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Il Topic degli Sport Invernali

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Biathlon: Clamoroso oro iridato di Ekaterina Yurlova nella 15 km. Per Dorothea Wierer un quarto posto.

 

La medaglia d'oro è infatti stata conquistata da Ekaterina Yurlova, trentenne sinora mai salita sul podio in carriera e relegata ai margini della squadra russa al termine di un disastroso 2013-'14, tanto da aver dovuto iniziare in Ibu Cup l'inverno corrente.

L'atleta di Leningrado è stata convocata per i Mondiali come numero sei della squadra e oggi ha letteralmente trovato "la gara della vita" coprendo tutti i venti bersagli per la seconda volta da quando gareggia nel massimo circuito, creando così una delle più clamorose sorprese degli ultimi anni.

La russa, partita con pettorale alto, ha completamente stravolto gerarchie che sembravano acquisite. Piangono di conseguenza Gabriela Soukalova e Dorothea Wierer. La ceca, autrice di un errore, appariva ormai vincitrice e invece si è vista relegata alla medaglia d'argento. L'azzurra è stata spodestata dal gradino più basso del podio dovendosi accontentare di un amarissimo quarto posto.

A rendere ancora più aspro il "legno" dell'altoatesina è il risicatissimo distacco dalla top-three. L'ormai venticinquenne di Rasun ha infatti pagato solamente 1"6 alla morava e appena quattro decimi di secondo a una Kaisa Mäkäräinen riuscita ad arpionare la medaglia di bronzo grazie a un ultimo giro percorso a ritmo indemoniato.

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Sci di Fondo: Brandsdal vince ma non basta, la coppetta Sprint va a Krogh.

 

Brandsdal si dimostra nettamente il più forte oggi sin dalla semifinale tutta norge, vinta con grande disinvoltura. In finale arriva però, da lucky loser, anche Krogh, al quale bastava un quinto posto per resistere al ritorno del suo connazionale. Il campione del mondo della Team Sprint, per non correre rischi, si piazza sulle code di Brandsdal in finale, riuscendo a battere tutti gli altri, giungendo secondo e portandosi a casa una coppetta più che meritata per quanto mostrato nell’arco di tutto l’anno in entrambe le tecniche. Brandsdal si consola conquistando la vittoria numero 8 all-inclusive della carriera, la numero 3 stagionale.

Completa il podio odierno Ola Vigen Hattestad, che chiude così la sua stagione senza alcun successo. Il dominio norvegese ormai consueto nelle Sprint in alternato è arricchito da Sondre Turvoll Fossli, che chiude quarto grazie anche alla retrocessione di Nikita Kriukov, classificato così sesto alle spalle del connazionale Sergey Ustiugov.

 

Falla vince la Sprint di Drammen, Bjørgen la coppetta di specialità.

 

Falla, finita in una batteria tostissima a causa di un ritardo nel giungere alla scelta del posizionamento, non si scoraggia, arrivando in finale come lucky loser e imponendosi con disinvoltura grazie ad un rettilineo finale di pura potenza. Per lei è questa la vittoria numero 5 all-inclusive della carriera, tutte ottenute in gare Sprint.

Alle sue spalle, come prassi, altre tre norvegesi: seconda è Heidi Weng, che per una volta che riesce a battere Marit Bjørgen deve comunque rimandare l’appuntamento con la prima vittoria della carriera, lei che è invece al podio numero 31. Terza è invece la più grande fondista di tutti i tempi, che perde la prima sprint in alternato alla quale ha partecipato in stagione, ma che può consolarsi portando ufficialmente a casa la coppetta di specialità delle sprint.

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Biathlon: Martin Fourcade sempre più nella leggenda del biathlon, suo l'oro iridato nella venti km.

 

Il ventiseienne catalano ha conquistato la medaglia d'oro realizzando il miglior tempo sugli sci stretti, seppur senza dominare come di consueto. Con lo zero obbligato dopo aver commesso un errore al secondo tiro il transalpino ha gestito alla perfezione le ultime due sessioni.

Martin Fourcade eguaglia due primati. In primo luogo quella odierna è la vittoria numero 8 della carriera nel format dell'individuale, nessuno ha primeggiato più di lui in questa tipologia di gara. Inoltre, essendosi imposto anche nella venti km dei Mondiali di Nove Mesto 2013 e in quella dei Giochi olimpici di Sochi 2014, diventa il primo atleta dopo oltre mezzo secolo a riuscire nell'impresa di primeggiare in tre main events consecutivi. L'unico capace di tanto era stato il sovietico Vladimir Melanin, iridato nel 1962 e 1963 prima di trionfare a Innsbruck 1964.

Insomma il francese ha dato l'ennesima dimostrazione di essere un fuoriclasse assoluto e di essere uno dei più grandi atleti della storia del biathlon, con buona pace di chi - pur avendo vinto un infinitesimo rispetto a lui - si permette pure di definirlo "arrogante".

Il successo di Fourcade (peraltro apparso molto colpito dalla tragedia in cui hanno perso la vita la nuotatrice Camile Muffat, la velista Florence Arthaud e il pugile Alexis Vastine) è nobilitato dal fatto di essere uscito dal cul de sac in cui lo aveva infiliato il suo storico rivale Emil Hegle Svendsen che, pur senza brillare sugli sci stretti, ha trovato lo shoot-out. Il norvegese ha massimizzato il proprio potenziale e si è dovuto inchinare per 20"9 secondi, trovando tuttavia una medaglia d'argento che salva il bilancio di un'annata sin qui deficitaria.

Il bronzo è stato appannaggio del sempre solido Ondrej Moravec, diventato nel corso degli anni uno dei biathleti più affidabili del circuito.

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Biathlon: Italia medaglia di bronzo nella staffetta dei Mondiali dominata dalla Germania!

