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Leevancleef

[VIDEO] Juve, il rientro a Caselle e il ritorno a Vinovo. Nei volti delusione ed incredulità

Post in rilievo

Ci mangeremo il torino.

Ne sono sicuro

Questa squadra merita di più e in italia non c'è riconoscenza.

Peccato davvero per quella partita.

Ma penso che il calcio è cosi.

 

Una cosa è certa.. sto scudetto non ci scapperà ........

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Spero non ci sia una depressione generale!

 

Forza ragazzi....uscire così brucia ma deve darci la convinzione della nostra forza e che le partite vanno "ammazzate" subito (leggi semifinale ritorno di coppa Italia con l'Inter : entra in campo cercando subito un gol - ed ottavo ritorno col Bayern : non arretrare e cerca ancora il terzo goal che quella partita, come ha detto lo stesso Guardiola : "poteva finire 0-4 se la juve non si fosse "accontentata" di tenere lo 0-2. Un'altra rete loro e noi dovevamo farne 4!" )

 

Nel calcio, come nella vita, se capiscono e ti vedono ferito, ti passano sopra senza pietà.

 

#finoallafine forza Juventus .juve

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Basta, guardiamo avanti. Non si vince guardandosi alla spalle. Forza ragazzi! Tutti qua sono con voi e voi dovete essere con noi. La fame non finisce mai.

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Pensi a questa partita e, come ti capita da tempo, lo fai con disincanto. Pensi che ne hai viste tante, circa trent’anni di rapporto complicato tra la Juve e questa merdosissima anfora. Sai che da questa * non puoi aspettarti mai niente di buono, ma come al solito fai l’errore di pensare di averle viste tutte. Errore grave, perché la * ti sorprenderà sempre con qualcosa che mai avresti immaginato.

Il giorno prima, l’ecatombe: tre assenze pesantissime, una per reparto. Pensi che siamo alle solite, momenti di sconforto, ma poi pensi: ma chissenefrega, ce la giocheremo lo stesso con quelli sani. Stai già sbagliando, perché la * ti ha dato un segnale, l’ennesimo, e tu lo stai ignorando. Te la farà pagare, ma in questo momento non lo sai, perché ci sei ricascato. *! Stai pensando che maggiori sono le difficoltà e più bella sarà l’impresa, e sei già fottuto: hai di nuovo scambiato quella * per Madre Teresa.

Si gioca. Che stupido, sei già gasato. Capisci subito che non è la partita di andata, ti stai già facendo fregare. Di nuovo. Goal dopo cinque minuti, padroni del campo, goal buono annullato, goal bellissimo, il terzo mancato per un niente. Fine primo tempo, presi a schiaffoni più di quanto loro non avessero fatto con noi a Torino: quelli non ci stanno capendo un *. E nemmeno tu, perché ci sei ricascato. *! Pensi che col 3-0 li avresti uccisi, ma è un rammarico che ricacci subito indietro perché sei troppo esaltato da quello che hai visto. Lo vedi che ti ha fottuto di nuovo? Hai quasi 40 anni, *, quand’è che imparerai?

In un attimo di lucidità pensi che il secondo tempo sarà tutto diverso, mica quelli continueranno a pigliare schiaffoni in silenzio. Ma si ricomincia ed è come prima, anche meglio di prima. Ancora padroni, ancora occasioni, ancora il 3-0 che non arriva per un niente. E quindi possibile che tu non l’abbia ancora capito? Un po’ sì, ma sei combattuto: metà cervello pensa a quel 3-0 che sarebbe pure stretto ma che non arriva mai, l’altra metà è però esaltata da come stanno tenendo il campo. È passata un’ora e quelli ancora non ci stanno capendo un *. E nemmeno tu, *! Non imparerai mai.

Quale altra dimostrazione ti serve ancora? Ecco, 1-2: bravo, scendi sulla terra, va’. Ce n’è voluto eh? Stavolta la * ha dovuto inventarsi il capolavoro, la partita-metafora. In 90 minuti ti ha sbattuto in faccia i cinquant’anni di rapporto complicato tra lei e la tua squadra. Non le avevi viste tutte, cretino, e te la meriti questa sera: perché in una sola partita hai rivisto tutte le finali perse, le occasioni mancate, tutta la storia della Juventus in Coppa dei Campioni in una sola serata. Tutto quell’avercela quasi fatta svanito sempre sul più bello. Il 2-2 al 91′ è come le sei finali. Sei arrivato in fondo, c’eri quasi e (*!) nonostante fosse ormai tutto chiarissimo stavi ancora sperando che non sarebbe finita così, perché il traguardo era lì a portata di mano. Era distante un rinvio alla viva il parroco.

