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Pennywise.85

Vi voglio fare un regalo: il prologo del mio libro

Post in rilievo

.salve

 

Buon Pomeriggio amici...vi ricordate ancora di me???

Si credo di si...comunque cari amici miei...vi ricordate che vi dissi che per un pò lasciavo il forum per un mio progetto: scrivere un libro? Oramai ci siamo quasi, manca poco alla pubblicazione....ma perchè oggi avevo una voglia matta di venire a salutarvi mi sono presentato con un regalo...

Vi lascio qui IL PROLOGO del mio libro....FATEMI SAPERE che ne pensate...accetto qualsiasi critica sia ben chiaro...

 

Un abbraccio e sappiate che vi penso sempre e spesso vi leggo....

Vi VOGLIO BENE....

con affetto il vostro Vampiro...!!!!

 

Ah...Logicamente FINO ALLA FINE FORZA JUVENTUS....!!!!

 

PROLOGO

 

Ho sentito dire in giro, che ogni strada abbia una fine; che ogni percorso per forza di cose deve finire. Io, penso che molte volte la sensazione reale quella che si prova è che quella fine è solo l'inizio. La fine di un percorso è solo l'inizio di uno più grande anche quando si pensa di aver camminato tanto e aver dato tutto. E' proprio come quando ti ritrovi su un'autostrada prendi un'uscita sbagliata e succede che quella nuova strada, non sai dove ti può portare, magari dovevi andare al mare ed invece ti ritrovi ad andare in montagna. Ma in tutto ciò non importa che uscita prendi, sè è giusta o sbagliata sè la percorri a piedi o in auto, importa solo che una volta che hai deciso che è quella la strada che vuoi intraprendere tu la percorri con tutto te stesso; perchè una cosa è davvero fondamentale, è che per sentirti vivo e per far si che si dia sempre il massimo, c'è bisogno, che qualsiasi strada tu abbia deciso d'intraprendere sia davvero la "TUA" strada. Ogni tanto però è anche giusto voltarsi indietro perché del percorso che hai fatto devi andarne fiero, comunque sia perchè è quella la tua storia, dai tuoi errori devi imparare, dalle tue gioie e i tuoi successi ripartire. Un tempo ero convinto che scegliere la professione giusta fosse la mia strada, quella che dovevo percorrere a tutti i costi ero convito che la professione può garantirti nella vita un percorso stabile ed omogeneo che sa consegnarti basi solide per costruire una famiglia e per avere un tuo ruolo nella vita sociale di tutti i giorni.

Nel buio di una notte, quando ero nel mio letto sotto una montagna di coperte e proprio non riuscivo a prendere sonno; pensavo spesso al mio futuro, avevo finito le scuole superiori da poco, avevo compiuto da qualche mese vent'anni ed ero un semplice diplomato, "Perito commerciale con Indirizzo Giuridico Economico Aziendale" così citava la scritta a caratteri cubitali sul mio diploma, ma dentro di me sapevo che fosse solo un accozzaglia di parole con poca, vera sostanza. Ero solo all'inizio della mia vera strada, quella che mi avrebbe formato nella vita e mi avrebbe fatto diventare un certo tipo d'uomo; e così che decisi di fare l'iscrizione all'università, Facoltà di Giurisprudenza, era quello il mio futuro, una strada lavorativa che mi portasse al diritto, amo il diritto. Ero sempre pronto a prendere le difese di tutti, molte volte prendevo anche colpe non mie, c'è l'avevo dentro; <<saresti un grande avvocato..!!!>> così mi diceva sempre il mio prof. d'Italiano, << hai una grossa parlantina...!!! >> Ma quella era davvero una strada lunga e tortuosa, sarei stato capace di farla diventare mia??? Pensai così, alla possibilità di diventare benzinaio, la vedevo come una strada più facile da percorrere e poi avrò sempre il pieno nell'auto pensai, magari faccio il salumiere e non mi mancherebbe mai del cibo, posso fare il comico così riderò di continuo oppure semplicemente il Gioielliere, proprio come mio padre. Volevo scegliermi la strada giusta che mi portasse alla professione giusta, era questo il mio principale pensiero; ed una volta trovata l'avrei percorsa tutta d'un fiato; ma quella notte non avevo fatto i conti con i cambi di direzione, che spesso la strada della vita può importi, ALT, LAVORI IN CORSO. Quante volte s'incontrano queste scritte sulle strade e allora devi essere lucido per prendere la decisione giusta, la svolta giusta quella che non ti fa perdere di vista la tua meta. Io ero convinto che certe decisioni, quelle che poi ti cambiano radicalmente la vita, proprio non ero in grado di prenderle, pensavo ho scelto la mia bella strada, "la professione", e doveva finire lì. Non avrei mai pensato che un giorno di punto in bianco avrei avuto la grande forza di cambiare radicalmente la mia strada, ho svoltato e pure non avevo incontrato quel cartello; potevo benissimamente proseguire dritto e fare quel percorso alla grande ecco perché certe volte credi che sei alla fine di quella strada, ma in realtà sei solo all'inizio di una nuova strada, una strada che mi ha portato a chiuderla quella benedetta valigia per venire a vivere qui.

