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giusardegna

Commenti udienza processo Calciopoli da Napoli del 24/05

Post in rilievo

Ma 'sti due quanto caxxo c'hanno intenzione di parlare???

Ore e ore tra l'altro di chiacchiere inutili per sentire le stesse cose di 5 anni fa....e noi paghiamo!!!

 

 

Una requisitoria allunga la vita: nuovo spot Telecom

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In attesa di sentire se Narducci è riuscito a liberare Paparesta dallo spogliatoio di Reggio Calabria oppure se è ancora chiuso dentro ...

 

Beh...se hanno voglia di rischiare conseguenze molto spiacevoli facciano pure! :d

 

Perche' io non credo che Lucianone starebbe con le mani in mano se venisse radiato e poi assolto a Napoli!

 

Anche se in FIGC continuano a far intendere che le due giustizie sono diverse e separate...non credo che la questione potrebbe concludersi cosi' serenamente! ;)

 

Ricordate sempre cosa è successo con Guardiola: colpevole per la giustizia sportiva, innocente per la giustizia ordinaria, ricorso contro la giustizia sportiva ed annullamento della condanna sportiva.

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Pm. Narducci

Questione del sorteggio, modalità e svolgimento concreto; avevo già fatto riferimento alla circostanza per cui il sorteggio, come operazione materiale di estrazione, era solo un segmento di una procedura più complessa di designazione fondata su diversi momenti che insieme concorrevano alla procedura di designazione: la griglia, la fase di estrazione/sorteggio,, ma anche la fase diversa e successiva di designazione degli assistenti e del quarto uomo. Ho fatto riferimento al fatto che esistevano alcune regole dettate da prassi secondo cui l'operazione materiale di sorteggio che si svolgeva o a Coverciano o a Roma doveva essere effettuata rispettando alcuni criteri: inserimento delle sfere metalliche, contenenti le partite, nell’urna, quelle contenenti gli arbitri in altra urna, con abbinamento agli arbitri con estrazione prima della partita, e poi dell’arbitro con le variazioni derivanti dalle preclusioni che andavano verificate in concreto, cioè se dopo l’estrazione scattava una preclusione. Sappiamo che le operazioni di preparazione erano effettuate, sotto la diretta supervisione dei due designatori, dalle persone addette alla commissione arbitrale e dunque certamente fino alla fine del 2003 2004 ad opera di Fazi e Manfredi Martino, poi in via esclusiva del solo Martino. Era stata introdotta una modifica che era operante in quella stagione per cui l’operazione avveniva alla presenza del notaio e con la partecipazione sdi un giornalista scelto dall’Ussi che doveva coadiuvare i designatori, procenedendo alla estrazione delle sfere. Quindi la scena era la seguente: un’urna affidata alla gestione di Pairetto che procedeva ad estrarre personalmente la partita, un’altra affidata a Bergamo che aveva accanto a sé il giornalista che doveva procedere alla'estrazione del nome dell’arbitro. Alcune fra queste persone sono state ascoltate per indicazione e produzione di prova da parte delle difese, mi riferisco ad alcuni dei giornalisti e ai due notai che pressoché nella totalità dei casi hanno redatto il verbale. Sostanzialmente da parte di costoro sono state fornite dichiarazioni la cui sintesi è che dal loro punto di vista non è mai accaduto nulla di particolare e non hanno avuto mai né certezze né percezioni di irregolarità. Queste dichiarazioni sono decisamente contrastate da elementi di prova che dimostrano come siano state messe in atto e si siano verificate numerose situazioni dimostrative che i sorteggi sono stati anch’essi alterati. Questo non sulla base di indicazioni rispetto alla quali si potrebbe obiettare che siano percezioni e valutazioni sfornite di riferimenti reali: quando è venuto Cellino a questo ha fatto riferimento, dicendo che dal suo punto di vista i sorteggi effettuati non erano regolari. Ma Cellino non può sostanziare la propria affermazione di fatti concreti, che invece possono essere desunti da una serie di attività acquisite nel corso del dibattimento. Occorre oltretutto fare riferimento ad un dato cha ha una sua rilevanza anche se non decisiva.