 

La medaglia d'oro è stata conquistata dalla Germania formata da Franziska Hildebrand, Franziska Preuß, Vanessa Hinz e Laura Dahlmeier. Le teutoniche sono partite con l'idea di andare in fuga, ma il piano è fallito poiché al lancio Hildebrand non ha fatto la differenza. In seconda frazione Preuß ha tenuto botta a tutte le avversarie più pericolose, dopodiché Hinz si è guadagnata indiscutibilmente il ruolo di MVP di giornata prendendo il largo rispetto alle concorrenti dirette e consegnando a Dahlmeier un margine di assoluta sicurezza, ulteriormente ampliato pur senza forzare al massimo.

Dunque la Germania conquista il primo successo di peso in un main event dal ritiro di Magdalena Neuner, avvenuto nel 2012, confermando che la Neue Deutsche Welle rappresentata dalle bavaresi nate negli anni '90 è destinata a frequentare con costanza i vertici del biathlon femminile, a cui si è appena affacciata.

Medaglia d'argento per la Francia composta da Anais Bescond, Enora Latuilliere, Justine Braisaz e Marie Dorin Habert. Le transalpine hanno fatto la gara che ci si poteva aspettare alla vigilia, ovvero le prime due frazioniste hanno badato a limitare i danni sugli sci e Braisaz ha faticato al poligono, finendo nell'anello di penalità a terra. Tuttavia la teenager ha reagito alla grande e, dopo aver usato solo una ricarica in piedi, ha cambiato in quarta piazza permettendo a Dorin Habert di rimontare fino alla piazza d'onore, seppur a 1 minuto esatto dalla Germania.

Come detto medaglia di bronzo per l'Italia schieratasi con Lisa Vittozzi, Karin Oberhofer, Nicole Gontier e Dorothea Wierer. Per le azzurre le cose si sono messe bene sin dal lancio in quanto Vittozzi, trovatasi a ricoprire questo ruolo per la prima volta in carriera, ha cambiato nelle posizioni di testa. Oberhofer ha tenuto in quota il team, quindi Gontier ha fatto il suo dovere riducendo al minimo le ricariche. Wierer infine si è dimostrata molto solida, scavalcando Ekaterina Shumilova e arrendendosi solo nel finale a Dorin Habert.

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Anna Fenninger vince il gigante di Åre e sorpassa Tina Maze. 2a una grande Nadia Fanchini, 4 azzurre nelle 10!

 

Da 14 gare consecutive da lei disputate in Coppa del Mondo la 25enne del Salisburghese non scende dal podio, l’ultimo suo piazzamento al di fuori dalle prime tre è il nono posto nella seconda discesa di Cortina d’Ampezzo del 18 gennaio. Oggi è arrivata la sua quinta vittoria stagionale, la terza in gigante, la tredicesima in carriera in Coppa del Mondo, la decima in gigante, con la sua straordinaria abilità ad adattarsi a tutte le nevi e a tutti i tracciati. Per contro la sua grande rivale per la conquista della sfera di cristallo, la slovena Tina Maze, è letteralmente naufragata nella seconda manche disegnata dal suo allenatore Valerio Ghirardi crollando dal sesto al ventesimo posto: come cambiano le cose durante una stagione visto che lo scorso 12 dicembre dicembre aveva ottenuto proprio qui la sua finora ultima vittoria e Anna era stata sesta!

Una Tina letteralmente a pezzi psicologicamente e forse anche fisicamente ma che ha assoluto bisogno di punti pesanti domani nello slalom per accorciare le distanze da Anna che ora da 44 lunghezze di ritardo ne ha ora 45 di vantaggio e si è anche quasi aggiudicata la seconda coppa di specialità consecutiva tra le porte larghe dato che ha 86 punti di vantaggio sull’unica che teoricamente può ancora raggiungerla, la sua connazionale Eva-Maria Brem, oggi terza a 1”07 e per la sesta volta in carriera sul podio, l’ultima era stata proprio a Åre lo scorso 12 dicembre quando ottenne il medesimo piazzamento, a sua volta uguale a quello del 6 marzo 2014 sempre da queste parti, primo podio in assoluto quello per la 26enne del Tirolo.

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Henri Battilani oro e Nicole Delago bronzo nelle discese che chiudono i Mondiali juniores di Hafjell.

 

Nella discesa femminile doppietta della Norvegia con Mina Fuerst Holtmann che vince l’oro e completa la sua collezione di medaglia dopo l’argento del superG e il bronzo della supercombinata. L’argento, staccata di mezzo secondo, lo vince la sua connazionale Maria Therese Tviberg e il bronzo, a 75 centesimi dalla vincitrice, va a Nicole Delago, 19enne altoatesina della Val Gardena. L’Italia torna sul podio di una discesa femminile dei Mondiali juniores a dieci anni di distanza dalla doppietta di Nadia ed Elena Fanchini, prima e seconda a Bardonecchia nel 2005.Appena giù dal podio, quarta a 7 centesimi dal bronzo, la figlia d’arte francese Estelle Alphand. Le altre azzurre: settima Verena Gasslitter, nona Federica Sosio, ventiquattresima Jole Galli, ventinovesima Asja Zenere, trentaseiesima Valentina Cillara Rossi.

Tra i ragazzi ottavo trionfo italiano in una discesa maschile dei Mondiali juniores: dopo Giorgio Piantanida nel 1985, Ivan Bormolini nel 1991, Kurt Sulzenbacher nel 1995, Matteo Berbenni nel 1997, Hagen Patscheider nel 2008, Andy Plank nel 2009 e Mattia Casse nel 2010 a salire sul gradino più alto del podio è Henri Battilani, il 21enne valdostano di Gressan ha preceduto di 33 centesimi il norvegese Marcus Monsen, alla quarta medaglia iridata jr. in carriera, e di 34 lo svizzero Niels Hintermann. Gli altri azzurri: quindicesimo Federico Paini, ventunesimo Emanuele Buzzi, non arrivato al traguardo Hannes Zingerle. I Mondiali juniores di Hafjell si chiudono così con due ori e un bronzo per i nostri colori.