Quel rinvio non fatto come quel goal in fuorigioco di quel serbo, come quei rigori tirati alla *, come quel tiro della domenica ad Atene, come tante altre cose passate che sono andate storte sempre sul più bello. Tutta una vita, tutta una storia in una sera. Questo ha escogitato stasera la * per vedere se stavolta lo capisci una volta per tutte che non è cosa. Adesso dici che lo hai capito, che non ti fotte più, la *. Mah, voglio proprio vedere.

Hai voglia poi a raccontartela. Perché alcuni te la raccontano bene. Dicono che è dipeso da quel goal che hai sbagliato, da quei cambi che non bisognava fare, da quegli errori dell’arbitro, da quella palla non spazzata via. Che bisogna capire dove hai sbagliato per migliorare l’anno prossimo. No, non è così, mi spiace. La verità è che con la * questi ragionamenti non puoi farli, non servono a niente. Perché l’anno prossimo tu puoi migliorare tutte quelle cose ma lei se ne inventerà un’altra ancora, qualcosa a cui non avevi ancora pensato, e di nuovo ti racconteranno che hai sbagliato lì e là ed è lì e là che devi guardare per migliorare l’anno prossimo.

La verità è che ad alcune squadre basta fare molto meno per andare avanti in questa coppa di *, a noi no. Dalla Juve si pretende che per vincere debba essere perfetta, perché se non lo è, se è solo un gradino sotto, allora è giusto che le vada male. Come se farne solo due all’Allianz Arena fosse poco, come se fosse poco averli asfaltati per 70 minuti. Come se tutto quello che sei riuscito a fare, in una situazione così d’emergenza, quando tutti ti davano per morto, è comunque sempre poco perché eh ma i cambi, eh ma Morata, eh ma Evra. Eh ma un *! È che non basta mai, a noi. Ripensi a come l’ha vinta Di Matteo, a come l’hanno vinta quelli (oh, persino quelli. Ma di che * stiamo parlando? Quelli! Dopo 45 anni, con tutta quella serie di… episodi. Sì, certo). Ad altri basta molto molto meno, a noi non basta mai niente. Nemmeno una prestazione come questa, nemmeno un’impresa del genere. Rileggete bene: asfaltato il Bayern a Monaco per 70 minuti, senza tre giocatori fondamentali. Rileggetelo ancora. Comprendetene l’enormità. Beh ecco, non basta. A noi non basta mai, perché poi c’è sempre quell’episodio lì, quell’errore che non bisognava fare. Come se fosse possibile non farne, a questi livelli, contro questi avversari.

*, ora. Quest’anfora *, buona solo per pisciarci dentro, non mi fotte più. Non ci ricasco più. Forse.

 

http://www.juveatres.../non-basta-mai/

 

il mio ritratto.

come se lo avessi scritto io.

tranne che io i 40 li ho già fatti

 

IDEM, mi ci rispecchio, è il mio pensiero paro paro, a 37 anni sta coppa mi ha definitivamente rotto le palle...

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Domenica l'uomo chiave dovrà essere dybala. Dovrà prendere tutta la rabbia accumulata guardando la partita con il senso di impotenza che avrà di certo sentito e usarlo per caricarsi la squadra sulle spalle e trascinarla alla vittoria.

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Per coloro che stanno parlando della nostra storia di sfortuna nel CL ..

 

Non è principalmente sfortuna ..

 

È necessario impostare come obiettivo primario e agire così in ogni reparto del club per raggiungere tale obiettivo ..

 

Partendo con un allenatore europeo mentalità, e l'acquisto di giocatori veloci e tecnici ..

 

I giocatori veloci e tecnici non devono essere necessariamente stelle con grandi nomi ..

 

Basta guardare un giocatore non star come Morata come ha fatto la differenza ..

 

Un altro esempio è Coman ..

 

Nel 1997, abbiamo perso la finale perché eravamo arroganti non per sfortuna ..

 

Nel 2003, purtroppo, dire questo, ma abbiamo perso a causa del cartellino giallo stupido della nostra vera legenda Nedved nel mezzo del campo ..

 

Abbiamo sempre impostato la scudetto come un obiettivo primario eccellente ..

 

E le altre coppe li consideriamo gratuito ..