 

Dai verbali notarili generalmente la operazione di sorteggio aveva inizio intorno alle 11 di venerdì e durava per il tempo necessario alla procedura e questa era una procedura pubblica che era seguita da una fase tenuta al riparo da occhi o orecchie dei partecipanti: la fase della scelta dei collaboratori dell’Arbitro che bisognava fare una volta terminata la fase di scelta degli ARBITRI quasi sempre veniva diramato un comunicato da parte della federazione ad orario variabile. Il nostro processo è uno dei pochi in cui da questo punto di vista ha permesso addirittura di registrare dei momenti più significativi di acquisizione della prova, che esisteva ma che è stata rafforzata dai testi. Lo dico con riferimento ad un teste fondamentale come Manfredi Martino. Egli ha riferito delle circostanze importantissime. Anche Zamparini, quando è stato sentito per l’integrazione ha raccontato un episodio di straordinaria rilevanza che si colloca in una fase temporale precedente al 2004 ma che ha una decisività probatoria di grande rango che affronta il tema non con percezioni ma con un fatto preciso. Egli ha riferito che nel corso di un incontro avvenuto per altre ragioni a Torino con Moggi ad un certo punto il colloquio aveva avuto come tema le capacità professionali degli arbitri. Il teste è stato preciso nel ricordo ed ha ricordato che su sollecitazione di Moggi aveva detto che il migliore arbitro della B di quell’anno era Rizzoli e che Moggi aveva alzato il telefono parlando con una non meglio identificata persona alla quale aveva dato indicazioni affinchè fosse designato Rizzoli per il Palermo. Zamparini prosegue dicendo che l’episodio lo aveva valutato come sintomatico di una capacità di condizionamento e aveva ritenuto meritevole questo episodio di essere segnalato, visto che effettivamente era arrivato Rizzoli, ai suoi colleghi e ciò aveva determinato una telefonata da parte non ricorda di chi se Moggi o Giraudo che avevano manifestato fastidio per questo suo atteggiamento che era stato di poca riconoscenza.

 

 

testi fondamentali!! :o :o

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"Ma Cellino non può sostanziare la propria affermazione di fatti concreti"

 

Si parla allora di aria fritta

 

"Moggi aveva alzato il telefono parlando con una non meglio identificata persona alla quale aveva dato indicazioni affinchè fosse designato Rizzoli per il Palermo"

 

 

E le intercettazioni dove sono?

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In attesa di sentire se Narducci è riuscito a liberare Paparesta dallo spogliatoio di Reggio Calabria oppure se è ancora chiuso dentro ...

 

 

 

Ricordate sempre cosa è successo con Guardiola: colpevole per la giustizia sportiva, innocente per la giustizia ordinaria, ricorso contro la giustizia sportiva ed annullamento della condanna sportiva.

 

 

Il nostro tanto caro art. 39 biggrin.gif

 

O.T.

Un particolare buongiorno a giorgino e a enzino biggrin.gifbiggrin.gifbiggrin.gif

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"Ma Cellino non può sostanziare la propria affermazione di fatti concreti"Si parla allora di aria fritta"Moggi aveva alzato il telefono parlando con una non meglio identificata persona alla quale aveva dato indicazioni affinchè fosse designato Rizzoli per il Palermo"E le intercettazioni dove sono?

 

il gioco del passaparola...Moggi ha parlato non so con chi è gli ha detto di dire a un altro di dire a lo zio del fratello di designare un arbitro

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NAPOLI, 24 maggio - Doveva essere la terza e ultima udien­za del processo Calcio­poli dedicata alla requi­sitoria dei pm, quella in cui - dopo la trattazione - la pubblica accusa for­mula per i 23 imputati le richieste di pena o (eventuale) prosciogli­mento. In realtà oggi il pm Pino Narducci prenderà la parola e la terrà ancora fi­no all’ora di pranzo per concludere la trattazio­ne della questione del­l’associazione a delin­quere, passando il testi­mone al collega Stefano Capuano sulle singole frodi sportive. Molto dif­ficile che Capuano con­cluda entro l’udienza di oggi: e così i pm potreb­bero debordare verso il prossimo martedì, con­traendo un po’ lo spazio dedicato alle parti civili. La questione degli slit­tamenti e degli even­tuali impedimenti per alcune delle otto udien­ze fissate nel calendario per arrivare a una sen­tenza il 19 luglio è cru­ciale: il 28 è fissata in contemporanea la ca­mera di consiglio per la ricusazione della Caso­ria (i bookmakers ora puntano sul rigetto e sul via libera per la sen­tenza).

