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*38allori*

Sommario, piacere so francesco: le nostre letture a confronto

Post in rilievo

Siccome le letture si accumulano e la voglia di recensire si appiattisce, da ora in poi mi limiterò a dei giudizi un po' più striminziti, che sarò lieto di approfondire se qualcuno fosse interessato. sefz

 

Less di Andrew Sean Greer: non è divertente né brillante come veniva promesso. Scialbo.

 

Il treno dei bambini di Viola Ardone: racconta di un pezzo di storia del Dopoguerra di cui non ero a conoscenza, quando le famiglie povere del Mezzogiorno, aderendo a un programma del Pci, mandavano i figli piccoli a studiare al Nord. La vicenda è narrata dal punto di vista del bambino, che nella parte finale, la più debole, è ormai adulto e torna nella sua Napoli. Nel complesso promosso.

 

Rayuela di Julio Cortazar: lettura ostica di un'opera volutamente "difficile", a partire dalla struttura labirintica creata dall'autore argentino. Ci sono picchi altissimi ma anche tante parti abbastanza superflue. Da leggere per tentare di farsi un'idea.

 

L'ultimo arrivato di Marco Balzano: curiosamente, nel giro di un mese mi sono capitati tra le mani due romanzi, questo e quello della Ardone, che trattano lo stesso tema: l'emigrazione al Nord di un bambino. Ho preferito l'opera della Ardone.

 

Il senso di una fine di Julian Barnes: bah, noioso e inutilmente pieno di sé.

 

Confessioni di una maschera di Yukio Mishima: altra opera a cui non è facile approcciarsi per lo stile molto lirico e ampolloso della prosa. Mi ero appuntato altri due titoli dell'autore giapponese ma per varie circostanze mi è capitato di leggere prima questa, che non mi è piaciuta nonostante ritenessi il tema affrontato molto interessante.

 

Manuale di pittura e calligrafia di José Saramago: altra esplorazione della bibliografia di uno dei miei scrittori preferiti. Questa è una delle sue prime opere e, pur in presenza di riflessioni lucidissime e che mi resteranno impresse a lungo, non mi sento di lodarla.

 

Le braci di Sandor Marai: fatico a comprendere le sperticate lodi che circondano questo romanzo lento e che fino all'ultimo speri abbia una svolta che invece non arriva.

 

Le rane di Mo Yan: il premio Nobel cinese affronta in forma romanzesca il tema del controllo della natalità nel suo Paese grazie alla figura totemica della zia ostetrica del narratore. Lettura abbastanza scorrevole e in più parti quasi "comica": mi sarei aspettato qualcosa di più "profondo".

 

La misura del tempo di Gianrico Carofiglio: di gran lunga l'episodio meno riuscito della serie dell'avvocato Guerrieri. Peccato.

 

Voglio guardare di Diego De Silva: un libriccino pieno di personaggi cattivissimi che però non vengono realmente approfonditi. Non consiglio.

 

Il giorno del giudizio di Salvatore Satta: opera postuma di uno dei più famosi giuristi del Novecento che, forse proprio perché l'autore non l'aveva mai data alle stampe, risente del suo essere un po' grezza. Si analizza la storia di una famiglia di Nuoro tra l'Ottocento e il Novecento, ma la storia resta abbastanza sullo sfondo e gran parte del romanzo è dedicata alla riflessione dell'autore sulla "negatività" dell'ambiente nuorese. Le vicende dei personaggi ristagnano per due terzi dell'opera, salvo essere raccontate molto rapidamente nelle ultime pagine, con l'effetto di accumulare gli sviluppi tutti alla fine. Non lo boccio ma non lo consiglio.

 

Doppio sogno di Arthur Schnitzler: questo romanzo breve o racconto lungo ha ispirato Eyes wide shut di Kubrick. La lettura scorre via molto piacevolmente ma resta la sensazione di amaro perché il finale non spiega la misteriosa vicenda in cui si viene a trovare il protagonista nella sua tumultuosa notte di "libera uscita".