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Alexis Pinturault trionfa nel gigante di Kranjska Gora, Marcel Hirscher si porta a casa la coppa di specialità.

 

Il francese, già in testa dopo la prima metà gara, è riuscito a contenere il rabbioso ritorno di Marcel Hirscher, anzi, ha rimontato di 7 centesimi sull’austriaco così dai 61 della prima manche si è dilatato ai 68 sulla linea del traguardo, complici almeno due grossi errori da parte del 26enne del Salisburghese al quale comunque bastava un misero diciannovesimo posto per portarsi a casa la seconda coppa di gigante della sua carriera dopo quella di tre anni fa, inoltre Marcel incrementa il suo vantaggio in classifica generale a 124 punti sul norvegese Kjetil Jansrud, oggi ventitreesimo. Per Pintu è invece il nono successo in carriera in Coppa, il secondo stagionale dopo quello nella combinata di Kitzbühel dello scorso 23 gennaio.

Terzo posto a 93 centesimi dal connazionale, due transalpini non salivano insieme sul podio di un gigante di Coppa del Mondo dall’8 gennaio 2011 quando Cyprien Richard fu primo e lo stesso Fanara terzo, per Thomas è il settimo podio in carriera senza neanche una vittoria, il secondo stagionale dopo il medesimo piazzamento in Alta Badia dello scorso 21 dicembre. Quarto lo statunitense Ted Ligety molto deluso dalla sua stagione Mondiali a parte, quinto il tedesco Felix Neureuther che a metà gara era seconda ex-aequo con Hirscher, sesto il norvegese Henrik Kristoffersen che ha rimontato dalla ventiduesima posizione col miglior tempo parziale davanti a Pinturault e a Hirscher, ottavo lo svizzero Gino Caviezel che migliora il nono posto sulla Gran Risa di qyest’inverno, nono l’austriaco Philipp Schörghofer che torna tra i top ten di Coppa dopo più di un anno ma ai recenti Mondiali era stato decimo.

 

Un'insuperabile Mikaela Shiffrin trionfa nello slalom di Åre.

 

1”41 il distacco rifilato dalla statunitense alla slovacca Veronika Zuzulová, addirittura 2”15 alla ceca Šárka Záhrobská: a tre settimane di distanza si è ripetuto lo stesso podio e nello stesso ordine di classifica della gara tra le porte strette di Maribor. Per Mikaela è la 14a vittoria in carriera in Coppa del Mondo, la 13a in slalom, la quinta stagionale, la quarta in slalom, e le mancano solo 10 punticini per portare a casa la terza coppa di specialità consecutiva che suggellerebbe un triennio di superiorità che francamente ha pochi eguali nella storia dello sci alpino femminile.

17° podio in Coppa per Zuzulová e 11° per Záhrobská la quale, non dimentichiamolo, è bronzo iridato in carica. Miglior risultato da più di un anno a questa parte per la rediviva francese Nastasia Noens, quarta a soli 9 centesimi dal podio, quinta un’altra che si è risvegliata improvvisamente da un lungo letargo, la canadese Marie-Michèle Gagnon, anche lei mai così bene in slalom da più di un anno, sesta la svedese Frida Hansdotter, la meno lontana da Shiffrin nella classifica di specialità, 90 punti, settima la svizzera Wendy Holdener, ottava la prima delle austriache, Carmen Thalmann, none ex-aequo l’altra austriaca Bernadette Schild e la svedese Anna Swenn-Larsson.

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Sci di Fondo: È Sjur Røthe il re della 50 Km di Oslo-Holmenkollen.

 

Nonostante il ritmo alto sin dalle prime battute, la gara più antica dello sci di fondo ricalca l’ormai consueto copione della noia della durata di un’ora e mezza. Il gruppo procede praticamente compatto, con qualche scossone soltanto in prossimità del cambio di sci, ma i tentativi di fuga hanno vita breve. Il primo colpo di scena si ha intorno al 35° chilometro, quando Petter Northug cede di schianto alzando bandiera bianca. Il norvegese comunque porta a termine la sua fatica giungendo trentanovesimo con quasi 8 minuti di ritardo.

La lotta per la vittoria si anima nell’ultimo giro, quando attacca Dario Cologna ed il gruppo di testa, composto da 16 atleti, esplode. L’elvetico viene seguito soltanto da Sundby, Holund, Røthe e Dolidovich, sui quali si riporta Hellner in vista dell’ultimo chilometro. La lunga volata vede Røthe imboccare in testa il rettilineo conclusivo e riuscire a resistere al ritorno di Cologna, battendolo al fotofinish. Per il 26enne di Lillehammer, dopo 6 podi in gare di primo livello, è questa la prima vittoria in carriera, giunta in una delle occasioni più importanti – soprattutto per un norvegese – ed al termine di una stagione per lui abbastanza sottotono.

Cologna deve accontentarsi del secondo posto, ma centra l’obiettivo principale della sua gara, la coppetta di specialità delle distance. Non riesce infatti Sundby a recuperare l’ampio distacco che aveva alla vigilia nonostante l’impegno nel racimolare più punti possibili anche agli sprint intermedi. Inoltre Cologna scavalca Northug terminando secondo nella classifica generale con il re di Falun terzo: non trovavamo due norvegesi insieme sul podio finale di Coppa del Mondo dal 2009, quando Northug fu secondo e Ola Vigen Hattestad terzo.

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Biathlon: Dopo 11 anni la Germania torna a vincere l'oro iridato nella staffetta maschile. Bjørndalen arriva a quota 40 medaglie.

