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Celticus94

Paura della morte e del dopo

Post in rilievo

Credo che i sentimenti che proviamo siano anche dovuti al momento contingente, magari un domani saranno diversi...

Io personalmente ho paura di due cose: restar solo (nella vecchiaia) e la sofferenza.

Quanto alla morte in sè, se è addio a questa vita è anche addio alle tristezze e meschinità che essa comporta. E che non credo di trovare nell'aldilà.

Almeno... io la vedo così... ora...

 

Sei sicuro che ci sia un qualcosa dopo?

Magari dopo la morte non c'è nulla, nessuna aldilà, nessun caro vicino a te, nessun "vedere i parenti dall'alto". Solo vuoto.

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É normale talvolta avere pensieri del genere. Mi colpii un saggio di Montaigne in cui esprimeva questo giovanile terrore di morire che lo deprimeva al punto da renderlo costantemente triste e con la sensazione che tutto fosse inutile. Montaigne era un uomo del XVI secolo, un'epoca dominata dalla fede, da minori certezze scientifiche e da una costante predicazione sulla certezza della vita dopo la morte, eppure lui, appartenente a quell'epoca, esprimeva questo stesso tipo di terrore "moderno" per la morte. Evidentemente è insito nell'uomo in qualunque epoca.

In realtà basta pensare che la vita nasce proprio come esperienza temporanea e che bisogna apprezzarla perché ci offre di vivere, vedere e sentire ciò che se non fossimo mai nati non avremmo mai conosciuto. Non devi pensare tipo "ora che ho avuto questo dono non sopporto l'idea di perderlo", ma semmai "ringrazio di aver avuto questo dono temporaneo, sarebbe stato triste non riceverlo affatto".

il tuo discorso non ha senso perchè allora io ti chiedo che razza di dono avrebbero ricevuto quei novelli nascituri deformi a causa delle radiazioni o di qualche difetto genetico trasmessogli dai genitori?

per non parlare di quelle vite apparentemente normali alla nascita, ma che con il tempo diventeranno dei mostri a causa della loro famiglia che li molesterà a iniziare dall'infanzia?

la vita è solo la vita....si nasce senza senso e si muore senza senso, si nasce per nulla e si muore nel nulla, non siamo nulla ora e non saremo nulla dopo.

la vita è vita anche per un mollusco privo di un sistema nervoso centrale e di un cervello, è vita anche quella, ma sicuramente il paradiso o l'inferno dei molluschi non esiste, come non esiste il nostro.

la vita bisogna godersela, consci che le tue esperienze serviranno soltanto a farti affrontare meglio la morte, con più coraggio e senza troppi rimpianti, ma tolto questo scopo, non c'è altro senso nella vita.

siamo nati per morire, punto.

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Esatto hai centrato il mio pensiero quello che temo anche io. Non voglio togliere nulla a nessuno ma l'unico che mi capisce sei stato tu finora.

in realtà è la stessa risposta che ti ho dato anche io, ma forse non hai letto....

in tutti i casi io ci faccio la firma per morire di morte istantanea e improvvisa, stiano alla larga da me le sofferenze e il calvario di una morte per malattia grave o per un incidente stradale grave, ma non grave al punto di ucciderti sul colpo...

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la cosa che spaventa a me è il pensiero e dopo??? e dopo ancora??? .brr

E dopo niente...non hai più capacità cognitive.

Pensa quando dormi...sai di esistere? Al massimo sogni, e non riesci nemmeno a distinguere il sogno dalla realtà a volte.

Bene io immagino la morte come quando ci si addormenta a mezzanotte e ci si risveglia alle 7....Mica ricordi quelle 7 ore.

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E dopo niente...non hai più capacità cognitive.

Pensa quando dormi...sai di esistere? Al massimo sogni, e non riesci nemmeno a distinguere il sogno dalla realtà a volte.

Bene io immagino la morte come quando ci si addormenta a mezzanotte e ci si risveglia alle 7....Mica ricordi quelle 7 ore.

 

Si ma dura per sempre, è questo che preoccupa.

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Lo so, è terribile pensarci.

Infatti ho tanta paura.

Ogni tanto - soprattutto quando vedo anziani - penso:"Chissà cosa pensano loro che sono ormai alla fine della loro vita, se hanno paura, come vivono". E ho una tristezza dentro..

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Infatti ho tanta paura.

Ogni tanto - soprattutto quando vedo anziani - penso:"Chissà cosa pensano loro che sono ormai alla fine della loro vita, se hanno paura, come vivono". E ho una tristezza dentro..

Anche io penso quello..quando vedo anziani o ci penso..mi viene una malinconia a pensare che la loro vita è appesa a un filo e che possa finire da un giorno all'altro.