 

L'onorevole/Recitazione della controversia liparitana/I mafiosi di Leonardo Sciascia: tre opere teatrali dello scrittore siciliano. Molto riuscita la prima, che in pieno stile sciasciano racconta con sottile ma feroce ironia il rapporto tra mafia, politica e Chiesa; di non facile comprensione la seconda, di ambientazione storica (forse mi mancavano le basi e anche l'appendice presente a fine testo non mi ha reso chiara la vicenda); un po' più banale la terza, ambientata in un carcere.

 

Attenti al gorilla di Sandrone Dazieri: primo episodio della serie del bizzarro "detective privato" dalla doppia personalità che non dorme mai. Opera tra i giallo e il noir molto leggera, come ce ne sono tante altre. Non proseguirò nella lettura dei seguiti.

 

L'uomo che trema di Andrea Pomella: una grossa delusione questa sorta di autobiografia della depressione dello scrittore. Il tema è certamente interessante ma sviluppato in un modo che non ho trovato interessante, con una sequenza di episodi non sempre pertinenti con la narrazione della malattia del protagonista.

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1 ora fa, Fra The Best ha scritto:

mi limiterò a dei giudizi un po' più striminziti, che sarò lieto di approfondire se qualcuno fosse interessato

 

1 ora fa, Fra The Best ha scritto:

Rayuela di Julio Cortazar: lettura ostica di un'opera volutamente "difficile", a partire dalla struttura labirintica creata dall'autore argentino. Ci sono picchi altissimi ma anche tante parti abbastanza superflue. Da leggere per tentare di farsi un'idea

 

1 ora fa, Fra The Best ha scritto:

Doppio sogno di Arthur Schnitzler: questo romanzo breve o racconto lungo ha ispirato Eyes wide shut di Kubrick. La lettura scorre via molto piacevolmente ma resta la sensazione di amaro perché il finale non spiega la misteriosa vicenda in cui si viene a trovare il protagonista nella sua tumultuosa notte di "libera uscita

Proceda, grazie .the

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18 ore fa, Mormegil ha scritto:

 

 

Proceda, grazie .the

Dunque, Rayuela è un romanzo che può essere letto in due modi: il primo è quello standard, dal capitolo 1 al 54. Il secondo, che è quello che l'autore stesso suggeriva, in cui ci si sposta tra i 140 (non ricordo esattamente il numero) capitoli seguendo un ordine indicato da Cortazar. Ciò che cambia, fondamentalmente, è che i capitoli da 1 a 54, che comunque si leggono nell'ordine progressivo, sono intervallati da altri capitoli che solo in minima parte sviluppano la vicenda principale, mentre per il resto sono pseudocitazioni di un autore (inventato) di cui i personaggi di Rayuela sono seguaci, e poi altri testi che non mi è molto chiaro perché Cortazar abbia voluto inserire. Sefz Essendo uscita nel 1963, è un'opera che risente della sperimentazione sul genere romanzesco tipica dell'epoca. 

 

Il film di Kubrick l'ho visto tantissimi anni fa e ricordo molto poco quindi non so dire con precisione quanto sia fedele all'opera di Schnitzler: protagonista è la classica famigliola borghese felice ma l'equilibrio si incrina quando marito e moglie decidono di raccontarsi i loro segreti "sessuali" e le rivelazioni della donna turbano il marito, che il giorno dopo si ritrova coinvolto in diverse occasioni di "vendetta", tra cui la misteriosa festa in maschera ripresa da Kubrick. Però ho trovato il finale un po' acerbo, non dico di più per non spoilerare ulteriormente. Sefz

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Qualche nuova riga sulle mie ultime letture. sefz

 

La canzone di Achille di Madeline Miller: premettendo che l'epica è uno dei miei punti deboli perché a scuola non l'ho mai studiata e che quindi mi affascina ma allo stesso tempo non ne sono un profondo conoscitore, mi è piaciuto moltissimo questo romanzo che narra del rapporto tra Achille e Patroclo. Ho letto diversi commenti negativi basati sul fatto che non è particolarmente fedele alle vicende omeriche, ma in fondo è davvero importante, trattandosi di un "rifacimento" di una storia comunque di fantasia? Per me promosso a pieni voti.