 

La medaglia d'oro è stata conquistata dalla Germania formata da Erik Lesser, Daniel Böhm, Arnd Peiffer e Simon Schempp. I primi due frazionisti hanno fatto egregiamente il loro dovere, quindi è stato Peiffer a spostare gli equilibri in favore dei teutonici trovando lo zero al tiro (cosa per lui rara) e tenendo un ritmo altissimo nella tornata conclusiva. A chiudere Schempp ha "raccolto gli interessi" del "capitale" depositato dal ventottenne di Clausthal-Zellerfeld, al quale va assegnato il titolo di MVP di giornata.

Di conseguenza la Germania torna a vincere un titolo mondiale nella staffetta maschile dopo 11 anni, sale sul gradino più alto del podio di un main event per la prima volta dai Giochi olimpici di Torino 2006 e impedisce alla Norvegia di eguagliare il record di cinque successi iridati consecutivi appartenente all'Unione Sovietica.

I norvegesi, impostisi nelle ultime quattro edizioni, oggi si sono dovuti accontentare dell'argento. Ottimo il lancio di Ole Einar Bjørndalen, ma Tarjei Bø ha perso terreno pasticciando al poligono in piedi dove ha dovuto usare tutte le ricariche per salvarsi dall'anello di penalità. Dopodiché Johannes Bø, in questo inverno sovente decisivo per le fortune delle staffette scandinave, oggi non ha brillato. A chiudere Emil Hegle Svendsen ha confermato le sue difficoltà stagionali sugli sci stretti, dovendosi limitare a difendere la piazza d'onore senza rappresentare mai una seria minaccia per Schempp. Peraltro le cose difficilmente sarebbero andate in maniera diversa anche se il ventinovenne di Trondheim non fosse caduto dopo il tiro a terra. In ogni caso il secondo posto permette a Ole Einar Bjørndalen di raggiungere un'ulteriore pietra miliare poiché oggi il quarantunenne ha conquistato la sua quarantesima medaglia iridata (19 ori, 12 argenti, 9 bronzi).

Il bronzo è stato appannaggio della Francia composta da Simon Fourcade, Jean Guillaume Beatrix, Quentin Fillon Maillet e Martin Fourcade (peraltro in procinto di diventare padre). Confermando il trend di Kontiolahti 2015 sono i due fratelli catalani a tenere alta la bandiera transalpina, mentre il resto del team sta faticando oltremodo nel fondo.

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Sci di Fondo: Bjørgen completa la stagione dei record trionfando nella 30 Km di Oslo-Holmenkollen.

 

L’ultima gara di Coppa del Mondo di Sci di Fondo Femminile 2014-15, la mitica 30 Km di Oslo-Holmenkollen, è la fotografia della stagione. Vince infatti Marit Bjørgen davanti a Therese Johaug e ad Astrid Jacobsen, risultato che consente alla Norvegia di scrivere una pagina di storia degli sport invernali in generale.

La gara si decide in prossimità dei primi due sprint con punti bonus, quando Therese Johaug accelera. Nel primo caso la seguono Bjørgen, Kalla e Jacobsen, con quest’ultima che tuttavia si stacca poco dopo; nel secondo è soltanto la più grande fondista di tutti i tempi in grado di tenere le code della più giovane compagna di squadra. Le due procedono incollate fino all’ultimo chilometro, quando Bjørgen cambia marcia, lasciando sul posto Johaug e andando a trionfare in solitaria. Dietro nel frattempo Jacobsen si riporta lentamente su Kalla, staccandola in prossimità del traguardo e andando a completare la tripletta norvegese.

Per Bjørgen è questa la vittoria numero 115 all-inclusive della carriera, la numero 75 di Coppa del Mondo, la numero 5 nella 30 Km di Oslo – ovviamente record assoluto – e la numero 16 di primo livello stagionale, ad una sola lunghezza dal proprio primato fatto registrare nel 2011-2012. L’ormai 35enne (compirà gli anni sabato prossimo) nativa di Trondheim si porta così a casa anche la coppetta distance, per uno sweep (Coppa del Mondo generale, Coppetta distance e Coppetta sprint) che le era già riuscito soltanto nel 2004-2005, esattamente dieci anni fa, e che in assoluto mancava dal 2009-2010, quando fu Justyna Kowalczyk a centrare il triplete.

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Giuliano Razzoli è secondo nello slalom di Kranjska Gora vinto da Henrik Kristoffersen.

 

Il 30enne emiliano di Villa Minozzo si è piazzato secondo a 24 centesimi dal norvegese Henrik Kristoffersen che ha fatto una manche clamorosa rimontando dal terzo posto della prima, “Razzo” ha invece confermato il piazzamento della mattinata scavalcando lo svedese Mattias Hargin, che lo precedeva di 19 centesimi e che alla fine accusa 86 centesimi di distacco dal norvegese. Razzoli era già stato secondo a Kranjska Gora il 1° marzo 2009, per il reggiano è l’ottavo podio in Coppa del Mondo, cui c’è però da aggiungere naturalmente l’oro olimpico di Vancouver 2010, l’ultimo suo piazzamento tra i primi tre risaliva al 19 dicembre 2011 quando fu secondo in Alta Badia, per l’Italia maschile è il quarto podio stagionale in slalom.

Per Kristoffersen, che ha appena inanellato il quinto e sesto titolo iridato juniores della carriera vincendo gigante e slalom a Hafjell, è la terza vittoria in Coppa del Mondo, la seconda stagionale dopo quella nel primo slalom di quest’inverno a Levi, Hargin è al quinto podio in Coppa, il secondo stagionale dopo il trionfo di Kitzbühel dello scorso 24 gennaio. Hargin butta giù dal gradino più basso del podio il veterano connazionale Markus Larsson, mai così bene in slalom da quando vinse in Alta Badia il 18 dicembre 2006, oggi quarto a 1”02, quinto la grande rivelazione della stagione, il russo Aleksandr Khoroshilov, settimo il francese Alexis Pinturault, ottavo il norvegese Sebastian Foss-Solevåg, decimo il tedesco Fritz Dopfer.