 

Mi ricordo ancora quando abbiamo avuto una competizione duello con acmilan per lo scudetto, quando le partite ad eliminazione diretta CL cominciano, fanno sempre un volume d'affari per riposare i loro giocatori stella ..

 

Così hanno preso il rischio e si sono sacrificati lo scudetto per la CL ..

 

E hanno vinto ..

 

Non sempre funziona, ma se si continua a impostare il CL come obiettivo primario, si vincerà prima o poi ..

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Dobbiamo ammazzare il torino. Dobbiamo ammazzare il campionato. Tanta delusione deve diventare rabbia.

Poi quest'estate chi vuol partire se ne vada e non ci faccia perder tempo, da settembre dovremo fare una champions da assassini, e se qualche arbitro inizia a dar fastidio crepiamo di mazzate pure a lui.

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si, peccato che avendo eliminato il Bayern avresti avuto una spinta emotiva non indifferente...e di ingiocabile c era solo il barca

Non sono per nulla d'accordo.

Col Barcellona ci abbiamo giocato la finale della scorsa edizione.

Per 30 minuti li abbiamo fatti letteralmente tremare.

Col Bayern all'andata abbiamo subito quasi passivamente per 60 minuti, al ritorno li abbiamo messi sotto, in casa loro, per 70 e passa.

Sono questi i passi avanti "macroscopici" che sono stati fatti in champions.

Di ingiocabile, per noi, non c'è proprio più nulla, né nella partita secca (dove comunque può sempre succedere di tutto) né nel doppio confronto.

La squadra è arrivata, grazie ad Allegri, ad avere questa consapevolezza, questa sicurezza.

Se persino Buffon, che ci dava spacciati contro chiunque, nel post-partita ha detto che la Juventus ha fatto dei passi in avanti mostruosi, e che immediatamente dopo Barca e Bayern ci siamo noi (anche noi), significa che la squadra oggi è ben cosciente del valore europeo che ha raggiunto.

 

Barcellona e Bayern restano nel complesso più forti, più attrezzate.

Ma dalla prossima edizione di CL, le trovassimo nel girone, agli ottavi o ai quarti, sicuramente partirebbero bestemmie perché si può sempre sperare di non incontrarle o incontrarle il più in là possibile.

Ma non ci sarà più la paura, il terrore, quel senso di inferiorità che, in un angolino profondo, pure io, che sono un'inguaribile ottimista e ci ho sempre creduto, sia in finale la scorsa stagione sia in questi ottavi appena disputati, comunque avevo.

 

Ora ce la giochiamo davvero con chiunque, e la cosa fondamentale è che lo sanno anche i nostri giocatori, e soprattutto lo sanno anche Barcellona e Bayern.

 

Vediamo la prossima stagione chi esulterà, chi farà i caroselli o chi farà lo sborone quando ci troveranno nel girone o nella fase ad eliminazione diretta (ipotizzando di passare il girone).

 

Ti dirò, fossimo passati ai quarti, mi sarei augurato di pescare proprio i blaugrana.

Meglio nel doppio confronto piuttosto che nella partita secca.

Nel caso avessimo scollinato anche loro, per quanto mi riguarda avrebbero potuto evitare di far disputare semifinali e finale, e darci direttamente la coppa.

 

La Juve di Lippi era quella capace di perdere in finale contro chiunque, soprattutto contro squadre più deboli.

La Juve di Allegri va ancora testata in quest'ottica, ma non so perché mi da l'idea di poter essere esente da questa problematica.

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Pensi a questa partita e, come ti capita da tempo, lo fai con disincanto. Pensi che ne hai viste tante, circa trent’anni di rapporto complicato tra la Juve e questa merdosissima anfora. Sai che da questa * non puoi aspettarti mai niente di buono, ma come al solito fai l’errore di pensare di averle viste tutte. Errore grave, perché la * ti sorprenderà sempre con qualcosa che mai avresti immaginato.

Il giorno prima, l’ecatombe: tre assenze pesantissime, una per reparto. Pensi che siamo alle solite, momenti di sconforto, ma poi pensi: ma chissenefrega, ce la giocheremo lo stesso con quelli sani. Stai già sbagliando, perché la * ti ha dato un segnale, l’ennesimo, e tu lo stai ignorando. Te la farà pagare, ma in questo momento non lo sai, perché ci sei ricascato. *! Stai pensando che maggiori sono le difficoltà e più bella sarà l’impresa, e sei già fottuto: hai di nuovo scambiato quella * per Madre Teresa.