Memorie dal sottosuolo di Fedor Dostoevskij: io ci sto provando, ma continuo a non rimanere particolarmente colpito dalle sue opere. .ghgh


Borgo vecchio di Giosuè Calaciura: letto perché ambientato in un quartiere della mia città. Non consiglio e non sconsiglio. sefz


La luna e i falò di Cesare Pavese: alcuni passi, soprattutto le riflessioni sulla casa e il luogo d'origine, sono memorabili, ma nel complesso non mi è piaciuto.


Il condominio di J.G. Ballard: tra le più grosse delusioni delle letture di questo 2020. Mi ero approcciato a questo romanzo con grandi aspettative, vista l'aura che circonda l'autore e il tema trattato, che mi sembrava interessantissimo. Ma ho trovato davvero pessimo lo sviluppo.


Un problema per Mac di Enrique Vila-Matas: anche in questo caso mi attendevo molto e non sono stato ripagato. Certamente lo stile dell'autore è molto particolare e siamo davanti a un grande esperto di letteratura, ma pur trovando tutto sommato piacevole la lettura, non mi sento di consigliarla perché c'è troppa poca trama e troppa metaletteratura.


Tutto per una ragazza di Nick Hornby: sempre bello leggere i suoi romanzi, dall'ironia inconfondibile e scritti in modo forse un po' piacione ma dalla sicura resa.


La casa delle voci di Donato Carrisi: ho momentaneamente interrotto le due serie che lo hanno reso famoso per leggere il suo ultimo thriller, che è autoconcludente (credo sefz). Bene, molto bene: solo un po' eccessivo nelle continue ripetizioni di frasi che forse dovrebbero servire da promemoria al lettore per aiutarlo a non perdersi, ma alla lunga stancano.


Confessione di Kanae Minato: l'ho avuto tra le mani quasi per caso, lo stavo dando via ma ho deciso di dargli una possibilità pur non essendo affatto un fan di tutto ciò che è giappo. Mossa che si è rivelata azzeccatissima: l'ho divorato e mi è piaciuto tantissimo. Purtroppo è di difficilissima reperibilità ma lo consiglio a tutti gli amanti del noir/thriller.

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2 minuti fa, Fra The Best ha scritto:

Memorie dal sottosuolo di Fedor Dostoevskij: io ci sto provando, ma continuo a non rimanere particolarmente colpito dalle sue opere. .ghgh



La luna e i falò di Cesare Pavese: alcuni passi, soprattutto le riflessioni sulla casa e il luogo d'origine, sono memorabili, ma nel complesso non mi è piaciuto.

"Delitto e castigo" aspetta ancora?

 

Concordo. Pavese non dà il meglio con i romanzi, almeno per quel che ho letto e posso capirne io.

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1 minuto fa, Mormegil ha scritto:

"Delitto e castigo" aspetta ancora?

 

Concordo. Pavese non dà il meglio con i romanzi, almeno per quel che ho letto e posso capirne io.

No, Delitto e castigo l'ho già letto. Così come Le notti bianche e L'idiota (che era quello che più mi era piaciuto). .sisi

 

Cosa si dovrebbe leggere di Pavese, i racconti? Qualche mese fa ho sfogliato "Dialoghi con Leucò" e ho capito che non faceva decisamente per me. A quanto pare sono veramente degne di nota le sue riflessioni ne "Il mestiere di vivere".

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1 ora fa, Fra The Best ha scritto:

No, Delitto e castigo l'ho già letto. Così come Le notti bianche e L'idiota (che era quello che più mi era piaciuto). .sisi

 

Cosa si dovrebbe leggere di Pavese, i racconti? Qualche mese fa ho sfogliato "Dialoghi con Leucò" e ho capito che non faceva decisamente per me. A quanto pare sono veramente degne di nota le sue riflessioni ne "Il mestiere di vivere".

