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Mormegil

Guerra di Siria e situazione mediorientale: news e commenti

Post in rilievo

Mi fai un esempio di guerra americana recente per deporre un leader "non gradito" che non sia in Medio Oriente? O di risultato di elezioni ribaltato da un colpo di stato benedetto (per non dire voluto) dai servizi segreti americani o francesi?

Ripeto, crea Israele in mezzo a Vietnam, Laos, Thailandia, ecc e puoi essere sicuro che il caos mediorientale sarebbe avvenuto lì.

 

Mi pare abbia avuto un ruolo Hillary Clinton in Honduras ma potrei sbagliarmi.

 

Su Israele non saprei secondo me quelle popolazioni asiatiche hanno una mentalita' diversa.

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Mi pare abbia avuto un ruolo Hillary Clinton in Honduras ma potrei sbagliarmi.

 

Su Israele non saprei secondo me quelle popolazioni asiatiche hanno una mentalita' diversa.

 

Vabbe' dicevo di paesi che contano qualcosa, se destabilizzi l'Honduras non si incavola nessuno. Neanche della Somalia interessa nulla a nessun arabo, pur essendo tecnicamente "araba" e musulmana!

La mentalità degli asiatici può essere quella che vuoi, ma nessuno gradisce vedere la sua terra regalati ad altri. Magari ti creano una guerriglia stile YPG dei curdi o i primi fedayyin palestinesi, ma di certo non stanno a guardare.

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Dal "colpiscine uno per educarne 100" al "colpiscili tutti a scanso di equivoci"... .ehm .ehm

 

http://english.alarabiya.net/en/News/middle-east/2016/11/25/One-of-the-last-remaining-OBGYN-hospitals-in-Aleppo-destroyed-.html

 

By Leila Alwan Friday, 25 November 2016

 

 

 

A hospital specialized in Obstetrics and Gynecology (OBGYN) in the Syrian city of Termanin was targeted by air raids on Friday, leaving two reported dead and several injured.

 

Al-Zahraa hospital, located in the border region between Aleppo and Idlib, was reported to be one of the few remaining OBGYN hospitals in the area.

 

Doctors who were working at the hosptial sent pictures Al Arabiya English showing the destruction caused by at least one reported airstrike.

 

About 250,000 people in eastern Aleppo have been under siege since President Bashar al-Assad’s army, aided by Iranian-backed militias and Russian jets, cut off the last road in early July.

 

The last operating hospital in the rebel-held district was destroyed by Russian fighter jets last week, leaving the besieged people without access to medical care.

 

 

 

Qui una intervista a Carlo Jean

http://www.ilsussidiario.net/mobile/Esteri/2016/11/25/BATTAGLIA-DI-ALEPPO-Jean-Putin-vuole-anticipare-Trump-con-una-pioggia-di-bombe/734683/

 

 

Bombardamenti indiscriminati da parte dei russi e dell'esercito di Assad su Aleppo est, per radere al suolo ogni resistenza. La battaglia finirà con un bagno di sangue. CARLO JEAN

 

Pubblicazione: venerdì 25 novembre 2016

 

Da quando la Russia ha scatenato la nuova offensiva contro la zona orientale di Aleppo, quella in mano ai ribelli, lo scorso 15 novembre, sono stati effettuati più di 2300 bombardamenti aerei. Otto gli ospedali e i centri medici colpiti, sei le scuole e molte altre infrastrutture civili. Non vengono colpiti a causa di errori, ma deliberatamente, per fiaccare la città, come spiega a ilsussidiario.net l'ex generale e analista militare Carlo Jean: "Questa è la classica politica militare di Mosca come l'abbiamo già vista in Cecenia: radere al suolo tutto e tutti, senza porsi il problema dei civili fino a quando non cesserà la resistenza dei ribelli, decisi da parte loro ad andare avanti a oltranza". Un massacro davanti agli occhi del mondo, 271.536 civili intrappolati nella zona est della città destinati alla morte, "mentre le potenze occidentali, senza un chiaro ordine degli Stati Uniti, se ne stanno alla larga dal conflitto con molta cautela".

 

 

 

Jean, secondo lei è solo una coincidenza che la nuova offensiva aerea su Aleppo sia cominciata non appena Donald Trump è stato eletto?

 

Difficile dirlo, i russi procedono con i loro piani e le loro strategie senza curarsi di nessuno. Tre giorni fa ad esempio hanno schierato missili anti-navi a Kaliningrad al confine tra Polonia e Lituania, un chiaro messaggio per dire che nessuno deve interferire con loro. Si può comunque dire che abbiano dato un'accelerata alla loro offensiva per cercare di chiudere i giochi prima che la nuova amministrazione Trump diventi effettiva a tutti i livelli, anche in politica estera.

 

 

Trump in campagna elettorale ha detto di voler tornare al vecchio isolazionismo americano; ritiene che procederà su questa linea?

 

No. Gli Stati Uniti non possono tirarsi fuori da alcun gioco di politica estera perché hanno una bilancia commerciale molto negativa che possono correggere solo vendendo dollari, creando ricchezza e per far questo devono far girare i soldi e mantenere così un equilibrio economico. L'America soprattutto non può essere isolazionista perché altrimenti lascerebbero tutto in mano ai cinesi.

 

 

Gli interessi della Cina arrivano fino al Medio Oriente?

 

La Cina è già fortemente presente in questa area, è il più grande partner commerciale dell'Iran e il secondo o terzo della Turchia. Non dimentichiamo poi che importa petrolio da tutti i paesi del Golfo. Anche le aperture di Trump a Putin, ammesso che siano vere, cosa di cui personalmente dubito, sono in funzione anticinese.

 

 

Torniamo alla battaglia di Aleppo: come è la situazione dal punto di vista militare?

 

I russi e l'esercito di Assad stanno spingendo in modo tale da realizzare la conquista della parte est in mano ai ribelli. In questo modo la Siria che conta, quella maggiormente popolata e più importante dal punto di vista economico, sarebbe di nuovo sotto il controllo di Assad.

 

 

Una battaglia in cui non ci si fa scrupoli di bombardare gli ospedali e uccidere i civili.

 

Questa è da sempre la politica militare russa, lo abbiamo visto anche in Cecenia. Mosca non si pone minimamente il problema che dei civili possano morire fino a quando non ottiene il risultato prestabilito.

 

Nelle ultime ore i ribelli hanno detto all'Onu di essere favorevoli ad aprire al passaggio di medicinali e cibo, ma Mosca e Damasco non hanno dato risposta.

 

A loro interessa solo che i ribelli si arrendano. Continueranno a  bombardare fino a quando non si creerà una situazione simile a quanto successo a Damasco, un accordo con i ribelli per andarsene, il "dove" non lo sa nessuno però. 

 

 

Con la liberazione di Aleppo cosa succederà dal punto di vista militare?

 

La guerra in Siria non finirà certamente, ma per Assad sarebbe una grande vittoria dal punto di vista psicologico. Anche perché con una popolazione per l'80 per cento sunnita dominata da una minoranza alawita e dopo tanti morti e massacri, è praticamente impossibile pensare a una riconciliazione nazionale.

 

 

Inizialmente Regno Unito e Francia partecipavano alle operazioni militari, adesso sembrano sparite dai giochi.