Ogni giorno mentre passeggio per la "fifth avenue" ed entro a Central Park venendomi a sedere qui, come quasi faccio sempre, ripenso a quel giorno, che non potrò mai dimenticare; era il penultimo sabato del mese, il 20 Maggio del 2007, giusto cinquant'anni fa; pensandoci bene i miei capelli diventano ancora più bianchi. L'orologio segnava più o meno le dieci del mattino, ero seduto davanti al mio vecchio pc, nella mia cara gioielleria, ricordo che ero scarico, avevo solo una grandissima voglia di partire e provare a rassettare la mia vita; la meta c'è l'avevo già ben incisa in modo profondo e chiaro nella mia testa. Così quasi per scherzo, infondo facevo quella procedura tante volte ma all'ultimo passaggio, portavo sempre il mio mouse sulla "x" rossa della schermata, quel giorno iniziai la procedura per acquistare un biglietto aereo come facevo di solito, inserì nome, cognome, codice fiscale e così via, fino a portare con coraggio il mouse su acquista e cliccai, un semplice ticchettio; iniziò da lì, da quell'esile rumore, quello che io ancora oggi definisco l'inizio del "secondo tempo della mia vita" .. .ok? ora sarò anche ai supplementari visto l'età, ma quel giorno fu davvero l'inizio del mio secondo tempo. Ancora ho inciso nella mia mente quella citazione, la scritta finale di tutta l'operazione:

Sign. Bernardi Alessandro è con nostro immenso piacere comunicarle che Lei è ufficialmente un nostro passeggero per il volo di sola andata Napoli-New York .

Feci quel gesto con molta superficialità infatti solo dopo alcuni istanti realizzai ciò che realmente avevo acquistato. Rilessi quell'ultimo messaggio e ricordo ch'ero letteralmente bloccato, terrorizzato e quasi con la consapevolezza d'aver fatto una grossa sciocchezza e gettato via una bella somma di denaro, pensavo ma quando avrò il coraggio di partire e poi come faccio? senza sapere la lingua, senza conoscere nessuno....era praticamente un salto nel vuoto dovevo lasciare tutto quello che avevo costruito, per andare a vivere in una metropoli da milioni di volti, io che fino ad ora avevo vissuto in un paesino di diciottomila anime. Gli occhi non riuscivano più a guardare lo schermo del mio pc, mi guardavo le mani, una parte di me, non tanto piccola era eccitata, il mio cuore mi suggeriva...

<<Vai..Alex...ne hai superate così tante, hai superato ostacoli che sembravano montagne..sè vuoi...puoi cavartela...come sempre...>>

Trascorrevano i minuti e ricordo che quelle stesse mani iniziarono a sudarmi sempre di più, ricordo che mi alzai, in piedi feci un bel sospiro, andai in bagno per buttare la mia testa sotto al rubinetto, presi l'asciugamano quasi per non pensarci, volevo prendermi il giusto distacco da ciò che avevo fatto qualche minuto prima, senza toccare nulla sul mio pc, quasi come sè nulla fosse, andai nel mio borsello nero, presi una bella sigaretta e andai fuori a fumarmela. Ritornai alla mia postazione, mi strofinai le mani sul jeans come a riscaldarmi, istintivamente passai le mani nei capelli ancora abbastanza umidi, allora si che avevo una bella chioma spazzolata di un nero fondente, poi iniziai a pensare realmente a cosa fare; volevo andarci. Iniziai a pensare a come dovevo comunicare questa cosa a chi mi era più vicino, alla mia cara famiglia i miei cari amici, un grosso groppone mi venne alla gola, con coraggio, affrontai tutto; sentivo che quella era la mia meta, il cervello ancora stava riproducendo i pro e i contro ma dentro di me, il mio cuore aveva già scelto, quella strada, era già mia.