Non ti ha colpito Raskolnikov? O Razumichin? Sei una persona arida sefz

 

"Dialoghi con Leucò" vale la pena, secondo me, considerando che non richiede un grande sforzo. Poi io consiglio sempre un'opera generalmente poco conosciuta come "Feria d'agosto", mix di racconti e scritti a metà tra il saggio e la auto-riflessione, riguardanti i temi portanti della poetica di Pavese. Oppure "Lavorare stanca", che ha belle poesie.

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Grappa a settembre

 

I mattini trascorrono chiari e deserti
sulle rive del fiume, che all'alba s'annebbia
e incupisce il suo verde, in attesa del sole.
Il tabacco, che vendono nell'ultima casa
ancor umida, all'orlo dei prati, ha un colore
quasi nero e un sapore sugoso: vapora azzurrino.
Tengon anche la grappa, colore dell'acqua.
È venuto un momento che tutto si ferma
e matura. Le piante lontano stan chete:
sono fatte più scure. Nascondono frutti
che a una scossa cadrebbero. Le nuvole sparse
hanno polpe mature. Lontano, sui corsi,
ogni casa matura al tepore del cielo.
Non si vede a quest'ora che donne. Le donne non fumano
e non bevono, sanno soltanto fermarsi nel sole
e riceverlo tiepido addosso, come fossero frutta.
L'aria, cruda di nebbia, si beve a sorsate
come grappa, ogni cosa vi esala un sapore.
Anche l'acqua del fiume ha bevuto le rive
e le macera al fondo, nel cielo. Le strade
sono come le donne, maturano ferme.
A quest'ora ciascuno dovrebbe fermarsi
per la strada e guardare come tutto maturi.
C'è persino una brezza, che non smuove le nubi,
ma che basta a dirigere il fumo azzurrino
senza romperlo: è un nuovo sapore che passa.
E il tabacco va intinto di grappa. È così che le donne
non saranno le sole a godere il mattino.

 

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5 minuti fa, Mormegil ha scritto:

Non ti ha colpito Raskolnikov? O Razumichin? Sei una persona arida sefz

 

"Dialoghi con Leucò" vale la pena, secondo me, considerando che non richiede un grande sforzo. Poi io consiglio sempre un'opera generalmente poco conosciuta come "Feria d'agosto", mix di racconti e scritti a metà tra il saggio e la auto-riflessione, riguardanti i temi portanti della poetica di Pavese. Oppure "Lavorare stanca", che ha belle poesie.

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Non è che non mi abbia colpito, però penso che la vicenda si trascini troppo a lungo e stancamente. Capisco l'importanza dell'introspezione nelle opere di Dostoevskij, ma dopo un po' io cedo. .ghgh

 

Comunque leggerò almeno anche Il giocatore e I fratelli Karamazov. Non so quando, ma lo farò. sefz

 

Boh, a me I dialoghi Leucò non piacquero proprio. Lessi i primi tre e poi abbandonai. Non leggo poesia, quindi grazie per il consiglio ma non mi segno il titolo. .ghgh

 

 

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1 ora fa, Fra The Best ha scritto:

Boh, a me I dialoghi Leucò non piacquero proprio. Lessi i primi tre e poi abbandonai. Non leggo poesia, quindi grazie per il consiglio ma non mi segno il titolo. .ghgh

Non ti interessa la mitologia greca in generale, o non ti piaceva lo stile? Se è la seconda, potresti provare Calasso con "Le nozze di Cadmo e Armonia", che ti permette anche di giocare al piccolo esoterista .ghgh

 

Vergogna bah

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5 ore fa, Mormegil ha scritto:

Non ti interessa la mitologia greca in generale, o non ti piaceva lo stile? Se è la seconda, potresti provare Calasso con "Le nozze di Cadmo e Armonia", che ti permette anche di giocare al piccolo esoterista .ghgh

 

Vergogna bah

È evidente che non hai letto tutte le mie recensioni, se mi fai questa domanda. .dah

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7 ore fa, Fra The Best ha scritto:

È evidente che non hai letto tutte le mie recensioni, se mi fai questa domanda. .dah

Touchè, ma resta il fatto che l'epica non è la mitologia sefz

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1 ora fa, Mormegil ha scritto:

Touchè, ma resta il fatto che l'epica non è la mitologia sefz

Non fare il furbetto, è chiaro che l'epica e la mitologia greca vadano a braccetto. sefz

 

Spiegami meglio la vicenda Calasso. .sisi

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Il 31/10/2020 Alle 09:31, Fra The Best ha scritto:

Non fare il furbetto, è chiaro che l'epica e la mitologia greca vadano a braccetto. sefz

 

Spiegami meglio la vicenda Calasso. .sisi

Non avevo visto la risposta.

 

Ma nulla, semplicemente in quel libro narra alcuni miti cogliendo a piene mani dalla tradizione orfico-misterica. Godibile come divertissement, a differenza di alcuni suoi lavori posteriori (che sono un mix di erudizione pedantesca e vaccate pseudo-sapienziali), basta non prenderlo sul serio.

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Sto leggendo Open l'autobiografia di Andre Agassi.
Interessante ma secondo me è sopravvalutata, non penso sia stata nemmeno scritta da lui (potrei sbagliarmi) perchè è piena di espedienti narrativi. Sicuramente una grande operazione di marketing..

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Negli ultimi tre mesi ho letto relativamente poco

 

 Il canto dell'usignolo - Serie La leggenda di Otori, di Lian Hearn

è il primo libro di una trilogia fantasy,  ambientata in una sorta di Giappone feudale; ricorda Naruto in un certo senso, il protagonista è un "ninja" con abilità particolari.
L'ho trovato senza infamia e senza lode, scrittura semplice e qualche forzatura di trama. un discreto passatempo.

 

Cosmopolis di Don DeLillo

Non so, non l'ho capito granchè, se vuole veicolare un messaggio o cosa.

è la giornata di un miliardario che per andare dal suo parrucchiere di fiducia, nella sua limousine attraversa una città in subbuglio, lungo il percorso incontra vari personaggi confrontandosi coi quali ragiona su se stesso, sulla sua natura, le sue motivazioni a e sulla società nella quale si ritrova.


Superintelligenza. Tendenze, pericoli, strategie, di NIck Nick Bostrom

Nick Bostrom è uno dei piu grandi studiosi\filosofi sullo sviluppo di una Superintelligenza.

In questo libro si lancia in azzardate ipotesi su come, quando, e che tipo di Superintelligenza potremmo sviluppare ( AI, intefaccia cervello-macchina, biologica) ,

i rischi che correremo e le strategie per minimizzarli.

 

Consigliato solo a chi è davvero appassionato del tema, quindi non a me stesso, ho infatti faticato ad arrivare alla fine.

Lo stesso autore scrive che un lettore occasionale non potrà capire al 100% il libro ma i concetti principali sono alla portata di tutti. Confermo.

 

Il Battesimo del fuoco - Serie di Geralt di Rivia , di Andrzej Sapkowski

Il quarto libro della saga, come già scritto credo, questa serie parte malino per migliorare di libro in libro.


 Il Necronomicon di H.P. Lovecraft

è una raccolta di racconti di Lovecraft, con qualche approfondimento sul Necronomicon e la sua storia.

Talvolta su internet si lascia intendere chi i racconti abbiano proprio il Necronomicon come filo conduttore, non è cosi.

 

La Oscar Vault casa editrice del gruppo Mondadori per tutto Dicembre fino a Natale metteva a disposizione gratuitamente da scaricare un libro al giorno, in pdf.

Questo era tra quelli, penso che potrei comunque comprarlo cartaceo.

 

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Brevi commenti sulle ultime letture del 2020.

 

Il consiglio d'Egitto di Leonardo Sciascia: i frequentatori del topic lo sanno, è uno dei miei autori preferiti. Questo romanzo di ambientazione settecentesca, che prende spunto dalla vicenda reale di una clamorosa falsificazione di un documento arabo, non è tra i più interessanti, a mio modesto avviso.