 

Senza una decisione forte degli Usa in merito, le potenze europee si tengono a lato di tutto in maniera molto cauta.

 

 

Che previsioni fa per la battaglia di Aleppo, si andrà avanti ancora a lungo?

 

Al momento le forze governative pur con l'appoggio degli hezbollah, degli iraniani e molti altri non sono in grado di conquistare la città con un'offensiva di terra. I bombardamenti aerei andranno avanti ancora per un bel po'.

 

 

Metodo Grozny ca va sans dire (dicembre 1999/febbraio 2000 con lo zio Vladimir già saldamente in sella):

11c83r8.jpg

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Dal "colpiscine uno per educarne 100" al "colpiscili tutti a scanso di equivoci"... .ehm .ehm

 

http://english.alarabiya.net/en/News/middle-east/2016/11/25/One-of-the-last-remaining-OBGYN-hospitals-in-Aleppo-destroyed-.html

 

 

 

 

Qui una intervista a Carlo Jean

http://www.ilsussidiario.net/mobile/Esteri/2016/11/25/BATTAGLIA-DI-ALEPPO-Jean-Putin-vuole-anticipare-Trump-con-una-pioggia-di-bombe/734683/

 

 

Metodo Grozny ca va sans dire (dicembre 1999/febbraio 2000 con lo zio Vladimir già saldamente in sella):

11c83r8.jpg

 

Meno male perché con una Cecenia indipendente si sarebbe creato un califfato anche in quella zona, non dimentichiamo che molti islamici terroristi dell' Isis arrivavano da lì.

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Meno male perché con una Cecenia indipendente si sarebbe creato un califfato anche in quella zona, non dimentichiamo che molti islamici terroristi dell' Isis arrivavano da lì.

 

Beh, diciamo che hai ribaltato il nesso causa-effetto. Casomai furono proprio i massacri russi in Cecenia a favorire la diffusione dell'ideologia jihadista da quelle parti e ad attirare migliaia di jihadisti da tutto il mondo. Che poi è la stessa cosa accaduta in Iraq prima e in Siria poi. Oppure in Bosnia negli anni 90. E' sempre stato così, quando un popolo islamico subisce un'aggressione militare da una nazione non islamica quello diventa l'habitat ideale per la diffusione dell'ideologia del jihadismo, perché sono i primi a "soccorrere" quelle popolazioni che finiscono per vedere in loro dei "difensori" che combattono contro chi li massacra. E ovviamente ci vuole poco a convincere chi vive sotto le bombe che gli "infedeli" lo bombardano per la sua fede e che la causa islamica mondiale è unica e via dicendo. Con il risultato che 5 mila jihadisti possono diventare centinaia di migliaia in certi frangenti. E mentre oggi l'Isis è vista come una minaccia anche dagli arabi stessi, non è mai stato così per i vari jihadisti in Afghanistan, Bosnia, Cecenia, ecc, visti e considerati tutt'oggi degli "eroi" dalle masse arabe, tanto che non pochi "complottisti" nostrani ritengono l'Isis una creatura di servizi segreti "ostili" (CIA, Mossad, ecc) creata ad hoc per "infangare i veri jihadisti". Per quello dico che in Siria la situazione è delicata, perché l'intervento russo a favore di Assad (e magari americano tra un po' se Trump andrà in una certa direzione) rischia seriamente di migliorare l'immagine di questi gruppi agli occhi dei popoli mediorientali. E sarebbe un bel problema per tutti.

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Meno male perché con una Cecenia indipendente si sarebbe creato un califfato anche in quella zona, non dimentichiamo che molti islamici terroristi dell' Isis arrivavano da lì.

 

Eh ma c'è un limite a tutto però...

Lo stato italiano non ha raso al suolo Genova per eliminare le BR, nè quello spagnolo ha bombardato Bilbao per sbarazzarsi dell'Eta; ed anche gli inglesi, pur andandoci giù pesante con il Bloody Sunday, non hanno distrutto Belfast per sbarazzarsi dell'Ira.

I russi invece a Grozny hanno usato carri armati, artiglieria e bombardamenti aerei, come a Berlino nel '45, spianando completamente la città nell'indifferenza generale, preferendo utilizzare il più rozzo e sbrigativo metodo militare al posto delle più sofisticate tecniche antiterrorismo.

E' il loro modo di agire, c'è poco da fare: e lo abbiamo visto al teatro Dubrovka quando non hanno trovato di meglio che diffondere gas asfissiante nei condotti dell'aria eliminando oltre i terroristi anche almeno 130 ostaggi su 850 ed anche alla scuola di Beslan dove la totale incapacità di gestire la crisi da parte delle autorità russe, ha prodotto come risultato finale la morte di 330 ostaggi.

 

E guarda che non è impossibile minimizzare le perdite civili in queste situazioni, come più volte hanno dimostrato gli israeliani: è semplicemente questione di volerlo o non volerlo fare, o al limite di essere capaci o non capaci di farlo e quindi di accettare di prendere lezioni da coloro che sono più esperti, anzichè muoversi (nel migliore dei casi) come elefanti ubriachi in una cristalleria.

 

Quanto al califfato ceceno: siamo proprio sicuri che i metodi brutali adottati dal governo russo contro la popolazione civile cecena non abbiano prodotto come frutto velenoso i numerosi jihadisti ceceni confluiti nell'Isis?

Perchè è molto facile additare le politiche americane e israeliane in Medio Oriente quale causa principale del jihadismo sunnita, ma è molto meno facile che qualcuno abbia l'onestà intellettuale di puntare il dito contro quelle russe in Cecenia, in Daghestan, nel Nagorno Karabach e Dio solo sa dov'altro nel Caucaso.

 

Come se ai figli di Putin fosse tutto concesso.

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Beh, diciamo che hai ribaltato il nesso causa-effetto. Casomai furono proprio i massacri russi in Cecenia a favorire la diffusione dell'ideologia jihadista da quelle parti e ad attirare migliaia di jihadisti da tutto il mondo. Che poi è la stessa cosa accaduta in Iraq prima e in Siria poi. Oppure in Bosnia negli anni 90. E' sempre stato così, quando un popolo islamico subisce un'aggressione militare da una nazione non islamica quello diventa l'habitat ideale per la diffusione dell'ideologia del jihadismo, perché sono i primi a "soccorrere" quelle popolazioni che finiscono per vedere in loro dei "difensori" che combattono contro chi li massacra. E ovviamente ci vuole poco a convincere chi vive sotto le bombe che gli "infedeli" lo bombardano per la sua fede e che la causa islamica mondiale è unica e via dicendo. Con il risultato che 5 mila jihadisti possono diventare centinaia di migliaia in certi frangenti. E mentre oggi l'Isis è vista come una minaccia anche dagli arabi stessi, non è mai stato così per i vari jihadisti in Afghanistan, Bosnia, Cecenia, ecc, visti e considerati tutt'oggi degli "eroi" dalle masse arabe, tanto che non pochi "complottisti" nostrani ritengono l'Isis una creatura di servizi segreti "ostili" (CIA, Mossad, ecc) creata ad hoc per "infangare i veri jihadisti". Per quello dico che in Siria la situazione è delicata, perché l'intervento russo a favore di Assad (e magari americano tra un po' se Trump andrà in una certa direzione) rischia seriamente di migliorare l'immagine di questi gruppi agli occhi dei popoli mediorientali. E sarebbe un bel problema per tutti.

