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eduzto

Sentenza Conte: le motivazioni

Post in rilievo

http://www.figc.it/A...upfAllegato.pdf

 

Che tempismo...

 

 

Tredici pagine di spiegazioni su una sentenza assurda, che attacca una persona unica come Antonio Conte e che contrastano pesantemente con le sue parole appena pronunciate in conferenza con i suoi avvocati. Tredici pagine solo per lui, nella pagina web della Figc compaiono le motivazioni della sentenza su Antonio Conte; solo lui, non interessa altro. Ma sorvoliamo sulle modalità di gestione di questo procedimento e togliamoci la maglia bianconera, cerchiamo così di produrre dati oggettivi, visto che in questa giustizia le accuse possono essere immotivate, senza senso e ritrattate ma la difesa deve avere dati oggettivi.

Preso atto di questo, abbiamo letto le 13 pagine di sentenza, partendo dal presupposto che :

per ritenere la responsabilità da parte del soggetto incolpato di una violazione disciplinare sportiva non è necessaria la certezza assoluta della commissione dell'illecito - certezza che , peraltro, nella maggior parte dei casi sarebbe una mera astrazione -né il superamento del ragionevole dubbio, come nel diritto penale.

cade l'accusa per Novara - Siena, in quanto Carobbio che parla di "discorso motivazionale" contraddice la sua tesi secondo cui Conte avrebbe detto "oggi pareggiamo", preso atto che Carobbio può essere ritenuto credibile a metà, come dice la sentenza:

questa Corte ritiene che il sig. Carobbio non meriti l'etichetta di "bugiardo incallito" come anche di quella di soggetto di "assoluta credibilità", per come affermato dalla C.D.N. (espressione, quest'ultima che ha dato la stura alla difesa di Conte per parlare di una sorta di divinizzazione di Carobbio) e che le dichiarazioni dello stesso debbano, pertanto, essere

valutate oggettivamente prescindendo da quello che sembra un vero e proprio preconcetto, nel bene e nel male.

Prendiamo atto quindi che si può credere a metà ad una persona, sulla base di cosa si stabilisce la metà a cui credere e la metà inventata non c'è scritto nelle tredici pagine, ma andiamo avanti.

Caduta quindi l'accusa per Novara - Siena, adesso è rimasta quella per Albinoleffe - Siena, dove sono due i capisaldi:

- Conte non poteva non sapere

- Mastronunzio è stato messo fuori rosa perché non era d'accordo nel lasciare la partita all'Albinoleffe

Le 13 pagine possono essere sintetizzate con questi due punti, ma andiamo nel dettaglio. Riguardo il primo punto la motivazione cita:

a ulteriore conferma che CONTE sapesse, vi è la circostanza che STELLINI ha ammesso di essere stato egli stesso a dare incarico a CAROBBIO e TERZI, al termine della gara di andata, di andare a parlare con GARLINI e BOMBARDINI per "sistemare" la gara di ritorno. Ed è davvero poco credibile che CONTE non fosse a conoscenza dell'iniziativa presa dal suo collaboratore, anche in ragione della personalità e del ruolo che aveva all'interno della Società, ben spiegati dalla dichiarazione resa da PERINETTI, il quale ha affermato che l'allenatore aveva un "carattere accentratore" (dichiarazione PERINETTI dell'8.3.2012). Ipotizzare che i componenti dello staff tecnico o la squadra prendessero decisioni a insaputa di CONTE non è oggettivamente credibile.

Non poteva non sapere quindi, frase ormai ricorrente e tormentone di questa estate... Il carattere accentratore di Conte lo porta a questa accusa, fosse stato un Ranieri ad esempio avrebbe potuto non sapere, Conte no. Come già detto da qualcuno, e se questo carattere accentratore fosse invece il motivo che avrebbe portato Stellini a non dire nulla al mister?

Riguardo al primo punto, comunque, non c'è altro da dire. Analizziamo ora la figura di Mastronunzio:

A sostegno, poi, dell'effettiva conoscenza da parte di CONTE dell'intesa, vi è la circostanza relativa al calciatore MASTRONUNZIO. Secondo CAROBBIO, il compagno di squadra sarebbe stato messo fuori rosa per non aver accettato di partecipare all'accordo. La circostanza che MASTRONUNZIO, nelle fasi finali del campionato 2010/11, non abbia più preso parte agli incontri, risulta per tabulas. CONTE, chiamato a fornire una spiegazione in merito al perché un giocatore, sino ad allora titolare, non fosse stato più schierato in campo, non ha saputo dare una risposta chiara, rimanendo nel vago.