 

RICHIESTA DI RINVIO - L'avvocato di Paolo Bergamo, Mariano Fabiani e Maria Grazia Fazi, Silvia Morescanti, chiede il rinvio del processo al 20 ottobre: è incinta e chiede i motivi di salute, avendo difficoltà di gestazione. La giudice Casoria non ci sente: «L'avvocato Morescanti potrà discutere per ultima le sue difese, se il suo impedimento per motivi di salute provocherà uno stralcio delle posizioni degli imputati da lei difesa. La difesa si può sostenere anche ascoltando gli audio delle udienze in cui a parlare sono pm o avvocati degli altri e leggendo le trascrizioni». Insomma: si va avanti per arrivare ad una sentenza su Moggi entro luglio.

 

LA SCELTA - Mazzei nomina l'avvocato Mauro Messeri (lo stesso di Bertini) come difensore.

 

SI VA AVANTI - Niente sospensione delle udienze per il ballottaggio della prossima settimana: il 31 maggio ci sarà regolarmente udienza. «Quanto all'udienza del 14 giugno in riferimento ai referendum di quella settimana - dice la giudice Casoria - non abbiamo ancora informazioni e vedremo se si potrà tenere l'udienza». Alvaro Moretti

 

Tuttosport

E chi l' ha messa incinta, Narducci? Un' altra si è venduta? Che rinunci a difendere il suo assistito o nomini un suo collega.

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sempre Narducci:

 

Quali possono essere i motivi per cui Zamparini doveva inventare o esagerare un fatto del genere? Oltretutto questa parte Zamparini la aveva già detta in una intervista radiofonica. Se una ragione di questo tipo avesse animato il presidente del Palermo, cioè di raccontare un episodio inventato, questo intento avrebbe dovuto conciliarsi con un rischio notevole di essere smentito o contraddetto proprio da quelle persone a cui ha detto di aver raccontato questo episodio, e cioè i suoi colleghi delle società "medio/piccole". Così non è stato, così come non riesce il tentativo di ottenere dal teste una dichiarazione che permetta di posticipare la collocazione temporale di quell’incontro da un giorno precedente ad un giorno successivo. Ovviamente non è possibile, e non perché lo dica Zamparini, ma perché se, per avventura, il sorteggio fosse stato già effettuato e fosse già stato individuato Rizzoli per quella gara, crollerebbe tutta la trama di racconto e diventerebbe incomprensibile non solo tutto ma illogico il colloquio telefonico avvenuto tra Zamparini e Foschi, che certamente sapeva che era stato effettuato il sorteggio. E per quanto riguarda l’atteggiamento tenuto nei confronti del teste da Moggi e Giraudo, e quindi in ordine al fatto che vi è stata una dimostrazione della capacità di orientare o ottenere una designazione. (Nota: ricordiamo che quel sorteggio, assenti Bergamo e Pairetto, fu condotto personalmente da Manfredi Martino, teste appena dichiarato attendibilissimo dal Pm).

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Uno dei processi più ridicoli che abbia mai seguito...tutte le prove (intercettazioni le uniche prove) dicono che tutti parlavano coi designatori, che bisogno c'è di continuare con questi inutili interrogatori? O sono tutti colpevoli o tutti innocenti...ecco le tasse che paghiamo come vanno a finire...intercettazioni a Berlusconi e processi infiniti...