 

Ecco, appunto... abbiamo detto praticamente la stessa cosa...

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E intanto nell'indifferenza generale dei media nostrani in Iraq succede qualcosa che può gettare ancora più benzina sul fuoco.

Oggi il parlamento iracheno ha approvato una legge per includere le "milizie popolari" (milizie sciite) nell'esercito. Inutile dire che tutti i parlamentari sunniti hanno abbandonato l'aula, considerando quanto accaduto un atto gravissimo che premia chi massacra i sunniti, visto che il movimento delle "milizie popolari" è accusato di terrorismo e massacri settari dalla componente sunnita.

Ovviamente tutte cose che vanno a vantaggio dell'Isis e di Alqaeda, per loro sarà più facile pescare tra i sunniti iracheni esasperati da questa situazione.

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E intanto nell'indifferenza generale dei media nostrani in Iraq succede qualcosa che può gettare ancora più benzina sul fuoco.

Oggi il parlamento iracheno ha approvato una legge per includere le "milizie popolari" (milizie sciite) nell'esercito. Inutile dire che tutti i parlamentari sunniti hanno abbandonato l'aula, considerando quanto accaduto un atto gravissimo che premia chi massacra i sunniti, visto che il movimento delle "milizie popolari" è accusato di terrorismo e massacri settari dalla componente sunnita.

Ovviamente tutte cose che vanno a vantaggio dell'Isis e di Alqaeda, per loro sarà più facile pescare tra i sunniti iracheni esasperati da questa situazione.

 

:| :|

 

ricascano nell'errore di Al Maliki... .doh

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Eh ma c'è un limite a tutto però...

Lo stato italiano non ha raso al suolo Genova per eliminare le BR, nè quello spagnolo ha bombardato Bilbao per sbarazzarsi dell'Eta; ed anche gli inglesi, pur andandoci giù pesante con il Bloody Sunday, non hanno distrutto Belfast per sbarazzarsi dell'Ira.

I russi invece a Grozny hanno usato carri armati, artiglieria e bombardamenti aerei, come a Berlino nel '45, spianando completamente la città nell'indifferenza generale, preferendo utilizzare il più rozzo e sbrigativo metodo militare al posto delle più sofisticate tecniche antiterrorismo.

E' il loro modo di agire, c'è poco da fare: e lo abbiamo visto al teatro Dubrovka quando non hanno trovato di meglio che diffondere gas asfissiante nei condotti dell'aria eliminando oltre i terroristi anche almeno 130 ostaggi su 850 ed anche alla scuola di Beslan dove la totale incapacità di gestire la crisi da parte delle autorità russe, ha prodotto come risultato finale la morte di 330 ostaggi.

 

E guarda che non è impossibile minimizzare le perdite civili in queste situazioni, come più volte hanno dimostrato gli israeliani: è semplicemente questione di volerlo o non volerlo fare, o al limite di essere capaci o non capaci di farlo e quindi di accettare di prendere lezioni da coloro che sono più esperti, anzichè muoversi (nel migliore dei casi) come elefanti ubriachi in una cristalleria.

 

Quanto al califfato ceceno: siamo proprio sicuri che i metodi brutali adottati dal governo russo contro la popolazione civile cecena non abbiano prodotto come frutto velenoso i numerosi jihadisti ceceni confluiti nell'Isis?

Perchè è molto facile additare le politiche americane e israeliane in Medio Oriente quale causa principale del jihadismo sunnita, ma è molto meno facile che qualcuno abbia l'onestà intellettuale di puntare il dito contro quelle russe in Cecenia, in Daghestan, nel Nagorno Karabach e Dio solo sa dov'altro nel Caucaso.

 

Come se ai figli di Putin fosse tutto concesso.

 

E' vero che puo' aver influito, anzi sicuramente lo ha fatto come dice anche Only, ma non bisogna dimenticare che la Cecenia si era resa indipendente anni prima e che la seconda guerra fu una guerra di reazione da parte dei russi, che erano stati nuovamente attaccati. Inoltre come gia' detto piu' volte se non si fosse intervenuti cosi' duramente altre repubbliche separatiste avrebbero preso coraggio e si sarebbe verificata un escalation di conflitti molto probabilmente. La stabilita' sarebbe andata perduta, nello stato con piu' testate atomiche, con tutti i rischi del caso, e l'esistenza stessa della Russia sarebbe stata a rischio. Non bisogna dimenticarle queste cose. Poi hai ragione, ma non so se per impossibilita' ad usare tecniche piu' avanzate o per monito Putin ha usato il pugno duro garantendosi poi l'elezione successiva e l'inizio del suo regno proprio grazie alla determinazione mostrata nella guerra cecena, dopo le colossali figuracce che il Paese aveva subito negli anni precedenti.

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260px-Haider_al-Abadi.jpg

 

Fonte : Al Mayadeen ,

 

La coalizione internazionale diretta dagli USA ha attaccato proditoriamente il luogo dove il leader iracheno Al Abadi si trovava in riunione con le forze popolari irachene conosciute come Al Hashad al Shabi.

Il comando di queste forze ha emesso un comunicato con cui hanno accusato le forze della coalizione USA di aver cercato di assassinare il primo ministro iracheno Haidar Al Abadi.

 

Nel comunicato delle forze irachene si afferma che,

dopo essersi svolta la riunione di Al Abadi con i vari comandanti di questi reparti militari, tenutasi nel vicino aereoporto di Tal Afar, un missile lanciato da un aereo da guerra,

ha impattato esattamente il luogo dove si era svolta la riunione, a pochi metri dalla tenda dove il leader iracheno Al Abadi si trovava pochi minuti prima .

 

Il comando militare iracheno ha rilevato che, l’arma utilizzata, un missile a testata laser autocercante, e’ un tipo di arma in dotazione all’aviazione USA

e di conseguenza risulta evidente l’intenzionalita’ dell’attacco attuato dalle forze USA

che di colpo avrebbe eliminato il premier iracheno ed i capi militari delle forze sciite che combattono nel paese contro l’ISIS (Daesh in arabo).

 

Non e’ la prima volta che le forze della coalizione USA attaccano e colpiscono le posizioni dei reparti di queste forze sciite irachene di Al-Adshad Al Ashabi,

lasciando sul campo vari morti e feriti.

Gli USA non tollerano che queste forze prevalgano in Iraq nella lotta contro il Daesh in quanto sono forze addestrate ed armate dall’Iran che appoggia la lotta anti-terrorista in Iraq .

 

Gli americani sono in Iraq con la loro aviazione e con reparti speciali,

ufficialmente per sconfiggere le forze del Daesh che avevano preso il controllo di molte zone del paese ma, nella realta’::

Washington opera con il suo abituale doppio gioco:

da una parte proclama il suo obiettivo di fermare il Daesh e sconfiggere le forze dei terroristi, dall’altra parte cerca di ritardare in tutti i modi l’avanzata dell’Esercito iracheno e delle forze popolari in modo da avere il pretesto di una presenza sempre piu’ massiccia di forze della coalizione a guida USA.