Si gioca. Che stupido, sei già gasato. Capisci subito che non è la partita di andata, ti stai già facendo fregare. Di nuovo. Goal dopo cinque minuti, padroni del campo, goal buono annullato, goal bellissimo, il terzo mancato per un niente. Fine primo tempo, presi a schiaffoni più di quanto loro non avessero fatto con noi a Torino: quelli non ci stanno capendo un *. E nemmeno tu, perché ci sei ricascato. *! Pensi che col 3-0 li avresti uccisi, ma è un rammarico che ricacci subito indietro perché sei troppo esaltato da quello che hai visto. Lo vedi che ti ha fottuto di nuovo? Hai quasi 40 anni, *, quand’è che imparerai?

In un attimo di lucidità pensi che il secondo tempo sarà tutto diverso, mica quelli continueranno a pigliare schiaffoni in silenzio. Ma si ricomincia ed è come prima, anche meglio di prima. Ancora padroni, ancora occasioni, ancora il 3-0 che non arriva per un niente. E quindi possibile che tu non l’abbia ancora capito? Un po’ sì, ma sei combattuto: metà cervello pensa a quel 3-0 che sarebbe pure stretto ma che non arriva mai, l’altra metà è però esaltata da come stanno tenendo il campo. È passata un’ora e quelli ancora non ci stanno capendo un *. E nemmeno tu, *! Non imparerai mai.

Quale altra dimostrazione ti serve ancora? Ecco, 1-2: bravo, scendi sulla terra, va’. Ce n’è voluto eh? Stavolta la * ha dovuto inventarsi il capolavoro, la partita-metafora. In 90 minuti ti ha sbattuto in faccia i cinquant’anni di rapporto complicato tra lei e la tua squadra. Non le avevi viste tutte, cretino, e te la meriti questa sera: perché in una sola partita hai rivisto tutte le finali perse, le occasioni mancate, tutta la storia della Juventus in Coppa dei Campioni in una sola serata. Tutto quell’avercela quasi fatta svanito sempre sul più bello. Il 2-2 al 91′ è come le sei finali. Sei arrivato in fondo, c’eri quasi e (*!) nonostante fosse ormai tutto chiarissimo stavi ancora sperando che non sarebbe finita così, perché il traguardo era lì a portata di mano. Era distante un rinvio alla viva il parroco.

Quel rinvio non fatto come quel goal in fuorigioco di quel serbo, come quei rigori tirati alla *, come quel tiro della domenica ad Atene, come tante altre cose passate che sono andate storte sempre sul più bello. Tutta una vita, tutta una storia in una sera. Questo ha escogitato stasera la * per vedere se stavolta lo capisci una volta per tutte che non è cosa. Adesso dici che lo hai capito, che non ti fotte più, la *. Mah, voglio proprio vedere.

Hai voglia poi a raccontartela. Perché alcuni te la raccontano bene. Dicono che è dipeso da quel goal che hai sbagliato, da quei cambi che non bisognava fare, da quegli errori dell’arbitro, da quella palla non spazzata via. Che bisogna capire dove hai sbagliato per migliorare l’anno prossimo. No, non è così, mi spiace. La verità è che con la * questi ragionamenti non puoi farli, non servono a niente. Perché l’anno prossimo tu puoi migliorare tutte quelle cose ma lei se ne inventerà un’altra ancora, qualcosa a cui non avevi ancora pensato, e di nuovo ti racconteranno che hai sbagliato lì e là ed è lì e là che devi guardare per migliorare l’anno prossimo.

La verità è che ad alcune squadre basta fare molto meno per andare avanti in questa coppa di *, a noi no. Dalla Juve si pretende che per vincere debba essere perfetta, perché se non lo è, se è solo un gradino sotto, allora è giusto che le vada male. Come se farne solo due all’Allianz Arena fosse poco, come se fosse poco averli asfaltati per 70 minuti. Come se tutto quello che sei riuscito a fare, in una situazione così d’emergenza, quando tutti ti davano per morto, è comunque sempre poco perché eh ma i cambi, eh ma Morata, eh ma Evra. Eh ma un *! È che non basta mai, a noi. Ripensi a come l’ha vinta Di Matteo, a come l’hanno vinta quelli (oh, persino quelli. Ma di che * stiamo parlando? Quelli! Dopo 45 anni, con tutta quella serie di… episodi. Sì, certo). Ad altri basta molto molto meno, a noi non basta mai niente. Nemmeno una prestazione come questa, nemmeno un’impresa del genere. Rileggete bene: asfaltato il Bayern a Monaco per 70 minuti, senza tre giocatori fondamentali. Rileggetelo ancora. Comprendetene l’enormità. Beh ecco, non basta. A noi non basta mai, perché poi c’è sempre quell’episodio lì, quell’errore che non bisognava fare. Come se fosse possibile non farne, a questi livelli, contro questi avversari.

