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obiettivoterzastella

Tronchetti Provera condannato a 1 anno e 8 mesi per dossier illeciti

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Tronchetti Provera condannato a 1 anno e 8 mesi per dossier illeciti

 

Marco Tronchetti Provera, attuale presidente di Pirelli e membro del cda dell'Inter, è stato condannato questa mattina a 1 anno e 8 mesi per ricettazione al processo sui 'dossier illeciti'. Il giudice ha altresì stabilito che l'ex presidente di Telecom versi alla società di telecomunicazioni 900mila euro per danni all'onorabilità e all'immagine dell'azienda.

Fulcro della vicenda un cd di dati raccolti illecitamente dall'agenzia di investigazione Kroll e successivamente hackerati dagli uomini dell'ex capo della sicurezza di Telecom Tavaroli, lo stesso che dichiarò come la 'operazione ladroni', quella che riguarda lo spionaggio ai danni dell'ex fischietto De Santis e di Bobo Vieri, gli venne commissionata da Moratti e da Facchetti.

Qualcosa, sebbene in ritardo di quasi dieci anni, comincia a venire fuori.

 

Fonte: TuttoJuve.com

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Ogni volta che leggo queste notizie, mi sale il vomito pensando a 7 anni fa, vorrei dimenticare tutto, ma non ce la faccio...... Sono sincero, gli auguro le peggiori cose

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Tronchetti é un re mida al contrario, ció che tocca diventa * (cit.)

Entra in Telecom, la distrugge in pochi anni (accordandosi stipendi da 15 mln di eur annui) e se ne va indisturbato.

La sua societá produce gomme che esplodono e lui non fa neanche una dichiarazione in merito... E questo sarebbe un top manager!!!

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Verme della peggior specie, speriamo che prima o poi anche il suo fido compare si trovi nelle stesse pastoie.............

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E tutto il mondo tace....media di mxxxa!!!

 

Su Telelombardia il coprifuoco è già in atto............

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Colpevole. Marco Tronchetti Provera è stato condannato a un anno e otto mesi di reclusione per ricettazione al termine del processo di primo grado sull'hackeraggio del cd rom dell'agenzia investigativa Kroll, uno dei filoni d'inchiesta sui cosiddetti "dossier illegali". Il tribunale ha concesso al presidente di Pirelli le attenuanti generiche e la sospensione condizionale della pena e lo ha condannato al risarcimento dei danni, da stabilire in sede civile, nei confronti di Telecom Italia, del finanziere Daniel Dantas e dell'ex amministratore delegato di Brasil Telecom, Carla Cico. Nel frattempo Tronchetti dovrà versare una provvisionale di 900mila euro a Telecom Italia (che aveva chiesto 6 milioni di euro) e di 400mila euro a Carla Cico (la richiesta era stata di 1,8 milioni di euro). Il giudice, come aveva chiesto il pm Alfredo Robledo, ha anche ordinato la trasmissione degli atti alla Procura per eventuali profili di falsa testimonianza a carico degli avvocati Francesco Chiappetta e Francesco Mucciarelli, entrambi all'epoca dell'ufficio legale di Telecom. Per Tronchetti, Robledo aveva chiesto una pena di due anni di carcere.

La vicenda al centro del processo risale al 2004, anno in cui Tronchetti era presidente di Telecom Italia e il colosso telefonico combatteva con alcuni fondi per il controllo di Tim Brasil. La ricettazione riguarda un cd di dati raccolti dall'agenzia di investigazione Kroll e poi hackerati dagli uomini dell'ex manager della security Telecom, Giuliano Tavaroli. Secondo Robledo, Tronchetti Provera era consapevole della provenienza illecita di quei dati. Il processo principale sui dossier illeciti si era concluso a febbraio con sette condanne mentre lo scorso anno era diventata definitiva la sentenza di patteggiamento a 4 anni e 17 giorni per Tavaroli.