Adesso sono qui, portandomi dietro il peso degli anni ma con soddisfazione e orgoglio perchè ho realizzato il mio sogno sono nel posto che ho sempre sognato d'essere. Da ragazzo parlando con gli amici, dicevo in vecchiaia avrò un bastone come Dr. House e camminerò a Central Park, ridevano di me; ma io sapevo che alla fine sarebbe andata così. Immaginavo il mio futuro proprio così ed è proprio così che è andata. Certo che un bel spintone per farmi cliccare con il mouse su acquista mi fu dato dagli eventi che avevo appena vissuto; i nove mesi più incredibili della mia vita. Guardo la mia mano destra è fin troppo increspata, troppo piena di rughe affinché possa stringere questo bastone con la forza di un tempo. Passeggio per di qua per qualche oretta, di solito me li godo cerco di rubare quei pochi raggi di sole che trapassano il cuore degli alberi innevati. Central Park è un teatro, solo chi l'ha vissuta può realmente capire in che fantastico posto uno possa trovarsi è uno spettacolo a cielo aperto; è un'immagine che una volta vista la ricorderai per sempre; è un viale dove riecheggia la musica, dove ogni singolo rumore ti sembra esternare la gioia di questo posto; è l'incontro dell'immaginario con la realtà; è quello che una persona si porta dentro e non potrai mai dimenticare, una volta che si lascia questa metropoli; forse per questo non ho mai mollato e tornato indietro, Central Park è quello che meglio rappresenta New York, città dai grandi contrasti, dalla grande libertà e dal grande rispetto e poi è davvero piena di persone è un covo di vita e visto che il Natale è ormai alle porte di questo periodo Lei diventa ancora più bella, vestita di bianco poi, la rende ancora più elegante, la rende più romantica o meglio dire che diventa semplicemente più magica e logicamente anche più popolata. Vengo qui tutti i santi giorni e pure mi sembra che ogni giorno sia come vederla per la prima volta. Oggi però Central Park è fin troppo bianca, poche persone, strano, ma certe volte penso che anche questa metropoli di tanto in tanto vuole rallentare, infondo non si ferma davvero mai. Mi siedo sulla quasi mia solita panchina, accendo il mio sigaro e solitamente porto con me qualcosa da leggere, un quotidiano, una rivista oppure, un libro; mi piacciono i romanzi gialli oppure quelli fantasy, gli unici in grado di tenermi incollato alla lettura perché c'è sempre quell'attesa che ti tiene sul filo del rasoio, oggi però non ho voglia di leggere e non sò perchè, forse è che sono distratto dalle risate di quei ragazzi che risuonano in una maniera così forte, si vede lontano da un miglio che sono un gruppo unito, lo sò perchè in passato avevo il mio gruppo quindi certe sfaccettature mi sono ancora molto familiari, riesco ancora a leggerle tra le righe, più mi soffermo a guardarli e più mi fanno ricordare a quando ero li nella mia amata e MAI dimenticata Italia, nel mio paesino ed ero...con loro una sola cosa..pronti a sfidare tutto.

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Ciao Cullen, buona fortuna per il libro.

 

Personalmente non è il mio genere, e il tuo stile a volte penso sia un pochino banale, ma è un gusto personale, si vede chiaramente che sai scrivere e bene!

 

 

.ok

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Ciao Cullen, buona fortuna per il libro.

 

Personalmente non è il mio genere, e il tuo stile a volte penso sia un pochino banale, ma è un gusto personale, si vede chiaramente che sai scrivere e bene!

 

 

.ok

 

Ciao...amico mio...è un piacere già che tu abbia risposto e accetto ogni critica...sai sò di questa mia carenza infatti sto studiando perchè possa limitare il cadere nel banale...e man mano che il libro sta venendo fuori sto migliorando....certo sono solo all'inizio ma apprezzo il fatto che tu abbia scritto che scrivo bene è un grande complimento per me...