 

Come fermare il tempo di Matt Haig: opera in cui l'autore gioca con la storia raccontando la vita di un uomo che fa parte di una ristretta cerchia di esseri speciali che vivono per centinaia di anni. Particolare, carino. Lo consiglio a chi cerca letture non impegnative.

 

Febbre di Jonathan Bazzi: candidato al Premio Strega e vincitore della sezione Giovani, è l'autobiografia romanzata dell'autore, omosessuale che a 30 anni ha scoperto di essere sieropositivo. L'opera procede su due piani temporali, il presente e il passato. Non particolarmente riuscita.

 

Una vita come tante di Hanya Yanagihara: romanzone di oltre 1000 pagine che ha avuto un successo clamoroso negli Stati Uniti, narra la vita di quattro amici dai tempi del college fino all'età adulta, soffermandosi in particolare su due di loro, Willem e Jude, il secondo dei quali viene da un'infanzia segnata dagli abusi. L'ho trovato eccessivamente prolisso e ripetitivo, oltre a essere un po' troppo "americano" per i miei gusti. Non consiglio.

 

L'elenco telefonico degli accolli di Zerocalcare: era la prima volta che leggevo le sue strisce. Non sono un grande fan dei fumetti ma ho trovato alcuni episodi molto divertenti.

 

Il violino di faenza di Champfleury: libriccino settecentesco che racconta la vicenda di due collezionisti di maioliche. Il romanzo breve in sé non è imperdibile, anche se descrive bene gli stati d'animo di ogni collezionista, ma l'edizione Sellerio con decorazioni colorate tra un capitolo e l'altro è veramente bella.

 

La scuola di pizze in faccia del professore Calcare di Zerocalcare: ho preferito l'altro fumetto, qui ci sono troppe strisce per veri nerd che ho saltato a piè pari e anche quelle a tema sociale erano spesso dei mezzi polpettoni.

L'età straniera di Marina Mander: libro sull'adolescenza, i protagonisti sono il narratore Leo, figlio di borghesi, e Florin, romeno ai margini della società che si prostituisce e che viene portato a casa dalla madre di Leo, assistente sociale. Abbastanza impalpabile.

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È morto Calasso. Intellettualmente mi ritengo agli antipodi, ma anche solo per aver conservato all'Adelphi un carattere specifico e inconfondibile, in epoca di editoria industriale massificata, merita un ricordo.

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Il 9/8/2021 Alle 19:10, papia ha scritto:

@Fra The Best ma insomma....qua aspettiamo le tue recensioni per procedere all'acquisto! Ti sei esclissato!

Hai ragione! Appena entro in ferie ripasso da qui e lascio un po' di recensioni, anche se ho letto pochino nel 2021. Promesso!

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Eccomi qui, per la gioia di @papia. sefz


Urca, stavolta è dura, devo recensire i libri letti negli ultimi otto mesi, alcuni non li ricordo nemmeno più. uhuh

 

Sarò sintetico al massimo, eventualmente approfondisco se qualcuno è interessato a un titolo in particolare. .sisi

 

Suicidio di Edouard Levé: la principale particolarità di questo libro è che l'autore si è realmente suicidato tre giorni dopo aver consegnato il manoscritto al suo editore. Però mi aspettavo molto di più da questo testo, che in alcune parti è molto profondo ma in altre eccessivamente pesante e verboso. Non consiglio.

 

Una terra chiamata Alentejo di José Saramago: vabbè, chi mi legge sa già della mia predilezione per questo autore. Questa è una delle sue prime opere e rispetto ai suoi capolavori si nota che è un po' più "acerba", gli spunti che rendono così affascinante la prosa di Saramago qui si ritrovano solo qui e lì. È il suo romanzo più "politico" che ho letto finora, sul tema dello sfruttamento dei braccianti. Bello, ma non tra i migliori del grande autore portoghese. Quando avrò letto tutti i suoi romanzi prometto che farò una classifica. .ghgh

 

Firmino di Sam Savage: è stato uno dei casi letterari degli ultimi anni, si tratta di un'opera molto snella il cui protagonista è un topo nato in una vecchia libreria che diventa un grande amante dei libri. Nonostante venga spesso spacciata per letteratura per bambini/ragazzi, non la definirei affatto così. Accettabile solo perché breve, altre 100 pagine sarebbero state troppe.