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ecco Matteo dice bene..e che dura per sempre...più ci si pensa e più viene da dire e poi? e poi,,,assurdo

Il mondo durerà ancora 5 miliardi di anni circa seguendo le previsioni solari quindi se non ci facciamo fuori prima avremo 5 miliardi di anni di tempo per restare sulla terra...ma quando anche questo pianeta collasserà che faremo? Se esiste un anima che vive anche dopo la morte cosa gli accadrebbe a essa se la terra morisse?

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Il mondo durerà ancora 5 miliardi di anni circa seguendo le previsioni solari quindi se non ci facciamo fuori prima avremo 5 miliardi di anni di tempo per restare sulla terra...ma quando anche questo pianeta collasserà che faremo? Se esiste un anima che vive anche dopo la morte cosa gli accadrebbe a essa se la terra morisse?

Non faremo nulla sicuramente noi perchè saremo già belli che morti sefz

E cmq finisce la terra finisce tutto...che domande ti fai?

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Anche io penso quello..quando vedo anziani o ci penso..mi viene una malinconia a pensare che la loro vita è appesa a un filo e che possa finire da un giorno all'altro.

 

Io ultimamente sto frequentando molto una residenza socio assitenziale per anziani (avendo lì una parente) e ti posso dire che il sentimento che si respira non è di tristezza.

C'è il paziente che non ci sta più col cervello e, ovviamente, ha tutt'altri pensieri che gli passano per la testa che non la morte.

C'è poi chi è lucido e, tra questi, c'è chi sa già che i giorni volgono al termine e li affronta con serenità, mantenendosi attivo, e c'è poi chi non vuole invece rassegnarsi a quella idea, e affronta ugualmente la vita con attaccamento ad essa.

 

Poi, per dirla con Battiato, "vivere 20 o quarant'anni in più è uguale, difficile è capire cià che è giusto".

Credo che sia proprio questa la nostra sfida più grande, in quanto esseri umani e soggetti, non solo vivi (come unqualsiasi animale), ma dotati di ragione, di capacità di riflessione e di critica.

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Sei sicuro che ci sia un qualcosa dopo?

Magari dopo la morte non c'è nulla, nessuna aldilà, nessun caro vicino a te, nessun "vedere i parenti dall'alto". Solo vuoto.

 

Io sono sicuro che dopo ci sia qualcosa.

Tu dirai: è perchè tu credi in Dio, ma magari non tutti ci credono.

E allora mi viene in mente quello che diceva Blaise Pascal (e che sono andato a ripescare da wikipedia per esporlo bene)

 

Il ragionamento di Pascal conduce alla conclusione che conviene credere in Dio perché:

  1. se Dio esiste, si ottiene la salvezza;
  2. se ci sbagliamo, si è vissuto un'esistenza lieta rispetto alla consapevolezza di finire in polvere.

 

E per dimostrarlo utilizza un ragionamento modellato a mo' di scommessa, che sotto sotto anticipa la teoria dei giochi di Nash usata in ambito economico

 

  • Dio esiste ed io ci ho creduto: + (ho guadagnato);
  • Dio non esiste ed io ci ho creduto: x (non ho perso né guadagnato);
  • Dio esiste ed io non ci ho creduto: - (ho perso);
  • Dio non esiste ed io non ci ho creduto: x (non ho perso né guadagnato).

In definitiva, secondo questo schema, risulta conveniente credere (un + ed un x contro un - ed un x).

 

:)

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Io sono sicuro che dopo ci sia qualcosa.

Tu dirai: è perchè tu credi in Dio, ma magari non tutti ci credono.

E allora mi viene in mente quello che diceva Blaise Pascal (e che sono andato a ripescare da wikipedia per esporlo bene)

 

 

 

E per dimostrarlo utilizza un ragionamento modellato a mo' di scommessa, che sotto sotto anticipa la teoria dei giochi di Nash usata in ambito economico

 

 

 

:)

 

Ma non è il fatto di credere o meno, è proprio la prova che esista qualcosa di bello dopo la morte. Cosa ci dice la Bibbia? Che dopo la morte si va in Paradiso. E se non fosse vero? Ci sono tante cose che la Bibbia non dice - me ne viene in mente una: il fatto che Gesù abbia avuto una moglie e probabilmente dei figli -. Ora non dico che quello che dice la Bibbia siano * - anche perchè in fondo ci credo anche io ad una possibile vita oltre la morte -, ma non siamo sicuri che ciò sia vero

 

È la vita che dovrebbe farvi paura, non la morte.

 

Sono terribilmente insoddisfatto della mia, di come sono io, la morte è proprio l'ultimo dei pensieri.