Tronchetti Provera aveva reso dichiarazioni spontanee lo scorso 18 marzo e aveva spiegato di non essere mai stato a conoscenza della provenienza illecita del cd che conteneva file sull'attività di spionaggio dell'agenzia di investigazione Kroll. Nella requisitoria, Robledo aveva spiegato che le accuse a Tronchetti non si basavano solo sulle dichiarazioni di Tavaroli, secondo il quale l'allora numero uno di Telecom diede l'autorizzazione all'invio dei file dal Brasile, ma anche su una serie di «riscontri documentali e testimoniali», tra cui la versione dell'ex investigatore privato Fabio Ghioni e della segretaria di Tronchetti. Robledo aveva ricostruito la riunione del 2004 tra Tavaroli, Tronchetti Provera e gli avvocati Mucciarelli e Chiappetta, nella quale quest'ultimo «espose il problema» dei dati ottenuti in modo illecito dagli uomini di Tavaroli. Durante la riunione si decise di «inviare quel cd in forma anonima alla segreteria di Tronchetti». Per il pm Tronchetti «sapeva della provenienza illecita, anche perché altrimenti che bisogno ci sarebbe stato di quell'invio in forma anonima?». Secondo l'accusa, dunque, venne effettuato il «trasferimento di un prodotto di reato», di materiale ottenuto illecitamente. Il tribunale ha accolto la tesi di Robledo condannando Tronchetti Provera.

Ma la difesa del numero uno di Pirelli non ci sta. E in una nota diffusa pochi minuti dopo la sentenza, l'avvocato Roberto Rampioni parla di decisione «inspiegabile perché è fuori sia dalla logica giuridica che dalla logica comune che il dottor Tronchetti sia stato condannato per il reato di ricettazione, avendo disposto l'invio della documentazione all'autorità giudiziaria. Dobbiamo ritenere che il Giudice, di fronte ad un quadro probatorio inaffidabile e in assenza di nuovi elementi di prova, si sia adeguato all'impostazione del pm. Occorre ricordare – continua Rampioni – che l'imputazione di ricettazione originava dalle dichiarazioni accusatorie di Tavaroli, protagonista principale della vicenda processuale dei "dossier illegali", alla quale il dottor Tronchetti era del tutto estraneo. Nel corso dell'attuale procedimento, le dichiarazioni rese da Tavaroli sono state così tante volte rimodulate e modificate che, nella requisitoria, lo stesso pubblico ministero ha dovuto in parte abbandonarle in ragione della loro ambiguità. Peraltro, lo stesso giudizio di inattendibilità del teste Tavaroli era già stato formulato da altri giudici in sede di Corte di Appello di Milano, di Corte di Assise di Milano e dal Tribunale civile di Milano».

«La prima sensazione – prosegue il legale di Tronchetti Provera – è quindi che in questa lunga storia la finalità non sia stata quella dell'accertamento dei fatti, ma la promozione di un teorema accusatorio fondato sulle aspirazioni di quanti, senza il minimo riguardo per le tante evidenze, anche processuali, emerse negli anni, hanno preteso a tutti i costi, e con non poche forzature, un coinvolgimento del dottor Tronchetti».

 

 

qui il Sole24Ore

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il mattino

 

ROMA - Marco Tronchetti Provera, numero uno di Pirelli ed ex presidente di Telecom, è stato condannato a un anno e 8 mesi anni per ricettazione dal Tribunale di Milano nel processo sul caso Kroll, uno dei tanti filoni della vicenda dei dossier illegali.

 

Il giudice ha anche disposto un risarcimento di 900mila euro, a titolo di provvisionale, a carico dell'ex presidente di Telecom e a favore dello stesso gruppo di telecomunicazioni.

 

I legali di Tronchetti Provera: sentenza illogica. «La condanna di Marco Tronchetti Provera per ricettazione nel caso Kroll è fuori sia dalla logica giuridica che dalla logica comune - dice l'avvocato Roberto Rampioni - C'è la sensazione di aver voluto a tutti i costi un coinvolgimento di Tronchetti Provera».

 

«Prendiamo atto della sentenza odierna - dice Rampioni in una nota - di cui non resta che aspettare il deposito della motivazione (tra 90 giorni, ndr) per verificare quali siano state le ragioni che hanno giustificato un'affermazione di responsabilità che riteniamo inspiegabile e che, non riconoscendo la fragilità di un impianto accusatorio vacillante, getta purtroppo un'ombra senza fondamento sulle persone e sulle aziende coinvolte. Una condanna inspiegabile perché è fuori sia dalla logica giuridica che dalla logica comune che il dottor Tronchetti sia stato condannato per il reato di ricettazione, avendo disposto l'invio della documentazione all'autorità giudiziaria».

