Vai al contenuto

Benvenuti su VecchiaSignora.com

Benvenuti su VecchiaSignora.com, il forum sulla Juventus più grande della rete. Per poter partecipare attivamente alla vita del forum è necessario registrarsi

Archiviato

Questa discussione è archiviata e chiusa a future risposte.

tommaso

I ragazzini devono giocare a calcio, non imparare le diagonali

Post in rilievo

I mali del nostro calcio. Un allenatore che urla contro un terzino 11enne che ha sbagliato un dribbling o che ha sbagliato la diagonale, per poi sostituirlo. Questo è solo un esempio, ma per sottolineare quanto questo approccio faccia danni nel lungo periodo. Non c'è da stupirsi che in Spagna emergano i Lirola, in Italia i De Sciglio

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Ieri sera durante la trasmissione radiovs (a proposito faccio autopromozione, scaricate il podcast e ascoltatela) durante l'intervento di Romeo Agresti è partita una discussione, a dire il vero alla fine è sembrata più una mia invettiva, sul futuro del calcio italiano e su quello che a detta di alcuni è il vero male del nostro calcio e che ne condizionerà il futuro prossimo. Io ho una passione esagerata, forse, per le capacità del singolo giocatore, penso, al contrario di molti professionisti dell'opinione, che tra il saper suonare uno spartito e il saper suonare uno strumento sia più importante il secondo perchè un gruppo di musicisti abili alla fine saprà sia suonare uno spartito che andare a braccio. Il problema è che nelle scuole calcio si stanno insegnando alle future leve dei concetti sbagliati, si formano difensori centrali, terzini, ali etc. ma mai calciatori. Ho ricordato il gol del 3-1 dell'italia con la Germania nell'82 (ringrazio ancora l'utente che me lo ha fatto ricordare) nel quale si vede chiaramente come Scirea (di professione libero) conduca la palla sino alla metà campo per scaricarla a Conti (professione ala) che sfrutta il movimento da punta dello stesso Scirea (che fa sempre il libero) per accentrarsi e poi scaricare a Scirea (sapete cosa faceva vero?) che scarica dal limite dell'area piccola di tacco a quello che è (credo) Bergomi (l'altro difensore). La domanda è quanti in Italia oggi avrebbero le capacità tecniche di fare queste scelte tattiche? Uno? Due? Mi direte: "e ma quella nazionale era fantastica" certo che lo era ma pure quelli che non furono convocati non erano mica male. Oggi invece facciamo fatica a mettere insieme 11 giocatori di livello, perchè purtroppo nei settori giovanili (e parlo proprio delle categorie inferiori) si perde troppo tempo a insegnare a un ragazzino la tattica tralasciando in maniera paurosa la tecnica, lo sviluppo delle capacità cognitive del singolo, la sua capacità di interpretare la situazione. A un atleta ai primi calci sarà l'allenatore a dargli le soluzioni, gli dirà cosa fare se succede questo o questo e quello che mai e poi mai dovrà fare in campo. E' la morte dei settori giovanili e anche del divertimento, il calcio in questo modo diventa lavoro in età sempre più bassa (non per niente c'è una vera e propria tratta dei minorenni che hanno accenni di talento ma su 100 che partono 1 solo vi arriva). E non è questione di allenare il gioco o i giocatori (oddio sconcè, certe cavolate però te le puoi pure risparmiare) e nemmeno di spiegazioni filosofiche su cosa devono fare i 3 in mezzo perchè il gioco è fondamentale (caro Sacchi, hai vinto tanto, tutto ma Ancelotti, gullit, rejkard, van basten, baresi, donadoni, maldini mica erano dei carneadi... anzi)

 

Poi noi, giustamente, che seguiamo principalmente la prima squadra ci interroghiamo anche sulle scelte tattiche dell'allenatore ed è giusto che a quel livello anche la tattica, anche estrema, abbia la sua parte ma non è e non deve essere la stessa cosa a tutti i livelli, "vincere non è importante è l'unica cosa che conta" vale solo all'apice o immediatamente prima ma sotto no, sotto ci deve essere il divertimento e la conoscenza dello sport che si vuol far praticare ai piccoli.

