è potuta finanziare l'apertura, nel 2006, di un centro sportivo a Vinovo, nei pressi di Torino, e la ristrutturazione dello Stadio Delle Alpi con la conseguente costruzione della Juventus Arena, stadio di proprietà del club a partire della stagione 2011-2012.

 

Nella stagione 2002-2003, dopo la vittoria per 2-1 della terza Supercoppa Italiana contro il Parma, disputatasi a Tripoli il 25 agosto e decisa da una doppietta di Del Piero, i bianconeri (rafforzando ulteriormente una squadra già forte con gli acquisti di Mauro Camoranesi e Marco Di Vaio) si aggiudicarono il 27º scudetto con due giornate d'anticipo – importanti le vittorie nel Derby della Mole per 4-0 il 17 novembre 2002 (Del Piero, Di Vaio, Nedvěd e Davids) e quella 3-0 sull'Internazionale (autogol di Guglielminpietro, gol di Nedvěd e rete di Camoranesi), il 2 marzo 2003 –, il quale fu dedicato alla memoria dell'Avvocato Gianni Agnelli, scomparso a causa di un cancro alla prostata il 24 gennaio di quell'anno, e raggiunsero la settima finale di Champions League della storia juventina eliminando (dopo goleade quali il 5-0 alla Dinamo Kiev e il 4-0 al Basilea) avversari blasonati come il Barcellona al Nou Camp per 2-1 nei quarti di finale, il 22 aprile (decisivo un gol nei tempi supplementari di Marcelo Zalayeta, dopo la marcatura di Nedvěd, mentre all'andata del 9 aprile, finita 1-1, aveva segnato Montero) e, soprattutto, i galácticos del Real Madrid, battuti per 3-1 a Torino il 14 maggio, con gol di Trézéguet, Del Piero e Nedvěd, in semifinale, dopo la sconfitta per 2-1 al Bernabéu (segnò Trézéguet) il 6 maggio. Nella finale tutta italiana contro il Milan, giocata a Manchester il 28 maggio, la Juventus, senza Nedvěd squalificato, cedette ai tiri di rigore per 2-3, dopo che la partita si era conclusa a reti bianche. A decidere la sfida fu il rigore realizzato da Andriy Shevchenko per i rossoneri, mentre per i bianconeri andarono in gol Birindelli e Del Piero, ma sia Trézéguet, sia Montero, sia Zalayeta fallirono il loro penalty, rendendo inifluenti gli errori rossoneri di Kaladze e Seedorf.

 

L'estate del 2003 iniziò con un evento particolarmente significativo: il 15 luglio venne siglato l'accordo con il Comune di Torino per l'acquisizione del diritto di superficie per 99 anni dello Stadio delle Alpi, in modo che la società lo potesse gestire direttamente. In agosto la squadra si recò negli Stati Uniti d'America per giocare la Supercoppa italiana (che inaugurò la stagione 2003-2004) contro il Milan, il 3 agosto. La Juventus si prese la rivincita contro i Diavoli rossoneri ai tiri di rigore, al Giants Stadium di New York, dopo un rocambolesco 1-1 maturato negli ultimi minuti dei tempi supplementari, con gol di Pirlo su rigore e Trézéguet. Durante la trasferta americana, un altro lutto colpì la società: la scomparsa del presidente Vittorio Caissotti di Chiusano. Al suo posto venne nominato Franzo Grande Stevens, vicepresidente FIAT, che restò in carica per due anni.

 

Dopo quella vittoria, il resto della stagione si rivelò avaro di soddisfazioni per i bianconeri. Eliminati dal Deportivo La Coruña negli ottavi di finale della Champions League (0-1 e 0-1), perse la doppia finale di Coppa Italia contro la Lazio di Roberto Mancini (0-2 a Roma e 2-2 a Torino) e, dopo aver tenuto la testa della classifica per la prima parte della stagione, crollò a vantaggio di Milan e Roma, finendo terza in Serie A, a due punti dai giallorossi ed a tredici dai rossoneri. La stagione è ricordata per il 7-0 inflitto all'Olympiacos il 10 dicembre 2003 nell'ultima partita del girone di Champions League con reti di Trézéguet (2), Miccoli, Maresca, Di Vaio, Del Piero e Zalayeta. Questa rappresenta tuttora la vittoria più netta della squadra nella competizione e, ex aequo, nei tornei gestiti dall'UEFA; fino alla disputa della Champions League 2007-2008 è stato il risultato più pesante della storia della competizione. Alla fine dell'annata la società fu colpita da un altro lutto: il 27 maggio 2004 morì di cancro ai polmoni Umberto Agnelli, già presidente del club juventino.

 

Dai trionfi con Capello alla Serie B (2004-2006) [modifica]

Fabio Capello, allenatore della Juventus dal 2004 al 2006Nell'estate del 2004 avvenne un nuovo cambiamento: la squadra venne affidata, a sorpresa, a Fabio Capello. Fu un arrivo tra le polemiche: nel mese di aprile dello stesso anno infatti, il tecnico di Pieris, in quel momento allenatore della Roma, aveva dichiarato di non aver alcun interesse ad allenare i bianconeri. Arrivarono anche nuovi giocatori come il brasiliano Emerson ed il francese Jonathan Zebina (dalla Roma), Fabio Cannavaro (dall'Internazionale), Manuele Blasi (dal Parma), Olivier Kapo (dall'Auxerre) ed una nuova punta, lo svedese Zlatan Ibrahimović (dall'Ajax).