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Galati e Martino. Ma questo è solo il primo racconto. Vedremo quali sono le testimonianze sul punto, che hanno un valore pari o superiore a quella di Zamparini, che al sorteggio non partecipò, perché provengono da parte di persone che di quella commissione arbitri hanno fatto parte. Non si tratta di punti di vista, o di persone estranee a quel gruppo, ma di qualcuno che ne faceva parte. Il sorteggio riposava sulla riconoscibilità delle sfere collocate nell’urna. Riconoscibilità desumibile da elementi di due tipi: le sfere di metallo avevano colori diversi perché si legavano a due estrazioni diverse, e dunque vi era un primo elemento, per cui alcune avevano scoloriture, graffi, alterazioni di colore. La seconda è che le sfere di metallo presentavano meccanismi di alterazione della struttura, dunque tracce più o meno forti di usura legate all'operazione attraverso la quale esse venivano buttate nell’urna; e che, dunque, questo è stato il meccanismo utilizzato, ad onta di giornalisti e notai, per potere operare l'estrazione secondo piani predisposti. Prima ancora di Manfredi Martino una testimonianza di grande spessore è quella di Dario Galati, componente della commissione arbitrale sino al primo periodo dell’era del doppio designatore. Egli dice che in più circostanze ha partecipato ad operazioni materiali affinché certe partite risultassero abbinate a determinati arbitri. Fa riferimento a tre esempi, uno ad una designazione di un arbitro per un derby genovese, nel senso che quella gara doveva essere affidata a Bazzoli, poi ad una designazione di Fausti e un anticipo di serie B. La frode avveniva in quel caso mettendo i nomi degli arbitri in sfere che fossero immediatamente riconoscibili. Ricevuta questa indicazione, erano i designatori in grado di operare l'estrazione di quelle sfere che già conoscevano poiché il giorno del sorteggio, una volta fatta dai collaboratori quell'operazione, essi controllavano il tutto prima di procedere. Questa dichiarazione è coerente con un racconto che apprenderemo da Manfredi Martino che riguarda tutta la fase successiva. Manfredi ha fatto parte della commisione per un lunghissimo periodo, dal 1999 alla fine del campionato 2005. Ha sempre partecipato a queste attività. Quando è venuto qui ha detto precisamente, non quindi in modo generico, che il meccanismo era proprio quello di cui aveva parlato Galati in precedenza, ed ha descritto i fatti, che coincidono col verbale di sequestro delle sfere da parte dei carabinieri, che in quella fase le sfere potevano essere riconosciute e gestite per quelle caratteristiche.

 

Quella che doveva essere una regola de seguire con precisione, cioè estrarre da Pairetto con chiarezza ed evidenza la sfera della partita e, solo dopo questa operazione, mettere la mano nell’urna, prendere la sfera ed estrarre il nome dell’arbitro, non funzionava secondo questo ordine temporale. Questo ordine veniva sospeso o capovolto perché o avvenivano in contemporanea o variando le operazioni, facendole immediatamente seguire alla prima operazione di estrazione della sfera della partita. La sfera individuata per le sue caratteristiche usurate era stata individuata per espressa indicazione dei due designatori che avevano già deciso quale gara affidare ad un arbitro più gradito. Ed è Martino che racconta di come all’interno del sorteggio ciò avveniva attraverso quelle particolari pause adottate da Pairetto che indugiava, aspettava che il giornalista avesse già tirato fuiri la sfera con la gara e, avendo percezione della circostanza, tirava fuori la sfera con il nome dell’arbitro. Il meccanismo è stato questo, visto che occorreva da parte dei designatori fare uno sforzo ulteriore visto che vi era il giornalista all’interno della sala. Tutto ciò non è valutazione di chi è passato per caso ma conoscenza di chi ha detto: 'ho ricevuto disposizioni da Bergamo e Pairetto per collocare i bigliettini in determinare sfere'. Ed è Manfredi Martino che, pur trattenendosi, dice che questo è avvenuto almeno tre o quattro volte nel corso del campionato che ci riguarda. Fa riferimento ad una non meglio precisata gara che dice è collocabile nella prima parte del campionato 2004 2005, a Coverciano, in cui gli venne detto di inserire il bigliettino in sfera riconoscibile; è avvenuto per un altro spesodio di sorteggio che si è svolto a Roma per un turno di b, e che l'indicazione ricevuta riguardava il bigliettino dell'arbitro; e ancora è avvenuto certamente in occasione di un incontro Milan-Juve affidato a Collina. Si tratta di una testimonianza anche sofferta, nel senso di una persona che decide di raccontare verità di cui è stato protagonista e che ad un certo punto quasi si arresta per non offrire una verità ancora più piena.