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Biathlon: Pazzesco bronzo iridato di Karin Oberhofer nella mass start vinta da Valj Semerenko.

 

La gara è cominciata nel segno di Darya Domracheva, subito al comando delle operazioni e addirittura capace di guadagnare margine sulle avversarie già nel giro iniziale. La bielorussa è stata perfetta nei tiri terra e pareva avviata verso il successo.

Invece nella prima sessione in piedi la ventottenne di Minsk ha sbagliato due volte, mentre gran parte delle inseguitrici dirette ha trovato lo "zero". Le carte si sono di conseguenza rimescolate e tre donne sono arrivate in testa al poligono conclusivo. Fra di esse Valj Semerenko è stata l'unica a coprire tutti i bersagli, mentre Franziska Preuß e Gabriela Soukalova hanno commesso un errore.

L'ucraina si è involata verso la medaglia d'oro resistendo al ritorno della tedesca, la quale ha comunque festeggiato un precoce argento. Curiosamente l'ultima juniores capace di salire sul podio iridato era stata proprio una bavarese, ovvero una certa Magdalena Neuner, vincitrice della mass start del 2008.

La ceca invece è stata risucchiata dalla rimonta di avversarie uscite pulite dal quarto tiro, ovvero la già citata Domracheva e Karin Oberhofer. L'azzurra si trovava in diciannovesima piazza dopo le sessioni a terra, ma tenendo un passo pazzesco sugli sci stretti e realizzando due inopinati "zero" in piedi è riuscita a rientrare con prepotenza nella lotta per le medaglie. Negli ultimi chilometri la ventinovenne di Feldthurns ha dato vita a un duello rusticano con la bielorussa e alfine si è messa al collo un bronzo che sembrava ormai fantascienza.

 

I Mondiali di Kontiolahti si chiudono con Jakov Fak vincitore di una mass start dal tatticismo esasperato.

 

Nei primi tre giri della competizione il tatticismo ha regnato sovrano tanto che gli atleti più in forma hanno potuto ammortizzare al meglio eventuali bersagli mancati a terra e al terzo tiro si è presentata al comando una muta di 20 uomini.

Qui gli errori si sono moltiplicati e l'esasperato equilibrio è stato parzialmente rotto, ma al poligono conclusivo il gruppo dei battistrada contava ancora 8 concorrenti, metà dei quali capaci di rimontare dopo aver appena imbocato l'anello di penalità. Fra di essi hanno trovato lo "zero" solamente Ole Einar Bjørndalen, Tarjei Bø, Ondrej Moravec e Jakov Fak.

Lo sloveno, ben conosciuto nell'ambiente proprio per essere un perfezionista (ovvero per essere capace di esprimere sempre il 100% del proprio potenziale senza mai lasciare nulla al caso), si è dimostrato il più brillante del quartetto e si è involato verso la conquista della medaglia d'oro riuscendo ad avere ragione dell'arcigno ceco, alfine relegato all'argento. I due norvegesi si sono giocati il bronzo e nel finale il più giovane dei due ha superato il leggendario quarantunenne costretto ad accomodarsi al quarto posto.

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Kjetil Jansrud vince la discesa di Méribel e conquista la seconda coppa di specialità.

 

Nell’ultima discesa maschile stagionale di Coppa del Mondo a Méribel arriva la zampata finale di Kjetil Jansrud che vince la gara e dopo quella del superG intasca la seconda coppa di specialità stagionale e della carriera.

Decimo successo in carriera in Coppa, quinto in discesa, settimo stagionale e quarto in discesa per il norvegese che su una pista riservata solitamente alle donne e che per gli uomini è facilissima è stato l’unico a precedere lo svizzero Didier Défago, partito col numero 1 e che domani chiuderà la sua carriera, battendolo per 24 centesimi, l’elvetico, campione olimpico della specialità nel 2010, è al sedicesimo podio in Coppa e al primo stagionale. Al decimo podio in carriera e al secondo stagionale è invece il migliore degli austriaci, Georg Streitberger, staccato di 31 centesimi.

Quarto lo statunitense Steven Nyman che su una pista che gli si confaceva alla perfezione poteva fare anche qualcosa di più, quinto il francese Guillermo Fayed, sesto l’austriaco Max Franz, settimo lo svizzero Patrick Küng, ottavo lo statunitense Marco Sullivan nono lo svizzero Beat Feuz e decimo l’austriaco Hannes Reichelt, il rivale più diretto di Jansrud nella classifica di discesa e staccato alla fine di 94 punti. Gara negativa dell’austriaco Matthias Mayer, il campione olimpico in carica, quattordicesimo.

 

A Méribel 66° successo in Coppa del Mondo e settima coppa di discesa per Lindsey Vonn.

 

La statunitense colleziona il successo numero 33 in discesa, quarto stagionale, e su una pista che si adattava perfettamente alle sue caratteristiche e sulla quale non aveva potuto gareggiare nel 2013 causa infortunio ha preceduto di 24 e 30 centesimi due austriache, un’incredibile Elisabeth Görgl che salta fuori sempre quando meno la si aspetta e una Nicole Hosp che sale per la prima volta sul podio in discesa, l'unica specialità in cui non ci era ancora riuscita, mentre Görgl a 34 anni e 26 giorni incrementa il suo primato di più anziana su un podio di Coppa del Mondo femminile.