Andiamo avanti con le pagine della motivazione....

prima che si disputasse Ascoli Siena del 14 maggio 2011, quando, in occasione di una riunione all'interno dello spogliatoio alla presenza dei calciatori e dell'allenatore Conte, quest'ultimo, richiamando gli accordi già avviati con i calciatori dell'Albinoleffe in occasione della gara del girone di andata, nel mostrarsi favorevole ad agevolare la vittoria dell'Albinoleffe, invitò i propri calciatori a confermare l'adesione o a chiamarsi fuori dall'accordo. Fu così che l'unico a dissociarsi fu il calciatore del Siena Mastronunzio, il quale in virtù dei suoi recenti trascorsi tra le file dell'Ascoli, avrebbe preteso che un analogo trattamento di favore il Siena lo riservasse anche alla propria ex squadra, che avrebbe incontrato di lì a poco, anch'essa impegnata, al pari dell'Albinoleffe, nella lotta per non retrocedere. L'allenatore Conte, dopo aver preso atto di tale dissociazione non convocò più, da allora e fino al termine del campionato, il Mastronunzio, sia per le rimanenti gare che per i relativi ritiri, consentendo solo che lo stesso partecipasse agli allenamenti.

Leggendo queste righe e confrontando quanto scritto con i tabellini delle partite ci salta subito all'occhio una cosa: Ascoli Siena non si è mai giocata il 14 maggio, ma il giorno prima cioè il 13 maggio alle ore 20.45; una piccolezze direte voi, certo, resta comunque il grande punto interrogativo di come si possano effettuare indagini approfondite e analizzare i dettagli di una partita non sapendo nemmeno il giorno in cui questa si è giocata, ma questo è comunque un dettaglio. La partita in oggetto, ovvero Albinoleffe Siena è stata giocata il 29 maggio 2011, ed è stata la 42esima giornata, ovvero l'ultima di quel campionato. Andiamo ad analizzare, sempre tabellini alla mano, l'utilizzo di Mastronunzio nelle ultime partite:

Giornata 31 Titolare (esce al 75'); Giornata 32 Non gioca; Giornata 33 Gioca gli ultimi 21'; Giornata 34 Non gioca; Giornata 35 gioca gli ultimi 19'; Giornata 36 Non gioca; Giornata 37 gioca gli ultimi 15'; Giornata 38 gioca gli ultimi 13'; Giornata 39 gioca il secondo tempo; Giornata 40 Non gioca; Giornata 41 Non gioca; Giornata 42 Non gioca

La giornata di cui parlano le sentenze, ovvero quella di Ascoli Siena in cui Conte avrebbe chiesto "chi è d'accordo a lasciare l'ultima partita all'albinoleffe?" ricevendo risposta negativa solo da Mastronunzio, è la giornata n°40, quindi a 3 partite dal termine, come si fa a scrivere "sino ad allora titolare" se i tabellini dicono che l'ultima partita da titolare l'ha fatta alla giornata 31esima e quindi il giorno 12-03-2011 mentre la 40esima giornata è stata giocata 13-05-2011 quindi quasi due mesi che Mastronunzio non era titolare! Ma le sentenze poi correggono il tiro:

questa Corte non intende mettere in discussione che Mastronunzio non fosse più titolare dalla 27^ giornata di campionato quanto, invece, il fatto che, dopo la riunione tecnica, svoltasi prima di Ascoli-Siena, nella quale Mastronunzio aveva espresso la propria contrarietà di lasciare la vittoria all'Albinoleffe, il predetto calciatore sia stato messo fuori rosa.

a parte che leggiamo subito un altro errore, in quanto dai tabellini si evince che le giornate 30 e 31 le ha fatte da titolare, quindi è sbagliato il riferimento alla 27esima, ma la cosa più evidente è la contraddizione, perché nella parte precedente delle motivazioni si legge "sino ad allora titolare" ora invece si scrive che la corte riconosce comunque che il giocatore non fosse più titolare da due mesi, e quindi altra contraddizione a distanza di poche pagine, è evidente come le motivazioni vogliano mettere prima in risalto lo strano contrasto tra l'essere titolare prima e anche uno dei giocatori maggiormente impiegati nel Campionato, come si legge in un'altra pagina, e l'essere messo fuori rosa poi, quando nella realtà dei fatti, non si vede lo scandalo se un giocatore che per due mesi non viene mai utilizzato come titolare non sia convocato nelle ultime 3 partite del campionato...