 

«Dobbiamo ritenere - continua l'avvocato - che il Giudice, di fronte ad un quadro probatorio inaffidabile e in assenza di nuovi elementi di prova, si sia adeguato all' impostazione del pm. Occorre ricordare che l'imputazione di ricettazione originava dalle dichiarazioni accusatorie di Tavaroli, protagonista principale della vicenda processuale dei 'dossier illegalì, alla quale il dottor Tronchetti era del tutto estraneo. Nel corso del processo le dichiarazioni rese da Tavaroli sono state così tante volte rimodulate e modificate che, nella requisitoria, lo stesso Pubblico ministero ha dovuto in parte abbandonarle in ragione della loro ambiguità. Peraltro, «lo stesso giudizio di inattendibilità del teste Tavaroli era già stato formulato da altri giudici in sede di Corte di Appello di Milano, di Corte di Assise di Milano e dal Tribunale civile di Milano. Va sottolineato che, in merito alla vicenda brasiliana al centro del processo, tutti i soggetti coinvolti hanno sempre ammesso l'avvenuto incontro con Tavaroli. Solamente quest'ultimo, che lo stesso pm definisce ambiguo, ha offerto sui contenuti della riunione una ricostruzione diversa. Non c'è a nostro giudizio nessun altro elemento in grado di provare che quanto dichiarato da Tavaroli sia reale. Rimane forte la sensazione che in questa lunga storia la finalità non fosse l'accertamento dei fatti, ma la dimostrazione di un teorema accusatorio che ha intrecciato molti interessi e ha puntato da subito a fare di Marco Tronchetti Provera, come aveva già affermato il pm Civardi, "un significativo bersaglio che consentisse di distrarre il pubblico"».

 

 

La Stampa

 

Il patron della Pirelli è accusato

di ricettazione. La procura aveva

chiesto due anni di reclusione

PAOLO COLONNELLO

MILANO

La procura aveva chiesto due anni di reclusione per ricettazione di un DVD sottratto alla compagnia investigativa Kroll: il tribunale, giudice monocratico Anna Calabi, a mezzogiorno e mezzo ha condannato Marco Tronchetti Provera a un anno e 8 mesi di reclusione concedendogli le attenuanti generiche e la sospensione condizionale della pena. Ma l’ex presidente di Telecom, attuale presidente di Pirelli, dovrà anche risarcire in via provvisionale la sua ex società che si era costituita nel processo parte civile, versando al momento 900 mila euro sui 6 milioni richiesti dalla compagnia telefonica.

 

Altri 400 mila euro dovrà versarli a Carla Cico, all’epoca manager di Telecom Brasil e avversaria di Telecom Italia nella conquista della telefonia brasiliana. Secondo l’avvocato difensore, Roberto Rampioni, si tratta di una sentenza «basata su un teste che l’accusa stessa ha e finito ambiguo», ovvero l’x responsabile della security Giuliano Tavaroli. «È fuori dalla logica giuridica - prosegue il legale - che Tronchetti Provera sia colpevole di ricettazione, avendo lui stesso disposto (all’epoca dei fatti, ndr) l’invio del materiale all’autorità giudiziaria».

 

Il tribunale infine ha disposto la trasmissione degli atti alla procura per quanto riguarda la posizione di due testimoni chiave della vicenda: l’ex responsabile legale di Telecom, avvocato Francesco Chiappetta e il penalista della società, Francesco Mucciarelli che, secondo l’accusa insieme all’ex responsabile ella sicurezza Giuliano Tavaroli, parteciparono a una riunione al termine della quale Tronchetti Provera venne informato della provenienza illecita del DVD contenente diversi dossier realizzati da Kroll, una delle più importanti società d’investigazioni del mondo, sottratto agli 007 privati grazie a un’operazione di hakeraggio del «Tiger Team» di Telecom, guidato all’epoca da Fabio Ghioni.

 

 

 

Corriere della Sera

 

Marco Tronchetti Provera, numero uno di Pirelli ed ex presidente di Telecom, è stato condannato a un anno e 8 mesi anni per ricettazione dal Tribunale di Milano nel processo sul caso Kroll. Si tratta di uno dei tanti filoni della vicenda dei dossier illegali fabbricati da Giuliano Tavaroli quando era a capo della security di Telecom. Tronchetti Provera è stato condannato inoltre al pagamento di una provisionale da 900.000 euro a Telecom Italia e al risarcimento dei danni alle parti civili. Il giudice ha concesso a Tronchetti Provera le attenuanti generiche e la sospensione condizionale della pena.