 

Il vero obiettivo degli USA e’::

a): favorire la creazione di uno stato sunnita autonomo staccato dal controllo della maggioranza sciita,

b) : mentre, nel nord del paese, si prospetta la creazione di una entita’ Curda.

Il tutto al fine di contrastare la crescente influenza dell’ Iran nella regione,

considerato il vero nemico da USA, Arabia Saudita ed Israele.

 

Questo spiega l’appoggio occulto che le forze della coalizione USA hanno fornito alle truppe del Daesh rifornendole di armi, munizioni e generi vari, come denunciato varie volte da esponenti dei Governi di Baghdad & di Damasco .

Si comprende anche perche’ nei depositi dei terroristi, catturati dalle truppe irachene sono stati trovati arsenali di armi made in USA, incluse armi sofisticate come i missili anticarro Tow, con tanto di matricola della US. Army.

 

Esisteva un accordo dell’Amministrazione Obama,

preso direttamente dalla ex segretaria di Stato Clinton, con il governo dell’Arabia Saudita,

secondo il quale gli USA si sarebbero impegnati ad appoggiare il progetto Saudita di creare uno stato sunnita in Iraq, che avrebbe occupato anche parte del territorio della Siria.

In cambio di questo appoggio, i monarchi sauditi hanno finanziato la Fondazione Clinton con molte decine di milioni di dollari.

Le prove di questo accordo sono nelle mail della stessa Clinton ( rese pubbliche da Wikileaks)

e traccia di questo progetto si trova enunciata anche in un documento desecretato della DIA (Defense Intelligence Agency).

 

Tutto rientra nel vecchio piano di balcanizzazione del Medio Oriente e, a distanza di tempo, si possono mettere insieme i vari elementi del “puzzle” medioorientale e comprendere la logica delle azioni di destabilizzazione dei paesi arabi portate avanti dagli

USA,

dall’Arabia Saudita,

con la compiacenza di Israele,

utilizzando i gruppi terroristi e mercenari quali arma geopolitica dell’egemonia USA sulla regione. bah

 

p.s.:: Ci sarebbero abbastanza elementi per imbastire molti capi d’accusa, presso un Corte internazionale, contro i responsabili dell’Amministrazione USA, da Obama alla Clinton,

circa le azioni scellerate dirette da questi personaggi che hanno causato centinaia di migliaia di vittime civili e che hanno sempre contato sulla complicita’ dei governi europei,

da quello di Hollande, alla Merkel, al britannico Cameron .

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E' vero che puo' aver influito, anzi sicuramente lo ha fatto come dice anche Only, ma non bisogna dimenticare che la Cecenia si era resa indipendente anni prima e che la seconda guerra fu una guerra di reazione da parte dei russi, che erano stati nuovamente attaccati. Inoltre come gia' detto piu' volte se non si fosse intervenuti cosi' duramente altre repubbliche separatiste avrebbero preso coraggio e si sarebbe verificata un escalation di conflitti molto probabilmente. La stabilita' sarebbe andata perduta, nello stato con piu' testate atomiche, con tutti i rischi del caso, e l'esistenza stessa della Russia sarebbe stata a rischio. Non bisogna dimenticarle queste cose. Poi hai ragione, ma non so se per impossibilita' ad usare tecniche piu' avanzate o per monito Putin ha usato il pugno duro garantendosi poi l'elezione successiva e l'inizio del suo regno proprio grazie alla determinazione mostrata nella guerra cecena, dopo le colossali figuracce che il Paese aveva subito negli anni precedenti.

 

Il punto è che in una federazione dovresti starci per scelta, non perché il più forte ti obbliga in quanto il tuo territorio è importante per lui. Non credi? Almeno questa è la mia idea di mondo, la gente deve unirsi o separarsi perché lo vuole. Se la maggioranza degli europei per dire decidesse di farla finita con l'UE sarebbe giusto seguire la loro volontà, io personalmente lo riterrei un errore, ma se i popoli lo vogliono pace, non è che giustifico una guerra per imporre l'UE a tutti!

 

260px-Haider_al-Abadi.jpg

 

La coalizione internazionale diretta dagli USA ha attaccato proditoriamente il luogo dove il leader iracheno Al Abadi si trovava in riunione con le forze popolari irachene conosciute come Al Hashad al Shabi.

Il comando di queste forze ha emesso un comunicato con cui hanno accusato le forze della coalizione USA di aver cercato di assassinare il primo ministro iracheno Haidar Al Abadi.

 

Nel comunicato delle forze irachene si afferma che,

dopo essersi svolta la riunione di Al Abadi con i vari comandanti di questi reparti militari, tenutasi nel vicino aereoporto di Tal Afar, un missile lanciato da un aereo da guerra,

ha impattato esattamente il luogo dove si era svolta la riunione, a pochi metri dalla tenda dove il leader iracheno Al Abadi si trovava pochi minuti prima .

 

Il comando militare iracheno ha rilevato che, l’arma utilizzata, un missile a testata laser autocercante, e’ un tipo di arma in dotazione all’aviazione USA

e di conseguenza risulta evidente l’intenzionalita’ dell’attacco attuato dalle forze USA

che di colpo avrebbe eliminato il premier iracheno ed i capi militari delle forze sciite che combattono nel paese contro l’ISIS (Daesh in arabo).

 

Non e’ la prima volta che le forze della coalizione USA attaccano e colpiscono le posizioni dei reparti di queste forze sciite irachene di Al-Adshad Al Ashabi,

lasciando sul campo vari morti e feriti.

Gli USA non tollerano che queste forze prevalgano in Iraq nella lotta contro il Daesh in quanto sono forze addestrate ed armate dall’Iran che appoggia la lotta anti-terrorista in Iraq .

 

Gli americani sono in Iraq con la loro aviazione e con reparti speciali,

ufficialmente per sconfiggere le forze del Daesh che avevano preso il controllo di molte zone del paese ma, nella realta’::

Washington opera con il suo abituale doppio gioco:

da una parte proclama il suo obiettivo di fermare il Daesh e sconfiggere le forze dei terroristi, dall’altra parte cerca di ritardare in tutti i modi l’avanzata dell’Esercito iracheno e delle forze popolari in modo da avere il pretesto di una presenza sempre piu’ massiccia di forze della coalizione a guida USA.

 

Il vero obiettivo degli USA e’::

a): favorire la creazione di uno stato sunnita autonomo staccato dal controllo della maggioranza sciita,

b) : mentre, nel nord del paese, si prospetta la creazione di una entita’ Curda.

Il tutto al fine di contrastare la crescente influenza dell’ Iran nella regione,

considerato il vero nemico da USA, Arabia Saudita ed Israele.

 

Questo spiega l’appoggio occulto che le forze della coalizione USA hanno fornito alle truppe del Daesh rifornendole di armi, munizioni e generi vari, come denunciato varie volte da esponenti dei Governi di Baghdad & di Damasco .

Si comprende anche perche’ nei depositi dei terroristi, catturati dalle truppe irachene sono stati trovati arsenali di armi made in USA, incluse armi sofisticate come i missili anticarro Tow, con tanto di matricola della US. Army.