Insomma delle motivazioni che si basano su due concetti, entrambi incomprensibili e con annesse giustificazioni piene di errori oggettivi e contraddizioni, come dice Chiappero se per sei anni hai subito quello che hanno subito i tifosi della Juventus, essere sospettosi non è una colpa ma una logica conseguenza.

*Michel le Roi*

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Conte è un accentratore quindi non poteva non

sapere della combine.

Come si avrà modo di evidenziare più oltre, Conte deve rispondere di omessa denuncia

perché era pienamente consapevole dell'illecito tanto da avere posto in essere un comportamento

particolarmente significativo in proposito.

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Le ho lette.

 

A parte il fatto che si parla solo di Conte (la riduzione da 8 a 6 per Alessio non è motivata....), risulta che è stato il "caso Mastronunzio" la circostanza che è stata giudicata decisiva per giustificare la gravità e quindi il mantenimento dei 10 mesi.

In pratica Conte non avrebbe saputo giustificare perchè lo avesse messo fuori rosa e per Carobbio (e i giudici) è perchè Mastronunzio non voleva partecipare all'acordo con l'Albinoleffe.

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puntano parecchio sul fatto di mastronunzio...

 

speriamo che gli avvocati riescano a smontare il caso

si praticamente é l'unico punto che usano per dimostrare che conte sapeva.... speriamo

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Che tempismo...

 

Poi dicono che in Italia le cose vanno a rilento...Hanno finito di creare il PDF alle 15.59, parallelamente alla parola "caga" pronunciata da Conte.

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Con riferimento, invece, alla gara ALBINOLEFFE-SIENA, disputatasi in data 29.5.2012, la

Commissione Disciplinare Nazionale è pervenuta alla seguente ricostruzione dei fatti: "Al termine

della partita del girone di andata, STELLINI chiese a CAROBBIO e TERZI di andare a parlare,

rispettivamente, con GARLINI e BOMBARDINI, che ben conoscevano, per comunicare la

disponibilità a “sistemare” il risultato della partita di ritorno in ragione delle possibili rispettive

esigenze di classifica. Nelle settimane prossime all’incontro di ritorno, l’impegno preso al termine

della partita di andata formò oggetto di dibattito all’interno dello spogliatoio del SIENA - tra quelli

che volevano mantenere fede alla parola data e quelli che volevano provare a vincere il

campionato per ottenere, così, il premio promesso dalla Società in caso di ottenimento della prima

posizione in classifica - coinvolgendo anche lo staff tecnico e la dirigenza. MASTRONUNZIO, che

si disse d’accordo nel lasciare la vittoria all’ALBINOLEFFE solo nel caso in cui analogo

comportamento fosse stato tenuto anche in favore dell’Ascoli, squadra in cui aveva in precedenza

militato, venne messo, di fatto, per questa ragione, fuori rosa dall’allenatore, in quanto lo

“spogliatoio” non era disponibile a lasciare anche la vittoria all’Ascoli. Il giorno prima della

gara, POLONI, SALA e PASSONI si recarono presso l’albergo in cui il SIENA era in ritiro, per

“perfezionare” l’intesa con CAROBBIO. A quell’incontro erano presenti anche COPPOLA e

VITIELLO. CAROBBIO, definita la combine, trasferì l’informazione a GERVASONI per

consentirgli di scommettere sul risultato della gara, cosa che GERVASONI fece, unitamente a

CASSANO, ricavandone una rilevante vincita in denaro";...... e) è provato che CONTE fosse a

conoscenza della combine. CAROBBIO, sulla cui attendibiità si è già detto, riferisce che l’impegno

a lasciare la vittoria all’ALBINOLEFFE venne preso nel corso di una riunione tecnica, qualche

giorno prima dell’incontro, a cui era presente l’intero staff tecnico. Peraltro, a ulteriore conferma

che CONTE sapesse, vi è la circostanza che STELLINI ha ammesso di essere stato egli stesso a

dare incarico a CAROBBIO e TERZI, al termine della gara di andata, di andare a parlare con