 

Ultima considerazione, strettamente personale:

Cari padri che seguite i vostri figli giocare a calcio due cose:

1) anche se vostro figlio non sarà mai messi non siate ossessivi

2) quando state appesi alle retine per delle partite di under 14 a urlare come scimmie in calore contro arbitri e avversari vi prenderei a bastonate nei reni, siete la cosa parte peggiore del calcio.

I ragazzini fino ai 16 anni devono imparere la tecnica, poi dopo oltre la tecnica la tattica, ma ci sono altri 2 problemi. Che i ragazzini non giocano quasi più per strada, quindi si allenano con un pallone solo nelle scuole calcio e quando vanno a casa al massimo giocano a fifa, inoltre i procuratori, cioè se il ragazzino forte non ha una buona procura non va da nessuna parte

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Io avrei incentrato la discussione più sul generale. ORMAI NON SI GIOCA PIU A CALCIO!!

 

Io da piccolo se avevo la palla stavo bene. Da solo o con gli amici, contro il muro o contro gli avversari. Oggi stai bene solo se hai l'ultimo IPad. Che peccato

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

sbagli, la marcatura a uomo con controllo frontale visivo attivo va insegnata, praticata e assimilata a partire dai pulcini .sisi

 

sefz

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Io ho la mia personalissima idea: fino a 12-13 anni i bambini dovrebbero giocare a Futsal e basta... Campo piccolo, palla pesante e obbligo di sviluppare capacità tecniche e di movimento... Da li in avanti si mettono sul campo grande e gli si insegnano i concetti tattici...

 

Mia opinione...

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Se avessi un figlio appassionato di calcio CON DEL TALENTO lo porterei senza dubbio ad allenarlo a livello professionale MA non gli deve mancare la partitella con gli amichetti ai giardinetti.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Non siamo più all'epoca di Pelè..dove con un pallone di pezza sorridevi , giocavi e ti divertivi senza pensare ad altro..

senza pensare nemmeno al fatto che stavi diventando un Dio , dove ti bastava solo avere quel pallone tra i piedi e basta.

 

Di questi tempi agonismo e competitività devono inculcarteli da fin dentro l'incubatrice.

 

Eh si , il saper fare una diagonale difensiva a 5 anni sarà quello che ti farà scegliere dagli osservatori rispetto al bambino che gioca e basta per divertirsi.

Io la penso così.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Concordo totalmente.

 

Le scuole calcio devono insegnare appunto a giocare a calcio, non la tattica e le sue applicazioni. Così facendo si limita la crescita del ragazzo.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Come non quotarti al sangue fratello...ne sono testimone (non erano i miei genitori ma quelli dei miei compagni al catania) ed è una cosa di un fastidioso e penoso a livelli pazzeschi

Prima di crescere il calcio deve crescere il cervello

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

D'accordissimo per quanto riguarda i bambini o poco più. Fino a 15-16 anni l'unica cosa che vorrei vedere insegnata sono i rudimenti, per il resto bisogna che ci si innamori del gioco prima di tutto, si improvvisi, e non è un dettaglio.

Quando si inizia a respirare aria di Primavera, ovviamente, è giusto che i ragazzi si allenino praticamente come e quanto i grandi, su ogni fondamentale tecnico e tattico. Poi, la questione su cosa prevalga in Italia e se ciò sia un danno è annosa e troppo complessa per essere discussa da noi che perlopiù vediamo cosa fanno i ragazzi in campo, ma del dietro le quinte sappiamo poco.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Da quello che ho visto io non è questo il problema. O comunque non è il problema principale.

 

E' vero che molti esagerano con la tattica ma non è perchè un allenatore spende qualche minuto di troppo a spiegare 2 movimenti che comunque non fa male imparare, si ostruisce l'ascesa del talento. Ma dai.. questa è la classica argomentazione da tromboni bravi a criticare il lavoro altrui.