 

Esisteva un accordo dell’Amministrazione Obama,

preso direttamente dalla ex segretaria di Stato Clinton, con il governo dell’Arabia Saudita,

secondo il quale gli USA si sarebbero impegnati ad appoggiare il progetto Saudita di creare uno stato sunnita in Iraq, che avrebbe occupato anche parte del territorio della Siria.

In cambio di questo appoggio, i monarchi sauditi hanno finanziato la Fondazione Clinton con molte decine di milioni di dollari.

Le prove di questo accordo sono nelle mail della stessa Clinton ( rese pubbliche da Wikileaks)

e traccia di questo progetto si trova enunciata anche in un documento desecretato della DIA (Defense Intelligence Agency).

 

Tutto rientra nel vecchio piano di balcanizzazione del Medio Oriente e, a distanza di tempo, si possono mettere insieme i vari elementi del “puzzle” medioorientale e comprendere la logica delle azioni di destabilizzazione dei paesi arabi portate avanti dagli

USA,

dall’Arabia Saudita,

con la compiacenza di Israele,

utilizzando i gruppi terroristi e mercenari quali arma geopolitica dell’egemonia USA sulla regione. bah

 

p.s.:: Ci sarebbero abbastanza elementi per imbastire molti capi d’accusa, presso un Corte internazionale, contro i responsabili dell’Amministrazione USA, da Obama alla Clinton,

circa le azioni scellerate dirette da questi personaggi che hanno causato centinaia di migliaia di vittime civili e che hanno sempre contato sulla complicita’ dei governi europei,

da quello di Hollande, alla Merkel, al britannico Cameron .

 

Magari se ci dai le fonti di questi incredibili scoop non sarebbe male!

Comunque ti informo che curdi, esercito iracheno e hashd stanno riprendendo terreni all'Isis SOLO perché gli USA fanno piazza pulita con i raid e gli aprono la strada. Prima dell'intervento aereo USA stavano soccombendo di fronte all'Isis, che era perfino arrivato ai confini di Baghdad. Secondo te cos'è successo, sono improvvisamente diventati più forti e si sono ripresi in pochi mesi i terreni persi? Hanno preso degli integratori e gli sono cresciuti i muscoli? Molto semplicemente è cambiato che ora hanno il supporto aereo americano, ecco perché avanzano! Quindi dire che la notizia fa ridere è poco.

Sulla "balcanizzazione" è inutile stare ad accusare USA, Russia o Cina. La verità è che i curdi non vogliono più stare con gli arabi e i sunniti non vogliono più stare con gli sciiti. Obama, Putin, Trump e pinco pallino possono dire quello che gli pare, ma se marito e moglie non si sopportano più non c'è mediazione che tenga! Ed è inutile insistere per farli stare insieme, vuol dire solo altro sangue, altra devastazione, altro terrorismo. Meglio che ognuno si faccia la sua nazione e fine del discorso, non c'è scritto da nessuna parte che Siria e Iraq devono esistere come sono oggi, anche perché i loro confini odierni sono stati disegnati dal COLONIALISMO franco-britannico, come praticamente tutta la zona. Ti devo ricordare che 100 anni fa andavi da Istanbul allo Yemen senza attraversare neanche un confine? Quindi se proprio vogliamo "mettere le cose a posto" mi ridai quei confini lì. Io sogno di prendere l'auto da Amman e andare a Damasco, Baghdad, Beirut, Aleppo, ecc, senza passare confini, perché in fondo ci sono meno differenze tra me giordano e un siriano o un iracheno che tra me napoletano e un milanese! E siccome la cosa non si può fare (e sappiamo entrambi perché) allora chi se ne frega se al posto di due nazioni ne nascono quattro, balcanizzati per balcanizzati meglio trovare una soluzione che faccia finire questa tragedia!

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Il punto è che in una federazione dovresti starci per scelta, non perché il più forte ti obbliga in quanto il tuo territorio è importante per lui. Non credi? Almeno questa è la mia idea di mondo, la gente deve unirsi o separarsi perché lo vuole. Se la maggioranza degli europei per dire decidesse di farla finita con l'UE sarebbe giusto seguire la loro volontà, io personalmente lo riterrei un errore, ma se i popoli lo vogliono pace, non è che giustifico una guerra per imporre l'UE a tutti!

 

 

 

Fosse sempre cosi' come dici il mondo si frammenterebbe continuamente a seconda dei periodi: la Scozia se ne andrebbe per conto suo, il Sud tirolo pure, il Veneto probabilmente anche, forse pure la Lombardia, la Corsica, la Catalogna, i Paesi Baschi, in passato lo avrebbero fatto tutti i Paesi del sud degli Stati Uniti, ecc ecc. Se ci sono regole condivise per cui uno Stato puo' dissociarsi da un'unione, come previsto in quella europea, e' un conto; altrimenti sarebbe il caos, ognuno andrebbe per la sua strada a seconda dell'epoca e delle circostanze.

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260px-Haider_al-Abadi.jpg

 

La coalizione internazionale diretta dagli USA ha attaccato proditoriamente il luogo dove il leader iracheno Al Abadi si trovava in riunione con le forze popolari irachene conosciute come Al Hashad al Shabi.

Il comando di queste forze ha emesso un comunicato con cui hanno accusato le forze della coalizione USA di aver cercato di assassinare il primo ministro iracheno Haidar Al Abadi.

 

Nel comunicato delle forze irachene si afferma che, ... ecc. , ecc....

 

 

 

 

 

Magari se ci dai le fonti di questi incredibili scoop non sarebbe male!

......... ecc. , ecc.......

 

 

 

 

In pratica lo ha detto il primo ministro Al Abadi ( ... per dire ) , ovviamente se aspetti un riscontro su

ad es. ... Repubblica o su RAI 1 ( sempre per dire , ma mica tanto ... ) stai fresco !!

 

Poi , ovviamente , ho scritto delle considerazioni personali , più che altro , che non c'entrano

con la notizia di quello che è successo , ma tanto per anticipare lo svolgimento della Guerra ( oltre tutto , sono cose che già abbiamo previsto un pò tutti , cioè : la Balcanizzazione , ecc. )

Ormai sulla Guerra in Siria sappiamo tutto ,

sappiamo le cause ,

sappiamo gli effetti (purtroppo ) , ecc. ,

ormai dobbiamo "solo" aspettare la fine per capire i confini precisi dello "spezzatino " ... ;)

 

L'unica cosa che non ancora riesco a capire : Dove sarà riservato il DAESH ( secondo me : la parte estrema Est della Siria ed la parte confinante dell'Iraq ) .

 

Comunque , secondo me , quando finirà il mandato di Obama capiremo qualcosa di più preciso ( Febbraio/Marzo ) .

Infine sono curioso di vedere che fine farà il progetto della "pipeline " del Gas - Quatariota e se

si farà , dove passerà .... .boh

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Fosse sempre cosi' come dici il mondo si frammenterebbe continuamente a seconda dei periodi: la Scozia se ne andrebbe per conto suo, il Sud tirolo pure, il Veneto probabilmente anche, forse pure la Lombardia, la Corsica, la Catalogna, i Paesi Baschi, in passato lo avrebbero fatto tutti i Paesi del sud degli Stati Uniti, ecc ecc. Se ci sono regole condivise per cui uno Stato puo' dissociarsi da un'unione, come previsto in quella europea, e' un conto; altrimenti sarebbe il caos, ognuno andrebbe per la sua strada a seconda dell'epoca e delle circostanze.