GARLINI e BOMBARDINI per “sistemare” la gara di ritorno. Ed è davvero poco credibile che 11

CONTE non fosse a conoscenza dell’iniziativa presa dal suo collaboratore, anche in ragione della

personalità e del ruolo che aveva all’interno della Società, ben spiegati dalla dichiarazione resa da

PERINETTI, il quale ha affermato che l’allenatore aveva un “carattere accentratore”

(dichiarazione PERINETTI dell’8.3.2012). Ipotizzare che i componenti dello staff tecnico o la

squadra prendessero decisioni a insaputa di CONTE non è oggettivamente credibile. A sostegno,

poi, dell’effettiva conoscenza da parte di CONTE dell’intesa, vi è la circostanza relativa al

calciatore MASTRONUNZIO. Secondo CAROBBIO, il compagno di squadra sarebbe stato messo

fuori rosa per non aver accettato di partecipare all’accordo. La circostanza che

MASTRONUNZIO, nelle fasi finali del campionato 2010/11, non abbia più preso parte agli

incontri, risulta per tabulas. CONTE, chiamato a fornire una spiegazione in merito al perché un

giocatore, sino ad allora titolare, non fosse stato più schierato in campo, non ha saputo dare una

risposta chiara, rimanendo nel vago. CONTE, difatti, ha affermato di “ritenere che lo stesso si

fosse infortunato, anche se non ho ricordi precisi in merito” (dichiarazione CONTE del 12.7.2012).

Risposta, questa, davvero poco credibile, per un allenatore che stava gestendo una rosa di

giocatori prossimi, in quel periodo, a raggiungere la promozione e quindi l’obiettivo di un’intera

stagione. Né appare credibile quanto sostenuto da CONTE in sede dibattimentale, e cioè di aver

comunicato a MASTRONUNZIO, prima della gara Modena-Siena, di escluderlo dalla rosa per

scarso spirito di gruppo e perché aveva rifiutato di trasferirsi ad abitare a Siena preferendo

rimanere a Empoli. È una motivazione davvero poco credibile, perché non sufficiente a far ritenere

ragionevole l’esclusione di un titolare dalla rosa, a poche giornate dal termine della stagione, e

perché, inoltre, CONTE ha dimostrato di non ricordare tali circostanze quando è stato sentito in

data 12.7.2012 Ne consegue che CONTE sia responsabile dell’addebito contestato. Ai fini della

qualificazione della fattispecie, Conte deve essere chiamato a rispondere di omessa denuncia, in

quanto agli atti è stata raggiunta solo la prova che fosse a conoscenza della combine e non che vi

abbia preso parte"..

Al proposito, questa Corte, come già più sopra anticipato, ritiene di dovere confermare la

decisione di prime cure che ha ritenuto la responsabilità del tecnico, Antonio CONTE, in relazione

all'incontro di calcio Albinoleffe-Siena del 29.5.2011.

La difesa di Conte, anche con riferimento alla predetta gara, ha fatto leva sulla intrinseca

inattendibilità di Carobbio nonché sul fatto che la versione dei fatti, fornita dallo stesso, sarebbe

stata smentita dagli altri tesserati sia del Siena che dell'Albinoleffe; tesi, quest'ultima che, a

differenza di quanto evidenziato in ordine alla partita Novara-Siena, risulta sconfessata dalla

circostanza che uno strettissimo collaboratore di Conte, il sig. Stellini ha confessato la propria

partecipazione all'illecito di cui è argomento (come noto, Stellini risulta, peraltro, coinvolto nelle

indagini penali attualmente in corso da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di

Bari con riferimento ad episodi di illecito sportivo che coinvolgerebbero la squadra del Bari con

riferimento anche ad una delle due stagioni sportive, quella 2008/2009, in cui la predetta compagine

era allenata da Conte).