 

Io ne ho visto qualche allenatore di scuole calcio e non è vero che sono tutti così fissati con le tattiche gli allenatori giovanili. Spesso sono persone pazienti e competenti.

Anzi quelli più ridicoli sono spesso quelli della vecchia scuola, quelli di 50-60 anni che si credono allenatori mancati, che si credono fenomeni perchè hanno visto il calcio di un'altra epoca.

Gli allenatori più giovani sono un'altra cosa sia nel modo di relazionarsi con i ragazzi sia perchè hanno metodi migliori.

 

Il vero problema è che oggi non c'è più il terreno fertile per far nascere dei talenti veri. E' un problema sociale.

 

Ricordo il campetto dove 10/15 anni fa si giocava a calcio nel mio quartiere. Era quasi sempre pieno d'estate o nei pomeriggi di scuola di inizio autunno o di primavera, anzi a volte eravamo in troppi a voler giocare e si improvvisavano dei tornei di strada e si andava a citofonare gli amici del quartiere per vedere se erano disponibili a scendere giù per completare la squadra altrimenti non si poteva fare il torneo.

Quest'estate ci sono passato davanti tante volte e il massimo che ho visto erano 2 ragazzini che si passvano la palla qualche volta per il resto la gran parte del tempo il campo o era vuoto(che tristezza...) o c'era gente che lo usava per portarci il cane a pisciare.

 

Questo è il vero problema. A calcio non si gioca più. Ormai molti ragazzini preferiscono il pc e quei dannati social. Poi mi sembra che crescano più in fretta di noi. A 13/14 anni già escono la sera, già hanno scopato o già fumano e le ragazzine già si vestono da adulte o si truccano.

Io a quell'età ero solo scuola, compiti a casa, piscina e/o campetto, come tanti bambini della mia età.

Ormai i tempi si sono accorciati e si diventa grandi prima e quando ciò succede si abbandona il gioco in strada per altre cose considerate più da grandi.

 

Io non sono fiducioso sul calcio in generale,per me il livello si abbasserà sempre di più, perchè il talento vero nasce per strada non nella scuola calcio.

Del Piero e Zidane hanno imparato a trattare e difendere la palla come sanno, perchè da piccoli giocavano al campetto quello con le buche, quello irregolare, e quello dove si giocava in 40.

Oggi se si gioca non si gioca più in queste condizioni, si gioca su campi migliori, ben equipagaggiati e tutto. La genialità del gioco inevitabilmente si perderà, miglioreranno altre cose, ma un 10 vero, non dico Del Piero, ma già uno con i piedi di Cassano, non nascerà mai più, perchè certi stimoli del gioco che ti da la strada nessuna scuola calcio e nessun allenatore li può dare.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Concordo totalmente.

 

Le scuole calcio devono insegnare appunto a giocare a calcio, non la tattica e le sue applicazioni. Così facendo si limita la crescita del ragazzo.

Tattica e applicazioni fanno parte del calcio, ci sono migliaia di freestyler che in una partita vera farebbero la fine dei *.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Davvero... sono d'acordo su tutto... nei pulcini della squadra del mio paese ero quello con i piedi buono se cosî si puô dire... e mi divertivo da morire nella partita di fine allenamento perché li potevo fare ciò che volevo con la palla... peccato che il mio allenatore ci fermava ogni 3 secondi per riprenderci dove sbagliavamo e metteva un massimo di 3 tocchi al pallone... la morte del calcio e del divertimento perdio... io farei fare un corso avanzato a tutti gli allenatori italiani mandandoli in spagna per capire cosa vuol dire davvero giocare a calcio... e comunque sono convinto che col talento di totti baggio del piero ecc ci si nasca non ci si diventa... e questi talenti vanno sviluppati in maniera diversa dagli altri... quelli che corrono e basta devono fare un certo tipo di allenamento... quelli che sanno giocare a calcio, un altro...

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Quella Nazionale che racconti fu figlia dell'autarchia e della chiusura delle frontiere seguite alla sconfitta con la Corea.

E fu figlia della professionalità di Italo Allodi e di una grande dirigente come Artemio Franchi.

