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*38allori*

Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

Post in rilievo

Il 7/11/2019 Alle 09:28, Roland Deschain ha scritto:

adesso ho sottomano un libro di "ricostruzione storica", diciamo così, ma non dico il titolo causa argomento "delicato".

Io sarei curioso sefz

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Il 8/11/2019 Alle 10:44, Mormegil ha scritto:

Io sarei curioso sefz

L'autore è Francesco Filippi, il libro trovatevelo sefz

Il 1/11/2019 Alle 20:35, Gats ha scritto:

Ora sto leggendo Complotto contro l'America, di Philip Roth.

Anche questo come gli ultimi letti è un distopico, un ucronia; siamo nell' america del 1940 e le elezioni predienziali sono state vinte, a sorpresa, da un fascista\nazista.

Il protagonista è un ragazzino ebreo che con la sua famiglia dovrà fare i conti un'america improvvisamente diventata antisemita.

Avendo finito la lista che avevo mi tenta, essendo cmq un distopico... ti senti di consigliarlo?

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59 minuti fa, Roland Deschain ha scritto:

L'autore è Francesco Filippi, il libro trovatevelo sefz

Ok sefz per restare in tema, di Bollati Boringhieri ho recentemente letto "La cultura delle destre. Alla ricerca dell'egemonia culturale in Italia", di Gabriele Turi. I capitoli sulla manipolazione della storiografia sono i migliori.

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7 ore fa, Roland Deschain ha scritto:

 

Avendo finito la lista che avevo mi tenta, essendo cmq un distopico... ti senti di consigliarlo?

Consigliarlo in generale si, però non è un romanzo d'avventura e nemmeno tipo la svastica sul sole, niente misteri o intrighi.

 

è la storia di questa famiglia ebrea in America la cui tranquilla vita cambia quando viene eletto un presidente con chiare simpatie fasciste\naziste.

Il tutto raccontato dal punto di vista del figlio piu piccolo, Philip Roth stesso, cioè l'autore del libro, la famiglia infatti è la famiglia Roth.

 

Solo il finale personalmente mi ha lasciato un pò perplesso ma sono gusti.

 

L 'autore poi  è stato un premio nobel quindi indubbiamente sa scrivere.

 

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12 ore fa, Gats ha scritto:

Consigliarlo in generale si, però non è un romanzo d'avventura e nemmeno tipo la svastica sul sole, niente misteri o intrighi.

 

è la storia di questa famiglia ebrea in America la cui tranquilla vita cambia quando viene eletto un presidente con chiare simpatie fasciste\naziste.

Il tutto raccontato dal punto di vista del figlio piu piccolo, Philip Roth stesso, cioè l'autore del libro, la famiglia infatti è la famiglia Roth.

 

Solo il finale personalmente mi ha lasciato un pò perplesso ma sono gusti.

 

L 'autore poi  è stato un premio nobel quindi indubbiamente sa scrivere.

 

Nel dubbio l'ho preso perché ieri ho finito l'ultimo libro che avevo sefz

Oggi lo comincio .sisi

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4 ore fa, Lady Bug ha scritto:

Avevo dei problemi a iniziare un nuovo libro, ma per fortuna Harris è bravo a coinvolgere dalla prima pagina e ora sto leggendo Archangel. Molto interessante, ma non è un "what if", giusto? @Roland Deschain

Eh, aspetta sefz

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19 minuti fa, Fra The Best ha scritto:

.nono

Ah è vero, proposto piu volte ma mai vinto.

Ero sicuro di aver letto il contrario da qualche parte, forse in una recensione al libro o forse sono io in burnout

 

Chiedo venia!

 

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Il 11/11/2019 Alle 20:29, Gats ha scritto:

Consigliarlo in generale si, però non è un romanzo d'avventura e nemmeno tipo la svastica sul sole, niente misteri o intrighi.

 

è la storia di questa famiglia ebrea in America la cui tranquilla vita cambia quando viene eletto un presidente con chiare simpatie fasciste\naziste.

Il tutto raccontato dal punto di vista del figlio piu piccolo, Philip Roth stesso, cioè l'autore del libro, la famiglia infatti è la famiglia Roth.

 

Solo il finale personalmente mi ha lasciato un pò perplesso ma sono gusti.

 

L 'autore poi  è stato un premio nobel quindi indubbiamente sa scrivere.

 

Sono quasi a pagina 100 ed effettivamente è un po' "piatto".

La storia in ogni caso sembra ben congegnata, vedremo se riuscirò a non farmi frenare dalla mancanza di misteri.