Circostanza, quest'ultima, molto significativa atteso che Stellini è un fidato collaboratore di

Conte (tanto da averlo seguito in tutte le squadre in cui l'odierno appellante ha ricoperto il ruolo di

capo allenatore, compresa la Juventus dal cui staff tecnico si è dimesso solo successivamente alla

conclusione del giudizio di primo grado ed al coinvolgimento nelle indagini di Bari cui si è fatto

riferimento più sopra) e che suona come conferma del fatto che Conte fosse pienamente

consapevole dell'accordo illecito intervenuto tra gli spogliatoi delle squadre del Siena e

dell'Albinoleffe; né, al fine di pervenire ad una diversa conclusione, varrebbe sostenere che il

comportamento dello Stellini che, come sopra ricordato, fu il mandante della "ambasciata" svolta,

presso lo spogliatoio dell'Albinoleffe, da Carobbio e Terzi al termine della gara di andata, sarebbe

stato il frutto di una iniziativa autonoma del predetto tesserato; è noto, infatti, ed è stato confermato

dall'allora dirigente del Siena, Perinetti, che Conte era un vero e proprio accentratore e che,

pertanto, non era, in alcun modo, concepibile che stretti collaboratori dello stesso potessero

assumere iniziative, peraltro di notevole importanza, all'insaputa di Conte.

Le predette considerazioni, è bene evidenziarlo anche al fine di rispondere ad un rilievo

svolto sul punto dalla difesa di Conte, non devono essere intese nel senso che la responsabilità del 12

predetto tesserato sarebbe fondata sulla equazione:Conte è un accentratore quindi non poteva non

sapere della combine.

Come si avrà modo di evidenziare più oltre, Conte deve rispondere di omessa denuncia

perché era pienamente consapevole dell'illecito tanto da avere posto in essere un comportamento

particolarmente significativo in proposito.

Ciò vale anche come risposta alla critica, mossa dalla difesa di Conte, ovvero che la Procura

Federale avrebbe dovuto deferire, quantomeno per omessa denuncia, tutto lo spogliatoio del Siena.

Una critica, quest’ultima, che al di là della sua ingenerosità nei confronti della Procura

Federale che ha assunto, sul punto, una posizione garantista, non coglie nel segno perché

l’eventuale deferimento di tutti i tesserati del Siena sarebbe stato affetto proprio dal vizio,

evidenziato dalla difesa di Conte, ovvero quello di configurare una responsabilità da posizione, non

ammessa da qualsivoglia ordinamento, ivi compreso quello settoriale in cui ci muoviamo.

La responsabilità di Conte, come sopra già anticipato, risulta avvalorata da una circostanza

che, sebbene sia stata presa in considerazione dalla Commissione Disciplinare Nazionale (ciò

emerge chiaramente dal passo della motivazione sopra trascritto), poteva essere diversamente

valutata, nella sua gravità, sia dalla Procura, che dai Giudici di prime cure, in modo da poter

configurare, ovviamente verificata la sussistenza dei presupposti, una fattispecie diversa e più grave

di incolpazione.

Si tratta, più precisamente, di quanto riferito dal calciatore, Carobbio Filippo, in occasione

dell'audizione davanti alla Procura Federale del 10.7.2012; il predetto tesserato ha raccontato di un

ulteriore momento in cui, all’interno della società Siena, è stato affrontato il tema dell’accordo

finalizzato a far vincere l’Albinoleffe, risalente a circa due settimane prima della data in cui era

programmata la gara in questione e, più precisamente, prima che si disputasse Ascoli Siena del 14

maggio 2011, quando, in occasione di una riunione all’interno dello spogliatoio alla presenza dei

calciatori e dell’allenatore Conte, quest’ultimo, richiamando gli accordi già avviati con i calciatori

dell’Albinoleffe in occasione della gara del girone di andata, nel mostrarsi favorevole ad agevolare

la vittoria dell’Albinoleffe, invitò i propri calciatori a confermare l’adesione o a chiamarsi fuori

dall’accordo. Fu così che l’unico a dissociarsi fu il calciatore del Siena Mastronunzio, il quale in

virtù dei suoi recenti trascorsi tra le file dell’Ascoli, avrebbe preteso che un analogo trattamento di

favore il Siena lo riservasse anche alla propria ex squadra, che avrebbe incontrato di lì a poco,

anch’essa impegnata, al pari dell’Albinoleffe, nella lotta per non retrocedere. L’allenatore Conte,

dopo aver preso atto di tale dissociazione non convocò più, da allora e fino al termine del

campionato, il Mastronunzio, sia per le rimanenti gare che per i relativi ritiri, consentendo solo che

lo stesso partecipasse agli allenamenti.