 

Sinceramente? Spero che la casa editrice che ti pubblica il libro abbia un correttore di bozze.

 

Fra veramente questa è solo la prima stesura...poi dopo dovrò rivederlo...poi andrà da una prof d'italiano e alla fine darò tutto alla casa editrice...

 

 

 

Hai proiettato la tua vita tra 50 anni praticamente?

Sembra interessante comunque.

Ma qual'è il titolo?

 

Si...ma solo ne prologo è così....e credimi non è la mia vita....

Il Titolo??? Per adesso....è; SOGNANDO NEW YORK .... ma ancora nulla è deciso...

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Io non me ne intendo, però... lasciando da parte i contenuti poi quelli possono piacere o non piacere, penso ci siano parecchi aspetti formali sbagliati all'interno di questo prologo...diciamo che non è un libro che farei leggere a un bambino a cui vorrei insegnare l'italiano

Devi correggere parecchie cose

Per il resto buona fortuna ;)

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Avete ragione...mi sa che ho sbagliato io a darvi la prima stesura...

Mario non prenderla male, sono pareri che possono aiutare il tuo progetto.

Una critica costruttiva a mio parere vale più di un complimento fatto così per fare .ok

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Ciao. Non ci conosciamo ma in tutta sincerità e scusami se mi permetto, dovresti rivedere il lessico, la sintattica e la forma che dai ai tuoi pensieri. Scrivere è un arte, e come tutte le arti o ne possiedi la dote o ti fai aiutare da qualcuno che ne è in possesso. Come lo stesso Fabio Volo ha fatto. Lui non è uno scrittore, lo si critica per questo. Ma è riuscito ugualmente a sopperire a tale mancanza con idee e storie coinvolgenti. Questo per dirti che se hai una bella storia da raccontare... non è vitale saper scrivere ma avresti in ogni caso difficoltà a far pubblicare un tuo libro. Il segreto sarebbe dar vita a un tuo stile, personale e per niente banale. Cerca di prendere la mia come una critica costruttiva...spero in un tuo successo quanto prima. Non lasciarti convincere che non puoi riuscire, chi ti dice che non sei in grado lo dice perché è lui stesso a non esserlo, trovando in te una felice valvola di sfogo alle sue perenni frustrazioni. Per il resto...forza juve e in bocca lupo.

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Mario non prenderla male, sono pareri che possono aiutare il tuo progetto.

Una critica costruttiva a mio parere vale più di un complimento fatto così per fare .ok

 

No...no....non la sto prendendo male...figuriamoci amico...sè non volevo critiche me ne stavo a casa...e poi qui tutti mi state dando buoni consigli....grazie...!!!

 

 

Ciao. Non ci conosciamo ma in tutta sincerità e scusami se mi permetto, dovresti rivedere il lessico, la sintattica e la forma che dai ai tuoi pensieri. Scrivere è un arte, e come tutte le arti o ne possiedi la dote o ti fai aiutare da qualcuno che ne è in possesso. Come lo stesso Fabio Volo ha fatto. Lui non è uno scrittore, lo si critica per questo. Ma è riuscito ugualmente a sopperire a tale mancanza con idee e storie coinvolgenti. Questo per dirti che se hai una bella storia da raccontare... non è vitale saper scrivere ma avresti in ogni caso difficoltà a far pubblicare un tuo libro. Il segreto sarebbe dar vita a un tuo stile, personale e per niente banale. Cerca di prendere la mia come una critica costruttiva...spero in un tuo successo quanto prima. Non lasciarti convincere che non puoi riuscire, chi ti dice che non sei in grado lo dice perché è lui stesso a non esserlo, trovando in te una felice valvola di sfogo alle sue perenni frustrazioni. Per il resto...forza juve e in bocca lupo.

 

Sei stato perfetto....grazie mille....il tuo commento mi aiuterà molto...!!!!

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chi ti dice che non sei in grado lo dice perché è lui stesso a non esserlo, trovando in te una felice valvola di sfogo alle sue perenni frustrazioni.

Se lo dici tu...