 

L'uomo dei dadi di Luke Rhinehart: romanzo davvero particolare, la cui trama mi aveva preso tantissimo. In estrema sintesi, un uomo decide che da un certo momento in poi tutte le sue azioni saranno decise dal risultato del lancio dei dadi. Opera palesemente grottesca, parte bene, poi si perde tra diverse scene di sesso e divagazioni pseudo-divertenti di cui si poteva fare a meno. Forse lunghetto, ma l'idea da sola secondo me vale la lettura.

 

Sei giorni di preavviso di Giorgio Scerbanenco: primo romanzo della serie di gialli con protagonista l'archivista Arthur Jelling. Un classico giallo (è del 1940) che non mi è piaciuto granché.

 

Non all'amore né alla notte di John Boyne: in questo romanzo dell'autore de "Il bambino con il pigiama a righe", un reduce della Grande Guerra decide di incontrare la sorella di un suo commilitone con cui aveva avuto un rapporto molto forte per svelargli alcune cose sulla vita del fratello obiettore di coscienza morto al fronte in circostanze misteriose. Non mi era dispiaciuto ma non ricordo come va a finire, quindi non deve avermi colpito particolarmente. sefz

 

Il genio criminale di Carlo Lucarelli e Massimo Picozzi: una carrellata di ladri, truffatori e criminali vari. Abbastanza dimenticabile, ho trovato realmente interessanti solo un paio di storie.

 

L'estate che sciolse ogni cosa di Tiffany McDaniel: raramente un libro mi colpisce, questo lo ha fatto e quindi lo consiglio senza dubbio. Senza soffermarmi troppo sui dettagli, perché in realtà la trama non restituirebbe il fascino dato dallo stile della scrittura, davvero intenso e forte.

 

Tomaso Largaspugna uomo pubblico di Arnaldo Fraccaroli: romanzetto ironico sul ruolo del politico, anche se è stato scritto nel 1902 in alcune parti sembra ricalcare certi personaggi della scena odierna. A conferma del fatto che certi meccanismi si ripetono incessantemente. Promosso, dai.

 

La città dei vivi di Nicola Lagioia: avevo aspettative altissime su questo libro, che racconta la tragica morte di Luca Varani, brutalizzato da due suoi coetanei ventenni a Roma nel 2016. L'autore ha incontrato diversi protagonisti della vicenda e la ricostruisce molto bene, ma l'idea di fondo del male che permea un po' tutti non mi ha convinto particolarmente.

 

Gente del Sud di Raffaello Mastrolonardo: saga familiare che si dipana nel corso del Novecento. Letteratura da consumo su un filone che "tira" molto (vedasi il successo de "I leoni di Sicilia"), resta nella comfort zone di questo genere: né consigliata né sconsigliata.

 

Tutto chiede salvezza di Daniele Mencarelli: vincitore del Premio Strega Giovani, racconta la vita dei pazienti di un reparto psichiatrico, tra problemi mentali e inaspettata solidarietà, durante i sette giorni in cui il protagonista si ritrova ricoverato per un TSO. Non è male.

 

La classe di Christina Dalcher: bah, romanzo distopico la cui idea mi piaceva molto (una società divisa in base a un punteggio dato dai voti scolastici e ai giudizi sul posto di lavoro) ma che in realtà non rispetta affatto le aspettative, trasformandosi in uno pseudo-thriller non particolarmente avvincente.

 

Il signore delle mosche di William Golding: grandissima delusione, ne avevo sentito parlare benissimo ma ho trovato pessima la traduzione e anche il romanzo in sé. Veramente una lettura faticosa.