LA DIFESA - «Prendiamo atto della sentenza odierna - ha commentato Roberto Rampioni, difensore di Tronchetti Provera - di cui non resta che aspettare il deposito della motivazione per verificare quali siano state le ragioni che hanno giustificato un'affermazione di responsabilità che riteniamo inspiegabile e che, non riconoscendo la fragilità di un impianto accusatorio vacillante, getta purtroppo un'ombra senza fondamento sulle persone e sulle aziende coinvolte». «La vicenda processuale - continua la difesa - è stata promossa sulle aspirazioni di quanti hanno preteso a tutti i costi un coinvolgimento di Tronchetti Provera».

 

LA VICENDA - La procura aveva chiesto una condanna a due anni e il pagamento di una multa da 5.000 euro, mentre la compagnia telefonica aveva chiesto un risarcimento del danno patrimoniale quantificato in 6 milioni di euro ed una provisionale di pari importo, oltre ad un risarcimento del danno non patrimoniale per la cui quantificazione si è rimessa al giudice. Il processo era iniziato nel febbraio scorso, dopo la disposizione da parte della procura di Milano della citazione diretta in giudizio per ricettazione, in riferimento a presunti dati rubati nel 2004 dal computer di un agente dell'agenzia investigativa Kroll dai «pirati informatici» della security di Telecom, all'epoca guidata da Giuliano Tavaroli che nel 2004 stava portando avanti un'attività di spionaggio ai danni di Telecom, di Tronchetti e della sua famiglia. Questi dati, secondo l'accusa, vennero recuperati dagli uomini di Giuliano Tavaroli con un'operazione di hackeraggio e, secondo il pm, Tronchetti avrebbe ricevuto quei file, consapevole della loro natura illecita. Da qui l'accusa di ricettazione. Giuliano Tavaroli, nell'ambito del processo principale sul dossieraggio, ha patteggiato una condanna a quattro anni di carcere.

 

 

ed a seguire gli altri che non cito.

 

La copertura mediatica mi pare ci sia...infondo mica potevano fare una edizione speciale del telegiornale... :)

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Vi siete persi un'altra notizia :

 

sono stati chiesti gli arresti per Paolo Ligresti , che fa parte del CdA del Milan , "il club con più pregiudicati d'Italia" .

 

Tronchetti é un re mida al contrario, ció che tocca diventa * (cit.)

Grande Beppe ! :d

 

Quando fece quella battuta risi per mezzora , non riuscivo a smettere . :risata3:

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comunque ricordo a tutti che la sospensione condizionale della pena scatta per periodi detentivi inferiori ai 24 mesi...ergo, ammesso che Tronchetti Provera venga condannato fino all'ultimo grado e che non abbia già usufruito della condizionale, galera non se ne farebbe egualmente.

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Tronchetti é un re mida al contrario, ció che tocca diventa * (cit.)

Entra in Telecom, la distrugge in pochi anni (accordandosi stipendi da 15 mln di eur annui) e se ne va indisturbato.

La sua societá produce gomme che esplodono e lui non fa neanche una dichiarazione in merito... E questo sarebbe un top manager!!!

 

Lui è il classico esempio del capitalismo all'italiana. Scatole cinesi, gestione di soldi altrui (spesso dei contribuenti o degli investitori) lucro sciatto ed esagerato in stile gangster col colletto bianco e menzogne varie.

 

Il brutto è che la legge italiana è fatta apposta perchè gente come lui ci si infili nei gangli.

 

comunque ricordo a tutti che la sospensione condizionale della pena scatta per periodi detentivi inferiori ai 24 mesi...ergo, ammesso che Tronchetti Provera venga condannato fino all'ultimo grado e che non abbia già usufruito della condizionale, galera non se ne farebbe egualmente.

 

Questo era scontato. In galera ci vanno i poveracci, non quelli come lui.

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ahhh il caro vecchio trochetto....eee la telecom.....eeeee spionaggio industriale.....eeee telefonate magicamente omesse e scomparse....e quante cose mi tornano n mente...

 

maledetto 2006!!!

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