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NAPOLI, 24 maggio - Doveva essere la terza e ultima udien­za del processo Calcio­poli dedicata alla requi­sitoria dei pm, quella in cui - dopo la trattazione - la pubblica accusa for­mula per i 23 imputati le richieste di pena o (eventuale) prosciogli­mento. In realtà oggi il pm Pino Narducci prenderà la parola e la terrà ancora fi­no all’ora di pranzo per concludere la trattazio­ne della questione del­l’associazione a delin­quere, passando il testi­mone al collega Stefano Capuano sulle singole frodi sportive. Molto dif­ficile che Capuano con­cluda entro l’udienza di oggi: e così i pm potreb­bero debordare verso il prossimo martedì, con­traendo un po’ lo spazio dedicato alle parti civili. La questione degli slit­tamenti e degli even­tuali impedimenti per alcune delle otto udien­ze fissate nel calendario per arrivare a una sen­tenza il 19 luglio è cru­ciale: il 28 è fissata in contemporanea la ca­mera di consiglio per la ricusazione della Caso­ria (i bookmakers ora puntano sul rigetto e sul via libera per la sen­tenza).

 

RICHIESTA DI RINVIO - L'avvocato di Paolo Bergamo, Mariano Fabiani e Maria Grazia Fazi, Silvia Morescanti, chiede il rinvio del processo al 20 ottobre: è incinta e chiede i motivi di salute, avendo difficoltà di gestazione. La giudice Casoria non ci sente: «L'avvocato Morescanti potrà discutere per ultima le sue difese, se il suo impedimento per motivi di salute provocherà uno stralcio delle posizioni degli imputati da lei difesa. La difesa si può sostenere anche ascoltando gli audio delle udienze in cui a parlare sono pm o avvocati degli altri e leggendo le trascrizioni». Insomma: si va avanti per arrivare ad una sentenza su Moggi entro luglio.

 

LA SCELTA - Mazzei nomina l'avvocato Mauro Messeri (lo stesso di Bertini) come difensore.

 

SI VA AVANTI - Niente sospensione delle udienze per il ballottaggio della prossima settimana: il 31 maggio ci sarà regolarmente udienza. «Quanto all'udienza del 14 giugno in riferimento ai referendum di quella settimana - dice la giudice Casoria - non abbiamo ancora informazioni e vedremo se si potrà tenere l'udienza». Alvaro Moretti

 

Tuttosport

 

blum.gifblum.gifblum.gifla sceneggiata dei pm continua, l'allungare i tempi delle requisitorie ha un solo motivo,

diluire il più possibile nel tempo , le pagliacciate che la casta mette in atto, a proprio piacimento, è il quarto potere che impera))))))))))))))))))))................. cmq

 

forza JUVEsventola1-.gifsventola1-.gifsventola1-.gif

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Vediamo un pò di seguito che cosa si inventeranno dopo la signorina in dolce attesa che pertanto non può ne parlare, ne testimoniare, nemmeno stando seduta.

 

Magari faranno arrivare la telefonata sulla finta bomba come facevano una volta a scuola :d :d :d

 

.juve .juve .juve

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eccomi.

 

Come vanno le barzellette?

 

La frode avveniva in quel caso mettendo i nomi degli arbitri in sfere che fossero immediatamente riconoscibili.