 

Per me è giusto che sia così, la condivisione di una patria (che devi essere disposto a difendere anche a costo della vita) deve basarsi secondo me su un sentimento di appartenenza e su un legame profondo, non può essere qualcosa di deciso a tavolino da qualcuno secoli prima e immutabile nel tempo.

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In pratica lo ha detto il primo ministro Al Abadi ( ... per dire ) , ovviamente se aspetti un riscontro su

ad es. ... Repubblica o su RAI 1 ( sempre per dire , ma mica tanto ... ) stai fresco !!

 

Poi , ovviamente , ho scritto delle considerazioni personali , più che altro , che non c'entrano

con quello che è successo , ma tanto per anticipare lo svolgimento della Guerra ( oltre tutto , sono cose che già abbiamo previsto un pò tutti , cioè : la Balcanizzazione , ecc. )

Ormai sulla Guerra in Siria sappiamo tutto ,

sappiamo le cause ,

sappiamo gli effetti (purtroppo ) , ecc. ,

ormai dobbiamo "solo" aspettare la fine per capire i confini precisi dello "spezzatino " ... ;)

 

L'unica cosa che non ancora riesco a capire : Dove sarà riservato il DAESH ( secondo me : la parte estrema Est della Siria ed la parte confinante dell'Iraq ) .

 

Comunque , secondo me , quando finirà il mandato di Obama capiremo qualcosa di più preciso ( Febbraio/Marzo ) .

Infine sono curioso di vedere che fine farà il progetto della "pipeline " del Gas - Quatariota e se

si farà , dove passerà .... .boh

 

Daesh non ci sarà più, su quello credo ci siano pochi dubbi. Da qui alla prossima estate penso che cadranno tutte le città in mano agli uomini di Al Baghdadi.

La divisione della Siria avverrà solo se Assad perderà, se vincerà (cosa ormai molto probabile) non so dirti cosa succederà, si verrebbe a creare comunque una situazione molto complicata, perché dovrebbe tenere a bada un paese ormai lacerato dalle divisioni. Forse potrebbe unirlo con un colpo di scena, tipo che vince e poi annuncia le dimissioni e una fase transitoria per nuove elezioni con candidati di tutte le correnti, come a dire la Siria deve essere unita ma se sono io il problema me ne vado. Ma conoscendo il personaggio dubito che possa fare una cosa del genere.

L'incognita più grande è quella dei curdi. Quando vinceranno (anche questa cosa molto probabile) credo che si impunteranno per avere uno stato, specialmente se gli USA saranno con loro. E lì potrebbero scoppiare parecchi problemi, perché nessuno vuole lo stato curdo, non lo vogliono i turchi e non lo vogliono neanche siriani e iracheni. E nemmeno l'Iran!

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Daesh non ci sarà più, su quello credo ci siano pochi dubbi. Da qui alla prossima estate penso che cadranno tutte le città in mano agli uomini di Al Baghdadi.

............. ecc. , ecc..............

 

Spero che Tu avrai ragione per quanto riguarda Daesh ( ma ci spero poco ) .

A) :: Per quanto riguarda i Curdi : secondo me , avranno il Curdistan-Iraqueno e qualcosa della Rojava .

B) :: Poi bisogna vedere che cosa vorra la "mina vagante " Erdogan .....

D ) :: Per quanto riguarda il "mio " Bashar Al Assad 212px-Bashar_al_Assad.jpg.allah :

Se Damasco controlla, oltre alla capitale, Aleppo, Homs, Hama e Latachia, controlla la Siria che conta: il 70% della popolazione e tutti i centri industriali ed economici.

È praticamente game over.

Tutto il resto sono zone rurali e semideserte :: metto la fima !! per come si era messa , se finisce così ... .faticaccia ( da 0 a 3 il primo tempo ... "l'abbiamo " impattatta !! 3 a 3 :d !! ) .ok

 

p.s. : Il Problema , poi , sarà l'Iran , perchè l'amministrazione Trump odia l'Iran ed è molto amica dei Sionisti !! .schiaf

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Spero che Tu avrai ragione per quanto riguarda Daesh ( ma ci spero poco ) .

A) :: Per quanto riguarda i Curdi : secondo me , avranno il Curdistan-Iraqueno e qualcosa della Rojada .

B) :: Poi bisogna vedere che cosa vorra la "mina vagante " Erdogan .....

D ) :: Per quanto riguarda il "mio " Bashar Al Assad 212px-Bashar_al_Assad.jpg.allah :

Se Damasco controlla, oltre alla capitale, Aleppo, Homs, Hama e Latachia, controlla la Siria che conta: il 70% della popolazione e tutti i centri industriali ed economici.

È praticamente game over.

Tutto il resto sono zone rurali e semideserte :: metto la fima !! per come si era messa , se finisce così ... .faticaccia ( da 0 a 3 il primo tempo ... "l'abbiamo " impattatta !! 3 a 3 :d !! ) .ok

 

p.s. : Il Problema , poi , sarà l'Iran , perchè l'amministrazione Trump odia l'Iran ed è molto amica dei Sionisti !! .schiaf

 

Si, ma il controllo territoriale conta relativamente. Se controlli con la forza zone i cui abitanti non ti vogliono sei una tigre di carta, rischi comunque insurrezioni continue, terrorismo, ecc. Senza contare che quel pezzo di Siria dove c'è il 70% della popolazione è il cuore pulsante a livello produttivo, ma le risorse del paese (petrolio e acqua, vedi Eufrate) sono nella parte dove c'è meno popolazione.

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Magari se ci dai le fonti di questi incredibili scoop non sarebbe male!

 

 

Al Mayadeen: direttore del network Ghassan bin Jiddo, ex direttore di Al-Jazeera Teheran, dimessosi dal network quatariota perchè in contrasto con la sua linea politica da lui giudicata troppo sbilanciata a favore dei ribelli. Direttore del canale televisivo Sami Kleib, la cui moglie è una consigliera per i media di Assad.

Circa la proprietà del network, rumors riferiscono di una joint venture tra finanziatori iraniani e il cugino di Assad.

 

https://en.wikipedia...iki/Al_Mayadeen

On the other hand, It is also argued by France 24 and Mohammed Al Jazairy of Asharq Alawsat that Al Mayadeen represents the latest expansion of Iran, Syria and Hezbollah in the field of media. It is further claimed by Zeina Karam of the Associated Press that the channel's close ally in Lebanon is the powerful Shiite militant group Hezbollah. Al Mayadeen prefers to refer to the rebels as "terrorists," and to the actions of the Syrian government against the rebels as "cleansing" when reporting the Syrian civil war.Following its first year of broadcast the channel began to be known by Matthew Keys as "anti-Al Jazeera"

 

It is stated that the owners of the channel are anonymous Arab businessmen. There are speculations about the funding of the channel. Western media claim that the channel is a propaganda platform for Iran and Hezbollah and is funded by them. Omar Ibhais, a freelance Lebanese TV producer, argued that the channel is a joint venture between the Iranians and Rami Makhlouf, cousin of Syrian President Bashar Assad. However, Ghassan bin Jiddo, director of the channel, denied these claims and stated that the channel is funded by Arab businessmen whose identity he would not disclose.

