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*38allori*

Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

Post in rilievo

  Il 09/02/2019 Alle 11:44, Roland Deschain ha scritto:

Finito "uomini che odiano le donne", non male. Comincio il successivo .sisi

Non l'ho mai letto pur avendolo avuto spesso a portata di mano. Non mi ha mai "stregato" al punto di iniziare a leggerlo.

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Il Clandestino di Karen Hesse
il racconto, sotto forma di diario, del viaggio della nave Endeavour capitanata da James Cook, in giro per il pacifico alla scoperta di nuove terre e nuovi popoli.

 

Il sangue di Lepanto di Maria Grazia Silato
un libro a metà tra il romanzo storico e il saggio storico, mi ha colpito molto,
racconta del terribile assedio della città Famagosta nell'isola di Cipro,da parte degli ottomani ai danni della repubblica di Venezia.
e della seguente battaglia navale di Lepanto che vide di fronte proprio i turchi ottomani e la santa lega, l'unione degli stati legati al papato, quindi principalmente Spagna e le repubbliche di Venezia e Genova.

 

Il Teoutoburgo di Valerio Massimo Manfredi
Non tra i migliori dei suoi, mi ha pure messo una certa depressione alla fine, racconta della tragica disfatta delle legioni romane a Teutoburgo,
sconfitta che segnò per sempre la fine del sogno di unificare la "Germania" e annatterla all'impero romano, con tutte le conseguenze del caso.

 

La caduta di Hyperion di Dan Simmons
secono volume di una tetralogia; lessi il primo "i canti di Hyperion" qualche anno fa e non mi spinse a continuare la saga.
Dato che questo ciclo viene descritto come l'ultimo capolavoro nel genere, ho provato ora a leggere il secondo e devo dire che mi è piaciuto molto di piu.
Una fantascienza che sfocia quasi nel misticismo.
L'unica cosa che continua a non piacermi è, secondo me, l'uso di troppi termini inventati di sana pianta che sarò stupido io, ma mi confondono e basta.

 

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Riepilogo delle letture invernali. sefz

 

La donna dei fiori di carta di Donato Carrisi: libro molto diverso dai thriller che hanno reso popolarissimo l'autore. Lo stesso Carrisi lo definisce un noir, la storia ha qualche elemento interessante ma manca del tutto di tensione narrativa e sebbene il libro sia molto breve e si legga in un paio di giorni, non mi ha quasi mai suscitato la curiosità di sapere come andava a finire.

 

Wonder di R. J. Palacio: lettura fatta quasi per caso, il target è sicuramente quello adolescenziale e leggere per intero un libro di quasi 300 pagine alla fine risulta un po' noioso, ma in fin dei conti non mi è dispiaciuto. Meglio del film, sicuramente.

 

Dalle parti degli infedeli di Leonardo Sciascia: il solito, eccellente, Sciascia, in questo libriccino racconta e smaschera le ipocrisie delle gerarchie ecclesiastiche e le vessazioni subite da un prete "colpevole" di concentrarsi troppo sulla dimensione spirituale dei propri fedeli e troppo poco sulla politica, con effetti negativi sul bacino di voti per la Democrazia Cristiana locale. La storia è vera, anche se parrebbe incredibile, e questo è forse il maggior merito di Sciascia nel raccontarla.

 

Il potere e la gloria di Graham Greene: mi è stato regalato, non conoscevo nulla di questo, pur prolificissimo, autore inglese del Novecento. Anche stavolta il protagonista è un prete, molto meno retto del vescovo Ficarra di Sciascia, alle prese da una parte con le persecuzioni subite dai cattolici dopo la rivoluzione messicana di inizio Novecento e dall'altra dal disperato bisogno di ritrovare la fede smarrita. Il tema è molto interessante, ma il modo in cui viene sviluppato decisamente meno: la lettura risulta molto pesante e ripetitiva. Peccato, perché dopo un primo capitolo in cui si fatica un po' a distinguere i contorni della vicenda, il secondo mi aveva catturato. Ma era stata solo una breve illusione.