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Ciao a tutti,

do il mio contributo al topic con tre suggerimenti molto diversi tra loro:

 

1) Per chi conosce il personaggio, l'ultimo libro su Harry Hole, Il Coltello, è di livello straordinario, forse uno dei migliori degli 11

2) Per i neo papà con bambini dai 0 a i 4 anni, per sentirvi meno "sbagliati" Notti in bianco, baci a colazione di Matteo Bussola

3) Per chi ha apprezzato Hosseini e storie ambientate in Afghanistan e zone limitrogefe e relativa culture, disordini e difficoltà, Nadia Hashimi , La figlia dell'arcobaleno ma soprattutto "La casa senza finestre". Della stessa "pasta", "Come il vento tra i mandorli" di Michelle Cohen Corasanti, ambientato in palestina.

 

Spero che qualcuno apprezzerà come me qualcuno di questi, come io ho tratto tanti buoni suggerimenti da voi

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Il 13/11/2019 Alle 16:27, Roland Deschain ha scritto:

Eh, aspetta sefz

Ellamadonna! 

Devo dire che ho comunque trovato superiore Fatherland. Non so se mi ha convinto il colpo di scena di Archangel. .uhm

 

Ora dovrei iniziare Kitchen della Yoshimoto. 

 

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Finito... Poteva risparmiarselo: pensato male e scritto peggio, non si capisce manco dove va a parare. Oh beh, si impara dagli errori. 

Adesso mi attendono "Dissipatio H. G." e "Sottomissione" , vediamo quale mi attira di più 

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Il 16/4/2018 Alle 18:41, colpodimano ha scritto:

sto leggendo "I Proscritti" di Ernst Von Salomon

Letto.

 

Repellente, reticente e mistificatorio. Salvo lo stile accattivante e la carica antiborghese, ma la lucida follia di Jünger ("Nelle tempeste d'acciaio"), per restare allo stesso milieu "culturale", è su tuttaltro livello. Inaspettate e apprezzate le pagine sulla prigionia.

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6 ore fa, Mormegil ha scritto:

Letto.

 

Repellente, reticente e mistificatorio. Salvo lo stile accattivante e la carica antiborghese, ma la lucida follia di Jünger ("Nelle tempeste d'acciaio"), per restare allo stesso milieu "culturale", è su tuttaltro livello. Inaspettate e apprezzate le pagine sulla prigionia.

Raccontano due situazioni completamente diverse.

quello di von salomon è quasi la cronaca di un certo periodo storico visto dal di dentro, pertanto il giudizio che ne dai lo trovò alquanto bizzarro.

junger invece fa un racconto intimo di una trafedia e di tutte le tragedie da trincea.

lo preferisco filosofo che narratore

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Finito "Dissipatio H.G." (titolo che ho capito solo a pagina 80 sefz )

Interessante flusso di coscienza, non me l'aspettavo .sisi

Adesso mi rituffo su Houellebecq, giusto per stare allegri .ghgh

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Mi mancano le ultime 20 pagine di Cent'anni di solitudine da una quindicina di giorni, ma non riesco a finirlo perché al momento ho altro per la testa. Però gran libro

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Il 25/11/2019 Alle 19:07, colpodimano ha scritto:

Raccontano due situazioni completamente diverse.

quello di von salomon è quasi la cronaca di un certo periodo storico visto dal di dentro, pertanto il giudizio che ne dai lo trovò alquanto bizzarro.

junger invece fa un racconto intimo di una trafedia e di tutte le tragedie da trincea.

lo preferisco filosofo che narratore

Von Salomon scrive a distanza di anni dai fatti, ricostruendo in modo strumentale e di comodo un periodo del quale dimostra (o, più verosimilmente, fa finta) di aver capito pochino. Come si può sostenere che i freikorps fossero composti da guerrieri romantici, dediti a un non ben specificato ideale? Come si fa a criticare la borghesia e il materialismo fungendo da manutengoli di Noske e dei generali reazionari? Per non parlare della protervia con cui nega l'influsso dell'antisemitismo. Che piacesse alla nouvelle droite lo sapevo, ma pensavo che in quasi 500 pagine tirasse fuori qualche spunto serio in più.

I diari di Jünger, a mio avviso, hanno ben poco a che spartire con le ricostruzioni classiche della Grande guerra -non certo con il didascalismo di Remarque, o la pur critica ricostruzione di Lussu- e colgono pienamente, con tatto da entomologo quale Jünger era, i nodi fondanti, basilari, strutturali del conflitto: disumanizzazione e predominio della tecnica.

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Von salomon s'è fatto la galera per quegli anni, per cui qualche titolo lo ha per raccontarne. Senz'altro di più credito alle sue che alle tue di considerazioni, palesemente viziate ideologicamente.

riguardo la negazione dell'antisemitismo, anche qui, von salomon ha avuto una sola moglie, ebrea, per tutta la vita.

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