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Non lasciarti convincere che non puoi riuscire, chi ti dice che non sei in grado lo dice perché è lui stesso a non esserlo, trovando in te una felice valvola di sfogo alle sue perenni frustrazioni.

 

Certo, al mondo sono tutti scrittori, medici, avvocati e ingegneri, tutto rigorosamente assieme, perchè se si dice che non si è capaci di qualcosa è solo per invidia, naturale. .sisi Non sia mai che si dica che non si è portati per qualcosa, mamma che offesa...

Detto ciò, penso tu abbia fatto per ora il passo più lungo della gamba: da quanto si capisce hai scritto "di getto", con poche basi, poco esercizio, pur con molto entusiasmo. La forma è alquanto pesante, ampollosa, e da rivedere in parecchie parti. Parli di mandarlo a una prof dopo averlo riletto e ri-steso, ma andrebbe fatto come prima cosa. Esercitati, molto. Rimanda il progetto più in là, ora come ora ti bruci e basta.

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piccolo consiglio

se è una prima esperienza di scrittura, scrivi in un modo semplice, il più semplice possibile, che possa anche leggerlo un bambino di seconda elementare

soggetto-verbo-oggetto, punto

risulterà banale e sciocco, ma intanto aiuta e ti da un avvio

seconda cosa, se è una prima idea prova a scrivere su qualcosa di reale o già accaduto che conosci, spesso gettarsi in qualcosa di ideale o fantasioso può portare a giri contorti e a perder il filo

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Parto dagli aspetti "meno positivi": come già hanno scritto altri, direi che tendi ad essere un po' ripetitivo e poi ovviamente c' è il discorso della punteggiatura che è completamente da rivedere ;)

Di contro, la storia in sè e per sè credo che possa suscitare curiosità! :)

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Che casa editrice è quella che ha già deciso di pubblicarti un libro che ancora, di fatto, non esiste?

 

Cmq in bocca al lupo, se 50 sfumature di grigio e compagnia sono diventati best sellers ognuno ha il diritto di provarci.

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Senza offesa, ma la sintassi è da rivedere completamente.

Sui contenuti credo di non avere capito, cioè tu immagini di essere nel 2057? E scrivi una biografia di te stesso inventata?

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Mi sono fermato dopo "c'è" al posto di "ce". Ti consiglio di fare molta, molta più pratica prima di avventurarti in una sfida così importante e complicata come la stesura di un libro. In bocca al lupo fratello bianconero, l'unica cosa che mi sento di dirti è di non fare il passo più lungo della gamba .ok

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Errori del genere sono illeggibili, lo sai vero? Ribadisco: leggi, TANTO.

ma anche il "se" utilizzato per introdurre il periodo ipotetico scritto con l'accento in molte parti è un orrore abbastanza pesante

 

piccolo consiglio

se è una prima esperienza di scrittura, scrivi in un modo semplice, il più semplice possibile, che possa anche leggerlo un bambino di seconda elementare

soggetto-verbo-oggetto, punto

risulterà banale e sciocco, ma intanto aiuta e ti da un avvio

seconda cosa, se è una prima idea prova a scrivere su qualcosa di reale o già accaduto che conosci, spesso gettarsi in qualcosa di ideale o fantasioso può portare a giri contorti e a perder il filo

bella osservazione ;)

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anch'io vorrei pubblicare un libro (di fantasia) come devo fare?cerco un programma per impostare i capitoli,ed altro...

e poi come si puo' pubblicare e vendere?

se puoi risp anche in privato!

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Ciao Cullen

Scrivo qualche osservazione, spero di non essere troppo lungo. Forse altri risponderanno mentre scrivo e diranno più o meno le stesse cose.

 

Direi che la questione si può dividere in due: da una parte non è per niente piacevole leggere utenti che dicono “Non mi piace per niente punto” senza lasciare un motivo, un suggerimento, un consiglio da cui partire. Dall'altra però questa prima stesura è davvero faticosa a leggersi. Non so che rapporti hai con la prof di italiano, ma correggere un intero libro così è abbastanza lunga. Provo a dirti qualche perché:

- In generale cerca di riguardare bene la punteggiatura: è quella cosa che, se usata bene, facilita molto la lettura rendendola piacevole, fresca, fluente. Ad esempio tra soggetto e verbo non ci va mai la virgola.