 

L'avversario di Emmanuel Carrere: avevo moltissima voglia e curiosità di leggere questo libro, anche per i toni in cui era stato descritto da un utente proprio in questo topic tempo addietro. Devo dire che, anche se il paragone è un po' improprio, preferisco di gran lunga il modo di fare "reportage" di Sciascia. Anche qui ci troviamo di fronte a una storia tanto assurda quanto reale, accaduta circa 30 anni fa in Francia: come quello di Carrisi, anche questo libro è breve e abbastanza scorrevole, ma manca totalmente di tensione narrativa. Forse le mie aspettative erano troppo alte, ma non l'ho trovato affatto sconvolgente come viene descritto da molti suoi lettori. Chi, come me, ha criticato la poca efficacia dell'opera, consiglia la lettura di "A sangue freddo" di Truman Capote, che mi sono procurato e proverò a leggere a breve, anche questo con altissime aspettative.

 

Un ragazzo di Nick Hornby: primo libro dell'autore inglese che ho letto. L'ho trovato parecchio interessante, è una scrittura leggera e ironica ma i temi trattati lo sono molto meno, e se si esclude qualche passaggio un po' fuori luogo devo dire che l'ho gradito veramente molto, tanto da aver deciso di ampliare notevolmente la sezione a lui dedicata della mia libreria: ho preso Alta fedeltà, il celeberrimo Febbre a 90' e Non buttiamoci giù.

 

Non dirlo a nessuno di Jaime Bayly: qualche anno fa avevo letto e adorato "La canaglia sentimentale" di questo autore peruviano contemporaneo, quindi ho deciso di comprare anche gli altri due romanzi, ad esso precedenti, tradotti in italiano e pubblicati da Sellerio. Questo è il suo romanzo d'esordio, anche qui il protagonista è un omosessuale dell'alta borghesia peruviana che ridicolizza il perbenismo e l'ipocrisia del proprio ceto, ma l'ho trovato nettamente inferiorie a "La canaglia sentimentale". Nonostante le oltre 500 pagine, si fa leggere con grande rapidità perché lo stile utilizzato è molto semplice e ci sono moltissimi dialoghi, ma purtroppo l'autore indugia troppo nell'elencazione di episodi da cui si osserva la meschinità della propria classe sociale e si sofferma troppo poco sull'approfondimento di alcuni temi che pure scaturiscono dalla narrazione degli eventi. Il tutto si risolve in un'innumerevole serie di aneddoti poco collegati tra di loro. Un vero peccato, in parte perdonabile in quanto opera prima di Bayly.

 

1984 di George Orwell: in alcuni casi, e questo è sicuramente uno di quelli, bisogna mettere un po' da parte l'analisi prettamente letteraria del testo, che sicuramente dal punto di vista narrativo è un po' zoppicante in alcuni punti, e riconoscere la grandezze di certe opere. Una lettura, seppur in parte un po' ostica, che tutti dovrebbero fare almeno una volta nella vita.

 

 

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  Il 24/02/2019 Alle 09:16, Fra The Best ha scritto:

1984 di George Orwell: in alcuni casi, e questo è sicuramente uno di quelli, bisogna mettere un po' da parte l'analisi prettamente letteraria del testo, che sicuramente dal punto di vista narrativo è un po' zoppicante in alcuni punti, e riconoscere la grandezze di certe opere. Una lettura, seppur in parte un po' ostica, che tutti dovrebbero fare almeno una volta nella vita.

Te l'avevo detto .the

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  Il 24/02/2019 Alle 09:16, Fra The Best ha scritto:

1984 di George Orwell: in alcuni casi, e questo è sicuramente uno di quelli, bisogna mettere un po' da parte l'analisi prettamente letteraria del testo, che sicuramente dal punto di vista narrativo è un po' zoppicante in alcuni punti, e riconoscere la grandezze di certe opere. Una lettura, seppur in parte un po' ostica, che tutti dovrebbero fare almeno una volta nella vita.