 

Non so come insegnassero il calcio ai ragazzini dell'epoca e se la diagonale nell'epoca dei "liberi" che si staccavano dietro avesse già un senso o lo ha assunto dopo con l'avvento della zona.

So però che avevamo dei difensori eccezionali nella marcatura ad uomo, e per questo conosciuti nel mondo ancora più che da noi dove Tarcisio Burgnich (una delle icone del prototipo di difensore italiano) non gode di tutta questa notorietà.

 

Quoto col sangue le ultime righe da te scritte: genitori che non meritano la fortuna di avere un bambino da educare ed a cui inculcare valori.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Qualcosa deve cambiare sicuramente, ma non scordiamoci che in fondo stiamo parlando di talento, che è una cosa assolutamente casuale e non programmabile, nel senso che ti possono nascere 5-6 talenti straordinari tutti insieme in 5 anni (vedi Del Piero, Totti, Nesta, Buffon e Pirlo) e poi magari per 10 anni non ti nasce nulla di che. Alla fine la casualità rimane il fattore primario secondo me. Già per dire se paragono i nati tra il 90 e il 95 con i nati tra il 1985 e il 1990 vedo un netto miglioramento. Di giocatori degni di nota nati tra il 1985 e il 1990 l'Italia ne ha praticamente DUE, Marchisio e Bonucci, entrambi "gregari" venuti fuori alla lunga con impegno e dedizione, non certo dei talenti cristallini che a 20 anni dicevi "questo è un fenomeno". Tra 90 e 95 per ora hai già diversi giocatori interessanti che promettono bene, Verratti, Berardi, volendo lo stesso Shaarawy che scarso non è, Florenzi, Rugani e Romagnoli. Insomma, rispetto ai 5 anni precedenti mi sembra di vedere più carne al fuoco e non credo ci sia stato un cambiamento radicale nei metodi usati nelle giovanili. E' solo un caso, perché alla fine di quello si tratta. Qualcuno potrebbe contestarmi parlando della Spagna. E invece la Spagna è proprio l'opposto, la Spagna ha lavorato su una cosa non casuale che è la tattica, ha sempre avuto giocatori buoni ma non erano pronti tatticamente, poi ha fatto il salto di qualità a livello tattico grazie a diversi allenatori spagnoli bravi e ha avuto la fortuna, nello stesso periodo, di avere la generazione di talenti migliore della sua storia e quindi ha dominato negli anni in cui i vari Xavi, Iniesta, Puyol, ecc, erano al top. Paradossalmente gli stessi Xavi, Iniesta, ecc, se fossero nati 10 anni prima, non avrebbero ottenuto nulla, perché il calcio spagnolo non era ancora al top tatticamente. Ora lo è e lo dimostra proprio il fatto che anche le "piccole" spagnole, che se guardi la rosa non vedi neanche un giocatore degno di nota, riescono ad ottenere ottimi risultati in Europa.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
la diagonale difensiva è una delle prime cose da imparare se si vuole imparare a giocare a calcio....

Le diagonali si insegnano quando giochi a 11 dai 12/13 in su. Non si rompono le balle ai bambini di 6/7/8/9/10 anni

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Tattica e applicazioni fanno parte del calcio, ci sono migliaia di freestyler che in una partita vera farebbero la fine dei *.

 

Ma cosa centrano i freestyler?

 

Molti di loro non sanno calciare decentemente in porta, per dire...

 

Insegnare a giocare a calcio ai bambini significa in prima battuta insegnargli la conduzione del pallone, le varie tecniche di calcio (inteso come impatto sul pallone), come passare, come tirare, come fare cross, come colpire di testa in base alle situazioni ecc...

 

Poi possiamo pensare alla tattica e all'applicazione a un determinato ruolo, mettendoli in campo...