*, ora. Quest’anfora *, buona solo per pisciarci dentro, non mi fotte più. Non ci ricasco più. Forse.

 

http://www.juveatres.../non-basta-mai/

 

il mio ritratto.

come se lo avessi scritto io.

tranne che io i 40 li ho già fatti

 

Analisi perfetta del rapporto di noi Gobbi con la champions.

Inutile fare appello alla ragione, non c'è razionalità che tenga di fronte ai sortilegi.

Più che i fuoriclasse, i motivatori, gli allenatori e i preparatori atletici a noi servono gli stregoni... :d

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Io speravo, a distanza di ormai due giorni, di essermi in parte ripreso.

Invece è come se la partita fosse finita da 5 minuti. Sono distrutto....

 

Figurarsi i giocatori che l'hanno anche giocata....

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comunque in tutta questa valle di lacrime c'è anche qualcuno che cerca di baciare asamoah sul collo (non ho capito chi è)

 

diciamo che c'è delusione, ok......ma questo servizio è stato esagerato all'eccesso

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ce delusione ma stanno esagerando vogliono rendere un ambiente brutto e destabilizzare ambiente juventino

 

ora testa al campionato e reagire subito con una prestazione altissima nel derby

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C'è di buono che adesso tanti fenomeni antijuventini si stanno sfogando, pensando che la Juve sia finita. Conoscendo i ragazzi, questi sfottò li stanno caricando ed entreranno in campo furiosi domenica. Avanti ragazzi, potete ancora rendere bellissima questa stagione!

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Sta coppa e' maledetta, dall Hysel in poi.

 

E' la 200° volta che leggo sta cosa. Oltre al qualunquismo, mi sa che vi siete dimenticati che nel '96 si è vinta.

 

Se abbiamo buttato al vento molte altre occasioni è colpa della nostra mentalità volta sempre a privilegiare l'Italietta e il braccino che ci viene. E la sfiga in certe situazioni ci sguazza...

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Pensi a questa partita e, come ti capita da tempo, lo fai con disincanto. Pensi che ne hai viste tante, circa trent’anni di rapporto complicato tra la Juve e questa merdosissima anfora. Sai che da questa * non puoi aspettarti mai niente di buono, ma come al solito fai l’errore di pensare di averle viste tutte. Errore grave, perché la * ti sorprenderà sempre con qualcosa che mai avresti immaginato.

Il giorno prima, l’ecatombe: tre assenze pesantissime, una per reparto. Pensi che siamo alle solite, momenti di sconforto, ma poi pensi: ma chissenefrega, ce la giocheremo lo stesso con quelli sani. Stai già sbagliando, perché la * ti ha dato un segnale, l’ennesimo, e tu lo stai ignorando. Te la farà pagare, ma in questo momento non lo sai, perché ci sei ricascato. *! Stai pensando che maggiori sono le difficoltà e più bella sarà l’impresa, e sei già fottuto: hai di nuovo scambiato quella * per Madre Teresa.

Si gioca. Che stupido, sei già gasato. Capisci subito che non è la partita di andata, ti stai già facendo fregare. Di nuovo. Goal dopo cinque minuti, padroni del campo, goal buono annullato, goal bellissimo, il terzo mancato per un niente. Fine primo tempo, presi a schiaffoni più di quanto loro non avessero fatto con noi a Torino: quelli non ci stanno capendo un *. E nemmeno tu, perché ci sei ricascato. *! Pensi che col 3-0 li avresti uccisi, ma è un rammarico che ricacci subito indietro perché sei troppo esaltato da quello che hai visto. Lo vedi che ti ha fottuto di nuovo? Hai quasi 40 anni, *, quand’è che imparerai?