 

http://www.france24....a-lebanon-syria

The new, Beirut-based pan-Arab TV station Al Mayadeen attempts to redress the perceived biases of the Sunni Gulf Arab-financed channels such as Al Jazeera. But will Al Mayadeen be truly objective and independent?

 

At 3pm local time on Monday, a new pan-Arab news channel that many regard as the anti-Al Jazeera, hit the airwaves with coverage aimed as a counterweight to the Qatari-financed channel’s perceived bias against the Syrian and Iranian regimes.

 

With its slogan, "Reality like it is," the new channel, Al Mayadeen - which translates as “the public squares” - promises to objectively cover a region that has been home to strong opinions and even stronger emotions.

But Al Mayadeen has its own critics who say the channel is backed by the regimes in Syria and Iran, making for its own set of biases.

 

Not so, says Ghassan bin Jiddo, a well-known Tunisian journalist who heads Al Mayadeen.

 

“We do not speak in the name of Iran or the Syrian regime, we are a completely independent channel which reflects reality as it is,” said bin Jiddo at a press conference in Beirut this week.

 

Bin Jiddo was the Beirut bureau chief of Al Jazeera before he quit to head the new channel. He’s one of at least five journalists from the Qatari channel’s Beirut bureau who joined the new TV station.

 

Bahrain, an ignored uprising

 

As the winds of revolution sweep through the Arab world, the spotlight has been turned on the Arab media’s coverage of events. Ali Hashem, another journalist who quit Al Jazeera to join Al Mayadeen, made headlines in Lebanon in March when he vented his anger over the one-sided coverage of Syria on Al Jazeera in several emails, which were leaked by Syrian hackers.

 

In his emails, Hashem criticized the Qatar-based channel for refusing to cover the anti-regime uprising in Bahrain, a Shiite majority Arab country ruled by a Sunni monarch.

 

“I felt in one way or another, I am losing my integrity as a journalist, being pushed to lie. It’s the owners of Al Jazeera, those who own Al Jazeera, the Qataris. They are pushing this channel toward journalistic suicide,” said Hashim in an interview with FRANCE 24.

It’s a sentiment shared by Al Mayadeen's news division head.

Sami Kleib, who worked as a journalist in France for many years, is also an ex-star of Al Jazeera. He criticises the partisan nature of the main pan-Arab channels. “When you feed, for example, sectarian wars in the Arab world, you become a killer, not a journalist. That's the problem. Our job is to describe reality, not to falsify it or change it in the interest of one country or another,” said Kleib.

 

The mystery financer

But there's just one problem: Kleib's wife is the communication adviser to Syria’s embattled President Bashar al-Assad, a sensitive subject that he refuses to discuss. The question of the channel's financing is similarly awkward: Kleib himself says the channel is funded by Arab businessmen, but he does not provide any details.

Omar Ibhais, a freelance Lebanese TV producer, claims that he has learned, from inside sources whom he refuses to name, about the new channel's funding source.

“Al Mayadeen channel is a joint venture between the Iranians and Rami Makhlouf, who is the cousin of President Bashar al-Assad,” says Ibhais, referring to the wealthy Syrian businessman who is believed to control as much as 60% of the Syrian economy through his web of business interests that include telecommunications, oil and gas, construction, banking, airlines and retail, according to the Financial Times.

 

Syrian uprising ‘saturates Lebanese politics’

According to Ibhais, Iran launched a media campaign about a year ago to support the revolution in Bahrain and the minority Shiite regime in Damascus.

Franklin Lamb, a US journalist who works for the English service of the Iran-based al Itijah radio and TV station, says the Syrian uprising is a particularly sensitive topic in neighbouring Lebanon, a country that has the same confessional divides as Syria and was under a 30-year Syrian occupation until Syrian troops pulled out of Lebanon following the February 2005 assassination of Lebanese Prime Minister Rafiq Hariri.

“There is not the objectivity, frankly, that one would expect on the subject of Syria. It's just because it's so divisive and it so saturates Lebanese politics,” says Lamb.

The Syrian uprising has split the entire Arab world, according to Roland Barbar, a media specialist who works for Future News, a channel financed by Hariri’s son and former Lebanese Prime Minister Saad Hariri.

“You could say that the situation in Syria has polarised opinion, evidently, and with even more virulence than the Iraqi crisis or even the Middle East's central conflict - the Palestinian-Israeli issue.”

 

 

Direi che ci sia più di un motivo per dubitare dell'obiettività di tale network e di conseguenza degli scoop che diffonde.

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Al Mayadeen: direttore del network Ghassan bin Jiddo, ex direttore di Al-Jazeera Teheran, dimessosi dal network quatariota perchè in contrasto con la sua linea politica da lui giudicata troppo sbilanciata a favore dei ribelli. Direttore del canale televisivo Sami Kleib, la cui moglie è una consigliera per i media di Assad.

Circa la proprietà del network, rumors riferiscono di una joint venture tra finanziatori iraniani e il cugino di Assad.

 

 

 

 

 

 

Direi che ci sia più di un motivo per dubitare dell'obiettività di tale network e di conseguenza degli scoop che diffonde.

 

Ah ecco, Al Mayadeen e il buon Ghassan bin Jeddo!

Fino a qualche anno fa lo stimavo, il suo programma su Aljazeera era molto interessante (tipo talk show con dibattito aperto con il pubblico presente), poi a un certo punto lui e altri lasciarono senza motivo (tra cui Luna Al Shibl, la moglie di Sami Kleib, poi è diventata consulente di Assad). Ovviamente con il tempo è venuta fuori la cosa che erano tutti intrallazzati in qualche modo con Assad, chi per affari, chi per legami affettivi, ecc. Lui per dire ha la moglie di una famiglia degli Hezbollah. La cosa comica sono questi oppositori a casa loro (lui è sempre stato un feroce oppositore di Ben Ali, tanto che venne esiliato dalla Tunisia per 20 anni) che poi fanno i lealisti con i regimi degli altri!

Al Mayadeen è praticamente la tv satellitare di Assad/Iran/Hezbollah. La guardano solo loro! .sisi

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Si, ma il controllo territoriale conta relativamente. Se controlli con la forza zone i cui abitanti non ti vogliono sei una tigre di carta, rischi comunque insurrezioni continue, terrorismo, ecc. Senza contare che quel pezzo di Siria dove c'è il 70% della popolazione è il cuore pulsante a livello produttivo, ma le risorse del paese (petrolio e acqua, vedi Eufrate) sono nella parte dove c'è meno popolazione.

 

Bashar Al Assad è amato dall'80% dalla popolazione ( che Ti piaccia o no ) .

Poi , il fatto delle insurrezioni continue dovrà pensarci Lui .

So benissimo che i califfi del Golfo saranno sempre un problema e soffieranno sul fuoco finanziando i sui tira-piedi , come hanno fatto fino ad adesso .

Ma questo sarà un problema che dovrà risolvere e gestire Lui .

Per quanto riguarda le risorse che dici , bisogna vedere che parte dovrà cedere e se la dovrà cedere .

Io , ripeto , metterei la firma su quella parte che ho detto ( che è la migliore ) ::

alla faccia dei neocon e delle schiere dei galoppini dei media occidentali ( e non ) . .ok

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Bashar Al Assad è amato dall'80% dalla popolazione ( che Ti piaccia o no ) .