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

 

Tattica e applicazioni fanno parte del calcio, ci sono migliaia di freestyler che in una partita vera farebbero la fine dei *.

i freestyler non sono calciatori infatti

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Ho un figlio 13enne che gioca a calcio da quando ne aveva 6. Gioca in una scuola calcio ottimamente strutturata, con gestione tecnica molto valida, tanto che ogni anno diverse società professionistiche, anche di serie A, attingono a questa società per le loro formazioni giovanili. Hanno squadre di "selezionati" che dagli 11 anni giocano sotto categoria e su campo a 11. Qualche allenamento lo vedo ed in effetti curano molto la tecnica con esercizi specifici, ma i movimenti senza palla e lo stare in campo trova il suo tempo.

D'altra parte senza tattica e ordine in campo non l'avrebbero mai spuntata contro squadre di ragazzi più grandi di uno o due anni e quindi fisicamente molto più avanti di loro.

Questo non significa privilegiare il risultato, anzi. La giocano sempre, mai rilanci del portiere , palle spazzate in tribuna o buttate in avanti, ma gioco veloce e corale senza paura di sbagliare. Questo mix secondo me è giusto, altrimenti non è calcio, perchè il calcio è gioco di squadra e prima impari questa cosa meglio è.

Poi quando va con i suoi amichetti a giocare a calcetto si abbandona alle cassate tipo rabone dribbling e circenserie varie.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

la tattica e l'intelligenza tattica sono quello che permette a un giocatore mediocre di giocarsela con giocatori più forti...

 

per il resto, il tifo esagerato, come avviene nei derby della mole nelle categorie giovani...è una cosa vomitevole...

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Aggiungo una cosa, se ho ben capito il senso della traccia: chi conosce (non a livello professionale) il calcio giovanile professionistico avrà notato una differenza abissale tra i ragazzi francesi, tedeschi, olandesi, spagnoli e portoghesi, rispetto ai nostri. E parlo della generazione che va dai 95 ai 99 (e probabilmente sino ai 2000).

Francia, Germania, Spagna, Olanda e Portogallo (e in buona parte anche la scuola slava) hanno una cultura profonda del sistema calcio sin dall'infanzia.

Oh attenzione, non vado a vedere gli allenamenti degli enfant del Troyes (per dire..), però queste notizie nei siti specializzati sono una costante.

 

È tutto vero quello che dice Tommaso, e l'ho rimarcato sopra, ma la riprova di tutto questo sono i risultati poi delle varie competizioni giovanili.

Cioè, se io penso alle nazioni testè citate potrei segnalare tranquillamente 40 ragazzi interessanti per ogni nazione, della generazione dai 95 ai 99/2000. Ma di italiani se ne cito 5 sono tanti.

E non sono fuori tema. Perchè è il risultato finale questo.

È il risultato di un lavoro sbagliato.

 

 

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Quella della tattica è per me, ormai, una leggenda nera. I problemi del calcio italiano sono ben altri.

 

P.S.: il goal dell'82 avviene a velocità infime, sarebbe impensabile oggi scambiarsi palla due o tre volte nell'area avversaria.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

1) anche se vostro figlio non sarà mai messi non siate ossessivi

2) quando state appesi alle retine per delle partite di under 14 a urlare come scimmie in calore contro arbitri e avversari vi prenderei a bastonate nei reni, siete la cosa parte peggiore del calcio.

Non so che esperienze abbia sperimentato tu, ma quello che vedo io è che a livello professionistico non si fa (quasi) tattica sotto i quattordici anni e sotto i diciassette anni non si fa nemmeno il fuorigioco.

Vedo che molti giocatori di talento vengono arretrati a centrocampo e qualcuno persino in difesa, esempi li abbiamo in casa con Mattiello e Clemenza, tra gli altri.

Quindi non so bene con chi tu ce l'abbia, sicuramente non con la Juventus, quindi concordo che non andasse postato su Juventus forum, ma ho come la vaga impressione che non verrà spostato.

Sul quotato, non c'è che essere d'accordo, ma anche qui la Juventus non c'entra, visto che è molto rigida anche coi genitori dei ragazzi, a tutti i livelli.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

×

Informazione Importante

Utilizziamo i cookie per migliorare questo sito web. Puoi regolare le tue impostazioni cookie o proseguire per confermare il tuo consenso.