In un attimo di lucidità pensi che il secondo tempo sarà tutto diverso, mica quelli continueranno a pigliare schiaffoni in silenzio. Ma si ricomincia ed è come prima, anche meglio di prima. Ancora padroni, ancora occasioni, ancora il 3-0 che non arriva per un niente. E quindi possibile che tu non l’abbia ancora capito? Un po’ sì, ma sei combattuto: metà cervello pensa a quel 3-0 che sarebbe pure stretto ma che non arriva mai, l’altra metà è però esaltata da come stanno tenendo il campo. È passata un’ora e quelli ancora non ci stanno capendo un *. E nemmeno tu, *! Non imparerai mai.

Quale altra dimostrazione ti serve ancora? Ecco, 1-2: bravo, scendi sulla terra, va’. Ce n’è voluto eh? Stavolta la * ha dovuto inventarsi il capolavoro, la partita-metafora. In 90 minuti ti ha sbattuto in faccia i cinquant’anni di rapporto complicato tra lei e la tua squadra. Non le avevi viste tutte, cretino, e te la meriti questa sera: perché in una sola partita hai rivisto tutte le finali perse, le occasioni mancate, tutta la storia della Juventus in Coppa dei Campioni in una sola serata. Tutto quell’avercela quasi fatta svanito sempre sul più bello. Il 2-2 al 91′ è come le sei finali. Sei arrivato in fondo, c’eri quasi e (*!) nonostante fosse ormai tutto chiarissimo stavi ancora sperando che non sarebbe finita così, perché il traguardo era lì a portata di mano. Era distante un rinvio alla viva il parroco.

Quel rinvio non fatto come quel goal in fuorigioco di quel serbo, come quei rigori tirati alla *, come quel tiro della domenica ad Atene, come tante altre cose passate che sono andate storte sempre sul più bello. Tutta una vita, tutta una storia in una sera. Questo ha escogitato stasera la * per vedere se stavolta lo capisci una volta per tutte che non è cosa. Adesso dici che lo hai capito, che non ti fotte più, la *. Mah, voglio proprio vedere.

Hai voglia poi a raccontartela. Perché alcuni te la raccontano bene. Dicono che è dipeso da quel goal che hai sbagliato, da quei cambi che non bisognava fare, da quegli errori dell’arbitro, da quella palla non spazzata via. Che bisogna capire dove hai sbagliato per migliorare l’anno prossimo. No, non è così, mi spiace. La verità è che con la * questi ragionamenti non puoi farli, non servono a niente. Perché l’anno prossimo tu puoi migliorare tutte quelle cose ma lei se ne inventerà un’altra ancora, qualcosa a cui non avevi ancora pensato, e di nuovo ti racconteranno che hai sbagliato lì e là ed è lì e là che devi guardare per migliorare l’anno prossimo.

La verità è che ad alcune squadre basta fare molto meno per andare avanti in questa coppa di *, a noi no. Dalla Juve si pretende che per vincere debba essere perfetta, perché se non lo è, se è solo un gradino sotto, allora è giusto che le vada male. Come se farne solo due all’Allianz Arena fosse poco, come se fosse poco averli asfaltati per 70 minuti. Come se tutto quello che sei riuscito a fare, in una situazione così d’emergenza, quando tutti ti davano per morto, è comunque sempre poco perché eh ma i cambi, eh ma Morata, eh ma Evra. Eh ma un *! È che non basta mai, a noi. Ripensi a come l’ha vinta Di Matteo, a come l’hanno vinta quelli (oh, persino quelli. Ma di che * stiamo parlando? Quelli! Dopo 45 anni, con tutta quella serie di… episodi. Sì, certo). Ad altri basta molto molto meno, a noi non basta mai niente. Nemmeno una prestazione come questa, nemmeno un’impresa del genere. Rileggete bene: asfaltato il Bayern a Monaco per 70 minuti, senza tre giocatori fondamentali. Rileggetelo ancora. Comprendetene l’enormità. Beh ecco, non basta. A noi non basta mai, perché poi c’è sempre quell’episodio lì, quell’errore che non bisognava fare. Come se fosse possibile non farne, a questi livelli, contro questi avversari.

*, ora. Quest’anfora *, buona solo per pisciarci dentro, non mi fotte più. Non ci ricasco più. Forse.

 

http://www.juveatres.../non-basta-mai/

 

il mio ritratto.

come se lo avessi scritto io.

tranne che io i 40 li ho già fatti

 

Mai letto qualcosa di più vero.

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scusatemi ma quelli che hanno fatto il servizio si aspettavano di verede i giocatori felici come se fossero sbronzi al carnevale di Rio?

hahaahahahahaha incredibile il livello del giornalismo in questo paese!

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