 

Vinsero 8 delle prime 9 partite e, dopo un lungo testa a testa con il Milan nel campionato 2004-2005, nello scontro diretto per lo scudetto l'8 maggio 2005, le Zebre batterono 1-0 la squadra di Ancelotti a San Siro con gol di Trézéguet[86]. Il 21 maggio successivo, grazie al pareggio nell'anticipo tra Milan e Palermo, la Juventus si laureò campione d'Italia, conquistando alla fine del torneo 86 punti, sette in più del Milan. I migliori marcatori furono Ibrahimović con 16 gol, Del Piero con 14 e Trézéguet con 9. Fu buono anche il rendimento di Blasi, Kapo e Olivera. Venne però eliminata nei quarti di finale della Champions League ad opera del Liverpool (sconfitta per 1-2 in Inghilterra il 5 aprile, rete di Cannavaro, e pareggio 0-0 al Delle Alpi il 13 aprile), che poi avrebbe vinto la competizione in finale contro il Milan. Superati con qualche problema i preliminari (2-2 in casa col Djurgårdens il 10 e 4-1 in Svezia il 25 agosto), totalizzò 16 punti nel girone contro Bayern Monaco (1-0 in casa il 19 ottobre e 1-0 in Germania, rete di Del Piero, il 3 novembre), Ajax (1-0 in Olanda il 15 settembre, gol di Nedvěd, e 1-0 il 23 novembre) e Maccabi Tel Aviv (1-0 il 28 settembre e 1-1 in Israele l'8 dicembre, Del Piero segnò la prima marcatura della Signora in Terra santa), unica squadra capace di strappare un punto alla Juve. Agli ottavi superò il Real Madrid (0-1 in Spagna il 25 febbraio e 2-0 il 9 marzo ai tempi supplementari con reti di Trézéguet e Zalayeta. Stabilì il proprio record di inviolabilità nelle competizioni UEFA: 589 minuti più recupero tra il gol di Arneng al 19° di Djurgårdens-Juventus e il rigore di Dego al 30° di Maccabi Tel Aviv-Juventus.

 

Rafforzata dal francese Patrick Vieira (dall'Arsenal) e dal rumeno Adrian Mutu[87] (dal Chelsea) nel campionato 2005-2006 batté il record storico di vittorie consecutive all'inizio del campionato: nove, dal 28 agosto 2005 con la vittoria 1-0 contro il Chievo, al 26 ottobre successivo (Juventus vs Sampdoria 2-0), che sommate alla vittoria per 4-2 contro il Cagliari a Torino nella giornata di chiusura del torneo precedente il 29 maggio compongono la serie di trionfi in fila più lunga nel campionato a girone unico, a pari merito con quella della stagione 1931-1932. Stabilì il record di punti in totale (91) e in un solo girone (52 punti solo all'andata: 17 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta). Perse una sola partita in campionato, cosa mai riuscita nei campionati a venti squadre, in casa del Milan per 3-1 il 30 ottobre; tale gara sarà l'ultima persa nei campionati a girone unico per quasi due anni, fino alla sconfitta di Mantova del 13 gennaio 2007, per un totale di 46 gare in serie positiva. Battè per due volte l'Inter (2-0 a Torino il 2 ottobre 2005 con gol di Trézéguet e Nedvěd e 2-1 a Milano il 12 febbraio 2006 con gol di Ibrahimović e di Del Piero), e sconfisse la Roma all'Olimpico per 4-1 il 19 novembre con reti di Nedvěd, Ibrahimović e Trézéguet (2)[88]. Nonostante una piccola crisi a metà del girone di ritorno (5 pareggi consecutivi tra Juventus-Roma del 26 marzo e Juventus-Lazio del 22 aprile) si aggiudicò il 29° Scudetto battendo il 14 maggio, in campo neutro a Bari, la Reggina per 2-0 con reti di Trézéguet e Del Piero. Perse la Supercoppa Italiana contro l'Inter per 0-1 ai tempi supplementari, il 20 agosto, anche a causa dell'annullamento di un gol poi riconosciuto come regolare di Trézéguet nei 90' regolamentari.

 

In Champions League battè per 2-1, il 2 novembre 2005, il Bayern Monaco con doppietta di Trézéguet (1-2 all'andata), e totalizzò 15 punti nel Gruppo A classificandosi prima. Il 7 marzo 2006 la Juventus sconfisse il Werder Brema per 2-1, nel ritorno degli ottavi di finale di Coppa dei Campioni, eliminandolo dopo il 2-3 del Weserstadion di Brema, ma fu eliminata nei quarti di finale dagli inglesi dell'Arsenal (0-2 all'andata a Londra e 0-0 al ritorno). Il 7 dicembre 2005 segnò il suo 200° gol nelle Coppe europee, la rete del 2-1 di Del Piero a Vienna contro il Rapid (battuto a Torino per 3-0), partita poi vinta per 3-1. Eliminò anche il Bruges (2-1 in Belgio, occasione nella quale Trézéguet segnò il suo centesimo gol con la maglia bianconera, e 1-0 in Italia).

 

Vincendo 2-0 sul campo neutro di Bari contro la Reggina il 14 maggio, conquistò lo scudetto per la seconda volta consecutiva, con 91 punti e tre di vantaggio rispetto al Milan. Per tutta l' "era Capello" la Juventus fu sempre capolista della Serie A (76 giornate, record nazionale[89]).

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Lo siamo già da qualche anno. Preferisco essere tifoso di una barzelletta vincente ed antipatica che della barzelletta attuale

 

 

Non era per sminuire il valore professionale di Moggi. E' che i ritorni non li vedo di buon occhio.

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Non era per sminuire il valore professionale di Moggi. E' che i ritorni non li vedo di buon occhio.

Io penso che un suo ritorno potrebbe farci solo che bene. Tentar non nuoce :d

Ma finchè al timone c'è chi l'ha fatto fuori la vedo dura

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