- “Se” non ha mai l'accento tolto il caso in cui sostituisca “se stesso”. Tieni conto che l'accento si usa solo per distinguere parole che si possono confondere (“sì” affermazione e “si” riflessivo, “dà” verbo e “da” direzione, “là” luogo e “la” articolo, ecc.). La stessa cosa con “io so”: siccome non rischia di confondersi con altre particelle uguali, so non avrà l'accento;

- “Ce l'avevo dentro”, così come “ce l'avevo ben precisa” contengono un “ce”, non un “c'è”! Queste cose sono da rivedere proprio subito subito perché non sono sviste lievi. Qualche volta sembra una correzione automatica da cellulare tipo T9, ma mi sembra strano che tu scriva i libri da un telefono :d

[se posso permettermi, anche nella tua firma vedo un “Ne' abbiamo 31” che va assolutamente senza apostrofo, accento, nulla. Metti l'accento solo quando serve a dire per esempio: “L'inter non vince né campionato né coppa”. Ecco, in generale intendo errori del genere];

- Così pure si scrive “io inserii”, non “io inserì”. Insomma, senza stare ad elencare tutto, così leggiucchiando molto velocemente mi son saltati all'occhio dei casi che non sono semplici refusi;

- Qui e là ci sono cose troppo “da forum”, per così dire, tipo i tripli punti esclamativi o i tripli interrogativi. Se puoi limita al massimo anche i punti di sospensione: servono alla lettura solo se servono davvero al racconto;

- Dire che ti piacciono romanzi gialli e fantasy e spiegarne pure il motivo serve al lettore? Non so, io ho solo il prologo, ma per ora saperlo mi serve a poco: mettere dettagli poco utili stanca un po' il lettore che perde poi il filo del discorso;

- A questo proposito ti consiglio di riformulare alcune frasi forse un po' troppo lunghe che contengono tantissimi pensieri. Con frasi lunghe ed elaborate, piene di tanti concetti diversi, aumenta anche il rischio di scrivere ripetizioni. Ammetto che odio a morte quelli che scrivono frasi cortissime, tipo due-tre parole e poi subito il punto (se ne trovano a iosa nei giornali), ma entro certi limiti cercare di spezzare un po' le frasi più lunghe può agevolare la chiarezza dell'esposizione. Forse può aiutare anche l'ordine dei tuoi stessi pensieri mentre scrivi. Anche io di recente ho finito di scrivere il mio primo [e ultimo? vedremo] libro: rileggere bene e cercare di semplificare i pensieri aiuta davvero molto;

- Ancora una cosa credo meno urgente: il riferimento a dr House è rischioso perché non è un esempio universale, storico, comprensibile a tutti ma proprio tutti. Fra 5 anni forse di House non ci ricorderemo neanche più. Inserire riferimenti troppo d'attualità potrebbe andare bene per un libro d'attualità o di giornalismo, ma non credo sia questo il caso. Oltretutto stai scrivendo nel 2057: sicuro che nel 2057 il primo personaggio col bastone che ti verrà in mente sarà proprio il dr House dei primi anni duemila? uum:)

 

Con tutto ciò cosa voglio dire? :d

Farci leggere la primissima stesura comporta due cose: 1) magari, una volta che correggi la bozza e scrivi la bella, sei uno scrittore fenomenale. Noi però per ora non lo possiamo sapere perché leggiamo il foglio di brutta. E dunque 2) rischi che qualcuno di noi la prossima volta, quando ci farai leggere un altro capitolo, non apra neanche il topic memore della lettura un po' difficile del prologo.

Prova a rivedere un po' e poi facci leggere come viene :)

 

Per quanto riguarda la storia mi sembra interessante. Ovviamente ho solo il prologo, ma mi pare che il tema verta intorno alla difficoltà di individuare la vera vocazione della vita; di come la si possa scoprire anche a distanza di anni, tutti anni che passano con un certo vuoto dentro; come ci si possa mettere in discussione in qualsiasi momento; come un battito d'ali di farfalla a Napoli possa muovere tempesta fino a New York.

Tema davvero interessante e tutto da approfondire, come penso tu abbia fatto nei prossimi capitoli.

 

Ah, ancora una cosa. FORZA JUVENTUS.

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