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ilMATTOdiCHEB

Petrucci spiega il perché di Calciopoli

Post in rilievo

Petrucci spiega il perché di Calciopoli - Molto spesso la verità non esce quando si affrontano esplicitamente certi argomenti scabrosi e non proprio limpidi, soprattutto quando gli interlocutori sono esperti naviganti nel mare della politica. Però la verità trova sempre alla fine una sua via per uscire dal labirinto, magari quando meno ce lo si aspetta, quando si sta parlando d'altro. E' quello che abbiamo potuto constatare giusto ieri, leggendo sulla Gazzetta dello Sport un'intervista a Gianni Petrucci, uno che mastica politica sportiva da decenni, che per 14 anni è stato il numero uno dello sport italiano come presidente del Coni e che per quasi un anno, tra il 2000 e il 2001, è stato anche commissario straordinario della Figc. Uno abituato a stare con la guardia alta e a rispondere in maniera accorta, tra un'invettiva contro il doping legale e un presunto tavolo della pace.

L'intervista non riguardava il calcio, ma il basket, visto che ora Petrucci è tornato ad essere presidente della FIP, proprio da dove era partito nel lontano 1992 (anzi addirittura nel 1977 come segretario generale). E tra gli argomenti proposti da Luca Chiabotti c'era la diatriba tra Siena e Varese, avversarie nelle semifinali dei playoff, in relazione ad una decisione favorevole ai toscani da parte del procuratore federale Alabiso, accusato esplicitamente da Varese di essere tifoso di Siena; e si parlava del fatto che molte situazioni gestite dalla Fip avevano sollevato sentimenti anti-senesi (Siena è campione d'Italia dal 2006-2007, sei titoli consecutivi): Arrivava, a questo punto, da Petrucci, il 'commento che non t'aspetti: "Non esiste una Federazione che possa trarre giovamento dal dominio di una sola squadra per molti anni, la gente si allontana". Ecco, quella Juve del 2006, fatta quasi interamente da Nazionali, uno schiacciasassi gestito per di più in maniera impeccabile sul piano economico-finanziario, era destinata a dominare per anni. E c'era Moratti che aveva investito 600 milioni nel calcio e non vinceva nulla (fatto che aveva già angosciato un altro politico navigatissimo come Carraro all'epoca dello scandalo passaporti): bisognava trovare una soluzione, ma con quella Juve e la Triade tra i piedi non se ne usciva, chissà per quanti anni. Il sentimento popolare chiedeva una soluzione. E fu Calciopoli, con la sua cupola sgarrupata, le sue telefonate che non c'erano, o che c'erano ma non avevano i baffi.

 

ju29ro

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Anche per questo siamo stati fatti fuori, non è una novità. Nel merito della notizia però bisognerebbe vedere il contesto dal quale nasce sta frase, che buttata qui così è facilmente travisabile. Sarebbe anche da stupidi ammettere indirettamente una cosa del genere.

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fermo considerando che petrucci è colui che ha inventato il lodo petrucci per salvare il napoli e farlo ripartire dalla c1, e non farlo fallire completamente

 

comunque c'è da dire che anche il milan non era da meno in quegli anni,

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adesso godetevi il vostro calcio italiano che va a picco,a noi non siete riusciti a farci fuori ma tutto il resto siete riusciti a mandarlo in malora ;)

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adesso godetevi il vostro calcio italiano che va a picco,a noi non siete riusciti a farci fuori ma tutto il resto siete riusciti a mandarlo in malora ;)

.ghgh

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Non è un mistero che Calciopoli fu una messinscena architettata da Montezemolo e da Elkann per far fuori la triade e non perdere l'asset Juventus.Però non è altrettanto un mistero il fatto che la FIGC giocò un ruolo importante in questa farsa.

Ed ora ecco come si ritrova ad esser messo il calcio italiano...Stadi osceni,istituzioni assenti,una giustizia sportiva da riformare e un appeal europeo talmente mediocre da non essere in grado nemmeno di farsi assegnare gli Europei del 2012 a discapito di Polonia e Ucraina...Che lo si accetti o no,la Juve del 2006 sarebbe diventata il punto di riferimento per le altre squadre e sarebbe potuta essere il traino del calcio italiano verso gli standard europei.

Ed Invece si è preferito affossarla per favorire società incompetenti che negli anni non hanno fatto altro che buttare soldi in acquisti milionari senza nessuna programmazione solo perchè "hanno investito troppo per vederli fallire".

Non mi meraviglio affatto se a distanza di 7 anni siamo nella stessa situazione,se non peggiore.Noi siamo tornati a vincere con un futuro roseo davanti a noi;mentre gli altri (salvo l'eccezione Napoli,che però deve fare il famoso salto di qualità) si ritrovano a sperare in fantomatici investitori esteri,a dover pescare il classico coniglio dal cilindro o addirittura in mano a banche con un prestanome come presidente.Che scenario desolante.

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Non esiste una Federazione che possa trarre giovamento dal dominio di una sola squadra per molti anni, la gente si allontana

Mi chiedo dove sia stato,'sto ritardato,dal 2006 al 2010 .doh

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Quindi la logica, non è prendere la capolista come esempio di costruzione societaria per tentare di raggingere i suoi livelli,

facendo così crescere il livello generale del campionato italiano, ma abbatterne volutamente una uum

Quindi spagna, Germania, Premier (meno) ovvero campionati dove invece questo gap esiste , sono regressi rispetto a noi ?!?

 

:patpat:

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