Quarta a 40 centesimi e sicuramente molto delusa la slovena Tina Maze che guadagna solo 18 punti nella generale di Coppa del Mondo ad Anna Fenninger, l’austriaca, oggi ottava su una pista che non faceva per lei, ha ora 12 punti di vantaggio nei confronti della rivale e domani il duello proseguirà col superG. Quinto posto sia nella gara di oggi sia nella classifica di specialità per un’ottima Elena Fanchini, sesta colei che aveva vinto qui due anni fa e che oggi chiude la sua carriera, la spagnola Carolina Ruiz Castillo, settima l’austriaca Nicole Schmidhofer al miglior risultato stagionale in discesa, nona la svizzera Lara Gut e decima la liechtensteiniana Tina Weirather

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Dustin Cook vince il superG di Méribel davanti a Kjetil Jansrud, quarto Marcel Hirscher!

 

Prima vittoria in Coppa per il 26enne di Ottawa cresciuto agonisticamente nel Quebec che riporta sul gradino più alto del podio il Canada in un superG maschile di Coppa del Mondo a cinque anni dalla vittoria del grande assente di questa stagione, Erik Guay, a Garmisch-Partenkirchen l’11 marzo 2010. Cook ha preceduto di 5 centesimi il re della velocità di quest’anno, il norvegese Kjetil Jansrud, Terzo posto a a 8 centesimi per il primo dei padroni di casa, il francese Brice Roger, al miglior risultato della carriera poiché era stato ottavo a Saalbach lo scorso 22 febbraio. Quarto a 9 centesimi da Cook nientemeno che Marcel Hirscher, l’austriaco non fa la gara della vita in questa specialità ma la gara della vita bis sì perché a Schladming nelle finali del 2012 era stato terzo su un percorso però molto più tecnico e difficile di quello di oggi, ora il 26enne del Salisburghese ha 34 punti su Jansrud in classifica generale e ha a disposizione il gigante di sabato e lo slalom di domenica per portarsi a casa la quarta sfera di cristallo assoluta consecutiva.

 

Lindsey Vonn a Méribel mette in fila Anna Fenninger e Tina Maze e vince la quinta coppa di superG.

 

Ennesima gara superba per Lindsey che in quanto a coppe di specialità è arrivata a quota 15, solo Ingemar Stenmark tra gli uomini con 16 ne ha vinte di più, ottava vittoria stagionale per Lindsey, 24a in carriera in superG (come Hermann Maier) e quinta stagionale: niente male per una che è stata quasi totalmente ferma per due anni! Seconda a 49 centesimi Fenninger, terza a 80 centesimi Maze a completare questo ennesimo podio imperiale con queste tre immense campionesse, Anna rifila altri 20 punti di distacco a Tina e ora a due giorni dallo slalom di sabato il suo vantaggio è di 32 punti mentre deve cedere a Vonn la coppa di superG per 28 punti, adesso Tina deve assolutamente vincere o quantomeno andare sul podio tra le porte strette e difendersi alla grande domenica nel gigante per avere qualche speranza di negare ad Anna la ripetizione del trionfo dell’anno scorso.

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Biathlon: Nella sprint di Khanty-Mansiysk Martin Fourcade vince con uno "zero" da record. La Sfera di cristallo distante 3 punti.

 

Il ventiseienne catalano si è imposto nella sprint odierna SENZA rivelarsi il migliore sugli sci stretti, componente in cui ha realizzato il quinto tempo di giornata, ma ancora una volta ha fatto la differenza al poligono, vera pietra angolare della sua superiorità nell'inverno 2014-'15.

Il francese ha infatti concluso senza errori per la nona volta nella stagione in corso, eguagliando così il primato maschile di "zero" nell'arco di una singola annata agonistica stabilito da Frank Luck nel 2001-'02.

Con questo successo Martin Fourcade conquista anche la Coppa di specialità della sprint, salendo a quota 11 "coppette" in carriera e superando definitivamente Raphael Poirée, fermo a 10. Solamente Ole Einar Bjørndalen, con 20, ha fatto meglio.

Un perfetto Anton Shipulin ha impedito al transalpino di festeggiare già oggi anche la conquista della Sfera di cristallo assoluta. Il russo ha fatto tutto il possibile, ma nonostante una PROVA pulita al tiro si è dovuto accontentare della piazza d'onore con un ritardo di 13" dal vincitore. il podio è stato completato dal tedesco Benedikt Doll, al primo top-three della carriera. Il teutonico ha dovuto rinunciare al successo a causa di un errore proprio sull'ultimo bersaglio, ma quantomeno ha avuto ragione per soli tre decimi di Andrejs Rastorgujevs costretto in quarta piazza davanti a un Nathan Smith confermatosi sullo stesso livello della sprint iridata e a un Arnd Peiffer autore del miglior tempo nel fondo, ma costretto a percorrere due volte l'anello di penalità.

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Grandissimo Hirscher in super g!peccato sia giù dal podio per un centesimo e dietro a primi due di pochissimo.classifiche generali entrambe combattutissime.é possibile che la fenninger e jansrud gareggino anche in slalom?

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Biathlon: Kaisa Mäkäräinen vince la sprint di Khanty-Mansiysk e riapre la Coppa del Mondo. Wierer 5^, Oberhofer 7^.

 

Le duellanti per il SUCCESSOnella classifica generale, Darya Domracheva e Kaisa Mäkäräinen, si sono equivalse sugli sci stretti, peraltro dimostrandosi brutalmente superiori alla concorrenza. Di conseguenza la differenza fra le due è stata fatta dalla precisione al tiro.

La finlandese, seppur sparando più lentamente della rivale, ha mancato un solo bersaglio e ha conquistato la vittoria numero 15 della carriera. La bielorussa invece è stata costretta a percorrere due volte l'anello di penalità e sul traguardo è risultata battuta di 15"5 dovendosi accontentare del terzo posto.

Infatti la nordica ha trovato in Laura Dahlmeier un'involontaria quanto fondamentale alleata per riaprire la lotta per la Coppa del Mondo. La tedesca, a sua volta autrice di un errore, ha concluso in seconda POSIZIONE superando la ventottenne di Minsk per 1"3.