 

bene vedo :d

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Continua a parlare di sorteggi tarocchi anche se il processo ha dimostrato il contrario

 

Ecco quanto detto da Narducci fino ad ora...Pregherei aggiungere al primo post:

 

 

Pm. Narducci

Questione del sorteggio, modalità e svolgimento concreto; avevo già fatto riferimento alla circostanza per cui il sorteggio, come operazione materiale di estrazione, era solo un segmento di una procedura più complessa di designazione fondata su diversi momenti che insieme concorrevano alla procedura di designazione: la griglia, la fase di estrazione/sorteggio,, ma anche la fase diversa e successiva di designazione degli assistenti e del quarto uomo. Ho fatto riferimento al fatto che esistevano alcune regole dettate da prassi secondo cui l'operazione materiale di sorteggio che si svolgeva o a Coverciano o a Roma doveva essere effettuata rispettando alcuni criteri: inserimento delle sfere metalliche, contenenti le partite, nell’urna, quelle contenenti gli arbitri in altra urna, con abbinamento agli arbitri con estrazione prima della partita, e poi dell’arbitro con le variazioni derivanti dalle preclusioni che andavano verificate in concreto, cioè se dopo l’estrazione scattava una preclusione. Sappiamo che le operazioni di preparazione erano effettuate, sotto la diretta supervisione dei due designatori, dalle persone addette alla commissione arbitrale e dunque certamente fino alla fine del 2003 2004 ad opera di Fazi e Manfredi Martino, poi in via esclusiva del solo Martino. Era stata introdotta una modifica che era operante in quella stagione per cui l’operazione avveniva alla presenza del notaio e con la partecipazione sdi un giornalista scelto dall’Ussi che doveva coadiuvare i designatori, procenedendo alla estrazione delle sfere. Quindi la scena era la seguente: un’urna affidata alla gestione di Pairetto che procedeva ad estrarre personalmente la partita, un’altra affidata a Bergamo che aveva accanto a sé il giornalista che doveva procedere alla'estrazione del nome dell’arbitro. Alcune fra queste persone sono state ascoltate per indicazione e produzione di prova da parte delle difese, mi riferisco ad alcuni dei giornalisti e ai due notai che pressoché nella totalità dei casi hanno redatto il verbale. Sostanzialmente da parte di costoro sono state fornite dichiarazioni la cui sintesi è che dal loro punto di vista non è mai accaduto nulla di particolare e non hanno avuto mai né certezze né percezioni di irregolarità. Queste dichiarazioni sono decisamente contrastate da elementi di prova che dimostrano come siano state messe in atto e si siano verificate numerose situazioni dimostrative che i sorteggi sono stati anch’essi alterati. Questo non sulla base di indicazioni rispetto alla quali si potrebbe obiettare che siano percezioni e valutazioni sfornite di riferimenti reali: quando è venuto Cellino a questo ha fatto riferimento, dicendo che dal suo punto di vista i sorteggi effettuati non erano regolari. Ma Cellino non può sostanziare la propria affermazione di fatti concreti, che invece possono essere desunti da una serie di attività acquisite nel corso del dibattimento. Occorre oltretutto fare riferimento ad un dato cha ha una sua rilevanza anche se non decisiva.

 

Dai verbali notarili generalmente la operazione di sorteggio aveva inizio intorno alle 11 di venerdì e durava per il tempo necessario alla procedura e questa era una procedura pubblica che era seguita da una fase tenuta al riparo da occhi o orecchie dei partecipanti: la fase della scelta dei collaboratori dell’Arbitro che bisognava fare una volta terminata la fase di scelta degli ARBITRI quasi sempre veniva diramato un comunicato da parte della federazione ad orario variabile. Il nostro processo è uno dei pochi in cui da questo punto di vista ha permesso addirittura di registrare dei momenti più significativi di acquisizione della prova, che esisteva ma che è stata rafforzata dai testi. Lo dico con riferimento ad un teste fondamentale come Manfredi Martino. Egli ha riferito delle circostanze importantissime. Anche Zamparini, quando è stato sentito per l’integrazione ha raccontato un episodio di straordinaria rilevanza che si colloca in una fase temporale precedente al 2004 ma che ha una decisività probatoria di grande rango che affronta il tema non con percezioni ma con un fatto preciso. Egli ha riferito che nel corso di un incontro avvenuto per altre ragioni a Torino con Moggi ad un certo punto il colloquio aveva avuto come tema le capacità professionali degli arbitri. Il teste è stato preciso nel ricordo ed ha ricordato che su sollecitazione di Moggi aveva detto che il migliore arbitro della B di quell’anno era Rizzoli e che Moggi aveva alzato il telefono parlando con una non meglio identificata persona alla quale aveva dato indicazioni affinchè fosse designato Rizzoli per il Palermo. Zamparini prosegue dicendo che l’episodio lo aveva valutato come sintomatico di una capacità di condizionamento e aveva ritenuto meritevole questo episodio di essere segnalato, visto che effettivamente era arrivato Rizzoli, ai suoi colleghi e ciò aveva determinato una telefonata da parte non ricorda di chi se Moggi o Giraudo che avevano manifestato fastidio per questo suo atteggiamento che era stato di poca riconoscenza.

