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Alla Juventus è appena nato un ciclo - Editoriale di Romeo Agresti (Curva Nord)

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Editoriale - Agnelli, Marotta, Paratici, Conte: alla Juventus è appena nato un ciclo

Da Cobolli Gigli, Blanc e Secco alla nuova spina dorsale del club bianconero. E' partito un progetto con tutti i presupposti per vincere ancora a lungo.

14/mag/2012 12.30.00

 

di Romeo Agresti

 

Alla Juventus è iniziato ufficialmente un progetto. Negli ultimi anni più volte abbiamo sentito citare quest’espressione da molteplici personaggi. Un sostantivo pronunciato dai vari Giovanni Cobolli Gigli, Jean Claude Blanc e Alessio Secco. Un tris di persone che hanno fatto catalogare il loro operato nella categoria “fallimenti”.

 

 

Il 28 aprile del 2010, tuttavia, è ritornato il sereno sul cielo bianconero. Data in cui è stata affidata la società torinese nelle mani di Andrea Agnelli. Il Presidente juventino, grazie ad amore e, soprattutto, competenza, in un solo biennio è riuscito a rilanciare ai massimi livelli questo club. Complice l’aver prima epurato e poi rinnovato l’intero organigramma dirigenziale; complice l’aver riportato una mentalità vincente e, quindi, da Juventus; complice aver attuato fin da subito una politica innovativa e competitiva.

 

Il cammino è stato laborioso e tortuoso. Il primo anno targato Agnelli, infatti, ha fatto registrare un fallimento sportivo. Settimo posto, acquisti sbagliati, tecnico non da Vecchia Signora. Ed ecco, conseguentemente, i leciti dubbi sull’operato del 37enne manager piemontese, sul binomio Marotta-Paratici e, in generale, sulla bontà dell’intera struttura organizzativa. In quest’annata sportiva, invece, s’è capito che la Vecchia Signora è tornata finalmente ai fasti dei vecchi tempi. E, di conseguenza, non si possono non elogiare i vari interpreti di questa fantastica annata sportiva.

 

Partiamo da Giuseppe Marotta. L’ex dirigente della Sampdoria, a suon di fatti, ha dimostrato di essere un dirigente diligente e lungimirante. Oltre ad avere ottime capacità intuitive, infatti, è il valore aggiunto societario sotto il profilo umano. E’ un abile comunicatore, è munito di ottima proprietà di linguaggio, ed è una persona che incarna totalmente il famoso ‘stile Juventus’. In neanche 24 mesi di lavoro ha saputo ridare serietà e professionalità all’intera stanza dei bottoni. Sicuramente ha commesso qualche errore di mercato, vedi per esempio le operazioni Martinez ed Elia, ma nel complesso il suo operato s’è rivelato, dati alla mano, vincente. E quando uno trionfa ha sempre ragione. Punto.

 

Capitolo Fabio Paratici. Se il patron dei blucerchiati liguri, Riccardo Garrone, ovvero massimo esponente della società in cui operava due stagioni orsono il dirigente piacentino, lo chiamava pubblicamente “il mio gioiellino”, evidentemente aveva le sue buone ragioni. E, a Torino, le si sono captate in maniera oggettiva. L’acquisto di Vidal, per esempio, è stato un vero e proprio capolavoro dell’uomo nativo di Borgonovo Val Tidone. Ma anche le operazioni secondarie, vedi ad esempio quella che ha portato Giaccherini sulle sponde del Po, sono state assai fondamentali per le sorti di questo scudetto conquistato. E tutto ciò si può riassumere in un’unica parola: competenza. Questa società, d’altra parte, non naviga a vista, opera attraverso un piano ben programmato e delineato.

 

La prima annata sportiva targata Andrea Agnelli è stata all’insegna della sperimentazione. S’è cercato di capire quali fossero i punti deboli societari, di cosa necessitasse il club per subire un’evoluzione positiva, e quali fossero i giocatori da inserire in rosa per cercare di costruire un ciclo vincente. Il secondo anno, ossia questo che sta per volgere al termine, è stato senza dubbio inaspettato. In Corso Galileo Ferraris – sicuramente – si aspettavano un processo di crescita notevole, ma non di tale valenza. Ed ecco che entra in gioco una figura fondamentale per le sorti attuali e, sicuramente, future, della Juventus: Antonio Conte.

 

Il tecnico salentino è il vero ‘top player” del mondo zebrato. In una sola stagione è riuscito a stravincere uno scudetto e a conquistare una finale di Coppa Italia. Ora, a fronte di tutto ciò, l’interrogativo nasce spontaneo: chi ha deciso di fargli ereditare l’operato di Gigi Del Neri? Il Presidente. Lo stesso Marotta nei giorni scorsi ha definito l’avvento dell’ex tecnico salentino: “Una felicissima intuizione di Agnelli”. E, con il senno di poi, si può tranquillamente dire che non si potesse effettuare scelta migliore.

 

E’ vero, se Del Neri nella scorsa stagione fosse arrivato perlomeno quarto, probabilmente, il condottiero pugliese non sarebbe sbarcato nella fila zebrate (almeno nell’immediato), ma alle volte la fortuna diventa una componente imprescindibile nelle varie tematiche in cui si sviluppa. Ed in questo caso la Vecchia Signora può vantarsi di esserne stata caratterizzata da una grande dose. D’altro canto, si sa, la fortuna aiuta gli audaci.