Pertanto Domracheva rimane pettorale giallo, ma il suo margine su Mäkäräinen si è ridotto a 16 punti. Dunque massima tensione e incertezza poiché nessuna delle due PUÒ permettersi passi falsi. Dasha è ancora favorita, ma non può certo dormire sonni tranquilli. Per l'Italia è arrivata una solida prestazione da parte di Dorothea Wierere Karin Oberhofer, rispettivamente quinta e settima sul traguardo e ambedue costrette a rinunciare alla piazza d'onore a causa di un errore commesso in piedi. Negativa invece Nicole Gontier, troppo fallosa al tiro e relegata in sessantesima piazza.

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Anna Fenninger ha deciso: farà lo slalom di domaniarrow-10x10.png mattina a Méribel.

 

La 25enne austriaca del Salisburghese torna a cimentarsi dunque in slalom DOPO la straordinaria manche che le regalò la vittoria nella combinata di Bansko. Anna dice di sentirsi in forma e che alla fine della stagione non vuole averearrow-10x10.png niente da rimproverarsi. Tradotto: la botta al ginocchio presa prima della discesa di mercoledì è completamente dimenticata e Anna non vuole perdere l'occasione per racimolare qualche punto anche in slalom. Una COSA è certa: la lotta tra lei e Tina Maze, distanti fra loro 32 punti a favore dell'austriaca nella CLASSIFICA di Coppa del Mondo, continuerà fino al gigante di domenica. Comunque vada a finire, sarà una conclusione al cardiopalma di una delle stagioni più appassionanti della storia della Coppa del Mondo femminile.

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Mikaela Shiffrin vince lo slalom di Méribel e si prende la terza coppa di specialità consecutiva.

 

Per l'ennesima volta Mikaela Shiffrin beffa Frida Hansdotter e oltre a prendersi la terza coppa di specialità consecutiva non lascia alla svedese neanche la vittoria nello slalom femminile di Coppa del Mondo di Méribel. Solamente 5 i centesimi di vantaggio per la statunitense che ne aveva 7 di ritardo dopo la prima manche e che si porta a casa la 15a vittoria in Coppa, la 14a in slalom, la sesta stagionale, la quinta in slalom, la terza consecutiva e la quarta se si considerano anche i Mondiali di Vail/Beaver Creek. Per Frida sono ben 12 secondi posti in Coppa ma per sua fortuna ha anche vinto due gare. Terzo podio consecutivo per la slovacca Veronika Zuzulová, terza a 40 centesimi, quarta a soli 7 centesimi dal podio la slovena Tina Maze che scavalca Anna Fenninger in testa alla classifica generale di Coppa del Mondo di 18 punti, oggi l'austriaca ha fatto bene a provare a racimolare punti ma è arrivata ventitreesima, tuttavia domani vincendo il gigante o arrivando seconda davanti a Tina può portarsi a casa la sua seconda Coppa generale consecutiva.

 

Henrik Kristoffersen trionfa nel gigante di Méribel, Marcel Hirscher ha in mano la Coppa del Mondo.

 

Quarta vittoria in Coppa del Mondo e terza stagionale per Kristoffersen che finora in gigante era stato terzo a Kranjska Gora la scorsa stagione e ad Adelboden lo scorso gennaio. 79 i centesimi di vantaggio per lo scandinavo nei confronti del tedesco Fritz Dopfer che è al quarto podio in carriera in gigante e all'ottavo assoluto in Coppa e quarto stagionale ma la vittoria non vuole proprio arrivare. Terzo a 97 centesimi il francese Thomas Fanara al secondo podio consecutivo per la gioia del pubblico di casa e quarto a 1"18 un Marcel Hirscher che scende dal podio dopo otto giganti consecutivi compreso quello dei Mondiali ma compie il penultimo passettino verso la quarta Coppa del Mondo consecutiva: ora i sui punti di vantaggio su Kjetil Jansrud, oggi buon undicesimo, sono 60, gli impediscono di festeggiare già oggi solo la matematica e l'eventuale presenza del norvegese nello slalom di domani, nel quale però ha possibilità zero di finire primo o secondo, i risultati che gli servirebbero per beffare Hirscher che oltretutto dovrebbe uscire dai primi 15.

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Biathlon: Martin Fourcade quarto posto e quarta Coppa: pokerarrow-10x10.png servito al tavolo dei più grandi di sempre. La gara a Nathan Smith.

 

Per Martin Fourcade l'inseguimento di Khanty-Mansiysk era una mera formalità poiché gli sarebbe stato sufficiente concludere in trentottesima posizione per diventare il primo uomo a vincere quattro Coppe del Mondo consecutive. Missione compiuta in scioltezza con un quarto posto. A sorpresa (ma non troppo) la competizione è stata dominata da Nathan Smith, il quale si conferma in condizione atletica smagliante. Il canadese, argento iridato nella sprint di Kontiolahti, oggi ha conquistato il primo successo della carriera dominando la scena. Il ventinovenne di Calgary ha preso il comando dopo il terzo tiro e lo ha tenuto con autorità fino al traguardo, sbagliando una sola volta.

Piazza d'onore per Benedikt Doll, ripropostosi sul podio dopo il terzo posto nella sprint. Il talentuoso venticinquenne del Baden-Württemberg ha dimostrato di essere un elemento su cui la squadra tedesca potrà puntare nel prossimo futuro risalendo la china dopo essere finito ai margini del team. Il podio è stato completato dall'idolo locale Anton Shipulin, il quale sul rettilineo finale ha avuto ragione di Fourcade, su cui è doveroso aprire una lunga parentesi.