 

C'è una differenza però, la tua vita la puoi migliorare o comunque puoi "deviarla", puoi evitare di fare una cosa oppure prendere una decisione, la tua morte no, quella arriva quando qualcuno vuole e come vuole, tu non puoi farci nulla, solo sperare che sia il meno doloroso per te e per chi ti vuole bene

 

Anche io penso quello..quando vedo anziani o ci penso..mi viene una malinconia a pensare che la loro vita è appesa a un filo e che possa finire da un giorno all'altro.

Io ultimamente sto frequentando molto una residenza socio assitenziale per anziani (avendo lì una parente) e ti posso dire che il sentimento che si respira non è di tristezza.

C'è il paziente che non ci sta più col cervello e, ovviamente, ha tutt'altri pensieri che gli passano per la testa che non la morte.

C'è poi chi è lucido e, tra questi, c'è chi sa già che i giorni volgono al termine e li affronta con serenità, mantenendosi attivo, e c'è poi chi non vuole invece rassegnarsi a quella idea, e affronta ugualmente la vita con attaccamento ad essa.

 

Poi, per dirla con Battiato, "vivere 20 o quarant'anni in più è uguale, difficile è capire cià che è giusto".

Credo che sia proprio questa la nostra sfida più grande, in quanto esseri umani e soggetti, non solo vivi (come unqualsiasi animale), ma dotati di ragione, di capacità di riflessione e di critica.

 

Io a volte non capisco come qualcuno possa sperare nella morte di un famigliare - quando per esempio è in coma o cose così -. Certo, direte voi, così smette di soffrire, ma chi vi dice che poi quando sei morto non soffri più?

Magari sarò io, ma quando sento ste cose mi viene una rabbia.

Per non parlare poi di eutanasia, aborto e cose derivate .uff

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Ma non è il fatto di credere o meno, è proprio la prova che esista qualcosa di bello dopo la morte. Cosa ci dice la Bibbia? Che dopo la morte si va in Paradiso. E se non fosse vero? Ci sono tante cose che la Bibbia non dice - me ne viene in mente una: il fatto che Gesù abbia avuto una moglie e probabilmente dei figli -. Ora non dico che quello che dice la Bibbia siano * - anche perchè in fondo ci credo anche io ad una possibile vita oltre la morte -, ma non siamo sicuri che ciò sia vero

 

Premesso che bisogna distinguere ciò che, in base a studi storici, antropologici e teologici, è vero da ciò che è apocrifo (come appunto il discorso di moglie e figli di Gesù), resta il fatto che la morte è un evento ineluttabile della nostra vita. Il che ci induce non tanto a pensare a se questa sia lunga o corta o se dopo la morte ci sia o meno qualcosa, ma a valorizzare il senso profondo della vita, a dare la precedenza ai rapporti con gli altri, a cercare ciò che è vero e che è giusto. Se viviamo così, potremo accettare anche il fatto di dover prima o poi (ovviamente si spera sempre "poi") lasciare questa vita terrena.

 

Io a volte non capisco come qualcuno possa sperare nella morte di un famigliare - quando per esempio è in coma o cose così -. Certo, direte voi, così smette di soffrire, ma chi vi dice che poi quando sei morto non soffri più?

Magari sarò io, ma quando sento ste cose mi viene una rabbia.

Per non parlare poi di eutanasia, aborto e cose derivate .uff

Concordo con te che non si debba mai sperare nella morte di nessuno, tantomeno di un famigliare. La vita va sempre tutelata.

Ci sono tanti case di persone che hanno accettato la vita per sè o per altri (ad esempio genitori che decidono di non abortire nonostante malformazioni del feto), così come è... e sono felici e contenti di aver fatto questa scelta.

Come dicevo prima per gli anziani, ritengo che anche in una casa di riposo ci sia tanto più senso della vita che altrove, che, magari, in una lussuosa via animata dallo shopping.

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C'è una differenza però, la tua vita la puoi migliorare o comunque puoi "deviarla", puoi evitare di fare una cosa oppure prendere una decisione, la tua morte no, quella arriva quando qualcuno vuole e come vuole, tu non puoi farci nulla, solo sperare che sia il meno doloroso per te e per chi ti vuole bene

Non capisco cosa c'è di spaventoso nella morte. Non fai niente, sei steso e fermo.

 

Io ho paura di rimanere un fallito come mi sento, ho paura, un giorno, di tornare a casa e mangiare da solo, svegliarmi la mattina per andare a lavoro da solo, svegliarmi la domenica mattina da solo. Sapendo che tutti quelli che conosco sono sistemati.

 

La morte a confronto mi sembra una bellissima opportunità di cambiamento nella mia vita.