 

Quali possono essere i motivi per cui Zamparini doveva inventare o esagerare un fatto del genere? Oltretutto questa parte Zamparini la aveva già detta in una intervista radiofonica se una ragione di questo tipo avesse animato il presidente del Palermo di raccontare un episodio inventato questo intento avrebbe dovuto conciliarsi con un rischio notevole di essere smentito o contraddetto proprio da quelle persone a cui ha detto di aver raccontato questo episodio e cioè i suoi colleghi delle società medio piccole. Così non è stato così come non riesce il tentativo di ottenere dal teste una dichiarazione che permetta di posticipare la collocazione temporale di quell’incontro da un giorno precedente ad un giorno successivo. Ovviamente non è possibile e non perché lo dica Zamparini ma perché se per avventura il sorteggio fosse stato già effettuato e fosse già stato individuato Rizzoli per quella gara, crollerebbe tutta la trama di racconto e diventerebbe incomprensibile non solo tutto ma illogico il colloquio telefonico avvenuto tra Zamparini e Foschi che certamente sapeva che era stato effettuato il sorteggio. E per quanto riguarda l’atteggiamento tenuto nei confronti del teste da Moggi e Giraudo e quindi in ordine al fatto che vi è stata una dimostrazione della capacità di orientare o ottenere una designazione.

 

Ma questo è solo il primo racconto. Vedremo quali sono le testimonianze sul punto, che hanno un valore pari o superiore a quella di Zamparini che al sorteggio non partecipò, perché provengono da parte di persone che di quella commissione arbitri hanno fatto parte. Non si tratta di punti di vista o di persone estranee a quel gruppo, ma di qualcuno che ne faceva parte. Il sorteggio riposava sulla riconoscibilità delle sfere collocate nell’urna. Riconoscibilità desumibile da elementi di due tipi: le sfere di metallo avevano colori diversi perché si legavano a due estrazioni diverse e dunque vi era un primo elemento, per cui alcune avevano scoloriture, graffi, alterazioni di colore. La seconda è che le sfere di metallo presentavano meccanismi di alterazione della struttura, dunque tracce più o meno forti di usura legate all'operazione attraverso la quale esse venivano buttate nell’urna; e che dunque questo è stato il meccanismo utilizzato ad onta di giornalisti e notai per potere operare l'estrazione secondo piani predisposti. Prima ancora di Manfredi Martino una testimonianza di grande spessore è quella di Dario Galati, componente della commissione arbitrale sino al primo periodo dell’era del doppio designatore. Egli dice che in più circostanze ha partecipato ad operazioni materiali affinché certe partite risultassero abbinate a determinati arbitri. Fa riferimento a tre esempi, uno ad una designazione di un arbitro per un derby genovese, nel senso che quella gara doveva essere affidata a Bazzoli, poi ad una designazione di Fausti e un anticipo di serie b. La frode avveniva in quel caso mettendo i nomi degli arbitri in sfere che fossero immediatamente riconoscibili. Ricevuta questa indicazione, erano i designatori in grado di operare l'estrazione di quelle sfere che già conoscevano poiché il giorno del sorteggio, una volta fatta dai collaboratori quell'operazione, essi controllavano il tutto prima di procedere. Questa dichiarazione è coerente con un racconto che apprenderemo da Manfredi Martino che riguarda tutta la fase successiva. Manfredi ha fatto parte della commisione per un lunghissimo periodo, dal 1999 alla fine del campionato 2005. Ha sempre partecipato a queste attività. Quando è venuto qui ha detto precisamente, non quindi in modo generico, che il meccanismo era proprio quello di cui aveva parlato Galati in precedenza ed ha descritto i fatti, che coincidono col verbale di sequestro delle sfere da parte dei carabinieri, che in quella fase le sfere potevano essere riconosciute e gestite per quelle caratteristiche.