Il transalpino infatti diventa il primo biathleta capace di vincere quattro Sfere di cristallo consecutive migliorando il primato condiviso con Frank Ullrich e Raphael Poirée, il cui filotto si è fermato a tre, peraltro raggiunti dal catalano per numero di Coppe del Mondo assolute (4). Resta più ricco solo il palmares di Ole Einar Bjørndalen, con 6.

 

Darya Domracheva a un passo dal disastro, ma poi vince l'inseguimento di Khanty-Mansiysk e ipoteca la Coppa del Mondo.

 

Darya Domracheva ha messo a durissima prova le coronarie dei suoi tecnici, dei suoi tifosi e persino del presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko, che dovrebbe arrivare di persona a Khanty-Mansiysk, quando al secondo poligono dell'inseguimento ha rischiato una clamorosa squalifica.

La ventottenne di Minsk è partita tenendo un ritmo indiavolato che le ha permesso di recuperare già nella tornata inaugurale 10 dei 15 secondi di ritardo da Kaisa Mäkäräinen. Le due si sono poi ricompattate in dopo il primo tiro, pulito per entrambe.

Al secondo poligono l'incredibile. Domracheva, anziché sdraiarsi, è rimasta in piedi replicando lo svarione già commesso sei anni fa nella mass STARTarrow-10x10.png di Oberhof. A differenza di quanto avvenuto nel gennaio 2009 oggi Dasha - dopo aver messo la padella sui fornelli e acceso il gas - ha riposto le uova in frigorifero preferendo non completare la frittata.

Infatti la bielorussa ha scorto la finlandese a terra al suo fianco e si è sdraiata a sua volta, limitandosi a perdere qualche secondo ed evitando così in extremis la squalifica. Scampata al proprio suicidio agonistico, Domracheva ha completamente ribaltato le sorti della gara poiché è stata perfetta nei tiri in piedi e si è involata verso il successo, mentre Kaisa ha sbagliato tre volte ed è stata relegata al quarto posto.

Fra le due si sono infilate le sempre più convincenti Laura Dahlmeier e Franziska Preuß, entrambe capaci di realizzare lo shoot-out. Le tedesche hanno chiuso rispettivamente seconda e terza facendo quindi il gioco della biathleta di Minsk nella corsa alla Sfera di cristallo.

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Volevo segnalare la vittoria della coppa Europa generale di sci alpino di Riccardo Tonetti,speriamo che adesso d'ora in poi abbia più fortuna anche in coppa del mondo,così come Casse,De Aliprandini e Zingerle,che sono il nostro futuro in queste discipline.

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Biathlon: Jakov Fak chiude in bellezza vincendo la mass start di Khanty-Mansiysk.

 

La mass start di Khanty-Mansiysk, ultimo atto della Coppa del Mondo di biathlon maschile, ha avuto un copione ben diverso dalla lungamente soporifera partenza in linea dei Mondiali, caratterizzata da un tatticismo esasperato. Il finale è però stato il medesimo poichè Jakov Fak, iridato a Kontiolahti, ha trionfato anche oggi.

Se la competizione è sempre stata viva il merito è di Anton Shipulin che, galvanizzato dal gareggiare sulle nevi di casa, ha messo alla frusta gli avversari sin dalle prime battute. Il russo, evidentemente intenzionato a vincere, ha però perso tempo al terzo poligono incappando in un errore e in un problema nello scaricare un colpo.

Ne ha approfittato al meglio il già citato Fak, pulito dopo tre tiri e immacolato anche nella sessione finale dove è arrivato con margine sulla concorrenza. Lo sloveno si è quindi involato verso il secondo successo in 7 giorni in un format di gara dove, sino a sabato scorso, non aveva mai primeggiato.

Shipulin si è dovuto accontentare della piazza d'onore, conquistata dopo una rimonta progressiva nell'ultimo giro sul mai domo Tarjei Bø, alfine piazzatosi terzo. Il russo in ogni caso ha vinto in scioltezza la Coppa di specialità della partenza in linea poiché Martin Fourcade non è andato oltre la ventesima posizione. Per il siberiano è la prima "Coppetta" della carriera.

 

Laura Dahlmeier vince la gara, Darya Domracheva la Sfera di cristallo, Franziska Preuß la Coppa di specialità.

 

La ventottenne di Misnk, forte di 33 punti di vantaggio in classifica generale su Kaisa Mäkäräinen, ha "messo in ghiaccio" la Sfera di cristallo già dopo i tiri a terra, da cui è uscita senza errori a differenza della finlandese, che ha alzato bandiera bianca dopo aver sbagliato due volte.

Di fatto chiusa la lotta per la classifica generale, sono rimaste aperte quella per la gara e la Coppa di specialità. Al terzo poligono tutte le componenti del terzetto venutosi a formare in testa (appunto Domracheva, Marie Dorin Habert e Valj Semerenko) hanno imboccato l'anello di penalità, l'ucraina addirittura due volte, mentre alle LORO spalle Franziska Preuß, Laura Dahlmeier e Gabriela Soukalova hanno trovato una sessione pulita.

La più giovane delle due bavaresi ha preso il largo, mentre la compagna di squadra e la ceca sono state riassorbite dalla bielorussa e dalla francese. La junior tedesca al poligono FINALE ha però mancato due bersagli vedendo seriamente minacciato il proprio pettorale rosso, ma la ventottenne di Minsk e poi Valj Semerenko hanno a loro volta commesso un errore rivelatosi fatale nell'ottica del successo nella Coppa della partenza in linea.

Nel tiro conclusivo Dahlmeier e Soukalova sono state le uniche a trovare lo zero. Nella prima parte del giro finale la venticinquenne di Jablonec nad Nisou ha staccato la ventunenne di Garmisch-Partenkirchen, ma quest'ultima ha gestito meglio lo sforzo e dopo aver riagganciato l'avversaria l'ha sverniciata e si è involata verso il successo.

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