La predetta decisione (della quale, peraltro, Conte non ha fornito, in sede di audizione

davanti alla Procura Federale, motivazioni credibili, attribuendola, in un primo momento, ad un

infortunio del Mastronunzio del tutto inesistente, e, successivamente, al fatto che il predetto

calciatore non avesse dimostrato un adeguato spirito di gruppo per avere rifiutato di trasferire il

proprio domicilio da Empoli a Siena) poteva in effetti essere oggetto di valutazione anche in termini

di contributo causale idoneo e finalizzato all’alterazione della gara, efficiente rispetto all’accordo

già raggiunto mediante un’attività posta in essere fin dal termine della gara di andata.

In tal senso, non risulta altrimenti spiegabile, occorre ribadire, la decisione dell'allenatore

Conte di non convocare il calciatore Mastronunzio (uno dei giocatori maggiormente impiegati nel

Campionato avendo totalizzato, fino al momento della sua vera e propria esclusione dalla "rosa

della squadra", ben 34 presenze, condite dalla segnatura di 9 reti) neanche tra le riserve, per le

ultime gare della stagione.

Ed invero, il mancato impiego del calciatore Mastronunzio, che aveva espressamente

rappresentato la propria contrarietà ad agevolare la vittoria della squadra dell'Albinoleffe,

costituisce, quantomeno potenzialmente, un possibile contributo causale idoneo e finalizzato ad

assicurare l’effettiva alterazione del risultato, atteso che se, il predetto calciatore fosse stato

convocato, avrebbe avuto la possibilità di determinare un risultato dell’incontro diverso rispetto a

quanto illecitamente concordato (anzi preordinato risalendo i primi abboccamenti addirittura al

momento della gara di andata) dai tesserati delle Società SIENA e ALBINOLEFFE. 13

Una possibilità, quella sopra evidenziata, peraltro per nulla peregrina, atteso che il calciatore

Mastronunzio (si badi, soggetto condannato, in via definitiva, per illecito sportivo nel precedente

giudizio svoltosi davanti agli Organi di Giustizia Sportiva con riferimento al c.d. "secondo filone di

Cremona") aveva chiaramente espresso la propria contrarietà rispetto alla decisione dello

spogliatoio del Siena, di fare vincere l'Albinoleffe, ovvero una squadra impegnata nella lotta per

non retrocedere in Lega Pro con l'Ascoli (squadra nella quale il Mastronunzio aveva militato in

passato).

Né le sintetiche argomentazioni formulate al riguardo dalla difesa di Conte in sede

dibattimentale sono in grado di scalfire con certezza la possibile impalcatura ermeneutica in ordine

alle circostanze appena richiamate. Infatti, circa il predetto episodio, la difesa si è limitata a cercare

di dimostrare che l’esclusione del calciatore Mastronunzio sarebbe avvenuta per motivi tecnici; si

tratta della terza spiegazione che, nel corso del presente procedimento, è stata fornita della predetta

esclusione, dopo quelle dell'infortunio e dello scarso spirito di gruppo dimostrato dal calciatore

sopra nominato; peraltro, questa Corte non intende mettere in discussione che Mastronunzio non

fosse più titolare dalla 27^ giornata di campionato quanto, invece, il fatto che, dopo la riunione

tecnica, svoltasi prima di Ascoli-Siena, nella quale Mastronunzio aveva espresso la propria

contrarietà di lasciare la vittoria all'Albinoleffe, il predetto calciatore sia stato messo fuori rosa.

Alla luce di quanto sopra, è evidente che la condotta tenuta dal sig. CONTE Antonio, con

riferimento all'incontro di calcio ALBINOLEFFE-SIENA dell'1.5.2011, vada ad integrare

quantomeno, nel rispetto dell’iter procedimentale accusatorio definitivamente adottato, la

violazione dell’art. 7, comma 7, del C.G.S..

In ordine alla quantificazione della sanzione, si ritiene che il proscioglimento da uno dei due

addebiti contestati non consenta, comunque, di ridurre la stessa rispetto alle statuizioni sul punto

della C.D.N., attesa la evidenziata particolare gravità del comportamento, nei fatti sicuramente

quantomeno omissivo, tenuto dal sig. Conte con riferimento all'incontro di calcio Albinoleffe-Siena.