Poi , il fatto delle insurrezioni continue dovrà pensarci Lui .

So benissimo che i califfi del Golfo saranno sempre un problema e soffieranno sul fuoco finanziando i sui tira-piedi , come hanno fatto fino ad adesso .

Ma questo sarà un problema che dovrà risolvere e gestire Lui .

Per quanto riguarda le risorse che dici , bisogna vedere che parte dovrà cedere e se la dovrà cedere .

Io , ripeto , metterei la firma su quella parte che ho detto ( che è la migliore ) ::

alla faccia dei neocon e delle schiere dei galoppini dei media occidentali ( e non ) . .ok

 

La cosa tragicomica baudo è che sei veramente convinto di questo fatto che i siriani sono quasi tutti con Assad! Eppure sono quasi sicuro che non hai mai incontrato un siriano in carne e ossa in vita tua.

Io posso essere un poveraccio manipolato dai mainestream media come dici tu, ma i siriani in carne e ossa li conosco sin da bambino, il mio compagno di banco dalle elementari alla maturità è originario di Aleppo, è come un fratello per me, ho altri carissimi amici siriani, ho parenti sposati con donne siriane, amici di famiglia dei miei genitori da 40 anni sono siriani, ho conosciuto siriani per lavoro. Cavolo, almeno UNO con Assad l'avrei trovato se fosse stato così popolare, non credi? E invece no, tutta gente che ne dice peste e corna! Strano, veramente strano per un leader così amato come ci racconti tu!

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La cosa tragicomica baudo è che sei veramente convinto di questo fatto che i siriani sono quasi tutti con Assad!!!

 

............... ecc. , ecc.............

 

(leggo solo ora )

Ho già spiegato 1.000 volte : ovviamente , io scrivo "amato ... " opp. "odiato ... " , ecc. , per brevità di discorso ;

siamo in un Forum , dobbiamo scrivere come si scrive in un Forum , mica dobbiamo fare i Tema o le Tesi .

Sai benissimo che NON esiste al Mondo nessun primo-ministro che è amato da tutto il popolo ( non per niente c'è il Proverbio che dice : "piove : governo ladro !! " .)

Ovviamente se il Popolo Siriano dovesse scegliere tra un Governo guidato dal Partito di Al Assad ed un Governo Teocratico Islamico (tipo Daesh , IS , ... per dire ) sceglierebbe tutta la vita il Governo attuale .

Comunque , per essere un quasi-dittatore , Bashar Al Assad è stato sempre tra i migliori del suo genere .

Anche Fidel Castro ( tanto per citare uno come Fidel ( morto da pochi giorni ) che è stato un'altro dei miei "pupilli " ) ha fatto uccidere alcuni suoi oppositori , ma da alcuni anni a questa parte la stampa mainstream parla solo delle cose positive che ha fatto ( al contrario di come si comporta con Bashar , forse fra qualche anno la "musica " , per Lui , cambierà come è cambiata per F.Castro ).

 

Poi , per quanto riguarda il fatto che Tu dici di non conoscere qualche Siriano che è favorevole

al Governo democratico attuale ... .boh ( non so che dirTi ) ;

io da parte mia , in questi 2 anni di discussione , ho postato diverse interviste di Siriani , , video , dichiarazioni di ecclesiastici , alcuni reportage di Fulvio Grimaldi , filmati di YouTube ( es. : Pandora TV )

& altri , ecc. , ecc. , perciò : Chi vuol capire capisce , e Chi si vuole informare si informa per sapere la verità che sta sempre ... nel mezzo .ok

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Aleppo sotto i bombardamenti, ultimo tweet di Bana Alabed

Da due mesi la bambina di sette anni, con i suoi tweet è diventata uno dei simboli della vita dei migliaia di civili intrappolati nella parte orientale della città. L'ultimo messaggio: "Quando moriremo, continuate a parlare delle 200mila persone che sono ancora qui. Ciao”

di FRANCESCA CAFERRI

L’ultima foto la mostra fra la polvere, sconvolta: “Da questa notte non abbiamo più una casa. E’ stata bombardata ed è andata in pezzi. Ho visto persone morte e sono quasi morta anche io”. Da due mesi, Bana Alabed, sette anni, con i suoi tweet è diventata uno dei simboli della vita dei migliaia di civili intrappolati nella parte orientale di Aleppo, al centro della battaglia fra i ribelli, che la controllano da oltre due anni e le forze governative appoggiate dall’aviazione russa, che da una decina di giorni a questa parte hanno lanciato una durissima offensiva per riconquistarla e nel fine settimana hanno ripreso il controllo di due zone decisive, isolando di fatto i ribelli.

Già domenica sera Bana, che twitta tramite un account gestito dalla madre, aveva mandato messaggi disperati ai suoi 94mila followers: “L’esercito è entrato. Questo potrebbe essere l’ultimo giorno in cui possiamo parlare liberamente. Non c’è Internet. Per favore per favore per favore pregate per noi”. E poi: “Ultimo messaggio. Siamo sotto bombardamenti pesantissimi, non possiamo più restare vivi. Quando moriremo, continuate a parlare delle 200mila persone che sono ancora qui. Ciao”.

La storia di Bana ha catturato l’attenzione dei media internazionali e della scrittrice J. K. Rowling, che a più riprese ha ritwittato la sua testimonianza ai suoi followers e nei giorni scorsi le ha inviato copie in formato elettronico dei volumi della saga di Harry Potter. Ma la bambina non è che una delle 200mila persone che in queste ore si trovano in mezzo ai combattimenti ad Aleppo, una città dove già da mesi mancano cibo, acqua, elettricità e servizi sanitari: la campagna di bombardamenti mirati a cui le strutture sanitarie della parte orientale della città sono state sottoposte da parte dell’esercito di Damasco e dell’aviazione russa fa sì che per i civili non ci sia praticamente più assistenza medica.

Negli ultimi giorni migliaia di persone stanno cercando di lasciare la parte orientale della città per trasferirsi nella calma relativa di Aleppo Est, sotto il controllo del governo: ma per farlo devono sfidare le bombe, il fuoco dei cecchini e i durissimi interrogatori che aspettano chi riesce a passare.

 

Ieri le truppe di Assad hanno ripreso il controllo della zona di Sakhour, l’ultimo dei dieci distretti in mano ai ribelli conquistati negli ultimi dieci giorni: di fatto dalla ripresa dell’offensiva i ribelli hanno perso il 30% del territorio che controllavano. E tutto fa presagire che l’offensiva di Damasco non sia destinata a fermarsi presto: riprendere il controllo della seconda città della Siria sarebbe per il presidente un successo capace di decidere le sorti della guerra.

Bana Alabed non è che uno dei cinquecentomila bambini intrappolati nella guerra in Siria, secondo gli ultimi dati diffusi dall’Unicef: la sua vicenda è al centro delle polemiche di chi accusa la famiglia di sfruttare la bambina per fare propaganda pro-ribelli ad Aleppo.

 

Repubblica

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Ma come mai da Mosul non arrivano mai tweet strappalacrime ed invece la stampa riporta dichiarazione entustiaste della popolazione che accoglie i liberatori e dei caduti non si parla?

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