 

Quella che doveva essere una regola de seguire con precisione, cioè estrarre da Pairetto con chiarezza ed evidenza la sfera della partita e, solo dopo questa operazione, mettere la mano nell’urna, prendere la sfera ed estrarre il nome dell’arbitro, non funzionava secondo questo ordine temporale. Questo ordine veniva sospeso o capovolto perché o avvenivano in contemporanea o variando le operazioni, facendole immediatamente seguire alla prima operazione di estrazione della sfera della partita. La sfera individuata per le sue caratteristiche usurate era stata individuata per espressa indicazione dei due designatori che avevano già deciso quale gara affidare ad un arbitro più gradito. Ed è Martino che racconta di come all’interno del sorteggio ciò avveniva attraverso quelle particolari pause adottate da Pairetto che indugiava, aspettava che il giornalista avesse già tirato fuiri la sfera con la gara e, avendo percezione della circostanza, tirava fuori la sfera con il nome dell’arbitro. Il meccanismo è stato questo, visto che occorreva da parte dei designatori fare uno sforzo ulteriore visto che vi era il giornalista all’interno della sala. Tutto ciò non è valutazione di chi è passato per caso ma conoscenza di chi ha detto: 'ho ricevuto disposizioni da Bergamo e Pairetto per collocare i bigliettini in determinare sfere'. Ed è Manfredi Martino che, pur trattenendosi, dice che questo è avvenuto almeno tre o quattro volte nel corso del campionato che ci riguarda. Fa riferimento ad una non meglio precisata gara che dice è collocabile nella prima parte del campionato 2004 2005, a Coverciano, in cui gli venne detto di inserire il bigliettino in sfera riconoscibile; è avvenuto per un altro spesodio di sorteggio che si è svolto a Roma per un turno di b, e che l'indicazione ricevuta riguardava il bigliettino dell'arbitro; e ancora è avvenuto certamente in occasione di un incontro Milan-Juve affidato a Collina. Si tratta di una testimonianza anche sofferta, nel senso di una persona che decide di raccontare verità di cui è stato protagonista e che ad un certo punto quasi si arresta per non offrire una verità ancora più piena.

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Stamattina avrei dovuto studiare di brutto .doh

Sto processo mi farà finire gli studi mooooolto più tardi di quanto credessi .doh

Devo pure aggiornare mio fratello (utente di Vs biggrin.gif ) che non può connettersi....

 

 

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NARDUCCI, CHE AUTOGOL - Parte di slancio sui sorteggi truccati, il pm: non ci spiega come si riuscisse riferendosi a testimonianze già confutate (il colpo di tosse di Manfredi Martino, giunto dopo l'estrazione della pallina di Collina per Milan-Juve), e allora punta tutto sulla testimonianza di Zamparini e sul sorteggio dell'anno precedente al caso Calciopoli resa in udienza dopo l'intervista a Radio Radio. Moggi si offrì per far avere Rizzoli per un Verona-Palermo del 23 aprile 2004... Zamparini conferma che Moggi si attivò in aula: bene, peccato che il sorteggio in questione non lo avesse effettuato giovedì 22 aprile a Roma non gli "associati a delinquere" di Moggi Pairetto e Bergamo, ma il «teste credibilissimo del'accusa» Manfredi Martino. E allora se quel sorteggio fu truccato, chi lo truccò? E perché non è chiamato a risponderne, vista l'enfasi che all'episodio Rizzoli dà Narducci? Mistero... E ancora si va alla riconoscibilità delle sfere: peccato che nessun giornalista e notaio è stato interrogato ed eventulmente indagato come partecipe del trucco. Visto che le palline le estraevano proprio loro, non Bergamo e Pairetto.Alvaro Moretti

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