La C.G.F. in parziale riforma della decisione impugnata, proscioglie il sig. Conte Antonio in

relazione all’incolpazione relativa alla gara Novara/Siena dell’1.5.2011 e, rideterminando la

sanzione, infligge la squalifica di mesi 10 in relazione alla gara Albinoleffe/Siena del 29.5.2011.

Dispone restituirsi la tassa reclamo.

 

 

roba da pazzi. :o

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Niente di nuovo....altro che gravità della cosa....stesse motivazioni del primo grado in pratica grosso modo, non poteva non sapere.

Insomma, sentenza politica al 100% .doh

Visto che anche il presidente del Grosseto aveva l'accusa di "non poteva non sapere" e lui e' stato scagionato

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immaginavo che il "caso mastronunzio" sarebbe stato l'elemento principale. resta il fatto che mastronunzio era effettivamente infortunato per la partita siena ascoli, è scritto sul sito del siena.....quindi quando dicono che l'infortunio paventato da conte è "Inesistente" dicono una falsità

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Comunque se non ho visto male c'è un errore...

 

qui indicano la data di Albinoleffe siena come 1.5.11

 

con

riferimento all'incontro di calcio ALBINOLEFFE-SIENA dell'1.5.2011, vada ad integrare

quantomeno, nel rispetto dell’iter procedimentale accusatorio definitivamente adottato, la

violazione dell’art. 7, comma 7, del C.G.S..

 

prima invece (corretta) come 29.5.11

 

Al proposito, questa Corte, come già più sopra anticipato, ritiene di dovere confermare la

decisione di prime cure che ha ritenuto la responsabilità del tecnico, Antonio CONTE, in relazione

all'incontro di calcio Albinoleffe-Siena del 29.5.2011.

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tra le altre cose, sono uscite le motivazioni solo di Conte! Come se fosse lui l'unico di questo processo!

 

guarda, sicuramente si sono resi conto della stupidaggine fatta da quel fenomeno di sandulli di anticipare le motivazione alla radio ed hanno "accelerato" i tempi

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Quindi hanno chiesto a Mastronunzio il perché della scelta di Conte di metterlo fuori rosa? Lui ha confermato che era perché voleva restarne pulito? Perché sennò stiamo ancora parlando di carta straccia.

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Nelle motivazioni si dice che Conte avrebbe concordato 2 settimane prima della partita il risultato di Albinoleffe - Siena!

 

Ma due settimane prima della partita, il Siena non era ancora promosso in Serie A!!!

Se fosse arrivato a quella partita senza la matematica certezza della promozione, non avrebbe potuto accordarsi per il pareggio perchè avrebbe mancato l'obiettivo stagionale della promozione! Questa cosa non ha senso.

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Nelle motivazioni si dice che Conte avrebbe concordato 2 settimane prima della partita il risultato di Albinoleffe - Siena!

 

Ma due settimane prima della partita, il Siena non era ancora promosso in Serie A!!!

Se fosse arrivato a quella partita senza la matematica certezza della promozione, non avrebbe potuto accordarsi per il pareggio perchè avrebbe mancato l'obiettivo stagionale della promozione! Questa cosa non ha senso.

 

davvero? puoi citarmi il passaggio?

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Quindi hanno chiesto a Mastronunzio il perché della scelta di Conte di metterlo fuori rosa? Lui ha confermato che era perché voleva restarne pulito? Perché sennò stiamo ancora parlando di carta straccia.

ovviamente no, nessuno ha sentito nessuno.

 

 

il "caso" mastronunzio spiegato:

http://www.barzainter.it/?p=9179

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davvero? puoi citarmi il passaggio?

 

"Si tratta, più precisamente, di quanto riferito dal calciatore, Carobbio Filippo, in occasione

dell'audizione davanti alla Procura Federale del 10.7.2012; il predetto tesserato ha raccontato di un

ulteriore momento in cui, all’interno della società Siena, è stato affrontato il tema dell’accordo

finalizzato a far vincere l’Albinoleffe, risalente a circa due settimane prima della data in cui era

programmata la gara in questione e, più precisamente, prima che si disputasse Ascoli Siena del 14

maggio 2011,"

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