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Premesso che bisogna distinguere ciò che, in base a studi storici, antropologici e teologici, è vero da ciò che è apocrifo (come appunto il discorso di moglie e figli di Gesù), resta il fatto che la morte è un evento ineluttabile della nostra vita. Il che ci induce non tanto a pensare a se questa sia lunga o corta o se dopo la morte ci sia o meno qualcosa, ma a valorizzare il senso profondo della vita, a dare la precedenza ai rapporti con gli altri, a cercare ciò che è vero e che è giusto. Se viviamo così, potremo accettare anche il fatto di dover prima o poi (ovviamente si spera sempre "poi") lasciare questa vita terrena.

 

 

Concordo con te che non si debba mai sperare nella morte di nessuno, tantomeno di un famigliare. La vita va sempre tutelata.

Ci sono tanti case di persone che hanno accettato la vita per sè o per altri (ad esempio genitori che decidono di non abortire nonostante malformazioni del feto), così come è... e sono felici e contenti di aver fatto questa scelta.

Come dicevo prima per gli anziani, ritengo che anche in una casa di riposo ci sia tanto più senso della vita che altrove, che, magari, in una lussuosa via animata dallo shopping.

 

Certo, se uno vive la sua vita fregandosene di tutto e tutti e godendosela ha anche senso morire, quello che hai avuto modo di goderti l'hai fatto. Diverso è il discorso se vivi sempre con la tristezza e la paura di fare alcue cose.

 

Per quanto riguarda la seconda frase, secondo me è perchè sanno cosa voglia dire e quanto sia dura - parliamo anche di persone che hanno fatto la guerra - mentre per i giovani la vita è ragazze, alcol e divertimento

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Non capisco cosa c'è di spaventoso nella morte. Non fai niente, sei steso e fermo.

 

Io ho paura di rimanere un fallito come mi sento, ho paura, un giorno, di tornare a casa e mangiare da solo, svegliarmi la mattina per andare a lavoro da solo, svegliarmi la domenica mattina da solo. Sapendo che tutti quelli che conosco sono sistemati.

 

La morte a confronto mi sembra una bellissima opportunità di cambiamento nella mia vita.

 

Chi lo dice che sei fermo e steso? Nessuno ha testimonianza che questo avvenga, le uniche storie parlano di una luce e un senso di "pace", di calma

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La mia paura non è quella di non vivere una vita appagante ecc..tanto il destino che ci accomuna a tutti quanti è la morte e quindi ciò che facciamo in vita appartiene a noi stessi e possiamo bene o male controllarlo. Ma la morte non si controlla..non si evita,e la paura di morire è molto alta. Io penso spesso alla morte,penso a come io possa morire magari con un infarto fulminante oppure di cancro oppure messo sotto da una macchina..

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La mia paura non è quella di non vivere una vita appagante ecc..tanto il destino che ci accomuna a tutti quanti è la morte e quindi ciò che facciamo in vita appartiene a noi stessi e possiamo bene o male controllarlo. Ma la morte non si controlla..non si evita,e la paura di morire è molto alta. Io penso spesso alla morte,penso a come io possa morire magari con un infarto fulminante oppure di cancro oppure messo sotto da una macchina..

 

Io l'ho detto, vorrei non rendermene conto

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Bella paura, a cui l'uomo invano cerca di porre rimedio da immemori tempi e cui non lo porrà mai. Anche io faccio questo pensiero ricorrente, la sola idea fà venire i brividi, però dai sarà una tappa della vita. Riguardo al discorso anziani penso che sapendo di come siano ormai gli ultimi anni riescano a vivere ancor più e a godersi determinate cose.

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Chi lo dice che sei fermo e steso? Nessuno ha testimonianza che questo avvenga, le uniche storie parlano di una luce e un senso di "pace", di calma

Ma quali storie, i morti non raccontano storie. Ma evitiamo di credere alle favole per favore.

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È una paura che varie volte ha afflitto pure me. La consapevolezza della morte e che non si può fare niente per evitarla è struggente, e il non sapere se e cosa c'è dopo è angosciante. Ritengo però inutile scervellarsi tanto dato che non si otterrebbe niente, al massimo la consolazione da un'altra persona che ne sa quanto te a riguardo e che farà la tua stessa fine.

Io ritengo che qualcosa esiste, (seppur non credendo nelle religioni dell'uomo, che ritengo siano state create per tenere a bada le persone) perchè esistiamo noi, mi viene difficile pensare che esistiamo e basta, che c'è stata un'esplosione e tutto si è creato, tutto questo deve essere nato da qualcosa.

Ma la domanda è: anche se esistesse un qualcosa, chi lo dice che ci andremmo pure noi?

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