 

La sensazione, come dicevamo, è che grazie ad un ottimo assortimento dirigenziale, questo club sia destinato ad aprire un lungo ciclo di vittorie. Andrea Agnelli, complice la giovane età, è il Presidente che tutti vorrebbero avere: intelligente, competente e, soprattutto, tifoso. Mentre il duo manageriale formato da Marotta e Paratici con il passare dei mesi è riuscito a conquistare la fiducia dell’ambiente, rilanciando la propria popolarità ai massimi vertici. Ora, però, dovranno dare continuità alle loro felici intuizioni. Perché alla Juventus vincere non è un episodio sporadico, bensì è la normalità. Ed i tifosi juventini, ciclicamente, sono sempre stati abituati a competere per l’élite del calcio italiano ed europeo.

 

In tutto ciò, ed i sostenitori bianconeri aggiungeranno ‘finalmente’, si è cancellato il periodo più brutto dell’intera storia zebrata. Gli anni di Giovanni Cobolli Gigli, Jean Claude Blanc, Alessio Secco, Marco Fassone e Renzo Castagnini sono stati definitivamente archiviati.

 

L’attualità narra le gesta di Agnelli, Marotta e Paratici: che stia nascendo una nuova triade?A questa domanda si potrà rispondere solamente tra qualche anno, per il momento, però, si può esprimere la seguente convinzione: la Signora d’Italia è ufficialmente tornata. Chapeau.

 

***

 

Bell'editoriale del nostro bravissimo Curva Nord per Goal.com che mi sembrava un delitto non veder pubblicato qui su VS. Aggiungo che con la crescita della Juventus sta crescendo anche la capacità dialettica di Romeo. Davvero complimenti sinceri.

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Ottimo articolo... .sisi

 

Un solo appunto....non chiamatela "nuova triade"...non vorrei che subisse lo stesso destino..

 

In questo paese non si può mai dire.... ;)

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Bell'articolo, che offre anche spunti di riflessione sul futuro. Certo valutando la situazione attuale, con la juve di nuovo al vertice e le milanesi in fase di rottamazione, non si può che essere ottimisti in tutto e per tutto .juve

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con una media eta' della rosa 29.4 che e' la piu' alta di europa tra le capoliste , speriamo.

 

Con gli addi di Grosso, Del Piero, Amauri, Toni, forse Iaquinta vedrai come si abbassa.

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Un solo appunto....non chiamatela "nuova triade"...non vorrei che subisse lo stesso destino..

 

 

Prima delle triadi viene sempre er proggggggggggggggetttoooooo e il rinnovamento culturale :uhmm:

A capo però devi metterci uno con la voce di Pupo che vive per fare i ribaltoni.

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concordo su tutto,siamo all'inizio di un ciclo vincente.

La mia sensazione è che dietro l'intuizione di Andrea su Conte ci sia il suggerimento di qualcun'altro

Bravo Curva :)

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Prima delle triadi viene sempre er proggggggggggggggetttoooooo e il rinnovamento culturale :uhmm:

A capo però devi metterci uno con la voce di Pupo che vive per fare i ribaltoni.

:d

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Con gli addi di Grosso, Del Piero, Amauri, Toni, forse Iaquinta vedrai come si abbassa.

 

Un consiglio, non dargli corda, a parte che i numeri son sbagliati, ma è un simpatico troll che continua a riiscriversi per scrivere quella baggianata, parola per parola.

 

Vedo che è riuscito a riiscriversi oggi, complimenti .ok

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con una media eta' della rosa 29.4 che e' la piu' alta di europa tra le capoliste , speriamo.

 

Buffon 34

Barzagli 31

Bonucci 25

Chiellini 28

Lichtsteiner 28

Pirlo 33

Vidal 25

Marchisio 26

Vucinic 29

Matri 28

Pepe 29

 

La formazione titolare è stata per la maggior parte delle volte questa e media è 28,7. Se aggiungiamo de ceglie (26), giaccherini (27), estigarribia (25) che pure le loro partite l'hanno giocato si abbassa ulteriormente. Considerando poi che ad azlare la media contribuiscono soprattutto Buffon (che potrebbe arrivare pure a 40 anni per il ruolo che ricopre) e Barzagli (che anche lui ha almeno altri 3/4 anni ad ottimo livelli) direi proprio che l'ultima cosa di cui ci dobbiamo preoccupare è l'età. Sono quasi tutti nel pieno dellaurità calcistica. Poi quali sarebbero queste squadre europee vincenti con un età media più bassa?

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Ottimo articolo... .sisi

 

Un solo appunto....non chiamatela "nuova triade"...non vorrei che subisse lo stesso destino..

 

In questo paese non si può mai dire.... ;)

 

.brr

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Quindi sono abbastanza credibile come catastrofista??? :d

 

Bene bene.... .spiteful

 

sefz

 

giorgì,ogni volta che ti leggo o è un complotto o una catastrofe . Me li stai facendo consumare .uah

 

:d

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se sia un ciclo non lo so, per quello ovviamente bisogna aspettare le prossime stagioni ma dopo il mercato almeno sapremo se c'è l'intenzione di iniziarlo seriamente. La cosa certa e ormai agli atti è che quest'anno son state azzeccate tutte le mosse, tanto che i vari martinez ed elia li derubricherei ad incidenti di percorso, quasi inevitabili visto il numero di acquisti effettuati.

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giorgì,ogni volta che ti leggo o è un complotto o una catastrofe . Me li stai facendo consumare .uah

 

:d

No no...come apprendista catastrofista è la prima volta che mi esibisco! .dah

 

Sui complotti invece me la cavicchio! :d

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