Letto qualcosa come 15 anni fa, ultimamente l'ho ripreso ed è incredibile quanto io ricordi bene anche i dettagli, merito della grandiosità dell'opera che affascina (e un po' spaventa) per quanto è attuale.

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  Il 26/02/2019 Alle 23:01, Vegliardo ha scritto:

Letto qualcosa come 15 anni fa, ultimamente l'ho ripreso ed è incredibile quanto io ricordi bene anche i dettagli, merito della grandiosità dell'opera che affascina (e un po' spaventa) per quanto è attuale.

Io non l'avevo mai letto ma era come se l'avessi già fatto, per quanto è "insito" nella cultura collettiva, a volte (come nel mio caso) inconscia. E la stessa tua sensazione l'ha provata mio fratello quando ne abbiamo parlato qualche giorno fa (lui l'ha letto una decina di anni fa).

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  Il 27/02/2019 Alle 10:59, L.O.V.E. ha scritto:

Anche io ho la stessa sensazione con Il mondo di Sofia e sto rimandando sempre la lettura.

Cloud Atlas invece come lo hai trovato?

Beh, l'inizio è surreale: questa in 3 pagine riceve due lettere anonime con domande filosofiche e invece di correre alla polizia a denunciare un possibile maniaco si mette pure a pensarci uhuh

 

Su Cloud Atlas

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  Il 27/02/2019 Alle 10:59, L.O.V.E. ha scritto:

Anche io ho la stessa sensazione con Il mondo di Sofia e sto rimandando sempre la lettura.

 

Integro:

 

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  Il 14/03/2019 Alle 07:08, Roland Deschain ha scritto:

Bello, anche se breve. 

Si va con La fattoria degli animali

Le ultime due sono ottime letture. Il signore delle mosche e La fattoria degli animali.

 

 

Io sto rileggendo L'eleganza del riccio per capire se mi colpisce ancora dopo 10 anni. .uhm

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  Il 14/03/2019 Alle 07:08, Roland Deschain ha scritto:

Si va con La fattoria degli animali

Per me, pur essendo molto meno "profondo" e angosciante di 1984, è veramente un'opera narrativa eccellente. Cosa che non si può dire, come ho specificato qualche post su, di 1984.

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  Il 14/03/2019 Alle 11:40, Fra The Best ha scritto:

Per me, pur essendo molto meno "profondo" e angosciante di 1984, è veramente un'opera narrativa eccellente. Cosa che non si può dire, come ho specificato qualche post su, di 1984.

E' molto breve e molto "rapido", ma le tematiche di fondo sono affini: i sistemi di potere, la propaganda, etc.

Ad un occhio disattento sembra più una "favoletta", il che lo rende adatto ad una prima lettura anche in giovanissima età. .sisi

Il prossimo sarà un libro più leggero (ho optato per Follett, che non ho mai affrontato finora), ho bisogno di alternare un po' le tipologie.

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  Il 30/09/2018 Alle 07:43, L.O.V.E. ha scritto:
[mention=4295]Fra The Best[/mention]
Che libro mi consigli di letteratura spagnola?
A me di narrativa piacque molto 'el camino' di Miguel Delibes

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  Il 03/10/2018 Alle 11:18, L.O.V.E. ha scritto:
Dal libro di Benni hanno anche tratto un cartone trasmesso dalla Rai. Quella copertina mi ha subito colpito, ma il libro lo devo ancora leggere ( fa parte della sfida però).
 
 
Qualcuno ha letto il quarto libro di Millennium?
 
Sì, non è malaccio ma Stieg Larsson era un'altra cosa.. so che è stato pubblicato anche il quinto capitolo, sempre di Lagercrantz ma onestamente non ho sentito il bisogno di leggerlo

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  Il 25/12/2018 Alle 20:18, Marlow ha scritto:
Appena terminato Shantaram. Concordo con te, appassiona e scorre facilmente nonostante le dimensioni.

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Meraviglioso! Il libro più bello mai letto

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