 

La scomparsa di me di Gianluigi Ricuperati: per l'ennesima volta, ottima idea per nulla ben sviluppata. Il protagonista muore in un incidente stradale ma si "re-incarna" ogni giorno in una persona diversa che ha conosciuto in vita. Stile troppo pretenzioso.

 

La strada di Cormac McCarthy: un padre e un figlio piccolo, reduci da un imprecisato disastro che ha ucciso gran parte dell'umanità, si trovano costretti a spostarsi continuamente per trovare il cibo per sopravvivere e sfuggire agli attacchi di non meglio precisati "nemici". Opera evocativa, fin troppo per i miei gusti. Non ho un grande rapporto con questo autore, avevo già abbandonato "Non è un paese per vecchi" per lo stile asciutto, secco fino all'eccesso.

 

Ellie all'improvviso di Lisa Jewell: un thriller ben riuscito sulla scomparsa di una ragazzina che sconvolge la vita della madre, che dopo anni di autoesclusione dalla vita conosce un uomo apparentemente perfetto ma viene nuovamente travolta dagli strascichi del caso che l'aveva assorbita.

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Ringrazio tutti coloro che hanno reso questo thread così interessante, qui ho raccolto diversi spunti per le mie letture.

Io vorrei consigliare un libro di geopolitica di Tim Marshall: "Le 10 mappe che spiegano il mondo".

Non è un libro poco conosciuto, anzi è già arrivato alla settima ristampa visto il successo; ma è noto come non sempre i bestsellers siano dei libri effettivamente meritevoli.

Questo, a mio avviso, lo è senz'altro, in quanto fornisce tantissimi spunti interessanti di geopolitica e storia sulle nazioni più importanti al mondo.

Libro consigliato anche a chi non è ferrato sulle tematiche trattate, visto che il linguaggio e i contenuti sono accessibili anche a chi inizia ad approcciarsi a queste materie.

Modificato da BoJay Horseman

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Oooh! Finalmente sono riuscito a trovare il topic dedicato ai libri! Sta un po' nascosto sefz

 

Allora, mi sono letto tutte e 47 le pagine, e faccio subito contento @Fra The Best dicendo che in questo periodo ho fatto scorpacciata di un autore che è tra i miei preferiti di sempre, e cioè Leonardo Sciascia. Lo scrittore nativo di Racalmuto è sempre stata una mia grande passione, in ciò influenzato sin da piccolissimo da un mio zio che aveva una sezione della sua biblioteca dedicata appositamente solo a questo autore.

Nel corso degli anni passati (diciamo nel periodo del liceo e dell'università) avevo letto i suoi libri più famosi, vale a dire A ciascuno il suo, Il giorno della civetta e L'affaire Moro. In questo ultimo anno e mezzo ho invece riletto (perchè quando li lessi per la prima volta - 16/17 anni - non avevo le giuste cognizioni e il giusto background per capirli e apprezzarli) Il contesto e Una storia semplice. Ho invece letto per la prima volta Todo modo, La scomparsa di Majorana e Porte aperte.

Ecco, se devo dire qual è quello che mi è piaciuto di più, citerei senza dubbio quest'ultimo: credo sia la summa della sua poetica e del suo modo di vedere il mondo.

Amo alla follia il suo stile, la sua aggettivazione sostanziosa, il suo narrare mai pesante anche quando si parla di cose "alte" (c'è un passaggio de Il contesto in cui si fa un paragone tra liturgia religiosa e celebrazione di un processo che mi ha fatto venire le lacrime agli occhi). In più, mi piace tantissimo il modo in cui inserisce all'interno delle sue storie le tantissime citazioni colte che dimostrano la sua sconfinata cultura: facendole declamare ai suoi personaggi.

Qualche consiglio di ulteriore lettura? Ho in lista un bel po' di sue opere: I pugnalatori, Morte dell'inquisitore, Dalle parti degli infedeli... Mi farebbe piacere intavolare una discussione.

 

P.S. poi un'altra volta apro il capitolo Josè Saramago 💘

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